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Fabri BN

Tifoso Juventus
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  1. Il problema è che questi qui scrivono ogni tre giorni, in mezzo a un mare di altri personaggi del settore. Se ci fosse meno gente, o anche solo la possibilità di scrivere una volta ogni tot. e non in maniera indiscriminata, la gente avrebbe più memoria, e gente come Zazzaroni, più pudore... Invece va ancora pontificare da qualunque parte, e rilancia strunzata su strunzata. Tanto, tempo due giorni, ed è tutto dimenticato.
  2. Per carità, è un dato anche questo e va interpretato e rispettato, pur sapendo che là fuori ci sarà sicuramente qualcuno pronto a mostrare grafici che dicono il contrario. Dei dati faccio davvero poco uso, ho più che altro la sensazione che le partite si giochino su un piano inclinato in cui non esiste più centrocampo. Ping pong (o pinne ponne, per dirla alla Mazzone) da una parte all'altra, con la sensazione che difendersi sarà difficile, e forse anche poco utile. I punteggi tennistici degli ottavi di CL mi hanno indotto ancor di più a queste riflessioni. Mi pare di vedere che segnare un gol in più dell'avversario sia diventato importante, più che pensare di non far segnare gli altri. Anche l'abolizione del gol in trasferta incide in questo senso, perché si gioca con meno scrupoli. Mi fermo alle sensazioni, perchè è ancora il meglio che riesco a fare se parlo di calcio. Tu trovi davvero che non sia cambiato granché, e che la difesa sia preponderante sull'attacco? A me pare di vedere l'opposto, ed è un effetto flipper quasi nauseante per i miei gusti.
  3. Tu lo sai che questa affermazione è molto pericolosa? Non sa difendere più nessuno, stiamo andando verso un completo sbilanciamento all'attacco (che non vuol dire essere più forti e giocare meglio).
  4. Vero... Secondo me i fattori sono diversi. - Il primo riguarda i social. Chi più chi meno, siamo arrivati a tifare più per le nostre opinioni che per la squadra di cui tanto discutiamo. Meccanismo perverso che ha invaso ogni sfera quotidiana, non solo quella del calcio parlato. - L'assenza di una stampa all'altezza, di programmi TV in cui si facciano davvero divulgazione e approfondimento calcistico. Lo scrivevo anche ieri, siamo agli slogan da bar anche sui giornali o nei tweet di opinionisti e pseudo-addetti ai lavori. Non si può avere una cultura sportiva decente in questo contesto, e nemmeno opinioni approfondite. - Ultimo punto, il più importante... La Juve di oggi è qualcosa di talmente asettico, dalla testa ai piedi, dai giocatori alla proprietà, che è molto ma molto difficile sentirsene parte. È un club che non trasmette nulla, che non ha attualmente i tratti distintivi che ce ne hanno fatto innamorare, nè in campo nè fuori.
  5. Una partita va in un certo modo e la si usa per fare propaganda contro. Una partita va come ieri, e via con la sarabanda di minghiate. Livello del dibattito mediatico agghiacciande. Solo slogan e titoloni per avere consensi veloci. E parliamo dello sport più seguito in Italia, attorno al quale ruotano cifre enormi. Che roba scarsa...
  6. Ma devono dire per contratto che è una partita bellissima con ritmo insostenibile? A me sembra una mezza ciofeca...
  7. Il topic è hot. È successo qualcosa?
  8. Hai voglia... Se togli la patina di mediaticità al calcio di oggi, non so che cosa resti. A quei tempi, nel mio piccolo, ho visto delle forzature notevoli, roba del tipo "il ruolo non esiste, bisogna saper far tutto" ecc. Roba da farvi accapponare la pelle.
  9. Questo è interessante. Purtroppo non conosco istruttori che fossero già nel giro che conta in quell'epoca. Sarebbe bello sapere come e quanto sono cambiati certi criteri nel tempo, e con quali conseguenze sui vivai.
  10. Già... C'è un filo conduttore che parte da lontanissimo.
  11. Questo lo posso confermare in maniera diretta. Ho allenato a livello locale fino al 2019, eravamo ben monitorati dalle squadre di livello regionale, dall'Atalanta e dal Monza, che stava iniziando la scalata. Inter e Milan no, per entrare là devi essere un cyborg. Fatto sta, che se per squadre di livello regionale la discriminante fisica non c'è, per le professionistiche è la primissima scrematura, già a otto anni di età. Hanno osservato, provato e deciso di non prendere diversi bambini della mia società, asserendo che il loro sviluppo fisico non era compatibile con le esigenze del settore giovanile, pur ammettendo che a livello tecnico erano perfettamente in grado. Ho visto passare davanti a questi bambini dei piccoli giganti provenienti da altre società, perché l'idea è che grazie agli istruttori a libro paga da loro verrà insegnata anche la tecnica. L'importante è partire da una struttura fisica che prometta il metro e ottanta. Fa perfettamente il paio con ciò che vediamo nel calcio degli adulti.
  12. È per distinguersi dagli altri. Finché abbiamo vinto trofei, ho capito a fatica questo modo di proporsi, ma adesso... In ogni caso non può durare, penso e spero che stiamo assistendo agli ultimi sgoccioli.
  13. Intanto vedo @stefano rieti nella lista degli utenti attivi nella discussione. C'è qualcosa in particolare che vorresti sapere?
  14. In Italia ragioniamo per etichette, pro o contro, praticamente per ogni cosa che crei un minimo di dibattito. Il calcio accende la passione di tutti, e vedere un allenatore che vince, proponendo ostinatamente un qualcosa di diverso dalla tendenza (vuoi per scelta, vuoi per incapacità di fare altro) ha generato un vero e proprio mito. Tutto questo non esiste più dal 2019, ma tornando alle etichette, se Max vince una partita, anche una ogni dieci, non fa semplicemente tre punti. È cortomuso, Allegrata, #finoallafine. Così, senza contestualizzare, senza ragionarci sopra. In questo senso i social e la stampa stanno facendo disastri immani, radicalizzando la gente più di quanto non si riuscisse anni fa.
  15. Grande penna, mi hai ricordato Gianni Brera
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