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Morpheus ©

[ UEFA Champions League - 2° G. Rit. ] Juventus F.C. - F.C. Barcelona 0-0

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1 ora fa, arboreto ha scritto:

 sulla base di cosa dici ciò

 

 

rispetto all'andata sembrava un gatto che giocava con il topolino.

Ma è una impressione mia per carità.

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2161 messaggi
2 ore fa, diamond ha scritto:

Rispondo iniziando col dirti non essere certo mia intenzione stabilire limiti tra ciò che è inverosimile e ciò che no lo è,nè che ho mai affermato che una cosa sia sbagliata solo perchè non la capisco.
Tanto è vero che ho sollecitato , sotto forma di domande, opinioni al proposito.Il fatto però che, l'aver lasciato in panca Messi perchè l'"Allianz" non sarebbe una piazza di prestigio.è deduzione

che, mi pare, non si possa proprio trarre dalla decisione del Tecnico spagnolo.Ed è questo su cui non mi trovo d'accordo.Sulla questione del dileggio, però, che mi pare rimarcato da più d'uno, resto

invece del mio parere.Che comunque, alla fine si avvicina al tuo.Quanto, invece, all' affermazione che avremmo dovuto comunque giocare alla morte, mettendoci sullo stesso piano di una squadra

capace di farlo benissimo ed anche assai meglio di noi, invece mi permetto di dissentire.Innanzitutto perchè si tratterebbe di vedere se, nelle nostre attuali condizioni saremmo in grado di riuscirci

 per 90 minuti.( del chè sinceramente dubito) e poi, perchè come ho detto più sopra in un paio di interventi, in fondo, a tutti, e dico proprio a tutti, un risultato così faceva comodo.

Grazie per la replica e cordiali saluti.

Non la penso come te ma rispetto, ovviamente, la tua opinione.

Non ritengo che il pari potesse far comodo alla Juve. Avrebbe potuto far comodo alla roma, alla lazio o al genoa ma non alla juve... alla Juve un pareggio in casa con il barca, dopo essere stati umiliati nella gara d'andata, non è un risultato di prestigio, anzi. Inoltre, il pari non ci fa comodo perché nulla toglie e nulla da nei confronti dello sporting.

Buona serata a te.

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di Riceviamo e Pubblichiamo

Gli uomini giusti nel ruolo sbagliato

23 novembre 2017

 

La partita contro il Barcellona ha evidenziato, ancora una volta, l’apparente confusione tattica di cui è, al momento, vittima Allegri: d’altra parte, 19 formazioni diverse in 19 partite non possono rivelare altro che questo.

Come se ciò non bastasse, pare che l’inedito modulo 3-4-3 (3-4-2-1) sia stato introdotto per la prima volta durante la fase di riscaldamento antecedente la partita, il che spiega perché la squadra sia entrata dieci minuti prima, e sia uscita dopo, rispetto al Barcellona.

Esempi celebri nel recente passato di esperimenti tattici andati a buon fine, da Lippi a Capello, passando per Ancelotti, non mancano: tra gli altri, Zidane, da mezzala a fantastista; Tudor (in emergenza) da centrale di difesa e perno basso del centrocampo; Nedved, da centrocampista di fascia a suggeritore dietro le punte; Zambrotta, da ala tornante a terzino sinistro e poi destro; Chiellini, da terzino sinistro a centrale di difesa; Pirlo, da seconda punta a regista basso. Ma si tratta di casi isolati e che, comunque, non hanno interessato più di due giocatori contemporaneamente.

Dalla stagione scorsa, stiamo invece assistendo ad una rivoluzione tattica forzata nei confronti di diversi giocatori, acquistati in quanto redditizi nel loro ruolo naturale e, quasi inspiegabilmente, adattati in ruoli diversi, alla ricerca del c.d. “equilibrio”: Mandzukic, da puntero  a mezzala/ala; Higuain (fintanto che Dybala non ha esordito) seconda punta o rifinitore dietro la prima punta; Dybala, appunto, trequartista o mezzala; Pjanic regista basso; Barzagli terzino destro; Dani Alvescentrale di destra di una difesa a tre oppure ala tornante; Sturaro terzino destro o ala tornante destra o sinistra; Lemina ala destra; Cuadrado mezzala de facto, data la sua posizione più stretta. A ben vedere, si tratta peraltro di giocatori chiave, in quanto chiamati, per lo più, ad impostare il gioco o a finalizzarlo.

Da dove derivi questa confusione non è dato saperlo: la si può riferire ad un mercato non in linea con le richieste dell’allenatore o alla mancanza di flessibilità, da parte di quest’ultimo, nell’applicare schemi idonei ai giocatori presenti in rosa. Per quanto tempo durerà, tantomeno, atteso che ci troviamo oltre la metà del girone di andata in campionato e all’ultima gara del girone di Champions.

Vero è, come sostengono Marotta e Max, che “questa” Juventus stenta regolarmente in questa parte di stagione: anche in questo caso, se le cause siano da ricercare nell’inserimento dei nuovi arrivati e/o nella partenza cadenzata di giocatori importanti, non è di facile individuazione. Nei fatti, giocatori come Dani Alves vengono ora reimpiegati nel loro ruolo naturale, senza difficoltà di adattamento di sorta – a differenza di quanto accadde da noi – e con ottimi risultati, al netto della qualità stratosferica del resto della rosa del PSG (viene da chiedersi se Allegri applicherebbe le stesse, attuali, strategie, anche su quella panchina). Le difficoltà di inserimento dei nuovi acquisti, inoltre, possono ben esistere ed esistono, ma difficilmente dipendono dalla qualità dei singoli, quanto piuttosto dal modo di stare in campo impartito dal tecnico: Zidane, inizialmente “controllato” da interno di un centrocampo quattro, o lo stesso Nedved, “schiacciato” sulla fascia, ed invece incontenibili in veste di rifinitori, pur con caratteristiche fisiche e tecniche differenti.

Si tratta comunque di un trend piuttosto recente ed in apparenza incoerente con il percorso di crescita della squadra che, ormai dal 2010, è stato intrapreso: basti pensare alla formazione scesa in campo a Berlino nella finale di Champions League di tre stagioni orsono, per apprezzare che il perno della squadra si è spostato verso l’attacco, a discapito della qualità in difesa e, soprattutto, centrocampo.

Peraltro, la scelta di schierare determinati giocatori in ruoli diametralmente opposti a quelli ricoperti e comunque non idonei alle caratteristiche tecniche e fisiche degli interpreti genera notevoli problemi di gestione della manovra, che tendono a sfiorare l’inattuabilità di un gioco identificabile: pensiamo a Pjanic, che a mio avviso rappresenta l’equivoco tattico più evidente e cruciale, chiamato a proteggere la difesa, impostare, contrastare e persino avanzare in attacco, quando la dinamica della gara lo richiede. Allo stesso modo, Khedira deve muoversi in verticale, non avendo nella rapidità la sua migliore qualità. Higuain è chiamato a ripiegare per cucire il gioco (specie se in assenza di Dybala) e trovare anche la lucidità per affermarsi efficacemente in area di rigore. Vengono richiesti troppi compiti multifunzionali a giocatori schierati in ruoli non loro.

Nulla in contrario, se ciò porta frutti (gli scudetti li abbiamo vinti ugualmente, le TIM Cup idem, salvo poi prendere docce fredde in finali di Champions League comunque raggiunte), ma si ha la costante sensazione di ricominciare ogni anno daccapo e che i giocatori in rosa siano di non facile combinazione tra loro. Spettando questo compito esclusivamente al tecnico, viene lecito domandarsi perché la scelta del ruolo naturale di ognuno non venga considerata come l’imprescindibile condizione per far rendere al meglio ciascuno e, di conseguenza, il collettivo.

Per l’effetto, Pjanic dovrebbe giocare mezzala o trequartista, Dybala attaccante e così poter dialogare tra loro più vicino all’area, anziché a 40 metri come avviene attualmente, e risultare maggiormente incisivi, sfruttando al massimo le loro caratteristiche tecniche, specialmente legate al tiro da fuori del croato; allo stesso modo, Mandzukic dovrebbe essere considerata un’alternativa a Higuain, anziché un mediano, già soltanto perché in quel ruolo sono già presenti altri validi interpreti (Matuidi, su tutti) e la rosa non include un centravanti di riserva (complice la cessione in prestito di Moise Kean).

Da ultimo, se la promessa di Allegri è sempre quella di avere una squadra al top da marzo in avanti, certamente si potrà pazientare qualche mese: ma resta oscura la ragione per cui questo metodo venga considerato benefico per la Juventus e non già per molte altre contendenti europee, che vivono la fase di appannamento come momentanea eccezione, anziché quadrimestrale certezza.

 

di Vittorio Aversano

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14 minuti fa, hiros ha scritto:
 
di Riceviamo e Pubblichiamo

Gli uomini giusti nel ruolo sbagliato

23 novembre 2017

 

La partita contro il Barcellona ha evidenziato, ancora una volta, l’apparente confusione tattica di cui è, al momento, vittima Allegri: d’altra parte, 19 formazioni diverse in 19 partite non possono rivelare altro che questo.

Come se ciò non bastasse, pare che l’inedito modulo 3-4-3 (3-4-2-1) sia stato introdotto per la prima volta durante la fase di riscaldamento antecedente la partita, il che spiega perché la squadra sia entrata dieci minuti prima, e sia uscita dopo, rispetto al Barcellona.

Esempi celebri nel recente passato di esperimenti tattici andati a buon fine, da Lippi a Capello, passando per Ancelotti, non mancano: tra gli altri, Zidane, da mezzala a fantastista; Tudor (in emergenza) da centrale di difesa e perno basso del centrocampo; Nedved, da centrocampista di fascia a suggeritore dietro le punte; Zambrotta, da ala tornante a terzino sinistro e poi destro; Chiellini, da terzino sinistro a centrale di difesa; Pirlo, da seconda punta a regista basso. Ma si tratta di casi isolati e che, comunque, non hanno interessato più di due giocatori contemporaneamente.

Dalla stagione scorsa, stiamo invece assistendo ad una rivoluzione tattica forzata nei confronti di diversi giocatori, acquistati in quanto redditizi nel loro ruolo naturale e, quasi inspiegabilmente, adattati in ruoli diversi, alla ricerca del c.d. “equilibrio”: Mandzukic, da puntero  a mezzala/ala; Higuain (fintanto che Dybala non ha esordito) seconda punta o rifinitore dietro la prima punta; Dybala, appunto, trequartista o mezzala; Pjanic regista basso; Barzagli terzino destro; Dani Alvescentrale di destra di una difesa a tre oppure ala tornante; Sturaro terzino destro o ala tornante destra o sinistra; Lemina ala destra; Cuadrado mezzala de facto, data la sua posizione più stretta. A ben vedere, si tratta peraltro di giocatori chiave, in quanto chiamati, per lo più, ad impostare il gioco o a finalizzarlo.

Da dove derivi questa confusione non è dato saperlo: la si può riferire ad un mercato non in linea con le richieste dell’allenatore o alla mancanza di flessibilità, da parte di quest’ultimo, nell’applicare schemi idonei ai giocatori presenti in rosa. Per quanto tempo durerà, tantomeno, atteso che ci troviamo oltre la metà del girone di andata in campionato e all’ultima gara del girone di Champions.

Vero è, come sostengono Marotta e Max, che “questa” Juventus stenta regolarmente in questa parte di stagione: anche in questo caso, se le cause siano da ricercare nell’inserimento dei nuovi arrivati e/o nella partenza cadenzata di giocatori importanti, non è di facile individuazione. Nei fatti, giocatori come Dani Alves vengono ora reimpiegati nel loro ruolo naturale, senza difficoltà di adattamento di sorta – a differenza di quanto accadde da noi – e con ottimi risultati, al netto della qualità stratosferica del resto della rosa del PSG (viene da chiedersi se Allegri applicherebbe le stesse, attuali, strategie, anche su quella panchina). Le difficoltà di inserimento dei nuovi acquisti, inoltre, possono ben esistere ed esistono, ma difficilmente dipendono dalla qualità dei singoli, quanto piuttosto dal modo di stare in campo impartito dal tecnico: Zidane, inizialmente “controllato” da interno di un centrocampo quattro, o lo stesso Nedved, “schiacciato” sulla fascia, ed invece incontenibili in veste di rifinitori, pur con caratteristiche fisiche e tecniche differenti.

Si tratta comunque di un trend piuttosto recente ed in apparenza incoerente con il percorso di crescita della squadra che, ormai dal 2010, è stato intrapreso: basti pensare alla formazione scesa in campo a Berlino nella finale di Champions League di tre stagioni orsono, per apprezzare che il perno della squadra si è spostato verso l’attacco, a discapito della qualità in difesa e, soprattutto, centrocampo.

Peraltro, la scelta di schierare determinati giocatori in ruoli diametralmente opposti a quelli ricoperti e comunque non idonei alle caratteristiche tecniche e fisiche degli interpreti genera notevoli problemi di gestione della manovra, che tendono a sfiorare l’inattuabilità di un gioco identificabile: pensiamo a Pjanic, che a mio avviso rappresenta l’equivoco tattico più evidente e cruciale, chiamato a proteggere la difesa, impostare, contrastare e persino avanzare in attacco, quando la dinamica della gara lo richiede. Allo stesso modo, Khedira deve muoversi in verticale, non avendo nella rapidità la sua migliore qualità. Higuain è chiamato a ripiegare per cucire il gioco (specie se in assenza di Dybala) e trovare anche la lucidità per affermarsi efficacemente in area di rigore. Vengono richiesti troppi compiti multifunzionali a giocatori schierati in ruoli non loro.

Nulla in contrario, se ciò porta frutti (gli scudetti li abbiamo vinti ugualmente, le TIM Cup idem, salvo poi prendere docce fredde in finali di Champions League comunque raggiunte), ma si ha la costante sensazione di ricominciare ogni anno daccapo e che i giocatori in rosa siano di non facile combinazione tra loro. Spettando questo compito esclusivamente al tecnico, viene lecito domandarsi perché la scelta del ruolo naturale di ognuno non venga considerata come l’imprescindibile condizione per far rendere al meglio ciascuno e, di conseguenza, il collettivo.

Per l’effetto, Pjanic dovrebbe giocare mezzala o trequartista, Dybala attaccante e così poter dialogare tra loro più vicino all’area, anziché a 40 metri come avviene attualmente, e risultare maggiormente incisivi, sfruttando al massimo le loro caratteristiche tecniche, specialmente legate al tiro da fuori del croato; allo stesso modo, Mandzukic dovrebbe essere considerata un’alternativa a Higuain, anziché un mediano, già soltanto perché in quel ruolo sono già presenti altri validi interpreti (Matuidi, su tutti) e la rosa non include un centravanti di riserva (complice la cessione in prestito di Moise Kean).

Da ultimo, se la promessa di Allegri è sempre quella di avere una squadra al top da marzo in avanti, certamente si potrà pazientare qualche mese: ma resta oscura la ragione per cui questo metodo venga considerato benefico per la Juventus e non già per molte altre contendenti europee, che vivono la fase di appannamento come momentanea eccezione, anziché quadrimestrale certezza.

 

di Vittorio Aversano

Ineccepibile, soprattutto sulla condizione atletica: veramente grottesco che un allenatore debba aspettare marzo, dopo 7 mesi dall'inizio dell'attività, per avere una condizione decente (che poi dura poco). Veramnte difendere allegri su questo è incredibile.

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19 minuti fa, hiros ha scritto:
 
di Riceviamo e Pubblichiamo

Gli uomini giusti nel ruolo sbagliato

23 novembre 2017

 

La partita contro il Barcellona ha evidenziato, ancora una volta, l’apparente confusione tattica di cui è, al momento, vittima Allegri: d’altra parte, 19 formazioni diverse in 19 partite non possono rivelare altro che questo.

Come se ciò non bastasse, pare che l’inedito modulo 3-4-3 (3-4-2-1) sia stato introdotto per la prima volta durante la fase di riscaldamento antecedente la partita, il che spiega perché la squadra sia entrata dieci minuti prima, e sia uscita dopo, rispetto al Barcellona.

Esempi celebri nel recente passato di esperimenti tattici andati a buon fine, da Lippi a Capello, passando per Ancelotti, non mancano: tra gli altri, Zidane, da mezzala a fantastista; Tudor (in emergenza) da centrale di difesa e perno basso del centrocampo; Nedved, da centrocampista di fascia a suggeritore dietro le punte; Zambrotta, da ala tornante a terzino sinistro e poi destro; Chiellini, da terzino sinistro a centrale di difesa; Pirlo, da seconda punta a regista basso. Ma si tratta di casi isolati e che, comunque, non hanno interessato più di due giocatori contemporaneamente.

Dalla stagione scorsa, stiamo invece assistendo ad una rivoluzione tattica forzata nei confronti di diversi giocatori, acquistati in quanto redditizi nel loro ruolo naturale e, quasi inspiegabilmente, adattati in ruoli diversi, alla ricerca del c.d. “equilibrio”: Mandzukic, da puntero  a mezzala/ala; Higuain (fintanto che Dybala non ha esordito) seconda punta o rifinitore dietro la prima punta; Dybala, appunto, trequartista o mezzala; Pjanic regista basso; Barzagli terzino destro; Dani Alvescentrale di destra di una difesa a tre oppure ala tornante; Sturaro terzino destro o ala tornante destra o sinistra; Lemina ala destra; Cuadrado mezzala de facto, data la sua posizione più stretta. A ben vedere, si tratta peraltro di giocatori chiave, in quanto chiamati, per lo più, ad impostare il gioco o a finalizzarlo.

Da dove derivi questa confusione non è dato saperlo: la si può riferire ad un mercato non in linea con le richieste dell’allenatore o alla mancanza di flessibilità, da parte di quest’ultimo, nell’applicare schemi idonei ai giocatori presenti in rosa. Per quanto tempo durerà, tantomeno, atteso che ci troviamo oltre la metà del girone di andata in campionato e all’ultima gara del girone di Champions.

Vero è, come sostengono Marotta e Max, che “questa” Juventus stenta regolarmente in questa parte di stagione: anche in questo caso, se le cause siano da ricercare nell’inserimento dei nuovi arrivati e/o nella partenza cadenzata di giocatori importanti, non è di facile individuazione. Nei fatti, giocatori come Dani Alves vengono ora reimpiegati nel loro ruolo naturale, senza difficoltà di adattamento di sorta – a differenza di quanto accadde da noi – e con ottimi risultati, al netto della qualità stratosferica del resto della rosa del PSG (viene da chiedersi se Allegri applicherebbe le stesse, attuali, strategie, anche su quella panchina). Le difficoltà di inserimento dei nuovi acquisti, inoltre, possono ben esistere ed esistono, ma difficilmente dipendono dalla qualità dei singoli, quanto piuttosto dal modo di stare in campo impartito dal tecnico: Zidane, inizialmente “controllato” da interno di un centrocampo quattro, o lo stesso Nedved, “schiacciato” sulla fascia, ed invece incontenibili in veste di rifinitori, pur con caratteristiche fisiche e tecniche differenti.

Si tratta comunque di un trend piuttosto recente ed in apparenza incoerente con il percorso di crescita della squadra che, ormai dal 2010, è stato intrapreso: basti pensare alla formazione scesa in campo a Berlino nella finale di Champions League di tre stagioni orsono, per apprezzare che il perno della squadra si è spostato verso l’attacco, a discapito della qualità in difesa e, soprattutto, centrocampo.

Peraltro, la scelta di schierare determinati giocatori in ruoli diametralmente opposti a quelli ricoperti e comunque non idonei alle caratteristiche tecniche e fisiche degli interpreti genera notevoli problemi di gestione della manovra, che tendono a sfiorare l’inattuabilità di un gioco identificabile: pensiamo a Pjanic, che a mio avviso rappresenta l’equivoco tattico più evidente e cruciale, chiamato a proteggere la difesa, impostare, contrastare e persino avanzare in attacco, quando la dinamica della gara lo richiede. Allo stesso modo, Khedira deve muoversi in verticale, non avendo nella rapidità la sua migliore qualità. Higuain è chiamato a ripiegare per cucire il gioco (specie se in assenza di Dybala) e trovare anche la lucidità per affermarsi efficacemente in area di rigore. Vengono richiesti troppi compiti multifunzionali a giocatori schierati in ruoli non loro.

Nulla in contrario, se ciò porta frutti (gli scudetti li abbiamo vinti ugualmente, le TIM Cup idem, salvo poi prendere docce fredde in finali di Champions League comunque raggiunte), ma si ha la costante sensazione di ricominciare ogni anno daccapo e che i giocatori in rosa siano di non facile combinazione tra loro. Spettando questo compito esclusivamente al tecnico, viene lecito domandarsi perché la scelta del ruolo naturale di ognuno non venga considerata come l’imprescindibile condizione per far rendere al meglio ciascuno e, di conseguenza, il collettivo.

Per l’effetto, Pjanic dovrebbe giocare mezzala o trequartista, Dybala attaccante e così poter dialogare tra loro più vicino all’area, anziché a 40 metri come avviene attualmente, e risultare maggiormente incisivi, sfruttando al massimo le loro caratteristiche tecniche, specialmente legate al tiro da fuori del croato; allo stesso modo, Mandzukic dovrebbe essere considerata un’alternativa a Higuain, anziché un mediano, già soltanto perché in quel ruolo sono già presenti altri validi interpreti (Matuidi, su tutti) e la rosa non include un centravanti di riserva (complice la cessione in prestito di Moise Kean).

Da ultimo, se la promessa di Allegri è sempre quella di avere una squadra al top da marzo in avanti, certamente si potrà pazientare qualche mese: ma resta oscura la ragione per cui questo metodo venga considerato benefico per la Juventus e non già per molte altre contendenti europee, che vivono la fase di appannamento come momentanea eccezione, anziché quadrimestrale certezza.

 

di Vittorio Aversano

 

concetto giusto , dovrebbe essere la base di partenza per migliorare, schierare i giocatori nel loro ruolo

poi però vediamo matuidi ala sinistra e marchisio ala destra .oddio

anche sulla forma fisica discorso giusto, siamo in forma da marzo a metà aprile poi in finale di CL 40 minuti di autonomia, non parliamo del finale di campionato.

ridicola sta cosa

Modificato da Juve la mia passione

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cmq in tutto ciò ci metterei in mezzo pure Marotta...

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2 minuti fa, hiros ha scritto:

cmq in tutto ciò ci metterei in mezzo pure Marotta...

 

Che per trattenere allegri ha dovuto dargli 7 mln .oddio 

 

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Just now, Juve la mia passione said:

 

Che per trattenere allegri ha dovuto dargli 7 mln .oddio 

 

ma neanche...

 

confusione sul mercato,confusione di assemblaggio,confusione in campo...

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1 minuto fa, hiros ha scritto:

ma neanche...

 

confusione sul mercato,confusione di assemblaggio,confusione in campo...

Ricordiamoci che marotta al tempo scelse del neri... E conte poi arrivò solo grazie a AA

 

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Ma questo Aversano chi cazz è?!

E soprattuto , che ne sa di come si allena una squadra di calcio, del ruolo di ogni giocatore, di come metterli in campo per farli rendere al meglio?! 

Pure la preparazione fisica mette in discussione...mah...

Tutti boni a (s)parlare sono .bah 

 

p.s. Giusto per precisione: condivido la disamina di costui

Modificato da E.T.

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44 minuti fa, E.T. ha scritto:

Ma questo Aversano chi cazz è?!

E soprattuto , che ne sa di come si allena una squadra di calcio, del ruolo di ogni giocatore, di come metterli in campo per farli rendere al meglio?! 

Pure la preparazione fisica mette in discussione...mah...

Tutti boni a (s)parlare sono .bah 

Chi cazz è non lo so e manco mi interessa saperlo, però condivido quello da lui scritto dalla prima all'ultima parola 

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8 minuti fa, Audemars ha scritto:

Chi cazz è non lo so e manco mi interessa saperlo, però condivido quello da lui scritto dalla prima all'ultima parola 

eh .asd

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1 ora fa, E.T. ha scritto:

Ma questo Aversano chi cazz è?!

E soprattuto , che ne sa di come si allena una squadra di calcio, del ruolo di ogni giocatore, di come metterli in campo per farli rendere al meglio?! 

Pure la preparazione fisica mette in discussione...mah...

Tutti boni a (s)parlare sono .bah 

Sarà il sindaco di Aversa, ma ha scritto cose abbastanza condivisibili .asd

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56 minuti fa, Audemars ha scritto:

Chi cazz è non lo so e manco mi interessa saperlo, però condivido quello da lui scritto dalla prima all'ultima parola 

 

mi accodo

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Parlano tutti

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16 ore fa, Audemars ha scritto:

Don Andreas tutto brizzolato con migliaia di km nelle gambe ha surclassato (senza sudare) un presunto "fenomeno" come Khedira...ma dove vogliamo andare. 

Iniesta con la classe immensa che ha,può surclassare ancora un pò tutti .asd specie se si gioca a ritmi controllati .asd

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partita da cagòn è stato già detto?

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Basta a parlare ancora di questa partita

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18 ore fa, DukeJuventino ha scritto:

Hai visto il Bayern?

Via Ancellotti: dentro Jupp Heynckes e sono tornati in corsa con prepotenza per tutto.

 

Era inviso alla squadra.

 

Non mi risulta che Allegri lo sia.

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1 ora fa, roccosiff ha scritto:

partita da cagòn è stato già detto?

Le occasioni le abbiamo avute e purtroppo fallite . E contro il Barcellona non possiamo pensare di averne tante . 

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1 ora fa, JUVENTINO1979 ha scritto:

Basta a parlare ancora di questa partita

beh, è il topic di quella partita li' .asd 

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Io farei copia incolla col sistema del city

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Ma sì nascondiamo il problema....
Un idillio, prestazioni mirabolanti e vittorie strepitose 
Ma chi lo nasconde? Il forum mi pare bello in fermento..

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Non so chi sia questo Aversano ma ha detto semplicemente cose sapute e risapute. 

che allegri sia in confusione è evidente. 

Aversano si è dimenticato dell'ultima sperimentazione, Marchisio ala destra e matuidi ala sinistra. 

Concordo sopratutto nella parte finale circa il fatto che la juve è l'unica squadra in attesa di marzo.... Le altre hanno tutte momenti di forma più o meno buoni nell'arco della stagione. Noi invece viaggiamo piatti da agosto a marzo, dove abbiamo un picco di forma che dura un mese o poco più, per poi tornare ad essere piatti. 

 

Modificato da troppogobbo1897

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21 minuti fa, troppogobbo1897 ha scritto:

Non so chi sia questo Aversano ma ha detto semplicemente cose sapute e risapute. 

che allegri sia in confusione è evidente. 

Aversano si è dimenticato dell'ultima sperimentazione, Marchisio ala destra e matuidi ala sinistra. 

Concordo sopratutto nella parte finale circa il fatto che la juve è l'unica squadra in attesa di marzo.... Le altre hanno tutte momenti di forma più o meno buoni nell'arco della stagione. Noi invece viaggiamo piatti da agosto a marzo, dove abbiamo un picco di forma che dura un mese o poco più, per poi tornare ad essere piatti. 

 

Sarà anche vero ma non siamo noi tifosi che diciamo di puntare sulla Champions e non sul campionato?

 

L'unica vera possibilità di vincere la champions con l'organico che abbiamo è cercare di essere al 120% nelle partite importanti di primavera e sperare che non lo siano le 4/5 big europee che hanno giocatori che noi possiamo avere solo sull'album della Panini, la speranza della società è di prendere una squadra abbordabile agli ottavi così di poter essere in quelle condizioni da meta Marzo a fine Maggio ossia per quarti semifinale e finale.

 

Anche l'anno scorso si è fatta questa scelta, purtroppo è stata rovinata dal cambio modulo deciso dopo il mercato di Gennaio e dall'infortunio di Pjaca che ci ha privato dell'unico cambio in avanti, risultato siamo scoppiati a metà maggio.

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