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Serial Killer

Moggi: ''calciopoli?

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Moggi confessa: «Ronaldo a 33 anni non lo avrei preso»

Radiato ma non sdraiato, continua a esser cercato da tutti: «Mi sento spesso con Andrea Agnelli. È stato con noi 12 anni e ha imparato tutto. Cristiano, roba Fiat. Allegri mi ascolta». Del Piero che non voleva Capello. E poi Ancelotti, Galliani....

 

Fonte: https://bit.ly/2MCsi4Q

 

Questa mi mancava. Belzebù che gioca a burraco nel giardino di casa, a Monticiano, in un tardo pomeriggio assolato, con la moglie, la sorella e il cognato. Sarò amorale e in parte mi disapprovo, ma a me Lucky Luciano Moggi piace. Non lo abbraccio solo perché sa di sigaro. Non entro nel merito della sua anima, se bianca, nera o macchiata che non va via nemmeno con il carbonato di sodio. Moggi lo conosco da quando era il boss della Juve. Lui fa finta di protestare, ma neanche tanto, quando lo chiamano “boss”. Io non ci faccio caso. I boss veri, quelli che comandano con un’impercettibile declinazione dello sguardo, si percepiscono come uomini virtuosi. Da Al Capone in giù. Luciano mi piace perché è un boss da manuale, cinematografico, e anche un italiano vero. Ha il culto della famiglia, il capello tinto, gioca a carte, gli piace sedere a capotavola, fuma il sigaro in faccia alla gente e ha la statua di Padre Pio in giardino. E quando ha finito di mangiare ha la patacca di sugo al centro della camicia come un colpo al cuore. Lui è un onestissimo prototipo e di questo gli sono riconoscente, nel senso che si fa riconoscere. Colossale granchio pensarlo in braghe e ozi da pensionato.

Lucianone è più vivo che mai. Lo hanno radiato ma non sdraiato. Il suo sguardo è sempre quello di un boss. Sembra fissare il vuoto, ma solo perché devi essere tu a meritarti il diritto di essere accolto nel suo raggio. Adesso ha imparato a giocare anche a burraco e naturalmente odia perdere. Infatti, vince.

Trent’anni più o meno che ci conosciamo.
«Non lo dire, che poi fanno i conti».

Presto fatti: 81 anni appena compiuti e stai una bellezza.
«Cerco di tenermi in forma. Tapis roulant, cyclette, vogatore. Sai com’è, qui non bisogna mollare». [...]

Chi ti chiama?
«Gli amici. Ne ho tanti ancora nel calcio. Ma resto vicino alla mia Juve. Con Andrea Agnelli mi sento spesso. E’ un ragazzo sveglio. E’ stato con noi 12 anni e ha imparato tutto. Lui lo sa bene che gli scudetti sono 36, tutti conquistati sul campo. Nessuno ha mai aiutato la Juve a vincere».

Cristiano Ronaldo. L’hai suggerito tu?
«No, lì è roba Fiat. E comunque io Cristiano Ronaldo l’avevo comprato. Aveva 18 anni e giocava nello Sporting di Lisbona. Lo vidi e la mattina dopo firmai il contratto. Cinque miliardi più il nostro Salas, al quale avrei anche regalato un miliardo di buonuscita. Ma poi Salas preferì il River Plate e su Ronaldo arrivò il Manchester United. All’epoca era crisi nera alla Juve. Non avevamo una lira».

L’avresti preso oggi?
«Come marketing, un’operazione straordinaria. Ma io non avrei mai preso un giocatore di 33 anni a quelle cifre e certo non l’avrei mai sbandierato prima di vendere Higuain, uno che comunque ti fa 20 gol a campionato».

Metodo Moggi?
«Prima avrei venduto Higuain per 50 milioni e solo dopo avrei annunciato Ronaldo. Vuoi sapere la storia vera di Zidane al Real? Viene da me il mio amico Florentino Perez e mi fa: “Punto a diventare presidente del Real, se dico che compro Zidane posso riuscirci”. Gli rispondo: “Ti autorizzo a sbandierare questa cosa, ma poi non so se te lo do davvero».

Gliel’hai dato.
«Quando capisco che Perez poteva essere eletto davvero, vado in gran segreto da Cragnotti e compro Nedved, a Parma prendo Buffon e Thuram. Nessuno sapeva niente di Zidane. Avessero saputo, quei tre li avrei pagati molto di più. E poi ho incassato i 150 miliardi di Zidane, di cui 145 di plusvalenza».

 

Moggi su Calciopoli: "Galliani e Carraro le vere anime nere. Schede telefoniche per amanti e puttane. Non ci sarà più una Calciopoli perché non c’è più la Telecom"

 

Nella sua lunga intervista al Corriere dello Sport, Luciano Moggi è tornato su Calciopoli: "(...)Possono fare tutte le sentenze che vogliono, ma io sono uno che ha sempre lavorato duro e dovunque andavo ho sempre creato i budget sani, comprando a poco e vendendo a tanto. La mia unica, vera ambizione ancora oggi è farmi dire 'bravo!'. Davvero". Confessare le mie colpe? Dovevo difendermi. Alla Juve avevo due occhi davanti e due dietro. Subodoravo le cose. Carraro e Galliani, presidenti di federazione e di lega, facevano gli interessi del Milan e Facchetti faceva lobbing con gli arbitri a favore dell’Inter. Eccesso di legittima difesa? Parlavo con i designatori arbitrali, è vero. Ma allora era consentito e nessuno può dire che ho mai chiesto di vincere una partita. Chiedevo solo arbitri all’altezza. E’ un illecito questo?".

 

Secondo Moggi, c'era anche chi remava contro dall'interno: "Il problema vero è che dentro la Juventus c’era una resa dei conti per farci fuori. Quella famiglia Agnelli è sempre stata un Far West e avevano paura che Giraudo, delfi no di Umberto Agnelli, prendesse troppo potere".

 

E poi c'erano gli altri nemici. "Galliani e Carraro le anime nere? Non ci sono dubbi. Basta ascoltare le intercettazioni telefoniche per dedurre che Carraro controllava Bergamo. Muore Wojtyla sabato sera, noi in ritiro a Firenze. Si doveva rinviare a lunedì. La partita fu posticipata di una settimana. Galliani, presidente della Lega, intercettato, chiama Costacurta e gli fa: 'Abbiamo spostato di una settimana, così recuperiamo Kakà infortunato…'. Anno 2004. Due ore dopo il sorteggio, Carraro chiama Bergamo. 'Chi è l’arbitro di Inter-Juventus?' 'Rodomonti'. Due ore prima della partita, Bergamo chiama Rodomonti: 'Come ti stai organizzando? Stai attento, che è molto difficile andare su ma poi ci si mette un niente a precipitare…'. Ce ne hanno fatte di tutti i colori".

 

Moggi rammenta anche l'infausta giornata di Perugia: "Quella volta del nubifragio a Perugia, ci hanno tolto lo scudetto. Collina, sponsorizzato dal Milan, decise 74 minuti di sospensione. Fossi stato un arrogante come dicono, dovevo andarmene con la squadra, ma ce l’avrebbero fatta pagare dopo".

 

E ancora: "La gente non le sa certe cose. Quando, alle 8 di sera, dopo un Milan-Juventus perso in casa dal Milan, Bergamo telefona a Galliani e gli dice: 'Direttore, a casa mia abbiamo pianto'. Parentesi, Alessandra, la moglie di Bergamo, è milanista. 'Non avrei mai pensato che la Juve con Collina arbitro avrebbe vinto col Milan'".

 

Sulla storia di Paparesta chiuso a chiave nello spogliatoio: "Una bufala. L’avrei menato quel giorno, ci aveva fatto perdere una partita vinta. Ma che mi metto a chiuderlo nello spogliatoio e buttare la chiavi? Quale sarebbe stato il vantaggio? Fu solo una battuta e per quella battuta mi hanno radiato".

 

Sulla storia delle schede svizzere: "Le ho fatte per proteggere il mio lavoro. Io, Stankovic, l’avevo preso per la Juve. Me l’ha soffiato l’Inter con le intercettazioni di Telecom. Le ho regalate agli arbitri? Per altri motivi. Gli inquirenti dissero che erano mute, che non potevano essere intercettate, ma non era così. Solo che si sentivano gli arbitri parlare con le loro amanti e puttane".

 

Su De Santis: "Massimo De Santis, l’unico arbitro condannato, era un nostro amico? L’hanno associato a noi senza motivo. Ti racconto questa. Fiorentina in lotta per non retrocedere, Milan a un punto da noi. Martedì alle 14 Meani, dirigente del Milan, chiama De Santis: 'Guarda che abbiamo Kakà e Rui Costa diffidati, non li ammonire che poi la partita dopo abbiamo la Juve'. Fosse stato un nostro sodale, avrebbe chiamato l’ufficio inchieste e il Milan sarebbe finito in B. Se ricordi quella partita, De Santis negò un rigore alla Fiorentina e permise a quelli del Milan di menare. Noi zitti. La mattina dopo De Santis chiama Meani: 'Hai visto, solo io riesco a non farli parlare quelli…'. Meani: 'Te sei un amico, l’ho già detto a Galliani'".

 

Sulla possibilità di un'altra Calciopoli: "Ci sarà una seconda Calciopoli? La Juve sarà sempre odiata, ma non ci sarà una seconda Calciopoli. Non ci sono più Telecom, Tronchetti Provera e Montezemolo. E non c’è più Blatter. Che ringraziò pubblicamente Montezemolo di aver ritirato il ricorso al Tar contro la sentenza che retrocedeva la Juve".

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Cita

Metodo Moggi?
«Viene da me il mio amico Florentino Perez e mi fa: “Punto a diventare presidente del Real, se dico che compro Zidane posso riuscirci”. Gli rispondo: “Ti autorizzo a sbandierare questa cosa, ma poi non so se te lo do davvero».

Gliel’hai dato.
«Quando capisco che Perez poteva essere eletto davvero, vado in gran segreto da Cragnotti e compro Nedved, a Parma prendo Buffon e Thuram. Nessuno sapeva niente di Zidane. Avessero saputo, quei tre li avrei pagati molto di più. E poi ho incassato i 150 miliardi di Zidane, di cui 145 di plusvalenza».

 

 

E' quello che fa Marotta. :sisi:

O forse no? mh

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Joined: 20-Apr-2009
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Eccovi servita la giustizia italiana

 

Lettera aperta al presidente della Federcalcio, #Gravina: nel nostro pallone ci sono storture che vanno riportate alla verità

 

Premesso che la giornata non ha portato varianti particolari alla classifica, che la #Juve veleggia verso l’ottavo scudetto, che Napoli e Inter si contenderanno il secondo posto, e che in coda i giochi sono già quasi fatti, ci siamo presi la licenza di disquisire su fatti di politica sportiva, anziché del pallone che rotola sul campo.


Per cui, tenuto anche conto dell’avvento alla presidenza del “nuovo” Gabriele #Gravina, ci permettiamo di esternare a Lui alcune nostre idee che potrebbero migliorare soprattutto la giustizia sportiva, affinché sia uguale per tutti e non solo per alcuni. Speriamo di essere perdonati se, brutalmente, consigliamo il Presidente di “sorvegliare “ attentamente proprio i “sorveglianti” , magari ponendosi la domanda del perché di recente il generale Super Procuratore del #Coni abbia rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili, affidandole ad una dichiarazione neppure tanto sibillina ”me ne vado perché non si può lavorare, ci sono troppe lobbies”.

 

RIBALTAMENTO
Se riuscirà a tenere a bada questi signori, renderà sicuramente un grande servizio alla Giustizia stessa .
Prendendo ad esempio spunto dai disordini avvenuti nei pressi di San Siro, in occasione di #InterNapoli, sarebbe interessante sapere perché
la Procura federale stia ancora al lavoro sulle dichiarazioni di #DeLaurentiis, mentre a Max #Allegri sono stati subito inflitti 10.000 euro di multa solo per aver previsto che le dichiarazioni del presidente napoletano potevano montare i tifosi e creare disordini. Così facendo sembra quasi che siano più pericolose le dichiarazioni di chi cerca di prevenire gli incidenti , al posto di chi, al contrario, li può alimentare. Non le pare Presidente #Gravina ?


Su #Calciopoli poi, visto che Lei , in quei momenti, non era presente negli uffici che contavano. Due persone, a quel tempo, ebbero il coraggio di rendere pubblico il loro pensiero. Enzo #Biagi che dichiarò : “stanno mettendo di mezzo #Moggi per coprire altri scandali importanti avvenuti nel nostro Paese” , o l’avv. #Benedetto, allora Giudice sportivo di Settore Giovanile nella #FIGC, che dette le dimissioni nelle mani di #GuidoRossi, allora commissario della Federazione nonché consigliere dell’#Inter: ”non condivido il suo operato e siccome la sera voglio andare a letto con la coscienza a posto, rassegno le mie dimissioni irrevocabili”.


Presidente #Gravina, Le è sembrato giusto radiare delle persone quando la sentenza finale del Tribunale Sportivo recita: ”campionato regolare , nessuna partita alterata” ? Si è parlato di arbitri collusi e poi sono stati assolti tutti, anche dalla giustizia ordinaria, per non aver commesso il fatto, mentre furono emesse condanne (prescritte) per il solo <reato a consumazione anticipata> che sarebbe come dire di aver letto il pensiero di una persona su quello che poteva fare ...ma che non ha fatto, se è vero che gli arbitri furono assolti.


E che la Juve non avesse commesso illeciti lo ha dimostrato la Giustizia Sportiva stessa che si è dovuta arrampicare aritmeticamente sommando 6 art.1 per fare un articolo 6. Mentre per #Moratti e la sua squadra non ci fu bisogno di arrampicarsi perché l’illecito fu concretizzato: lo scrisse il Procuratore Federale di quel tempo, dr. #Palazzi:” l’Inter è la Società che rischia più di tutte per il comportamento illegale del suo presidente” L’ha confermato una sentenza del Tribunale di Milano, di recente andata in giudicato, che sarà mia cura inviarle, così potrà rendersi conto dell’intrigo. Parlare con i designatori a quel tempo era ammesso, non era ammesso ovviamente chiedere il loro aiuto per vincere una gara: <Lo fece Il presidente interista prima con il designatore #Bergamo poi con l’arbitro #Bertini stesso, la gara era di coppa Italia #CagliariInter>.

 

ASSURDE CRITICHE
E pensare che proprio a quella squadra è stato assegnato lo scudetto vinto sul campo dalla Juve. Non le pare, #Gravina, che sarebbe il caso di fare giustizia, restituendo gli scudetti a chi li ha effettivamente vinti? Non è stato neppure tenuto conto che quella squadra aveva confezionato un passaporto falso per Recoba, al fine di poterlo tesserare da comunitario pur essendo extracomunitario. Che ne dice poi del manager nerazzurro che confezionò questo imbroglio, che fu sanzionato dalla giustizia Ordinaria e Sportiva, e ora siede nella panchina della nostra Nazionale ? Non Le pare una comica ?


Dopo tutto c’è anche chi critica la #Juventus perché all’Allianz espone 36 scudetti, il numero di quelli effettivamente vinti. Allo stesso modo criticano la mia presenza alla Continassa ,quasi fossi andato a casa loro senza chiedere il permesso.

A tutti i migliori auguri di Buon Anno

 

 

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La richiesta di Moggi ai tifosi bianconeri: “Impugniamo la sentenza di Calciopoli. I veri colpevoli sono altri”

 

FONTE

 

 

Calciopoli una ferita ancora aperta, Moggi non demorde. Sono passati ormai dodici anni e mezzo da uno dei maggiori scandali della storia del calcio italiano che ha comportato la revoca di due scudetti alla Juventus e la retrocessione in Serie B del club bianconero. Considerato uno dei principali artefici e radiato a vita dalla giustizia sportiva, Luciano Moggi continua a non darsi per vinto e si considera ancora oggi il capro espiatorio di un processo “farsa”con altri club colpevoli. Intervistato dal sito ilbianconero.com, l’ex direttore generale bianconero dichiara: “C’è una sentenza in cui si dice che Facchetti era colpevole di fare lobby con gli arbitri, in cui si cita anche quanto scritto dalla relazione di Palazzi, in cui quest’ultimo diceva che l’Inter rischiava più di tutti per il comportamento illegale. Quella è una società che ha commesso illeciti, mentre la Juve non l’ha mai fatto. E a dirlo è il processo sportivo. Lo dice la Cassazione. Lo dicono tutti. Addirittura per il processo sportivo hanno dovuto sommare 6 articoli 1 per l’articolo 6, il che dimostra che la Juve non ha commesso illeciti”.

 

Moggi e la richiesta particolare ai tifosi bianconeri. L’ex direttore generale della Juventus sostiene ormai da anni la sua innocenza e quella del club bianconero, ricordando nel suo ultimo articolo su Libero i due scudetti persi nel 1999/2000 2000/2001 viziati a suo dire da Collina e dal caso Nakata. In particolare, Moggi esorta i sostenitori juventini a ribellarsi e ribaltare la sentenza di Calciopoli: “Sarebbe importante che i tifosi bianconeri impugnassero quella sentenza e dicessero alla Federazione: perché è stata aiutata l’Inter, che ha preso gli scudetto della Juventus? Una squadra che aveva persino falsificato i passaporti. Si può anche dimostrare che le modalità del processo siano state un po’ particolari: si è andati solo e soltanto contro la Juventus. Siccome nessuno ha provato che la Juve non abbia fatto le cose in modo giusto, il dubbio sovviene. Come ha fatto una squadra a vincere con 74 punti un campionato sentenziato dai 91 punti della Juve? E penso a Nakata e quanto accaduto con la Roma nella gara decisiva per lo scudetto. Se qualcuno ha il coraggio di impugnare queste sentenze, io credo che ci sarebbero anche dei risultati utili”. Chissà se la richiesta di Moggi sarà effettivamente accolta dal tifo bianconero.

 

 

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Joined: 04-Apr-2006
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Gratta e Vinci, beccati a Roma funzionario e il guardalinee Copelli che annullò gol valido alla Juve in Supercoppa con l’Inter

copelli-696x392.jpg

 

 

 

Tra i loschi personaggi protagonisti della truffa del Gratta e Vinci, oltre a Fabio Giacovazzi, (funzionario romano e informatico della Lottomatica Holding spa) c’è anche il guardalinee Cristiano Copelli, noto agli addetti ai lavori del calcio per aver annullato un goal valido di Trezeguet che fece perdere la Supercoppa alla Juve contro l’Inter nel 2006.

 

Già nell’ottobre la notizia – rivela Libero quotidiano – aveva mandato su tutte le furie Luciano Moggi che ebbe modo di ricordare:

Amici, vi ricordate di quando io in occasione di Reggina-Juventus, famosa per il sequestro di Paparesta che non è mai avvenuto, litigai con lui e con il suo assistente di linea Cristiano Copelli perché ci aveva annullato un goal valido e non ci aveva dato un rigore? – scriveva su Facebook – Era lo stesso che a Torino in occasione di una Supercoppa con l’Inter annullò un goal valido di Trezeguet che ci fece perdere la Supercoppa”.

 

“Mi riferirono da Mantova che questo signore avrebbe detto a più persone che fino a quando avesse arbitrato lui, la Juventus avrebbe avuto difficoltà a vincere. Cristiano Copelli è attualmente indagato per truffa. Questo vi potrà far capire la serietà di alcune persone che hanno iniziato a colpire la Juventus e hanno creato Calciopoli”.

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Il 12/5/2018 alle 21:55 , Socrates ha scritto:

era stato artatamente nascosto per consentire al Bologna di iscriversi al campionato che, da regolamenti, non avrebbe potuto.

Il pm scrive questo e poi non li processò

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Kan een afbeelding zijn van 1 persoon en de tekst '"Se chiedessero a Usain Bolt qual è la medaglia a cui è più legato, risponderebbe quella dei Mondiali di Berlino 2009, che lo ha consacrato uomo più veloce del mondo, con la vittoria nei 100 metri in 9"69. Una vittoria sudata, figlia di duri sacrifici... Nel calcio invece c'è Moratti che elegge a scudetto "più amato" un vessillo di cartone, che non gli appartiene, perché vinto col sudore degli altri." (Luciano MOGGI) 1O su'

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Joined: 04-Apr-2006
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Moggi: "Dopo Farsopoli ho pensato al suicidio"

 

Luciano Moggi: Ecco che cosa ha sbagliato la Juve di Sarri ...

 

 

 

Calciopoli ha sconvolto il calcio italiano e la vita di Luciano Moggi, l’ex dirigente della Juventus ripercorre i suoi giorni più bui nel documentario Netflix “The dark side of the sport” (Il lato oscuro dello sport).

 

«Se abbiamo vinto sette campionati, che credo sia una cosa importante, evidentemente i giocatori che abbiamo comprato - da Zidane a Nedved e Cannavaro - erano quelli giusti. Noi non abbiamo mai chiesto a nessuno di vincere la partita: la vincevamo con le nostre forze.

 

Calciopoli? È come se fossi stato in cima a un albero e tutti fossero pronti da sotto a sparare. I primi dieci giorni sono stati tremendi. Televisioni, radio e giornali ripetevano costantemente ‘scandalo nel calcio eccetera’, ma io non mi sono mai approfittato di niente e di nessuno. Essere tacciato da ladro mi ha fatto male. Devo dire che mi sentivo abbastanza abbattuto. Avevo vergogna pure a passeggiare per le strade: era come se mi fosse caduta addosso non una tegola, ma un’intera casa. Quella squadra era il mio capolavoro e in quel momento lì ho pensato a tante cose: è importante che lo dica, anche al suicidio, ma la religione mi ha insegnato che la vita è fatta di tanti momenti, belli e brutti, e bisogna andare avanti. Nel momento più brutto ho sentito una forza interiore dentro di me che mi diceva ‘Devi combattere, devi dimostrare al mondo che ciò che è stato detto e fatto sono finzioni’».

 

«Parlavo con i designatori, ma parlavo come parlavano tutti, cercavamo di tutelarci. Se fosse stato scandalo vero sarebbe stato a 360°, non a venti gradi: non solo per me. Non è vero che era il sistema Moggi a condizionare il calcio, ma il sistema generale: anche le altre squadre parlavano con gli arbitri e il designatore, ma questo è stato tolto completamente dalla circolazione da parte dei P.M. ed è venuto fuori solo il piccolo pezzo dei 360°: quello della Juventus. Ho dimostrato che anche io non ho fatto niente: se nessuna partita è stata alterata, se tutti gli arbitri sono stati assolti, qual era il danno che era stato arrecato al calcio? Quelli che hanno condotto il processo di calciopoli passeranno da un giudice diverso, non sarà una prova d’appello ma sarà determinante: Gesù Cristo, è lui il giudice supremo».

 

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12551 messaggi
Il 15/10/2021 alle 01:38 , Socrates ha scritto:

Moggi: "Dopo Farsopoli ho pensato al suicidio"

 

Luciano Moggi: Ecco che cosa ha sbagliato la Juve di Sarri ...

 

 

 

Calciopoli ha sconvolto il calcio italiano e la vita di Luciano Moggi, l’ex dirigente della Juventus ripercorre i suoi giorni più bui nel documentario Netflix “The dark side of the sport” (Il lato oscuro dello sport).

 

«Se abbiamo vinto sette campionati, che credo sia una cosa importante, evidentemente i giocatori che abbiamo comprato - da Zidane a Nedved e Cannavaro - erano quelli giusti. Noi non abbiamo mai chiesto a nessuno di vincere la partita: la vincevamo con le nostre forze.

 

Calciopoli? È come se fossi stato in cima a un albero e tutti fossero pronti da sotto a sparare. I primi dieci giorni sono stati tremendi. Televisioni, radio e giornali ripetevano costantemente ‘scandalo nel calcio eccetera’, ma io non mi sono mai approfittato di niente e di nessuno. Essere tacciato da ladro mi ha fatto male. Devo dire che mi sentivo abbastanza abbattuto. Avevo vergogna pure a passeggiare per le strade: era come se mi fosse caduta addosso non una tegola, ma un’intera casa. Quella squadra era il mio capolavoro e in quel momento lì ho pensato a tante cose: è importante che lo dica, anche al suicidio, ma la religione mi ha insegnato che la vita è fatta di tanti momenti, belli e brutti, e bisogna andare avanti. Nel momento più brutto ho sentito una forza interiore dentro di me che mi diceva ‘Devi combattere, devi dimostrare al mondo che ciò che è stato detto e fatto sono finzioni’».

 

«Parlavo con i designatori, ma parlavo come parlavano tutti, cercavamo di tutelarci. Se fosse stato scandalo vero sarebbe stato a 360°, non a venti gradi: non solo per me. Non è vero che era il sistema Moggi a condizionare il calcio, ma il sistema generale: anche le altre squadre parlavano con gli arbitri e il designatore, ma questo è stato tolto completamente dalla circolazione da parte dei P.M. ed è venuto fuori solo il piccolo pezzo dei 360°: quello della Juventus. Ho dimostrato che anche io non ho fatto niente: se nessuna partita è stata alterata, se tutti gli arbitri sono stati assolti, qual era il danno che era stato arrecato al calcio? Quelli che hanno condotto il processo di calciopoli passeranno da un giudice diverso, non sarà una prova d’appello ma sarà determinante: Gesù Cristo, è lui il giudice supremo».

 

Grande Socrates! Questo topic va uppato all'infinito!

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Joined: 12-Oct-2008
41588 messaggi

TVB Luciano, sei stato il più onesto tra i disonesti.

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