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Farsopoli_Giustizia_WMoggi

[Official Thread] Alessandro Del Piero

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Joined: 22-Jul-2009
20117 messaggi

il sydney è in crescita, si vede che adp ha spiegato al loro allenatore i movimenti basilari del calcio .asd

tutte le altre squadre (tranne l'altro sydney) appaiono cmq + organizzate

le ultime due partite non sono state + noiose di un qualsiasi siena palermo di serie A. Prendetelo come un complimento ai volenterosi australiani (che coi loro mezzi fanno quello che possono in un paese in cui il calcio è uno sport nuovo, per cui queste prese per il c**o spocchiose da parte degli italiani lasciano il tempo che trovano oltre ad essere abbastanza antipatiche) o come una critica al "più bel campionato del mondo", ma così stanno le cose

ale migliore in campo e in gran forma anche atleticamente nelle prime partite, mentre molto goffo ieri (sufficienza per il rigore trasformato e il carisma con cui guida i compagni, oltre al fatto che nei venti minuti finali lo vedevi in difesa a fare il terzino). ha 38 anni, che giochi in champions o nel giardino di casa non può che essere cmq altalenante atleticamente, poi ovviamente compensa con la classe ma non sempre ti riesce appieno

chi pensa che solo perché si gioca con calciatori scarsi un giocatore superiore possa saltare tutti ed andare in porta non sa di cosa sta parlando. cristiano rnaldo non riuscirebbe a saltare 11 bambini in mezzo alla strada se gli vanno tutti addosso, non cambiano le regole della fisica nell'altro emisfero

per altro va detto che le squadra sono composte da qualche vecchietto ex campionati europei e tanti giovani perlopiù australiani che corrono come i dannati, atleticamente nulla da dire (e sono pure fighi .asdsefz )

adp non segna su azione perché arriva al tiro solo da fuori area. ha sfiorato 3 4 gol con conclusioni da fuori, ma da dentro l'area non ha mai tirato. gioca a centrocampo perché il sydney è tra le più scarse e nessuno sarebbe in grado di servirlo se stesse davanti (né sono fino ad oggi riusciti a servirlo negli inserimenti). l'unica occasione l'ha avuta ieri verso l'80esimo ma era stremato e non è riuscito a stoppare. credo che la classifica capocannonieri la vincerà henskey , che oltre a pagare meno gli anni che passano gioca di punta nei newcastle, squadra molto più organizzata

cmq importante che, pur sculando non poco, siano riusciti a vincere anche in una giornata in cui adp ha giocato male

Modificato da Akhenaton

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Joined: 24-Aug-2012
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grande??

HA GIOCATO INFORTUNATO PER TUTTA LA PARTITA.!!

(leggi le notizie di australia se non mi credi)

è grandissimo.

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Joined: 23-Jan-2006
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il sydney sta pian piano migliorando.

sicuramente non aver fatto neanche un minuto di pre-season li ha parecchio danneggiati e si è visto soprattutto nelle prime due partite dove i giocatori non sapevano cosa fare e dove andare...e dove anche l'allenatore non aveva tutta sta conoscenza approfondita dei propri giocatori, schierandoli in maniera errata e un po' a caso.

ma oltre che per il maggiore affiatamento, il sydney sta migliorando anche per la presenza (finalmente!!) di una maggiore organizzazione.

è capitato un po' casualmente e fortunosamente, grazie ad assenze forzate di alcuni giocatori schierati inizialmente titolari che però erano tra i più scarsi in assoluto. però l'importante è che sia capitato. e che ora l'allenatore abbia finalmente in mente una formazione-tipo utilizzando i giocatori più forti della rosa, e soprattutto schierandoli nelle posizioni corrette.

col senno di poi viene da chiedersi come cazzzo abbia fatto l'allenatore a non schierare certi giocatori già da inizio campionato..

su tutti il centrocampista iracheno naturalizzato australiano Ali Abbas che sembra essere oltre ad ADP l'unico con un minimo di tecnica e di capacità di fornire assist; ma anche il mediano Paul Reid che ha giocato per parecchi anni in Inghilterra, il giovane terzino destro Grant della nazionale under21 australiana, o il centrale difensivo Ryall che si è rivelata la roccia intorno alla quale costruire la difesa.

per non parlare di emerton schierato inizialmente in difesa e poi spostato a centrocampo nella trequarti offensiva finalmente nel suo ruolo corretto, (dove nell'ultima partita ha anche segnato con un gran bel cucchiaio da fuori area, oltre ad essersi procurato il rigore trasformato da ale, con un taglio dentro l'area bello quasi quanto quelli che fa sistematicamente marchisio)

insomma, finalmente c'è un'idea di squadra, un minimo di organizzazione. e anche l'affiatamento sta crescendo.

sicuramente arriveranno i momenti di arresto, ma questa squadra non può che continuare a migliorare, soprattutto considerando che due elementi importanti come il difensore centrale olandese Bosschaart e l'esperta ala sinistra Culina devono ancora dare il loro contributo.

c'è da capire solo se saranno abbastanza veloci nella loro crescita, da fare in tempo per puntare allo scudetto. ma secondo me vista la formula (tipo NBA) che assegna lo scudetto solo dopo i playoff e non alla fine della semplice regular season, il tempo c'è eccome.

concludo la mia piccola analisi dicendo che l'ultima vittoria, sofferta, in rimonta, fortemente voluta, e coincisa tra l'altro con una giornata non positivissima di ADP (risultato meno brillante rispetto alle altre partite) si rivelerà per il futuro molto importante.

non tanto per la classifica ma per la creazione dell'atteggiamento che caratterizzerà questa squadra nuova appena creata (questa estate l'hanno praticamente rifondata..): il fatto di aver provato a non mollare mai fino alla fine, e di esserci riusciti (rimontando pure lo svantaggio iniziale e capovolgendo alla fine il risultato), ti dà la carica e l'esaltazione per rifarlo anche la prossima volta. e di questo passo si finisce con l'adottarlo in pianta stabile questo atteggiamento. e sarebbe magnifico!

io in questo ci vedo molto il contributo di ADP che essendo nato e cresciuto nella juventus conosce bene questo tipo di spirito.

ah e poi altra cosa importante da evidenziare, è che questa è la primissima partita vinta come squadra, nel senso che l'hanno vinta come collettivo e non solo grazie a del piero( come invece era capitato nel derby).

• il primo gol nasce da una verticalizzazione intelligente di abbas per il taglio dentro l'area di emerton che subisce fallo da rigore e da espulsione.

• il secondo gol nasce dal pressing altissimo del terzino destro grant e di tutto il fronte d'attacco e di centrocampo: grant recupera palla e la dà subito a emerton che trova un cucchiaio da fuori area degno del miglior totti.

è una gran bella soddisfazione per i compagni di del piero avergli mostrato che non è poi così solo, e che loro stanno facendo il massimo per dargli una squadra su cui poter contare. (infatti si vedeva soprattutto tanta mortificazione da parte di compagni e tifosi nelle prime partite..probabilmente nei confronti di ale che secondo me vedono come un vero e proprio Dio)

Modificato da Marino.

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Joined: 23-Jan-2006
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Joined: 26-Aug-2006
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Secondo me, nonostante la squadra scarsa con cui gioca...

Alex è contento di questa esperienza!

Fino a oggi ne parlavo con alcuni amici...

La moglie di un amico mio mi ha detto... mi sento triste quando mio marito si guarda la partita della Juventus, e io, nonostante non segui il calcio, mi manca sentire la voce del telecronista che nomina -Del Piero-...

A chi lo dici, gli ho risposto!

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Joined: 27-Sep-2008
5575 messaggi

Secondo me, nonostante la squadra scarsa con cui gioca...

Alex è contento di questa esperienza!

Fino a oggi ne parlavo con alcuni amici...

La moglie di un amico mio mi ha detto... mi sento triste quando mio marito si guarda la partita della Juventus, e io, nonostante non segui il calcio, mi manca sentire la voce del telecronista che nomina -Del Piero-...

A chi lo dici, gli ho risposto!

perche' si sente triste quando suo marito si diverte ed e' felice guardando la sua squadra preferita? io questo nonl'ho mai capito... sono solo 2 ore a settimana su 168.. non le bastano le restanti 166 ore? Modificato da venanziomix65

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Joined: 04-Feb-2010
12 messaggi

Grande Capitano!!

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Joined: 11-May-2007
15861 messaggi

Non è vero che Alessandro Del Piero se la tira. Non è vero che è troppo serio. Non è vero che è timido. È vero che è circospetto e magnetico: uno Scorpione doc. Ha ritenuto opportuno trincerare il suo mondo interiore dietro al filo spinato; ma se avverte vibrazioni positive, come è generoso di partite (800 presenze: 705 Juve, 91 nazionale, 4 Sydney Fc) e gol (289-27-3), è generoso di sé. Del Piero è un uomo misterioso per sua stessa ammissione. Ciò che cela, fa parte integrante del suo fascino sottile. Intervistarlo non è facile. Ma se abbracci la sua naturale discrezione, anziché giudicarla, dentro la miniera trovi le pepite d'oro.

Del Piero, in questo calcio che brucia tutto velocemente, incluse le bandiere, si sente mai un panda che andrebbe protetto dal Wwf?

(ride) «Ma no, a me importa essere me stesso, fare le mie scelte lucidamente. Quello che conta è il bilancio fin qui, e io sono felice della mia carriera alla Juve e del mio presente a Sydney».

Ma ha coscienza della sua «diversità»?

«Ho coscienza che quello che è successo a Torino nella mia ultima partita in bianconero (Juve-Atalanta, 13 maggio) è uscito da tutte le regole del calcio».

Cioè la partita interrotta da un'ovazione.

«Mi ha toccato nel profondo. Ho cercato di restare distaccato. So di aver fatto cose importanti, di aver realizzato i miei sogni. Se ti rendi conto della fortuna che hai, puoi goderti meglio le conquiste».

«Ho lavorato molto sul mio autocontrollo», ha detto. Non è che ci ha lavorato troppo? Quell'ovazione non avrebbe forse meritato un piccolo gesto di follia?

«Tolta la maschera pubblica, sono diverso. Ma sento la responsabilità di essere un modello per i giovani, come lo furono i miei idoli per me. Credo sia giusto dare segnali positivi. Non vuol dire essere finti: vuol dire essere coscienti, responsabili».

«Vincere è un'ossessione, quando perdo il dolore è insopportabile». Quali sono le radici di questo feroce giudice interiore?

«Quel pensiero è stato il motore, e il perno, della mia vita. Da bambino stavo male se perdevo a calciobalilla: non potevo fare a meno di misurare il mio valore con le vittorie. È qualcosa che ho dentro dal giorno in cui sono nato».

Oggi, a 38 anni (li compirà venerdì 9), non ha cambiato punto di vista?

«Oggi mi rendo conto che l'ambiente che ho frequentato, cioè quello molto competitivo del calcio in Italia, mi ha condizionato. E vivere in Australia mi fa assaporare cose diverse. Però anche a Sydney la gente viene allo stadio per vedermi vincere e segnare...».

Cosa è rimasto di lei a Saccon, frazione di San Vendemiano, di materiale e spirituale?

«Moltissimo. Mia madre Bruna vive ancora nella casa dove sono cresciuto. Mio fratello e la sua famiglia sono lì, come i miei vecchi amici. Altri ne ho a Torino, la città di mia moglie. Altri me ne farò qui, e non è detto che non ci possa rimanere».

Con l'età ha imparato a dire qualche «ti voglio bene» in più, per non avere rimpianti come dopo la morte di suo padre Gino?

(sorride commosso) «Eh, ci sto lavorando... Sono passato da una volta al mese a tre: in famiglia c'è gente sconvolta! Di sicuro la morte di mio padre è stato uno spartiacque importante».

Perché sua moglie Sonia dice che a Sydney la vede diverso?

«Arrivo da anni molto impegnativi e di grande stress. Soprattutto l'ultimo, a Torino, è stato tosto. La lontananza, il clima, l'ambiente australiano mi hanno reso più libero, sì».

Con i suoi tre bimbi fa il padre come lo faceva il suo con lei o si concede un'interpretazione personale del ruolo?

«Spesso mi chiedo cosa farebbe mio padre al mio posto. È un riferimento molto presente: mi ha lasciato tanto anche se parlava pochissimo».

Il pallone, in fondo, è stato un surrogato?

«Non lo so... So che dai 5 anni in poi per me è esistito solo il calcio. Con i miei figli cerco di essere più presente: uno dei miei sogni è che un giorno pensino di me quello che io penso di mio padre. Sarebbe un trionfo».

Il miglior allenatore che ha mai avuto: quello che l'ha fatta giocare sempre?

«Questa sarebbe un'ottima risposta... In realtà c'è Lippi, con cui ho avuto una storia di 7 anni. E poi gli altri, per periodi più brevi. Ho cercato di prendere il meglio di ciascuno».

Il compagno più illuminato.

«Zidane e Baggio, due geni. In nazionale mi ha sempre impressionato Paolo Maldini».

Un gol. Uno solo.

«Assist di Zidane in un Juve-Brescia al Delle Alpi: gran palla da centrocampo, di piatto, a tagliare la difesa. Mi trovai da solo davanti al portiere. Spettacolo».

Un amico vero nel calcio.

«Angelo Di Livio. Abbiamo una storia comune, cominciata a Padova e proseguita alla Juve. Mi ha vissuto da vicino come pochi altri. Non è vero che non c'è amicizia nel calcio, anche se gli amici del cuore sono quelli del paese».

Cosa la fa ridere?

«Le cose buffe. Una smorfia di Tobias, una parola storpiata da Dorotea, una reazione imprevista di Sasha. Ma i bimbi sono fuori classifica: mi rendono la vita talmente più bella...».

Cosa la fa piangere?

«Certi film, anche da ridere! Sonia ormai lo sa: quando le scoppia la risata, si gira e magari mi vede con gli occhi lucidi».

Cosa la fa indignare?

«Le violenze sui bambini».

La persona più carismatica che ha mai incontrato?

«Quando arrivai a Torino, l'Avvocato mi colpì molto. Ero in soggezione: lui era davvero di un'altra categoria».

Confessi: il soprannome Pinturicchio le è mai piaciuto?

«Diciamo che non ho mai fatto a botte per farmici chiamare!».

Si chiede quale mondo lascerà ai suoi figli?

«Ogni giorno. Anche se sono preoccupato, mi sforzo di pensare al futuro con ottimismo. Vedo i miei bimbi come tre cuccioli, vorrei proteggerli e prepararli al domani con libertà mentale».

Tornerà in Italia per votare?

«Sarà dura».

Ha sempre votato?

«Noooo... Alcune volte ero impegnato».

Se fosse americano, rivoterebbe Obama?

«A me piace. Mi trasmette carisma, mi sembra un uomo giusto. E avere fiducia in un uomo giusto mi fa sentire bene».

Beppe Grillo la fa più ridere come comico o come tentativo di uomo politico?

«Come comico mi faceva impazzire. Come politico, da qui, non saprei giudicare».

Andrea Agnelli dopo 19 anni ha messo fine alla sua storia alla Juve. Che sentimento prevale in lei, pensando al presidente della Juve?

«L'ho detto alla giornalaccio rosa (indifferenza, ndr ) e non desidero altre polemiche. La verità? Sono felice di tutto quello che ho fatto, zero rimpianti. Le decisioni vanno anche rispettate. E poi conta il presente, non il passato».

Da grande si vede più dirigente o allenatore?

«Ho sempre pensato che, una volta smesso, avrei preso le distanze dal calcio: sono quasi 40 anni che gioco... Però mi rendo conto che il legame con questo sport è viscerale. Non sono più disposto a giurare che non farò mai l'allenatore: magari qui a Sydney, dove tutto è così diverso».

Tra cento anni, come le piacerebbe essere ricordato nel suo ambiente?

«Come il migliore».

Soltanto? Auguri.

«È quello che sognavo da piccolo. Essere un giocatore unico, uguale a nessun altro».

Crede nel destino?

«Eccome. Ma credo anche di avere tutto in mano per poterlo determinare».

Dopo tanti anni, cosa non abbiamo ancora capito di Alessandro Del Piero?

«Che conduco più vite parallele. Non sono finto ma ho la capacità di sdoppiarmi. Ci sono tanti aspetti di me poco conosciuti, anche se ho lasciato in giro indizi, come i templari. Dicono: Del Piero non fa mai polemiche. Ma io ho tirato legnate a destra e manca di cui non vi siete mai accorti! In campo sono un figlio di buona donna: la furbata, il colpetto, faccio di tutto per vincere. Poi vado a casa e mi sciolgo con i miei figli. Ho protetto la mia vita privata per poter esprimere il lato più vero di me pienamente. Di quella sono molto geloso. Per me è importante. Anzi, vitale».

Lei ha l'aria pacificata di chi nella vita fa esattamente ciò che è venuto a fare.

«La mia più grande fortuna non sono i soldi: è aver trasformato in lavoro la mia passione. Ci sono volte in cui sono dilaniato dai dubbi, ho avuti infortuni che avrebbero potuto stroncarmi la carriera. Sono un essere umano. È nella semplicità che, spesso, trovo conforto. Ci sono arrivato col tempo e la maturità: leggendo, studiando...».

Parliamone.

«A Torino c'era una persona con cui mi confidavo. Ho letto le prime 50 pagine di Gustav Jung ma mi manca dimestichezza con la psicoanalisi: non devo far passare troppo tempo tra una pagina e l'altra, sennò mi perdo. Anche nei tarocchi c'è profondità: basta avere la curiosità di spingersi oltre in questo mondo in cui vogliamo tutto e subito».

Quando è partito alla ricerca di sé?

«Nel 2001, quando morì mio padre. Arrivavo da un momento difficile: mi tormentavo per la forma fisica e i gol. Poi mi cade in testa la tegola: ho tutti i soldi del mondo e non posso fare niente. Malattia incurabile. Una botta terrificante. Ecco, permettermi di rimettere tutto in prospettiva è stato un altro dei grandi insegnamenti, muti, di mio padre».

(Gaia Picardi - Corriere della Sera)

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Joined: 24-Nov-2008
22 messaggi

Bellissima inntervista di una gran bella persona, commovente e sincera,

l'unica cosa triste per me é quando dice che forse rimarrà là magari a fare l'allenatore, anche se l'importante é che lui sia contento facendo quello che gli piace,almeno lì non gli arrivano le voci dei suoi detrattori, quelli che dicono da un pezzo che é un giocatore al tramonto.

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Joined: 11-May-2007
35032 messaggi

è davvero straordinario, un esempio...

gioca domattina? ora?

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Joined: 26-Jun-2011
169 messaggi

Gran bella intervista. Mai banale e dimostra di essere una persona davvero diligente e responsabile.

Secondo me un rammarico però ce l'ha: non aver potuto concludere la storia con la Juve quando voleva lui.

Comuqnue sempre Forza Alessandro Del Piero!!! .alexthebest

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Joined: 01-Aug-2007
13445 messaggi

Bell'intervista :sisi:

è davvero straordinario, un esempio...

gioca domattina? ora?

sì, domattina alle 9:30

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Joined: 03-Jun-2005
50978 messaggi

alessandro non diciamo cazzate,alla fine della gita il tuo posto è quà.

la juventus,noi.....siamo la tua vita.

domani incontra una delle squadre un pò piu organizzate

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Joined: 13-Oct-2006
211 messaggi

unico dentro e fuori dal campo! spero che quando appendera' le scarpe al chiodo, troverà la poltrona di Presidente della Juve ad aspettarlo

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Joined: 13-Oct-2006
211 messaggi

dove si può vedere la partita ?

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Joined: 23-Jan-2006
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Del Piero se deve tornare alla Juve lo deve fare cone presidente, altri ruoli dirigenziali non ben definiti sarebbero solo una presa in giro (gi

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Joined: 23-Jan-2006
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Fra 9 ore il sydney giocher

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Joined: 03-Jan-2006
33410 messaggi

Forza Alex, domani sfida impegnativa contro una delle squadre più forti..

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Joined: 11-May-2007
35032 messaggi

ha avuto qualche problema al polpaccio in allenamento, dovrebbe esserci, ma non al 100%

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Joined: 23-Jan-2006
1000 messaggi

secondo me non gioca.

magari è solo pretattica eh, ma i rumors australiani lo danno "out".

evidentemente era davvero infortunato la scorsa partita, come aveva riportato neo ad inizio della pagina precedente, e averla giocata tutta ha conseguito questo effetto.

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