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Magiajuve

Un problema può essere Torino

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4 minuti fa, SICILIANO ha scritto:

Secondo me le metropoli sono i posti dove si vive peggio .asd 

Ma dipende da persona a persona immagino. 

 

Piuttosto a Torino si muore di freddo sefz è una città elegante e signorile ma anche tanto cupa. 

 

Fossi io un calciatore (non troppo forte, se no me ne vado alla Juve a prescindere da Torino) sceglierei la Spagna o il Portogallo per giocare per finire la carriera a disputare la Libertadores. 

 

Alla fine i calciatori però giocano pochi anni poi vanno in pensione anticipata e possono godersi la vita dove gli pare (senza contare le vacanze).

 

Quindi credo che in quegli anni ciò che conti sia essere pagati il più possibile in un contesto competitivo .asd

 

Se si muore di freddo a Torino, non oso pensare cosa proveresti a Toronto o New York, o Londra...

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Ci sono uomini come Morata e pagliacci come Alves...

 

"Italy for a Spaniard is the best country to live," he said. "You have everything: beauty, history, art, cooking, fashion. I would never have left Italy and Juve.

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59 minuti fa, Gellan ha scritto:

 

Se si muore di freddo a Torino, non oso pensare cosa proveresti a Toronto o New York, o Londra...

 

Vabbè ma detto da Siciliano lo si può comprendere .asd

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I giocatori vanno dove possono spillare di più. 

Punto.

Il resto sono scuse puerili.

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8 ore fa, Audemars ha scritto:

Dimenticavo...affittava nello stesso condomio di Allegri il fenomeno ghgh

 

Ah, apposta Allegri non lo poteva vedere. S'era rotto le balle per la musica, lui che preferisce la halma.

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Oramai siamo a pagina 8, ma scinderei il discorso generale da quello che dice Dani Alves, non propriamente un filosofo.

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6 ore fa, Ramones1985 ha scritto:

 

.......... sono 120 anni che verghiamo CULI e siamo sempre stati a torino.

 

Vada a ca**re soldi a parigi lui e la compagna.

 

Al di là del discorso, non vedo davvero cosa c entri. Le città si evolvono. Londra, che si creda o no, negli anni 70 era una fogna. Ora è la città più importante d’Europa. 

Shanghai 25 anni fa non aveva Pudong.

 

tornando ad Alves poi, ovvio che dipende dal calciatore. Se uno è allenamenti e famiglia va benissimo. Se si è un minimo mondani non regge il confronto con le competitor, così come non lo reggono Manchester o Liverpool.

ma non tutti cercano la tranquillità, soprattutto quando si è miliardari, estrosi e si è considerati uno dei migliori della storia. 

Modificato da mik.mac

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3 ore fa, GabrielKoi ha scritto:

 

Mi sembra che contino i big money, visto che di scrivere su facebook che vivono a Donetsk, in Daghestan o a Guangzhou non si fanno molti problemi.

 

E quanto durano lì?

 

Modificato da mik.mac

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il problema di alves è che il suo gran puttanone non trovava lavoro ? ma dai

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Va beh ma state a dare retta a Alves, c**** vuoi che capisca di Torino, una delle città più belle d'Italia (e quindi del Mondo) e tra l'altro tra le più vivibili con un sacco di cultura di luoghi storici.

 

Ad Alves piacciono le discoteche, i palazzi di NY le sfilate, avra la terza elementare......e stiamo a sentire questo....poi grande giocatore nulla da dire come esterno alto (giocava praticamente lì anche con il Barca anche se teoricamente era il terzino).

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Il 4/11/2017 alle 12:53 , Sean75 ha scritto:

Non è che il nostro aeroporto sia proprio pieno zeppo di voli eh ... 

Ma se a trequarti d'ora d'auto c'è Malpensa, ma cos'è ha problemi a pagare un taxi?

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1 ora fa, STELEO ha scritto:

Ma se a trequarti d'ora d'auto c'è Malpensa, ma cos'è ha problemi a pagare un taxi?

A dire il vero Fiumicino ha ancira migliori collegamenti per il sudamerica sefz

 

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Il 4/11/2017 alle 12:54 , troppogobbo1897 ha scritto:

Chiedo scusa all'autore del topic che non c'entra nulla, ma non ricordo di aver letto tanti luoghi comuni tutti assieme. 

Ciò che viene spacciato per mancanza di mondanità o attrattiva in generale ha in realtà un nome solo.... Ingaggi più alti. 

Dani Alves se n'è andato per un ingaggio più alto, non perché da caselle ci sono pochi voli per Barcellona.... 

Ricordiamoci della moglie di zidane a cui mancava il mare ed è finita nella rinomata città marittima di Madrid... 

Talmente le mancava il mare che la famiglia zidane è a Madrid da quasi 20 anni.... 

La juve è torino e torino è la juve. 

 

Ricordo ancora la faccenda di Zidane! Ognuno trova le scuse piu' geniali..

 

Al prossimo non piacerà Torino perchè non c'è il Colosseo...

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19 minuti fa, OnoreATeCapitanoAlex ha scritto:

 

Ricordo ancora la faccenda di Zidane! Ognuno trova le scuse piu' geniali..

 

Al prossimo non piacerà Torino perchè non c'è il Colosseo...

 

Come no? certo che c'è!!! .asd

 

ingresso-del-teatro.jpg

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17 minuti fa, troppogobbo1897 ha scritto:

 

Come no? certo che c'è!!! .asd

 

ingresso-del-teatro.jpg

.oddio:haha:

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Il 4/11/2017 alle 12:42 , Magiajuve ha scritto:

La premessa è d'obbligo: adoro Torino pur non essendo un suo cittadino.

Ma ad apprezzarla devono esserla soprattutto i giocatori della Juve (ed ahimè anche le loro compagne).

Nell'intervista che Dani Alves ha rilasciato al magazine "Four for two" ci cui parla Tuttosport oggi (http://www.tuttosport.com/news/calcio/calcio-estero/ligue-1/psg/2017/11/04-33386661/dani_alves_juventus_la_mia_scelta_ha_fatto_male_a_molte_persone/) il nostro ex giocatore ha esplicitamente fatto riferimento ad una criticità diciamo "logistica" di cui forse dovremmo tener conto quando ragioniamo della capacita della Juventus di essere stabilmente uno dei 4/5 top club nel mondo, quella cioè di essere un Club, di fatto l'unico nella ristretta cerchia dei competitor, ad avere sede in una città non "metropolitana". Almeno non nel senso attrattivo con cui lo intendono dei giovani professionisti strapagati con compagne, di norma, top model o aspiranti tali.

In sostanza Dani Alves ha detto che da Torino non era facile muoversi in aereo e per la sua compagna trovare facilmente lavoro (tradotto: lavoro da modella non certo da impiegata di banca).

E se paragoniamo Torino a Londra, Parigi (che non a caso Dani Alves ha preferito a Manchester), Barcellona o Madrid, o la stessa Milano, evidentemente ne usciamo perdenti in termini di attrattività almeno verso certi tipi di top player.

Naturalmente, al contrario, siamo molto più attrattivi per ragazzi con cultura e atteggiamento mentale diverso, specie se all'inizio della loro carriera. Ma sui top player, quelli per intenderci per acquistare i quali dovremo lottare con gli altri top Club, l'avere la Juve sede a Torino e non in una "metropoli" può essere un ulteriore elemento di criticità da tenere in conto per le nostre strategie di crescita future e quando noi tifosi valutiamo l'esito di certe vicende di mercato.

 

E' solo una considerazione che faccio da tempo e che le parole di Alves in parte mi confermano. Tutto qui.

Alves deve smetterla di dire minchiate la sua donna modella ha avuto Milano, centro cruciale per le modelle di tutto il mondo , a tre quarti d'ora di macchina.

Piuttosto Lui aveva difficoltà a trovare locali sufficientemente truzzi dove poter fare il buffone.

Ma Torino ha il suo stile con il quale Alves non c'entra un caiser 

Modificato da zoffissimo

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12 minuti fa, zoffissimo ha scritto:

 

Piuttosto Lui aveva difficoltà a trovare locali sufficientemente truzzi dove poter fare il buffone.

 

 

giphy.gif

 

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L'unico problema di torino sono i pochi spettatori allo stadio: quando, per vari motivi, gli abbonati da fuori non vengono gli spazi vuoti si vedono. E si parla di una squadra che viene da sei scudetti. L'Inda, che arriva da anni penosi, fa più di 70mila spettatori all'ora di pranzo con il  Toro. Questo conta molto, il resto veramente poco.

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8 ore fa, maupassant ha scritto:

L'unico problema di torino sono i pochi spettatori allo stadio: quando, per vari motivi, gli abbonati da fuori non vengono gli spazi vuoti si vedono. E si parla di una squadra che viene da sei scudetti. L'Inda, che arriva da anni penosi, fa più di 70mila spettatori all'ora di pranzo con il  Toro. Questo conta molto, il resto veramente poco.

Guarda che se un abbonato non va allo stadio il suo posto deve per forza restar vuoto a meno che non abbia messo in vendita il suo abbonamento, cosa che in pochi fanno per tutta una serie di motivi 

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Cita

n sostanza Dani Alves ha detto che da Torino non era facile muoversi in aereo e per la sua compagna trovare facilmente lavoro (tradotto: lavoro da modella non certo da impiegata di banca).

Milano-Torino se non sbaglio sono 42 ore di viaggio in aereo?

 

Certo adesso è facile andare dai suoi figli a Barcellona,Parigi-Barcellona a piedi sono 4-5 minuti.

Mi dispiace,mi ha deluso parecchio questa persona e sta cercando 3000 scuse.

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Uscendo da Dani Alves e i suoi deliri, che non mi sembra neanche il caso di perderci tempo e commenti. 

Il ragionamento in termini globali ci può stare. 
Se pensiamo di uscire dall'italia e fare il salto a brand globale del calcio, dobbiamo contare anche l'appeal globale di Torino. Città bellissima e piena di attrattive, ma diciamo un po' da "intenditori". Londra e Parigi sono Londra e Parigi. Barcellona si è costruita un appeal hipster. Manchester si è costruita un'identità pop tra football e musica. Torino...è un po' nondescript nella percezione globale. Una città in Italia, apprezzatissima da chi la conosce ma difficile da definire per chi non la conosce.  

Un dato di fatto comunque è: i brasiliani a Torino non si ambientano. Io smetterei proprio di prenderli alla Juve di tutto principio, figuriamoci. 

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2 ore fa, Jesper Olsen ha scritto:

Uscendo da Dani Alves e i suoi deliri, che non mi sembra neanche il caso di perderci tempo e commenti. 

Il ragionamento in termini globali ci può stare. 
Se pensiamo di uscire dall'italia e fare il salto a brand globale del calcio, dobbiamo contare anche l'appeal globale di Torino. Città bellissima e piena di attrattive, ma diciamo un po' da "intenditori". Londra e Parigi sono Londra e Parigi. Barcellona si è costruita un appeal hipster. Manchester si è costruita un'identità pop tra football e musica. Torino...è un po' nondescript nella percezione globale. Una città in Italia, apprezzatissima da chi la conosce ma difficile da definire per chi non la conosce.  

Un dato di fatto comunque è: i brasiliani a Torino non si ambientano. Io smetterei proprio di prenderli alla Juve di tutto principio, figuriamoci. 

Infatti alla Juve i brasiliani sono sempre stati pochi.

E in un certo senso è dovuto anche a questo motivo che l'essenza della Juve è da sempre la concretezza e non la fantasia.

Allora in quest'ottica cosa si deve fare: cambiare il tipo di appeal ad una città magnifica per attirare brasiliani?

Direi proprio di no.

 

Modificato da zoffissimo

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Dani Alves conta poco in questi concetti. 

Il ragionamento però in generale ci sta. Torino è una città:

 

- postindustriale,

- piena di disoccupati e precari,

- che dalla crisi del 2008 in poi vede immobili di pregio in pieno centro completamente vuoti e inutilizzati,

- che non ha un progetto complessivo decente,

- di cui i media non parlano quasi mai (salvo casi eccezionali),

- che non appena arriva un'altra città per accaparrarsi qualcosa (una fiera, un evento,una azienda storica o che ne so), ha scarse capacità di reazione, 

- che non propone quasi mai niente di nuovo a livello nazionale

- che, al di là delle chiacchiere dei diversi sindaci trafficoni senza cervello e dei loro accoliti che hanno fatto credere che Torino sia diventata un polo del turismo, del terziario, e dello stile, ecc non ha ancora trovato una nuova strada,

- dove stanno chiudendo tv locali,

- dove storicamente si è sempre avuta poca voglia di rischiare e far girare il denaro, 

- dove la storica e sedimentata strategia del bugianen la fa da padrone,

- dove lo stesso comune, per finanziare grandi opere pubbliche (alcune anche abbastanza discutibili), si è indebitato al punto da avere diverse miliardate di euro di debiti (che vuol dire tecnicamente "fallimento", perché per uscirne ci vogliono diversi decenni nel migliore dei casi) 

- e da dove tutti scappano volentieri (compresi AA JE LE), tanto per fare dei nomi di supposti affezionati Juventini che hanno preso casa a Milano già da qualche tempo. 

 

Per moda, media, terziario in generale, tv, eventi, spettacoli, pubbliche relazioni, ecc, bisogna andare in altre città. Torino è rimasta una sorta di bellissimo paesone.   

Poi c'è anche qualche aspetto positivo, tipo quello che se vuoi giocare seriamente a pallone qua puoi farlo, le distrazioni ci sono, ma molte molte meno. Però se hai voglia di fare tanto altro, senza dover prendere aerei e treni (Milano in effetti è a 40 minuti di treno con Freccia e Italo), ti conviene comunque andare in altre grosse città europee. 

Non dobbiamo ragionare con la nostra testa, ma con la loro. In altre città è più facile trovare degli sponsor, fare altri soldi, allacciare rapporti proficui, ecc, ecc, ecc, ecc. 

 

E pensare che in passato, più di 100 anni fa circa, Torino era capitale della moda, capitale dell'industria, capitale dei prodotti di qualità anche dal punto di vista gastronomico (cioccolato, liquori, ecc), e capitale d'Italia. Peccato. 

 

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38 minuti fa, zoffissimo ha scritto:

Infatti alla Juve i brasiliani sono sempre stati pochi.

E in un certo senso è dovuto anche a questo motivo che l'essenza della Juve è da sempre la concretezza e non la fantasia.

Allora in quest'ottica cosa si deve fare: cambiare il tipo di appeal ad una città magnifica per attirare brasiliani?

Direi proprio di no.

 

 

Anche perché non saprei proprio come fare .asd.

Facciamo sindaco lapo?

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1 ora fa, CRAZEOLOGY ha scritto:

Dani Alves conta poco in questi concetti. 

Il ragionamento però in generale ci sta. Torino è una città:

 

- postindustriale,

- piena di disoccupati e precari,

- che dalla crisi del 2008 in poi vede immobili di pregio in pieno centro completamente vuoti e inutilizzati,

- che non ha un progetto complessivo decente,

- di cui i media non parlano quasi mai (salvo casi eccezionali),

- che non appena arriva un'altra città per accaparrarsi qualcosa (una fiera, un evento,una azienda storica o che ne so), ha scarse capacità di reazione, 

- che non propone quasi mai niente di nuovo a livello nazionale

- che, al di là delle chiacchiere dei diversi sindaci trafficoni senza cervello e dei loro accoliti che hanno fatto credere che Torino sia diventata un polo del turismo, del terziario, e dello stile, ecc non ha ancora trovato una nuova strada,

- dove stanno chiudendo tv locali,

- dove storicamente si è sempre avuta poca voglia di rischiare e far girare il denaro, 

- dove la storica e sedimentata strategia del bugianen la fa da padrone,

- dove lo stesso comune, per finanziare grandi opere pubbliche (alcune anche abbastanza discutibili), si è indebitato al punto da avere diverse miliardate di euro di debiti (che vuol dire tecnicamente "fallimento", perché per uscirne ci vogliono diversi decenni nel migliore dei casi) 

- e da dove tutti scappano volentieri (compresi AA JE LE), tanto per fare dei nomi di supposti affezionati Juventini che hanno preso casa a Milano già da qualche tempo. 

 

Per moda, media, terziario in generale, tv, eventi, spettacoli, pubbliche relazioni, ecc, bisogna andare in altre città. Torino è rimasta una sorta di bellissimo paesone.   

Poi c'è anche qualche aspetto positivo, tipo quello che se vuoi giocare seriamente a pallone qua puoi farlo, le distrazioni ci sono, ma molte molte meno. Però se hai voglia di fare tanto altro, senza dover prendere aerei e treni (Milano in effetti è a 40 minuti di treno con Freccia e Italo), ti conviene comunque andare in altre grosse città europee. 

Non dobbiamo ragionare con la nostra testa, ma con la loro. In altre città è più facile trovare degli sponsor, fare altri soldi, allacciare rapporti proficui, ecc, ecc, ecc, ecc. 

 

E pensare che in passato, più di 100 anni fa circa, Torino era capitale della moda, capitale dell'industria, capitale dei prodotti di qualità anche dal punto di vista gastronomico (cioccolato, liquori, ecc), e capitale d'Italia. Peccato. 

 

 

Molte delle cose che dici sono, purtroppo, vere. In un passato ormai remoto, Torino è stata capitale della moda, dell'industria, della gastronomia, capitale d'Italia e anche del cinema.

E' vero che sia ancora forte la tendenza a non far circolare denaro e rischiare a livello imprenditoriale, riassumibile nel concetto di "bugianen". E' vero che manca sempre una reazione allo "scippo" di altre città su eventi o fiere nate a Torino.

 

Hai trattato però altri argomenti a cui credo sia necessaria una replica.

- E' una città postindustriale..... si, ma questo è comune non solo al resto d'Italia, ma addirittura del mondo occidentale, da tempo ormai il fulcro della produzione industriale si è spostato in altri continenti.

- Piena di disoccupati e precari...... si, come ovunque del resto, molto meno che in altre realtà (anche del Nord) in ogni caso, la stessa Milano non vive un periodo di "piena occupazione".

- non ha un progetto complessivo...... grazie alle Olimpiadi del 2006, molti quartieri sono stati riqualificati, la città in generale ha cambiato volto, è stata finalmente realizzata la linea metro, e una seconda è in progetto.

- Torino polo del turismo ecc....... Torino ha 2 siti nella top 10 italiana tra quelli più visitati nel 2016.

Reggia di Venaria al 6°posto con oltre 1 milione di visitatori,  Museo Egizio al 7° con 900mila, Palazzo Reale al 22° con oltre 300mila, la tanto decantata Milano ha solo 2 siti nelle prime 30, Cenacolo Vinciano al 14° posto con 400mila e Pinacoteca di Brera al 24° con 300mila, insomma una bella differenza direi.....

 

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_892096923.html

 

Per inciso, fino ad appena 10 anni fa la Reggia di Venaria era abbandonata da decenni e chiusa al pubblica, la stessa Mole e Museo del Cinema erano riservati a pochissimi intimi (torinesi) in cerca di un luogo "romantico" dal quale vedere la città dall'alto, da qualche anno a questa parte ogni giorno ci sono centinaia di persone in coda per "prendere l'ascensore".

 

 

Detto questo.... Dani Alves ha fatto il solito commento da pagliaccio qual è, a lui interessava solo l'ingaggio, altrimenti non avrebbe chiesto il prolungamento...... tutto il resto è fuffa.

Del resto Matuidi, che ha fatto il percorso inverso, non credo sia un masochista......

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