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CRAZEOLOGY

Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"

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Joined: 09-Aug-2006
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Lapo incontra i fans di Italia Independent

Lapo Elkann ha presentato ieri sera il marchio Italia Independent nell'elegante atelier San Carlo 1973. L'erede degli Agnelli si ? presentato in giacca da smoking, camicia bianca aderente, jeans e mocassini di camoscio, tutto bianco e nero, i colori della sua Juventus. Questo sar? il look per il 2008.

Presentata l'iniziativa dell'ambasciatore di Italia Independent, una sorta di personal shopper dedicato ai clienti del marchio che ? presente in un centinaio di boutique di tutto il mondo.

?Questa sera ci siamo proprio tutti?, ? il commento soddisfatto del giovane Elkann. Il primo ad arrivare ? stato pap? Alain, che dopo aver osservato i capi creati dal figlio con il fare di chi visita un museo d'arte, gli ha fatto gli auguri dandogli due sonori baci sulla guancia. Assente giustificata la sorella Ginevra, in America per motivi di lavoro, mescolati ai numerosi ospiti vip - tra cui i calciatori della Juventus Chiellini e Zebina e la stilista Cristina T - si sono presentati il cugino di Lapo, Andrea Agnelli, e il fratello John, che per l'occasione ha indossato sopra il tradizionale gessato da lavoro un giubbotto smanicato e un cappellino di lana da marinaio. ?Sono qui per fare qualche regalo di Natale - ha scherzato - peccato che Lapo non mi faccia lo sconto...?.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr...73&sezione=

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Joined: 01-Jun-2006
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Lapo pigliatutto

Secondo Lapo Elkann la Juventus guidata da Claudio Ranieri, nella stagione in corso, non dovrebbe porsi limiti ma provare a puntare alla conquista di tutti gli obiettivi.

"Non sarebbe male vincere anche la Coppa Italia - ha detto il rampollo di casa Agnelli -. La priorit? certo resta per? legata al campionato... vincere lo scudetto. Sono andato a vedere Milan-Juventus, a San Siro, e sono molto contento di come hanno giocato i ragazzi".

http://www.sportal.it/sportal/immagini/news/news989654.html

.the

Lapo pigliatutto?

Dove?

Lapo chi? L'Hombre del Ano 2007?

Ah, ecco

.the

sefz

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Joined: 12-Jul-2007
204 messaggi

MARPIONNE IN TILT: LE GRANDI ALLEANZE SALTANO ? LUCA INCARTATO DAL ?SOLE?

LAPO GIOCA-JOUER

1 ? MARPIONNE IN PANNE: LE GRANDI ALLEANZE SALTANO COME BIRILLI

E' molto probabile che Sergio Marpionne trover? sotto l'albero di Natale una tredicesima e un bonus superiori a tutti gli euro che ha regalato ai suoi amatissimi operai. Ma il fine d'anno del manager italo-canadese non ? dei pi? allegri a causa delle cattive notizie degli ultimi giorni. Senza gli incentivi alla rottamazione le auto vendute dalla Fiat nel 2008 potrebbero scendere del 13% e questo renderebbe molto difficile raggiungere gli obiettivi e guadagnare quote di mercato a livello europeo.

Il dispiacere pi? grande glielo ha procurato per? venerd? scorso un signore brasiliano di 53 anni che si chiama Carlos Ghosn. Costui ? nato da una famiglia di origine libanese, si ? laureato a Parigi e dopo aver lavorato alla Michelin e Renault, nel '99 ? diventato amministratore delegato della Nissan. Praticamente ? l'uomo che ha salvato la societ? giapponese controllata dalla Renault che nel maggio 2005 lo ha premiato affidandogli anche la guida del Gruppo francese.

Nei giorni scorsi Carlos Ghosn ha firmato a Mosca un accordo con AutoVaz, il primo gruppo automobilistico russo che ha scelto Renault come partner finanziario. Per Marpionne che a met? ottobre aveva siglato un memorandum di intesa con la societ? di Mosca, ? un colpo durissimo. La Russia ? un mercato dove la Fiat ? sbarcata nel 1966 con Agnelli e Valletta che proprio con AutoVaz si misero a produrre la Zhigul?, una piccola vettura che gira ancora per le strade dell'ex-impero sovietico.

La sconfitta di Mosca brucia sulla pelle del mitico Marpionne perch? le grandi alleanze che aveva sognato e che appaiono indispensabili per la Fiat, saltano come birilli. In Germania le trattative con Daimler sembrano quasi compromesse; in Cina ? gi? saltata la joint-venture con Nanjing Mg Motor che avrebbe dovuto spalancare il mercato cinese; in America bisogna costruire dal nulla una rete commerciale per lanciare i nuovi modelli dell'Alfa Romeo, e in India c'? un accordo con la societ? del miliardario Ratan Tata che prevede soltanto la produzione di motori e cambi.

In pratica le soddisfazioni pi? grosse arrivano dal Brasile e dai veicoli industriali. Marpionne sembra condannato al mercato domestico e a piccoli accordi "mirati" che forse non bastano a reggere la prospettiva del 2008, un anno difficile per la Fiat che conta di lanciare due soli modelli di rilievo: la nuova Delta HPE e l'Alfa Junior.

Troppo poco.

2 ? MONTEZEMOLO, FLOP DI CARTA

Se il Marpionne manager non ride, il Luchino imprenditore non fa salti di gioia. Dopo due anni di successi il presidente della Fiat guarda anche lui con trepidazione al 2008.

Come presidente della Ferrari ha raccolto successi vistosi, ma secondo una tabella pubblicata nei giorni scorsi da "Finanza&Mercati", le Rosse "mondiali" non hanno superato di molto le vendite del 2006. Come presidente del Fondo Charme, che nel novembre 2006 ha portato in Borsa Poltrona Frau, il titolo di questa societ? ha perso dall'inizio dell'anno il 24%. E infine, come presidente del "Sole 24 Ore" ? riuscito ad accompagnare a Piazza Affari il giornale di Confindustria, ma secondo la maggior parte degli analisti il prezzo delle azioni era sbagliato.

E' pur vero che nelle casse di viale dell'Astronomia sono arrivati 232 milioni di euro che serviranno per ridare sangue alla Casa editrice (dove il direttore Flebuccio De Bortoli ha definito la quotazione "un piccolo passo"). Per fortuna ? stato evitato un flop clamoroso anche se la domanda di azioni del "Sole 24 Ore" ? stata molto modesta. A salvare la situazione ci hanno pensato gli investitori istituzionali e - come ha raccontato Nicola Porro in un articolo di sabato scorso su "Il Giornale" - un grosso pacchetto ? stato prenotato dalla societ? americana Gabelli Asset Management Company.

Questa societ? ? stata fondata nel 1977 da Mario Gabelli, un uomo di 64 anni che con 698 milioni di dollari ? entrato nella classifica di "Forbes". E' un noto investitore che ha mosso i primi passi con il gruppo editoriale Barron's e poi si ? buttato nell'alta finanza. La sua societ? ha sottoscritto 6 milioni di titoli del "Sole 24 Ore" (quasi il 30% dell'offerta), ma i vincoli dello Statuto del "Sole" che impediscono di avere pi? del 2% del capitale, lo costringeranno a diluire la sua quota.

Il Luchino imprenditore ostenta fiducia e rifiuta di ammettere che "ok. Il prezzo era sbagliato!".

3 LAPO GIOCA CON ACCONGIAGIOCO

A distanza di un anno anche Lapo Elkann ? costretto a tirare gi? i conti. E non sono brillanti se si pensa che dei famosi occhiali in carbonio ha venduto soltanto 800 esemplari.

"Siamo una start-up - ha dichiarato a "ItaliaOggi" il 30enne figlio della terribile Margherita Agnelli - ? chiaro che abbiamo dedicato i nostri sforzi pi? allo sviluppo del brand e dei prodotti". Nei giorni scorsi Lapo ? tornato a Torino e sabato sera ha tenuto un incontro nel negozio fashion San Carlo.

http://dagospia.excite.it/esclusivo.html

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Joined: 09-Aug-2006
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TORINO, UN LIBRO PER RICORDARE AGNELLI SENZA COMMEMORAZIONI

Presentato oggi al Lingotto con Elkann, Montezemolo, Gabetti

Torino, 10 dic. (Apcom) - Un libro con introduzione di Henry Kissinger dedicato alla vita di Gianni Agnelli: ? stato presentato questa sera al Lingotto dal direttore del Tg1 Gianni Riotta alla presenza di Gianluigi Gabetti, John Elkann, Luca Cordero di Montezemolo e Marcello Lippi.

A 5 anni dalla sua morte, hanno spiegato i parenti, gli amici e i collaboratori dell'Avvocato, il libro edito dalla Rizzoli vuole essere un ricordo, ma non una commemorazione. "E' una raccolta pi? di 100 foto, pi? che un libro ? una raccolta di foto", ha spiegato il vicepresidente di Fiat John Elkann. Gianluigi Gabetti, che ha frequentato l''Avvocato per decenni, ? corso sul filo della memoria per ricordare Gianni Agnelli: "Era un uomo colto, ma non faceva sfoggio di cultura. Non era un intellettuale, ma aveva rispetto degli intellettuali. In tante occasione fu l'ambasciatore pi? efficiente e pragmatico del nostro Paese - ha raccontanto il presidente di Ifil - Era un uomo simpatico, un conversatore straordinario".

"L'Avvocato aveva tre amori - ha poi aggiunto Montezemolo - Torino, la Fiat e il proprio Paese. Da lui ho imparato due cose: di guardare sempre avanti e che dovunque ci si trovi a operare bisogna tenere una finestra aperta sul mondo. Oggi sarebbe contento della Fiat, della Juventus e della Ferrari". Le ultime parole toccanti e commosse sono di Gabetti e sono rivolte a Sergio Marchionne, seduto in prima fila: "Tu non puoi immaginare quanto entusiasmo tu e lui avreste potuto scatenare insieme. Noi ora continuiamo a percorrere una strada tracciata, la sua ? stata una lezione di passione e di coraggio".

La serata ? stata aperta da un minuto di silenzio per le vittime dell'incidente della ThyssenKrupp.

http://notizie.alice.it/notizie/economia/2...ml?pmk=nothpeco

.bah

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TORINO, UN LIBRO PER RICORDARE AGNELLI SENZA COMMEMORAZIONI

Presentato oggi al Lingotto con Elkann, Montezemolo, Gabetti

Torino, 10 dic. (Apcom) - Un libro con introduzione di Henry Kissinger dedicato alla vita di Gianni Agnelli: ? stato presentato questa sera al Lingotto dal direttore del Tg1 Gianni Riotta alla presenza di Gianluigi Gabetti, John Elkann, Luca Cordero di Montezemolo e Marcello Lippi.

sono sicuro che lippi non e' stato invitato per volere di montezemolo....

come si e' permesso costui di dire cosa penserebbe Gianni Agnelli della Juve di oggi???

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Joined: 24-Oct-2006
10644 messaggi
3 LAPO GIOCA CON ACCONGIAGIOCO

A distanza di un anno anche Lapo Elkann ? costretto a tirare gi? i conti. E non sono brillanti se si pensa che dei famosi occhiali in carbonio ha venduto soltanto 800 esemplari.

"Siamo una start-up - ha dichiarato a "ItaliaOggi" il 30enne figlio della terribile Margherita Agnelli - ? chiaro che abbiamo dedicato i nostri sforzi pi? allo sviluppo del brand e dei prodotti". Nei giorni scorsi Lapo ? tornato a Torino e sabato sera ha tenuto un incontro nel negozio fashion San Carlo.

http://dagospia.excite.it/esclusivo.html

Bene bene.

Quello che io dico da mesi ? quello che pensa anche il mercato.

Lapo non ha idee davvero innovative.

Si ? infilato in un mercato difficile, concorrenzialmente spietato, dove tutto gi? ? stato fatto ed ora si pensa solo a riproporre cose vecchie riaggiornate, senza una preparazione specialistica di fondo.

Non ? un sarto, non ? un disegnatore, non ? un ingegnere, non ? un artista..... ecc ecc

Dunque deve contare solo sul suo staff.

La vedo difficile per lui in futuro.

E poi a 1007 euro degli occhiali fuorimoda si possono anche vendere.... ma solo 800 esemplari, mica poteva sperare di fare il botto.

Avete visto lo zainetto bianco con dentro delle rose bianche?

(era nella foto con Andrea)

Sono perplessissimo su questo ragazzo e sulle sue idee.

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Joined: 02-Aug-2006
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Bene bene.

Quello che io dico da mesi ? quello che pensa anche il mercato.

Lapo non ha idee davvero innovative.

Si ? infilato in un mercato difficile, concorrenzialmente spietato, dove tutto gi? ? stato fatto ed ora si pensa solo a riproporre cose vecchie riaggiornate, senza una preparazione specialistica di fondo.

Non ? un sarto, non ? un disegnatore, non ? un ingegnere, non ? un artista..... ecc ecc

Dunque deve contare solo sul suo staff.

La vedo difficile per lui in futuro.

E poi a 1007 euro degli occhiali fuorimoda si possono anche vendere.... ma solo 800 esemplari, mica poteva sperare di fare il botto.

Avete visto lo zainetto bianco con dentro delle rose bianche?

(era nella foto con Andrea)

Sono perplessissimo su questo ragazzo e sulle sue idee.

lo scorso ottobre sono andato a vedere le sue creazioni a Milano, presso Italia Indipendent (dove tra l'altro sono riuscito a beccarlo, avrei voluto tiragli un calcio in c.lo, ma c'era un mio amico che mi ha spiazzato, facendogli i complimeti per le sue cagate .asd e per come stava giocando la juve)... e sono rimasto molto perplesso. Le creazioni sono veramente ridicoli come gli occhiali... tutto bianco e nero in smalto o carbonio...

a me da l'idea di uno che vuole fare qualcosa tanto per farle, ha i soldi e li butta facendo queste s********e... in pi? trova qualche fesso che gliele compra...

? solo un copione e basta...

altro che designer ...

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TORINO, UN LIBRO PER RICORDARE AGNELLI SENZA COMMEMORAZIONI

Presentato oggi al Lingotto con Elkann, Montezemolo, Gabetti

Torino, 10 dic. (Apcom) - Un libro con introduzione di Henry Kissinger dedicato alla vita di Gianni Agnelli:

PICCOLO OT

Scusate ma volevo farlo gi? nell'altro topic quando ho letto la biografia di Lapo che ha lavorato come assistente del suddetto.

Premesso che parliamo di un politico molto preparato....

Kissinger viene accusato di aver avuto un ruolo di sostegno al colpo di stato militare di Augusto Pinochet contro il presidente socialista cileno Salvador Allende, l'11 settembre 1973.

Nel 2001 iniziano ad essere formalizzate accuse precise (come l'aver ordinato l'omicidio del generale Ren? Schneider) e vengono aperte varie inchieste.

Il 28 maggio 2001, a Parigi, Kissinger ricevette un mandato di comparizione dalla magistratura francese per testimoniare sulla sparizione di cinque cittadini francesi nei primi giorni della dittatura di Pinochet; Kissinger, per?, lasci? la Francia la sera stessa.

Nel periodo dello scandalo Watergate Kissinger risulta uno dei pi? popolari membri del governo e alle dimissioni di Nixon nel 1974 rimane alla segreteria di Stato nell'amministrazione Ford.

Nel dicembre 1975 Ford e Kissinger incontrano a Giacarta il presidente indonesiano Suharto e, secondo taluni, danno la loro approvazione alla invasione di Timor Est che porter? al massacro di 200.000 abitanti di quel territorio a maggioranza cattolica.

Dal 2000 ? membro onorario del Comitato Olimpico Internazionale....

Spero non sia stato lui a suggerire alla sacra famiglia un modo Olimpico per assegnare lo scudetto illecito ai lombardi....

Forse Guido Rossi ha origliato alle porte di casa Fiaz. .bah

:siffle:

Modificato da CRAZEOLOGY

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Joined: 24-Oct-2006
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lo scorso ottobre sono andato a vedere le sue creazioni a Milano, presso Italia Indipendent (dove tra l'altro sono riuscito a beccarlo, avrei voluto tiragli un calcio in c.lo, ma c'era un mio amico che mi ha spiazzato, facendogli i complimeti per le sue cagate .asd e per come stava giocando la juve)... e sono rimasto molto perplesso. Le creazioni sono veramente ridicoli come gli occhiali... tutto bianco e nero in smalto o carbonio...

a me da l'idea di uno che vuole fare qualcosa tanto per farle, ha i soldi e li butta facendo queste s********e... in pi? trova qualche fesso che gliele compra...

? solo un copione e basta...

altro che designer ...

Bhe...

Forse qualche idea sua ce l'ha anche...

per? sembra un bel p? raccomandato da se stesso, e senza che abbia nemmeno delle basi solide di preparazione specialistica.

Se avr? successo ? perch? la sua famiglia in Italia comanda.

Del resto la casa madre non ha mai saputo confrontarsi con un mercato concorrenziale aperto, (parlo dell'auto in particolare), e pensavo che stessero imparando ora.

Sulla carta potrebbero essere meglio dei predecessori (Gianni e Umberto) da questo punto di vista, ma visto come si muovono con rcs ecc, il successo sembra che se lo procurino per vie traverse.

Peccato.

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Joined: 01-Jun-2006
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TORINO, UN LIBRO PER RICORDARE AGNELLI SENZA COMMEMORAZIONI

Presentato oggi al Lingotto con Elkann, Montezemolo, Gabetti

Torino, 10 dic. (Apcom) - Un libro con introduzione di Henry Kissinger dedicato alla vita di Gianni Agnelli: ? stato presentato questa sera al Lingotto dal direttore del Tg1 Gianni Riotta alla presenza di Gianluigi Gabetti, John Elkann, Luca Cordero di Montezemolo e Marcello Lippi.

"L'Avvocato aveva tre amori - ha poi aggiunto Montezemolo - Torino, la Fiat e il proprio Paese. Da lui ho imparato due cose: di guardare sempre avanti e che dovunque ci si trovi a operare bisogna tenere una finestra aperta sul mondo. Oggi sarebbe contento della Fiat, della Juventus e della Ferrari".

.bah

Lippi a parte, c'era della gran bella gente. .bah

Premio per la s******a di giornata a LuckyLuke: bisogna avere una faccia come il c**o per dire che l'Avvocato oggi sarebbe contento della Juventus

Doppio .bah

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Joined: 31-May-2006
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20:42 05Dec07 -PUNTO 1 -Ifil-Exor, parzialmente accolti ricorsi sanzioni Consob

TORINO, 5 dicembre (Reuters) - Il giudice Enzo Troiano, della prima sezione civile della Corte

d'Appello di Torino, ha parzialmente accolto i ricorsi di Ifil <IFLI.MI>, Giovanni Agnelli & C e

Gianluigi Gabetti contro le sanzioni decise nel febbraio scorso dalla Consob per la vicenda

Ifil-Exor-Fiat <FIA.MI>, mentre ha respinto quelli presentati da Franzo Grande Stevens e Virgilio Marrone.

Lo hanno riferito fonti giudiziarie e legali, precisando che a Gabetti la sanzione ? stata ridotta a un 1,2 milioni di euro da 5 milioni di euro totali e la sospensione dalle cariche sociali ? stata ridotta da sei a quattro mesi. A Ifil la sanzione amministrativa ? stata ridotta da 4,5 milioni a 1 milione di euro, mentre alla Giovanni Agnelli & C da 3 milioni a 600.000 euro.

Confermati i 3 milioni di euro e i quattro mesi di sospensione per Grande Stevens e i 500.000 euro e i due mesi per Marrone.

Il vice presidente di Fiat e Ifil, John Elkann, ha espresso in serata moderata soddisfazione per la decisione del giudice. "La riduzione delle sanzioni ? stata un segnale importante - ha detto a margine della presentazione di una iniziativa promozionale del marchio del fratello Lapo, nel centro di Torino - Ribadiamo la fiducia da parte nostra al dottor Gabetti, all'avvocato Grande Stevens e al dottor Marrone".

Complessivamente le sanzioni decise da Consob nel febbraio scorso ammontavano a 16

milioni, tutti gi? pagati, hanno riferito fonti legali. Il periodo di sospensione ? stato invece

scontato solo per circa due mesi, visto che poi la Corte d'Appello di Torino aveva sospeso i

provvedimenti in attesa della definizione del procedimento.

Al momento nessuno dei legali presenti in aula, sia di Consob che dei ricorrenti, ha espresso la volont? di presentare un nuovo ricorso.

La vicenda risale i fatti del settembre 2005, quando l'Ifil (la finanziaria della famiglia Agnelli) mantenne il 30% di Fiat attraverso contratti di equity-swap, anche dopo la scadenza del prestito convertendo da 3 miliardi di euro contratto con otto banche.

((Via Redazione General News Milano +3902 66129 720, fax +3902 867846,

italy.online@news.reuters.com))

Wednesday, 05 December 2007 20:42:28

RTRS [nPAR570503] {C}

ENDS

Modificato da dominiobianconero

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Pian pianino tutto si aggiusta...... una riduzione qui, un rinvio di udienza li, una prescrizione di qua, un patteggiamento di la.......

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Joined: 18-Jul-2006
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Pian pianino tutto si aggiusta...... una riduzione qui, un rinvio di udienza li, una prescrizione di qua, un patteggiamento di la.......

...s?, ma il caro John sulla sua strategia "del consenso" (ispiratagli, a suo dire, dal nonno) ci pu? mettere una pietra tombale sopra...

...e, in queste condizioni, chiss?... ...il redde rationem, prima o dopo, potrebbe essere inevitabile.

.read .read

L'intervista di TIME a John Elkann

"Tutto in famiglia" ? il titolo che il settimanale americano Time dedica alla sua intervista a John Elkann. Una intervista che nella migliore tradizione dei magazine americani ? uno spaccato di vita a tutto tondo del protagonista, "l'erede trentenne di Gianni Agnelli che avr? presto nelle mani il pi? famoso business italiano".

"Un giovane in movimento" ? la prima descrizione che il settimanale fa di John Elkann, ricordando come "nove anni fa sia stato scelto da uso nonno, Gianni Agnelli, per essere il successore a prendere le redini dell'impero automobilistico e finanziario della famiglia. E mentre le fortune della Fiat hanno avuto alti e bassi, Elkann ? stato metodicamente preparato a diventare quello che molti sperano essere per decenni uno dei maggiori leader europei".

Le sue prime parole nell'intervista riguardano il suo ingresso al vertice del Gruppo, dopo la morte del nonno, "L'azienda era stata mal gestita. La leadership familiare era anziana e malata. La comunit? finanziaria non ci supportava pi?. A quel punto bisogna scegliere se lasciare perdere tutto o cercare di rimettere le cose a posto". E John Elkann, confessa che la spinta verso la seconda soluzione ? stata data, in occasione della morte dell'Avvocato, dal "grande tributo pagato dal paese a mio nonno. E' stato un sentimento di famiglia a dare la risposta".

Il giornalista Jeff Israely, autore dell'intervista, riporta un giudizio di Henry Kissinger, grande amico di Gianni Agnelli, molto lusinghiero nei confronti di John, Jaki per gli amici, "E' estremamente intelligente ed ha un grande senso di responsabilit?. Negli scorsi anno l'ho visto gestire molte crisi con estrema dignit? e saggezza".

Per il futuro, il giovane erede sta ormai "allargando le sue ali": "? gi? stato uno dei pochi executive ad essere stati citati dalla stampa dopo la relazione della Banca d'Italia e tre settimane fa ha partecipato per la seconda volta all'incontro annuale Bilderberg, un incontro ad inviti dell'elite mondiale politica e economica". A dimostrazione di una apertura internazionale che come sostiene Luca di Montezemolo, altro amico di famiglia, "non ? una questione di istruzione, ? una sua componente naturale. E' questo ? un grande vantaggio".

E per affrontare le differenze di opinione all'interno della grande famiglia John utilizza l'insegnamento del nonno che cos? ricorda: "Leadership ? consenso. Guadagnava il supporto della famiglia, dei soci e della comunit?. Egli credeva che si comandi ottenendo il meglio dalle persone intorno a te".

http://vistidalontano.blogosfere.it/2006/0...rvista-di-.html

----

commento:

in famiglia si sa come stanno andando le cose...

per quanto concerne "la comunit?", le scelte fatte e le decisioni prese a proposito della Juventus non gli saranno MAI perdonate...................

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Joined: 30-Sep-2006
585 messaggi

1 - FIAT PROLUNGA PIANO BUY BACK A 30 APRILE 2008?

(Apcom) - Fiat ha deciso di prolungare il programma di buy back dal 31 dicembre 2007 sino al 30 aprile 2008. Lo comunica la societ?. La societ?, si legge nella nota, ribadisce che la decisione di effettuare gli acquisti "rientra nella propria esclusiva discrezionalit?, inclusa la scelta dei tempi di attuazione, i quantitativi ed i prezzi unitari. In tale contesto, Fiat si atterr? al principio di acquistare azioni proprie solo se tali acquisti saranno portatori di valore per gli azionisti ed a condizione che non comportino ripercussioni negative sul proprio rating".

Il programma sar? realizzato sui mercati regolamentati secondo i seguenti termini: avr? termine il 30 aprile 2008 o comunque al raggiungimento del controvalore massimo di 1,4 miliardi di euro o di un numero di azioni pari al 10% del capitale sociale. Il prezzo massimo di acquisto non potr? essere superiore del 10% al prezzo di riferimento rilevato in Borsa il giorno precedente all`acquisto effettuato; il numero massimo di azioni acquistate giornalmente non potr? essere superiore al 20% del totale degli scambi giornalieri di ciascuna categoria.

http://dagospia.excite.it/articolo_index_36533.html

non c'? niente da fare...

Gabetti ? il numero 1....

e questo fa ancora pi? rabbia....

MITI E ROMITI ? LA FIAT NELL?ERA DELL?AVVOCATO: AGNELLI CURAVA LE ?PUBBLICHE RELAZIONI? (E CREAVA IL ?MITO? DEL SUO PERSONAGGIO), VALLETTA E ROMITI SI SBATTEVANO PER MANDARE AVANTI L?AZIENDA?

Valeria Braghieri per ?Libero?

L'INGEGNERE INNAMORATO DELL'AUTO

L'epoca di Vittorio Valletta nell'azienda inizia nel 1921. Finir? il 30 aprile del 1966. Conduce la Fiat fuori da tutti gli scossoni e la salva. Con una filosofia chiarissima: il segreto ? uno solo. Fare pi? grande la torta perch? al momento di dividere le fette ce ne sia una per tutti. Biagi descrive Vittorio Valletta: ?? piccolo di statura, una bocca che, quando sorride, si riempie di denti, una salute di ferro e un'interpretazione quasi paranoica della fabbrica.

"La Fiat, la Fiat, poi la famiglia" diceva. Ha sulle spalle una vicenda che avrebbe entusiasmato Edmondo De Amicis. Figlio di un ex ufficiale, lavora per mantenersi agli studi, nottate sui testi di economia e di statistica, prima un diploma, poi la laurea, prima un incarico all'istituto tecnico, poi docente all'universit??. Mangia ancora meno dell'Avvocato, una mela, una fetta di prosciutto. Non beve, non fuma, ha fatto mettere una brandina accanto al suo studio. Spessissimo, alle sei del mattino, la sua utilitaria ? gi? nel parcheggio dell'azienda. Ha l'unica passione dell'equitazione.

? l'unico, oltre al guardiano di turno, a passare dagli stabilimenti anche il giorno di Natale. Ha una sola adorata figlia, Fede, e il cancro gliela porta via. Un amico spiega che, di fatto, oltre alla figlia, appunto, Valletta am? solo la Fiat e che dedic? pochissime attenzioni alle donne. Sosteneva che ?il lavoratore ha diritto ad avere ogni giorno la sua tazza di brodo e una fetta di bollito? e, pi? in generale, voleva che tutti avessero un salario dignitoso e che la gente stesse bene. ?Credeva alla massa, all'individuo prestava pochissima attenzione? racconta Umberto.

Finanziava i viaggi dei dipendenti ai santuari cristiani, cre? la mutua Fiat, il premio Fiat, l'asilo Fiat, le colonie Fiat, la casa Fiat, la scuola Fiat... In fabbrica fece passare il concetto salesiano che "chiunque fa ? rispettato". ? uno dei protagonisti del "miracolo" dello sviluppo. Scrive Biagi di quel periodo: ?La motorizzazione del Paese, nascono la 500, la 600, la 850, il trionfo delle autostrade, il passaggio dell'Italia dalla chiusa e ferma civilt? agricola a quella industriale: entriamo in classifica, tra i primi dieci del mondo?. L'incontro tra Valletta e il Senatore Giovanni I (che lo adorava, la prima volta che lo vide disse ?? il mio uomo?), ha un retroscena abbastanza avvincente.

Sostanzialmente, sembra, l'allora ragionier Valletta, contattato dall'avvocato Bruno Villabruna, fornendo un'accurata documentazione, salva Agnelli da una brutta accusa di aggiotaggio. Il primo luglio del 1965, a Mosca, firma un accordo tra la Fiat e l'allora Urss, per la costruzione di un colossale impianto a Togliattigrad. ? considerato il pi? grande affare del secolo. ? il periodo in cui il delfino Gianni II si rende protagonista di una gaffe contrattuale che passer? alla storia. Sar? quando firmer? la proposta per vagliare la possibilit? di una pensione aziendale presentatagli da Luigi Gatti, l'allora rappresentante degli operai.

Gianni, convinto che Valletta avesse gi? esaminato, e accettato la proposta, firma senza esitazione e aggiunge anche un personalissimo commento: ?In fondo, ventimila lire al mese non sono un gran che; troppo poco direi?. Valletta ? un uomo di una sola parola. E non si tira mai indietro. Quando chiede un prestito alla Banca Morgan, restituisce i milioni di dollari prima della scadenza.

Mentre ? ancora nella stanza dei bottoni dell'azienda di Mirafiori, della sua carriera dir?: ?Mi sono divertito. In quarantacinque anni, mi ? andata sempre bene. La Fiat ? stata il mio giocattolo, lavorare il mio hobby. Per sentirmi allegro, mi basta pensare che ogni giorno, nei cinque continenti, quattromila persone comprano una Fiat. Mi sento a posto solo qui. ? la mia fortuna e la mia disgrazia. Sono certo di avere assolto il dovere assegnatomi da mia madre: operare nell'interesse di tutti, ma soprattutto di chi fatica e lavora?.

Ma ogni volta che qualcuno gli chiedeva, "chi avesse fatto grande la Fiat?", lui rispondeva: ?La prepotenza del senatore Agnelli?. E quando gli chiedono che progetti ha per il giorno in cui si ritirer? lui risponde: ?Morire il pi? presto possibile?. Il giorno in cui Valletta compie settant'anni, l'Avvocato gli regala un cavallo. Il 30 aprile 1966 ? convocata un'assemblea. Sono presenti 489 azionisti. Valletta ha ottantadue anni e prende l'ultima volta la parola: ?Il dottor Agnelli non ? soltanto il nipote di suo nonno?. Anche se, in realt?, per l'azienda, lui avrebbe preferito un periodo di transizione con l'ingegner Bono. Valletta diventa presidente onorario, poi ? nominato senatore a vita. Muore due anni dopo. Naturalmente durante il periodo di ferie. Quelli della Fiat, per assistere ai suoi funerali, non perderanno neppure un'ora di lavoro.

COME UN SOVRANO DEL RINASCIMENTO

Nel momento in cui Gianni prende il suo posto alla Fiat, un'inchiesta rivela che: 99 cittadini su 100 sanno chi ? il Papa, tutti conoscono Gianni. Gi? da tempo, era un "eroe della giovinezza". ? un uomo d'avvenire, ora guida anche la Fiat. Si vendono canottiere con stampata la sua immagine che a "Paris Match" suggerisce l'effigie del condottiero.

L'Avvocato e la sua disarmonica faccia aristocratica. Impone un modo di vestire. ?Di lui si descrivono le camicie azzurre tagliate su misura, i maglioni bianchi, i completi grigi di flanella, anche a doppio petto, i blue jeans e le magliette estive, le giacche Principe di Galles, i pullover di cachemire scollati a V che indossa nella stagione invernale, l'orologio al quarzo, il pulsar d'oro che gli stringe il polso, le cravatte larghe alla base, confezionate con stoffe acquistate in Inghilterra, che si rifanno al modello lanciato dal duca Edoardo di Windsor, le scarpe lavorate a spunterbo? ricorda Biagi. ? laconico e tagliente. Senza subordinate n? metafore.

? un instancabile cacciatore di emozioni, ammira i sindacalisti perch? li considera dei combattenti e lui ama la lotta, ha un desiderio spagnolesco di piacere, ambisce a discutere con gente sveglia, spiritosa e cattiva, corre in macchina, viaggia su jet privati, ? sportivo, adora la vela. ?Io sono un uomo legato alle condizioni atmosferiche? e pu? permettersi di seguire le lancette del barometro verso il bello stabile, noter? Biagi. Quando riceve, ? un padrone di casa perfetto e nelle sue case si mangia divinamente.

Gi? nel 1953, lo chef di casa guadagnava trecentomila lire al mese e mille lire per ogni invitato. Nei men? troneggiavano risotto al salmone, le crepes in brodo, il granoturco lessato col burro, i carciofi alla giud?a, il gelato e le torte fatte in casa. L'Avvocato ? inaspettatamente ghiotto di ricotta e di pastasciutta. Ma mangia pochissimo, beve mezzo bicchiere di Chianti a pasto, fuma quattro o cinque Chesterfield senza filtro al giorno.

i

UN ESORDIENTE DI QUARANT'ANNI

Forse anche Gianni Agnelli ? stato un uomo solo. ? stato molto solo e, sostanzialmente, si ? sempre fatto cattiva compagnia. Per questo, probabilmente, detestava i commiati. A un certo punto, ovunque si trovasse, non c'era pi?. Il disagio di Giorgio, l'infelicit? di Edoardo. Il malinconico 25 dicembre. Forse perch? a Natale, tutto ci? che non va, si vede. Saranno le luci... Agnelli era sempre altrove rispetto a dove si trovava e amava che gli altri coltivassero la sua assenza.

Da giovane, Agnelli, ha volato molto in alto, su ali robuste. Il peso della Fiat, sul serio, se lo ? caricato solo molto pi? tardi. Diciamo che di fatto, l'Avvocato, ha iniziato a lavorare sul serio alla stessa et? in cui, pi? o meno, gli altri andavano in pensione. Di solito, ? dopo i quaranta che gli Agnelli si rivelano. Fu quando cap? che, sebbene fosse molto ricco, era ancora tutto da farsi. Di lui, un ex dirigente della Fiat, dir? un giorno: ?Era un uomo acuto perch? consapevole della sua strutturale inadeguatezza come imprenditore leader di un gruppo mondiale. Era per? incapace, nel momento della verit?, di fare un onesto outing su se stesso?.

Secondo Valerio Castronovo: ?Non ha senso guardare la vita di Gianni Agnelli solo da un punto di vista della Fiat. Pi? che un capo azienda fu un uomo di relazioni internazionali. Fu un uomo del dopoguerra, il portatore di una visione di rapporti tra Europa e America?. Sembra che l'Avvocato non fosse troppo interessato ai processi finanziari e industriali e che si annoiasse apertamente e mortalmente durante i consigli di amministrazione. Di fatto, la sua carriera ? sempre stata aureolata dal fascino personale.

Aveva scelto quella strada, e la storia, alla fine, non gli ha dato torto: il privato ? politico. La collezione di opere d'arte, di barche, di auto, di persone... Persone, s?. Pare che l'Avvocato cercasse amici che avevano sempre la stessa caratteristica. E cio? quella di fargli respirare un certo glamour. Forse "amicizie", nel suo caso, era una parola un po' scentrata, in effetti. Naturalmente anche nei rapporti con il suo prossimo l'Avvocato era l'Avvocato. Una volta, a un conoscente che gli chiedeva chi fosse il suo amico che se n'era appena andato, lui rispose: ?Non ? un amico, ? una cattiva abitudine?. Diciamo che frequentava gli altri per avere l'esatto rimando di se stesso. Somerset, Meyer, Rockefeller, Kissinger, Kennedy, Lanza di Trabia... Nomi cos?.

Per? forse, alla fine, la sua estraneit? a tutto il resto, specie ci? che del resto riguardava l'azienda, lo metteva un po' a disagio. Dava sempre l'impressione di arrivare a cose fatte. Per questo, probabilmente, ebbe un rapporto cos? conflittuale con Cesare Romiti, ad esempio. Qualcuno sostiene che, pur essendo abituato a trattare con i grandi della terra, nei confronti del suo amministratore, Agnelli non seppe mai tenere una posizione definitiva. Nel 1976, quando le fabbriche sono prese d'assalto dalla contestazione, dalla lotta armata e dal terrorismo, i libici entrano nel capitale della Fiat. ? il momento di Cesare Romiti che arriva al Lingotto su segnalazione del numero uno di Mediobanca, Enrico Cuccia ed ? a lui, si dice, che Romiti rimase sempre fedele.

Molto pi? che agli stessi Agnelli. Romiti e Cuccia sono decisivi nel mettere sull'avviso Gianni Agnelli, ai tempi dei "cento giorni" di Carlo De Benedetti amministratore delegato in Fiat due anni prima, sulla scalata che l'Ingegnere avrebbe potuto tentare contro l'Avvocato. Da quel momento, Romiti ? sul ponte di comando. Storicamente, il suo nome rester? legato al pugno di ferro dell'azienda finalmente mostrato contro violenti e teppisti che hanno preso la mano al sindacato in fabbrica. Il licenziamento dei famosi "61" avviene con i segretari confederali della Triplice che riservatamente pregano Romiti di andare avanti, perch? loro hanno perso il controllo.

Ma in fabbrica ? un braccio di ferro di cui nessuno sa prevedere l'esito, dopo anni di pistole fumanti dei terroristi che a Torino hanno steso al suolo personaggi del calibro di Carlo Casalegno, il vicedirettore della ?Stampa?, il presidente dell'ordine degli avvocati, Fulvio Croce, guardie penitenziarie e poliziotti, consiglieri comunali e dirigenti della Dc. Avviene a quel punto la svolta che nessuno sembrava prevedere, la marcia dei quarantamila, guidata dal baffuto Luigi Arisio, un quadro Fiat che nella ripresa della legalit? e dell'ordine in azienda, ferreamente volute da Romiti, avr? pi? o meno la stessa importanza di Lech Walesa e della sua Solidarnosc contro il partito comunista e il suo regime in Polonia.

I "quadri" aziendali scendono in piazza per manifestare a favore del licenziamento dei 61 dipendenti che, secondo l'azienda, fiancheggiavano il terrorismo. Romiti comprende che quella dei quadri ? la parte da sostenere. E inizia "la svolta". Torino intera ? in piazza, quel giorno. E Romiti riconsegna agli Agnelli fabbriche in cui si lavora e non si spara. Negli anni Ottanta, l'azienda immette sul mercato alcuni modelli di auto di Vittorio Ghidella, che passeranno alla storia come alcune tra le scelte pi? azzeccate della casa automobilistica: la "Uno", la "Y10", la "Thema", la "Croma" e la "164".

Oltre a questo, Romiti negli anni Novanta, pi? precisamente alla fine degli anni Ottanta, ottiene dallo Stato, per la Fiat, 10mila miliardi di lire sotto forma di aiuti, sfruttando le agevolazioni messe a disposizione dall'economia mista. ? l'inizio della lunga serie di cosiddette "rottamazioni", gli incentivi pubblici che continuano ancor oggi, disposti con leggi finanziarie dalla politica e volte ad agevolare il rinnovo delle automobili circolanti. Poi arrivarono le guerre di Romiti contro Ghidella e contro Umberto (li sconfisse entrambi e li costrinse a lasciare).

Ma arriv? anche Tangentopoli e Romiti, con il suo coinvolgimento nell'inchiesta, fu costretto a ridurre la sua presenza in Fiat. Fu esattamente con Tangentopoli che i rapporti tra Cesare e Gianni si incrinarono. Nel momento in cui la magistratura indaga sui vertici Fiat per alcune questioni legate all'assegnazione di appalti pubblici, Romiti, naturalmente, viene sentito. E come si difende Romiti? Spiegando che se lui fosse stato al corrente di tutte le operazioni delle societ?, di sicuro ?anche Umberto e Gianni Agnelli avrebbero saputo?.

Secondo Marco Travaglio, Paolo Griseri e Massimo Novelli, Romiti, ai pm torinesi dichiara: ?Interrogate l'Avvocato Agnelli, che c'era prima di me, interrogate Umberto Agnelli e chiedetegli se sapevano?. Questi sarebbero, sostanzialmente, gli argomenti chiave di un interrogatorio del 15 giugno 1995. Fu in quell'occasione, e con quella posizione tenuta da Romiti di fronte ai magistrati, che i rapporti tra lui e l'Avvocato si sfilacciarono definitivamente. E con l'Avvocato che, secondo l'amministratore, non lo difese a dovere. Nel 1999, un Romiti gi? uscito dalla Fiat sanc? la fine del suo rapporto con la "real casa" appoggiando in Confindustria Antonio D'Amato invece che "il candidato di Torino", Carlo Callieri. Ma psicologicamente, tra Romiti e l'Avvocato, fu tutta un'altra battaglia.

Secondo Giorgio Garuzzo, tra i due fu un lungo, continuo inseguimento. Romiti cercava di accrescere sempre di pi? la sua immagine per conquistare l'Avvocato, l'altro si prendeva gioco del suo stile e dei suoi abiti marchiati di un certo "caracenismo di riporto". Ferrante racconta poi di Romiti il giorno del funerale di Gianni Agnelli. ?Una volta arrivato in chiesa resta in piedi, per tutta la durata della celebrazione, con una mano sul petto.

C'? qualcuno alle sue spalle che gli chiede di sedersi, viene mandato al diavolo. Ottenne di catturare l'attenzione perch? la gente si chiese come mai Romiti fosse rimasto in piedi. Un paio di anni dopo rivel? che quel giorno gli era venuto in mente di una volta, anni prima, quando aveva partecipato con Agnelli a una messa a Villar Perosa e lui, Agnelli, era rimasto in piedi. "Mi sembra che stare in piedi tutta la messa sia un modo per dimostrare rispetto alla religione e a me stesso" gli aveva detto?.

http://dagospia.excite.it/articolo_index_36532.html

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Dio, agisci!

Prenditeli tutti e giudicali con severit?....

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2 - SCONTRI GENERAZIONALI - SCHERZI DA BANCHIERE?

Un banchiere anziano parla delle nuove generazioni. Enrico Salza, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, dice di Corrado Passera, consigliere delegato e chief executive officer della sua stessa banca: "? sempre stato un perfetto numero due". Di John Elkann ai vertici Fiat: "? un bravo ragazzo, serio, intelligentissimo, anche se ancora gli manca la scintilla". Di Luca di Montezemolo: "Trova la sua forza in una signora di oltre ottant'anni, Susanna Agnelli, che gli vuol bene, lo stima e lo ha voluto presidente Fiat". Le battute pepate di Salza sono state raccolte dalla giornalista Nunzia Penelope nel suo libro 'Vecchi e potenti' (sottotitolo 'Perch? l'Italia ? in mano ai settantenni'), edito da Baldini Castoldi Dalai. Niente pepe, invece, per Sergio Marchionne: "Eccezionale". (T.M.)

Tra poco finisce la festa, Monnezzemolo....................

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2 - SCONTRI GENERAZIONALI - SCHERZI DA BANCHIERE?

Un banchiere anziano parla delle nuove generazioni. Enrico Salza, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, dice di Corrado Passera, consigliere delegato e chief executive officer della sua stessa banca: "? sempre stato un perfetto numero due". Di John Elkann ai vertici Fiat: "? un bravo ragazzo, serio, intelligentissimo, anche se ancora gli manca la scintilla". Di Luca di Montezemolo: "Trova la sua forza in una signora di oltre ottant'anni, Susanna Agnelli, che gli vuol bene, lo stima e lo ha voluto presidente Fiat". Le battute pepate di Salza sono state raccolte dalla giornalista Nunzia Penelope nel suo libro 'Vecchi e potenti' (sottotitolo 'Perch? l'Italia ? in mano ai settantenni'), edito da Baldini Castoldi Dalai. Niente pepe, invece, per Sergio Marchionne: "Eccezionale". (T.M.)

Tra poco finisce la festa, Monnezzemolo....................

Chiss? come mai zia Suny gli vuole cos? bene... sefz

Da segnalare anche il giudizio sul pap? di Oceano.

C'? un "ancora" di troppo, per?. La scintilla non c'? e non ci sar? mai.

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Petrucci, Montezemolo e il ministero della Melandri

Rifondazione contro la Melandri. Non solo: anche Gianni Petrucci ormai ? ai ferri corti col ministro dello sport. Il motivo? Il tentativo di fare fuori la Coni Servizi. Per la Melandri, e anche Rifondazione, ? un carrozzone che va smantellato: per ora ? andata male, ma il ministro ha spiegato che l'operazione "va fatta assolutamente entro il 2008". Walter Veltroni e il ministro Tommaso Padoa Schioppa la pensano diversamente: un parere di Mario Canzio, n.1 della Ragioneria di Stato, ? stato nascosto per troppi giorni nei cassetti. Forse perch? era troppo chiaro: "La norma (cio? la soppressione della Coni Servizi, ndr) comporta un onere di circa 170 milioni di euro ed ? priva di copertura". Con una spiegazione del danno che avrebbe avuto quell'emendamento, poi cancellato. Adesso sul sito di Rifondazione, "Un altro sport", molti dipendenti Coni attaccano la Melandri. Petrucci ? infuriato col ministro dello sport ma non lo dice, pur essendosi impegnato molto ed ad alti livelli politici nei giorni caldi (qualche amico che conta ? rimasto al n.1 dello sport italiano...). Possibile che prima della Coni Servizi venga eliminato il ministero dello sport. L'idea infatti ? di creare un maxiministero, affidato a Luca di Montezemolo: e l? dovrebbe finire anche lo sport. Cos? ? stato deciso, nella prossima legislatura i ministeri dovranno essere solo 12 e quindi verranno tagliati quelli senza portafoglio. Fra questi, appunto, il Pogas (nome orrendo), vale a dire il ministero per le politiche giovanili e attivit? sportive. Tempo fa, la Melandri ci diceva: "Sarebbe un errore cancellare il nostro ministero, perch? solo se hai un ministero alle spalle riesci a fare qualcosa di concreto, di importante per lo sport". Di sicuro, Giovanna Melandri e il suo braccio destro, Giovanni Lolli, nell'ultimo anno hanno lavorato molto e anche bene. Di sicuro hanno in cantiere progetti e riforme (legge '91, merchandising, stadi, ecc.). Ma l'aria che tira non ? per nulla chiara, e c'? il rischio di un ritorno al passato. Si vedr?. Gennaio non ? lontano...

http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/s...la-vacanza.html

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Petrucci, Montezemolo e il ministero della Melandri

Rifondazione contro la Melandri. Non solo: anche Gianni Petrucci ormai ? ai ferri corti col ministro dello sport. Il motivo? Il tentativo di fare fuori la Coni Servizi. Per la Melandri, e anche Rifondazione, ? un carrozzone che va smantellato: per ora ? andata male, ma il ministro ha spiegato che l'operazione "va fatta assolutamente entro il 2008". Walter Veltroni e il ministro Tommaso Padoa Schioppa la pensano diversamente: un parere di Mario Canzio, n.1 della Ragioneria di Stato, ? stato nascosto per troppi giorni nei cassetti. Forse perch? era troppo chiaro: "La norma (cio? la soppressione della Coni Servizi, ndr) comporta un onere di circa 170 milioni di euro ed ? priva di copertura". Con una spiegazione del danno che avrebbe avuto quell'emendamento, poi cancellato. Adesso sul sito di Rifondazione, "Un altro sport", molti dipendenti Coni attaccano la Melandri. Petrucci ? infuriato col ministro dello sport ma non lo dice, pur essendosi impegnato molto ed ad alti livelli politici nei giorni caldi (qualche amico che conta ? rimasto al n.1 dello sport italiano...). Possibile che prima della Coni Servizi venga eliminato il ministero dello sport. L'idea infatti ? di creare un maxiministero, affidato a Luca di Montezemolo: e l? dovrebbe finire anche lo sport. Cos? ? stato deciso, nella prossima legislatura i ministeri dovranno essere solo 12 e quindi verranno tagliati quelli senza portafoglio. Fra questi, appunto, il Pogas (nome orrendo), vale a dire il ministero per le politiche giovanili e attivit? sportive. Tempo fa, la Melandri ci diceva: "Sarebbe un errore cancellare il nostro ministero, perch? solo se hai un ministero alle spalle riesci a fare qualcosa di concreto, di importante per lo sport". Di sicuro, Giovanna Melandri e il suo braccio destro, Giovanni Lolli, nell'ultimo anno hanno lavorato molto e anche bene. Di sicuro hanno in cantiere progetti e riforme (legge '91, merchandising, stadi, ecc.). Ma l'aria che tira non ? per nulla chiara, e c'? il rischio di un ritorno al passato. Si vedr?. Gennaio non ? lontano...

http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/s...la-vacanza.html

...ah, tutto a posto: sarebbe come affidare a Pierino la direzione di un centro di ricerche nucleari...............

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...ah, tutto a posto: sarebbe come affidare a Pierino la direzione di un centro di ricerche nucleari...............

Anche peggio...

Sarebbe come dargli per sala dei divertimenti "la stanza dei bottoni"...

nessuna ricerca, solo missili da far partire...

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Anche peggio...

Sarebbe come dargli per sala dei divertimenti "la stanza dei bottoni"...

nessuna ricerca, solo missili da far partire...

pensavo ai livelli di competenza specifica (e secondo me Pierino sta messo molto meglio), caro Crazy ;)

nel merito della faccenda, comunque, un razzo va a fare danni altrove... ...il nostro invece ? specializzato nei disastri fatti in casa; e (qui sono d'accordo con te) riesce a realizzarli per vocazione naturale, senza affaccendarsi in troppe ricerche..................

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(e secondo me Pierino sta messo molto meglio)

Pierino ? un grande! ;)

il nostro invece ? specializzato nei disastri fatti in casa;

Casa-madre o casa famiglia? .asd .asd

Scusami, ma nonostante sia una battuta scontata non sono riuscito a trattenermi.

Cos? abbiamo chiuso il cerchio. ;)

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16 Dicembre 2007

Buffon senza rete

E? morto Rocco Marzo, il quinto assassinato sul lavoro a Torino, dopo due interventi chirurgici.

A Torino, oltre alla ThyssenKrupp, c?? la Fiat, il cui presidente ? anche presidente di Confindustria.

Dopo la pubblicit? progresso e quella ingannevole la Fiat ha inventato la pubblicit? deplorevole.

In uno spot, Buffon, simbolo della squadra di famiglia, si lancia come Tarzan tra parapetti inesistenti e senza nessuna protezione.

La realt? in molti cantieri ? quella illustrata dal portierone, ma incoraggiarla ? eccessivo, certo padronale, forse criminale.

L?AITeP, Associazione Italiana dei Tecnici della Prevenzione, ha ritoccato opportunamente la pubblicit?.

Vi invito a trovare le differenze tra le due foto.

Buffon, sui ponteggi mandaci Montezemolo!

Per chiudere in bellezza vi invito a riflettere sui dati che mi ha segnalato Marco Bazzoni-Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dal sito di ANNO ZERO:

?NUMERI (a cura di Giusy Arena e Filippo Barone)

774: morti sul lavoro da gennaio a settembre 2007

34.051: incidenti sul lavoro nel 2006 (Inail)

8.450: ispettori per 5 milioni di aziende

30: ispettori a Torino per 68 mila aziende (1 ogni 2.266 aziende)

93%: condannati in primo grado che non va in carcere (Mario Almerighi, magistrato)

150 mila: processi che ogni anno vanno in prescrizione (Ministero Giustizia)

+ 8,1%: profitti generati da un dipendente per l?azienda in un anno

+ 0,4%: salario di un dipendente ogni anno

+ 90%:profitti delle grandi imprese industriali in dieci anni

+ 5%: redditi di un dipendente in dieci anni (Ires-Cgil)

Si ringrazia particolarmente l?Ires-Cgil per la collaborazione."

Integrazione di Marco Bazzoni, che contesta alcuni dati:

930.000 incidenti sul lavoro nel 2006 e non 34.051

1.950: gli ispettori che controllano la sicurezza (o tecnici della prevenzione negli ambienti di lavoro).

beppegrillo.it

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16 Dicembre 2007

Buffon senza rete

E? morto Rocco Marzo, il quinto assassinato sul lavoro a Torino, dopo due interventi chirurgici.

A Torino, oltre alla ThyssenKrupp, c?? la Fiat, il cui presidente ? anche presidente di Confindustria.

Dopo la pubblicit? progresso e quella ingannevole la Fiat ha inventato la pubblicit? deplorevole.

In uno spot, Buffon, simbolo della squadra di famiglia, si lancia come Tarzan tra parapetti inesistenti e senza nessuna protezione.

La realt? in molti cantieri ? quella illustrata dal portierone, ma incoraggiarla ? eccessivo, certo padronale, forse criminale.

L?AITeP, Associazione Italiana dei Tecnici della Prevenzione, ha ritoccato opportunamente la pubblicit?.

Vi invito a trovare le differenze tra le due foto.

Buffon, sui ponteggi mandaci Montezemolo!

Per chiudere in bellezza vi invito a riflettere sui dati che mi ha segnalato Marco Bazzoni-Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza dal sito di ANNO ZERO:

?NUMERI (a cura di Giusy Arena e Filippo Barone)

774: morti sul lavoro da gennaio a settembre 2007

34.051: incidenti sul lavoro nel 2006 (Inail)

8.450: ispettori per 5 milioni di aziende

30: ispettori a Torino per 68 mila aziende (1 ogni 2.266 aziende)

93%: condannati in primo grado che non va in carcere (Mario Almerighi, magistrato)

150 mila: processi che ogni anno vanno in prescrizione (Ministero Giustizia)

+ 8,1%: profitti generati da un dipendente per l?azienda in un anno

+ 0,4%: salario di un dipendente ogni anno

+ 90%:profitti delle grandi imprese industriali in dieci anni

+ 5%: redditi di un dipendente in dieci anni (Ires-Cgil)

Si ringrazia particolarmente l?Ires-Cgil per la collaborazione."

Integrazione di Marco Bazzoni, che contesta alcuni dati:

930.000 incidenti sul lavoro nel 2006 e non 34.051

1.950: gli ispettori che controllano la sicurezza (o tecnici della prevenzione negli ambienti di lavoro).

beppegrillo.it

ottima iniziativa, Crazy, quella di riportare queste informazioni...

...e quel qualcuno che parlava (a vanvera) di leadership basata sul consenso far? bene a cominciare a rifletterci molto seriamente...

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