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  1. Come da titolo... si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero il terzino Brasiliano lontano da Torino.. oggi un articolo sul La Stampa parlava di un incontro avvenuto tra gli agenti di A.Sandro e i dirigenti del Chelsea per trattare il passaggio. Allegri prima della finale lo aveva incoronato come "miglior terzino sx al mondo insieme a Marcelo"
  2. Ho aspettato che ci fosse qualcosa di ufficiale riguardo la situazione Alves, per aprire questo topic e dire la mia sulla faccenda. Dopo aver sentito le parole di Marotta, prendiamo atto che la Juve sta (di nuovo) per regalare un giocatore che ha fatto un ottima stagione con noi, salvo poi sputare nel piatto dove ha mangiato e denigrare non solo la maglia per cui ha giocato, ma anche offeso tutti i suoi tifosi che l'hanno applaudito e ricoperto di affetto sui vari social e allo stadium per tutto l'anno. Ora dopo i vari casi Tevez e Llorente (anche se li c'era dietro un signore), l'ennesimo caso di rescissione consensuale con un bel "0" nella casella dei ricavi. Voglio capire la società che razza di punizione abbia dato ad Alves se non solo lo lascia andare via senza multa, ma lo svincola quando avrebbe potuto guadagnare un 6-8 mln dalla sua cessione... Sinceramente sotto questo aspetto Marotta, Agnelli e compagnia cantante ha molto da imparare dalla vecchia triade... Per gente come Alves tribuna e panchina con maxi multa Is the only way ... Inviato dal mio SM-A510F utilizzando Tapatalk
  3. Stagione giovanili J-Academy 2017/18 Tutto il resto delle giovanili eccezion fatta per la Primavera
  4. La Juventus Under 15 è campione d'Italia per la seconda volta nella storia, battuta in finale l'Inter per 2-0, con i gol di Poppa e Zanchetta. Buon sangue non mente!!
  5. Grazie di tutto, Mister Grosso! Dopo tre stagioni come allenatore della nostra Primavera, Fabio Grosso sarà il prossimo tecnico del Bari Fabio Grosso il prossimo anno non sarà più l’allenatore della nostra Primavera, ma sarà il tecnico del Bari, secondo quanto ha annunciato la società pugliese. Non possiamo che essere tutti molto felici per lui: Grosso si merita davvero questo incarico, forte di quanto ha saputo dimostrare in questi anni alla Juventus, in termini tecnici e anche umani. È stato capace di gestire una squadra in continuo cambiamento, come è naturale per una Under 19, e ogni volta ha saputo creare un gruppo forte e coeso, al di là dei singoli. Un gruppo che ha anche vissuto grandi esperienze e conquistato grandi traguardi, dalla vittoria a Viareggio alle Finali di Coppa Italia e Campionato lo scorso anno, alla semifinale Scudetto e al grande percorso in Youth League nella stagione appena terminata. Il tutto, come sempre, mettendo al primo posto il gruppo, aiutando i suoi e nostri ragazzi a crescere e a maturare: sempre, costantemente, con il sorriso e la serenità che lo contraddistinguono. Grazie di tutto Mister Grosso, e in bocca al lupo per la tua nuova avventura! http://www.juventus.com/it/news/news/2017/grazie-di-tutto--mister-grosso-.php
  6. Come ogni anno mettiamo qua tutte le notizie su gadget, libri, dvd, poster, ecc. dedicati al 6° scudetto. Oggi c'è uno speciale su La Stampa. Aggiorniamoci sulle prossime iniziative.
  7. Ne parla Tuttosport Sto correndo a lavoro, chiedo a qualche admin di integrare il post. Grazie
  8. Oggi per noi è un giorno speciale: il 31 Maggio di 12 anni fa nasceva Tifosibianconeri.com! In questi anni ne abbiamo viste tante, insieme, dagli scudetti di Capello, all'inferno di Farsopoli, al meritato ritorno alla gloria. Grazie a chi c'era ed è ancora qui, grazie a chi c'era e poi è andato via, grazie a chi è arrivato dopo, grazie a chi arriverà domani. GRAZIE E TANTI AUGURI A TUTTI NOI!
  9. La Juventus Football Club S.p.A. (dal latino: iuventūs, gioventù, /juˈvɛntus/), nota anche come Juventus o, più brevemente, Juve (/ˈjuːve/), è una società calcistica italiana per azioni con sede nella città di Torino. Fondata nel 1897 come Sport-Club Juventus da un gruppo di studenti liceali torinesi, è la seconda squadra di calcio italiana per anzianità fra quelle tuttora attive – dopo quella del Genoa Cricket and Athletic Club – e, insieme al Torino, uno dei due che rappresentano nel calcio professionistico il capoluogo piemontese. Legata fin dagli anni 1920 alla famiglia Agnelli, il club ha militato stabilmente nella massima categoria del campionato italiano di calcio (dal 1929 denominata Serie A) sin dalla sua fondazione, eccezion fatta per la stagione 2006-07. La Juventus è la società calcistica più titolata del Paese, nonché una delle più vittoriose e importanti del mondo, essendo stata nominata come miglior club italiano e secondo a livello europeo del XX secolo dalla Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, organizzazione riconosciuta dalla FIFA. Nel 1988, la Juventus fu insignita di uno speciale riconoscimento come prima squadra nella storia del calcio continentale ad avere vinto tutte e tre le maggiori competizioni gestite dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee, ovvero la Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe e la Coppa UEFA.Infine, con la conquista della Supercoppa UEFA 1984, della Coppa Intercontinentale 1985 e della Coppa Intertoto 1999, la Juventus divenne il primo – e rimane tuttora l'unico – club al mondo ad avere conquistato almeno una volta tutti i trofei ufficiali messi in palio dalla confederazione di appartenenza. In base a quanto emerge da un sondaggio della società Demos & Pi (settembre 2015), la Juventus risulta essere la squadra con il più alto numero di sostenitori in Italia, avendo riscosso la preferenza del 35% del campione. Inoltre, il club vanta uno dei maggiori bacini potenziali di simpatizzanti al mondo contandone oltre 290 milioni – di cui 41 milioni nel resto del territorio europeo –, in base a un rapporto dell'azienda di indagini sul mercato sportivo Repucom S.A. del 2014. « […] Perché la Juventus, dopo già un secolo di storia, è diventata una leggenda. Una leggenda che è sorta in un liceo di Torino e che ha finito per conquistare nove, dieci milioni di tifosi in Italia e, certo, altrettanti all'estero con un nome, una maglia e dei colori conosciuti in tutto il mondo. » (Giovanni Agnelli, La grande storia della Juventus, 2005.) Nell'autunno del 1897 vide la luce a Torino lo Sport-Club Juventus per iniziativa di un gruppo di studenti del liceo classico “Massimo d'Azeglio”, che usava ritrovarsi in corso Re Umberto su una panchina, custodita dal 2012 nel museo del club; la prima maglia della squadra fu rosa, con cravatta o papillon nero. Nel 1903 divenne bianconera. Nel 1900, con il nome di Foot-Ball Club Juventus, la società si iscrisse al suo primo campionato nazionale, ma fu eliminata dal FC Torinese. Il primo titolo nazionale arrivò nel 1905, all'epoca in cui la squadra giocava al Velodromo Umberto I. Nel 1906 il presidente della società, lo svizzero Alfred Dick, a seguito di accese discussioni di spogliatoio, lasciò la Juventus e si unì, assieme a un gruppo di soci dissidenti, al FC Torinese dando vita al Foot-Ball Club Torino, segnando così l'origine dell'attuale derby della Mole e l'inizio di una serie di problemi finanziari e sportivi che condussero la squadra bianconera alle soglie della retrocessione in Promozione nel 1913. Dopo la Grande Guerra la Juventus, risollevatasi con la presidenza di Giuseppe Hess e Corrado Corradini, riuscì a migliorare il suo piazzamento in campionato e a fornire alcuni giocatori, tra cui il portiere Giovanni Giacone, alla Nazionale. Il vicepresidente della FIAT, Edoardo Agnelli, assunse il controllo della società il 24 luglio 1923; nello stesso anno fece costruire un nuovo stadio, in Corso Marsiglia, primo impianto sportivo italiano realizzato interamente in cemento armato. Con l'arrivo del primo allenatore professionista, l'ungherese Jenő Károly, giunse anche la vittoria del secondo tricolore nella stagione 1925-26. Il primo grande ciclo vincente della Juventus, grazie all'apporto di elementi come Giovanni Ferrari, Raimundo Orsi, Luis Monti e il celebre trio difensivo dei ragionieri Combi-Rosetta-Caligaris, giunse tra il 1930-31 e il 1934-35, lustro in cui arrivarono cinque scudetti consecutivi – prima volta nel calcio nazionale –, uniti al raggiungimento delle semifinali di Coppa dell'Europa Centrale per quattro anni di fila. Allenatore della squadra in quattro delle cinque vittoriose stagioni fu Carlo Carcano, uno dei precursori del Metodo; molti giocatori di quella Juventus formarono il nucleo della Nazionale italiana che si aggiudicò le vittorie nella Coppa Internazionale, progenitrice dell'attuale campionato d'Europa e, soprattutto, nel campionato del mondo 1934 (cui la Juventus contribuì con 9 giocatori). La prematura morte di Edoardo Agnelli, avvenuta nel 1935, coincise con la fine del cosiddetto Quinquennio d'oro. Per il resto degli anni 1930 e quasi tutto il successivo decennio la squadra non riuscì più a riconquistare lo scudetto, che tornò sulle maglie bianconere solo con il secondo dopoguerra, nel 1949-50. Nel frattempo, tra il 1943 e il 1945 la società, che già aveva dovuto rinunciare alla ragione sociale Foot-Ball Club a seguito dell'italianizzazione imposta dal fascismo, assunse fugacemente il nome di Juventus Cisitalia, in abbinamento con l'omonima casa automobilistica il cui proprietario era Piero Dusio, all'epoca presidente del club bianconero (laddove, singolarmente, il marchio FIAT, di proprietà della famiglia Agnelli, fu abbinato ai rivali cittadini del Torino). Alla fine della guerra la società torinese mutò nuovamente denominazione in Juventus Football Club. Sotto la presidenza di Gianni Agnelli e, in seguito, di suo fratello Umberto, la Juventus conobbe un secondo ciclo di vittorie, grazie anche all'arrivo di elementi come l'argentino Omar Sívori e il gallese John Charles che, insieme al talento casalingo, e capitano della squadra, Giampiero Boniperti, formarono quello che la stampa non tardò a denominare Trio Magico: tre scudetti tra il 1958 e il 1961, il primo dei quali, il decimo, quello che le valse il diritto a poter esporre sulle maglie la stella. Omar Sívori divenne nel 1961 il primo calciatore proveniente dalla Serie A a vincere il Pallone d'oro. A tale ciclo fece seguito un decennio scarso di vittorie, con la sola eccezione del titolo 1966-67, vinto superando all'ultima giornata l'Inter sconfitta sul campo del Mantova. La Juventus della stagione 1983-84 che centrò il double composto da scudetto e Coppa delle Coppe Il 13 luglio 1971, Giampiero Boniperti diventò presidente del club e il suo primo scudetto in tale nuova veste giunse subito alla sua prima stagione, nel 1971-72, bissato da quello successivo del 1972-73: furono i primi di un nuovo ciclo, che in quindici anni, sotto la conduzione tecnica dapprima di Carlo Parola e poi di Giovanni Trapattoni, portarono a Torino nove scudetti (l'ultimo nel 1986), due Coppe Italia e vittorie internazionali che fecero diventare la Juventus il club primo d'Europa a vincere tutte le competizioni dell'UEFA e, a seguire, il primo del mondo a vincere tutte le competizioni ufficiali per club. In tale quindicennio fu stabilito anche il record di punti per campionati a 16 squadre (51, contro il Torino fermo a 50, nel 1976-77) alla fine di una stagione definita allora da La Stampa «un'annata entusiasmante, indimenticabile»[31] e, contemporaneamente a esso, anche la vittoria in Coppa UEFA, al termine di una durissima doppia finale disputata contro gli spagnoli dell'Athletic di Bilbao, con un organico composto esclusivamente da giocatori italiani: di essi, quelli schierati in campo nella circostanza furono Zoff, Cuccureddu, Gentile; Furino, F. Morini, Scirea; Causio, Tardelli, Boninsegna (sostituito al 59' dell'incontro da Spinosi), Benetti e Bettega. Il titolo nella Coppa dei Campioni 1984-85, conseguito a Bruxelles il 29 maggio 1985 sul Liverpool, circa un anno dopo la vittoria finale, da imbattuta, in Coppa delle Coppe, fu oscurato da gravi incidenti pre-gara generati dagli hooligan britannici che portarono alla morte di 39 spettatori. Lo scudetto vinto nel 1986 chiuse il decennio di Trapattoni: durante la sua gestione, complessivamente 9 elementi della Juventus giocarono nella Nazionale italiana al Campionato del mondo 1978 in Argentina (dove gli Azzurri giunsero quarti) e 6 in quella che si laureò campione del mondo 1982 in Spagna. Inoltre, Antonio Cabrini, Gaetano Scirea e Marco Tardelli divennero i primi giocatori al mondo ad avere vinto sia tutte le competizioni per club cui presero parte sia la Coppa FIFA. Tramontata la generazione di calciatori che avevano costituito l'asse portante della squadra la Juventus affrontò un periodo di nove anni privo di risultati in campo nazionale, anche se giunsero una Coppa Italia (1990) e due Coppe UEFA (1990 e 1993, con cui diverrà il club più titolato della competizione). Nel 1994, un cambio ai vertici della società fu il preludio all'arrivo di Marcello Lippi, che corrispose all'ennesimo ciclo vincente in Italia e a livello internazionale: in dieci stagioni, con l'intervallo di un biennio d'interregno di Carlo Ancelotti che vinse la Coppa Intertoto (ultimo trofeo internazionale vinto dal club), la Juventus fece suoi cinque scudetti e una Coppa Italia (1995), raggiunse quattro finali di Champions League vincendo quella del 1996 all'Olimpico di Roma, e conquistò una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa UEFA e quattro Supercoppe italiane. Nel 2004 giunse sulla panchina bianconera Fabio Capello: nei due anni di gestione del tecnico friulano la Juventus vinse due campionati consecutivi, nel 2004-05 e 2005-06; tuttavia, a causa del caso giudiziario giornalisticamente definito Calciopoli, lo scudetto del 2005 fu revocato e non assegnato; quanto a quello del 2006, la Juventus fu retrocessa d'ufficio per «illecito associativo» correlato alla stagione precedente e iscritta, con un handicap di punti, al successivo torneo di Serie B; stante la contemporanea penalizzazione del Milan giunto secondo, quel titolo fu assegnato all'Inter, terza prima delle sentenze della magistratura sportiva. Sotto un nuovo assetto societario la Juventus fu promossa in massima categoria un anno più tardi vincendo il campionato cadetto. Nel 2010 l'imprenditore torinese Andrea Agnelli assume la presidenza del club. Durante il successivo lustro, sotto la guida tecnica dapprima dell'ex giocatore e capitano Antonio Conte, e poi di Massimiliano Allegri, i bianconeri ritornano al successo. Nel 2011-12 la squadra ottiene lo scudetto stabilendo il record d'imbattibilità di 38 partite – assieme a quello assoluto di 42 incontri senza sconfitte nel corso della stagione –, confermandosi campione anche nelle quattro edizioni successive del campionato; nell'annata 2013-14, in particolare, il club vince il suo trentesimo titolo nazionale e instaura il primato italiano di punti (e quarto a livello europeo) in una singola stagione (102). Tra il 2014 e il 2016 arrivano inoltre a Torino due double consecutivi – un unicum nel calcio italiano – grazie alle vittorie bianconere in campionato e Coppa Italia, quest'ultima sollevata per l'undicesima volta (record assoluto della competizione); nella stagione 2015-16 la Juventus raggiunge infine il suo primo treble nazionale unendo ai succitati trofei anche la sua settima Supercoppa di Lega (anch'esso primato italiano). (wikipedia.org) F. C. Juventus - Canali Ufficiali Siti di riferimento: Sito Ufficiale J-Medical Juventus Club Doc Juventus Summer Camp Social Network: Facebook Twitter YouTube Google+ Vine LinkedIn Periscope Sina Weibo Snapchat Spotify Dugout F.C. Juventus: organigramma societario 2017/18 Consiglio Di Amministrazione Presidente: Andrea Agnelli Vice Presidente: Pavel Nedved CEO and general manager sport : Giuseppe Marotta CEO / CFO: Aldo Mazzia Amministratore: Maurizio Arrivabene Amministratore indipendente: Giulia Bongiorno Amministratore indipendente: Paolo Garimberti Amministratore indipendente: Assia Grazioli Venier Amministratore indipendente: Catil Hughes Amministratore indipendente: Daniela Marilungo Amministratore: Francesco Roncaglio Amministratore : Enrico Vellano Area sindacale Presidente: Paolo Piccatti Sindaco effettivo: Roberto Longo Sindaco effettivo: Silvia Lirici Sindaco supplente: Roberto Petrignani Sindaco supplente: Nicoletta Paracchini Presidenti onorari Presidente Onorario: Giampiero Boniperti Presidente Onorario: Franzo Grande Stevens Management dirigenziale Head of real estate: Riccardo Abrate Head of communication and external relation: Claudio Albanese Head of public affair: Stefano Bertola Head of internal audit: Alessandra Borelli Head of Stadium: Francesco Gianello Head of it, logistics and purchasing: Claudio Leonardi Head of administration: Alberto Mingone Head of marketing and digital: Francesco Palomba Head of finance: Marco Re Head of global partnership and corporate revenues: Giorgio Ricci Head of human resources: Sergio Spinelli Head of press office: Enrica Tarchi Head of legal: Fabio Tucci Head of brand, licensing and details: Silvio Vigato Head of J-Tv: Claudio Zuliani Management Sportivo Direttore sportivo: Fabio Paratici Segretario generale: Maurizio Lombardo Team manager: Matteo Fabris Direttore sportivo responsabile tecnico settore femminile e giovanile: Stefano Braghin Responsabile tecnico: Gianluca Pessotto Segretario settore giovanile: Massimiliano Mazzetta Collaboratore area tecnica e coordinatore sportivo e tecnico del settore giovanile: Federico Cherubini Responsabile settore osservatori Italia: Claudio Sclosa Responsabile settore osservatori under 20: Carlos Vargas Macias Responsabile osservatori estero: Pablo Longoria Responsabile attività di base e progetto under 8: Luigi Milani Responsabile tecnico attività di base e progetto under 8: Stefano Baldini Coordinatore sportivo delle squadre della fascia agonistica: Massimiliano Scaglia Responsabile Juventus Soccer School: Marco Marchi
  10. Ho letto con piacere l'editoriale di Biasin su tuttomercatoweb.com: https://www.tuttomercatoweb.com/juventus/?action=read&idtmw=971876 Segnalo il paragrafo riguardante la juventus: QUI JUVE La Juve inciampa, succede. È tutto ciò gravissimo? Per qualcuno ovviamente sì, sono quelli che non ammettono i “gol presi”, figuriamoci le sconfitte. Sono quelli che non procedono per tappe e preferiscono le sentenze. Sono quelli che Allegri era “un coglione” dopo Doha, “un santo” dopo Barcellona e ora di nuovo un “mezzo coglione” a meno che non vinca tutto. Sono, in definitiva, quelli che non ammettono gli avversari che, invece, esistono eccome. Ieri l'altro De Rossi ha detto una cosa sacrosanta "In futuro ci renderemo conto di quanto era forte questa Juve...". Ha ragione da vendere. Forse lo faranno anche quelli che ragionano solo per impressioni a breve scadenza, ma anche gli innamorati dei retro pensieri: "Se non avessero dato il rigore a De Sciglio... Se non avessero espulso Acquah...". Queste boiate si possono raccontare per provocare il rivale di tifo, per cazzeggiare, ma crederci sul serio è pratica assai pericolosa. Ogni squadra ha la classifica che merita, ogni squadra ha meritato e meriterà i successi che riuscirà ad archiviare. Il resto è aria fritta o chiacchiere per nascondere i propri fallimenti. Per questo Allegri sorride quasi mai: solo i fessi festeggiano prima del traguardo. Peggio di questi ultimi ci sono solo gli esosi, quelli dell’“ecco, si sono montati la testa e ora per festeggiare tocca aspettare la partita con il Crotone", quelli che non sono disposti a soffrire "perché tutto è dovuto". E, badate bene, non si tratta solo di "juventini insoddisfatti" ma di "insoddisfatti" e basta: li trovi in tutte le città, in tutte le tifoserie, sono quelli che non riescono a godersela mai. Sono quelli che il giorno della vittoria strombazzano per un po' ma il giorno dopo ti chiedono "sì, bella festa, ma adesso chi compriamo?". Ecco, quelli sono più tignosi del Real Madrid, anzi, sono impossibili da battere e sapete perché? Perché non amano combattere, preferiscono vincere per concessione divina.
  11. Roma-Juventus, Pruzzo: «Pjanic non deve festeggiare all'Olimpico» L'ex attaccante: «Il mio obiettivo settimanale è quello di non vederli vincere lo scudetto a Roma»twitta mercoledì 10 maggio 2017 0 Mi piace 0 Non mi piace 515 Facebook Twitter Google Email Stampa 42 Commenti TORINO - Prima l'aggettivo "nano da giardino". Ora la speranza di non vederlo festeggiare lo scudetto all'Olimpico. Roberto Pruzzo continua il suo personalissimo duello con Pjanic e con la Juventus: «Il mio obiettivo - ha detto a Radio Radio - è quello di non vedere Pjanic e i suoi compagni festeggiare lo scudetto allo stadio Olimpico. Sarebbe un modo dignitoso per la Roma di chiudere il campionato». Roma-Juventus è più di una semplice partita e, anche quest'anno, il campo conferma questa "esclusività": «La Roma ha vinto tante partite ma purtroppo rimangono impresse solo le sconfitte. Sarebbe bello vincere contro la Juventus».
  12. Dopo una lunga attesa, ecco la notizia tanto aspettata dai tifosi della Vecchia Signora: Paulo Dybala e la Juventus assieme fino al 2021; annuncio nei prossimi giorni. Contratto ritoccato, circa sette milioni netti a stagione, ingaggio da top player per un fuoriclasse cristallino fresco di prestazione memorabile con il Barcellona. In corso Galileo Ferraris hanno dunque voluto blindare colui che, a suon di giocate e prestazioni decisive, avrà il compito di trascinare i suoi compagni alla conquista della Champions League. Se vuoi trionfare nell'Europa che conta, uno come il 23enne di Laguna Larga devi cercare di trattenerlo il più possibile. E, giustappunto, questa è la missione della Juventus. Nell'arco delle varie sessioni di mercato non sarà semplice chiudere la porta a tripla mandata, quanto accaduto recentemente con Paul Pogba dimostra come il concetto di incedibilità non sia più d'attualità, specie in un mercato proiettato al guadagno come obiettivo base. Detto questo, concetto ribadito in più riprese dall'a.d. Beppe Marotta, la Juventus non è una società venditrice. Anzi, a Vinovo l'intenzione è quella di ampliare il parco campioni. Dybala, alla sua seconda stagione in bianconero, ha già ampiamente dimostrato di essere un mostro sacro. E, valutando la carta d'identità verdissima, i margini di crescita non mancano. Assolutamente. Nel nuovo sistema di gioco, inoltre, la Joya può ulteriormente innalzare il tasso qualitativo della coralità bianconera: movimenti senza palla, scambi, velocità d'esecuzione, assist e goal. Tutto quello che serve per studiare da numero uno al mondo. Massimiliano Allegri, amante della tecnica e del calcio organizzato, nel suo 4-2-3-1 affida a Dybala un ruolo da protagonista totale. In linea teorica, all'ex giocatore del Palermo toccherebbe la parte centrale della zona offensiva. In realtà, il numero ventuno bianconero fa di tutto e di più. Nessun movimento statico, interscambiabilità di ruoli e spettacolo garantito. Per informazioni più dettagliate rivolgersi a Ter Stegen. Nessuna telenovela, solo massima chiarezza per proseguire assieme – a lungo – con reciproca soddisfazione. In questo modo bisogna interpretare il dialogo che ha portato al nuovo accordo. Prematuro, al momento, ipotizzare la Joya con la mitica numero 10. Di certo, e non potrebbe essere altrimenti considerando il valore del profilo, la Juventus vuole fare diventare Dybala un simbolo totale: in campo e fuori. (di R. Agresti per goal.com) http://www.goal.com/it/news/7/calciomercato/2017/04/12/34548202/fumata-bianca-arrivata-dybala-juventus-fino-al-2021-annuncio?ICID=HP_BN_1
  13. TORINO - Evitate le spagnole. la Juventus giocherà la semifinale di Champions League contro il Monaco di Jardim. Andata in trasferta, ritorno allo Stadium. Nell'altra semifinale, come nella finale di Milano del 2016, è derby di Madrid tra Real e Atletico. Andata al Bernabeu, ritorno al Calderon. L'andata il 3/05 in Francia e il 9/05 a Torino!
  14. Domani verrà fuori un verdetto. Pensi che inciderà nella prossima settimana? Se passate in finale si va lisci e tranquilli, se invece va male, tutti i cupi? E l'aspetto mentale di questo risultato ti preoccupa? "Innanzitutto siamo in un momento bello, perché manca un mese e mezzo e ci stiamo giocando la possibilità di andare in finale di Coppa Italia, la possibilità di andare in semifinale di Champions e per lo scudetto siamo al momento ancora primi. Quindi, al momento più di questo non potevamo fare assolutamente. Poi la negatività che c'è, questo alone di negatività, è una cosa che io detesto, credo che vedere le cose in positivo sarebbe meglio. Credo che negli ultimi tre anni la squadra abbia giocato un po' di finali, abbia vinto un paio di Coppe Italia, ha vinto due scudetti, se una volta pareggi non è che succede niente. Alla fine l'importante è raggiungere gli obiettivi. E anche vero che ci sono gli avversari ed è anche difficile vincere. Altrimenti qui vincere è la normalità, invece no, vincere è straordinario, perché vince una sola squadra alla fine di tutto. Oltretutto stiamo parlando di una squadra che negli ultimi tre anni ha fatto una finale di Champions, ha vinto due coppe Italia, ha vinto due scudetti, si sta giocando un'altra finale di Coppa Italia, si sta giocando la semifinale di Champions, e lotta per il terzo scudetto: più di questo non si può fare. Questo è poco ma sicuro. Piaccia o non piaccia. E nella stagione come nelle partite, ci sono momenti in cui giochi bene, momenti in cui giochi meno bene, l'importante però è avere l'obiettivo chiaro. E non è facile da raggiungere. Perché i ragazzi stanno facendo delle cose straordinarie, perché ci sono anche gli avversari, perché vincere sempre è impossibile. Però la crescita avuta dalla squadra sia a livello Italiano, ma soprattutto a livello internazionale penso sia una crescita importante. Credo che questo sia il miglior risultato, indipendentemente dallo scudetto vinto. In questo momento la Juventus in Europa è una squadra rispettata, è questa la cosa più importante. Perché dopo quando alla fine io sento dire - e qui chiudo - che la Juventus ha perso sette finali, cinque finali... quante ne ha perse? Sette. Se si rovescia la cosa, la Juventus ha giocato nove finali... è diverso. Perché gli altri non le giocano. Poi le finali le giochi, le vinci, o le perdi, intanto le giochi. È una cosa rovesciata che diventa positiva. Qui si vede tutto negativo, porca miseria. Ma che non va per nulla bene. Buona giornata". Sempre con te, mister...
  15. La misura è più che colma. La Juventus FC, la sua proprietà ed il suo management sono un esempio vivente di professionalità, cultura del lavoro, competenza, ambizione e stile. Ai massimi livelli. L'ennesimo vile attacco a mezzo stampa e gli ultimi fatti recenti relativi a Juventus-Milan non possono, però, lasciare indifferenti la Juventus FC, la sua proprietà ed il suo popolo. Il popolo Juventino riconosce l'inutilità nel rispondere ad attacchi di simile bassezza morale, sempre più numerosi e scientificamente denigratori, ma ritiene altresì necessario evidenziarne pubblicamente la portata e la gravità. A tale riguardo, riteniamo che questi attacchi provengano da organi ai quali la Juventus FC DEVE pubblicamente negare ogni tipo di credibilità. Ci auspichiamo che la Juventus FC rilasci una dichiarazione pubblica, sempre in linea con il noto Stile Juve, ma senza mancare in fermezza e completezza, evidenziando lo scientifico doppiopesismo applicato nei confronti della Juventus FC e dei suoi tesserati. Una volta messa in luce l'assoluta mancanza di credibilità di chi continua a perpetrare questa serie di sterili attacchi, riteniamo che ogni tipo di aggressione mostrerà fondamenta molto fragili. Crediamo che questo sia un atto dovuto. Dovuto al lavoro immenso e di livello eccellente della proprietà e del management, che non smetteremo mai di ringraziare. Dovuto al nome, alla storia ed alla difesa della dignità della Juventus. Ed infine dovuto al suo popolo, che ama la maglia bianconera, la amerà per sempre, e che per lei lotta quotidianamente. FINO ALLA FINE TIFOSIBIANCONERI.COM - CONDIVIDI LA PASSIONE!
  16. Primo posto in classifica in Serie A, semifinale di Coppa Italia e passaggio ai quarti di finale di Champions League quasi ipotecato: stagione fin qui più che positiva per la Juventus, che però guarda anche al futuro. Che potrebbe ancora essere caratterizzato dal connubio con Massimiliano Allegri, nonostante le voci che vorrebbero l'allenatore attratto dalle sirene della Premier League. A confermarlo è stato l'amministratore delegato bianconero Beppe Marotta, intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti a margine della riconferma alla presidenza della FIGC di Carlo Tavecchio: "Allegri? È sempre vicino, questo argomento è oggi privo di contenuti perché noi abbiamo un ottimo rapporto - ha confermato Marotta -. Noi siamo contenti di lui e lui è contento di noi, quindi il problema non si pone. Andiamo avanti insieme per cercare di coronare con risultati importanti questa stagione. Sicuro al 100%? Credo proprio di sì, non ci sono in questo momento dei motivi ostativi". DM
  17. La stampa brasiliana dà ampio spazio al tentativo del San Paolo di riportare in patria Hernanes, centrocampista classe 1985 della Juventus: secondo quanto riportato da "Globo Esporte", infatti, il club paulista avrebbe chiesto l'ex Lazio in prestito gratuito, offrendosi di pagare metà dell'ingaggio attualmente percepito dal giocatore a Torino. La Juventus potrebbe anche rifiutare l'offerta, giudicandola poco conveniente dal punto di vista economico. (TuttoJuve.com)
  18. Un viaggio nel futuro. È quello che vi regaleremo tra poche ore. Accettate un consiglio: non prendete impegni questa sera, ma dalle 21.30 munitevi di tablet, smartphone o computer, oppure sintonizzate il televisore su Jtv. E preparatevi ad emozioni forti. Questa sera la Juventus compirà un passo deciso e decisivo verso la nuova era Black and White and More. E lo farà con un evento grandioso, spettacolare, emozionante. E rivelatore... Un evento che sarà trasmesso il diretta su Juventus.com e su Jtv e che potrete vivere attimo per attimo insieme a noi. Appuntamento alle 21.30. Il futuro ci aspetta. http://www.juventus.com/it/news/news/2017/insieme--nel-futuro.php
  19. http://www.juventus.com/it/news/news/2017/stephan-ancora-con-noi.php
  20. Cari amici Juventini, Vi prego di dedicarmi 2 minuti del vostro tempo per compilare questo corto questionario sullo stadium. Questa è una piccola ricerca personale e ve ne sarei veramente grato. Forza Juve! https://goo.gl/forms/4Z3rTHyLAdc4diVI2
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