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Juventus Season - Video e tabellini dei match 2017/18

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verde.png     25 -  Amichevole

 

STADIO "ALE & RICKY"- Vinovo (To), 20/09/2017

 

 

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   JUVENTUS - TRINO 6-0

 

 

 

Dopo un giorno di riposo al rientro dalla trasferta di Lisbona, la Juventus è tornata al lavoro questa mattina al Training Center di Vinovoper preparare la sfida contro il Benevento, che vedrà i bianconeri impegnati domenica 5 novembre alle 15 all'Allianz Stadium.

 

Una sessione molto intensa, quella che ha visto impegnati oggi i ragazzi di mister Allegri, con i giocatori maggiormente impiegati in Champions League che hanno sostenuto una seduta di scarico mentre il resto del gruppo, compresi Benedkit Höwedes e Marko Pjaca, ha disputato una partitella di allenamento con i dilettanti del Trino, formazione che milita nel campionato di Eccellenza piemontese (per la cronaca, sei gol bianconeri con doppiette per Pjaca e Douglas Costa e centri di Marchisio e Rugani).

 

Domani la Juventus tornerà ancora al lavoro a Vinovo: l'appuntamento è, anche in questo caso, per una seduta mattutina.

 

(Juventus.com)

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verde.png     26 -  Serie A TIM (Dodicesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 05/11/2017

 

 

 

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   JUVENTUS - BENEVENTO 2-1

 

 

Sarà che il simbolo del Benevento è una strega, sarà che Halloween è passato da poco, ma qualche brivido, oggi, all'Allianz Stadium la Juve l'ha provato e procurato ai suoi tifosi. Perché il rischio di non chiudere la giornata con il bottino pieno c'è stato, e concreto, fino al 20' della ripresa, quando Cuadrado ha siglato il gol vittoria, dando seguito al pareggio di Higuain di qualche minuto prima. Al pareggio, già. Perché i campani hanno condotto per quasi quaranta minuti, grazie alla rete di Ciciretti, accarezzando il sogno di conquistare i primi punti di questo campionato...

 

Insomma, vincere è stato ben più difficile del previsto, anche perché la Juve, elegantissima con la maglia che celebra i 120 anni compiuti il 1° novembre, trova subito, com'era prevedibile, un muro di maglie giallorosse da superare. Quasi in omaggio al compleanno bianconero e al calcio di una volta, il Benevento si rifugia nel buon vecchio catenaccio. D'altra parte i campani finora non hanno raccolto neanche un punto, portarlo via dall'Allianz Stadium sarebbe un'impresa da raccontare ai nipotini e la scelta di De Zerbi per riuscirci è la più semplice possibile, riassumibile in una sola parola: “barricate”.

 

Tenere tutti gli uomini dietro la linea del pallone e ripartire è l'unica possibilità di creare qualche problema alla squadra di Allegri, che ha comunque le armi per aggirare la difesa. Una di queste è Douglas Costa, che nel primo quarto d'ora centra due legni clamorosi: il primo con l'”aiuto” di Brignoli, che devia sul palo un cross velenoso, il secondo con una sventola di sinistro che centra in pieno l'incrocio.

 

Per quanto lodevole, l'attenzione con cui il Benevento si difende, non sembrerebbe sufficiente a fermare la Juve, a meno che non arrivi un episodio a complicare la vita ai bianconeri, cosa che puntualmente accade al 19': un fallo di Alex Sandro su Ciciretti, nell'unica sortita offensiva dei campani, vale un calcio di punizione dai venti metri che lo stesso attaccante calcia perfettamente e spedisce alle spalle di Szczesny, gelando lo Stadium.

 

Il tempo per recuperare e ribaltare il punteggio non manca, e la Juve continua a giocare come se nulla fosse accaduto. Cuadrado ha due buona occasioni per battere a rete dalla destra, ma il recupero di Di Chiara devia la prima conclusione in angolo e la seconda è fuori misura. Poi è Dybala a liberarsi al tiro e a calciare con il destro da centro area, trovando la risposta di Brignoli e a sparare a lato un pallone d'oro servitogli da Higuain. Orami non è solo una gara a senso unico, è un assedio, cui il Benevento risponde arretrando ancor di più la linea di difesa, fino all'area piccola. Higuain e Alex Sandro non riescono a risolvere una mischia in area e due punizioni di Dybala  e una di Douglas Costa non hanno buon esito. Così, incredibile ma vero, si va al riposo con il Benevento in vantaggio, grazie all'unico tiro in porta prodotto, contro i 13 dei bianconeri.

 

Il tiro al bersaglio riprende non appena tornati in campo e questa volta è Higuain a mandare a lato una punizione dal limite. Il Benevento è sempre più asserragliato nella propria area e a forza di palleggiare, la Juve trova il varco giusto: De Sciglio crossa dal fondo, Matuidi stacca e appoggia sul sinistro di Higuain che gira di sinistro nell'angolino.

 

Trovato il pareggio, ora si deve ribaltare il risultato e la Juve aumenta ancora la spinta. Cuadrado è indemoniato: prima impegna Brignoli che, dopo aver respinto la conclusione del colombiano, si ritrova tra le mani in tap-in di Higuain, poi pennella da tre quarti campo per Matuidi, che incorna sopra la traversa, infine sceglie perfettamente il tempo dell'inserimento e arriva a schiacciare di testa il cross telecomandato di Alex Sandro, infilando il meritatissimo 2-1.

 

A questo punto sarebbe opportuno chiudere la partita, perché ora che non ha nulla da perdere il Benevento esce dal guscio e Cataldi rischia anche di segnare un euro gol con uno spiovente dal limite. Per il finale Allegri ricorre ai centimetri di Mandzukic e alla freschezza di Bernardeschi, che rilevano Douglas Costa e Cuadrado. Invece di cercare con insistenza il colpo del ko, la Juve si limita a gestire il match, anche se negli ultimi minuti va vicino al terzo gol con Bentancur, entrato al posto di Dybala e autore di una bella percussione e di un tiro a fil di palo messo in angolo da Brignoli. Finisce 2-1 e al Benevento va un enorme applauso per come ha saputo lottare e spaventare i campioni d'Italia. Alla Juve vanno i tre punti. E visto come si era messa la gara (e i pareggi di Inter e Napoli), sono quanto mai preziosi, perché permettono di salire al secondo posto in classifica, ad una sola lunghezza dalla vetta.

 

JUVENTUS-BENEVENTO 2-1

RETI: Ciciretti 19' pt, Higuain 12' st, Cuadrado 20' st

JUVENTUS
Szczesny; De Sciglio, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Matuidi, Marchisio; Cuadrado (36' st Bernardeschi), Dybala (42' st Bentancur), Douglas Costa (33' st Mandzukic); Higuain
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Lichtsteiner, Barzagli, Howedes, Asamoah, Sturaro, Khedira

Allenatore: Allegri

BENEVENTO
Brignoli; Djmsiti, Antei, Di Chiara; Venuti, Chibsah, Cataldi (42' st Parigini), Lazaar (17' st Lombradi); Viola, Ciciretti; Armenteros (25' st Coda)
A disposizione: Belec, Gyamfi, Gravillon, Lombardi, Del Pinto, Letizia, Kanoute, Memushaj, D'Alessandro, Puscas
Allenatore: De Zerbi

ARBITRO: Abisso
ASSISITENTI: Tasso, Tolfo
QUARTO UFFICIALE: Piccinini
VAR: Doveri, Ros

AMMONITI: 37' pt Cataldi, 41' pt Marchisio, 47' pt Chibsah, 28' st Higuain, 40' st Antei, 44' st Bernardeschi

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/juve-benevento-2-1-higuain-e-cuadrado-ribaltano-il-risultato.php

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verde.png     27 -  Amichevole

 

STADIO "ALE & RICKY"- Vinovo (To), 16/11/2017

 

 

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   JUVENTUS - OLTREPOVOGHERA 3-0

 

 

Sono terminati oggi i rientri di tutti i giocatori che sono stati impegnati, fra gare amichevoli e ufficiali, con le loro Nazionali: si sono uniti infatti al gruppo Dybala, Douglas Costa, Alex Sandro e Cuadrado, mentre Bentancur usufruisce di due giorni di riposo.

 

La Juventus ha così ricominciato a lavorare a pieno organico in vista della sfida di domenica contro la Sampdoria a Marassi, e lo ha fatto divisa a gruppi: una parte dei giocatori ha infatti disputato una partitella amichevole con la squadra dilettantistica dell’OltrepoVoghera. Per la cronaca la Juve ha messo a segno tre gol, due firmati da Higuain e uno di Claudio Marchisio (protagonista poche ore dopo dell’intervista “Junior Reporter” insieme ai Junior Member).

 

Per il resto del gruppo (quasi tutti i “Nazionali” insieme Stefano Sturaro) l’allenamento si è svolto con la palla, focalizzando l’attenzione sul possesso e sull’occupazione degli spazi in campo. 

Domani si ricomincia: in campo al JTC durante la mattinata.

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/allenamento-16-novembre-2017.php

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STADIO "L. FERRARIS" - Genova, 19/11/2017

 

 

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   SAMPDORIA - JUVENTUS 3-2

 

 

Una sconfitta che pesa e che stupisce, più che per il punteggio, per come è maturata. Perché a Genova la Juve è in pieno controllo della gara per tutto il primo tempo, sembra anzi poter azzannare gli avversari non appena rientra in campo, e invece, improvvisamente, crolla, sotto i colpi di Zapata, Torreira e Ferrari. Inutile, alla fine, fare il conto delle occasioni sprecate o recriminare per i gol di Higuain e Dybala arrivati troppo tardi. Meglio interrogarsi sui motivi della sconfitta, perché i bianconeri sembravano poter gestire e portare a casa la partita e invece incassano un passivo pesante, inimmaginabile anche  solo a fine primo tempo. 


Un primo tempo in cui la Juve parte forte, pressando alto e muovendo il pallone in velocità, senza incertezze. Bernardeschi rifinisce al posto di Dybala e lo fa ottimamente, liberando dopo appena due minuti Higuain, il cui diagonale, deviato, termina a fil di palo. Il Pipita si muove a tutto campo, aiutando anche in fase di costruzione e da un suo cambio campo nasce l'opportunità per Mandzukic, che impegna Viviano dal limite. La Samp si organizza, alzando leggermente il baricentro e riuscendo così ad alleggerire al pressione sulla difesa, anche se in avanti produce solo un'innocua girata di Quagliarella dal limite. I i bianconeri continuano a comandare il gioco e a forza di insistere, poco dopo la mezz'ora, la combinazione tra Khedira e Higuain regala al destro di Cuadrado il pallone del vantaggio, ma il diagonale termina sul fondo, anche grazie ad una deviazione di Viviano non rilevata dall'arbitro.


La Juve non rischia nulla, ma fatica anche a pungere. Serve pazienza, ma anche uno spunto, una giocata, un colpo di classe o uno di fortuna. In avvio di ripresa Khedira ha una buona intuizione e se ne va sulla sinistra, servendo al limite Higuain, il cui destro viene ancora deviato in angolo. Invece di vedere i propri sforzi premiati però i bianconeri vengono puniti in una delle rare occasioni in cui i padroni di casa si presentano in area: un cross di Quagliarella viene alzato a campanile da Bernardeschi ed è Zapata a saltare più alto di Lichtsteiner e a superare Szczesny, firmando il vantaggio blucerchiato.


L'attaccante colombiano va anche vicino alla doppietta poco dopo, quando approfitta del suggerimento di Quagliarella e si presenta a tu per tu con Szczesny, che riesce a respingere la sua conclusione con un'uscita coraggiosa. Allegri cerca di dare la scossa inserendo Dybala al posto di Bernardeschi e la Juve ha subito l'occasione di pareggiare grazie alla percussione di Lichtsteiner e al suo traversone basso, sul quale però né Higuain, né Mandzukic riescono a intervenire. Altra opportunità è il contropiede condotta dal Pipita, che aspetta troppo però per servire Cuadrado e quando lo fa non è sufficientemente preciso. Ben più cinica è la Samp, che colpisce ancora, alla prima occasione buona con Torreira e il suo rasoterra preciso, che dal limite dell'area si infila nell'angolo alla destra di Szczesny.


A questo punto la Juve non c'è più e la Samp dilaga, andando ancora in gol con Ferrari, che sfrutta un perfetto assist di Quagliarella sugli sviluppi di un calcio piazzato, anticipa Khedira e infila il 3-0 che chiude i conti. Il resto della gara a questo punto a poco senso, anche il rigore concesso nel finale per il fallo di Strinic su Douglas Costa e trasformato da Higuain. O il gol di Dybala dopo quattro minuti di recupero. Servono anzi solo ad acuire i ripianti. E, si spera, a far crescere una rabbia che dovrà essere presente fin dal primo minuto mercoledì sera contro il Barcellona.

 

SAMPDORIA-JUVENTUS 3-2

RETI: Zapata 7' st, Torreira 26' st, Ferrari 34' st, Higuain (rig) 46' st, Dybala 49' st

SAMPDORIA
Viviano; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Strinic; Barreto (29' st Verre), Torreira, Praet (28' pt Linetty); Ramirez; Quagliarella (39' st Caprari), Zapata
A disposizione: Puggioni, Sala, Tozzo, Regini, Murru, Capezzi, Alvarez, Kownacki
Allenatore: Giampaolo

JUVENTUS
Szczesny; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Asamoah;, Pjanic (35' st Matuidi), Khedira; Cuadrado (27' st Douglas Costa), Bernardeschi (17' st Dybala), Mandzukic; Higuain
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, De Sciglio, Benatia, Höwedes, Alex Sandro, Barzagli, Marchisio, Sturaro
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Guida
ASSISTENTI: Preti, Carbone
QUARTO UFFICIALE: Pinzani
VAR: Giacomelli, Marrazzo

AMMONITI: 14' pt Bernardeschi, 10' st Quagliarella, 14' st Rugani, 18' st Khedira, 30' st Linetty, 46' st Ramirez

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/stop-a-marassi.php

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yellowball.gif     29 - UEFA Champions League (Seconda giornata ritorno gironi)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM" - Torino, 22/11/2017

 

 

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   JUVENTUS - BARCELONA 0-0

 

 

Juve-Barcellona si chiude con un pareggio che serve solo ai blaugrana, che regala ben poche emozioni, ma che volendo guardare al bicchiere mezzo pieno, vede i bianconeri chiudere la gara con la porta inviolata, contro uno degli attacchi più temibili del mondo. Vero è che Messi ha qualche problema e siede in panchina per oltre un'ora, ma altrettanto vero è che è out, e per tutta la partita, anche Chiellini, a causa di un affaticamento muscolare patito durante la rifinitura mattutina.
Allegri schiera allora Barzagli sulla destra e Rugani e Benatia centrali, rimanendo comunque fedele al 4-2-3-1, rinunciando a Mandzukic e schierando dall'inizio Douglas Costa.

 

Il brasiliano parte da sinistra, ma si accentra spesso, non dando punti di riferimento ai blaugrana e creando superiorità numerica in mezzo. Dopo neanche due minuti prende palla a centrocampo, salta due uomini, scambia con Alex Sandro e conclude sul primo palo, trovando pronto Ter Stegen. All'inizio la differenza di impostazione delle due squadre è evidente: il Barcellona punta sul palleggio, la Juve su verticalizzazioni immediate, che diventano pericolose proprio quando i bianconeri riescono a eludere il pressing altissimo degli avversari.

 

In una gara tanto equilibrata gli episodi possono risultare determinanti e per un soffio non lo diventa la punizione di Rakitic al 22': il cross del croato dalla tre quarti non trova nessuno pronto alla deviazione, ma rimbalza nell'area piccola e centra in pieno il palo. Ai catalani non viene concesso molto altro, anche perché la Juve è spesso padrona del gioco, anche se superare l'ordinata difesa impostata da Valverde è tutt'altro che semplice. Ci prova Cuadrado, calciando al volo dal limite, e Dybala, con un inserimento fulmineo e un sinistro a incrociare, ma entrambe le conclusioni terminano sopra la traversa.

 

I primi dieci minuti della ripresa sono di marca blaugrana, anche perché la Juve sbaglia qualche pallone di troppo in fase di impostazione, lasciando l'iniziativa in mano agli avversari. Valverde prova a dare un'ulteriore spinta ai suoi e inserisce Messi al posto di Deulofeu, ma intanto i bianconeri escono da guscio e arrivano al tiro con Higuain, che spara alto dal limite. Dopo il ventesimo cambia anche Allegri, che richiama Pjanic e getta nella mischia Bentancur. La Juve rischia grosso su uno svarione di Cuadrado che libera Digne in area: il croato però invece di calciare, cerca di servire Messi dalla parte opposta e permette il recupero di Rugani. Il Barça ora ha spesso il pallino del gioco e Allegri dà man forte al centrocampo con Marchisio al posto di Cuadrado. È una gara tesa, combattuta, con i portieri spettatori privilegiati. La Juve chiude la gara con Alex Sandro unico uomo di fascia, quando, a cinque minuti dal 90', Matuidi entra per Douglas Costa. Soprattutto la chiude in avanti e Dybala regala al pubblico l'unico brivido del secondo tempo, indirizzando nell'angolino basso un sinistro che Ter Stegen riesce a mettere in angolo. È l'intervento che consegna il biglietto per gli ottavi al Barcellona con un turno di anticipo. La Juve invece dovrà andare a strapparlo il 5 dicembre ad Atene, contro l'Olympiakos, superato 3-1 dallo Sporting che ora è a un punto dai bianconeri.

≮≯

JUVENTUS-BARCELLONA 0-0

JUVENTUS
Buffon; Barzagli, Rugani, Benatia, Alex Sandro; Khedira, Pjanic (21' st Bentancur); Cuadrado (26' st Marchisio), Dybala, Douglas Costa (40' st Matuidi); Higuain
A disposizione: Szczesny, De Sciglio, Asamoah, Mandzukic
Allenatore: Allegri

BARCELLONA
Ter Stegen; Semedo, Piqué, Umtiti, Digne; Rakitic, Busquets, Iniesta (37' st Jordi Alba); Deulofeu (11' st Messi), L. Suarez, Paulinho
A disposizione: Cillessen, Vermaelen, Vidal, Denis Suarez, Alcacer
Allenatore: Valverde

ARBITRO: Mažić (SRB)
ASSISTENTI: Ristić (SRB), Djurdjević (SRB)

QUARTO UFFICIALE: Petrović (SRB)
ARBITRI D'AREA: Djokić (SRB), Grujić (SRB)

AMMONITI: 21' pt Pjanic, 30' pt Paulinho, 27' st Alex Sandro, 42' st Digne, 46' st Piqué

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/juve-barcellona-0-0-ad-atene-per-gli-ottavi.php

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verde.png     30 -  Serie A TIM (Quattordicesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 26/11/2017

 

 

 

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   JUVENTUS - CROTONE 3-0

 

 

 

Alla Juve bastano venticinque minuti nella ripresa per chiudere la pratica Crotone, dopo un primo tempo trascorso a trotterellare nella metà campo avversaria, senza troppa convinzione o, quantomeno, senza la cattiveria necessaria a sbloccare il risultato. Tutta la gara è comunque a senso unico e se i bianconeri tardano un po' a farla propria è solo per un eccesso di sicurezza. Un atteggiamento che a volte può risultare rischioso, ma che questa volta consente invece agli uomini di Allegri di ottenere il massimo risultato, e un corposo 3-0, con uno sforzo se non minimo, davvero ridotto.


La prima di Howedes è la novità più golosa della giornata, che propone il ritorno di Mandzukic al centro dell'attacco. Come contro il Barcellona la difesa della Juve è a tre in fase di possesso palla, mentre Alex Sandro scala sulla linea di Barzagli e compagni nelle rare volte in cui è il Crotone a farsi vedere in avanti. Una delle armi per scardinare la difesa calabrese è sfruttare gli inserimenti dei centrocampisti ed è subito Matuidi a proporsi in area e a sparare sull'esterno della rete dopo il suggerimento di Douglas Costa. Il ritmo della gara non è memorabile e anche se è più che sufficiente a rendere una costante la presenza della Juve nella metà campo ospite, Cordaz non ha molto da fare: merito dell'attenzione con cui i suoi compagni si difendono e colpa di qualche imprecisione di troppo dei bianconeri quando si tratta di chiudere l'azione.


L'occasione migliore nasce da un errato disimpegno dei calabresi poco dopo la mezz'ora: ne approfitta Douglas Costa, che entra in area e, dopo aver provato a piazzare il diagonale, arriva anche sulla respinta e trova Matuidi che schiaccia a lato da ottima posizione. Ci prova anche Alex Sandro, che scalda i guantoni di Cordaz con una sventola dal limite, ma non c'è verso di schiodare lo 0-0 dal tabellone, neanche quando Barzagli pesca in area Mandzukic che incorna a fil di palo. La combinazione tra i due però funziona e sette minuti dopo il ritorno in campo, si ripete con ben altro esito, con il colpo di testa del centravanti croato si infila nell'angolino e sblocca finalmente il risultato


La gara si mette in discesa per i bianconeri e a semplificare ulteriormente le cose arriva il destro di De Sciglio, appena tre minuti dopo il suo ingresso in campo al posto di Lichtsteiner: un traversone di Douglas Costa non trova Mandzukic e la difesa calabrese riesce a liberare l'area, ma sul pallone si avventa il terzino che senza pensarci due volte lascia partire un esterno destro di prima intenzione che si infila alle spalle di Cordaz e mette al sicuro il risultato.


Per l'ultima parte di gara Allegri richiama Howedes e inserisce Pjanic. Anche il bosniaco lascia il segno dopo tre minuti, con un cross basso e teso che supera Cordaz, attraversa l'area piccola e pesca Benatia che, con la porta spalancata di fronte, deve solo spingere in rete il 3-0 che chiude i conti e che tiene la Juve nella scia dI Napoli e Inter, in attesa degli scontri diretti, a cominciare da quello di venerdì prossimo al San Paolo.

 

JUVENTUS-CROTONE 3-0

RETI: Mandzukic 7' st, De Sciglio 15' st, Benatia 26' st

JUVENTUS
Buffon; Barzagli, Howedes (23' st Pjanic), Benatia; Lichtsteiner (12' st De Sciglio), Matuidi, Marchisio (32' st Sturaro), Alex Sandro; Douglas Costa, Mandzukic, Dybala
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Rugani, Asamoah, Sturaro, Bentancur, Higuain
Allenatore: Allegri

CROTONE
Cordaz; Sampirisi, Ajeti, Ceccherini, Pavlovic; Rohden, Barberis (34' st Aristoteles), Mandragora, Nalini (40' st Faraoni); Tonev (30' st Trotta), Budimir
A disposizione: Festa, Viscovo, Stoian, Suljic, Simic, Martella, Cabrera, Simy, Crociata
Allenatore: Nicola

ARBITRO: Gavillucci
ASSISTENTI: Liberti, Mondin
QUARTO UFFICIALE: Ros
VAR: Banti, Crispo

AMMONITI: 32' pt Budimir, 46' pt Benatia, 5' st Matuidi, 40' st Rohden

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/3-0-al-crotone.php

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STADIO "SAN PAOLO" - Napoli, 01/12/2017

 

 

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   NAPOLI - JUVENTUS 0-1

 

 

E per fortuna che non avrebbe dovuto giocare... Higuain non solo è in campo contro il Napoli, ma lo colpisce e lo affonda con la quinta rete segnata in cinque incontri giocati contro la sua ex squadra. La Juve al San Paolo gioca una gara accorta e capitalizza al massimo la giocata del Pipita, risalendo in classifica ad un solo punto dai partenopei e preparandosi nel miglior modo possibile alla decisiva sfida di Champions di martedì contro l'Olympiakos.

 

Che Higuain possa essere il protagonista del match si intuisce dopo quattro minuti, quando costringe Reina al primo intervento dopo una combinazione con Douglas Costa. La Juve fa partire la manovra dalle retrovie con una lucidità che permette di eludere il pressing alto dei padroni di casa, ma quando è il Napoli ad attaccare e a perdere palla la verticalizzazione è immediata e letale: al 13' Douglas Costa recupera al limite della propria area, parte in velocità e mette in movimento centralmente Dybala che conduce il contropiede a testa alta, vede Higuain sulla destra, e lo libera in area.  E con il Pipita in quella posizione, la sentenza è scritta.

 

Il Napoli non si scoraggia e risponde con il destro dalla distanza  di Hamsik, messo in angolo da Buffon, ma la Juve continua a essere pericolosa con le ripartenze di Higuain e con Benatia che, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, spara alto da buona posizione. I partenopei aumentano il ritmo, creando qualche difficoltà ai bianconeri in fase di impostazione e dopo un rilancio errato di Chiellini, Insigne può cercare l'angolino da fuori area, trovando il primo, grande intervento di Buffon. Il secondo arriva dopo il corner successivo, per respingere praticamente sulla linea il colpo di testa dello stesso Insigne. Anche il Napoli però deve stare attento a non commettere errori: quando Albiol serve involontariamente Dybala, la Joya punta l'are a prova a piazzare il sinistro, alzando troppo la mira. Così, nonostante la maggior pressione degli uomini di Sarri nella seconda parte del primo tempo, quando si torna negli spogliatoi le occasioni si equivalgono.

 

Chiudere gli spazi, specie sulla corsia di sinistra del Napoli, raddoppiare l'uomo e ripartire, il più rapidamente possibile: questa è la missione della Juve nella ripresa. I bianconeri devono stringere i denti e rischiano sul rasoterra di Callejon dal limite a fil di palo. Poco dopo il 20' Allegri opera il primo cambio, sostituendo Khedira, toccato duro nel primo tempo, con Marchisio e subito dopo la Juve va vicinissima al raddoppio con il traversone di Pjanic e la sventola al volo di Matuidi, messa miracolosamente in angolo da Reina. Anche Insigne cerca la battuta di prima intenzione dopo il cross di Hamsik, prima di lasciare il posto a Ounas, mentre Allegri cambia Douglas Costa con Cuadrado e De Sciglio con Barzagli. È una gara da vivere trattenendo il fiato, perché il Napoli ci prova in tutti i modi, ma la solidità dei bianconeri è impressionante. Ogni pallone, ogni tentativo, ogni idea, si spegne al limite dell'area. La disciplina e l'ordine tattico della Juve valgono più di qualsiasi arma a disposizione di Sarri. E l' 1-0 finale è il premio, meritatissimo, per il cuore, la grinta messi in ogni intervento.

NAPOLI-JUVENTUS 0-1

RETI: Higuain 13' pt

NAPOLI
Reina; Mario Rui (31' st Maggio), Albiol, Koulibaly, Hysaj; Allan (22' st Zielinski), Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne (31' st Ounas)
A disposizione: Sepe, Rafael, Chiriches, Scarf, Maksimovic, Rog, Diawara, Giaccherini, Leandrinho
Allenatore: Sarri

JUVENTUS
Buffon; De Sciglio (39' st Barzagli), Benatia, Chiellini, Asamoah; Khedira (22' st Marchisio), Pjanic, Matuidi; Douglas Costa (34' st Cuadrado),  Dybala; Higuain
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Rugani, Alex Sandro, Bentancur, Sturaro, Bernardeschi
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Orsato
ASSISTENTI:  Di Fiore, Manganelli
QUARTO UFFICIALE: Doveri
VAR: Irrati, Aureliano

AMMONITI: 22' pt Chiellini, 46' pt Mertens, 14' st Mario Rui

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/decide-higuain.php

 

 

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verde.png     32 - UEFA Champions League (Terza giornata ritorno gironi)

 

STADIO "G. KARAISKAKĪS" - Atene, 05/11/2017

 

 

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   OLYMPIAKOS - JUVENTUS 0-2

 

 

Missione compiuta: la Juve supera l'Olympiacos ed è agli ottavi di Champions. Il 2-0 con cui i bianconeri tornano da Atene non sarebbe neanche servito per passare il turno, visto che il Barcellona ha superato con analogo punteggio lo Sporting, ma i bianconeri fanno da soli e con la rete di Cuadrado nel primo tempo e quella di Bernardeschi in chiusura di gara regolano la pratica.


Come annunciato alla vigilia Allegri deve rinunciare a Pjanic e Buffon, premiato prima della partita dal vicepresidente dell'Olimpiacos Savvas Theodoridis, ma ripropone comunque il 4-2-3-1, con Douglas Costa e Cuadrado ai lati di Dybala e alle spalle di Higuain.
Il Karaiskakis è rinomato per essere uno stadio caldo e mantiene le promesse spingendo i suoi a chiudere dignitosamente il girone e non trattenendo il fiato neanche quando Dybala fa secco Nikolaou e cerca l'angolino, trovando però una deviazione in angolo. Al 15' però per un attimo anche i tifosi più irriducibili si ammutoliscono, quando Matuidi pesca Alex Sandro con fendente di quaranta metri e il brasiliano centra per Cuadrado che, solo nell'area piccola, deve solo appoggiare in rete. Un'azione da manuale che è il giusto premio per l'indiscussa supremazia dei bianconeri, impensieriti solo da un destro dalla distanza di Elabdelleaoui, bloccato da Szczensy in due tempi.


La Juve continua a comandare il gioco anche dopo il vantaggio e dà più volte la sensazione di poter raddoppiare: ad esempio con Cuadrado che, servito da Higuain in area, viene anticipato dall'uscita di Proto, o con Douglas Costa, che approfitta di un passaggio errato di Nikolaou, ma si allarga troppo e non riesce a concludere. Il dominio è netto e non riuscire a tradurlo in un punteggio più ampio è un delitto, anche perché potrebbe bastare un episodio a complicare le cose. Come quello che alla fine del primo tempo vede Nikolaou staccare più alto di tutti sugli sviluppi di un corner e servire Djurdjevic, appostato a due passi dalla porta. L'attaccante serbo schiaccia di testa, ma Szczesny ha un riflesso prodigioso e, pur preso in contro tempo, riesce a respingere con il piede.


Il portiere è protagonista anche in avvio di ripresa, anche perché i bianconeri sono meno precisi nell'impostare e a finiscono per lasciare l'iniziativa all'Olympiacos, vicino al pareggio prima con il destro di Pardo e poi con l'incursione di Marin. Le due occasioni neutralizzate da Szczesny finiscono per rinvigorire i greci e per far ulteriormente aumentare il volume del tifo del Karaiskakis. Allegri corre ai ripari sostituendo Dybala con Pjanic e avanzando il raggio d'azione di Khedira nella zona occupata in precedenza dall'argentino. Poco dopo tocca a Rugani rilevare Barzagli ed è proprio il nuovo entrato a duellare in area con Ben Nabouhane, quando l'attaccante delle Comore arriva per primo sul traversone di Koutris e centra in pieno l'incrocio dei pali.


Allegri spende l'ultimo cambio mandando in campo Bernardeschi al posto di Cuadrado e la mossa è azzeccatissima: l'azzurro si presenta con una sventola dai venti metri respinta non senza difficoltà da Proto e, al 90' entra in area dalla sinistra, salta Koputris e piazza sul secondo palo il pallone che chiude i conti. La Juve vola agli ottavi e, soprattutto, dopo quella di Napoli, centra la sua seconda esterna in quattro giorni. Un ottimo biglietto da visita in vista del prossimo match con l'Inter.

OLYMPIACOS-JUVENTUS 0-2

RETI: Cuadrado 15' pt, Bernardeschi 45' st

OLYMPIACOS
Proto; Elabdellaoui, Engels, Nikolaou, Koutris; Romao, Tachtsidis; Pardo, Odjadja (17' st Fortounis), Sebà (1' st Marin); Djurdjevic (26' st Ben Nabouhane)
A disposizione: Choutesiotis, Botià, Androutsos, Gillet
Allenatore: Lemonis

JUVENTUS
Szczesny; De Sciglio, Barzagli (26' st Rugani), Benatia, Alex Sandro; Khedira, Matuidi; Cuadrado (39' st Bernardeschi), Dybala (17' st Pjanic), Douglas Costa; Higuain
A disposizione: Pinsoglio, Asamoah, Marchisio, Mandzukic
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Fernandez Borbalán (ESP)
ASSISITENTI: Cabanero (ESP), Barbero Sevilla (ESP)
QUARTO UFFICIALE: Martínez (ESP)
ARBITRI D'AREA: Estrada (ESP), Martinez Munuera (ESP)

AMMONITI: 32' pt Koutris, 43' pt Djudjevic, 4' st Benatia, 10' st Engels

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/2-0-all-olympiacos--juve-agli-ottavi.php

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yellowball.gif     33 -  Serie A TIM (Sedicesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 09/12/2017

 

 

 

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   JUVENTUS - INTER 0-0

 

 

 

Un pareggio a reti bianche, in cui solo la Juve ha dato la sensazione di voler vincere la partita. Ci sarebbe anche riuscita con un pizzico di cinismo in più sotto porta, ma va anche reso merito all'Inter per la gara tenace condotta e per i meccanismi difensivi ormai oliati alla perfezione. Peccato, perché i bianconeri per lunghi tratti danno l'impressione di poter passare, ma un po' Handanovic, un po' qualche errore di misura, impedisce loro di ottenere il bottino pieno.

 

Allegri rinuncia a Dybala, ritrovando Mandzukic, schierato nel tridente al fianco di Higuain e Cuadrado il croato ha una doppia palla gol golosissima al 9', quando il cross di Cuadrado lo trova libero di colpire al volo nell'area piccola. Sul primo tentativo però Handanovic respinge e il colpo di testa tentato dallo stesso attaccante sulla ribattuta viene intercettato sulla linea da Miranda.
Il tasso tecnico in campo è elevato e il risultato è una gara bella, godibilissima, nonostante siano le difese a dominare e di occasioni se ne vedano poche.

 

Icardi e Higuain toccano pochi palloni, specie il primo, e per arrivare al tiro si devono sfruttare gli inserimenti dei centrocampisti, come quello di Khedira che dopo la mezz'ora impegna Handanovic con un rasoterra dal limite. È solo portiere nerazzurro in effetti ad essere impegnato e quando non è lui a intervenire, ci pensa la traversa a salvare la squadra di Spalletti: allo scadere del primo tempo, Cuadrado pennella dalla destra e Mandzukic stacca altissimo, ma centra il pieno il legno.

 

I cross per del colombiano per il croato rimangono l'arma migliore dei bianconeri anche nella ripresa e per due volte nei primi dieci minuti il pallone arriva a destinazione, ma manca il tocco finale. Mandzukic ci prova anche dal limite e trova ancora la risposta di Handanovic, ched blocca anche il tentativo di Higuain. Intanto cresce a vista d'occhio Pjanic, che distribuisce palloni con precisione e lucidità e la Juve arriva con più facilità dalle parti di Handanovic, che deve intervenire per alzare sopra la traversa un retropassaggio di testa di Perisic, un po' in affanno nell'anticipare Cuadrado, imbeccato da Higuain.

 

I bianconeri sono padroni del campo e sfiorano ancora il vantaggio con il diagonale di Khedira, deviato in angolo da Miranda e con la sberla di Asamoah, respinta da Handanovic. Allegri vuole concretizzare una supremazia così netta e alla mezz'ora cambia: fuori Khedira, dentro Dybala e squadra schierata con il 4-2-3-1. Il forcing continua, ma l'Inter ritrova equilibrio e passare diventa complicato. E così, nonostante gli sforzi, la Juve deve accontentarsi di un pareggio che le sta stretto e che permette invece all'Inter di mantenere, almeno per il momento, la testa della classifica.

 

JUVENTUS-INTER 0-0

JUVENTUS
Szczesny; De Sciglio, Benatia, Chiellini, Asamoah; Khedira (30' st Dybala), Pjanic (40' st Bentancur), Matuidi; Cuadrado, Higuain, Mandzukic
A disposizione: Pinsoglio, Loria, Barzagli, Alex Sandro, Rugani, Sturaro, Bentancur, Marchisio, Bernardeschi, Douglas Costa
Allenatore: Allegri

INTER
Handanovic; D'Ambrosio, Skriniar, Miranda, Santon (18' st Dalbert); Vecino, Borja Valero; Candreva (24' st Gagliardini), Brozovic, Perisic; Icardi (40' st Eder)
A disposizione: Padelli, Berni, Ranocchia, Nagatomo, Cancelo, Joao Mario, Karamoh, Eder, Pinamonti
Allenatore: Spalletti

ARBITRO: Valeri
ASSISTENTI: Giallatini, Dobosz
QUARTO UFFICIALE: Banti
VAR: Irrati, Meli

AMMONITI: 27' pt Benatia, 39' pt Higuain, 40' pt Perisic, 17' st Santon, 43' st D'Ambrosio, 46' st Vecino

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/a-reti-bianche-con-l-inter.php

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STADIO "R. DALL'ARA" - Bologna, 17/12/2017

 

 

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   BOLOGNA - JUVENTUS 0-3 

 

 

La Juve strapazza 3-0 il Bologna con una delle prove più convincenti della stagione. Al Dall'Ara i bianconeri non lasciano nemmeno le briciole agli avversari, lavorandoli prima ai fianchi e poi affondando i colpi, come il più scafato dei pugili. Il 4-3-3 disegnato da Allegri è perfetto in ogni fase, che si tratti di trovare un varco nell'attenta difesa rossoblu, sia che si tratti di pressare e di recuperare palla, o di anticipare i tentativi di contropiede. 


C'è più agonismo che tecnica, più corsa che ragionamento in avvio di gara. La Juve per la verità prova a imbastire la manovra, ma l'aggressività del Bologna ne interrompe spesso lo sviluppo. L'atteggiamento dei bianconeri è comunque corretto: il gioco si allarga sovente sulle fasce, coinvolgendo Douglas Costa e Alex Sandro, e il recupero palla alto manda in affanno gli emiliani che vengono presto costretti a rintanarsi nella propria metà campo. La difesa attenta della squadra di Donadoni permette però a Mirante di rimanere spettatore privilegiato fino alla mezz'ora. Ovvero fino a quando Miralem Pjanic disegna una traiettoria perfetta, battendo una punizione dal vertice sinistro dell'area di rigore e infilandola nel sette, con il portiere rossoblu che riesce solo a toccare il pallone, ma non a impedire un gol strameritato.


La Juve non si ferma, anzi è sempre più padrona del campo e Pjanic, dopo aver aperto le danze, mette la firma anche sul raddoppio: è suo il lancio di trenta metri che pesca Mandzukic in area. Il croato controlla con il petto e spara un sinistro in diagonale imparabile, regalando ai compagni il doppio vantaggio prima del riposo.


Anche se al rientro in campo non c'è la necessità di alzare il ritmo, i bianconeri sembrano comunque andare a velocità doppia rispetto agli avversari. Merito di una condizione atletica visibilmente brillante, ma anche di un'ordine tattico che permette di trovare sempre la soluzione più semplice e logica, senza forzare le giocate. E quando invece si cerca il numero ad effetto, c'è da spellarsi le mani, di fronte alla percussione di De Sciglio, o al tunnel al volo e al doppio dribbling di Douglas Costa, o alla sventola di prima intenzione di Matuidi, che trasforma un rinvio errato di Helander in un gol capolavoro.


A questo punto manca poco meno di mezz'ora alla fine del match e per il Bologna il risultato potrebbe assumere proporzioni imbarazzanti. Higuain prima ci prova dal limite, poi spara alto da buona posizione, mentre Dybala, in campo nel finale al posto di Mandzukic, parte in contropiede e si vede deviare in angolo da Mirante la sventola di sinistro. Di gol non ne arrivano più, ma in compenso arrivato i tre punti che portano i bianconeri a quota 41, a una sola lunghezza dal Napoli capolista. La corsa continua e questa Juve, oggi aggressiva fino al 94' nonostante la partita fosse chiusa da tempo, sembra davvero avere fiato da vendere...


RETI: Pjanic 27' pt, Mandzukic 36' pt, Matuidi 19' st

BOLOGNA
Mirante; Mbaye, Gonzalez, Helander, Masina; Donsah, Pulgar, Poli; Verdi, Destro (8' st Petkovic), Okwonkwo (25' st Krejci)
A disposizione: Da Costa, Ravaglia, De Maio, Torosidis, Krafth, Taider, Maietta, Nagy, Crisetig, Falletti
Allenatore: Donadoni

JUVENTUS
Szczesny; De Sciglio, Benatia, Barzagli, Alex Sandro; Khedira, Pjanic (41' st Marchisio), Matuidi; Douglas Costa (25' st Bernardeschi), Higuain, Mandzukic (30' st Dybala)
A disposizione: Pinsoglio, Loria, Asamoah, Rugani, Sturaro, Bentancur, Pjaca
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Banti
ASSISTENTI: Di Vuolo, De Meo
QUARTO UFFICIALE: Marinelli
VAR: Doveri, Tasso

AMMONITI: 31' pt Higuain, 6' st Masina, 15' st Mbaye, 41' st Petkovic

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/juve-padrona-al-dall-ara.php

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verde.png     35 -  TIM Cup (Ottavi di finale)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 20/12/2017

 

 

 

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   JUVENTUS - GENOA 2-0

 

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Dybala torna titolare, torna all'antico ruolo di prima punta, di palermitana memoria e torna al gol. La Joya sblocca la gara contro il Genoa sul finire del primo tempo, poi nella ripresa veste i panni del rifinitore e serve a Higuain il pallone che chiude il match. E così la Juve per Natale (e per l'inizio del nuovo anno) si regala un nuovo Derby: sarà il Toro, corsaro a Roma, a far visita il 3 gennaio all'Allianz Stadium per i quarti di finale di Coppa Italia.

 

Il passaggio del turno in effetti non è mai in discussione, perché la gara è fin da subito a senso unico e la capacità dei bianconeri e di pressare e recuperare palla finisce per schiacciare il Genoa nella propria tre quarti. L'occasione più ghiotta però arriva paradossalmente appena il Genoa riesce a superare la metà campo, con il contropiede condotto da Bernardeschi e concluso dal sinistro di Douglas Costa che Lamanna riesce a mettere in angolo. Sono sempre loro due a dialogare alla mezz'ora e questa volta è l'attaccante toscano a concludere colpendo l'esterno della rete, mentre quando l'esterno brasiliano pesca Marchisio poco dopo, la girata termina alta.

 

L'inedito tridente funziona alla grande. Prima Douglas Costa serve Dybala a centro area, che arriva in corsa e colpisce male, spedendo a lato, poi Bernardeschi calcia una punizione deliziosa che Lamanna riesce ad alzare sulla traversa, quindi la Joya mette il sigillo sulla partita al 42': l'argentino parte dalla destra al limite dell'area, si accentra e lascia partire un sinistro rasoterra che si insacca a fil di palo e che manda la Juve al riposo con il sacrosanto vantaggio in tasca.

 

Al rientro in campo il Genoa deve necessariamente osare di più e prova ad alzare il baricentro. La Juve dal canto suo deve mantenere alta la soglia di attenzione, e in una gara dominata per un tempo intero non è scontato riuscirci. Così per poco Centurion non approfitta di un passaggio avventato di Barzagli, e dopo la risposta di Bentancur, che sfiora il palo dal limite, Galabinov riesce a liberarsi per il tiro, costringendo Szczesny ad alzare la traiettoria sopra la traversa e mettendo poi fuori di poco un sinistro a giro dal limite.

 

Allegri non vuole rischiare, anzi preferisce chiudere i conti e manda il campo Higuain al posto di Douglas Costa. Il Pipita non ci mette molto ad accontentare il tecnico: al 32' riceve da Dybala al limite, vince un contrasto e fulmina Lamanna con un diagonale rasoterra imparabile. Quando poi, a meno di dieci minuti dal termine, Pellegri termina a terra in area dopo un contrasto con Asamoah e il signor Maresca prima concede il rigore e poi consulta il VAR e torna sui suoi passi, le residue e già flebili speranze del Genoa di riaprire la gara si esauriscono del tutto. Finisce 2-0. Finisce con la Juve ai quarti di Coppa, ma con la testa già alla Roma.

 

RETI: Dybala 42' pt, Higuain 32' st

JUVENTUS
Szczesny; Lichtsteiner (28' st Chiellini), Rugani, Barzagli, Asamoah; Marchisio, Bentancur, Sturaro; Bernardeschi (41' st Matuidi), Dybala, Douglas Costa (16' st Higuain)
A disposizione: Pinsoglio, Loria, Benatia, Alex Sandro, Khedira, Pjanic, Pjaca
Allenatore: Allegri

GENOA
Lamanna; Biraschi, Rossettini, Gentiletti; Lazovic (16' st Ricci), Omeonga, Cofie, Brlek, Laxalt; Centurion (27' st Pellegri), Galabinov (32' st Rossi)
A disposizione: Zima, Landre, Rodriguez, Salcedo, Palladino
Allenatore: Ballardini

ARBITRO: Maresca
ASSISTENTI: Larocca, Bindoni
QUARTO UFFICIALE: Marini
VAR: Mariani, Alassio


AMMONITI: 18' pt Bentancur, 18' pt Lichtsteiner, 36' pt Gentiletti, 44' pt Galabinov, 27' st Pellegri, 46' st Ricci

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/dybala-gol-e-assist--la-juve-ai-quarti.php

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verde.png     36 -  Serie A TIM (Diciottesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 23/12/2017

 

 

 

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   JUVENTUS - ROMA 1-0

 

 

Una partita tirata, bella, emozionante fino all'ultimo secondo. Vincere gare del genere, contro un avversario tosto come la Roma dà ancora più soddisfazione. E la Juve se la gode tutta, grazie al gol di Benatia nel primo tempo e a una gara caparbia, in cui sfiora più volte il raddoppio e rischia grosso nel finale. I bianconeri interpretano la partita alla perfezione: mettendo in campo la classe delle proprie stelle, la dedizione e lo spirito di sacrificio di un gruppo fatto di cemento armato e, infine, un super portier: se si può festeggiare la vittoria, buona parte del merito va  alla parata di Szczesny su Schick nei secondi finali.


Aspettare gli avversari nella propria metà campo e verticalizzare immediatamente, non appena riconquistata palla: Allegri, che rinuncia ancora a Dybala dall'inizio e ritrova Mandzukic e Cuadrado a supporto di Higuain, imposta così l'avvio di gara. Proprio da una ripartenza fulminea arriva il primo brivido, con Kedhira che però colpisce male e mette a lato e poco dopo si spegne fuori anche il colpo di testa di Mandzukic, servito in area da Matuidi.


Con il passare dei minuti la Juve si fa sempre più pericolosa e riesce a eludere il pressing giallorosso, alzando il baricentro o sfruttando il lancio lungo come nell'occasione in cui Alex Sandro libera in profondità Higuain che può puntare l'area, ma propio al momento di battere a rete viene chiuso in angolo. È da quel corner però che nasce il vantaggio bianconero. Chiellini incorna il cross di Pjanic e Alisson respinge, ma sulla ribattuta irrompe Benatia con un doppio tap-in: sul primo il portiere giallorosso riesce a toccare e a deviare sul montante, ma sul secondo deve arrendersi all'inevitabile gol dell'ex.


La Roma prova a rispondere con la deviazione sotto misura di El Shaarawy, neutralizzata da Szczesny, ma l'attenzione con cui i bianconeri chiudono gli spazi e le linee di passaggio è esemplare. Il più attivo tra i giallorossi è Kolarov che appena può spinge sulla sinistra, sfruttando le sovrapposizioni con Perotti, ma Dzeko è guardato a vista da Benatia e Chiellini e dalla parte opposta El Shaarawy è rallentato dalla morsa di Alex Sandro e Mandzukic. Il primo tempo scorre così senza altri sussulti, ma con la sensazione che la Juve, con maggior precisione, possa essere letale con la rapidità della sua manovra.


In effetti potrebbe esserlo Higuain dopo una decina di minuti della ripresa, quando una combinazione con Khedira lo porta davanti ad Alisson, la cui uscita disperata riesce a far perdere la precisione al Pipita, che calcia sopra la traversa. La Juve ora comanda la gara, ma non riesce a concretizzare. Mandzukic veste i panni dell'uomo assist, ma prima Alisson respinge la conclusione ravvicinata di Matuidi, poi Higuain mette ancora alto un violento destro in corsa.


Di Francesco getta nella mischia Schick e Pellegrini al posto di El Shaarawy e Strootman e Allegri risponde con Bernardeschi e Marchisio per Cuadrado e Matuidi. La Roma riprende a macinare gioco e Florenzi va vicinissimo al pareggio al 35', quando Benatia e Alex Sandro non seguono il suo inserimento e il suo tocco si stampa sulla traversa. I bianconeri vanno però vicinissimi al raddoppio quando già nel recupero Pjanic prende palla al limite della propria area, attraversa tutto il campo e lascia partire una saetta di destro che, deviata da Alisson, centra in pieno il montante.


Le emozioni non sono finite, perché quando mancano meno di due minuti al fischio finale, Benatia e Chiellini pasticciano e permettono a Schick di partire verso l'area. Tra il ceco e il pareggio c'è solo Szczesny, ma è più che sufficiente: il portiere polacco chiude lo specchio della porta e riesce a ribattere il destro, quando ormai tutto l'Allianz Stadium pensava di dover vedere il pareggio giallorosso in extremis. È un intervento che vale quanto un gol, anzi, di più: vale tre punti pesanti e un Natale dolcissimo per la Signora.


RETI: Benatia 18' pt

JUVENTUS
Szczesny; Barzagli, Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi (33' st Marchisio); Cuadrado (31' st Bernardeschi), Higuain, Mandzukic
A disposizione: Pinsoglio, Loria, Lichtsteiner, Rugani, Asamoah, Sturaro, Bentancur, Douglas Costa, Dybala, Pjaca
Allenatore: Allegri

ROMA
Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Nainggolan, De Rossi (40' st Ünder), Strootman (25' st Pellegrini); El Shaarawy (22' st Schick), Dzeko, Perotti
A disposizione: Skorupski, Lobont, Bruno Peres, Hector Moreno, Emerson, Juan Jesus, Castan, Gerson, Gonalons
Allenatore: Di Francesco

ARBITRO: Tagliavento
ASSISITENTI: Costanzo, Manganelli
QUARTO UFFICIALE: Damato
VAR: Irrati, Pinzani

AMMONITI: 23' pt De Rossi, 7' st Cuadrado, 37' st Alex Sandro, 42' st Pellegrini, 48' st Kolarov

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/benatia-gol-e-super-szczesny--1-0-alla-roma.php

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STADIO "M. BENTEGODI" - Verona, 30/12/2017

 

 

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   HELLAS VERONA - JUVENTUS 1-3

 

 

I fuoriclasse possono anche vivere momenti poco brillanti, possono anche doversi sedere in panchina, specie se la concorrenza è molta, ma quando c'è bisogno di loro, sanno farsi trovare pronti. Di fuoriclasse, fortunatamente, la Juve ne ha parecchi e uno di questi risponde al nome di Paulo Dybala. Oggi c'è stato bisogno di lui. E lui ha risposto presente, con due prodezze di destro che hanno permesso alla Juve di superare un ottimo Verona, capace di rispondere al gol iniziale di Matuidi e di giocare a viso aperto con i bianconeri, almeno fino al doppio exploit dell'argentino.

 

La sua posizione di partenza è quella del trequartista, libero di svariare a tutto campo. Ed è proprio da un suo recupero a centrocampo che nasce, dopo appena sei minuti, l'azione del vantaggio bianconero: la Joya approfitta di un passaggio avventato di Heurtaux e mette in movimento Khedira, che libera Higuain al tiro. La sassata del Pipita si schianta sul palo, ma sulla ribattuta arriva Matuidi, che schiaccia il pallone a terra con il sinistro e infila nell'angolino il suo secondo gol in bianconero.

 

I gialloblu, che avevano iniziato con un buon ritmo, appare scosso e Higuain cerca di approfittarne trovando ancora un varco centrale e scaricando un rasoterra dal limite che Nicolas riesce a intercettare e provandoci poi anche da calcio piazzato, con una sventola che colpisce l'esterno della rete. La Juve gioca un calcio potente e al tempo stesso elegante, sfrutta tutta l'ampiezza del campo, spinge sulle fasce, specie dalla sinistra, chiude triangolazioni strette e rapidissime e, quando i padroni di casa entrano in possesso di palla, li aggredisce con continui raddoppi.

 

Il Verona però ci mette l'anima, cercando di alzare il baricentro e di sfruttare la velocità di Verde. Il suo destro a giro alla mezz'ora è la prima conclusione degna di nota dei gialloblu, ma anche un avvertimento per i bianconeri: meglio non accontentarsi del vantaggio minimo. L'occasione per raddoppiare arriva, puntuale, al 40': Alex Sandro, imbeccato da Matuidi, scatta sulla sinistra e serve a centro area Higuain, che ha la porta spalancata di fronte, ma calcia senza la necessaria convinzione e permette a Nicolas di intervenire.

 

Allegri inizia la ripresa con il 4-2-3-1, inserendo Bernardeschi al posto di Bentancur, ma ora è il Verona a spingere maggiormente. I gialloblu giocano a viso aperto e su ritmi notevoli, mentre i bianconeri sembrano meno convinti, sbagliano qualche appoggio di troppo e, a forza di concedere l'iniziativa agli avversari, vengono puniti. A castigarli è l'ex di turno, Martin Caceres, che intercetta un passaggio di Matuidi sulla tre quarti e da venti metri infila una saetta imparabile alla destra di Szczesny.

 

Il gol del pareggio esalta ulteriormente i veronesi, dando loro una spinta in più per continuare a pressare e aggredire gli uomini di Allegri. La Juve però ha l'esperienza e il carattere sufficienti per non scomporsi. E se non bastassero... c'è Paulo Dybala. La Joya decide che questa partita va vinta poco prima della mezz'ora, quando Lichtsteiner si produce in due discese sulla destra e in altrettanti traversoni e se il primo viene respinto dalla difesa, il secondo trova in area l'argentino che di prima intenzione fulmina Nicolas e ristabilisce le distanze. Un suo gol di destro, in teoria è merce rara. In pratica è un antipasto del piatto forte, che arriva cinque minuti dopo: pallone ricevuto sulla tre quarti, addomesticato con il petto, fatto danzare fin dentro l'area tra due difensori e piazzato infine in rete, ancora con il piede “meno gradito”, con forza e precisione. Un uno-due da peso massimo, che stende il Verona, rivitalizza la Juve, più volte vicina al quarto gol, ancora con Dybala e con Bernardeschi su punizione, e che, soprattutto, chiude alla grande il 2017. Buon anno Signora!



RETI: Matuidi 6' pt, Caceres 14' st, Dybala 27' st e 32' st

VERONA
Nicolas; Ferrari, Caracciolo, Heurtaux, Caceres (33' st Pazzini); Buchel, B. Zuculini; Romulo, Verde; Bessa (43' st Calvano); Kean (37' st F. Zuculini)
A disposizione: Silvestri, Coppola, Souprayen, Laner, Felicioli, Fossati, Bearzotti, Tupta, Valoti
Allenatore: Pecchia

JUVENTUS
Szczesny; Lichtsteiner (29' st Barzagli), Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Bentancur (1' st Bernardeschi), Matuidi; Mandzukic (36' st Marchisio), Higuain, Dybala
A disposizione: Pinsoglio, Loria, Barzagli, Rugani, Asamoah, Sturaro, Pjaca, Douglas Costa
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Mazzoleni
ASSISITENTI: Preti, Ranghetti
QUARTO UFFICIALE: Sacchi
VAR: Calvarese, Piccinini

AMMONITI: 41' pt Caceres, 39' st Romulo

 

 

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verde.png     38 -  TIM Cup (Quarti di finale)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 03/01/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - TORINO 2-0

 

 

Una gara a senso unico, dominata ben più di quanto dica il 2-0 con cui la Juve stacca il biglietto per le semifinali di Coppa Italia, dove incontrerà l'Atalanta. Il Toro è limitato dalle assenze di Belotti e Ljajic su tutti, ma anche da una superiorità bianconera mai in discussione, non solo dal punto di vista tecnico e tattico. La squadra di Allegri onora la competizione giocando con un atteggiamento “da Derby”, parte aggressiva, cerca il recupero palla alto e ci mette molto poco a prendere possesso della metà campo granata. Non lo lascerà praticamente più.


Il primo tentativo, un destro di prima intenzione di Pjanic, viene bloccato da Milinkovic-Savic, ma il secondo è già decisivo: dopo una percussione dalla sinistra di Asamoah e un contrasto subito da Dybala, il pallone arriva d Douglas Costa, appostato un metro dentro l'area di rigore e il brasiliano non ci pensa un attimo, infilando il sinistro al volo sotto l'incrocio.


Appena un minuto dopo il vantaggio, Dybala entra in area ancora dalla sinistra e potrebbe raddoppiare, ma alza troppo la mira. Sembra tutto troppo facile e così il palo esterno colpito da Niang ha il pregio di tenere i bianconeri sul chi vive. La Juve riprende subito a martellare gli avversari e a Milinkovic-Savic serve un riflesso notevole per respingere la sventola di Dybala, liberato al tiro da Douglas Costa. L'argentino va vicino al gol anche nel finale di tempo, ma il suo sinistro a giro viene deviato in corner e nonostante il netto dominio, si va al riposo con il minimo scarto sul tabellone.


Si riparte con Lichtsteiner al posto di Sturaro e lo svizzero pesca subito in area Mandzukic, la cui incornata viene alzata sopra la traversa dall'intervento di N'Koulou. Il croato poco dopo non arriva a deviare da due passi il traversone basso di Douglas Costa e poi tocca a Matuidi, servito nell'area piccola da Dybala, venire ostacolato da De Silvestri al momento della conclusione. Insomma, anche in avvio di ripresa il gioco è saldamente in mano ai bianconeri, che al quarto d'ora sostituiscono anche Marchisio con Khedira. La supremazia viene premiata al 22' quando un'apertura di Dybala, intercettata da Baselli, si trasforma in un perfetto assist per Mandzukic che si ritrova a tu per tu con Milinkovic-Savic e lo supera con un elegante pallonetto. Il signor Doveri chiama in causa il VAR per appurare la regolarità di un intervento di Khedira su Acquah a inizio azione e, dopo aver visionato le immagini, convalida. Mihajlovic non è d'accordo e viene allontanato dal campo per proteste, mentre lo Stadium può festeggiare: il 2018 si apre con un successo. E il fatto che valga le semifinali di Coppa e arrivi in un Derby lo rende ancora più dolce.


RETI: Douglas Costa 15' pt, 22' st Mandzukic 22' st

JUVENTUS
Szczesny; Sturaro (1' st Lichtsteiner), Rugani, Chiellini, Asamoah; Marchisio (15' st Khedira), Pjanic, Matuidi; Douglas Costa, Mandzukic (33' st Higuain), Dybala
A disposizione: Pinsoglio, Loria, Barzagli, Benatia, Alex Sandro, Bentancur, Bernardeschi
Allenatore: Allegri

TORINO
Milinkovic-Savic; De Silvestri, N'Koulou, Burdisso, Molinaro; Rincon, Acquah (36' st Obi), Baselli (36' st Boyé); Iago Falque, Niang (36' st De Luca), Berenguer
A disposizione: Sirigu, Ichazo, Fiordaliso, Bonifazi, Moretti, Valdifiori, Gustafson, Sadiq, Millico
Allenatore: Mihajlovic

ARBITRO: Doveri
ASSISITENTI: Tonolini, Tegoni
QUARTO UFFICIALE: Calvarese
VAR: Mariani, Di Fiore

AMMONITI: 25' st Burdisso, 45' st Rugani
ESPULSI: 24' st Mihajlovic

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2017/2-0-al-toro--juve-in-semifinale.php

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STADIO "SARDEGNA ARENA" - Cagliari, 06/01/2018

 

 

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   CAGLIARI - JUVENTUS 0-1

 

 

La Sardegna è terra tosta e tornare da lì con tre punti non è affar semplice. La Juve ci riesce, soffrendo, ma non più del previsto, perché in realtà Allegri aveva ampiamente avvertito i suoi di quanto sarebbe stato difficile portare a casa il bottino pieno. In gare simili normalmente decide la classe e così avviene: i bianconeri si affidano a quella di Douglas Costa e Bernardeschi, che costruiscono l'azione decisiva e costringono alla sconfitta un ottimo Cagliari.

 

Da un parte la punizione di Dybala sulla traversa, il destro di Higuain a fil di palo, il sinistro di Bernardeschi sul legno. Dall'altra due colpi di testa di Pavoletti, uno a lato e uno respinto sulla linea da un miracolo di Szczesny, più la percussione centrale di Farias, fermata dal decisivo recupero di Barzagli: la partita è un botta e risposta infinito, perché la Juve prende il comando del gioco in avvio, ma i sardi hanno la personalità per non intimorirsi e rispondere colpo su colpo tanto da sfiorare il vantaggio in chiusura di tempo ancora con Farias, che centra il palo arrivando a concludere a  non più di quattro metri dalla porta. Bernardeschi per entrare nel vivo dell'azione è spesso costretto ad arretrare e il tridente si trasforma sempre più spesso in un 4-4-2. Matuidi, ben controllato da Romagna, fatica a spingere sulla sinistra e grazie al controllo delle fasce il Cagliari riesce a limitare le soluzioni offensive della Juve. Inoltre l'intensità messa in campo dagli uomini di Lopez, pronti a raddoppiare, a chiudere le linee di passaggio e a ripartire rapidamente non appena entrati in possesso di palla, impedisce ai bianconeri di imporre il proprio ritmo. 

 

Se non bastasse la buona vena degli avversari, nel primo quarto d'ora della ripresa arrivano l'infortunio di Dybala, che si ferma dopo uno scatto e lascia il posto a Douglas Costa, e lo scontro fortuito tra Szczesny e Khedira, sostituito da Mandzukic. Il vecchio detto, “non tutti i mali vengono per nuocere” si applica però perfettamente alla situazione, perché l'equilibrio viene spezzato proprio da uno dei nuovi entrati: alla mezz'ora Douglas Costa trova spunto vincente sulla sinistra e lascia partire un traversone rasoterra su cui arriva Bernardeschi, che a due passi dalla porta spedisce in rete.

 

Nel finale Allegri richiama proprio l'autore del gol per Lichtsteiner, passando così alla difesa a cinque, anche per cercare di limitare la reazione del Cagliari, che inserisce invece altre due punte, Sau e Giannetti. La Juve si chiude con una volontà di ferro e un atteggiamento umile, ma tante volte più utile di mille giocate raffinate per portare a casa il risultato. A questo punto ogni tentativo del Cagliari diventa inutile e viene rispedito al mittente. E gli sforzi vengono premiati dal triplice fischio di Calvarese, che consegna alla Signora i tre punti e una sosta di campionato serena.


RETI:  Bernardeschi 29' st

CAGLIARI
Rafael; Romagna, Ceppitelli, Pisacane (43' st Giannetti); Faragò, Barella (41' st Van Der Wiel), Ionita (24' st Sau), Cigarini, Padoin; Farias, Pavoletti
A disposizione: Cragno, Crosta, Capuano, Andreolli, Dessena, Melchiorri, Deiola, Cossu
Allenatore: Lopez

JUVENTUS
Szczesny; Barzagli, Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira (15' st Mandzukic), Pjanic, Matuidi; Bernardeschi (34' st Lichtsteiner), Higuain, Dybala (5' st Douglas Costa)
A disposizione: Pinsoglio, Loria, Rugani, Asamoah, Sturaro, Bentancur
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Calvarese
ASSISITENTI: Paganessi, Tolfo
QUARTO UFFICIALE: Giua
VAR: Banti, Marrazzo

AMMONITI: 42' st Matuidi, 7' st Bernardeschi, 31' st Pavoletti

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/bernardeschi-gol-la-juve-passa-a-cagliari.php

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verde.png     40 -  Serie A TIM (Ventesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 22/01/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - GENOA 1-0

 

 

Le gare dopo la sosta riservano sempre delle insidie, ma la sfida contro il Genoa fa eccezione. La Juve la fa sua con il minimo scarto ed è solo il punteggio risicato a rappresentare un pericolo nel finale, quando i rossoblu, dopo una partita sonnacchiosa, cercano di farsi vedere in avanti alla ricerca del pareggio. Szczesny in realtà non deve mai compiere interventi degni di nota e la rete siglata da Douglas Costa è così più che sufficiente ad assicurare i tre punti alla banda di Allegri.


La Juve parte forte, mandando subito al tiro Pjanic e Khedira, che alzano troppo la mira dal limite dell'area, quindi è Perin a togliere dalla porta una velenosa punizione del bosniaco. Sono passati appena sette minuti e i bianconeri hanno già tre palle gol all'attivo. I problemi, in una partita del genere, possono nascere dal non riuscire a concretizzare la netta supremazia, finendo così per regalare fiducia agli avversari. Un rischio che la Juve cancella al 16': Douglas Costa porta palla al limite dell'area, vince un contrasto e apre per Mandzukic, fiondandosi poi in area. Il passaggio di ritorno del croato è un invito a nozze e l'esterno brasiliano chiude la triangolazione superando Perin con un tocco ravvicinato.


Trovato il gol i bianconeri provano a mettere in ghiaccio la partita con il destro di controbalzo di Pjanic bloccato da Perin, con il colpo di testa di Khedira fuori misura, e con la sventola di Mandzukic da venti metri, troppo centrale. Il ritmo si abbassa con il passare dei minuti e i bianconeri controllano il gioco, tenendo il Genoa a distanza di sicurezza da Szczesny, ma perdendo anche un po' di efficacia in avanti e non riuscendo a rimpinguare il vantaggio.


Ballardini prova a dare una scossa ai suoi iniziando la ripresa con Galabinov al posto di Rigoni, ma è sempre la Juve a comandare la partita. Douglas Costa è tra i più ispirati e dopo un suo spunto sulla destra il pallone arriva ad Alex Sandro, che mette fuori di poco il diagonale rasoterra. Quando il Genoa si affaccia in avanti rischia spesso di venire bucato in contropiede ed è solo la mira sbagliata a impedire a Pjanic di firmare il raddoppio, dopo la ripartenza condotta da Douglas Costa e Higuain. Dal quarto d'ora in avanti la Juve accelera e dopo il traversone basso di Lichtsteiner, che non raggiunge Higuain davanti alla porta solo per il provvidenziale intervento di Izzo, è Khedira a provare il destro, trovando ancora Perin ben piazzato.

A venti minuti dal termine Allegri inizia con i cambi, mandando in campo Sturaro al posto di Khedira e, cinque minuti dopo, sostituendo Alex Sandro con Asamoah. Il Genoa nel finale tenta il tutto per tutto e dopo l'ingresso di Lapadula al posto di Pandev arriva con più frequenza dalle parti di Szczesny, non riuscendo a però produrre null'altro che una mischia in area risolta da Chiellini. Allegri aggiunge centimetri in difesa richiamando Lichtsteiner per Barzagli e la Juve porta a casa il match senza rischiare nulla, nonostante gli sforzi dei rossoblu.


RETI: Douglas Costa 16' pt

JUVENTUS
Szczesny; Lichtsteiner (38' st Barzagli), Benatia, Chiellini, Alex Sandro (31' st Asamoah); Khedira (25' st Sturaro), Pjanic, Matuidi; Douglas Costa, Higuain, Mandzukic
A disposizione: Pinsoglio, Loria, De Sciglio, Bentancur, Bernardeschi
Allenatore: Allegri

GENOA
Perin; Izzo, Spolli, Rossettini; Rosi, Rigoni (1' st Galabinov), Omeonga, Bertolacci, Laxalt; Pandev (33' st Lapadula), Taarabt (23' st Lazovic)
A disposizione: Lamanna, Zima, Gentiletti, Landre, Biraschi, Cofie, Veloso, Pellegri, Brlek
Allenatore: Ballardini

ARBITRO: Di Bello
ASSISTENTI: Posado, De Meo
QUARTO UFFICIALE: Chiffi
VAR: Mariani, Saia

AMMONITI: 25' pt Spolli, 44' pt Rosi, 22' st Alex Sandro, 27' st Pandev, 39' st Perin, 40' st Galabinov

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/lampo-di-douglas-costa--la-juve-supera-il-genoa.php

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STADIO "M. BENTEGODI" - Verona, 27/01/2018

 

 

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   CHIEVOVERONA - JUVENTUS 0-2

 

 

Affrontare la Juve già di per sé non è uno scherzo. Se poi ci si complica la vita facendosi espellere due uomini, allora le speranze di contenere gli uomini di Allegri si estinguono. Khedira e Higuain puniscono il Chievo, rimasto in nove dopo i meritati rossi rimediati da Bastien nel primo tempo e da Cacciatore  nella ripresa e spediscono la Signora in testa alla classifica, in attesa del risultato della gara tra Napoli e Bologna di domenica. I bianconeri forse non giocano la  gara più brillante della loro stagione, ma fin dall'inizio, anche in 11 contro 11, sono comunque padroni del campo e il successo è più che meritato.

 

Il Chievo schiera cinque uomini in difesa e accorcia il più possibile gli spazi tra i reparti, alzando un muro davanti alla propria area di rigore. La qualità del palleggio permette ai bianconeri di trovare qualche varco, ma nei primi venti minuti Sorrentino non deve mai intervenire, perché il destro di Higuain viene respinto dai compagni, il sinistro di Douglas Costa e fuori misura e il cross di Khedira viene sporcato da Cacciatore e Mandzukic non riesce a controllare. La prima parata del portiere clivense non è complicata, perché il tentativo di Pjanic dai venti metri è potente, ma centrale. Stessa sorte alla mezz'ora per il rasoterra di Higuain dal limite, più angolato, ma meno violento.

 

La gara è bloccata, ma al 37' arriva una prima svolta: Bastien, ammonito due minuti prima per un intervento scomposto su Asamoah, viene superato in velocità dal ghanese e lo trattiene vistosamente, meritando il secondo giallo e lasciando i compagni in dieci. Con l'uomo in meno il Chievo serra ancora di più i ranghi e la gara, se prima era un dominio bianconero, ora diventa un assedio. I padroni di casa non superano più la propria tre quarti campo, ma ribattono comunque colpo su colpo, concedendo alla Juve solo un destro dalla distanza di Khedira, ancora bloccato da Sorrentino.

 

Non c'è una voce statistica, all'intervallo, che non certifichi la supremazia bianconera, dal 69,8% di possesso palla, ai 7 tiri tentati contro nessuno degli avversari. Gli unici numeri che non premiano la squadra di Allegri sono i due 0 sul tabellone, ma sono gli unici che contano. Il tecnico interviene dopo pochi minuti dal rientro in campo, richiamando Sturaro e inserendo Bernardeschi. Con i quattro attaccanti la Juve allarga maggiormente il gioco e riesce a trovare il fondo con Douglas Costa che serve Mandzukic in area: la girata è pronta, ma Sorrentino è piazzato. 

 

Al 15' il Chievo produce la sua prima conclusione in porta, con la discesa di Jaroszynski e il colpo di testa di Cacciatore, neutralizzato da Szcesny. Proprio Cacciatore, rimasto a terra dopo il tentativo per un contrasto con Asamoah, protesta evidentemente  in modo eccessivo con il direttore di gara, che estrae il rosso diretto. A questo punto il gioco si  praticamente sempre nell'area dei padroni di casa e, a forza di insistere, la Juve passa: Bernardeschi riceve sulla destra da Pjanic e tocca al centro per l'inserimento di Khedira, che infila un siluro di destro alle spalle di Sorrentino.

 

Il gol non cambia il copione della gara e i bianconeri insistono alla ricerca del raddoppio. Al Chievo non rimane che chiudersi a riccio e sperare in un contropiede come quello condotto da Radovanovic e fermato dalla provvidenziale uscita di Szczesny. La Juve invece continua a palleggiare ai sedici metri, cercando con pazienza la giocata giusta. La trovano Douglas Costa e Higuain a due minuti dal 90': la pennellata del brasiliano pesca la testa dell'argentino, che incorna il 2-0 che chiude la partita.


RETI: Khedira 22' st , Higuain 43' st 

CHIEVO
Sorrentino; Cacciatore, Bani, Dainelli, Tomovic (8' st Gamberini), Jaroszynski; Bastien, Radovanovic, Hetemaj; Birsa (34' st Meggiorini), Pucciarelli (1' st Depaoli)
A disposizione: Seculin, Confente, Rigoni, Cesar, Gobbi, Veris, Garritano, Pellissier, Stepinski
Allenatore: Maran

JUVENTUS
Szczesny: De Sciglio, Benatia, Barzagli, Asamoah (27' st Lichtsteiner); Khedira, Pjanic, Sturaro (7' st Bernardeschi); Douglas Costa, Higuain (44' st Bentancur), Mandzukic
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Rugani, Chiellini, Alex Sandro, Matuidi
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Maresca
ASSISTENTI: Giallatini, Del Giovane
QUARTO UFFICIALE: Chiffi
VAR: Pasqua, Meli

AMMONITI: 22' pt Asamoah, 32' pt Higuain, 35' e 37' pt Bastien
ESPULSI: 37' pt Bastien, 16' st Cacciatore

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/2-0-al-chievo-la-juve-passa-a-verona.php

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verde.png     42 -  Tim Cup (Semifinali d'andata)

 

STADIO "ATLETI AZZURRI D'ITALIA" - Bergamo, 30/01/2018

 

 

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   ATALANTA - JUVENTUS 0-1

 

 

La rapacità di Higuain e la classe, il talento, il carisma dell'eterno Buffon: sono il Pipita e il Capitano a firmare il successo di misura della Juve contro l'Atalanta nella semifinale di andata di Coppa Italia. Un successo meritato e voluto fortemente, come dimostra la determinazione con cui i bianconeri affrontano la gara e la formazione tipo schierata da Allegri.


Alla vigilia del match il tecnico aveva chiesto ai suoi di segnare, vista l'importanza dei gol in trasferta nelle due semifinali, e Higuain ci mette tre minuti ad accontentarlo, partendo dalla tre quarti palla al piede, accentrandosi con un dribbling su Masiello e fulminando Berisha con un destro nell'angolino basso.È una Juve assatanata e il movimento continuo delle maglie gialle, vestite questa sera, spicca nel nebbione calato sull'Atleti Azzurri d'Italia.


L'Atalanta, pur colpita a freddo, si rianima in fretta, memore anche della rimonta riuscita nella gara di campionato dello scorso ottobre, e al 25', dopo un tocco fortuito con la mano di Benatia in area e l'intervento del VAR, ottiene il rigore. Dal dischetto va Gomez, ma Buffon, dopo due mesi di stop, e dopo aver ritrovato la Coppa Italia dopo cinque anni, è in modalità SuperGigi e non solo intuisce l'angolo di battuta, ma inchioda letteralmente il pallone a terra, mantenendo il vantaggio.


Higuain potrebbe renderlo subito più corposo, ma il suo destro in corsa dal limite, che conclude un'ottima trama, viene spedito sopra la traversa dalla deviazione di Palomino. Una conclusione simile è quella tentata al 35' da Matuidi, che però non sfrutta a dovere l'appoggio di Mandzukic, alzando troppo la mira. I due combinano ancora pochi minuti dopo e questa volta è Toloi ad immolarsi e a deviare in angolo.


L'Atalanta torna in campo nella ripresa con Ilicic al posto di Cornelius e soprattutto con un piglio diverso. Nei primi minuti gli uomini di Gasperini premono sull'acceleratore, nel tentativo di alzare il baricentro e tenere sotto pressione la Juve. I bianconeri però hanno l'esperienza e la personalità per gestire la situazione e ben presto sono loro a comandare nuovamente il gioco. Al 18' Allegri opera il primo cambio, richiamando Douglas Costa per Bernardeschi e da una combinazione tra il nuovo entrato e De Sciglio nasce un cross insidioso, che Mandzukic incorna senza trovare la porta.


In fase di non possesso i bianconeri si ricompattano in un 4-5-1 contro cui si schiantano regolarmente le iniziative dell'Atalanta, mentre in avanti è sempre Higuain il più attivo. Il Pipita mostra una condizione invidiabile e anche quando parte da solo tiene in apprensione l'intera difesa bergamasca. La Juve tiene così gli avversari lontani dalla propria area fino ai minuti finali e quando i nerazzurri riescono a sfondare e a liberare in area Petagna anche grazie a un rimpallo, ci pensa ancora Buffon a salvare il risultato, uscendo con tempismo perfetto, chiudendo lo specchio e firmando un intervento che, sommato al rigore parato nel primo tempo, vale quanto una doppietta. E, soprattutto, vale il successo nella semifinale di andata.


RETI: 3' pt Higuain

ATALANTA
Berisha; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Cristante (31' st Barrow); Gomez (37' st Petagna), Cornelius (1' st Ilicic)
A disposizione: Gollini, Rossi, Mancini, Caldara, Gosens, Bastoni, Haas, Schmidt, Orsolini
Allenatore: Gasperini

JUVENTUS
Buffon; De Sciglio, Benatia (37' st Barzagli), Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic (45' st Bentancur), Matuidi; Douglas Costa (18' st Bernardeschi), Higuain, Mandzukic
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Lichtsteiner, Rugani, Asamoah, Marchisio, Sturaro
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Valeri
ASSISTENTI: Dobosz, Peretti
QUARTO UFFICIALE: Giacomelli
VAR: Fabbri, Vuoto

AMMONITI: 5' st Chiellini, 31' st Toloi, 36' st Masiello, 49' st Bentancur

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/atalanta-juve-0-1--higuain-segna--buffon-salva.php

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verde.png     43 -  Amichevole

 

STADIO "ALE & RICKY"- Vinovo (To), 01/02/2018

 

 

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   JUVENTUS - VIGOR CARPANETO 2-0

 

 

 

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verde.png     44 -  Serie A TIM (Ventiduesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 04/02/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - SASSUOLO 7-0

 

 

Otto minuti per sbloccare il risultato, meno di mezz'ora per chiudere la partita e il resto per regalare spettacolo al pubblico dell'Allianz e un omaggio al Superbowl, in programma nella notte italiana a Minneapolis, con un 7-0 più comune nel football americano che nel calcio. 

 

E dire che per la sfida contro il Sassuolo, con Dybala, Cuadrado e Douglas Costa fermi per infortunio, in avanti Allegri ha gli uomini contati e Bernardeschi, reduce da un colpo subito a Bergamo in Coppa Italia, deve stringere i denti per permettere al tecnico di schierare le tre punte. L'efficacia dell'attacco bianconero rimane però inalterata e la Juve prende subito il comando delle operazioni e del punteggio: dopo un destro di Khedira dal limite, messo in angolo da Consigli e una serie di rimpalli in area sul corner seguente, la palla arriva ad Alex Sandro, appostato all'altezza dell'area piccola, e il brasiliano spara a colpo sicuro il gol del vantaggio.

 

I ritmi, già non vertiginosi, si abbassano ulteriormente. Il Sassuolo prova a imbastire qualche manovra, ma la compattezza dei bianconeri frustra ogni tentativo degli emiliani, che ora si espongono anche al contropiede. Quello condotto da Higuain porta ad un altro angolo, ancora una volta decisivo: Pjanic crossa dalla bandierina, Alex Sandro tocca di testa e libera Khedira che, a un metro dalla porta sguarnita, deve solo appoggiare in rete. Giusto il tempo di rimettere in gioco il pallone, e di vedere l'ingresso in campo di Marchisio al posto di Matuidi, e il tedesco è di nuovo protagonista, partendo in velocità sull'ennesimo assist di Pjanic e fulminando Consigli per la seconda volta in tre minuti.

 

Il Sassuolo a dire il vero proverebbe anche a reagire con Lirola, che impegna Buffon con un diagonale da posizione angolata, e con Politano, che alza troppo la mira dal limite, ma la Juve di oggi è una macchina da gol e prima del 40' arriva anche il poker firmato da Pjanic, che scarica una sventola di destro da fuori area, calciando in corsa il perfetto assist di Khedira.

 

La gara è virtualmente già finita e Allegri esaurisce i cambi a inizio ripresa, iniziandola con Benatia e Sturaro al posto di Rugani e Khedira. Nonostante i quattro gol di vantaggio la Juve è l'unica squadra in campo a cercare di pungere e Bernardeschi impegna due volte Consigli con altrettante conclusioni dalla distanza. Alla festa del gol non può però mancare Higuain e il Pipita rimedia alla lacuna al 18', controllando ai sedici metri, girandosi in un fazzoletto e piazzando un perfetto diagonale rasoterra nell'angolino. Poi la Juve piazza il touchdown: Marchisio veste i panni del quarterback e con un lancio di quaranta yard... pardon, metri, pesca Higuain, che entra in area, salta Consigli in uscita e mette in rete il 6-0. Manca la “trasformazione”... se ne incarica ancora il Pipita, che al 38' riceve in area da Bernardeschi e infila la sua prima tripletta da bianconero, superando Consigli con un delizioso pallonetto. In attesa della sfida tra Patriots e Eagles, un bell'antipasto del Superbowl...


RETI: Alex Sandro 9' pt, Khedira 24' e 27' pt, Pjanic 38' pt, Higuain 18', 29' e 38' st

JUVENTUS
Buffon; De Sciglio, Rugani (1' st Benatia), Chiellini, Alex Sandro; Khedira (1' st Sturaro), Pjanic, Matuidi (26' pt Marchisio); Bernardeschi, Higuain, Mandzukic
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Lichtsteiner, Asamoah, Bentancur, Del Sole
Allenatore: Allegri

SASSUOLO
Consigli; Lirola, Lemos, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan; Berardi (14' st Matri), Babacar (36' st Ragusa), Politano (18' st Biondini)
A disposizione: Pegolo, Marson, Adjapong, Mazzitelli, Rogerio, Frattesi, Sensi, Cassata Pierini
Allenatore: Iachini

ARBITRO: Pasqua
ASSISTENTI: Vivenzi, Lo Cicero
QUARTO UFFICIALE: Martinelli
VAR: Giacomelli, Passeri

AMMONITI: 33' pt Peluso 41' st Magnanelli

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/juve-sassuolo-7-0-roba-da-superbowl.php

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STADIO "A. FRANCHI" - Firenze, 10/02/2018

 

 

 

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   FIORENTINA - JUVENTUS 0-2

 

 

Un primo tempo oggettivamente poco piacevole e una ripresa di tutt'altro tenore. Un avversario tosto e motivato, steso da una perla dell'uomo più atteso e da un bomber inarrestabile. Un successo prezioso, infine, sofferto anche più del lecito, ma forse proprio per questo ancora più gustoso. La Juve sbanca l'Artemio Franchi mantenendo ancora una volta inviolata la propria porta e colpendo al momento giusto un'ottima Fiorentina, come sempre agguerritissima quando vede bianconero. 


500 presenze in campionato per Buffon con la Juve, 200 panchine bianconere per Allegri e poi il ritorno, da titolare, di Bernardeschi a Firenze... La partita dell'Artemio Franchi offrirebbe tanti spunti, ma quanto si vede nella prima parte di gara non è all'altezza delle aspettative. Contro una Fiorentina aggressiva e ordinata, è necessario manovrare con lucidità ed ecco allora che la Juve non forza le giocate, mantenendo i ritmi bassi e aspettando il momento buono per cercare la porta. La trova Marchisio con un destro centrale dopo cinque minuti e Sportiello blocca. Intanto la Fiorentina prende coraggio e dopo un tentativo di Benassi bloccato da Buffon, il VAR regala le prime emozioni della partita: ancora Benassi va al traversone dalla destra e Chellini intercetta, a giudizio dell'arbitro, con un braccio. Il signor Guida prima indica il dischetto, poi, dopo un lungo consulto con i collaboratori, torna sui suoi passi e comanda un calcio di punizione a favore della Juve: prima di tentare il cross, Benassi era in fuorigioco nel momento in cui aveva ricevuto il pallone da Simeone.


Quando il gioco riprende i viola sono decisamente più convinti e i bianconeri faticano a ripartire, anche se arretrando il baricentro riescono a contenere gli avversari. Il rischio più grosso, paradossalmente, lo corrono quandosi spingono in avanti: sugli sviluppi di un corner la Fiorentina riparte in contro piede e Gil Dias arriva al tiro da ottima posizione, centrando un palo clamoroso. Nel finale di tempo i viola calano e la Juve torna a farsi vedere in avanti, ma è chiaro che nella ripresa servirà qualcosa di più per cambiare l'inerzia della gara.


Invece è ancora la Fiorentina a fare la gara e dopo un traversone basso di Chiesa che mette i brividi, attraversando tutto lo specchio della porta senza che Simeone riesca a intervenire, arriva il sinistro di Veretout, fuori di poco. Una delle qualità di una grande squadra è il cinismo. E la Juve è una grande squadra e ha grandi giocatori. Uno di questi è Federico Bernardeschi, che rimanda al mittente tutti i fischi che lo hanno sommerso fin dal suo ingresso in campo, firmando un meraviglioso gol dell'ex: dopo esserci procurato un calcio di punizione al limite, piazza lui stesso il sinistro sul palo di Sportiello, beffando il portiere viola.


La reazione dei padroni di casa è veemente e Allegri interviene inserendo Barzagli e Douglas Costa al posto di Lichtsteiner e Marchisio.I primi effetti del doppio cambio sono un traversone del brasiliano e una conclusione al volo di Higuain, messa in angolo dalla difesa. Se nel primo tempo la partita aveva mostrato ben poco, ora si rifà con gli interessi: la Juve stringe i denti, mentre la Fiorentina attacca a testa bassa e e dopo una percussione centrale di Chiesa, il pallone arriva al nuovo entrato Thereau, che potrebbe battere a rete indisturbato, se Buffon non uscisse con tempismo perfetto, fermandolo con i piedi.


Poco dopo la mezz'ora si torna ai tre centrocampisti, con l'uscita di Bernardeschi e l'ingresso di Bentancur. La Juve trova così maggiore solidità e contemporaneamente i viola calano comprensibilmente, visto lo sforzo profuso invano nei minuti precedenti. È il momento buono per chiudere i conti e i bianconeri non se lo lasciano sfuggire: Chiellini trova il corridoio giusto per lanciare Higuain, che parte in posizione regolare, aspetta l'uscita di Sportiello lo fulmina piazzando il pallone nell'angolino e pone il sigillo su una vittoria pesantissima che, aspettando il risultato di Napoli-Lazio, lancia la Juve al primo posto in classifica.


RETI: Bernardeschi 11' st, Higuain 41' st

FIORENTINA
Sportiello; Milenkovic, Pezzella, Astori, Biraghi; Benassi (34' st Eysseric), Badelj, Veretout; Gil Dias (23' st Thereau), Simeone, Chiesa
A disposizione: Dragowski, Cerofolini, Vitor Hugo, Bruno Gaspar, Dabo, Cristoforo, Olivera, Saponara, Lo Faso, Falcinelli
Allenatore: Pioli

JUVENTUS
Buffon; Lichtsteiner (16' st Barzagli), Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Marchisio (20' st Douglas Costa); Bernardeschi (33' st Bentancur), Higuain, Mandzukic
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, De Sciglio, Rugani,  Asamoah, Sturaro
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Guida
ASSISTENTI: Meli, Valeriani
QUARTO UFFICIALE: Di Bello
VAR: Fabbri, Di Fiore 

AMMONITI: 24' pt Lichtsteiner, 37' pt  Gil Dias, 39' pt Alex Sandro, 22' st Veretout, 39' st Thereau, 44' st  Biraghi, 49' st Benatia

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/fiorentina-juve-0-2--decidono-bernardeschi-e-higuain.php

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yellowball.gif     46 -  UEFA Champions League (Andata ottavi di finale)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 13/02/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - TOTTENHAM HOTSPUR 2-2

 

 

Sembrava una di quelle serate magiche, da consegnare agli annali, e si è invece trasformata in una battaglia e un boccone amaro da masticare per tre settimane, fino al ritorno. La Juve colpisce il Tottenham a freddo con un uno due firmato Higuain, ma poi lascia gli inglesi il gioco, subisce prima il gol di Kane, poi fallisce un rigore allo scadere del primo tempo e nella ripresa incassa il pareggio di Eriksen, che la costringerà a cercare l'impresa a Wembley per accedere ai quarti. E dire che, davvero, sembrava una serata magica...

 

Il cronometro non segna ancora due minuti quando Pjanic batte un calcio di punizione sulla trequarti, pennellando in area per Higuain, che parte sul filo del fuori gioco e calcia al volo in perfetta coordinazione il diagonale che fulmina Lloris. 
Ci sarebbe da raccontare anche della mossa tattica di Allegri che pur inserendo quattro attaccanti dall'inizio, non rinuncia al 4-3-3, schierando Douglas Costa nell'inedito ruolo di mezz'ala, ma... non c'è il tempo. Perché il cronometro non segna ancora nove minuti quando Higuain spara in rete il 2-0, trasformando il rigore concesso da Brych per un evidente fallo di Davies ai danni di Bernardeschi.

 

L'uno-due immediato stenderebbe chiunque, ma non gli Spurs, che prendono invece il comando delle operazioni, un po' per merito loro, un po' perché la Juve abbassa troppo il baricentro e fatica a ritrovare ritmo. I bianconeri si difendono con ordine, ma alla minima disattenzione rischiano grosso, quando Kane viene pescato nell'area piccola da Lamela we schiaccia di testa a colpo sicuro, trovando però una miracolosa risposta di Buffon. Gli inglesi non mollano, ma si  espongono inevitabilmente al contropiede ed è davvero per un soffio che non arriva la tripletta di Higuain dopo la ripartenza orchestrata dallo stesso Pipita e da Pjanic. A forza di lasciare il gioco in mano agli avversari però è inevitabile che fuoriclasse del calibro di Kane colpiscano: accade al 35', quando l'attaccante parte al momento giusto per evitare il fuorigioco e arrivare sul filtrante di Dele Alli in tempo per saltare Buffon e riaprire la partita

 

Higuain, ancora lui, avrebbe l'occasione di chiuderla nuovamente proprio nel finale di primo tempo: un'accelerazione bruciante di Douglas Costa costringe Aurier al fallo in area e Brych indica nuovamente in dischetto. Questa volta il Pipita però calcia forte e centrale, ma colpisce in pieno la traversa

 

La Juve che torna in campo nella ripresa è tutt'altro che scossa dal rigore sbagliato, anzi mette in campo il piglio dei primi minuti di gara e impegna Lloris con un diagonale di Bernardeschi e un colpo di testa di Mandzukic. Come nel primo tempo però, a lungo andare il Tottenham riprende possesso del centrocampo e dopo un destro di  Kane dal limite, che Buffon respinge non senza difficoltà, Eriksen pareggia i conti su punizione, infilando un rasoterra dai venti metri sul palo del portiere.

 

Allegri, che già aveva cambiato Khedira con Bentancur, alla mezz'ora deve rinunciare anche all'acciaccato Mandzukic e manda in campo Sturaro. Bernardeschi cerca ancora il diagonale entrando in area dalla destra, ma trova una deviazione che consente a Lloris di bloccare e Benatia alza troppo la mira, deviando di testa l'angolo di Pjanic. Ormai però la stanchezza domina e la frittata è fatta. Finisce 2-2 e questo significa che, a meno di un pareggio a suon di gol, la Juve sarà costretta a vincere a Wembley, il 7 marzo prossimo, per passare il turno.


RETI: Higuain 2' pt e 9' pt (rig.), Kane 35' pt, Eriksen 27' st

JUVENTUS
Buffon; De Sciglio, Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira (21' st Bentancur), Pjanic, Douglas Costa (47' st Asamoah); Bernardeschi, Higuain, Mandzukic (31' st Sturaro)
A disposizione: Szczesny, Rugani, Marchisio, Muratore
Allenatore: Allegri

TOTTENHAM
Lloris; Aurier, D. Sanchez, Vertonghen, Davies; Dier, Dembelé; Eriksen (47' st Wanyama), Dele Alli (38' st Son), Lamela (43' st Lucas); Kane
A disposizione: Gazzaniga, Trippier, Rose, Sissoko
Allenatore: Pochettino

ARBITRO: Brych
ASSISITENTI: Borsch, Lupp
QUARTO UFFICIALE: Hacker
ARBITRI D'AREA: Dankert, Fritz

AMMONITI: 8' pt Davies, 45' pt Benatia, 2' st Aurier, 15' st Higuain, 35' st Bentancur

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/doppio-higuain-poi-rimonta-inglese-juve-tottenham-2-2.php

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STADIO "GRANDE TORINO" - Torino, 17/02/2018

 

 

 

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  TORINO - JUVENTUS 0-1

 

 

La Juve vince il terzo Derby stagionale di misura, mostrando con un carattere e una qualità che vanno ben oltre lo 0-1 finale firmato da Alex Sandro, che ripaga nel miglior modo possibile la scelta di schierarlo come punta per sopperire alle assenze. E a proposito di assenze: perdere Higuain per infortunio dopo pochi minuti, avendo già fuori mezzo attacco, sarebbe un colpo durissimo per qualsiasi squadra. La Juve, questa Juve, invece sa esaltarsi di fronte alle difficoltà e riesce comunque a condurre la partita, annullando gli avversari e imponendo il ritmo che le è più congegnale. 


L'episodio che potrebbe risultare decisivo e che i bianconeri riescono invece a superare senza scorie arriva subito: Pjanic viene seguito ovunque da Baselli, ma dopo appena tre minuti riesce comunque a servire un pallone goloso a Higuain, anticipato in area dall'uscita a valanga di Sirigu. Nello scontro l'argentino rimedia un colpo duro alla caviglia, prova a stringere i denti, ma al 16' costretto a lasciare il posto a Bernardeschi. E così la Juve, già priva di Mandzukic influenzato e di Cuadrado, ancora in via di recupero, perde anche il Pipita e Allegri deve reinventare completamente l'attacco. Alex Sandro aveva già iniziato la gara come esterno alto di sinistra e ora la prima punta è Bernardeschi, mentre a destra agisce Douglas Costa, l'unico dei tre non fuori ruolo. Non è un caso che sia proprio il brasiliano a trovare il fondo e a pennellare per Asamoah, che incrocia di sinistro e costringe Baselli ad un salvifico intervento a pochi passi dalla linea.


Anche a causa dell'infortunio di Higuain la gara stenta a decollare. Il Toro, aggressivo e ordinato, concede ben poco e quando riparte cerca di sfruttare l'ottima condizione di Belotti, che arriva a girare sull'esterno della rete lo spiovente di Iago Falque. La Juve aspetta, prende le misure ai granata concedendo solo un colpo di testa di De Silvestri bloccato da Szczensy, e pian piano, nonostante manchi un punto di riferimento come il Pipita, ritrova le proprie geometrie. I campioni del resto sanno adattarsi anche posizioni diverse da quelle abituali e così, dopo una punizione di Pjanic respinta da Sirigu, ecco che la giocata risolutrice arriva proprio dalle due punte “riadattate”: Alex Sandro parte centralmente e apre per Bernardeschi sulla destra. L'ex viola brucia Molinaro con un guizzo e chiude l'ampio triangolo con il brasiliano che segue l'azione e, appostato nell'area piccola come un attaccante di razza, deve solo spingere in rete.


Il Toro ha meno soluzioni e meno idee dei bianconeri e Mazzarri prova a ravvivarle nella ripresa con l'ingresso di Niang al posto di Baselli. Allegri risponde al 21', richiamando Douglas Costa e inserendo Dybala, che va ad occupare l'antica posizione di centravanti. Al primo pallone toccato, la Joya tenta un di anticipare l'uscita di Sirigu con il destro, mettendo a lato. Al secondo, colpisce di prima intenzione il cross di Alex Sandro e spara alto da buona posizione. Al terzo, ubriaca di fine N'Koulou, ma calcia debolmente dal limite. Tutto in tre minuti. L'impatto dell'argentino sul match è notevole e costringe il Toro ad una maggiore attenzione in fase difensiva. I granata si rifanno vivi in avanti solo con un'iniziativa personale di Iago Falque, neutralizzata da Szczesny senza problemi. La Juve non va mai in affanno, fa girare il pallone e tiene gli avversari ben lontani dalla propria porta, rimanendo in assoluto controllo del match fino al fischio finale di Orsato, che decreta un successo meritato e pesantissimo. Non solo per la classifica e per la supremazia cittadina, ma anche e soprattutto perché afferma, ancora una volta, che questa squadra può trovarsi di fronte a mille difficoltà, a infortuni e defezioni improvvise, ma ha il carattere, la classe e l'esperienza, per mantenere sempre e comunque la propria identità. Un'identità vincente.

TORINO-JUVENTUS 0-1

RETI: Alex Sandro 33' pt

TORINO
Sirigu; De Silvestri (35' st Edera), N'Koulou, Burdisso, Molinaro; Rincon; Iago Falque, Baselli (10' st Niang), Obi (27' st Acquah), Ansaldi; Belotti
A disposizione: Milinkovic-Savic, Ichazo, Moretti, Bonifazi, Barreca, Valdifiori, Berenguer, Ljajic
Allenatore: Mazzarri

JUVENTUS
Szczesny; De Sciglio, Rugani, Chiellini, Asamoah; Khedira, Pjanic, Sturaro; Douglas Costa (21' st Dybala) , Higuain (16' pt Bernardeschi, 47' st Lichtsteiner), Alex Sandro
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Barzagli, Howedes, Benatia, Bentancur, Marchisio, Bernardeschi
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Orsato
ASSISITENTI: Di Fiore, Tegoni
QUARTO UFFICIALE: Banti
VAR: Irrati, Vuoto

AMMONITI: 20' st De Sciglio, 47' st Molinaro

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/toro-juve-0-1--alex-sandro---l-uomo-derby.php

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verde.png     48 -  Tim Cup (Semifinali di ritorno)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 28/02/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - ATALANTA 1-0

 

La Juve è in finale di Coppa Italia per la quarta volta consecutiva, per la diciottesima nella sua storia, ennesimo record di una squadra mai sazia. Dopo l'1-0 ottenuto a Bergamo i bianconeri concedono il bis contro l'Atalanta e staccano il biglietto per Roma con un rigore di Pjanic alla mezz'ora della ripresa. Nonostante il vantaggio dell'andata la gara è comunque tutt'altro che una formalità, perché la squadra di Gasperini imposta una gara d'attacco, almeno nei primi minuti, e serve tutta l'esperienza dei bianconeri per rispedire al mittente i tentativi di ribaltare il risultato.


L'Atalanta ci crede e ci prova e non lascia praticamente il pallone per i primi cinque minuti e cercando di pungere subito con il destro a giro di Gomez fuori di poco. La Juve aspetta e prova a ripartire, ma i bergamaschi vincono quasi tutti i duelli a centrocampo e arrivano alla conclusione ancora con Gomez, pescato nell'area piccola da Ilicic. Il tocco è debole e Buffon può bloccare, ma è un ulteriore segnale di quanto la partita possa farsi complicata senza una reazione da parte dei bianconeri. E la reazione arriva: non arrembante, ma sufficiente a riportare equilibrio, a tenere lontani i nerazzurri dall'area e a spaventarli con i traversoni di Mandzukic e Asamoah, intercettati dalla difesa non senza patemi.


La partita, nonostante il freddo polare e la neve che inizia a scendere sullo stadio, si mantiene vivace, pur senza offrire occasioni clamorose. La più ghiotta arriva al 35' quando Alex Sandro imbecca Mandzukic che entra in area, evita due uomini e prova a piazzare il destro, trovando la respinta di Berisha. Il portiere nerazzurro ha i suoi problemi anche cinque minuti dopo, nel ribattere il tiro cross di Douglas Costa, uno dei più attivi tra gli uomini di Allegri. Anche Asamoah si dà da fare sulla sinistra e nel finale di tempo colpisce l'esterno della rete dopo una bella discesa.


La Juve inizia la ripresa con un piglio diverso rispetto a quello mostrato in avvio di gara ed è subito una combinazione in velocità tra Douglas Costa, Mandzukic e Marchisio a portare il centrocampista a tentare un diagonale che Berisha riesce a intercettare. Ora l'Atalanta fatica ad uscire dalla propria metà campo e il pressing alto dei bianconeri porta gli ospiti a commettere anche errori in fase di ripartenza, come il passaggio centrale di Ilicic a ridosso della propria area di rigore, con Marchisio che intercetta, cerca l'incrocio di pali, ma alza troppo la mira.


Il fatto che l'Atalanta non comandi più il gioco non significa che i bianconeri possano rilassarsi e una ripartenza di Gomez per poco non costa carissima: il Papu se ne va tra Chiellini e Benatia e, vedendo l'uscita disperata di Buffon, cerca la conclusione da 40 metri, colpendo la faccia esterna del palo. Il conto dei legni viene o pareggiato quando Douglas Costa incrocia il sinistro dal limite e centra in pieno la traversa.


Il brasiliano è una spina nel fianco della difesa bergamasca e dopo uno slalom speciale che costa il cartellino giallo a Masiello, dà il là all'azione che porta al vantaggio bianconero, liberando il nuovo entrato Khedira sulla tre quarti campo. Il tedesco mette in movimento sulla destra Lichtsteiner che crossa per Matuidi, appostato a centro are a steso da Mancini sotto gli occhi del signor Fabbri. È rigore e Pjanic dal dischetto firma il gol che vale la finale di Coppa Italia. Appuntamento al 9 maggio, a Roma, per cercare contro Milan o Lazio, in campo in serata, il quarto trionfo consecutivo.


RETI: Pjanic rig. 30' st

JUVENTUS
Buffon; Lichtsteiner, Benatia, Chiellini, Asamoah; Marchisio (23' st Khedira), Pjanic, Matuidi; Douglas Costa (38' st Dybala), Mandzukic, Alex Sandro (39' st Barzagli)
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Howedes, Rugani, Sturaro
Allenatore: Allegri

ATALANTA
Berisha; Mancini (31' st Rizzo), Caldara, Masiello; Hateboer, de Roon, Freuler (42' st Barrow), Spinazzola; Cristante; Ilicic (19' st Cornelius), Gomez
A disposizione: Gollini, Rossi, Palomino, Castagne, Haas, Gosens, Melegoni
Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Fabbri
ASSISTENTI: Alassio, Del Giovane
QUARTO UFFICIALE: Massa
VAR: Valeri, Vuoto

AMMONITI: 13' pt Chiellini, 35' pt Gomez, 46' pt Pjanic, 5' st Matuidi, 25' st Masiello, 33' st Alex Sandro, 42' st Mandzukic

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/1-0-all-atalanta----finale-.php

 

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STADIO "OLIMPICO" - Torino, 17/02/2018

 

 

 

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  LAZIO - JUVENTUS 0-1
 

 

All'Olimpico Allegri rispolvera il 3-5-2 e rilancia Dybala dal primo minuto al fianco di Mandzukic. Con gli schieramenti delle due squadre praticamente speculari, il centrocampo è a dir poco intasato, ma, una volta superato “il traffico”, si può provare ad accelerare il gioco negli ultimi venticinque metri e a puntare l'area. Un altra soluzione sono ovviamente i calci piazzati, come quello di Pjanic che permette a Mandzukic di colpire di testa a due passi dalla porta, mettendo però sopra la traversa. La Lazio manovra bene, sfrutta l'ampiezza del campo e ha la qualità per eludere le marcature con il palleggio. Al 20' si rende anche pericolosa con Milinkovic-Savic che, pescato in area da Luis Alberto, schiaccia di testa, trovando Buffon piazzato. Il portiere bianconero deve anche intervenire per deviare in angolo una sventola dal limite di Immobile, sempre insidioso quando parte dalla sinistra e trova lo spazio per accentrarsi. Intorno alla mezz'ora Allegri cambia, passando alla difesa a quattro e alzando Lichtsteiner sulla linea degli attaccanti. Così la Juve riesce a dare più continuità al proprio gioco, anche se gli spazi a disposizione sono a dir poco limitati e, fino all'intervallo non si vede altro che un destro di Khedira, deviato in angolo.


Non offre certo di più l'avvio di ripresa, in cui entrambe le squadre commettono errori in serie e sembrano più attente a non scoprirsi che a costruire gioco. Al 12' Allegri richiama Lichtsteiner e manda in campo Douglas Costa e la Juve alza il baricentro, ma di fronte ha sempre un muro di maglie biancocelesti, perché Inzaghi tiene tutti i suoi uomini dietro la linea del pallone, puntando esclusivamente sul contropiede. L'altra mossa è Alex Sandro al posto di Mandzukic, per cercare maggiore velocità sulle fasce, e la Juve prende pieno possesso del campo, ma c'è sempre un errore di troppo, o una chiusura tempestiva dei padroni di casa, a impedire ai bianconeri di arrivare in porta.


La partita si trascina così senza un'emozione, senza un sussulto, senza un'azione degna di questo nome fino a 30 secondi dalla fine. Già, altri 30 secondi e sarebbe terminata con uno 0-0 che definire noioso sarebbe stato un eufemismo. Ma quando si ha in squadra uno come Paulo Dybala, in 30 secondi possono accadere una marea di cose, 30 secondi possono essere un'eternità. Alla Joya bastano per agganciare il pallone al limite dell'area, infilare un tunnel a Luizx Felipe, resistere alla carica di Parolo che lo sotterra letteralmente e, cadendo, piazzare il pallone sotto l'incrocio. Per 30 secondi così, valeva la pena aspettare...


RETI: Dybala 48' st 

LAZIO
Strakosha; Luiz Felipe, De Vrij, Radu; Lulic (45' st Murgia), Parolo, Leiva, Milinkovic-Savic, Lukaku; Luis Alberto (25' st Felipe Anderson); Immobile (34' st Caicedo)
A disposizione: Guerrieri, Vargic, Wallace, Bruno Jordao, Patric, Bastos, Crecco, Nani

Allenatore: S. Inzaghi

JUVENTUS
Buffon: Barzagli, Benatia, Rugani; Lichtsteiner (12' st Douglas Costa), Khedira, Pjanic, Matuidi, Asamoah; Dybala (50' st Chiellini), Mandzukic (27' st Alex Sandro)
A disposizione: Szczesny, Del Favero, Howedes,  Sturaro, Marchisio, Bentancur
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Banti
ASSISTENTI: Costanzo, Vuoto
QUARTO UFFICIALE: Damato
VAR: Irrati, Peretti

AMMONITI: 27' pt Luis Alberto, 30' pt Luiz Felipe, 48' pt Lichtsteiner, 30' st Alex Sandro, 43' st Lulic

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/lazio-juve-0-1--dybala-decide-nel-finale.php

 

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