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Juventus Season - Video e tabellini dei match 2017/18

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STADIO "WEMBLEY STADIUM" - Londra, 07/03/2018

 

 

 

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  TOTTENHAM HOTSPUR - JUVENTUS 1-2

 

 

Così, in fondo, è ancora più bello...Per un'ora la Juve si dimentica di scendere in campo a Wembley. Subisce un Tottenham pimpante e aggressivo, va sotto di un gol nel primo tempo e inizia il secondo senza dare segnali di un possibile risveglio. Poi scocca il quarto d'ora, si  alza per due volte la lavagnetta del quarto uomo, e Allegri vince la partita. Perché è vero che le reti portano le firme di Higuain e Dybala, ma il più bel colpo di classe è  quello del tecnico, che con due sostituzioni e e un cambio di modulo, regala alla Juve i quarti di finale di Champions.

 

Il Tottenham è votato all'attacco e non cambia pelle, nonostante il pareggio dell'andata potrebbe consigliare un approccio prudente. Buffon ha subito il suo da fare per deviare una sventola in diagonale di Son e al quarto d'ora la pressione costante degli Spurs porta Kane ad entrare in area dalla destra, saltare l'uscita del portiere bianconero e a colpire l'esterno della rete. La Juve fatica a uscire dalla propria metà campo, soprattutto per una serie di errori di precisione, dovuti anche al pressing asfissiante degli avversari. Son arriva ancora a concludere, questa volta di testa, quindi ci prova Dale Alli dal limite, ma Buffon è piazzato in entrambi i casi.

 

L'attaccante coreano con la sua velocità tiene in costante apprensione la retroguardia bianconera e, dopo aver sbagliato di poco la mira concludendo a fil di palo l'ennesima ripartenza, al 39' colpisce: il Tottenham cerca di sfondare dalla destra con Dale Alli, fermato dalla scivolata di Benatia, ma il pallone arriva a Trippier, il cui cross rasoterra pesca dalla parte opposta dell'area Son, che non ha difficoltà a infilare da due passi. Il gol premia un predominio territoriale, fisico e tecnico che la Juve non riesce mai a mettere in discussione durante il primo tempo. L'unico appiglio per i bianconeri è un rigore non concesso dopo un intervento di Vertonghen su Douglas Costa, ma è davvero troppo poco di fronte alle occasioni create dagli avversari.

 

Per riaprire i giochi servirebbero un atteggiamento e un'aggressività ben diversi. E servirebbe una giocata, una prodezza, un'intuizione. Alle prime due devono pensarci gli uomini in campo, ma per l'ultima c'è Allegri: il tecnico interviene al quarto d'ora, richiamando Matuidi e Benatia, inserendo Asamoah e Lichtsteiner e passando al 4-2-3-1. La mossa ha un effetto immediato, perché dopo due conclusioni a lato di Higuain e Dybala, lo svizzero arriva al cross dalla destra, Khedira tocca di testa e Higuain piazza in rete, ammutolendo Wembley. È il 19' e se all'andata la Juve aveva segnato due gol in nove minuti, questa volta ce ne mette tre: l'azione del raddoppio arriva al 22' e si sviluppa tutta in verticale, con Pjanic che mette in movimento Higuain e con il Pipita che trova il tempo perfetto per lanciare Dybala sul filo del fuorigioco. La Joya arriva in area palla al piede e a tu per tu con Lloris non può sbagliare.

 

Il Tottenham ha il carattere per risollevarsi dal micidiale uno-due e ricomincia a spingere a pieno organico. I bianconeri devono evitare lo stesso errore dell'andata e non abbassare troppo il baricentro, perché gli inglesi sono squadra di talento e Son ne dà un'ulteriore prova sfiorando il pareggio con un sinistro dal limite che termina a lato. Per resistere all'assalto finale Allegri manda in campo Sturaro al posto di Higuain, mentre Pochettino risponde, dopo aver già cambiato Dier con Lamela, inserendo l'ex Llorente per Dale Alli. È un finale da cardiopalma e per un attimo manca il respiro, quando Kane schiaccia di testa prendendo Buffon in contro tempo e colpisce la faccia interna del palo, con il pallone che rimbalza sulla linea prima che la difesa riesca a liberare. Quando si riprende fiato però si può gridare a pieni polmoni! Perché  la Juve ha compiuto l'impresa e per non farsi mancare nulla l'ha resa anche un p' più complicata di quanto non già fosse. Ma così, in fondo, è ancora più bello...


RETI: Son 39' pt,  Higuain 19' st, Dybala 22' st

TOTTENHAM
Lloris; Trippier, Sanchez, Vertonghen, Davies; Dembelé, Dier (29' st Lamela), Eriksen; Alli (40' st Llorente), Kane, Son
A disposizione: Vorm, Rose, Wanyama, Sissoko, Lucas
Allenatore: Pochettino

JUVENTUS
Buffon; Barzagli, Benatia (16' st Lichtsteiner), Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi (15' st Asamoah); Dybala, Higuain (38' st Sturaro), Douglas Costa
A disposizione: Szczesny, Rugani, Marchisio, Bentancur
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Marciniak
ASSISTENTI: Sokolnicki, Listkiewicz
QUARTO UFFICIALE: Siejka
ARBITRI D'AREA: Raczkowski, Musial

AMMONITI: 28' pt Vertonghen, 35' pt Alex Sandro, 44' pt Pjanic, 4' st Benatia, 8' st Chiellini, 11' st Dale Alli, 43' st Dembelé

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/tottenham-juve-1-2-i-bianconeri-ai-quarti-di-champions.php

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verde.png     51 -  Amichevole

 

STADIO "ALE & RICKY"- Vinovo (To), 09/03/2018

 

 

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   JUVENTUS - BIELLESE 4-0

 

 

Lo hanno detto gli stessi bianconeri, nel post partita di ieri sera: testa subito al campionato, perché stanno arrivando tre sfide molto importanti per le sorti dello scudetto.

Parola d'ordine, quindi, è voltare pagina, dimenticare l'esaltante rimonta di ieri a Wembley e iniziare a preparare Juve-Udinese, in programma all'Allianz Stadium fra soli tre giorni, domenica alle 15.

La squadra, atterrata a Caselle poco dopo le 13, è quindi tornata a Vinovo e si è subito rimessa al lavoro: Bentancur, Howedes, Sturaro e Szczesny, insieme ai ragazzi della Primavera, hanno affrontato un allenamento con la Biellese, formazione che milita nel campionato di Eccellenza, mentre i giocatori maggiormente impegnati contro gli Spurs hanno sostenuto una seduta di scarico


Domani si entra nel vivo della preparazione al match di campionato, con un nuovo allenamento, in programma al mattino al Training Center.

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/tornati-a-casa--subito-al-lavoro.php

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verde.png    52 -  Serie A TIM (Ventiseiesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 11/03/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - UDINESE 2-0

 

 

Una doppietta di Dybala, ancora più pimpante rispetto alle ultime uscite, stende l'Udinese e porta la Juve in vetta, aspettando il risultato di Inter-Napoli e il recupero dio mercoledì contro l'Atalanta. Le fatiche di coppa  non si fanno minimamente sentire e i bianconeri non hanno problemi a regolare i friulani, pur galvanizzati da un buon avvio di partita.

 

L'Udinese si chiude dietro la linea della palla, puntando sulle ripartenze e Szczesny, oggi titolare, ha subito il suo da fare per deviare in angolo la punizione di Ali Adnan. Dopo il tentativo di Fofana, che cerca l'incrocio dal limite, spedendo alto, la Juve inizia a imporre il proprio ritmo alla gara. Dybala e Higuain si trovano a memoria e sulla destra Douglas Costa e De Sciglio spingono che è un piacere, ma il muro di maglie gialle eretto dai friulani al limite dell'area è duro da superare. Quando Angella però ricorre alle maniere forti con Higuain e concede un calcio piazzato dai venti metri, si prende un rischio enorme: da quella mattonella Dybala è una sentenza e infatti spedisce “nel sette” il suo terzo gol nelle ultime tre partite, nonché il terzo su punizione in questo campionato.


Passata in svantaggio, l'Udinese prova a cambiare atteggiamento e a cercare maggiormente la manovra, ma la Juve glielo permette solo per pochi minuti, poi riprende il pieno possesso del gioco e con pazienza costruisce l'occasione per il raddoppio, ancora con Dybala, che entra in area dalla sinistra e viene steso da Angella. Il signor Giacomelli indica il dischetto, sul quale si presenta Higuain: la battuta del Pipita è potente e anche abbastanza angolata, ma Bizzarri intuisce l'angolo e mette in corner.


Il Pipita non si abbatte, anzi, continua a fare a sportellate con i difensori friulani e in avvio di ripresa confeziona una giocata deliziosa, ricevendo in area da Asamoah spalle alla porta, difendendo il pallone e offrendolo a Dybala, che si ritrova solo davanti a Bizzarri e lo supera con un destro preciso.


Gli spazi ora si allargano, l'Udinese è decisamente meno compatta e la Juve, oltre a respingere al mittente i tentativi di riaprire il match, potrebbe chiuderlo definitivamente. Una combinazione tra Douglas Costa e De Sciglio porta Khedira al tiro da buona posizione, ma il tedesco alza troppo la mira, prima di lasciare il posto a Matuidi, che al 25' non arriva per un soffio a deviare l'invitante traversone di Higuain. Il Pipita lascia poi spazio a Mandzukic, ora punto di riferimento centrale di un tridente in cui Douglas Costa e Dybala continuano a far tribolare non poco la difesa avversaria: il brasiliano con l'ennesima accelerazione bruciante, l'argentino con un sinistro angolato che conclude l'azione e costringe Bizzarri agli straordinari per deviare in angolo. Più passano i minuti, più i ritmi si abbassano e la Juve, in pieno controllo della gara, decide saggiamente di rifiatare e, dopo la battaglia di Wembley, di risparmiare le energie. Ce ne sarà bisogno in vista del prezioso recupero della gara contro l'Atalanta di mercoledì prossimo. Un appuntamento cui la Signora, proprio non potrà mancare...


RETI: Dybala 20' pt e 4' st

JUVENTUS
Szczesny: De Sciglio, Rugani, Chiellini, Asamoah; Khedira (17' st Matuidi), Marchisio, Sturaro; Douglas Costa (43' st Bentancur), Higuain (28' st Mandzukic), Dybala
A disposizione: Buffon, De Favero, Barzagli, Benatia, Howedes, Pjanic
Allenatore: Allegri

UDINESE
Bizzarri; Nuytinck, Angella, Samir; Widmer, Fofana, Behrami (31' st De Paul), Barak (25' st Balic), Ali Adnan; Maxi Lopez (16' st Perica), Jankto
A disposizione: Scuffet, Borsellini, Zampano, Hallfredsson, Pezzella, Ingelsson, Pontisso
Allenatore: Oddo

ARBITRO: Giacomelli
ASSISTENTI: Paganessi, Valeriani
QUARTO UFFICIALE: Giua
VAR: Tagliavento, Tonolini

AMMONITI: 2' pt Chiellini, 19' pt Angella, 45' st Perica

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/doppio-dybala--la-juve-stende-l-udinese.php

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verde.png    53 -  Serie A TIM (Recupero Ventiquattresima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 14/03/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - ATALANTA 2-0

 

 

La Juve allunga il passo e stacca il Napoli di quattro lunghezze, vincendo contro l'Atalanta il recupero della settima giornata di campionato, rinviata a suo tempo per neve. Higuain firma il vantaggio e confeziona l'assist per il raddoppio di Matuidi nel finale, il resto lo fanno l'attenzione e la determinazione dei bianconeri, che non lasciano agli avversari neanche le briciole. Basti dire che per la prima volta in questo campionato, i bergamaschi non riescono a tirare mai nello specchio della porta.

 

Allegri rispolvera dall'inizio il 4-2-3-1, un modulo che tiene Dybala qualche metro più lontano dalla porta, ma anche decisamente più nel vivo dell'azione, e che permette a Douglas Costa e a Mandzukic di allargare maggiormente la loro posizione e, di conseguenza, il gioco della squadra. Non è un caso che proprio dalle fasce nasca l'azione più sfiziosa della prima parte di gara: la sovrapposizione di Asamoah è premiata da un perfetto colpo di tacco di Mandzukic e il cross del ghanese, appena troppo profondo per Dybala, trova comunque in area Douglas Costa, il cui sinistro di prima intenzione viene contratto dall'attenta difesa bergamasca. Poco dopo, altra sovrapposizione, questa volta sulla destra da parte di Lichtsteiner e altro cross invitante, messo in angolo da Palomino, salvifico, sulla battuta del corner, nel respingere a due passi dalla linea la conclusione a botta sicura di Matuidi.

 

Va bene sfruttare le corsie esterne, ma anche centralmente si può far male, specie se l'Atalanta si fa sorprendere in contropiede e se a condurlo è Douglas Costa. Alla mezz'ora il brasiliano prende palla sulla propria tre quarti, vede uno spazio tra le maglie nerazzurre e ci si infila, innestando il turbo. In un lampo si è dall'altra parte del campo, dove, sulla destra c'è Higuain, che ha seguito l'azione e, quando riceve, fulmina Berisha con un diagonale rasoterra. Il Pipita potrebbe anche mandare la Juve al riposo sopra di due gol, se il suo destro a pochi minuti dalla fine del primo tempo non fosse fuori di un soffio.

 

sta, in apertura di ripresa, ma Berisha blocca a terra. L'Atalanta si fa vedere per la prima volta dalle parti di Buffon poco dopo, con il colpo di testa di Mancini che termina a lato, e sembra trovare maggior fluidità nella manovra, mentre la pressione dei bianconeri diminuisce. Allegri allora interviene, inserendo De Sciglio e Alex Sandro per Lichtsteiner e Mandzukic e la premiata ditta Higuain-Douglas Costa confeziona un'altra ripartenza da manuale, con l'argentino che veste i panni del rifinitore e con la bruciante accelerazione del brasiliano, conclusa da un diagonale a lato di poco.

 

La Juve è ancora pericolosa con l'incursione di Dybala, servito da Asamoah, e il destro di Pjanic dal limite, fuori misura, ma per l'ultimo quarto d'ora serve più compattezza per rispedire al mittente i tentativi dei bergamaschi e così Allegri richiama Douglas Costa, inserisce Barzagli e passa al 4-3-3. A complicare ulteriormente i piani di rimonta degli ospiti arriva, subito dopo, il doppio giallo rimediato da Mancini, che in un minuto stende prima Higuain e poi Chiellini e lascia in compagni in dieci. La Juve sente l'odore del sangue e azzanna: Dybala crossa dalla sinistra, Higuain controlla e apre per Matuidi. Il francese è in area, liberissimo e ha il tempo di controllare, prendere la mira e e piazzare nell'angolino il gol che chiude la gara e certifica l'allungo in classifica. Quattro punti di vantaggio sul Napoli a dieci giornate dalla fine, sono un bel bottino, ma non bastano, la strada è ancora lunga. La Juve ha dalla sua il fatto di conoscerla piuttosto bene...


RETI: Higuain 29' pt, Matuidi 34' st

JUVENTUS
Buffon; Lichtsteiner (5' st De Sciglio), Benatia, Chiellini, Asamoah; Pjanic, Matuidi; Douglas Costa (33' st Barzagli), Dybala, Mandzukic (17' st Alex Sandro); Higuain
A disposizione: Szczesny, Del Favero, Rugani, Sturaro, Bentancur, Khedira, Marchisio
Allenatore: Allegri

ATALANTA
Berisha; Toloi, Palomino, Mancini; Hateboer (25' st Cornelius), Haas (12' st Spinazzola), De Roon, Gosens (20' st Petagna); Cristante; Ilicic, Gomez
A disposizione: Gollini, Rossi, Masiello, Caldara, Freuler, Castagne, Barrow, Melegoni
Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Mariani
ASSISTENTI: Ranghetti, Passeri
QUARTO UFFICIALE: Ros
VAR: Di Bello, Dobosz

AMMONITI: 2' st Hateboer, 16' st Cristante, 27' Alex Sandro, 33' e 34' st Mancini, 36' st De Roon, 36' st Benatia, 46' st Asamoah
ESPULSI: 34' st Mancini

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/2-0-all-atalanta-piu-4-sul-napoli.php

 

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STADIO "P. MAZZA" - Ferrara, 17/03/2018

 

 

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   SPAL - JUVENTUS 0-0

 

 

Che contro la Spal non sarebbe stata una passeggiata Allegri l'aveva detto e, ancora una volta, ha avuto ragione. La Juve non va oltre lo 0-0, innanzi tutto per i meriti dei padroni di casa, straordinari per abnegazione e ordine tattico. I bianconeri, per colpire, sembrano aspettare un calo fisico degli avversari per colpire che però non si manifesta, o è comunque limitato dalla determinazione dei biancazzurri, e di conseguenza non arrivano né pericoli particolari, né la giocata decisiva.

SPAL, CORSA E ORDINE


L'ambente, aiuta, e non poco, la formazione di Semplici: la Juve manca da Ferrara da 50 anni e il ritorno della Signora galvanizza squadra e città. Il Paolo Mazza è completamente esaurito, i biancazzurri sembrano indemoniati e iniziano la gara aggredendo ogni pallone come se fosse quello decisivo. Un atteggiamento coraggioso, che però non scompone la Juve e, dopo dieci minuti di agonismo esasperato dei padroni di casa, Douglas Costa piazza la prima accelerazione, lasciando sul posto tre avversari e servendo in area Alex Sandro, chiuso in angolo al momento della battuta. Dalla bandierina il pallone arriva a Higuain, che dal limite dell'area colpisce di prima intenzione e trova Meret piazzato. I ferraresi rifiatano e, dopo un sinistro a giro di Dybala che sfiora il palo, trovano le misure per limitare le avanzate dei bianconeri, stringendo le maglie della difesa, chiudendosi con ordine e continuando a correre con generosità encomiabile. Il risultato è che la Juve riesce a produrre solo un sinistro di Asamoah e un calcio piazzato di Dybala, entrambi sopra la traversa, prima di rientrare negli spogliatoi.


I bianconeri iniziano la ripresa con ben altra aggressività, si piazzano nella metà campo avversaria e iniziano a martellare, pressando alto e recuperando palla in un lampo ogni volta che la Spal prova ad alzare la testa. Douglas Costa costringe Meret al tuffo con un diagonale dalla destra e Dybala sfiora il palo dopo una percussione centrale di Chiellini, ma ben presto i padroni di casa riescono a serrare le fila e a limitare le iniziative dei bianconeri. Allegri allora interviene, inserendo Mandzukic al posto di Asamoah e riportando Alex Sandro nella posizione di terzino. La Juve alza la pressione e la gara si trasforma in un assedio, con ventun uomini, l'intera Spal e tutti i bianconeri, escluso Buffon, a giocare in venti metri, a ridosso dell'area emiliana. Douglas Costa sfrutta la sua velocità per andare al cross dalla destra e Mandzukic, in tuffo di testa, mette a lato. Allegri manda in campo Barzagli e Bentancur per Chiellini e Matuidi, ma non c'è davvero niente da fare, in avanti non si passa e Maret rimane inoperoso fino al fischio finale. Termina 0-0, la Juve rallenta la marcia e pareggia, per la prima volta in campionato nel 2018. La vetta della classifica rimane di proprietà bianconera, ma ora il Napoli ha la possibilità di portarsi a due punti di distacco. Il campionato è ancora lungo, lunghissimo.


SPAL
Meret; Cionek, Vicari, Felipe; Lazzari Grassi, Schiattarella, Kurtic, Costa (47' st Simic); Paloschi (37' st Everton Luiz), Antenucci (44' st Floccari)
A disposizione: Gomis, Marchegiani, Salamon, Vaisanen, Viviani, Schiavon, Vitale, Bonazzoli, Drame'
A disposizione: Semplici

JUVENTUS
Buffon; De Sciglio, Rigani, Chiellini (36' st Barzagli), Asamoah (19' st Mandzukic); Pjanic, Matuidi (39' st Bentancur); Douglas Costa, Dybala, Alex Sandro; Higuain
A disposizione: Szczesny, Del Favero, Howedes, Lichtsteiner, Sturaro, Marchisio
A disposizione: Allegri

ARBITRO: Massa
ASSISITENTI: Di Iorio, Prenna
QUARTO UFFICIALE: Ghersini
VAR: Doveri, Preti

AMMONITI: 32' pt Kurtic, 15' st Schiattarella, 21' st Costa, 24' st Douglas Costa, 34' st Pjanic, 40' st Everton Luiz

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/0-0-a-ferrara.php

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verde.png    55 -  Serie A TIM (Ventottesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 31/03/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - MILAN 3-1

 

 

Alla Juve basta un tempo, il secondo, per regolare il Milan. I bianconeri iniziano bene anche la prima parte di gara per la verità, ma si limitano ai primi otto minuti, durante i quali piazzano due tiri in porta: uno di Higuain, parato, l'altro di Dybala, a segno. Poi però lasciano troppo spazio agli ospiti, sbagliano troppo in fase di impostazione e finiscono per subire il pareggio di Bonucci. La rete sarà l'unica gioia per l'ex, perché nella ripresa la musica cambia: con gli ingressi di Douglas Costa e Cuadrado la Juve lavora il Diavolo ai fianchi e nel finale piazza l'uno-due vincente, proprio con il colombiano e con Khedira. E si regala una Pasqua dolcissima, allungando sul Napoli e avvicinandosi con un successo al match di Champions con il Real

 

Difesa a tre e coppia d'attacco composta da Higuain e Dybala, con Douglas Costa tenuto in panchina come arma da utilizzare a gara in corso: queste le scelte di Allegri, che esaltano i due attaccanti argentini, letteralmente assatanati. Dopo un primo tentativo del Pipita dal limite, respinto non senza fatica da Donnarumma, da identica posizione la Joya piazza un sinistro che rimbalza davanti al portiere rossonero e si infila nell'angolino.

 

Dall'inizio della partita sono passati appena otto minuti e il Milan sa di avere il tempo per rimediare, quindi non cambia i piani, mantenendosi compatto e cercando, attraverso il palleggio, di allargare il gioco, specie sulla destra dove agisce Suso. I rossoneri sono pericolosi anche quando possono sfruttare le ripartenze: Kessie e Calhanoglu sono rapidi a condurre l'azione, ma il colpo di testa di André Silva, piazzato nell'area piccola, è fuori misura. La Juve lascia totalmente l'iniziativa in mano agli avversari e, a lungo andare, paga dazio: su un corner dalla destra battuto da Calhanoglu, Bonucci prende il tempo a Barzagli e Chiellini e incorna da due passi il classico gol dell'ex. Il pareggio scuote i bianconeri, che ora però devono ritrovare il ritmo e, pur prendendo il comando delle operazioni, non riescono a lasciare nuovamente il segno sulla prima metà di gara.

 

La ripresa è tutta un'altra storia, che inizia con l'ingresso di Douglas Costa al posto di Lichtsteiner. Il brasiliano si piazza sulla destra, all'altezza dei centrocampisti, e le sue accelerazioni regalano imprevedibilità alla manovra. La Juve prende campo, ma quando perde palla si espone al contropiede: Calhanoglu arriva al tiro e stampa il destro sulla traversa, quindi Buffon mette in angolo il tentativo di Suso. Sarà comunque questo l'unico tentativo degno di nota dei rossoneri. Al quarto d'ora Allegri interviene ancora, richiamando Matuidi e inserendo Cuadrado, al rientro dopo tre mesi. Douglas Costa di sposta a sinistra, lasciando la posizione precedente al nuovo entrato e mette più di un pallone interessante in area, senza però mai trovare un compagno pronto alla deviazione. È comunque dalla sinistra che arrivano le giocate migliori e, a forza di insistere, i bianconeri sfondano: per una volta è Khedira e venire imbeccato da Douglas Costa e il tedesco, in posizione d'ala, pennella un traversone delizioso sul quale, dalla parte opposta dell'area, si avventa Cuadrado, che schiaccia in rete di testa, prendendo Donnarumma in contro tempo e facendo esplodere l'Allianz Stadium.

 

La Juve ora può controllare il ritmo dell'incontro e rallentarlo a proprio piacimento, anche quando potrebbe provare a sfruttare il contropiede, trovando il Milan sbilanciato alla ricerca del pareggio. Non c'è la necessità in effetti, basta saper attendere il momento buono: Douglas Costa, tanto per cambiare, inventa una giocata sulla sinistra, trovando tra due uomini lo spiraglio per servire in maniera perfetta Dybala. La Joya si allunga il pallone come se volesse concludere e invece tocca qualche metro indietro per Khedira che, non pago dell'assist, infila sul primo palo il gol che chiude la gara e rimanda la Juve a più quattro sul Napoli, fermato sul pareggio da Sassuolo. Per avvicinarsi alla sfida con il Real, davvero non poteva esserci modo migliore.

 


RETI: Dybala 8' pt, Bonucci 28' pt, Cuadrado 34' st, Khedira 42' st

JUVENTUS
Buffon; Barzagli, Benatia, Chiellini; Lichtsteiner (1' st Douglas Costa), Khedira, Pjanic (31' st Bentancur), Matuidi (16' st Cuadrado), Asamoah; Dybala, Higuain
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, De Sciglio, Howedes, Rugani, Sturaro, Marchisio
Allenatore: Allegri

MILAN
G. Donnarumma; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Biglia (30' st Montolivo), Bonaventura; Suso, André Silva (19' st Kalinic), Calhanoglu (35' st Cutrone)
A disposizione:  Storari, A. Donnarumma, Musacchio, Zapata, Antonelli, Locatelli, Mauri, Borini
Allenatore: Gattuso

ARBITRO: Mazzoleni
ASSISTENTI: Giallatini, Paganessi
QUARTO UFFICIALE: Damato
VAR: Massa, Meli

AMMONITI: 38' pt Benatia, 39' pt Rodriguez, 7' st Biglia, 37' st Montolivo

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/3-1-al-milan-la-juve-allunga.php

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VERY_HIGH.gif    56 -  UEFA Champions League (Andata quarti di finale)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 03/04/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - REAL MADRID 0-3

 

 

Un interminabile applauso. È questa l'immagine che l'Allianz Stadium lascia al termine della partita contro il Real Madrid. Ed è un tributo doveroso ad una squadra che ha lottato per oltre un'ora alla pari contro un avversario straordinario e si è arresa solo ai numeri di magia di un fenomeno come Cristiano Ronaldo, anche lui giustamente e lungamente applaudito. Il portoghese apre i conti immediatamente e nella ripresa, quando la Juve sembrava davvero ad un passo dal pareggio, li chiude con una prodezza da cineteca. L'espulsione di Dybala e il 3-0 di Marcelo fanno il resto e, per quanto ci sia ancora il ritorno da giocare, spingono decisamente il Real verso le semifinali.

 

La sentenza di Ronaldo arriva al primo pallone giocato in area dagli spagnoli: Marcelo indovina il corridoio per servire Isco sulla sinistra e il traversone rasoterra trova il movimento perfetto del portoghese, che di prima intenzione batte Buffon, dopo neanche tre minuti.
Subire un gol così in fretta può avere due effetti: o abbatte il morale, oppure, paradossalmente, permette di perdere ogni remora e di giocare a viso aperto.
La Juve sceglie la seconda opzione. Dybala combina bene con Khedira, ma Sergio Ramos mura il sinistro, poi è Higuain a servire Bentancur a centro area, la cui conclusione e respinta da Marcelo.

 

La qualità del palleggio madridista è impressionante e i bianconeri devono avere la giusta dose di pazienza per recuperare palla e, a quel punto, per evitare il pressing altissimo della squadra di Zidane. La Juve comunque è in partita: aggressiva e ordinata ha il solo difetto di commettere qualche errore di precisione negli ultimi metri, ma nonostante questo va vicinissima al pareggio appena dopo il 20', quando Higuain devia al volo la punizione di Dybala e Navas trova un riflesso prodigioso per respingere la conclusione ravvicinata. È insidioso anche il rasoterra dal limnite di De Sciglio, sul quale almeno tre bianconeri non riescono ad arrivare per deviare in porta.
Il Real però è infido: sembra sonnecchiare, a volte appare anche in difficoltà, ma quando attacca è terribile e anche se l'azione sembra finita, Kross riesce a tirare fuori dal cilindro un sinistro violento, che si stampa in pieno sulla traversa. La Juve insiste e meriterebbe di andare al riposo sul pareggio, ma anche la sforbiciata di Dybala, nel finale di tempo, termina alta di poco.

 

Si riparte e la Juve spinge al massimo e attacca con la bava alla bocca, cercando il recupero palla già nella metà campo spagnola, rischiando però su un diagonale di Ronaldo a lato. Dybala sfiora il palo con una punizione deviata dalla barriera, ma è sempre la stella del portoghese a brillare: su una sua ripartenza Chiellini anticipa l'uscita di Buffon e permette all'attaccante di arrivare sul pallone. Il tocco a centro area trova Lucas Vasquez che piazza il destro, ma Buffon recupera la posizione e respinge. L'azione non è finita però, perché Carvajal rimette in mezzo e Ronaldo si coordina per la rovesciata, arrivando a colpire il pallone altissimo e piazzandolo nell'angolino. È un capolavoro e l'Allianz Stadium non può che applaudire.

 

Come se non bastasse, due minuti dopo Dybala, già ammonito, entra duro su Carvajal e rimedia il secondo giallo, lasciando i compagni in dieci. Allegri cambia poco dopo, inserendo Mandzukic e Matuidi al posto di Asamoah e Douglas Costa, ma certo, ora il rischio di subire ancora è altissimo e Marcelo piazza il terzo gol al 27', triangolando con Ronaldo, superando Buffon con un pallonetto e spingendo in rete da due passi. Peccato. Peccato davvero. Perché fino alla seconda prodezza di Ronaldo la Juve era non solo in partita, ma avrebbe meritato ben altra sorte. Contro Il Real però ogni minimo errore rischia di costare carissimo. E i bianconeri hanno pagato un prezzo altissimo.


RETI:  Ronaldo 3' pt e 19' st, Marcelo 27' st

JUVENTUS
Buffon; De Sciglio, Barzagli, Chiellini, Asamoah (24' st Mandzukic); Khedira (30' st Cuadrado), Bentancur; Douglas Costa(24' st Matuidi), Dybala, Alex Sandro; Higuain
A disposizione: Szczesny, Lichtsteiner, Rugani, Marchisio
Allenatore: Allegri

REAL MADRID
Navas; Carvajal, Ramos, Varane, Marcelo; Kroos, Casemiro, Modric (37' st Kovacic); Isco (30' st Asensio); Benzema (14' st Lucas Vasquez), Ronaldo
A disposizione: Casilla, Vallejo, Theo Hernandez, Bale
Allenatore: Zidane

ARBITRO: Çakır (TUR)
ASSISTENTI: Duran (TUR), Ongun (TUR)
QUARTO UFFICIALE: Eyisoy (TUR)
ARBITRI D'AREA: Göçek (TUR), Şimşek (TUR)

AMMONITI: 26' pt Bentancur, 45' pt Dybala, 10' st Ramos, 21' st Dybala, 43' st Kovacic
ESPULSI: 21' st Dybala

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/match-juventus-real-madrid-uefa-champions-league.php

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STADIO "C. VIGORITO" - Benevento, 07/04/2018

 

 

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   BENEVENTO - JUVENTUS 2-4

 

 

Il leone sarà anche ferito, ma ruggisce, reagisce e morde. La metafora utilizzata da Allegri per definire la Juve dopo la sconfitta contro il Real torna utile per descrivere anche la gara contro il Benevento: i bianconeri aggrediscono l'avversario, vengono raggiunti per due volte, ma non mollano e, quando serve, piazzano la zampata vincente. Dybala ne assesta tre letali e Douglas Costa finisce la preda nel finale, rispondendo così alla più scontata delle domande sentite dopo la gara di martedì scorso.

 

La Juve saprà reagire alla delusione Real ? Certo. E non solo con rabbia e determinazione: la Champions impone una manovra rapida, passaggi precisi, a volte violenti, e controlli perfetti e i bianconeri in avvio ripropongono la qualità mostrata per un'ora abbondante contro il Real anche al Vigorito. L'azione che porta al vantaggio è il manifesto della desiderio degli uomini di Allegri di voltare pagina: Alex Sandro cambia gioco dalla sinistra pescando Cuadrado con un esterno delizioso e il colombiano appoggia a Dybala. L'argentino alza la testa e la mira, infilando sotto l'incrocio il suo 19° gol in campionato.

 

Il Benevento in casa però è squadra tosta e orgogliosa e non si abbatte, anzi, risponde dopo appena otto minuti: Djuricic non infila dal limite solo per l'ottima risposta di Szczesny, ma sulla respinta c'è Guilherme, che trova Diabaté nell'area piccola e il maliano, da due passi, spedisce in rete il pareggio.
 

Cuadrado potrebbe e dovrebbe ristabilire le distanze poco dopo la mezz'ora, ma dopo aver controllato bene il lancio di Pjanic, si trova a tu per tu con Puggioni e sbaglia la mira di pochi centimetri. Mandzukic indovina invece un angolo impossibile e infila in rete dopo essere caduto a terra, ma il tocco con il braccio prima della conclusione è sufficiente per annullare il gol e rimediare un cartellino giallo. Questa la sentenza del VAR, che torna in scena all'ultimo minuto del primo tempo. Quando Pjanic viene atterrato in area da Djimsiti  e il signor Pasqua lascia proseguire, la moviola fa giustizia e l'inevitabile rigore, trasformato da Dybala, manda la Juve al riposo sopra di un gol

 

La partita potrebbe sembrare in discesa e invece ancora Diabaté impatta il punteggio, incornando l'angolo di Viola e infilando il pareggio in avvio di ripresa. Il Vigorito si esalta e spinge gli uomini di De Zerbi, mentre Allegri inserisce Douglas Costa per Cuadrado e Higuain per Marchisio. La Juve prova a ripartire, ma rischia ancora quando un altro corner di Viola non viene deviato in porta da Guilherme per una questione di centimetri.

 

ano nel momento di maggiore difficoltà, i bianconeri si riportano avanti: il cross dalla sinistra di Alex Sandro trova Higuain, che aggancia con il destro per liberarsi al tiro e viene atterrato nettamente da Viola. È ancora rigore e questa volta non serve neanche l'intervento del VAR per permettere a Dybala di piazzare la tripletta e portarsi a casa il pallone.

 

A questo punto occorre evitare l'ennesimo ritorno dei padroni di casa e la Juve lo evita grazie al talento di Douglas Costa: il lancio di Higuain libera sulla destra il brasiliano, che si accentra e, dopo la tipica finta con il doppio passo, piazza il pallone sotto l'incrocio, chiudendo la partita e mettendo l'ipoteca su tre punti pesantissimi, che come ha dimostrato la gara, erano tutt'altro che scontati. 


RETI:  Dybala 16' pt, Diabaté 24' pt, Dybala (rig) 48' pt, Diabaté 6' st, Dybala (rig) 29' st, Duoglas Costa 37 st


BENEVENTO
Puggioni; Sagna, Djimsiti, Tosca, Venuti; Viola, Sandro (36' st Del Pinto); Brignola (17' st Cataldi), Guilherme, Djuricic, Diabaté (25' st Iemmello)
A disposizione: Brignoli, Sparandeo, Gyamfi, Rutjens, Billong, Sanogo, Lombardi, Volpicelli, Coda

Allenatore: De Zerbi

JUVENTUS
Szczesny; Lichtsteiner, Benatia, Rugani, Alex Sandro; Marchisio (18' st Higuain), Pjanic, Matuidi; Cuadrado (13' st Douglas Costa), Mandzukic (33' st Khedira), Dybala
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, De Sciglio, Howedes, Chiellini, Asamoah, Sturaro, Bentancur
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Pasqua
ASSISTENTI: Bindoni, La Rocca
QUARTO UFFICIALE: Nasca

VAR: La Penna, Schenone

AMMONITI: 38' pt Mandzukic

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/juve-4-2-al-benevento.php

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STADIO "S. BERNABÉU" - Madrid, 11/04/2018

 

 

 

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  REAL MADRID - JUVENTUS 1-3

 

 

 

Tutti in piedi per la Juve

I bianconeri a Madrid vengono eliminati solo da un rigore a 30 secondi dai supplementari, dopo che erano riusciti a portarsi sullo 0-3. Meritano solo un'enorme ovazione

Nessuno potrà più permettersi di dire che il Real è superiore alla Juventus. Nessuno. Perché se per qualificarsi alle semifinali deve trovare all'andata un gol da cineteca di Ronaldo, nato per altro da uno svarione, e al ritorno deve ringraziare il fischietto del signor Oliver che concede un rigore a meno di trenta secondi dai supplementari, beh, superiore proprio non è. Di sicuro non nel carattere, perché solo la Juve, solo questa Juve poteva venire al Bernabeu e ribaltare il 3-0 dell'andata, arrivando a un soffio da un'impresa storica. Non ci è riuscita, ma gli applausi di chiunque ami il calcio, così come a Torino erano stati per Ronaldo, oggi sono solo per gli straordinari ragazzi di Allegri.


Se il Real a Torino era passato in vantaggio dopo tre minuti, la Juve ce ne mette uno in meno: Douglas Costa vince un contrasto con Casemiro, punta l'area e allarga per Khedira, che trova, con un delizioso pallonetto, Mandzukic liberissimo sul secondo palo e il croato incorna sotto la traversa.


Douglas Costa crea problemi seri alla retroguardia spagnola anche al 7', quando arriva al cross rasoterra e, dopo la respinta affannata della difesa, Higuain calcia, ma Navas in uscita chiude lo specchio della porta. Il Real quando attacca è come sempre pericolosissimo e Bale, dopo aver chiuso un triangolo con Isco, ed essersi visto respingere la conclusione da Buffon, si ritrova spalle alla porta e di tacco colpisce l'esterno della rete. Una fiammata di Cristiano Ronaldo costringe Buffon ad un altro intervento che Isco corregge in rete, ma partendo da posizione irregolare. 
La Juve risponde ai due rischi corsi ancora con Mandzukic, che si ritrova sui piedi l'angolo di Pjanic spizzato da Khedira e non riesce ad angolare, permettendo la facile presa di Navas.


Al 17' Allegri ricorre al primo cambio, inserendo Lichtsteiner al posto di De Sciglio e i bianconeri continuano a fare la partita, con una difesa attenta e un pressing aggressivo, che costringe più volte il Real a rinculare e a far ripartire la manovra dalla propria area. Quando i blancos riescono a verticalizzare però arrivano quasi sempre al tiro: Khedira ribatte per due volte i tentativi di Kroos, quindi Isco cerca una conclusione a giro e sfiora la traversa. Il fantasista spagnolo vine poi liberato in area da Cristiano Ronaldo e si trova a tu per tu con Buffon, che pur preso in contro tempo, riesce a evitare quello che sembra davvero un gol già fatto.

ANCORA MARIO


Tempo di riorganizzarsi e la Juve colpisce ancora: Lichtsteiner arriva al cross dalla destra e anche questa volta c'è Mario Mandzukic appostato sul secondo palo. La conclusione è più difficile, perché questa volta c'è Carvajal a marcarlo, ma lo stacco del croato è imperioso e il pallone si infila tra palo e portiere. Nel finale di tempo il Real ha un sussulto di orgoglio e centra la traversa con il colpo di testa di Ronaldo, ma quando arriva il doppio fischio di Oliver, si va al riposo con la Juve in vantaggio di due gol.


Zidane inizia la ripresa con un doppio cambio, Lucas Vasquez e Asensio al posto di Bale e Casemiro, e con un atteggiamento ben diverso. Ora il Real attacca a testa bassa e anche se inevitabilmente perde qualcosa in fase di interdizione, evita il problema andando a pressare altissimo per impedire alla Juve di ripartire. Non sempre ci riesce e se Ronaldo arriva al tiro di prima intenzione dal limite, ma calcia centralmente e Buffon blocca a terra, è appena più angolata, dalla parte opposta, la conclusione di Higuain che Navas riesce a ribattere. Il portiere madridista però commette un errore clamoroso al 16', quando esce per bloccare il traversone di Douglas Costa e si fa sfuggire il pallone, permettendo a Matuidi di spedire in rete a porta vuota.


A questo punto il punteggio tra andata e ritorno è in perfetta parità e un gol, da una parte o dall'altra, vorrebbe dire qualificazione. Il Real lo sfiora con Isco, il cui tiro sporcato vine messo in angolo da uno strepitoso riflesso di Buffon, con Varane, che si bene gira in area e calcia a lato e con Ronaldo, che alza troppo di testa da ottima posizione. La partita sembra destinata ai supplementari, ma a trenta secondi dalla fine arriva la più atroce delle beffe. Una sponda di Ronaldo serve in area, che secondo il signor Oliver viene contrastato irregolarmente da Benatia. È rigore e Buffon, che ha visto meglio di chiunque altro l'intervento, protesta troppo e viene espulso. Szczesny entra per Higuain solo per la battuta del rigore, che Ronaldo trasforma, mandando i suoi in semifinale. Uscire a testa altissima è una magra consolazione. La Juve avrebbe meritato molto di più. E nessuno mai più si permetta di dire che il Real le è superiore.

 

RETI: Mandzukic 2' pt e 37' pt, Matuidi 16' st, Ronaldo (rig) 52' st

 

REAL MADRID
Navas; Carvajal, Varane, Vallejo, Marcelo; Kroos, Casemiro, Modric (30' st Kovacic); Isco; Ronaldo, Bale
A disposizione: Casilla, Marcos Llorente, Theo Hernandez, Asensio, Lucas Vazquez, Benzema
Allenatore: Zidane

 

JUVENTUS
Buffon; (17' pt Lichtsteiner), Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi, Douglas Costa, Higuain (49' st Szczesny), Mandzukic
A disposizione: Rugani, Asamoah, Sturaro, Marchisio, Cuadrado
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Oliver (ENG)
ASSISTENTI: Burt (ENG), Bennet (ENG)
QUARTO UFFICIALE: Betts (ENG)
ARBITRI D'AREA: Atkinson (ENG), Marriner (ENG)

 

AMMONITI: 17' pt Pjanic, 22' pt Carvajal, 29' pt Mandzukic, 36' pt Lichtsteiner, 22' st Alex Sandro, 28' st Douglas Costa, 36' st Marcelo, 45' st Benatia, 54' Ronaldo

 

ESPULSI: 48' st Buffon

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/real-madrid-juve-1-3--bianconeri-enormi_.php

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verde.png    59 -  Serie A TIM (Ventottesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 31/03/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - SAMPDORIA 3-0

 

 

La Juve cancella la delusione di Coppa con tre gol, tre punti e un goloso allungo in classifica. I bianconeri regolano la Sampdoria 3-0, mostrando un Douglas Costa sontuoso e festeggiando la prima rete in bianconero di Benedict Howedes, alla sua seconda partita da titolare. Se c'era qualche interrogativo su come la squadra avrebbe reagito all'eliminazione dalla Champions, beh, non poteva esserci risposta migliore.


L'applauso a inizio partita omaggia la squadra e serve anche a voltare pagina. È un po' come se l'Allianz Stadium volesse dire : “Grazie per le emozioni di Madrid ragazzi, ora vinciamo questa partita”. La Juve ringrazia e prova a soddisfare la richiesta con i tentativi a lato di Asamoah, Dybala e Mandzukic, che si rende anche pericoloso con un cross rasoterra indirizzato sul primo palo e deviato in angolo da Viviano, ma la Samp trova in fretta le misure. Non capita molto durante il primo tempo: i bianconeri non danno l'impressione di risentire delle fatiche del mercoledì di coppa, però non sono neanche assatanati e il ritmo della gara si spegne in fretta. Allo scadere del primo tempo però Allegri richiama Pjanic e inserisce Douglas Costa e gli effetti sono immediatamente visibili. Proprio il nuovo entrato pennella dalla sinistra un traversone perfetto per Mario Mandzukic che, appostato nell'area piccola, spedisce sotto la traversa un destro al volo imparabile.


In avvio di ripresa la Juve rischia grosso quando Chiellini si fa rubare palla a venti metri dalla porta da Ramirez, che arriva al limite e sparacchia a lato. Il fatto che Douglas Costa risponda immediatamente con un'accelerazione delle sue, conclusa con un sinistro sopra la traversa, fa pensare a uno sviluppo della gara più divertente rispetto ai primi 45 minuti. La Samp è più propositiva e arriva a concludere con Zapata, che devia di testa il traversone di Regini e trova Buffon piazzato, ma la Juve ora manovra con più disinvoltura e Douglas Costa e una perenne spina nel fianco della difesa genovese: al 15' il brasiliano pennella un altro assist delizioso per Benedict Howedes che riscatta la sua sfortunata stagione con il tuffo di testa che vale il 2-0.


L'ingresso di Bentancur al posto di Dybala aggiunge sostanza e centimetri al centrocampo, ma quello che continua a fare la differenza è la velocità (e la classe infinita ) di Douglas Costa. Alla mezz'ora il brasiliano parte sulla destra con un tocco che lascia sul posto Sala, entra in area, salta Regini e tocca al centro per Khedira, confezionando il suo terzo assist, diligentemente spedito il rete dal compagno. Ora il coro può partire: l'Allianz canta “La capolista se ne va”, sancendo l'allungo sul Napoli, oggi fermato a San Siro dal Milan. Sei punti di distacco, a sei giornate dal termine, con uno scontro diretto da giocare in casa sono un bottino prezioso. Non decisivo, ma estremamente prezioso...

JUVENTUS-SAMPDORIA 3-0

RETI: Mandzukic 45' pt, Howedes 15' st, Khedira 30 'st 

JUVENTUS
Buffon: Howedes, Rugani, Chiellini, Asamoah; Khedira (36' st Sturaro), Pjanic (43' pt Douglas Costa), Matuidi; Cuadrado, Mandzukic, Dybala (21' st Bentancur)
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Lichtsteiner, Barzagli, Benatia, Alex Sandro, Marchisio, Higuain
Allenatore: Allegri

SAMPDORIA
Viviano; Sala, Ferrari, Silvestre, Regini; Barreto (36' st Verre), Torreira, Praet; Ramirez (16' st Caprari); Quagliarella (1' st Kownacki) , Zapata
A disposizione: Belec, Tozzo, Andersen, Alvarez, Linetty, Strinic, Capezzi
Allenatore: Giampaolo

ARBITRO: Mariani
ASSISTENTI: Carbone, Marrazzo
QUARTO UFFICIALE:Aureliano
VAR: Chiffi, Peretti

AMMONITI: 33' pt Asamoah, 7' st Howedes

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/juve-samp-3-0--costa-inventa--la-signora-vola.php

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STADIO "E. SCIDA" - Crotone, 18/04/2018

 

 

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   CROTONE - JUVENTUS 1-1

 

 

Il Crotone ferma la Juventus, ottenendo il suo primo punto contro i bianconeri grazie ad una rete in rovesciata di Simy, che pareggia il gol di Alex Sandro. L'atteggiamento troppo morbido dei bianconeri, una volta ottenuto il vantaggio, dà una corposa mano ai padroni di casa, bravi poi a tenere il risultato anche grazie a due interventi prodigiosi di Cordaz.

 

Del resto il Crotone, in piena lotta salvezza, gioca con personalità fin dall'inizio. Chiaro che il primo diktat di Zenga sia difendere, ma i calabresi non si limitano ad aspettare la Juve nella propria metà campo: quando possono alzano il pressing e non danno l'impressione di piazzare le barricate davanti all'area, semmai quella di chiudere gli spazi con ordine. 
L'atteggiamento è nobile, ma finisce per permettere a qualche bianconero di godere di troppa libertà. E lasciarne a Douglas Costa, specie in questo momento di forma straordinaria, è rischiosissimo. Al terzo cross, il brasiliano è decisivo e, dopo i tre assist piazzati contro la Sampdoria, ne confeziona un altro delizioso per Alex Sandro, bravissimo a staccare sul primo palo e a infilare di testa nell'angolo opposto.

 

La Juve ora può permettersi di dettare i propri ritmi alla gara e, pur non forzando, arriva ancora ad impensierire Cordaz con Higuain, che vince un duello con Ceccherini, entra in area e cerca di piazzare il destro, calciando però centralmente. Qualche distrazione di troppo permette ai padroni di casa di farsi vivo dalle parti di Szczesny, chiamato solo a qualche uscita non particolarmente complicata, almeno fino allo scadere del primo tempo, quando Simy, nonostante sia circondato da tre bianconeri, riesce a trovare lo spazio per scaricare il destro, trovando comunque piazzato il portiere polacco.Un atteggiamento troppo rilassato quello dei bianconeri che Allegri dimostra di non gradire, richiamando la squadra all'ordine più di una volta.

 

Evidentemente anche il Crotone si accorge di poter approfittare della poca “cattiveria” degli avversari e cerca di farlo in avvio di ripresa con l'iniziativa di Martella, conclusa con un sinistro potente sull'esterno della rete. La Juve dà comunque l'impressione di poter chiudere la partita da un momento all'altro, perché quando riparte in velocità è micidiale: ne danno prova Douglas Costa, Dybala e Sturaro, che in un lampo capovolgono il campo e arrivano nell'area avversaria, servendo Higuain, il cui tiro viene però ribattuto. Il Crotone non molla e dopo una decina di minuti ha una buona occasione per pareggiare, quando Benatia, pressato da Simy, tocca verso Szczesny che blocca con le mani. Il signor Fabbri ravvisa un retropassaggio volontario e comanda la punizione a due in area, che Faraoni spara sul muro di maglie bianconere. Allegri opera il primo cambio al 19', inserendo Bentancur al posto di Marchisio, ma prima di vedere gli effetti della sostituzione il Crotone colpisce: una sponda di Rohden non sembra poter trovare sbocchi, perché Trotta buca il pallone e Simy è spalle alla porta, ma Ronaldo evidentemente ha fatto scuola, perché il nigeriano si coordina per la rovesciata e piazza il pallone a fil di palo.

 

La Juve prova a reagire immediatamente e Allegri richiama Sturaro e manda in campo Cuadrado. Cordaz compie due prodigi, prima togliendo dall'incrocio una sventola di Matuidi da venticinque metri, poi deviando in angolo il destro al volo di Higuain, servito da un gran numero di Bentancur. Negli ultimi minuti tocca a Bernardeschi, che rileva Dybala, rientrando dopo il derby dello scorso febbraio, ma l'assalto finale è portato avanti contro troppa foga e poca lucidità e non produce nulla. Finisce 1-1 e la Juve, che per qualche istante, quando era in vantaggio, si era addirittura portata a più 9 sul Napoli, per due volte sotto contro l'Udinese, lascia due punti preziosi per strada e ora ne ha quattro di vantaggio sui partenopei, capaci di ribaltare il risultato e vincere 4-2 contro i friulani. Lo scontro diretto di domenica prossima a questo punto, sembra davvero una finale.


RETI: Alex Sandro 17' pt, Simy 20' st

CROTONE
Cordaz; Faraoni, Ceccherini, Capuano, Martella; Barberis, Mandragora, Stoian (32' st Sampirisi); Rohden (42' st Ajeti), Simy, Diaby (18' st Trotta)
A disposizione: Festa, Zanellato, Pavlovic, Izco, Simic, Crociata, Tumminello, Nalini, Ricci
Allenatore: Zenga

JUVENTUS
Szczesny; Lichtsteiner, Rugani, Benatia, Alex Sandro; Matuidi, Marchisio (19' st Bentancur), Sturaro (23' st Cuadrado); Douglas Costa, Higuain, Dybala (43' st Bernardeschi)
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Chiellini, Howedes, Barzagli, Asamoah, Khedira
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Fabbri
ASSISTENTI: Alassio, Costanzo
QUARTO UFFICIALE: Abbattista
VAR: La Penna, Giallatini

AMMONITI: 36' pt Mandragora, 28' st Benatia, 39' st Lichtsteiner

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/match-crotone-juventus-serie-a.php

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VERY_HIGH.gif   61 -  Serie A TIM (Trentesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 22/04/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - NAPOLI 0-1

 

 

Tutto da rifare. Il Napoli vince lo scontro diretto con un'incornata di Koulibaly all'ultimo minuto e riapre il campionato. La Juve fa troppo poco per cercare di vincere una partita brutta, noiosa e tattica fino allo sfinimento e paga dazio nel finale. Ora, con un solo punto di vantaggio, ai bianconeri è vietato sbagliare.


Che la serata non potesse regalare troppi sorrisi lo si intuisce già al primo minuto, quando un contrasto con Insigne mette fuori gioco Chiellini, che già all'11 deve lasciare il posto a Lichtsteiner. L'infortunio crea qualche difficoltà al giro palla dei bianconeri e la costruzione in avvio di gara è piuttosto faticosa. Quando arriva il cambio però e Howedes si sposta al centro della difesa al fianco di Benatia, la Juve si scuote e sfiora il gol con la punizione di Pjanic, deviata sul palo e con la girata di Higuain, fuori di un soffio.
Il Napoli, come da copione, attacca soprattutto dalla sinistra e il traversone di Mario Rui si trasforma in una conclusione insidiosa, che Buffon è costretto da alzare sopra la traversa. Dalla stessa parte arriva anche l'inserimento di Hamsik, che angola troppo il diagonale.
Il pressing alto degli ospiti costringe i bianconeri a commettere qualche errore di troppo in fase di impostazione o a cercare il retropassaggio invece della profondità. Il Napoli tiene il baricentro più alto, ma non combina nulla di più, se non palleggiare in modo sterile fino alla tre quarti. Il risultato è un primo tempo ben poco frizzante: non si può neanche dire che siano le difese a dominare, perché il più delle volte sono le imprecisioni, da una parte e dall'altra, a prendersi la scena.


La ripresa, che Allegri inizia con Cuadrado al posto di Dybala, non offre nulla di più. Il pressing del Napoli sembra meno efficace, ma è ancora Hamsik ad arrivare al tiro, sempre dalla sinistra, e a colpire l'esterno della rete. Al quarto d'ora Sarri richiama Mertens e aggiunge peso e centimetri al suo attacco con l'ingresso di Milik, cambiando poco dopo anche Hamsik con Zielinski, mentre Allegri risponde con Mandzukic al posto di Douglas Costa. È una partita a scacchi, in cui fino agli ultimi secondi non si vede altro se non una conclusione dalla distanza di Zielinski che trova la risposta di Buffon. Il capitano bianconero deve distendersi anche nel finale per mettere in angolo il tiro cross di Insigne, ma sugli sviluppi del corner non può davvero fare nulla per impedire all'incornata di Koulibaly di finire in rete. Il Napoli riapre così il campionato all'ultimo minuto. Ora la Juve è un solo punto sopra il Napoli. Un vantaggio minimo, da difendere con le unghie e con i denti.


RETI: Koulibaly 45' st

JUVENTUS
Buffon; Howedes, Benatia, Chiellini (11' pt Lichtsteiner), Asamoah; Khedira, Pjanic, Matuidi; Douglas Costa (26' st Mandzukic), Higuain, Dybala (1' st Cuadrado)
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Lichtsteiner, Barzagli, Rugani, Alex Sandro, Bentancur, Bernardeschi
Allenatore: Allegri

NAPOLI
Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Allan (35' st Rog), Jorginho, Hamsik (21' st Zielinski) ; Callejon, Mertens (16' st Milik), Insigne
A disposizione: Rafael, Sepe, Chiriches, Tonelli, Maggio, Milic, Diawara, Ounas, Machach
Allenatore: Sarri

ARBITRO: Rocchi
ASSISTENTI: Di Liberatore, Tonolini
QUARTO UFFICIALE: Massa
VAR: Irrati, Vuoto

AMMONITI: 10' pt Benatia, 10' pt Asamoah, 16' pt Albiol, 27' pt Pjanic

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STADIO "G. MEAZZA" - Milano, 27/04/2018

 

 

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   INTER - JUVENTUS 2-3

 

 

Vittoria incredibile a San Siro. Bianconeri in vantaggio, ripresi, superati e capaci nel finale di ribaltare il risultato in tre minuti. 

Non date mai nulla per scontato con la Juve. Se eravate già proti a darla per finita, a dare per deciso il campionato, bene, avrete imparato cosa vuol dire quel motto, “fino alla fine”, che negli ultimi tempi si era rivoltato un po' contro, ma che questa sera è tornato, con prepotenza, solo ed esclusivamente bianconero. La Juve rimane in vetta al campionato e anzi, allunga momentaneamente a quattro punti il distacco dal Napoli, superano l'Inter a San Siro al termine di una gara folle, che Douglas Costa e l'espulsione di Vecino sembrano mettere subito in mano alla Signora nel primo tempo, ma che invece si ribalta completamente e aspetta il finale per regalare una grandinata di emozioni.

IL LAMPO DI COSTA

Ma partiamo con ordine. Dalla vigilia per la precisione: Allegri conclude la conferenza annunciando  “giocheremo solo con due centrali, senza terzini,”. Tutti pensano a un battuta e in effetti il tecnico si alza sorridendo.Quando si legge la formazione però, con Cuadrado e Alex Sandro sulle fasce, qualche dubbio che facesse sul serio viene. E quando si vede l'atteggiamento con cui i bianconeri iniziano la gara, i dubbi svaniscono. Non è un caso che partano proprio dal piede di Cuadrado prima un traversone per la testa di Mandzukic, la cui sponda non trova pronto Matuidi alla girata, poi l'assist per Douglas Costa, che controlla e incrocia il sinistro, fulminando Handanovic.

INTER IN DIECI

Non c'è neanche il tempo di guardare il punteggio sul tabellone che Vecino, appena riparte il gioco, entra con il piede  martello sulla caviglia di Mandzukic e, dopo l'intervento del Var, rimedia il rosso, lasciando i compagni in dieci. L'Inter ci mette l'anima e impegna Buffon con il destro di Candreva da trenta metri, e anche se la manovra dei bianconeri sembra fluida, manca sempre un po' di precisione negli ultimi venti metri. Il raddoppio arriverebbe nel recupero del primo tempo con Matuidi, ma il gol viene annullato dopo un altro intervento del Var, per posizione irregolare del francese. Cosìi va al riposo con il distacco minimo, ma anche con la sensazione che la gara sia in bilico.

UNO-DUE DELL'INTER

E infatti, in avvio di ripresa, l'Inter pareggia: il calcio di punizione di Cancelo dalla tre quarti trova Icardi in area e l'argentino gira di testa nell'angolo più lontano, infilando il pareggio. La Juve sembra scossa e Rafinha impegna ancora Buffon con un destro dal limite. Allegri interviene al quarto d'ora, cambiando Khedira con Dybala e passando al 4-2-3-1. I bianconeri hanno subito un'occasione d'oro con Higuain che, lanciato da Alex Sandro, arriva in area e supera Handanovic, ma calcia a lato. Nonostante la superiorità numerica però i bianconeri fanno fatica a contenere l'Inter e lasciano troppo a lungo l'iniziativa agli avversari, che al 20', ne approfittano: Perisic se ne va sulla destra, saltando Cuadrado e crossa rasoterra nell'area piccola. Non ci sono nerazzurri pronti a intervenire, ma Barzagli, che vedo all'ultimo il pallone, non riesce a frenare la corsa e tocca nella propria porta.

UN FINALE DA JUVE

Fuori Mandzukic e dentro Bernardeschi, questa la risposta di Allegri, e la reazione della Juve  è rabbiosa: Douglas Costa arriva al tiro, trovando Handanovic pronto sul primo palo, poi è Dybala a costringere il portiere nerazzurro al volo, per togliere la sua punizione dall'incrocio. L'ultimo cambio è Bentancur per Pjanic, ma c'è poca lucidità nelle azioni dei bianconeri, che troppe volte sbagliano negli ultimi metri, o per un eccesso foga, o perché aspettano troppo a concludere. In questi casi però, più della lucidità, servono gli attributi. Serve  il coraggio di crederci, di non mollare, di arrivare su ogni pallone, anche se sembra inutile. E quello su cui si fionda Cuadrado a tre minuti dal 90', non sembra possa servire a molto. E invece il colombiano, da una posizione impossibile infila, alle spalle di Handanovic. Forse c'è una deviazione di Skriniar, ma queste sono sottigliezze che non contano. Quello che conta è quanto accade  tre minuti dopo. Conta solo quel traversone di Dybala e quel colpo di testa di Higuain. Conta solo il gol del 3-2. Conta solo non mollare mai.

INTER-JUVENTUS 2-3

RETI: Douglas Costa 13' pt, Icardi 7' st, Barzagli aut. 20' st, Cuadrado 42' st, Higuain 45' 

INTER
Handanovic; Cancelo, Skriniar, Miranda, D'Ambrosio (49' Karamoh); Vecino, Brozovic; Candreva, Rafinha (35' st Boja Valero), Perisic; Icardi (39' st Santon)
A disposizione: Padelli, Berni, Dalbert, Ranocchia, Lisandro Lopez, Eder, Pinamonti
Allenatore: Spalletti

JUVENTUS
Buffon; Cuadrado, Barzagli, Rugani, Alex Sandro; Khedira (16' st Dybala), Pjanic (35' st Bentancur), Matuidi; Douglas Costa, Higuain, Mandzukic (21' st Bernardeschi)
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Lichtsteiner, Howedes, Benatia, Chiellini, Asamoah, Marchisio
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Orsato
ASSISTENTI: Di Fiore, Manganelli
QUARTO UFFICIALE: Tagliavento
VAR: Valeri. Giallatini

AMMONITI: 5' pt Cuadrado, 21' pt Pjanic, 45' pt Barzagli, 7' st Mandzukic, 13' st D'Ambrosio, 32' st Alex Sandro, 43' st Brozovic
ESPULSI: 18' pt Vecino

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/inter-juve-2-3-la-signora-non-molla.php

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verde.png   63 -  Serie A TIM (Trentacinquesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 05/05/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - BOLOGNA 3-1

 

 

La Juve, di questi tempi, ama regalare qualche emozione supplementare ai propri tifosi, quasi a voler ricordare loro che vincere non è scontato e continuare a farlo è un'impresa straordinaria. Così contro il Bologna i bianconeri vanno sotto di un gol e chiudono un primo tempo poco brillante in svantaggio, facendo correre qualche brivido lungo la schiena al pubblico dello Stadium. Quando però si ha un fenomeno come Douglas Costa in squadra, ce lo si può permettere: il brasiliano entra nella ripresa e spacca in due la gara, facendo ammattire la difesa ospite e piazzando gli assist decisivi per Khedira e Dybala che, dopo il pareggio raggiunto grazie all'autorete di De Maio, chiudono i conti e danno una spinta fondamentale alla squadra verso il settimo scudetto consecutivo.


Cuadrado terzino con licenza di offendere, Alex Sandro alto a sinistra e Marchisio a dettare i tempi di gioco, con Dybala e Higuain in avanti. Queste le scelte di Allegri, che non vengono premiate già in avvio di partita solo per poco, perché dopo la pennellata di quaranta metri del Principino per Higuain, Mirante riesce a chiudere lo specchio della porta, respingendo il diagonale dell'argentino ed è pronto anche a deviare la girata di testa di Alex Sandro, che stacca con ottima scelta di tempo sul calcio piazzato di Dybala. La partita non è particolarmente accesa, la Juve ne controlla il ritmo senza spingere con troppa foga, ma così facendo finisce per rilassarsi troppo e commettere un errore fatale, quando Buffon sbaglia un appoggio finendo per servire in area Crisetig, atterrato in area da Rugani. Il signor Irrati indica il dischetto, rimane sulla sua decisione anche dopo il controllo al VAR, e Verdi trasforma. La reazione bianconera non è rabbiosa come ci si aspetterebbe e non produce altro che un colpo di testa centrale di Higuain. Serve ben altro per raddrizzare la partita. Serve la Juve.


Pe ritrovarla, Allegri inizia la ripresa con Douglas Costa al posto di Matuidi e il primo pallone toccato dal brasiliano è un cross tagliente per Cuadrado, che non arriva per un soffio alla deviazione vincente. È decisivo invece il traversone del colombiano al 6', perché De Maio, per anticipare Khedira, svirgola malamente e infila nella propria porta.


Lo Stadium esplode e ora la Juve ci mette l'anima. Douglas Costa è assatanato, salta due uomini e piazza un altro diagonale per Cuadrado, ancora in ritardo per pochissimo, poi Higuain intercetta un retropassaggio sbagliato, ma si allunga troppo il pallone e permette a Mirante di bloccare in uscita bassa. Troppa foga però rischia di diventare controproducente, se si lascia che il pallone attraversi tutta la propria area e raggiunga Krafth, solo a due passi da Buffon: il recupero di Asamoah, che riesce a deviare la conclusione e a mandarla sul palo è salvifico. Tirato il sospiro di sollievo si riparte a testa bassa e inizia, anzi, continua, il Douglas Costa show: in cinque minuti il brasiliano piazza l'ennesimo traversone millimetrico che scavalca Mirante e trova Khedira e il suo destro al volo decisivo, poi entra in area dalla sinistra e tocca basso per l'inserimento di Dybala, che incrocia il sinistro e infila nell'angolo opposto. È un uno-due micidiale, che il Bologna dimostra però di non accusare, continuando a giocare con personalità e cercando di riaprire la gara con il rasoterra di Destro, in campo al posto di Verdi, bloccato da Buffon. La Juve ora però può permettersi di rallentare il ritmo e giocare con il cronometro, anche se Douglas Costa trova ancora il tempo di sfiorare il gol con una deliziosa rabona. Ora servono altre due vittorie: una per chiudere il campionato, un'altra per portare a casa la quarta Coppa Italia consecutiva, nella finale di mercoledì prossimo a Roma. E per ottenerle c'è un solo modo: mettere in campo con la rabbia e la fame del secondo tempo di questa sera.

 

RETI: Verdi rig. 30' pt, De Maio aut. 6' st, Khedira 19' st, Dybala 24' st

 

JUVENTUS

Buffon; Cuadrado (27' st Lichtsteiner), Barzagli, Rugani, Asamoah; Khedira, Marchisio, Matuidi (1' st Douglas Costa); Dybala, Higuain, Alex Sandro (39' st Bernardeschi)
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Benatia, Chiellini, Bentancur
Allenatore: Allegri

BOLOGNA
Mirante; Mbaye, Krafth (15' st Torosidis), De Maio, Romagnoli; Poli, Crisetig, Nagy; Verdi (28' st Destro), Avenatti (21' st Palacio), Keita
A disposizione: Da Costa, Masina,  Krejci, Falletti, Di Francesco, Orsolini, Valencia
Allenatore: Donadoni

ARBITRO: Irrati
ASSISTENTI: Di Iorio, Liberti
QUARTO UFFICIALE: Saia
VAR: Mariani, Posado

AMMONITI: 14' pt Cuadrado, 18' pt Poli, 26' pt Rugani, 16' st Crisetig, 45' st Palacio

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/juve-bologna-3-1--tre-passi-verso-il-trionfo.php

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verde.png   64 -  TIM Cup (Finale)

 

STADIO "OLIMPICO"- Roma, 09/05/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - MILAN 4-0

 

 

E sono quattro, una in fila all'altra. La Juve spazza via il Milan e conquista la Coppa Italia, ancora una volta, riscrivendo l'ennesimo record di questi anni straordinari.  La bellissima coreografia dei tifosi rossoneri a inizio partita evocava il poker, con quattro giganteschi assi sugli spalti. La Juve ha raccoglie la sfida e li cala in campo. Benatia, due volte, Douglas Costa e l'autorete di Kalinic certificano il rotondo successo e la posta è il primo trofeo della stagione.

EQUILIBRIO


Allegri che schiera Mandzukic al centro del tridente, con Dybala e Douglas Costa ai lati, e Cuadrado ancora terzino destro, aveva previsto alla vigilia una partita equilibrata e non si era sbagliato. La Juve inizia con un possesso palla convincente e con un'intuizione di Douglas Costa che libera Khedira, il cui rasoterra, rallentato da Romagnoli, viene bloccato da Donnarumma, ma il Milan non sta a guardare e una doppia triangolazione tra Calhanoglu e Cutrone porta quest'ultimo al tiro, che Buffon respinge. È una gara piacevole, che entrambe le squadre affrontano senza tatticismi eccessivi, anche se il copione e chiaro: la Juve mantiene l'iniziativa e i rossoneri si chiudono e aspettano di poter sfruttare la rapidità dei propri giovani. Douglas Costa si fa vedere ancora con un sinistro al volo dal limite dell'area, ma non centra la porta, così come Dybala, pochi minuti più tardi. Dalla parte opposta Suso dà qualche problema a Buffon con un tentativo da fuori area che viene sporcato e cambia traiettoria, trovando però il riflesso del capitano bianconero, poi Romagnoli mette a lato un destro di prima intenzione dai sedici metri. La Juve cerca spesso il gioco sulle fasce, coinvolgendo Douglas Costa e Cuadrado, ma anche le percussioni centrali di Dybala possono essere efficaci: l'argentino arriva al tiro dopo un dribbling in area, indirizzando però tra le braccia di Donnarumma, che non ha difficoltà a bloccare neanche il colpo di testa di Mandzukic, imbeccato da Cuadrado. Ritmo non trascendentale, ma comunque più che accettabile, otto tiri per la Juve, quattro per il Milan, ma nessuna limpida occasione da gol: il primo tempo si chiude a reti bianche, senza aver regalato sussulti particolari.


Il Milan è più aggressivo in avvio di ripresa e dopo un colpo di testa di Bonaventura e un destro di Calhanoglu, entrambi centrali, ancora Bonaventura crea qualche apprensione alla difesa bianconera, andandosene sulla sinistra e mettendo in mezzo un traversone basso che attraversa tutta l'area, e non trova Suso solo grazie al tempismo di Douglas Costa. La Juve fiuta il pericolo, reagisce e colpisce. Dybala impegna due volte Donnarumma, prima con un sinistro a giro respinto, poi con una sventola dal limite messa in angolo. E sugli sviluppi del corner, ecco la girata di testa di Benatia che si infila nell'angolino e sblocca il risultato.


Il vantaggio non appaga i bianconeri e men che meno Dybala, che parte dalla tre quarti campo, si infila tra quattro avversari, li supera con un dribbling secco e spara una sventola che Donnarumma vola a deviare in angolo. Quello del portiere rossonero è un grande intervento, ma i due successivi sono da dimenticare e valgono la Coppa per la Juve: al 16' Douglas Costa riceve al limite da Cuadrado e scarica un sinistro a mezza altezza che Donnarumma prova a bloccare e, non riuscendoci, vede il pallone rotolare nell'angolino alla sua sinistra. Tempo di mettere in angolo un altro tiro del brasiliano, e commette lo stesso errore sul colpo di testa di Mandzukic: il pallone gli sfugge di mano e Benatia è rapidissimo a infilare la sua doppietta personale e a chiudere la partita. Dal suo primo gol sono passati cinque minuti...


Il Milan potrebbe riaprirla con un intervento rischioso di Matuidi, che per anticipare Borini rischia un clamoroso autogol, colpendo il palo alla destra di Buffon. E invece la Juve dilaga e proprio grazie a un'autorete: al 31' Kalinic sporca il cross dalla bandierina di Pjanic e mette fuori causa Donnarumma, infilando nella propria porta il poker bianconero. La festa può iniziare con un quarto d'ora di anticipo, ma c'è ancora il tempo per ammirare Buffon, che respinge da campione prima il tiro di Locatelli, poi il tentativo di ribattuta di Borini. E dopo aver strappato gli applausi dell'Olimpico, Gigi può andare a prendere la Coppa. Gli altri anni aveva lasciato l'onore ad altri, ma questa volta è tutta sua. Alzala capitano! Alzala! È la quarta di fila! Ed è sempre bellissima!

 


RETI: Benatia 11' e 19' st Douglas Costa 16' st, Kalinic aut. 31' st

JUVENTUS
Buffon; Cuadrado, Barzagli, Benatia, Asamoah; Khedira, Pjanic (42' st Marchisio), Matuidi, Douglas Costa (28' st Bernardeschi), Mandzukic, Dybala (38' st Higuain)
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, De Sciglio, Lichtsteiner, Howeds, Rugani, Alex Sandro, Sturaro, Bentancur
Allenatore: Allegri

MILAN
Donnarumma G.; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Locatelli (35' st Montolivo), Bonaventura; Suso (23' st Borini), Cutrone (17' st Kalinic), Calhanoglu
A disposizione: Storari, Donnarumma A., Musacchio, Abate, Antonelli, Zapata, Biglia, Mauri, André Silva
Allenatore: Gattuso

ARBITRO: Damato
ASSISTENTI: Di Fiore, Dobosz
QUARTO UFFICIALE: Guida
VAR: Irrati, Vuoto

AMMONITI: 16' st Dougla Costa 28' st Calabria)

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/juve-milan-4-0--la-coppa----ancora--bianconera.php

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STADIO "OLIMPICO" - Roma, 13/05/2018

 

 

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   ROMA - JUVENTUS 0-0

 

 

21 maggio 2017: si concludeva così la celebrazione del sesto scudetto consecutivo, pubblicata proprio qui, su Juventus.com. A chi non conosce la Juve, sarebbe potuta sembrare quasi una sbruffonata, dettata dall'esaltazione del momento. Chi invece sa come funziona questo club, chi sa di che cos'è fatta questa squadra, avrà iniziato a contare i giorni. Perché la Juve aveva già scritto la Storia, era appena diventata Leggenda, ma si stava già trasformando in Mito.

La consacrazione definitiva è arrivata questa sera, all'Olimpico, nuovamente teatro della festa bianconera pochi giorni dopo la conquista della Coppa Italia. Alla Juve bastava un punto per suggellare il trionfo ed è andata a prenderselo a casa della Roma, già qualificata matematicamente in Champions, ma non per questo appagata. 

 

I giallorossi provano a fare i guastafeste, ma la squadra di Allegri respinge i (pochi) tentativi al mittente, rischiando poco o nulla, anche se all'inizio patisce anche il pressing avversario: la rapidità di Pellegrini libera in area Dzeko, che è troppo macchinoso nel controllo e poco preciso nel tiro, quindi è Nainggolan a rubare palla a Pjanic e a involarsi verso l'area, per poi concludere a lato. I bianconeri sono invece pericolosi quando riescono a verticalizzare rapidamente e per due volte, prima Higuain, poi Alex Sandro, riescono a mettere in movimento Dybala, fermato in una caso dall'uscita di Allisson, nell'altro da una mira sbagliata. I ritmi sono comunque piuttosto bassi e si vive solo di poche fiammate, come il tentativo dal limite di Bernardeschi deviato in angolo, o la punizione di Kolarov che colpisce l'esterno della rete nel finale di tempo.

 

La Juve inizia la ripresa con un piglio diverso e va anche in gol dopo due minuti con Dybala, che devia al volo l'assist di Alex Sandro, ma la posizione è irregolare e Tagliavento annulla. La gara adesso è più vivace e Szczesny ha il suo da fare per anticipare Dzeko, lanciato a rete da De Rossi, quindi è Kolarov a cercare la sventola dalla distanza e a trovare l'opposizione di Pjanic. La partita svolta al 23', quando Nainggolan, che si era già fatto ammonire pochi minuti prima per un intervento duro su Dybala, concede il bis e viene espulso. La Juve con l'uomo in più prende il pieno possesso delle operazioni e può comandare a proprio piacimento i tempi della gara, che si trasforma  in un infinito palleggio del bianconeri, con la Roma chiusa nella propria tre quarti. Più che al campo ora si guarda al cronometro e al fischietto di Tagliavento. E quando sancisce la fine dell'incontro è il trionfo. È il settimo sigillo. È lo scudetto del Mito.


ROMA
Allisson; Florenzi, Fazio, Juan Jesus, Kolarov; Lo. Pellegrini (27' st Gonalons), De Rossi (37' st Strootman), Nainggolan; Under (36' st Schick), Dzeko, El Shaarawy
A disposizione: Skorupski, Lobont, J. Silva, Manolas, Capradossi, Strootman, Lu. Pellegrini, Perotti, Gerson
Allenatore: Di Francesco

JUVENTUS
Szczesny; De Sciglio, Barzagli Rugani, Alex Sandro; Matuidi, Pjanic; Bernardeschi (22' Douglas Costa), Dybala, Mandzukic (36' st Bentancur); Higuain
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Lichtsteiner, Benatia, Chiellini, Howedes, Asamoah, Marchisio, Sturaro, Bentancur
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Tagliavento
ASSISTENTI: Passeri, Costanzo 
QUARTO UFFICIALE: Rocchi
VAR: Giacomelli, Valeriani

AMMONITI: 32' pt Pjanic, 43' pt Alex Sandro, 18' e 23' st Nainggolan
ESPULSI: 23' st Nainggolan

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/roma-juventus--la-partita.php

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verde.png   66 -  Serie A TIM (Trentaseiesima giornata)

 

STADIO "ALLIANZ STADIUM"- Torino, 19/05/2018

 

 

 

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   JUVENTUS - HELLAS VERONA 2-1

 

 

 

 

È quello che ha cantato lo Stadium alla squadra, è quello che gridano i tifosi bianconeri da ogni parte del mondo, applaudendo i Campioni d'Italia e il loro immenso anzi, #UN1CO, capitano, che lascia la Juve, esattamente come l'aveva trovata, nella stagione 2001/2002: in trionfo.

La partita con il Verona è solo il contorno di un pomeriggio in cui la festa per il settimo scudetto consecutivo si mischia alle lacrime di pura commozione per il saluto a Gianluigi Buffon. Un abbraccio lunghissimo, che inizia già durante il riscaldamento e tocca il suo apice nel secondo tempo, quando al 18' della ripresa, il più grande portiere di tutti i tempi lascia il campo a Pinsoglio, e inizia una standing ovation da brividi.

 

Prima, per regalare una degna chiusura al capitano, la Juve onora la partita giocando un calcio piacevole, anche se, comprensibilmente, molte giocate sono più un esercizio stilistico che reali tentativi di sbloccare il risultato. Così, il Verona, che pur è ormai retrocesso, prova a regalare una soddisfazione ai propri tifosi, approfittando del clima vacanziero della partita, e a colpire con Fares, bravo a liberarsi di Rugani e a cercare il destro a giro. Buffon però non può e non vuole chiudere la sua avventura in bianconero subendo gol e risponde da campione.

 

Fiutato il pericolo la Juve alza il baricentro, tiene lontani gli avversari dalla propria area e arriva al tiro con Lichtsteiner, anche lui applauditissimo alla sua ultima allo Stadium dopo sette anni di trionfi, e con Mandzukic, che incorna troppo centralmente la pennellata di Douglas Costa. La pressione aumenta e Dybala spara due fiondate dal limite, una tra le mani di Nicolas, l'altra fuori di un soffio. Il portiere veronese salva anche sul diagonale di Douglas Costa, la girata volante di Mandzukic e il rasoterra di Pjanic, mentre al 40' è la traversa a respingere il delizioso pallonetto di Dybala. In quest'ultima occasione, Sturaro, nel tentativo di ribattere a rete si scontra con un avversario e pochi minuti dopo lascia il posto a Bentancur.

 

Le occasioni create nel primo tempo trovano il giusto premio in avvio di ripresa:  al 4' Douglas Costa lascia partire un rasoterra dal limite che Nicolas riesce solo a respingere sui piedi di Rugani, e a quel punto, con la porta sguarnita, il pallone è solo da spingere in rete. Al 7' poi, dopo un fallo di Fares su Dybala, Pjanic può sistemare il pallone sulla sua mattonella preferita e, da quella posizione, a venti metri dalla porta, il suo destro è una sentenza.

 

Poi arriva il momento che tutti aspettavano: tutta la panchina bianconera si alza in piedi e aspetta a bordo campo, il pubblico si alza in piedi e inizia ad applaudire, mentre i compagni lo abbracciano uno ad uno. Si alza il coro “Numero uno, c'è solo un numero uno” e si alza anche la lavagnetta del quarto uomo. Entra Carlo Pinsoglio, al suo esordio in serie A. Esce il più grande di sempre. Sono le 16:21 del 19 maggio 2018. È  il 18' minuto del secondo tempo. Finisce un'epopea straordinaria. Finisce l'era di Gianluigi Buffon. È commosso fino alle lacrime Gigi, troppo commosso per rispondere all'invito della curva che lo vorrebbe ancora abbracciare, e poi, dopo tutto, ha ancora un compito da assolvere. La partita intanto va avanti sotto una pioggia torrenziale e il Verona accorcia le distanze con Cerci, mentre la Juve sbaglia un rigore con Lichtsteiner che non riesce a bagnare il suo addio con un gol, ma che esce ad un minuto dalla fine per prendersi una strameritata standig ovation. E ora c'è un altro momento che tutti aspettano. C'è la festa scudetto, c'è la coppa da prendere, la settima consecutiva. Vai capitano, alzala. Ancora una volta. Ancora un'ultima, magnifica volta.


RETI:  Rugani4' st ,Pjanic 7' st, Cerci 31' st

JUVENTUS

Buffon (18' st Pinsoglio); Lichtsteiner, Barzagli, Rugani, Alex Sandro; Marchisio, Pjanic, Sturaro (44' pt Bentancur); Douglas Costa (21' st Higuain), Mandzukic, Dybala
A disposizione: Szczesny, De Sciglio, Benatia, Howedes, Chiellini, Asamoah, Matuidi, Khedira, Cuadrado
Allenatore: Allegri

VERONA
Nicolas; Romulo, Caracciolo (1' st Bearzotti), Ferrari, Souprayen; Aarons (17' st Zuculini), Fossati, Danzi; Fares, Cerci, Matos
A disposizione: Silvestri, Coppola, Verde, Petkovic, Felicioli
Allenatore: Pecchia

ARBITRO: Pinzani
ASSISTENTI: Citro, Colella
QUARTO UFFICIALE: Di Paolo
ARBITRI D'AREA: Nasca, Liberti

AMMONITI: 6' st Fares, 13' st Fossati

 

 

http://www.juventus.com/it/news/news/2018/grazie-ragazzi-grazie-capitano.php

 

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