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TENNIS - ATP & WTA World Tour 2017

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Vista, davvero un parto .asd

 

Meno male che ieri ha trovato la garra giusta. In quelle condizioni di tifo non era facile.

 

Ottima qualificazione ai quarti.

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Paolo Lorenzi in finale domani a Quito!

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Nutro buone speranze in Berrettini.

Se la sfiga smette di perseguitarlo è lui il futuro del tennis italiano.

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Il tennis femminile italico attuale e' morto e sepolto.

Il ritiro di Flavia pennetta ha sancito il funerale .

Oggi sono riuscite nell'impresa di farsi battere da una Slovacchia di sconosciute....se alla leonessa non si puo' chiedere piu' nulla, la mediocrissoma Errani e' il volto del nostro tennis attuale, un disastro.

Mi spiace per la Garbin, ma non ha nessuna giocatrice decente si cui puntare.

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4-Alexander Zverev (Germany) beat 3-Richard Gasquet (France) 7-6(4) 6-3

Continua a brillare la stella di Alexander Zverev:
 la massima promessa del tennis mondiale suggella a Montpellier un altro illustre trionfo, battendo in finale Richard Gasquet per 7-6(4) 6-3 ed arricchendo così il proprio Palmares con il secondo titolo in carriera a neanche 20 anni, dopo quello conseguito lo scorso settembre a San Pietroburgo contro Stan Wawrinka. Il giovane Sasha, alla sua quarta finale ATP, interrompe così non solo il dominio casalingo di Gasquet, capace di vincere qui in tre delle ultime quattro stagioni (con l’unica eccezione del 2014, quando comunque raggiunse la finale), ma anche e soprattutto l’assoluta egemonia francese a Montpellier, visto che le ultime 4 edizioni del torneo hanno celebrato il trionfo di tennisti transalpini (tre volte Gasquet, una Monfils). Considerando che dal 1987 al 2010 il torneo è stato disputato a Lione, Zverev diventa il secondo tennista tedesco della storia a laurearsi campione all’Open Sud de France dopo Rainer Schuttler, che sconfisse Arnaud Clement nel 2003 in un’altra finale franco-tedesca. L’unico altro teutonico capace di raggiungere l’ultimo atto nel torneo, Tommy Haas, perse in finale sia nel 1997 che nel 1998. Per Zverev si tratta anche della terza vittoria consecutiva contro giocatori francesi, dopo i successi in quarti su Chardy e in semifinale su Tsonga. Gasquet pareggia invece suo malgrado il bilancio tra finali vinte e perse in carriera (14-14): il classe '86, comunque saldamente al comando dell’albo d’oro del torneo con 4 titoli, è costretto quindi a rimandare l’appuntamento con il primo titolo del suo 2017.

 

 

Nel primo set Zverev strappa il servizio all'avversario in apertura, ma Gasquet è bravo a restare in scia e a piazzare il contro-break nel quarto gioco. Senza ulteriori sussulti si procede dunque on serve fino al tie-break, dove il teutonico è ancora il primo a piazzare l’allungo, ottenendo subito il mini-break. Stavolta Sasha fa tesoro del prezioso vantaggio, salendo anzi 6-2 e collezionando ben 4 set point consecutivi, prima di chiudere sul 7-4 alla terza opportunità. Nel secondo parziale a decidere è il break chirurgico messo a segno da Zverev nell'ottavo game: salito 5-3, il tedesco chiude i conti nel gioco successivo al quarto match point utile, regalandosi così il primo titolo di un 2017 che potrebbe regalargli davvero tante soddisfazioni.

Un successo doppiamente dolce per Sasha, visto che consente al giovane tedesco di superare lo stesso Gasquet in classifica mondiale e di conquistare il best ranking di numero 18, lui che era stato massimo numero 20: l’obiettivo Top10 è sempre più vicino.

 

http://www.tennisworlditalia.com/news/news/Atp_Tennis/46445/atp-montpellier-trionfo-alexander-zverev-secondo-titolo-e-best-ranking-si-arrende-gasquet/

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Dimitrov batte Goffin a Sofia 7-5 6-4 e vince il torneo Bulgaro di casa a Sofia.

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Ora Lorenzi in campo a Quito per la finale... Lui ha vinto il primo set al tie, ora partita tirata nel secondo

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Lorenzi sconfitto in 3 set. Estrella Burgos vince il torneo per la terza volta consecutiva.

Peccato perchè era stato in vantaggio di un break nel secondo.

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che peccato Lorenzi...Estrella Burgos 3 vittorie in carriera, sempre sto torneo negli ultimi 3 anni...assurdo

 

ottime notizie le vittorie di Dimitrov e Zverev...molto bene

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Karolina Pliskova ha conquistato il Qatar Open a Doha (776mila dollari, cemento). La 24enne ceca, numero 3 del ranking mondiale e seconda testa di serie, in quella che era la sua 18ª finale ha superato con il punteggio di 6-3 6-4, in 79 minuti, la danese Caroline Wozniacki, numero 18 Wta che in semifinale si era liberata della campionessa olimpica, la portoricana Monica Puig. Per Pliskova si tratta del primo successo sulla danese in 4 incontri e dell'ottavo trofeo nel circuito principale, il secondo in questa stagione dopo quello conquistato a Brisbane a inizio gennaio. "Lo scorso anno è stato di quelli mozzafiato: la finale degli Us Open, il mio più grande risultato, mi ha dato molta fiducia nei miei mezzi". La Wozniachi riconosce il valore della vincitrice: "Karolina ha meritato questo successo, ma sono orgogliosa di come ho giocato questa settimana. Proverò a prendermi la rivincita appena possibile".

 

(gazzetta.it)

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Gran vittoria di Tsonga che vince l'ATP 500 di Rotterdam battendo Goffin 4-6, 6-4, 6-1.

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Alexandr Dolgopolov torna a vincere un torneo #ATP dopo 4 anni e mezzo, senza perdere nemmeno un set nel suo percorso all'Argentina Open!
Batte a Buenos Aires Kei Nishikori per 7-6(4) 6-4! 

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E’ Ryan Harrison (n.62 del ranking) a trionfare nella finale dell’ATP di Memphis (Usa) contro il georgiano Nikoloz Basilashvili (n.67 ATP) con il punteggio di 6-1 6-4 in 1 ora e 17 minuti di gioco.

Nel primo set il padrone di casa domina la scena: oltre il 70% di punti ottenuti con il servizio e con la risposta alla seconda in battuta del rivale. Dopo aver annullato due palle break nel gioco d’apertura, Harrison si è infatti esibito in un monologo suggellato dai due break nel quarto e sesto game e valso il 6-1 in appena 27′.

Il secondo parziale è quello dei grandi sprechi per il georgiano. Sono ben 10 le occasioni non sfruttate dal n.67 del mondo sul servizio del rivale. Chance tutte annullate dal giocatore stelle e strisce che, invece, con estrema lucidità ha saputo cogliere l’attimo per strappare il turno in battuta all’avversario (nel sesto game), conservando il vantaggio fino al termine e aggiudicandosi il successo finale per 6-4.

 

http://www.oasport.it/2017/02/tennis-atp-memphis-2017-harrison-doma-basilashvili-e-conquista-la-vittoria-nella-finale-in-due-set/

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Tennis – È ufficiale, Elina Svitolina è entrata in Top 10. L’ucraina ha ottenuto il titolo di Dubai grazie alla strabiliante vittoria su Caroline Wozniacki 6-4 6-2, in 1 ora e 29 minuti di gioco. 

 

 

“È tutto speciale, è tutto così meraviglioso che non ci credo! Ho giocato davvero un ottimo tennis durante questa settimana e sono felice che sia accaduto qui a Dubai” ha detto la vincitrice Svitolina al settimo titolo WTA e secondo stagionale dopo il Taiwan Open.

 

Questo è un trofeo speciale per la ventiduenne di Odessa, infatti l’ha portata dritta dritta a sfondare il muro della Top 10. “È tutta la vita che sogno di entrare tra le prime 10 del mondo!” ha detto quasi in lacrime.

Dubai risultato finale: E. Svitolina b. C. Wozniacki 6-4 6-2.

Accedono alla finale di Budapest Lucie Safarova e Timea Babos.

Budapest risultati semifinale: L. Safarova b. C. Witthoeft6-4 6-3, T. Babos b. J. Goerges 7-5 6-1.

Domani, dalle ore 13.00 Safarova-Babos.

 

http://tennis.it/wta-dubai-doppietta-di-elina-svitolina-titolo-e-top-10/

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Thiem intanto continua il suo percorso di crescita e vince l'ATP di Rio battendo in finale Carreno Busta 7-5 6-4

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Il circus maschile ha fatto tappa questa settimana a Marsiglia, Francia, per l’ormai tradizionale appuntamento con l’Open 13, giunto alla sua venticinquesima edizione. Una curiosità. Il numero 13 che compare proprio nel nome della manifestazione corrisponde al codice identificativo del dipartimento delle Bouches-du-Rhône di cui la città focese è la capitale. Un torneo, oggi classificato ATP 250, di buona tradizione che può vantare nel proprio albo d’oro due ex numeri al mondo come Boris Becker e Roger Federer. Si gioca su campi veloci allestiti nel Palasport cittadino, un impianto di quasi seimila posti a sedere. Dal 1993, anno dell’esordio, ad oggi, per ben otto volte il titolo è finito nelle mani di un padrone di casa. Detentore è l’australiano Nick Kyrgios, bravo dodici mesi fa nel superare Marin Cilic.

Tanto per rinverdire la consuetudine, i protagonisti dell’atto conclusivo sono due giocatori transalpini. Da una parte il veterano trentunenne Jo-Wilfried Tsonga, seconda testa di serie e numero 11 delle classifiche mondiali, a caccia qui a Marsiglia di una personalissima tripletta dopo i successi riportati nel 2009 e nel 2013. Al di là della rete c’è un interessante prospetto di campione come il giovane Lucas Pouille, 6 posizioni di ritardo nel ranking ma 8 anni in meno all’anagrafe. Percorsi simili hanno caratterizzato l’approdo alla finale per i due connazionali. Nella parte alta di tabellone tutto relativamente facile per Pouille, fatta eccezione per la battaglia nei quarti contro il russo Medvedev. In basso, invece, il solo Kyrgios nel corso della semifinale è stato capace di rallentare la marcia di uno Tsonga che avrà anche dichiarato recentemente di sentirsi ormai a fine carriera ma è apparso su buonissimi livelli per tutto l’arco della settimana. Non si è trattato di uno scontro inedito; il bilancio dei confronti diretti consta infatti di una vittoria a zero per Tsonga che risale all’ultimo torneo di Monte Carlo.

 

Espletate le operazioni di riscaldamento si comincia dunque con Pouille alla battuta. Nemmeno il tempo di prendere confidenza con l’ambiente e un tracciante in lungolinea con il rovescio, colpo notoriamente meno nobile, regala a Tsonga un sanguinoso break a freddo, poi confermato, e la possibilità di fare corsa di testa nel parziale. Per entrambi è davvero scarsa la propensione nel dilungarsi a scambiare da fondo, a tutto vantaggio di una tattica globalmente aggressiva e a tratti anche spettacolare. Tra qualche soluzione tecnica piuttosto interessante e qualche piccolo errore di esecuzione, il set segue ora senza troppi sussulti l’ordine dei servizi. Il nono gioco, con Pouille al servizio in ritardo per 5 giochi a 3, sembra non offrire nulla di nuovo quando all’improvviso, sotto di tre quindici, Tsonga infila un parziale di 4 punti in rapida successione che gli valgono la palla set, poi sciupata con un passante di rovescio in corridoio per la verità non semplice. Per l’allievo di coach Ascione, comunque, l’obiettivo è solo rimandato di qualche minuto, al termine dell’ennesimo turno di servizio incamerato senza concedere nemmeno le briciole.

 

Alla ripresa delle ostilità Pouille ci regala immediatamente un saggio del suo talento bucando in tweener l’avversario appostato a rete. Tsonga, dal canto proprio, al servizio continua ad essere una sentenza esibendo un linguaggio del corpo che sprizza fiducia da tutti i pori. Sebbene i giochi perseverino nell’essere piuttosto rapidi e poco combattuti nel punteggio, il match è tutto fuorché noioso grazie soprattutto alle variazioni negli schemi tattici e nelle rotazioni messe in atto dai due avversari. Quando però Pouille va a servire per il settimo gioco, due brutti errori nei pressi della rete – imperdonabile il secondo, quello sulla palla-game – gli costano inaspettatamente il secondo break di giornata, un fulmine (quasi) a ciel sereno. È l’allungo decisivo. Due giochi interlocutori mandano uno straripante Tsonga, storicamente a suo agio contro i connazionali contro i quali conduce per 60-18, a servire per il torneo. Non c’è più partita perché un tris di ace in fila, in un battito di ciglia, significano trionfo. Il secondo consecutivo per Jo dopo Rotterdam, a conferma di uno stato di forma psico-fisica davvero notevole.

 

In definitiva, un’ora e nove minuti di partita, un break chirurgico per set ed una superiorità da parte del più esperto Tsonga, a conti fatti, mai in discussione. Da domani per Jo-Wilfried sarà ancora una volta Top 10, settima piazza per la precisione, mentre Pouille, apparso comunque in ripresa dopo un inizio di stagione decisamente sottotono, potrà consolarsi con la conferma del personale best ranking, fissato per la seconda volta in carriera al numero 15.

 

 

http://www.ubitennis.com/blog/2017/02/26/atp-marsiglia-tsonga-pouille-open-13/

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Tutto liscio per Milos Raonic, che, da testa di serie numero uno del seeding di Delray Beach, è approdato in finale come da pronostico. Il canadese ha avuto un tabellone tutto sommato agevole, perdendo un solo set contro il ventiduenne Edmund. Infatti Milos ha infilato di seguito il qualificato Smyczeck, Borna Coric, Kyle Edmund e infine il redivivo Juan Martin del Potro. Contro l’argentino ci si sarebbe aspettata una partita più avvincente, ma purtroppo il finalista delle Olimpiadi di Rio non ha ancora il rovescio al meglio delle proprie potenzialità, come egli stesso ha dichiarato. Del Potro ha lottato duramente nel secondo set, perso al tie break a sei punti, ma Delpo ha bisogno di tempo e pazienza per tornare a battersela alla pari con i migliori del circuito. Nessuno esclude che lo farà, come ha dimostrato durante le Olimpiadi e nella straordinaria vittoria in Coppa Davis.

 

Ciò nonostante il cammino (quasi) perfetto del numero quattro del mondo durante l’ATP 250 viene interrotto bruscamente sul più bello: Milos Raonic è stato costretto a ritirarsi a causa di un infortunio al bicipite femorale. Un vero peccato, dal momento che il canadese aveva già immaginato il trofeo di Delray Beach nella sua bacheca: Raonic infatti, pur avendo perso l’ultimo match contro Jack Sock (finalista del torneo della Florida) a Shanghai, era in vantaggio 8 a 2 negli scontri diretti.

 

Sarà felice di questo epilogo l’americano che porta a casa trofeo e punti che fanno sempre comodo. Sock è arrivato in finale senza aver perso nemmeno un set. Però bisogna sottolineare che il numero 21 del mondo ha incontrato giocatori decisamente più alla sua portata (Albot, Garcia Lopez, Johnson e Young), ciò non toglie il merito a Sock di aver tagliato brillantemente il traguardo della finale.

Alla fine, contro ogni previsione, Milos Raonic ha salutato il torneo americano battuto dalla sua stessa arma (la prestanza fisica) e Jack Sock ha “conquistato” il titolo dell’ATP 250 di Delray Beach. Speriamo che l’infortunio di Raonic non sia grave e che possa tornare presto sui campi da gioco.

 

 

http://www.ubitennis.com/blog/2017/02/26/atp-delray-beach-raonic-si-ritira-e-sock-diventa-campione/

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TRIONFO PER TIMEA BABOS – Non era cominciata per il verso giusto l’attesa finale dell’International di Budapest per Timea Babos. L’avversaria per il titolo, Lucie Safarova, nel primo set si ritrova sotto 4-2 andando in difficoltà sulle seconde di servizio. La mancina di Brno recupera il break di svantaggio e il set si porta nella medesima condizione in cui giunse ieri il primo segmento della semifinale tra Timea Babos e Julia Goerges, con Lucie Safarova costretta a servire per portare la sfida al tiebreak. Questa volta la Babos non riesce a infliggere il break risolutivo e il set si decide al jeu décisif.

La ex numero 5 del ranking Wta sale sul 5-1, la tennista magiara prova il disperato recupero accorciando sul 5-4, ma i successivi due servizi della Safarova sono decisivi e danno la prima partita della finale alla quattro volte campionessa di Fed Cup con la sua nazionale.
Spinta dal pubblico a favore, Timea Babos non si lascia condizionare dal set appena perduto e nella seconda frazione comincia a martellare la sfidante. Anche quattro aces a coronare il secondo set appannaggio della magiara per 6-4.
Il set decisivo è equilibrato e teso come una corda di violino. Il punto di rottura che indirizza la finale avviene al quinto gioco: la Babos riesce a strappare il break ai vantaggi e la ceca cede. La numero 1 del seeding si porta avanti di due break sul 5-2 e con il servizio disponibile per chiudere la sfida. L’ungherese trema, rendendo con un doppio fallo un break alla sfidante, ma nel gioco successivo approfitta di una Safarova ormai giunta allo stremo per mettere la parola fine alla finale e concedersi alla più sfrenata gioia per il trionfo ottenuto in casa.


Per la ventitreenne magiara è il secondo titolo Wta dopo la datata vittoria al Monterrey Open risalente esattamente a cinque anni fa – era il 26 febbraio 2012 quando impose un doppio 6-4 ad Alexandra Cadantu. Per Lucie Safarova è invece il decimo k.o. all’ultimo atto di un torneo, ma non il più doloroso considerato che la ceca ha perso anche in una finale Slam, il 6 giugno 2015 al Roland Garros contro Serena Williams.

 

Hungarian Ladies Open – Finale
[1] T. Babos b. [2] L. Safarova 6-7(4) 6-4 6-3

 

http://www.tenniscircus.com/circuito-wta/wta-budapest-timea-babos-si-afferma-profeta-in-patria/

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Primo titolo stagionale per Andy Murray che si è aggiudicato il trofeo del "Dubai Duty Free Tennis Championships", torneo Atp 500 dotato di un montepremi di 2.429.150 dollari che si è concluso sul cemento di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. In finale lo scozzese, numero uno del mondo, ha sconfitto per 6-3 6-2, in poco meno di un'ora ed un quarto di gioco, lo spagnolo Fernando Verdasco.

 

http://www.ansa.it/sito/notizie/sport/tennis/2017/03/04/atp-dubai-vittoria-murray_bb287f55-e794-452e-b50e-9fbcd16fb4d2.html

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on 19 ace e il solito devastante servizio lo statunitense Sam Querrey si è preso il titolo di Acapulco (Messico, 1.491.310 dollari) piegando Rafael Nadal in due set — 6-3 7-6 (3) —. Una battuta d’arresto inaspettata per Nadal che era arrivato in finale senza perdere nemmeno un set e soprattutto aveva vinto quattro volte su quattro nei precedenti con Querrey, l’ultima nel 2016 al Masters 1000 di Madrid. «Ricorderò questo torneo per il resto della mia vita - ha dichiarato dopo la vittoria su Nadal - È stata una di quelle settimane in cui funziona tutto, spero di viverne altre». Per Querrey è il nono titolo in carriera ed è il giusto premio al termine di una settimana in cui ha piegato David Goffin, Dominic Thiem, Nick Kyrgios e infine Nadal. Questo successo lo riporterà nella top 30.
Per Nadal era il primo torneo dopo la sconfitta in finale con Federer all’Australian Open di gennaio. Dopo aver ceduto il primo set, nel secondo non è riuscito a convertire nemmeno una delle 6 palle break a disposizione (5 nell’ottavo game, tre cancellate da Querrey con il servizio).
 
http://www.gazzetta.it/Tennis/05-03-2017/tennis-titolo-acapulco-querrey-nadal-cede-due-set-1801101009434.shtml

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[Q] A. Barty b. [WC] N. Hibino 6-3 6-2

Ashleigh Barty vince il torneo WTA di Kuala Lumpur conquistando il suo primo titolo in carriera e da domani entrerà, per la prima volta, nelle prime 100 giocatrici del mondo. Il torneo della ventenne australiana era partito dalle qualificazioni e si è concluso con la vittoria finale, in due set, sulla giapponese Nao Hibino. Barty ha perso, in tutto il torneo, solo un set e in finale è riuscita ad imporsi con personalità sull’avversaria grazie ad una prestazione molto solida accompagnata da dritti piatti e vincenti, sette ace e soprattutto da una sola palla break offerta in tutto il match e subito cancellata da un ace. In finale si sono affrontate due giocatrici fuori dalla top-100 dopo la sconfitta di tutte le teste di serie nel torneo.

http://www.ubitennis.com/blog/2017/03/05/wta-kuala-lumpur-primo-titolo-e-top-100-per-ashleigh-barty/

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A sorpresa è Lesia Tsurenko a sollevare il trofeo più prestigioso nel Wta International di Acapulco. L’ ucraina piega con lo score di 6-1 7-5 Kristina Mladenovic e dimostra ancora una volta di essere imbattibile nelle finali.
Tsurenko festeggia così il terzo titolo dopo quelli vinti ad Instanbul 2015 e Guangzhou 2016 su altrettante finali disputate.
Per la Mladenovic, alla terza sconfitta in finale in meno di un anno, c’ è la consolazione del best ranking. Da domani infatti la francese sarà n.26 delle classifiche.
 

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Pablo Cuevas si è aggiudicato per il terzo anno consecutivo il “Brasil Open” (montepremi di 455.565 dollari) terminato lunedì a tarda sera sui campi in terra rossa di San Paolo, in Brasile, dopo che era stata sospesa e rinviata a causa della pioggia la finale. 

Cuevas, numero 32 del ranking mondiale e terza testa di serie, ha prevalso in rimonta, con il punteggio di 6-7(3-7) 6-4 6-4, in tre ore di gioco complessive, lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas, numero 25 Atp e secondo favorito del seeding. Per il 33enne uruguaiano si tratta del sesto titolo nel circuito principale in nove finali disputate (quattro dei quali conquistati in Brasile, tre appunto a San Paolo e uno a Rio), mentre il 29enne di Barcellona ha vinto un solo trofeo finora su quattro finali giocate in carriera, lo scorso anno sulla terra di Bastad.

http://www.ilgiornaledellosport.net/notizie/altri-sport/tennis/2017/03/07/77423-cuevas-vince-brasile-open/

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Ieri ho visto Fognini-Tsonga. Una delle rare partite in cui il ligure ha usato la testa dal primo all'ultimo punto

 

E quando fa così è un top 15 a mani bassissime. Peccato che si veda una volta ogni 3 mesi...e gli anni passano

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