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  1. Le parole e l'addio di Marotta hanno lasciato tutti quanti di stucco ieri. Forse per le tempistiche, forse perchè inaspettate forse perchè in fondo si è imparato a volergli bene. E così, Marotta lascia la Juventus dopo 8 anni. Otto anni in cui ha contribuito a rendere questa squadra la corazzata che è, quando non avevamo nemmeno le pistole ad acqua per poter giocare. Ma si sa, alla Juve sono tutti importanti e nessuno indispensabile e lo hanno, da sempre, dimostrato i fatti che hanno formato la nostra storia. Ed è giunto il momento di guardare avanti, di provare a capire e ipotizzare quale possa essere il profilo giusto capace di raccogliere questa pesante eredità. Le parole di ieri, di Marotta stesso, fanno presagire un pesante cambiamento all'interno dell'organigramma societario: Parole inequivocabili quelle del nostro (quasi ex) direttore. Sintomo che la Juve sta per rinnovarsi, che probabilmente stia cambiando pelle seguendo le ideologie sul modo di intendere il calcio di Andrea Agnelli. La Juventus ha cambiato logo, ha esteso una serie di partnership a livello internazionale ed espanso le proprie idee di merchandising, ha iniziato ad organizzare tourneé all'estero nel mentre della preparazione, pare voglia incunearsi nell'ambito delle criptovalute. La Juventus targata Andrea Agnelli pare voglia rinnovarsi dal punto di vista estetico, adeguandosi alla richiesta del merkenting e del business mondiale, staccandosi talvolta dalla classica tradizione che sempre l'ha accompagnata. Per fare ciò servono uomini, servono idee e servono uomini con idee. Nuove, fresche. Al passo coi tempi. Tralasciando quelli che potrebbero essere profili stuzzicanti ma non "di mestiere" come Zidane, quali nomi vedreste bene come il nuovo che avanza per la Juve? Paratici, per la prima volta, si staccherà dal cordone ombelicale Marottiano prendendone le redini e la Leadership. Ma chiaramente servono anche altri profili capaci di lavorare al suo fianco, collaboratori magari giovani ma con un certo bagaglio d'esperienza. Gente pronta a fare il definitivo salto di qualità (un po come solitamente accade alla Juve, che permette a tutti la propria crescita professionale). Tiro fuori due/tre nomi: Monchi - Ha dichiarato che qualora non riuscisse a portare trofei a Roma quest'anno, avrebbe lasciato (dichiarazione di questa estate). Palmare europeo di tutto rispetto col Siviglia, sarebbe un nome molto grosso e forse un doppione di Paratici. Carnevali - Al Sassuolo ha contributo nettamente a rendere la realtà neroverde una delle più belle d'Italia, con idee, supervisione e conti in positivo. E' uno dei "figliocci" di Marotta, non un profilo di primissimo pelo ma un collaboratore meno mediatico e da lavoro sottotraccia. Tare - Difficile, se non impossibile, strapparlo da Lotito che se lo mangerebbe pur di tenerlo con se. Personalmente ho imparato ad apprezzarlo negli ultimi anni: bravissimo nel fiutare affari a poco prezzo puntando su calciatori emergenti od occasioni alla Immobile. Fuori dal contesto laziale e con una società più seria alle spalle fin dove potrebbe spingersi? Avete altri nomi? Anche magari profili diversi, da immettere nell'organizzazione societaria per altri ruoli e competenze.
  2. Grandi risultati sinora(e speriamo durino fino a fine stagione)e rosa di valore indubbio,pero' volevo porvi una domanda:siamo certi di essere completi o comunque a posto?o che ci manchi qualcosa? A mio avviso nonostante la qualita' ci manca qualcosa per puntare a vincere I 4 trofei stagionali(campionato champions league coppa italia e supercoppa italiana, obbiettivi dichiarati di societa',allegri e dei giocatori)e arrivare bene a fine stagione,siamo corti in certe zone,centrocampo su tutti,a mio avviso,gia' dalla rescissione di marchisio a mio parere eravamo corti a meno di non giocare a 2(ma giochiamo quasi sempre a 3)adesso con gli infortuni di khedira e al nodulo tiroideo di can(al quale ovviamente auguriamo per prima cosa di riprendersi bene e Esser disponibile presto)siamo all'osso,la famosa mezzala tecnica e di strappi serve gia a gennaio,davanti se manca manzo non c'e'nessuna punta di peso(kean acerbo e cmq allegri non lo vede)e siamo corti,pure qua siamo sicuri che non serva qualcosa a gennaio? Sui terzini spero che spinazzola(reduce cmq da un crociato)torni presto e bene,ma pure la se non dovesse essere cosi'siamo corti,solo de sciglio(che e' a mio avviso uno dei pochissimi al quale sta larga questa maglia)cambio della coppia cancelo sandro e in evenienza cuadrado(che pero' come vediamo rende meglio ovviamente quando strappa da centrocampo in su). E' vero che bisogna stare attenti alle liste,ma magari mettendo fuori lista cl barzagli(abbiamo cmq 4 centrali piu can all'occorrenza quando torna)possiamo aggiungere intanto un centrocampista che ci servirebbe di piu e che non precluderebbe che barza stesso resti in lista campionato(idem mettendo ad esempio fuori uno tra khedira e bentancur che sarebbero disponibili per il campionato e far posto a una punta di scorta). Spero che ci siano margini economici(anche se mi rendo conto che oltre alla spesa cr 7 il non aver monetizzato in uscita grazie al fenomeno marotta pesa)al limite anticipando investimenti del prossimo anno,mi fido di paratici,che ne pensate? Vobis
  3. Il direttore generale della Juventus conferma l'arrivo di Emre Can ma chiude a Milinkovic Savic e Pogba: "Il ritorno del francese è fantamercato". Le parole di Marotta allo Sporting Club di Torino: "Emre Can si definisce in 10 giorni. Douglas Costa lo riscatteremo e rimarrà. Perin? Vogliamo un grande portiere, Szczesny sarà il nostro numero 1. "Morata? In molti vogliono riassaporare l’aria juventina. Milinkovic Savic? Considerando i costi, non ci avventuriamo in questa pista. Pogba? Fantamercato". (Goal.com) Mandzukic rimarrà o ha chiesto di andare via? "No, vale il principio di sempre in casa Juve, che quando un giocatore chiede di andare via, chiaramente, cerchiamo sempre di accontentarlo, nel momento in cui sono venuti meno gli stimoli o considerazioni diverse. In questo momento non dobbiamo registrare alcuna presa di posizione di questa natura, per cui devo dire che Mario Mandzukic sarà un giocatore della Juventus a tutti gli effetti anche l'anno prossimo". E' in programma un incontro con Dybala nelle prossime settimane? "La posizione di Dybala è abbastanza definita, sicuramente è un giocatore su cui noi abbiamo riposto tanta fiducia e siamo molto contenti di quello che lui ha fatto e sta facendo, ma dal punto di vista contrattualistico, credo che già l'anno scorso, quando abbiamo prolungato il contratto, in quel momento si era definito l'aspetto contrattualistico ed economico".
  4. Andrea Agnelli: "Marotta, Nedved e Paratici sono il cuore pulsante del club" 18.07.2017 20:15 di Alessandro Vignati per tuttojuve.com articolo letto 278 volte © foto di Daniele Buffa/Image Sport Intervenuto oggi nell'incontro alla Sala Regina della Camera dei Deputati con lo Juventus Club Parlamento Giovanni Agnelli, il presidente bianconero Andrea Agnelli ha elogiato lo staff del club e non solo: "Per la Juventus esiste un unico risultato che è quello della vittoria. Non lo dico con arroganza, ma con la legittima ambizione di chi compete. E noi competiamo per vincere, poi la differenza la fanno le persone. È il gruppo che fa la differenza. Il gruppo unito, è questa la parte fondamentale. Giuseppe Marotta, Pavel Nedved e Fabio Paratici sono il cuore pulsante della Juventus di oggi, della Juventus della leggenda. Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile, a loro va il mio ringraziamento. Ci si renderà conto forse fra una decina di anni di quello cheabbiamo fatto in queste sei stagioni ma per noi conta solo quello che abbiamo davanti da affrontare".
  5. Primo posto in classifica in Serie A, semifinale di Coppa Italia e passaggio ai quarti di finale di Champions League quasi ipotecato: stagione fin qui più che positiva per la Juventus, che però guarda anche al futuro. Che potrebbe ancora essere caratterizzato dal connubio con Massimiliano Allegri, nonostante le voci che vorrebbero l'allenatore attratto dalle sirene della Premier League. A confermarlo è stato l'amministratore delegato bianconero Beppe Marotta, intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti a margine della riconferma alla presidenza della FIGC di Carlo Tavecchio: "Allegri? È sempre vicino, questo argomento è oggi privo di contenuti perché noi abbiamo un ottimo rapporto - ha confermato Marotta -. Noi siamo contenti di lui e lui è contento di noi, quindi il problema non si pone. Andiamo avanti insieme per cercare di coronare con risultati importanti questa stagione. Sicuro al 100%? Credo proprio di sì, non ci sono in questo momento dei motivi ostativi". DM
  6. Higuain, no a De Laurentiis. Il fratello: "Non rinnoverà. Resta, la clausola..." Il fratello-manager annuncia che Gonzalo rifiuta la proposta di rinnovo del presidente del Napoli: "A queste condizioni il contratto non può essere prolungato: con noi il club non è stato corretto. Andremo in scadenza, poi si vedrà". Ma s'intensifica il pressing del Psg A Coppa America finita, puntuale ecco arrivare una nuova puntata del tormentone Higuain. Stavolta niente voci né spifferi, ma una lunga chiacchierata di Nicolas Higuain, il fratello manager di Gonzalo, ai microfoni della radio argentina Closs Continental. Tutto registrato, e gran parte dell'intervento riascoltabile anche sul web. E' il momento, l'occasione per annunciare che Gonzalo Higuain ha rifiutato la proposta del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, di rinnovare il suo contratto in scadenza nel 2018. "Gonzalo non rinnoverà - ha spiegato Nicolas Higuain -. A queste condizioni il contratto non può essere prolungato. Andremo a scadenza, poi si vedrà". In realtà, a Parigi stanno intensificando il pressing sull'entourage dell'argentino: il Psg non ha più Ibrahimovic e intende sostituirlo con il Pipita, ma non intende pagare la clausola da 94,7 milioni. IL MURO DELLA CLAUSOLA — Il tema dominante in Argentina è la sconfitta nella finale di Coppa America ai rigori contro il Cile. Ma Nicolas Higuain trova il tempo e la voglia di parlare del futuro del Pipita: "Per ora la situazione è, come sapete, che il presidente del Napoli chiede solo la clausola rescissoria per un'eventuale cessione - va avanti Nicolas Higuain -, posso dire che di fronte a questa richiesta noi abbiamo il diritto di non voler rinnovare il contratto". Appare evidente che quella clausola da 94,7 milioni comincia ad essere assolutamente indigesta agli Higuain. A 30 ANNI SI VEDRÀ... — Si torna indietro nel tempo, quando Higuain accettò il progetto-Napoli. "Siamo arrivati a Napoli con un progetto da Champions League - continua Nicolas -, con un progetto che puntava a vincere lo scudetto, un progetto ambizioso, miglioramento delle strutture, voglia di crescere, ma la risposta della società non è stata corretta. Allora, visto che Aurelio che ha il suo diritto di chiedere la clausola per la cessione, ho deciso insieme a Gonzalo di non rinnovare il contratto col Napoli. Continueremo con questo contratto e vedremo cosa succede l’anno prossimo, visto che scade quando Gonzalo avrà 30 anni. Per ora continueremo a rispettare il contratto che abbiamo firmato col club, poi non so cosa succederà, se arriverà un club e riuscirà a comprarlo o meno. Gonzalo è ultraprofessionale, si allenerà come è giusto che sia e farà il possibile per dare il massimo, ma noi in queste condizioni non rinnoviamo il contratto". 28.06.2016 | 20:40 Agente Higuain-bis: “Il presidente lo ha chiamato ‘chiattone’, abbiamo sopportato di tutto” Nicolas Higuain ha rilasciato altre dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc sulla situazione del Pipita: “Si era parlato di un progetto da Champions, un progetto convincente per lottare per lo scudetto, ma siamo coscienti del fatto che siamo ancora lontani. Quest’anno abbiamo finito il girone d’andata al primo posto, ma lo sforzo della società è stato nullo perché non abbiamo visto la società fare acquisti importanti per lottare per lo scudetto. Il presidente ha il diritto di chiedere la clausola rescissoria per Gonzalo, e noi abbiamo il diritto di non essere d’accordo col progetto e non rinnovare il contratto, è giusto così. Forse la società sta vedendo di acquistare giovani giocatori di prospettiva, ma noi crediamo che dovrebbe fare uno sforzo e portare giocatori in grado di lottare con la Juventus, che vince lo scudetto da cinque anni consecutivi. Ma mi sembra che la linea della società, pur rispettabile, non è quella giusta per far la guerra alla Juve. Non lo si può fare e non si può fare la Champions con dei giocatori giovani. Mercato? Ogni mattina leggo le notizie della stampa mondiale, si parla di fattori esterni per i rifiuti dei calciatori al Napoli. Si dice che non vogliano venire per i diritti d’immagine, per la città, allora devo pensare che gli unici pazzi al mondo che hanno lasciato il Real Madrid per Napoli sono Gonzalo, Albiol e Callejon? Secondo me il problema è un altro, non capisco come un giocatore di una squadra piccola nel calcio italiano non voglia venire a Napoli. Offerta dopo il 30 giugno? Dipende da De Laurentiis, lui deve accettarla, Noi siamo convinti di non rinnovare il contratto, se poi il presidente accetta un’offerta più bassa della clausola vedremo. Oggi sportivamente Gonzalo ha pensieri molto diversi rispetto alla società, che vuole ancora acquistare giocatori giovani e di prospettiva, ma noi vogliamo vincere! Con questi acquisti è molto più difficile. Secondo me De Laurentiis è un grande gestore della società, che ha ottimi bilanci, il problema è che come persona di calcio, quando prendo un allenatore come Sarri, che mi porta ad essere al primo posto alla fine del girone d’andata, e vedo che la Juve, che ha una struttura e giocatori più forti, sta rimontando, essendoci la possibilità di fare uno sforzo e prendere due giocatori importanti per lottare fino alla fine, la società non ha risposto. Non ho parlato con Sarri, ma secondo me anche lui ha fatto delle richieste per rinforzare la squadra. Forse il mio pensiero è in contrasto con quello del Napoli o forse conviene arrivare al secondo posto e giocare la Champions, ma noi vogliamo vincere. Abbiamo dovuto anche sopportare in un momento delicato della stagione che De Laurentiis chiamasse Gonzalo ‘chiattone’ e certe cose si fa fatica a mandarle giù. Al momento non c’è in programma nessun incontro col presidente del Napoli, con lui ho un ottimo rapporto e ciò che sto dicendo oggi l’ho detto a lui in precedenza per cui non sto dicendo nulla che De Laurentiis non sappia. Psg? Non ho mai parlato di Gonzalo con altri club per una questione di rispetto. Sono in Argentina da un mese, sono stato anche a Parigi per vedere il Psg perché ho anche altri calciatori francesi in procura e tanti amici nel mondo del calcio, ma ormai mi vedono ovunque, hanno anche detto che ero con Klopp e invece non c’è nulla di vero. Non ho bisogno di parlare di mio fratello col club parigino, se il Psg lo vuole deve chiamare De Laurentiis, non me. Gonzalo non so se si aggregherà con la squadra a Dimaro o se raggiungerà il Napoli dopo. Nel mio cuore c’è sempre questa città, la ammiro e la rispetto così come mio fratello, amiamo la tifoseria e questo rapporto di amore non è un problema, anzi. Il problema è calcistico, pensiamo che il progetto non permetterà a questa squadra di fare una bella figura in Champions”. Read more at http://www.alfredopedulla.com/agente-higuain-bis-de-la-lo-chiamato-chiattone-dovuto-sopportare/#iER7RpKkpF3UzHUQ.99
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