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Il trio dei ragionieri: Combi - Rosetta - Caligaris

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La denominazione Trio dei ragioneri, più noto come Trio Combi-Rosetta-Caligaris, indica il celebre trio di difensori nazionali italiani che giocò nella squadra di calcio torinese del Foot-Ball Club Juventus durante sei stagioni a cavallo tra gli anni venti e anni trenta del ventesimo secolo. Era composto, in ordine posizionale, dal portiere Gianpiero Combi e dai terzini Virginio Rosetta e Umberto Caligaris.

 
Dopo essersi aggiudicato il terzo posto nel torneo di calcio dei IX Giochi Olimpici, il trio ebbe un ruolo decisivo sia nelle vittorie di quattro campionati nazionali consecutivi tra 1931 e 1934 – mai riuscito prima nella storia della competizione – da parte della squadra bianconera, che nei successi della rappresentativa azzurra dapprima nella Coppa Internazionale, riuscendo a ottenere il titolo nella prima edizione del torneo, e poi nel campionato mondiale disputato nel 1934. Costituì quella che la stampa specializzata riterrà la miglior linea difensiva di tutti i tempi espressa nel calcio italiano nonché una delle migliori nella storia della disciplina.
 
Ritenuto il primo blocco difensivo d'origine italiana di levatura mondiale nella storia del calcio, il trio fu l'antesignano della futura tradizione di retroguardie coriacee che faranno parte, con successo, di squadre di club italiane e della nazionale azzurra quali la terna composta dal portiere Aldo Olivieri e dai terzini Alfredo Foni e Pietro Rava, decisiva per il trionfo azzurro nel campionato del mondo 1938, il terzetto formato da Dino Zoff, Claudio Gentile e Antonio Cabrini durante gli anni 1970 e 1980 – formazione 2-3-3-2, applicato parzialmente nella zona mista trapattoniana –, che si affermerà tra i meglio assortiti nella storia della disciplina e, un trentennio dopo, il blocco difensivo composto da Gianluigi Buffon, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, finalista nel campionato d'Europa 2012 con la rappresentativa nazionale oltreché tetracampione d'Italia e finalista di Champions League 2014-15 nonché detentore del record d'imbattibilità del calcio italiano con la compagine bianconera: 974 minuti,equivalenti a dieci incontri, eguagliando in quest'ultimo caso il primato nazionale stabilito dal trio difensivo juventino composto da Combi, Rosetta e Luigi Allemandi nella stagione 1925-26.
 
Nel corso degli anni il termine è stato usato, per metonimia, anche nel linguaggio comune per indicare formazioni di rilievo nello sport in Italia:
 
« [...] Vidi però – e in tanti casi, prima e dopo – come fosse diffusa ovunque la popolarità del club torinese. Tanto che il sapere a memoria la formazione degli anni Trenta (Combi, Rosetta, Caligaris, eccetera) mi conferì talvolta autorevolezza. »
 
(Giulio Andreotti, Nonni e nipoti della Repubblica, 2004.)
 
 
(wikipedia.org)

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Gianpiero Combi (Torino, 20 dicembre 1902 – Imperia, 13 agosto 1956) è stato un calciatore italiano, di ruolo portiere, campione del mondo e capitano della Nazionale italiana nel 1934. È considerato uno dei migliori portieri dell'anteguerra, insieme a Ricardo Zamora e František Plánička.

 
Fornito nel settore giovanile della Juventus, legò la sua intera attività sportiva e dirigenziale al club torinese, in cui militò durante dodici anni a cavallo degli anni 1920 e 1930 vincendo cinque campionati di Serie A, di cui quattro in maniera consecutiva. Combi formò – assieme ai terzini Virginio Rosetta e Umberto Caligaris, tutti e tre compagni di squadra e Nazionale – quella che è ritenuta dalla stampa specializzata la miglior linea difensiva di tutti i tempi espressa nel calcio italiano nonché una delle migliori nella storia della disciplina; ha inoltre detenuto per novanta anni (1926-2016) il record assoluto d'imbattibilità (934') nella storia della massima serie italiana.
 
Fu anche direttore delle sezioni di nuoto e hockey su ghiaccio della Juventus durante gli anni 1940.
 
Nacque a Torino il 20 dicembre 1902. Dopo la fine della carriera agonistica, divenne un industriale e divenne dirigente in un'azienda. Morì prematuramente nel 1956, all'età di cinquantatré anni, a causa di un infarto sopraggiunto mentre era alla guida della propria auto.
 
Nel 1956 la Juventus intitolò postumamente a Combi il campo d'allenamento della prima squadra e un premio a livello giovanile.
 
Il Campo sportivo Littorio di Merano, realizzato nel 1933 per ospitare la Nazionale italiana in occasione del Mondiale 1934, fu ribattezzato in onore a Combi nel 1957.
 
Nel 2011 il club torinese gli consegnò postumamente una delle cinquanta stelle nella Walk of Fame dello Juventus Stadium.
 
- Caratteristiche tecniche e carriera
 
Portiere scarsamente avvezzo a interventi vistosi, si fece notare per la continuità di rendimento.
 
Inizialmente ebbe contatti con il Torino, ma non fu preso in squadra poiché giudicato troppo debole e privo di una degna struttura atletica. Si rivolse allora ai concittadini della Juventus, che ne intuì la stoffa atletica e lo mandò in campo con la terza squadra. Inizialmente non venne considerato più di tanto dai dirigenti e dall'allenatore, ma in seguito a un malanno del portiere titolare dell'epoca, Emilio Barucco, fu chiamato in prima squadra con cui esordì in Serie A il 5 marzo 1922, durante la trasferta sul campo della Pro Vercelli terminata con la vittoria dei padroni di casa per 7-1: in seguito ai sette gol subiti, Combi si allenò duramente, invitando i compagni a calciare di potenza contro la sua porta negli allenamenti, nel tentativo di parare.
 
Nel 1931 subì un pesante infortunio in una gara di campionato, una botta alla testa; dopo diversi giorni di convalescenza, tuttavia, si rimise in sesto e tornò a giocare con continuità. Annunciò il ritiro nel 1934, a corollario di tredici anni in bianconero, dopo aver disputato in totale 351 gare e aver vinto cinque scudetti, quello del 1925-1926 e i primi quattro del Quinquennio d'oro (1930-1931, 1931-1932, 1932-1933 e 1933-1934). Proprio nel campionato 1925-1926 mantenne la sua porta inviolata per 934 minuti, più di nove partite (dal 25 ottobre 1925, nella gara Juventus-Milan 6-0 della 4ª giornata, al 28 febbraio 1926, nella sfida Parma-Juventus 0-3 della 12ª giornata): per novant'anni rimase questa la maggior inviolabilità mai fatta registrare da un portiere nella storia del massimo campionato italiano di calcio, prima di essere superata dai 974' di un altro estremo difensore bianconero, Gianluigi Buffon.
 
- Nazionale
 
Con l'Italia esordì il 6 aprile 1924 a Budapest, in una amichevole contro l'Ungheria (1-7).
 
Combi (al centro) capitano della Nazionale ai Mondiali 1934, prima della disputa dei supplementari contro la Cecoslovacchia, mentre segue le direttive del CT Vittorio Pozzo.
 
Fu un grande protagonista del campionato del mondo 1934 disputato in Italia, il primo titolo mondiale vinto dagi azzurri. A questo torneo avrebbe dovuto inizialmente prender parte solo come portiere di riserva, ma il destino volle che il titolare designato, Carlo Ceresoli dell'Ambrosiana-Inter, durante la preparazione sul campo di Firenze, in una parata un po' azzardata si rompesse un braccio a causa di uno scontro con Pietro Arcari; il commissario tecnico Vittorio Pozzo puntò quindi sul trentunenne Combi, ormai a fine carriera per gli standard del tempo, dopo un colloquio di cinque minuti. Il 10 giugno 1934 la finale contro la Cecoslovacchia fu la sua ultima partita in azzurro: Combi alzò la Coppa Jules Rimet da capitano, lasciando così un ulteriore segno prima del ritiro dalle competizioni calcistiche.
 
Durante una militanza di dieci anni, giocò 47 gare con la maglia della Nazionale, subendo in totale 65 reti.
 
 
 
 

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       1930/31                 1931/32               1932/33              1933/34               1934/35

 

 

Palmares extra Juventus:

 

1 Bronzo Olimpico (1928)

 

2 Coppe Internazionali (1927-1930 /// 1933-1935)

 

1 Campionato Del Mondo (1934)

 

 

Riconoscimenti:

 

 

1 Cavaliere Della Repubblica Italiana (Roma, 1955)

 

 

 

(wikipedia.org)

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Virginio Rosetta, a volte riportato anche come Virgilio Rosetta (Vercelli, 24 febbraio 1902 – Torino, 29 marzo 1975), è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo terzino destro.
 
- Caratteristiche tecniche e carriera
 
Ritenuto il primo calciatore professionista nel Paese, ha vinto otto campionati di lega (record a pari merito di Giovanni Ferrari e Giuseppe Furino), due dei quali con la Pro Vercelli e gli altri sei con la Juventus, nella quale militò per 14 anni diventando uno dei suoi uomini-simbolo, nonché suo capitano dal 1929 al 1935; una Coppa Internazionale e un campionato mondiale con l'Italia nel 1934.
 
Rosetta formò – assieme al portiere Gianpiero Combi e il terzino Umberto Caligaris, tutti e tre compagni di squadra nella Juventus e Nazionale – quella che è ritenuta dalla stampa specializzata come la miglior linea difensiva di tutti i tempi espressa nel calcio italiano e una delle migliori nella storia della disciplina.
 
« Per esemplificare, uno Scirea, un Baresi dei tempi moderni »
 
Crebbe nella natia Vercelli, dove inizio già a cinque a tirare i primi calci ad un pallone, fondando a dieci anni una società calcistica di coetanei, denominata Sezione Propaganda, con cui ebbe modo di affrontare la squadra Sports, in cui invece giocava Umberto Caligaris, futuro compagno di squadra alla Juventus e in Nazionale. Si trasferì in seguito a Milano per studiare, e giocò tra le file della società Bambini Nerazzurri.
 
Poco tempo dopo tornò nella città natale e giocò tra le file del 20° Autoparco, dove fu notato dai dirigenti della Pro Vercelli, che lo aggregarono alla rosa. Esordì con il club vercellese a 17 anni, giocando come attaccante, nel primo campionato dopo la Prima guerra mondiale, nel 1919-1920. Con la squadra piemontese giocò una buona stagione 1922-1923 in Prima Divisione con 25 presenze e 7 gol. In seguito l'allenatore decise di schierarlo come terzino, facendolo esordire nel nuovo ruolo nella partita di campionato contro la Juventus . Vinse il suo primo titolo tricolore nel 1920-1921 e si ripeté nel 1921-1922, nel campionato C.C.I..
 
Nel 1923 si trasferì, contro il parere della dirigenza vercellese, alla Juventus per 50 000 lire, godendo anche di uno stipendio, che non percepiva quando giocava alla Pro.
 
La compagine bianconera fece scendere in campo in campionato il terzino senza avere il consenso della società vercellese, a causa di ciò venne diffidata dalla Lega Nord e tutte le gare giocate dal calciatore vennero annullate, scatenando il famoso Caso Rosetta. Il direttore del consiglio federale, l'avvocato Ulisse Baruffini, del Milan, assegnò a tavolino agli avversari tre gare giocate dai bianconeri con Rosetta in campo, scatenando l'ira della dirigenza del club torinese. Dopo diverso tempo la Pro Vercelli ufficializzò il trasferimento e la questione, dopo mesi di riunioni e consigli generali, si chiuse.
 
A Torino vinse il suo terzo scudetto nel 1926, e fu fra i protagonisti della squadra che dominò la scena nazionale per la prima metà degli anni trenta con cinque titoli consecutivi.
 
- Nazionale
 
Esordì in maglia azzurra il 31 agosto 1920, alle olimpiadi di Anversa 1920, contro la Norvegia. Il primo periodo in Nazionale fece coppia con Renzo De Vecchi, quindi fu rimpiazzato per un periodo da Umberto Caligaris nel ruolo di terzino destro. In Nazionale giocò un totale di 52 partite, l'ultima delle quali contro gli Stati Uniti nella Coppa del Mondo del 1934, vinta dall'Italia. Il 2 dicembre 1933, alla vigilia della sua 50a presenza in azzurro, fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia. Fu poi sostituito nel ruolo di terzino destro dal bolognese Eraldo Monzeglio.
 
Si ritirò a 34 anni, nel 1936, dopo 13 anni da titolare alla Juventus, per un totale di 338 gare, vincendo ben 8 campionati italiani fra Serie A e ante-girone unico.
 
Gianni Brera sostenne che fosse Rosetta, e non Luigi Allemandi, il calciatore coinvolto nel caso che determinò la revoca dello scudetto 1927 al Torino.
 
 
 

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     1925/26                1930/31               1931/32                1932/33              1933/34               1934/35                                          1937/38 

                                                                                                                                                                                                   (Da allenatore)

 

Palmares extra Juventus:

 

2 Scudetti con la Pro-Vercelli (1920/21 /// 1921/22)

 

1 Bronzo Olimpico (1928)

 

1 Coppa Internazionale (1927-1930)

 

1 Campionato Del Mondo (1934)

 

 

Da allenatore:

 

1 Campionato Di Serie B con il Palermo (1947/48)

 

 

Riconoscimenti:

 

1 Cavaliere Della Corona D'Italia (Firenze, 1933)

 

 

 

(wikipedia.org)

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« I soldi non valgono l'amore per una maglia e io ne ho due, una bianconera e una azzurra. »
 
(Lettera di Caligaris in risposta ai dirigenti del Valencia, che volevano ingaggiarlo.)
 
Umberto Caligaris (Casale Monferrato, 26 luglio 1901 – Torino, 19 ottobre 1940) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo difensore.
 
Legò la sua attività calcistica principalmente a due squadre: Casale e Juventus, ottenendo con quest'ultima i suoi principali successi durante i suoi otto anni di militanza a cavallo degli anni venti ed trenta del XX secolo. Vincitori di cinque campionati di Serie A, Caligaris formò – assieme al portiere Gianpiero Combi e il terzino Virginio Rosetta, tutti e tre compagni di squadra nella Juventus e Nazionale – quella che è ritenuta dalla stampa specializzata come la miglior linea difensiva di tutti i tempi espressa nel calcio italiano e una delle migliori nella storia della disciplina, o quantomeno una delle migliori, insieme al terzetto Sarti, Burgnich, Facchetti della Grande Inter e, in nazionale, al posto del portiere Sarti, i suoi colleghi Albertosi e Zoff.
 
Con la maglia della Nazionale italiana, s'è laureato campione del mondo nel 1934.
 
Il 19 ottobre 1940 riscese in campo in una gara fra vecchie glorie, insieme ai suoi vecchi compagni di reparto Combi e Rosett]. Dopo pochi minuti di gioco fu costretto a lasciare il campo: portato in ospedale, fu stroncato da un aneurisma. Il CT della Nazionale, Vittorio Pozzo, gli dedicò sulla Stampa un articolo commemorativo dal titolo "Un gladiatore". Al suo posto, subentrò nella panchina della Juventus Federico Munerati. Caligaris ha ricevuto sepoltura nel cimitero di Casale Monferrato; tempo dopo, al suo fianco venne sepolto un altro campione: Eraldo Monzeglio.
 
Nel 1973, su iniziativa della società bianconera, gli venne dedicato uno dei campi di allenamento siti a fronte lo Stadio Comunale.
 
Anni dopo, la sua cittadina natia gli dedicò un importante torneo giovanile, mentre la Juventus, sua ex squadra, nel 2011 gli ha dedicato una delle 50 stelle commemorative presenti nella Walk of Fame bianconera allo Juventus Stadium.
 
- Caratteristiche tecniche e carriera
 
Crebbe calcisticamente nel Casale (nel dopoguerra nota come Sparta Casale), con il quale esordì diciottenne nella Prima Categoria (la massima serie dell'epoca prima dell'avvento della Prima Divisione e successivamente della Serie A) il 12 ottobre 1919 nella partita Casale-Valenzana (3-1).
 
Con la maglia dei nerostellati disputò vari campionati ottenendo due qualificazioni alle semifinali interregionali del Nord, senza mai tuttavia riuscire ad andare oltre. Nel 1928 passò dal natio Casale alla Juventus, dove tornò a formare la celeberrima coppia di terzini con Rosetta, che già da qualche anno si formava in Nazionale. I due, con Gianpiero Combi fra i pali, con il quale formarono una difesa eccezionale, divennero uno dei terzetti più famosi della storia del calcio italiano, che contribuì ai 5 scudetti consecutivi vinti alla Juventus fra il 1930 e il 1935, il cosiddetto Quinquennio d'oro.
 
Il 28 ottobre 1930 fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia ed ebbe la notizia con un telegramma inviatogli dalla federazione.
 
Nel 1935 lasciò i bianconeri (fu sostituito dal giovane emergente Alfredo Foni) passando al Brescia nel doppio ruolo di allenatore e giocatore, prima di ritirarsi dal calcio giocato nel 1937.
 
La sua prima stagione in panchina a Brescia non fu delle migliori, in quanto la squadra retrocesse in serie B: l'anno successivo invece concluse il campionato di serie B all'ottavo posto. Allenò successivamente il Modena, prima di tornare alla Juventus nel campionato 1939-40 e nel 1940-41.
 
- Nazionale
 
Fu convocato appena ventenne in Nazionale ed esordì il 15 gennaio 1922 contro l'Austria nell'incontro finito 3-3, al fianco di Renzo De Vecchi. Chiuso nel suo ruolo di terzino sinistro dal grandissimo giocatore genoano, nei suoi primi anni in azzurro si alternò spesso nel ruolo di terzino destro con Virginio Rosetta. Prese parte alla spedizione azzurra alle Olimpiadi del 1924 e nel 1928 alle Olimpiadi di Amsterdam vinse la medaglia di bronzo.
 
Dopo la vittoria in Coppa Internazionale nel 1930, venne convocato per i mondiali del 1934, durante i quali però non disputò alcuna partita; infatti la sua ultima partita in azzurro, come la prima, fu disputata contro l'Austria, l'11 febbraio 1934. Fu questo un dispiacere per Caligaris che voleva raggiungere la cifra delle 60 presenze in Nazionale disputando una gara nei campionati mondiali. Tuttavia con 59 presenze (di cui 16 da capitano) fu il detentore del record di gare in azzurro, quando superò le 47 presenze di Adolfo Baloncieri: il record rimase suo fino al 1971, quando venne a sua volta superato da Giacinto Facchetti. Inoltre è stato il primo giocatore italiano a sbagliare un rigore in Nazionale.
 
 

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       1930/31               1931/32                1932/33              1933/34               1934/35                                                                 

                                                                                                                                                                                                   

 

Palmares extra Juventus:

 

1 Bronzo Olimpico (1928)

 

2 Coppa Internazionale (1927-1930 /// 1933-1935)

 

1 Campionato Del Mondo (1934)

 

 

Riconoscimenti:

 

1 Cavaliere Della Corona D'Italia (Firenze, 1930)

 

 

 

(wikipedia.org)

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