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  1. Dopo la sosta per le nazionali, bianconere di nuovo in campo domenica 26 febbraio alle 12:30 a Vinovo
  2. Si chiama Bénédicte Simon, è nata a Mantes-la-Jolie, nel nord della Francia, il 2 giugno 1997 e da oggi è una nuova giocatrice delle Juventus Women. Difensore, arriva dal PSG e firma un contratto fino al 30 giugno 2025. Vestirà la maglia numero 20. La carriera di Bénédicte comincia con la maglia dell’FC Mantois 78, poi l’esordio tra le grandi con l’Aurillac Arpajon e il passaggio nel 2016 al Reims, in Division 2. Nel 2019 contribuisce a portare il club nella massima serie francese e nel 2020 si trasferisce al PSG, con cui esordisce proprio contro la sua ex squadra e, alla prima stagione, si laurea campionessa di Francia. Juventus.com
  3. Come da titolo, la danese se ne va in via definitiva in Danimarca con la squadra che abbiamo battuto nel preliminare quest'anno, il Koge, Agnese invece andrà sino alla fine della stagione a Genova alla Sampdoria. In bocca al lupo ad entrambe, speriamo che Agnese possa ritrovarsi
  4. La Fiorentina Femminile ha annunciato di aver acquisito a titolo temporaneo i diritti alle prestazioni sportive della calciatrice Annahita Le Loc’h Zamanian Bakhtiari. Proveniente dalla Juventus, classe 1998, Annahita è una centrocampista con passaporto francese ed è in Italia da due stagioni. Continua su: https://www.lfootball.it/2023/01/annahita-zamanian-passa-alla-fiorentina-femminile
  5. Sorelle e fratelli di tifosibianconeri.com, questo portale da 17 anni è uno dei luoghi principali che accoglie il tifo juventino sul web nonché il primo forum bianconero on-line ad esser stato creato. Un luogo in cui si sono commentati momenti magici e momenti difficili come nel 2006; proprio in quell'anno, il forum è stato il centro gravitazionale del tifo a tinte bianconere durante la farsa di calciopoli ed è stato un luogo di compattezza, di ritrovo, e di riunione per molti di noi. Oggi, nostro malgrado, ci troviamo ad assistere all’ennesima ingiustizia perpetrata nei nostri confronti con lo scopo unico di annientare la nostra passione nonché i valori della nostra squadra: una ingiusta ed incomprensibile penalizzazione di -15 punti in campionato (con prospettive altrettanto inquietanti) è stata inflitta unicamente alla società che amiamo, mentre, al contrario, alle altre società è stata data l’ennesima pacca sulla spalla. Questo è l'ultimo affronto nei confronti non soltanto della Juventus ma anche di tutti noi. Un affronto che ci porta a dire BASTA. Il nostro tifo e la nostra passione vengono ulteriormente umiliate a distanza di tempo senza nessun rispetto; tifosibianconeri.com esprime tutto il suo sdegno per l'attuale situazione e sostiene tutte le iniziative di dissenso, civili ma determinate, da parte dei tifosi. Lo scopo di tutti dovrebbe essere quello di isolare chi, per l’ennesima volta, non fa altro che umiliare unicamente la nostra passione. Invitiamo quindi chi ci legge a valutare l’opportunità di porre fine a ogni rapporto con le pay-tv, con i mass-media, con i canali social, e con tutto l'ambito del sistema calcio. La Juventus è e sempre sarà il centro della nostra passione. Per questo invitiamo a non finanziare chi ha il solo scopo di danneggiare il mondo bianconero con rappresentazioni parziali e irrispettose nei confronti dei tifosi. Lo staff ringrazia tutti gli utenti che in questi giorni stanno dimostrando affetto e vicinanza alla squadra, mettendo in risalto lo straordinario amore che i tifosi riescono ad elargire a questi gloriosi colori fin troppe volte vilipesi. Insieme, e soprattutto uniti, vinceremo anche questa volta. Fino alla fine. Lo staff di tifosibianconeri.com
  6. Allora ieri sera, durante il live della partita contro l'Atalanta, ho ripreso tre fratelli che parlavano della situazione andando in OT rispetto al tema principale che ovviamente era quello della partita. I tre fratelli poi mi hanno risposto chiedendomi scusa, facendomi capire quanto avevo sbagliato in quel frangente. Io oramai, si può dire, nemmeno modero più, mi piacciono i numeri e mi piace arricchire questo posto di statistiche compatibilmente con il mio tempo. Rimango qui per tre cose: per la passione che la gente dopo tanti anni esprime su questo posto ergo voi che leggete, per questo posto che oramai dal 2005 rappresenta una parte rilevante della mia vita, e per questi colori che contraddistinguono ogni istante che calco su questo mondo e che eternamente rappresenteranno me stesso finché avrò l'opportunità di risiedere sullo stesso. Noi non dobbiamo chiedere scusa. Non siamo noi a doverlo fare, bensì coloro che agiscono imprudentemente gestendo malamente la nostra passione per poi andar via con una semplice lettera di dimissioni mentre il risultato dei loro errori li paghiamo noi che non siamo nemmeno dipendenti ma che rappresentiamo ogni cosa, e coloro che sfogano le loro frustrazioni ottemperando una visione giuridica altamente fuori da ogni logica allo scopo unico di affossare, ancora una volta, ciò che rappresenta la nostra passione. Tifare per questi colori è diventato dannatamente complicato. E' vero, se volevamo qualcosa di semplice e felice bastava farsi una fede bianca e andare a sostenere il Real Madrid, ma la vocazione si segue e non si sceglie, e noi abbiamo questa e a quel bianco gli abbiamo aggiunto il nero. Nel bene, e nel male. Però ultimamente andare dietro a queste roba sta diventando un teorema talmente complesso la cui risoluzione metterebbe in difficoltà anche il Prof. Rubbia. Ma ciò che mi spinge a rimanere qua nonostante tante volte mi son detto basta, è il rispetto per coloro che hanno creato, sostenuto, e consolidato l'essenza di questi due colori. E' una cosa a cui, personalmente, non riuscirei a voltare le spalle. Non riesco a lasciarla andare perché mi pentirei dopo credo 2 metri dall'esser andato via. Però comprendo quando la gente possa essere stanca, e quanto un altro problema del genere possa portare a disaffezione, ma i colori non rispondono per i danni che fanno altri, non rispondono delle malefatte che ogni volta vengono affibbiati ad essi con una giuridicità creata con la sciarpa al collo. Viviamo in un paese dove una persona di anni 37 con due lauree cerca ancora il suo posto del mondo (Riferimento al sottoscritto non è casuale) e dove l'ingiustizia regna sovrana, figuriamoci cosa possa accadere nei confronti di una franchigia cui tutti dovrebbero baciare i piedi per i benefici anche in termini economici che porta e che invece viene messa in ginocchio per l'invidia che fa sorgere. E' dura ma non dobbiamo voltare le spalle a questi colori. Non possiamo farlo perché se lo facessimo andremo ad attuare nel pieno della sua completezza un disegno artificioso da parte di tutti quelli che vogliono distruggerci ancora una volta. Perché la storia ha dimostrato che nonostante malefatte, ingiustizie, proprietà incapaci, dirigenti incompetenti, giocatori scarsi, allenatori inadatti, e tanto altro la Juventus TORNA SEMPRE. NOI torniamo sempre. Perché la Juve sta in tutti noi. In coloro che la seguono in ogni trasferta, in ogni sciarpa o striscione, in ogni bambino con lo zainetto bianconero, in chi ha soprattutto dato la vita e ora non c'è più. Torneremo e lo faremo. E lo faremo ancora una volta indipendentemente da come andrà questa stagione. Lo faremo con veemenza e nonostante tutto ciò che accadrà. Saremo qui ad alzargli coppe in faccia, scudetti, magari perderemo altre finali ma mentre noi ci saremo SUL CAMPO, loro torneranno a guardare IN TELEVISIONE consapevoli che le uniche opportunità per svolgere tale mestiere le possono avere facendo fuori gli altri mediante i tavolini. E poi ci butteranno a terra di nuovo? E sarà dura di nuovo, e sarà ancora più bello se potremo esserci il giorno in cui si ritornerà. Han vinto proprietà cinesi e cartonate, tornerà a farlo anche la Juventus. Nel frattempo però noi, dobbiamo voltare le spalle a chi semina veleno attuando iniziative lecite e democratiche, lodo appunto coloro che stanno disdicendo TUTTO CIO' CHE E' POSSIBILE DISDIRE, anche se sono azioni che possono colpire marginalmente chi vuole male, amen, è un segnale. Bisogna voltare le spalle. Voltare le spalle a loro, e rivolgerlo soltanto alla Juventus. O quel che ne rimane o ne rimarrà. Che sia in questa serie o anche nella peggiore delle dilettantistiche. Non tifo per sollevare trofei, ma per l'amore che questa storia ha emanato in un lontano inverno del 1897 e che è giunto sino ai nostri giorni. Pensate che all'epoca anche quelle persone non abbiano vissuto periodi complessi? Eppure siamo qua a parlarne ancora. Potete togliere punti, potete togliere trofei, potete inventarvi qualunque malefatta degna di questo splendido paese che spero un giorno possa risorgere dall'oblio dove taluni personaggi lo hanno confinato, ma non mi toglierete mai la voglia di essere presente in ogni partita, di aggiornare questo posto, e di condividere una passione che non ci toglierete mai nemmeno con la più definitiva delle radiazioni. Uno scoglio non può arginare un mare, un mare non si ferma mai nemmeno nel periodo più turbolento. E nonostante tenterete sempre di inquinarlo tornerà sempre a splendere in barba alle nubi che vogliono offuscarlo. Spetta a noi navigarlo anche nella acque agitate, tenere duro quando il vento è forte, e cercare di resistere alle intemperie e alle ingiustizie. Io, personalmente, non mollerò di un centimetro. Rimarrò qui a scrivere ad aggiornare. A soffrire e a gioire. A litigare e e spiegare. Fino all'ultimo giorno di vita. Non toglieranno mai la mia passione attraverso sentenze orripilanti, al massimo incentiveranno l'amore verso questi colori che, nel mio piccolo, proteggerò e difenderò come posso in ogni luogo e categoria. Chi è stanco e non ci vuole stare lo capisco benissimo però lo faccia adesso e coerentemente con i suoi pensieri. Personalmente io rimango qui. Perché non ho scelto altro che il bianco e il nero, e non avrò mai sfumature di colori dove rifugiarmi quando le robe vanno male, felice di farlo e speranzoso di non essere il solo. Fino alla fine.
  7. Io seguiro' solo forum e siti web juventini. Ho seguito il live ieri sera per curiosita' e devo essere sincero che sentire che ancora qualcuno prova emozioni per la partita (esultare per i gol, arrabbiarsi per gli errori e le decisioni arbitrali) mi ha dato una strana sensazione. Forse che amare la Juve significa continuare a seguirla a prescindere? Io sinceramente non ci riesco.
  8. Ragazze di scena a Brescia domenica 8 gennaio alle ore 14:30 per l'ultima partita dei gironi preliminari di Coppa dopo la vittoria in Veneto contro il Cittadella
  9. Oggi tappa fondamentale all'Allianz per poi giocarsi il turno a Lione prossima volta
  10. 1 Perché nella relazione del club si parla del rischio di "non essere in grado di partecipare dalle competizioni nazionali e/o europee"? Nella relazione finanziaria di una società quotata in Borsa è prassi che ci sia una parte dedicata ai potenziali rischi per il club. "Il gruppo è esposto al rischio di sanzioni, esclusione o limitazione all’accesso alle competizioni Uefa in ragione degli sviluppi del contenzioso relativo al progetto Superlega", si legge. Viene segnalato anche il procedimento aperto dall’Uefa il 1° dicembre "volto alla verifica del rispetto delle Uefa Club Licensing and Financial Fair Play Regulation". Il club avverte gli azionisti che la Juve, nei casi più gravi, potrebbe "non essere in grado di partecipare alle competizioni nazionali e/o europee" se non fosse nelle condizioni, in futuro, di rispettare appieno i parametri del fair play finanziario. 2 Tutto questo nasce dall'inchiesta Prisma? Sì. L’inchiesta, partita a maggio 2021 e condotta da un pool di magistrati della Procura di Torino (Mario Bendoni, Ciro Santoriello e l’aggiunto Marco Gianoglio) ha messo nel mirino i bilanci della Juventus di tre stagioni, 2019 al 2021, che secondo l’accusa sarebbero stati truccati con plusvalenze artificiali e le due "manovre stipendi" (dilazioni delle mensilità in epoca Covid che per gli inquirenti non è stata adeguatamente contabilizzata). Nei giorni scorsi è stata presentata richiesta di rinvio a giudizio per 12 indagati (tra cui Agnelli, Nedved, Arrivabene e l’ex Paratici) più la Juve con 4 capi d’imputazione: manipolazione del mercato, false comunicazioni, sociali, emissione di fatture false e ostacolo all’esercizio della vigilanza. Si attende, che venga fissata l’udienza preliminare, probabilmente tra gennaio e febbraio 2023. 3 Perché Andrea Agnelli si è dimesso? Come si legge dalla relazione del collegio sindacale del club, "nella seduta del 28 novembre, tutti i membri in carica del consiglio di amministrazione, considerata la centralità e la rilevanza delle questioni legali e tecnico-contabili pendenti, hanno dichiarato di rinunciare all’incarico". In sostanza sono sorte delle divergenze sul bilancio 2022 e sulle modifiche da apportare dopo i rilievi fatti dalla Consob e dalla Procura di Torino. 4 Perché Deloitte ha presentato un giudizio con rilievi sul bilancio 2022? Per quanto il bilancio sia conforme e redatto a norma di legge, per revisori e sindaci non è stato conteggiato l’effetto delle manovre stipendi: in questo modo la perdita dell’esercizio chiuso al 30 giugno 2022 risulta sovrastimata di 44 milioni di euro così come il patrimonio netto sovrastimato per 5 milioni. La Juventus ha replicato di non condividere i rilievi. 5 L'Uefa può escludere la Juve dalle Coppe? Sì, qualora l’organo di amministrazione della giustizia di Nyon ravvisi gravi violazioni rispetto ai principi del fair play finanziario. La Juventus, come altri club italiani, ha già raggiunto un’intesa con la Uefa sulla base dei bilanci attuali. A questo proposito Javier Tebas (nella foto), numero uno della Liga, ha chiesto al presidente Uefa Ceferin sanzioni immediate contro la Juve, forse anche per spingere la nuova dirigenza a uscire dalla Superlega. 6 Come si muoverà la giustizia sportiva? La Juventus è già stata assolta in primo e secondo grado della giustizia sportiva sulle plusvalenze, ma ora il procuratore della Figc, Giuseppe Chiné, dopo essere entrato in possesso degli atti relativi alla chiusura delle indagini dell’inchiesta Prisma, ha aperto un nuovo fascicolo sulla "manovra stipendi", la mossa attraverso la quale il club, secondo l’accusa dei pm di Torino, ha comunicato alla Borsa un taglio degli stipendi di 90 milioni, quando in realtà il "risparmio" sarebbe stato limitato a 22. Secondo l’art. 31 del codice di giustizia sportiva, la Juve rischia da un’ammenda fino alla penalizzazione di uno o più punti in classifica. 7 Come si difende la Juventus? Sulle plusvalenze la Juve ha sottolineato in più occasioni che "due sentenze della giustizia sportiva hanno già riconosciuto la piena regolarità contabile da parte della società". Quanto alle manovre stipendi, il club sostiene che non vi fosse certezza dell’obbligo di corresponsione della quota non ancora versata ai calciatori, ma che la cifra era subordinata alla ripresa o alla disputa dei campionati in tempi di pandemia. 8 L'inchiesta potrebbe allargarsi ad altri club? Sì: la Procura di Torino ha evidenziato "opacità nei rapporti" con Atalanta, Sampdoria, Sassuolo, Empoli e Udinese. Potrebbero sorgere profili di responsabilità sportiva e penale: in caso di ipotesi di reato, potrebbero essere coinvolte le procure di competenza.
  11. Martina Rosucci, da sabato pomeriggio c’è una domanda che tutti vorrebbero farle: come sta? «Per fortuna non è nulla di grave, ho un edema da distorsione quindi il ginocchio è un po’ dolente». A proposito della gara di sabato, abbiamo visto una Juve caparbia e vogliosa di dare un segnale importante: su quale aspetto vi siete concentrate alla vigilia? «Si è vista in campionato una Juve da Champions, con l’atteggiamento che abbiamo sempre in Coppa. Abbiamo lavorato sulla cura dei dettagli, partendo anche dall’aspetto motivazionale. Dopo la gara con il Como ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che dovevamo fare tutti qualcosa in più anche sul piano del gioco». La poca efficacia sotto porta è l’aspetto che più vi sta penalizzando? «È la poca efficacia in generale. Dalla Supercoppa in poi abbiamo sempre creato tanto e questo è positivo perché vuol dire che riusciamo ad arrivare davanti alla porta in maniera fluida. Poi sì, manchiamo in cinismo, ma questo può accadere agli attaccanti come ai centrocampisti e anche ai difensori, quando per esempio sull’unica occasione concessa non riusciamo a prendere la decisione giusta». In campionato i numeri dicono che è con le cosiddette “piccole” che avete fatto più fatica: teme che possa subentrare un po’ di appagamento? «Ci sono partite che si affrontano con un’attenzione maggiore, penso a quella con l’Arsenal in cui la testa rimane attiva 96 minuti perché una piccola distrazione può costare cara. Non è appagamento, in realtà, ma succede che in alcune gare, inconsciamente, ci siano momenti in cui l’attenzione cala. Senza dimenticare che, solo contro di noi, tutte le squadre giocano al massimo e questo complica le cose». Anche lei ha voluto mandare un messaggio al presidente Agnelli: che cosa rappresenta per lei? «Quando ho ricevuto la chiamata da parte della Juventus la prima domanda che ho fatto è stata “Ma quella vera? Nel senso, quella del presidente Agnelli?”. Ecco, credo che qui ci sia tutto. Ha dato credibilità al nostro movimento e di fatto ha cambiato le nostre vite, gli saremo per sempre riconoscenti». Una vittoria contro l’Arsenal sarebbe un altro bel regalo per lui: cosa dovrete migliorare rispetto alla gara dell’Allianz? «Domani potrà fare la differenza riuscire a partire da subito con il coraggio che abbiamo avuto nella ripresa, il coraggio di giocare la palla, di stare più alte e di credere che possiamo fare male. E poi serviranno attenzione e umiltà». Per i quarti su chi bisogna fare la corsa? «La qualificazione si gioca su sei partite, anche ripetere la vittoria con lo Zurigo sarà fondamentale e non scontato. Dopo le prime gare non ho notato una grande differenza tra Lione e Arsenal». Lo scudetto, invece, sarà corsa a due tra voi e la Roma? «La formula nuova cambia tutto perché prevede ancora tanti scontri diretti: finito il girone d’andata mi sento di dire che noi e la Roma abbiamo qualcosa in più, ma anche l’Inter ha buonissime qualità». Montemurro l’ha aiutata in particolare ad accrescere la fiducia? «Assolutamente, ero arrivata a un punto della mia crescita in cui non sentivo di poter andare oltre nella conoscenza di me stessa. Lui mi ha dato delle armi per diventare una giocatrice europea, per sentirmi bene a un alto livello. Io mi sento una giocatrice essenziale, nel senso di quelle che non spiccano per la giocata: ecco lui ha dato valore all’essenzialità del calcio, all’altruismo dei movimenti senza palla». Cosa ha pensato la prima volta che le ha detto “Giochi centrale difensivo”? «“Ma sei sicuro”? Anche perché era la gara contro l’Inter… In quel momento ero contenta e ho ringraziato di essere una che tende ad ascoltare sempre in campo anche i consigli che arrivano per gli altri reparti. Non nego, invece, che prima della gara con l’Arsenal avevo un po’ di timore, di fronte mi aspettava Miedema, una che per me è nelle tre top europee». Ma la prestazione è stata eccellente, e quel colpo di tacco nel finale decisivo. «Quello è stato tutto istinto… da centrocampista!». Il nuovo ruolo può darle modo di vivere una carriera ancora più lunga? «Lo spero, ci ho pensato in effetti. Credo che le persone intelligenti siano quelle che cambiano con il cambiamento. Quello di centrocampista resta il mio ruolo preferito, lo sottolineo, ma faccio volentieri anche il difensore». Che da necessità ora è diventata scelta precisa, anche a livello tattico. «La visione offensiva del gioco di Montemurro mi ha aiutata ad affrontare bene questo cambiamento. Poi io credo che nei ruoli ci sia anche un po’ la nostra personalità: il centrocampo è quello che unisce, quello delle relazioni che mi rappresenta. Ma poi ho pensato che in questo momento difficile provare a difendere, nel senso più ampio della parola, la mia squadra è una cosa di cui mi faccio carico volentieri». Da difensore centrale ha già affiancato Sembrant, Salvai e Lenzini. Come le definirebbe con un aggettivo? «Hai dimenticato Gama, ma non per errore tuo. Non ho mai giocato con lei, ma è stata la prima a cui ho chiesto consigli pratici: è il mio mentore, ho parlato con lei prima dell’Arsenal e dopo il Parma per capire meglio l’errore che avevo commesso. Sembrant è esperienza e conoscenza, Salvai sicurezza ed eleganza, Lenzini è una forza della natura dotata di grande attenzione». Come è cambiata l’emozione, dopo sei anni, quando i tifosi la invocano quale “Regina di Torino”? «Io in realtà sono una che preferisce stare in mezzo alla plebe, infatti un po’ mi vergogno… ma mi fa anche un piacere immenso perché sento il loro calore e credo che loro sentano il mio e sentano la riconoscenza che ho perché ci seguono davvero in tutta Italia e ora anche in Europa. Poi certo aiuta anche il fatto che questa sia da sempre la mia squadra del cuore».
  12. Gara fondamentale per cercare il passaggio del turno contro un avversario COMPLICATISSIMO
  13. Come da titolo, ha fatto due discese in 3 minuti che manco Alex Sandro in 450 stagioni con la Juve. Fenomeno. Vobis
  14. Seguiamo qui le gesta dei nostri giocatori al Mondiale
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