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  1. Il tedesco Hans-Joachim Stuck (ATS-Ford D2), ritiratosi per protesta dalla gara dopo che il direttore tecnico della scuderia accusò la Goodyear di non fornire al team pneumatici competitivi, lasciò il 22º posto in griglia, l'ultimo disponibile, a Elio De Angelis, il primo dei non qualificati. Jacky Ickx andò in testacoda durante il giro di formazione, tanto che fu costretto a utilizzare il muletto. Gilles Villeneuve partì bene e passa primo alla prima curva davanti al poleman Jean-Pierre Jabouille, Jody Scheckter, Nelson Piquet, Jean-Pierre Jarier e Niki Lauda; male invece iniziò René Arnoux, partito dalla prima fila, che al termine del primo giro era nono. Arnoux fu il protagonista dei primi giri: passò Jones al terzo giro, poi Niki Lauda, poi Jean-Pierre Jarier al giro 7 e Nelson Piquet dopo altri quattro giri, portandosi così in quarta posizione, dietro a Jody Scheckter. Il sudafricano, penalizzato dalle coperture, resistette poco, tanto che al giro 15 Arnoux si pose in terza posizione. Al ventitreesimo giro Lauda, ormai sceso in nona posizione, fu costretto al ritiro per un testacoda. Tra il trentacinquesimo e trentaseiesimo giro Jody Scheckter perse altre due posizioni a favore di Nelson Piquet e Alan Jones. La classifica vedeva sempre al comando Gilles Villeneuve, seguito dalle due Renault. Al giro 47 Jean-Pierre Jabouille passò Villeneuve, installandosi al primo posto e riuscendo subito a porre un certo margine sul canadese. Sei giri dopo anche l'altra Brabham, quella di Piquet, fu costretta al ritiro, per incidente, mentre al giro 55 Jody Scheckter fu costretto a una sosta ai box per sostituire le coperture. Scalarono in zona punti (dietro a Jabouille, Villeneuve, Arnoux e Jones) Jean-Pierre Jarier e Clay Regazzoni. Negli ultimi giri Villeneuve si trovò in crisi con i freni tanto che Arnoux iniziò ad avvicinarsi al ferrarista. Negli ultimi tre giri i due piloti dettero vita a un intenso duello fatto di sorpassi e controsorpassi, con la Ferrari più veloce nel misto e la Renault che recuperava sul breve rettilineo. Alla fine prevalse Villeneuve per soli 14 centesimi. Vinse, per la prima volta in F1, Jean-Pierre Jabouille, pilota francese su vettura francese, a motore, pneumatici e carburante francesi: questa fu la prima vittoria in F1 di Renault e di un motore turbocompresso. La casa francese fu il ventiseiesimo costruttore a vincere una gara mondiale,mentre Jabouille fu il sessantaquattresimo pilota a riuscire nell'impresa. Era dal Gran Premio d'Olanda 1971 che il podio non veniva monopolizzato da tre vetture di scuderie che, oltre al telaio, costruivano in proprio anche il motore. Al termine del gran premio le Renault vennero sottoposte a un controllo tecnico riguardante la cilindrata del motore. Il controllo confermò la regolarità della cilindrata. Lo spettacolo offerto da Gilles Villeneuve e René Arnoux negli ultimi giri della gara dette vita a un intenso dibattito sulla correttezza o meno delle manovre tenute dai due piloti. René Arnoux affermò: « La gente si impressiona perché non è abituata a vedere certe scene. Chi assiste alle gare di Formula 2 e 3 non si sorprende per certi sorpassi, per queste situazioni definite da brivido. Il rischio è sempre abbastanza calcolato. Quando capita qualche incidente è perché c'è un imprevisto, per un errore o perché la macchina si guasta. Le nostre vetture sono costruite apposta per andare forte, per frenare rapidamente e per tentare sorpassi al limite.» L'ingegner Carlo Chiti, dell'Alfa Romeo obiettò: « Non ho visto la televisione, ma mi hanno raccontato con dovizia di particolari quanto è successo. A mio avviso non si è trattato di uno spettacolo edificante. Urti, sportellate ed ogni tipo di scorrettezza. Questi piloti sono abituati male perché nessuno fa mai rispettare i regolamenti e non ci sono punizioni. È chiaro che correndo in automobile a certe velocità i rischi ci sono. Ma andarli a cercare è pura follia. Il fatto più grave e che non sono soltanto i giovani a comportarsi in questa maniera ma anche gli anziani, quel piloti che dovrebbero dare l'esempio. Poi quando succedono gli incidenti gravi si cercano le responsabilità.» (wikipedia.org)
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