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  1. ............... Serie A TIM (18° giornata girone d'andata): JUVENTUS - HELLAS VERONA 3-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, mercoledì 06/01/2016 - Ore 15:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=ymvNI-Q4haA Il primo tempo per chiudere la partita, la ripresa per amministrare il punteggio e renderlo più corposo: la Juve spazza via il Verona con una prova autorevole, infila l'ottava vittoria consecutiva in campionato e si gusta una dolcissima Epifania. Il 2016 inizia nel segno di Paulo Dybala, che dopo sette minuti pennella una punizione deliziosa e porta in vantaggio i bianconeri. Tra palo e pallone, passa forse a stento un foglio di carta, tanto è preciso il sinistro dell'argentino. Una menzione anche per Stephan Lichtsteiner: è lui a creare il primo pericolo dopo appena due soli minuti di gioco con un diagonale rasoterra ed è sempre lui, subendo la dura entrata di Souprayen, a procurarsi lil calcio piazzato che la Joya trasforma in oro. Nel Verona, con Toni fuori dai giochi a causa di un risentimento muscolare accusato in mattinata, va tenuto d'occhio Pazzini, che prova subito a raddrizzare la gara con una girata dal limite, messa in angolo da Buffon. Sarà questo l'unico intervento degno di nota del capitano in tutta la partita. Pogba è ispirato, distribuisce il gioco con precisione, copre diligentemente la zona di competenza e cerca la soluzione personale, mettendo a lato di poco una sventola di destro. Ci prova anche Morata dai sedici metri, costringendo Gollini a distendersi per togliere il pallone dall'angolino. Quando la Juve tira il fiato, il Verona non sta a guardare e prova con un prolungato palleggio a dare fastidio a Buffon, ma la difesa bianconera è sigillata. Al contrario, quando la squadra di Allegri alza il ritmo, arriva quasi sempre al tiro e Gollini deve sporcarsi la divisa anche per respingere il rasoterra di Marchisio. Ha ben poco da fare invece sull'incornata poderosa di Bonucci, che negli ultimi secondi del primo tempo salta in area indisturbato e infila sotto la traversa il calcio di punizione di Dybala. L'inizio della ripresa è più morbido da parte dei bianconeri e per il primo tiro si devono aspettare dieci minuti. Parte dal sinistro di Alex Sandro e attraversa tutto lo specchio della porta, senza che nessun compagno riesca ad arrivare al tap-in. Ancora un quarto d'ora e Allegri opera il primo cambio, inserendo Sturaro al posto di Khedira, poi tocca a Zaza dare un po' di riposo a Morata. E l'attaccante lucano, dopo tre soli minuti dal suo ingresso in campo, timbra il cartellino e manda in archivio una partita che, in effetti, era già chiusa da tempo: Pogba lancia il profondità, Zaza scatta in posizione regolare, controlla, entra in area, evita l'uscita di Gollini e riempie la calza bianconera con il terzo e ultimo dolcetto. JUVENTUS-VERONA 3-0 RETI: Dybala 8' pt, Bonucci 45' pt, Zaza 37' st JUVENTUS Buffon; Caceres (39' st Rugani), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Khedira (26' st Sturaro), Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Dybala, Morata (34' st Zaza) A disposizione: Neto, Rubinho, Evra, Padoin, Asamoah, Vitale, Hernanes, Cuadrado. Allenatore: Allegri VERONA Gollini; Bianchetti, Moras, Helander, Souprayen; Hallfredsson (37' st Fares), Greco (16' st Gomez); Wszolek (19' st Emanuelson), Ionita, Siligardi; Pazzini. A disposizione: Rafael, Coppola, Winck, Zaccagni, Checchin, Jankovic. Allenatore: Delneri ARBITRO: Calvarese ASSISTENTI: Dobosz, Vivenzi QUARTO UFFICIALE: Crispo ARBITRI D'AREA: Doveri, Mariani AMMONITI: 24' pt Greco, 47' pt Marchisio, 3' st Hallfredsson, 15' st Alex Sandro, 35' st Sturaro (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/tre-dolci-nella-calza-bianconera.php
  2. ............... SERIE A TIM (17* Giornata andata): CARPI - JUVENTUS 2-3 STADIO "A. BRAGLIA" - Modena, domenica 20/12/2015 - Ore 12:30 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=ORY5nV72I1s Un Mandzukic mostruoso, una gran rete di Pogba a inizio ripresa e la Juve archivia anche l'ultima gara del 2015 con una vittoria, la settima consecutiva. Quella contro il Carpi è l'ennesima partita che certifica la crescita esponenziale della squadra, perché sono gli emiliani a passare per primi in vantaggio con l'ex Borriello e fosse accaduto qualche mese fa, probabilmente i bianconeri avrebbero faticato ben di più per ribaltare il risultato. Ora invece la banda di Allegri ha dalla sua condizione e convinzione, maturità e sicurezza e le basta accelerare per avere ragione dell'avversario, anche se è in salute come quello odierno. Il Carpi in effetti è in ottima forma e ben messo in campo e fin da subito si piazza a cinque in difesa, badando soprattutto, com è naturale, a contenere. La juve i bianconeri, che iniziano la gara con calma, studiando il posizionamento degli avversari e cercando di capire non tanto come stanarli, quanto come trovare il modo di aprire delle falle nel muro di maglie bianche eretto a difesa dell'area. Una soluzione può essere il tiro dalla distanza, che Dybala prova dopo appena tre minuti, sfiorando la traversa. Gli emiliani sono attentissimi a chiudere gli spazi, ma anche molto rapidi quando si tratta di ripartire e dopo un contropiede di Di Gaudio, che suona come campanello d'allarme, è Borriello a colpire, puntando Bonucci in velocità evitando l'intervento e fulminando Buffon con un rasoterra sul primo palo. La Juve ci mette tre minuti a riportare la gara in equilibrio. Cuadrado arriva al traversone dalla destra e trova l'inserimento di Khedira, che calcia su Belec. Sulla prima respinta arriva Dybala e anche il suo tiro viene rimpallato, ma quando il pallone finisce dalle parti di Mandzukic, per la difesa emiliana c'è poco da fare, perché il croato inventa una giocata da straordinario centravanti, controllando spalle alla porta e girando in rete al volo. Ora la gara è più divertente e anche il ritmi aumenta. Marchisio spara dai venti metri e Belec vola a deviare in angolo, sui cui sviluppi Chiellini alza troppo la mira di testa. Il portiere sloveno risponde anche al tentativo di Khedira dal limite, ma non può nulla sull'incornata di Mandzukic, nei minuti finali del primo tempo. SuperMario è in giornata di grazia, si batte come un leone, subisce anche più di un colpo proibito, ma è comunque presente in ogni azione dei bianconeri. E quando Evra arriva sul fondo e pennella al limite dell'area piccola, il croato stacca con un terzo tempo perfetto e schiaccia in rete la sua prima doppietta in bianconero. A questo punto si deve chiudere la gara e la Juve ci mette cinque minuti a farlo: Marchisio inventa un lancio di quaranta metri per Pogba che controlla di petto, anticipa l'uscita di Belec e firma il suo quarto gol stagionale. Poco dopo Barzagli lascia il posto a Rugani che, dopo appena sei minuti dal suo ingresso in campo, potrebbe festeggiare la sua prima gara con la Juve in campionato con la rete del 4-1, ma la sua posizione, sul traversone di Cuadrado è irregolare. Tocca poi a Morata e Lichtsteiner regalare un po' di riposo a Dybala e Cuadrado e la partita sembra aver poco da offrire. Invece, in pieno recupero i bianconeri si complicano la vita con uno svarione di Bonucci che nel tentativo di rinviare colpisce male e regala un barlume di speranza al Carpi. Gli emiliani arrivano subito dopo ad avere anche il pallone del pareggio, ma Lollo impatta male e Buffon può controllare e chiudere così una gara che sarebbe delittuoso pareggiare. Il successo invece premia un'altra prova di forza e carattere. La stessa che la Juve dovrà mettere in campo, alla ripresa del campionato, in ogni partita e per 90 minuti, per continuare la scalata ai vertici della classifica. Un Mandzukic mostruoso, una gran rete di Pogba a inizio ripresa e la Juve archivia anche l'ultima gara del 2015 con una vittoria, la settima consecutiva. Quella contro il Carpi è l'ennesima partita che certifica la crescita esponenziale della squadra, perché sono gli emiliani a passare per primi in vantaggio con l'ex Borriello e fosse accaduto qualche mese fa, probabilmente i bianconeri avrebbero faticato ben di più per ribaltare il risultato. Ora invece la banda di Allegri ha dalla sua condizione e convinzione, maturità e sicurezza e le basta accelerare per avere ragione dell'avversario, anche se è in salute come quello odierno. Il Carpi in effetti è in ottima forma e ben messo in campo e fin da subito si piazza a cinque in difesa, badando soprattutto, com è naturale, a contenere. La juve i bianconeri, che iniziano la gara con calma, studiando il posizionamento degli avversari e cercando di capire non tanto come stanarli, quanto come trovare il modo di aprire delle falle nel muro di maglie bianche eretto a difesa dell'area. Una soluzione può essere il tiro dalla distanza, che Dybala prova dopo appena tre minuti, sfiorando la traversa. Gli emiliani sono attentissimi a chiudere gli spazi, ma anche molto rapidi quando si tratta di ripartire e dopo un contropiede di Di Gaudio, che suona come campanello d'allarme, è Borriello a colpire, puntando Bonucci in velocità evitando l'intervento e fulminando Buffon con un rasoterra sul primo palo. La Juve ci mette tre minuti a riportare la gara in equilibrio. Cuadrado arriva al traversone dalla destra e trova l'inserimento di Khedira, che calcia su Belec. Sulla prima respinta arriva Dybala e anche il suo tiro viene rimpallato, ma quando il pallone finisce dalle parti di Mandzukic, per la difesa emiliana c'è poco da fare, perché il croato inventa una giocata da straordinario centravanti, controllando spalle alla porta e girando in rete al volo. Ora la gara è più divertente e anche il ritmi aumenta. Marchisio spara dai venti metri e Belec vola a deviare in angolo, sui cui sviluppi Chiellini alza troppo la mira di testa. Il portiere sloveno risponde anche al tentativo di Khedira dal limite, ma non può nulla sull'incornata di Mandzukic, nei minuti finali del primo tempo. SuperMario è in giornata di grazia, si batte come un leone, subisce anche più di un colpo proibito, ma è comunque presente in ogni azione dei bianconeri. E quando Evra arriva sul fondo e pennella al limite dell'area piccola, il croato stacca con un terzo tempo perfetto e schiaccia in rete la sua prima doppietta in bianconero. A questo punto si deve chiudere la gara e la Juve ci mette cinque minuti a farlo: Marchisio inventa un lancio di quaranta metri per Pogba che controlla di petto, anticipa l'uscita di Belec e firma il suo quarto gol stagionale. Poco dopo Barzagli lascia il posto a Rugani che, dopo appena sei minuti dal suo ingresso in campo, potrebbe festeggiare la sua prima gara con la Juve in campionato con la rete del 4-1, ma la sua posizione, sul traversone di Cuadrado è irregolare. Tocca poi a Morata e Lichtsteiner regalare un po' di riposo a Dybala e Cuadrado e la partita sembra aver poco da offrire. Invece, in pieno recupero i bianconeri si complicano la vita con uno svarione di Bonucci che nel tentativo di rinviare colpisce male e regala un barlume di speranza al Carpi. Gli emiliani arrivano subito dopo ad avere anche il pallone del pareggio, ma Lollo impatta male e Buffon può controllare e chiudere così una gara che sarebbe delittuoso pareggiare. Il successo invece premia un'altra prova di forza e carattere. La stessa che la Juve dovrà mettere in campo, alla ripresa del campionato, in ogni partita e per 90 minuti, per continuare la scalata ai vertici della classifica. CARPI-JUVENTUS 2-3 RETI: Borriello 15' pt, Mandzukic 18' pt, Mandukic 41' pt, Pogba 5' st, Bonucci (aut.) 46' st CARPI Belec; Letizia, Zaccardo, Romagnoli, Gagliolo, Gabriel Silva; Cofie (25' st Bianco), Marrone, Lollo; Di Gaudio (9' st Lasagna); Borriello (21' st Mbakogu) A disposizione: Brkic, Spolli, Lazzari, Pasciuti, Matos Allenatore: Castori JUVENTUS Buffon; Barzagli (12' st Rugani), Bonucci, Chiellini; Cuadrado (38' st Lichtsteiner), Khedira, Marchisio, Pogba, Evra; Dybala (24' st Morata), Mandzukic A disposizione: Neto, Rubinho, Caceres, Alex Sandro, Asamoah, Padoin, Sturaro, Hernanes, Zaza Allenatore: Allegri ARBITRO: Giacomelli ASSISTENTI: Vuoto, Ranghetti QUARTO UFFICIALE: Dobosz ARBITRI D'AREA: Valeri, Candussio AMMONITI: 32' st Gabriel Silva (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/la-juve-cala-il-settebello.php
  3. ............... TIM CUP (Ottavi di finale): JUVENTUS - TORINO 4-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, mercoledì 16/12/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=EmV8s5sCg8U Niente finale al cardiopalma questa volta, niente gol negli ultimi secondi. La Juve si prende il Derby ben prima del fischio finale, chiudendo la partita già ad inizio secondo tempo con la doppietta di Zaza e dilagando poi con le magie di Dybala e Pogba. E non poteva finire diversamente in tutta onestà, perché non solo i bianconeri dominano, ma sono gli unici a mostrare la volontà di vincere la partita e il coraggio di provarci prendendo l'iniziativa. Devono pazientare un po' a dire il vero, perché per oltre venti minuti non sembra neanche un Derby. Mancano l'agonismo, il ritmo, la velocità e tutto quello a cui si assiste è uno sterile palleggio. Non è certo colpa della Juve, che prova a pungere e gioca praticamente sempre nella metà campo granata. Piuttosto è merito del Toro che, come aveva avvertito Allegri alla vigilia, “fa giocare male gli avversari”. La formazione di Ventura in effetti adopera tutta la propria arte allo scopo, rinunciando praticamente ad attaccare pur di rimanere compatta e fermare i bianconeri. La tattica funziona, ma non può durare in eterno: la Juve è paziente, cresce con il passare dei minuti e a forza di insistere trova anche la via del tiro e del gol. Da applausi, per di più: poco prima della mezz'ora Morata si allarga sulla fascia e lascia partire un traversone teso a centro area, perfetto per il sinistro di Zaza, che al volo piazza la sventola alle spalle di Ichazo. Anche se il risultato si sblocca la gara non cambia copione e men che meno padrone. È sempre la Juve a comandare il gioco ed è ancora Zaza, prima del riposo, a cercare il raddoppio con un rasoterra dal limite. La ripresa inizia con ben altro piglio e dopo neanche 30 secondi Ichazo deve volare a togliere dall'angolino basso il sinistro di Morata. Sugli sviluppi del corner arriverebbe anche il gol di Bonucci, servito dallo spagnolo e tenuto in gioco da Molinaro, ma Doveri annulla. Poco dopo, proprio Molinaro, già ammonito, rimedia il secondo giallo con una brutta entrata su Lichtsteiner e saluta la partita. Tempo di battere la punizione ed ecco il raddoppio: la difesa granata non riesce a rinviare e il pallone arriva a Zaza che si libera di Moretti con una finta, piazza il sinistro tra le gambe di Glik e firma la sua prima doppietta in bianconero. Altri due minuti e il mattatore della serata lascia il posto a Dybala, che non ci mette molto a sfiorare il palo dal limite. Appena prima si era intravisto il Toro, con un contropiede imbastito da Maxi Lopez e concluso dal destro sull'esterno della rete di Belotti. Ci vuole ben altro però per impensierire la Juve che, forte del doppio vantaggio e dell'uomo in più, staziona permanentemente sulla tre quarti granata, concedendosi il lusso di un palleggio raffinato alla ricerca del varco giusto. Trovarlo è solo questione di tempo e basta aspettare il 28' perché il pallone arrivi a Dybala, che dai sedici metri, con la visuale libera, piazza con naturalezza quasi imbarazzante il 3-0 nell'angolino. Uno splendido gesto tecnico, ma ancor più bella è l'esultanza, con l'argentino che mostra una maglia dedicata ad Ale e Ricky, i due ragazzi delle giovanili bianconere scomparsi a Vinovo il 15 dicembre 2006, nove anni fa. Finita qui? Neanche per sogno. C'è ancora tempo per stropicciarsi gli occhi con la punizione di Pogba che centra il sette da venticinque metri e chiude i conti sul 4-0. Dal Derby di campionato del 31 ottobre, deciso all'ultimo secondo da Cuadrado, è passato appena un mese e mezzo e se in quella partita la Juve aveva svoltato, questa sera ha imboccato il rettilineo. Che per ora arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia, ma che, giocando come questa sera, porterà molto, molto lontano. JUVENTUS-TORINO 4-0 RETI: Zaza 28' pt, Zaza 6' st, Dybala 28' st, Pogba 37' st JUVENTUS Neto; Rugani, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Khedira (36' st Padoin), Marchisio (42' st Hernanes), Pogba, Alex Sandro; Morata, Zaza (8' st Dybala). A disposizione: Buffon, Rubinho, Caceres, Barzagli, Evra, Padoin, Sturaro, Cuadrado, Mandzukic Allenatore: Allegri TORINO Ichazo; Bovo, Glik, Moretti (37' st Avelar); Bruno Peres, Acquah, Gazzi, Baselli (19' st Silva), Molinaro; Maxi Lopez, Belotti (19' st Quagliarella). A disposizione: Padelli, Castellazzi, Zappacosta, Jansson, Vives, Prcic, Pryma, Amauri Allenatore: Ventura ARBITRO: Doveri ASSISTENTI: Passeri, De Luca QUARTO UFFICIALE: Massa AMMONITI: 24' pt Zaza, 35' pt Molinaro, 39' pt Marchisio, 42' pt Acquah, 4' st Molinaro ESPULSI: 4' st Molinaro (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/juve-forza-4.php
  4. ............... Serie A TIM (16° giornata girone d'andata): JUVENTUS - FIORENTINA 3-1 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, domenica 13/12/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=5jk6nmp2JJM E adesso sono sei vittorie di fila. E sono 30 punti in classifica, uno più della Roma. E sono due quelli che separano la Juve dal secondo posto, occupato dal Napoli e proprio dalla Fiorentina, strapazzata allo Stadium con una prova di carattere e qualità. Con una prova da grande squadra. Perché solo una grande squadra sa reagire ad un gol subito 180 secondi dopo il calcio d'inizio e comandare la partita fino alla fine, senza concedere più nulla agli avversari. È quanto fa la Juve, che dopo tre minuti di gioco va sotto: Bernardeschi entra in area in velocità, viene toccato da Chiellini e Orsato indica il dischetto. Ilicic scarica in rete un sinistro imparabile e la gara sembra mettersi immediatamente in salita. Sembra, perché dopo aver subito a Siviglia il gol dell'ex da Llorente, la Juve si rifà con Cuadrado e in tre minuti pareggia. Pogba riceve sulla sinistra e con un colpo di tacco mette in movimento Evra, che pennella in area per il colombiano. Il colpo di testa è una palombella perfetta, che scavalca Tatarusanu e si infila nell'angolino. È una gara splendida, giocata a viso aperto, su ritmi altissimi. La Fiorentina tiene più il pallone, mentre i bianconeri giocano in velocità e cercano verticalizzazioni immediate. Anche le soluzioni individuali sono un'arma preziosa per la squadra di Allegri e quella con cui Dybala al quarto d'ora si libera di tre uomini ed entra in area potrebbe essere risolutiva, ma dopo l'ottimo dribbling il destro dell'argentino termina innocuo tra le braccia del portiere viola. La Joya arretra spesso la propria posizione di partenza e quando accelera tiene la difesa viola in costante apprensione, mentre il tandem Pogba-Evra sulla sinistra continua a funzionare e dopo un'altra combinazione tutta francese il pallone arriva proprio sul sinistro di Dybala, respinto involontariamente da Mandzukic. La ripresa è decisamente meno frizzante, ma Dybala si conferma il più pericoloso. Sua la girata che sfiora il palo poco prima del 15', e suo anche il traversone per la testa di Mandzukic, che non impatta bene e spedisce a lato. Per oltre mezz'ora non si vede altro, se non gli ingressi di Sturaro per Khedira e di Alex Sandro per Evra. Poi, al 35' la fiammata: Pogba conduce l'azione e lancia Dybala, che in corsa non controlla perfettamente e non riesce a evitare l'uscita di Tatarusanu. Il portiere viola lo ferma, ma non blocca e il primo ad arrivare sul pallone è Mandzukic, che scaraventa in rete. Il vantaggio dà morale e vigore ai bianconeri, che sfiorano subito il terzo gol con il colpo di testa di Sturaro, deviato in angolo da Tatarasanu. Nel finale Allegri richiama Mandzukic e inserisce Morata, mentre Paulo Sousa cambia tre uomini in un colpo solo per tentare un'arrembaggio che non riesce, perché la Juve controlla il gioco con maturità straordinaria e colpisce ancora con l'istinto del killer: ad Astori non riesce un rinvio grazie al pressing di Cuadrado e il pallone arriva a Dybala, che salta Tatarasanu e firma un gol strameritato, che chiude definitivamente i giochi e che manda in estasi lo Stadium. JUVENTUS-FIORENTINA 3-1 RETI: Ilicic (rig.) 3' pt, Cuadrado 6' pt, Mandzukic 35' st, Dybala 46' st JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Cuadrado, Khedira (17' st Sturaro), Marchisio, Pogba, Evra (32' st Alex Sandro); Dybala, Mandzukic (41' st Morata). A disposizione: Neto, Rubinho, Caceres, Rugani, Lichtsteiner, Padoin, Vitale, Zaza. Allenatore: Allegri FIORENTINA Tatarusanu; Tomovic, Rodriguez, Astori; Bernardeschi, Badelj, Vecino (41' st Rossi), Marcos Alonso (40' st Pasqual); Borja Valero, Ilicic (41' st Mati Fernandez); Kalinic. A disposizione: Sepe, Lezzerini, Roncaglia, Mario Suarez, Gilberto, Verdù, Rebic, Babacar. Allenatore: Sousa ARBITRO: Orsato ASSISTENTI: Tonolini, Meli QUARTO UFFICIALE: Di Fiore ARBITRI D'AREA: Damato, Mazzoleni AMMONITI: 34' pt Alonso, 7' st Pogba, 11' st Borja Valero, 23' st Ilicic, 27' st Mandzukic, 27' st Vecino, 30' st Marchisio, 46' st Pasqual (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/indomabili.php
  5. ............... UEFA Champions League (3° giornata di ritorno fase a gironi): SIVIGLIA - JUVENTUS 1-0 STADIO "ESTADIO RAMON SANCHEZ PIZJUAN" - Siviglia, martedì 08/12/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=NJ3eByRuqNo Un gol di Fernando Llorente, troppi errori di mira, un po' di mala sorte e una clamorosa rimonta del City contro il Borussia Mönchengladbach tolgono alla Juve il primo posto nel Gruppo D. Una zuccata del Re Leone nella ripresa decide la gara di Siviglia, in cui i bianconeri hanno tutt'altro che demeritato, dimostrando anzi, specie nel primo tempo una dimensione e mentalità europea ormai consolidate. Serve più cinismo però. Serve sfruttare le occasioni. E la Juve ne crea molte, alcune gigantesche, a cominciare dal colpo di testa di Morata che, dopo appena cinque minuti di gioco,gira alto di un soffio il preciso cross di Marchisio. Lo spagnolo cerca di rifarsi e con la sua rapidità tiene in costante apprensione la difesa avversaria, ma anche Dybala non scherza e il suo sinistro dal limite al 17' sfiora il palo. Anche Sturaro va vicino al gol, incornando il traversone di Alex Sandro e trovando la risposta di Sergio Rico. I pericoli corsi scuotono il Siviglia e serve un magistrale intervento di Buffon per neutralizzare il tentativo di Llorente, che controlla all'altezza del dischetto del rigore, si gira e spara a colpo sicuro. Il capitano chiude lo specchio e rispedisce al mittente anche il tiro di Konoplyanka, arrivato per primo sulla respinta. Se gli spagnoli si mangiano le mani per l'occasione sfumata, Dybala e Morata fanno altrettanto poco dopo: Bonucci pesca l'argentino in area, la cui sponda trova il compagno di reparto libero, a un metro dalla porta e in posizione centrale. Il gol sembra cosa fatta, ma il tocco di prima intenzione termina incredibilmente a lato. La partita è piacevolissima, giocata a viso aperto e se il risultato non si sblocca è anche perché i due portieri non sbagliano un colpo: così se Buffon blocca in tuffo il colpo di testa di Llorente, Sergio Rico toglie dall'angolino la punizione di Dybala. Il duello a distanza tra i due numeri uno prosegue anche nella ripresa: Pogba scalda subito le mani del portiere andaluso con una sventola dalla distanza e dalla parte opposta Buffon blocca in due tempi il rasoterra di Rami. Con il passare dei minuti però la Juve perde incisività nelle giocate e le avanzate del Siviglia si fanno più insistenti. E al 20' gli spagnoli passano, con l'ex Llorente, che sul corner di Konoplyanka stacca più in alto di tutti e piazza il pallone sul secondo palo. Allegri interviene, mandando in campo Cuadrado per Lichtsteiner e il colombiano dà più vivacità alla manovra. Sturaro centra una traversa clamorosa dal limnite e intanto da Manchester, dove il Borussia vinceva fino alla mezz'ora del secondo tempo, arrivano le notizie del pareggio e del vantaggio del City. La Juve si butta in avanti alla ricerca del pareggio, scoprendo il fianco al contropiede spagnolo e Gameiro, in campo al posto di Llorente, ne fallisce uno clamoroso, mandando fuori dopo essersi presentato a tu per tu con Buffon. Morata ha ancora un'occasione d'oro in pieno recupero, controlla in piena area e calcia con la porta spalancata, ma Sergio Rico trova un riflesso miracoloso e devia in angolo L'arrembaggio finale bianconero non è sostenuto dalla necessaria lucidità e il Siviglia riesce a controllare il risultato senza rischiare più nulla e a strappare la qualificazione all'Europa League. Alla Juve rimane invece l'amaro in bocca per non essere riuscita a portare a casa almeno un pareggio che, vista la gara, era assolutamente alla sua portata e che sarebbe bastato per ottenere il primo posto nel girone. SIVIGLIA-JUVENTUS 1-0 RETI: Llorente 20' st SIVIGLIA Sergio Rico; Coke, Rami, Kolodziejczak (12' st Mariano Ferreira), Tremoulinas; Krychowiak, N'Zonzi; Vitolo, Banega Konoplyanka (23' st Khron-Dehli); Llorente (32' st Gameiro) A disposizione: Soria, Iborra, Reyes, Escudero Allenatore: Emery JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (31' st Cuadrado), Sturaro, Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Dybala, Morata A disposizione: Neto, Rugani, Pellini, Vitale, Morselli Allenatore: Allegri ARBITRO: Marciniak (POL) ASSISTENTI: Sokolnicki (POL), Listkiewicz (POL) QUARTO UFFICIALE: Siejka (POL) ARBITRI D'AREA: Raczkowski (POL), Raczkowski (POL) AMMONITI: 38' pt Alex Sandro, 4' pt Sturaro (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/siviglia-amara--decide-l-ex-llorente.php
  6. ............... SERIE A TIM (15* Giornata andata): LAZIO - JUVENTUS 0-2 STADIO "OLIMPICO" - Roma, venerdì 04/12/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=HpOA8BA17Zo Una pedalata alla volta, la “corsa a cronometro” della Juve continua. E anche la tappa contro la Lazio, finisce con una vittoria, la quinta consecutiva in campionato. I bianconeri chiudono la pratica in mezz'ora grazie a due giocate di Dybala, fenomenale nel raddoppio, e si concedono poi una gara di attesa e controllo, confermando di avere ormai acquisito o meglio, ritrovato, una solidità tale da potersi anche permettere di lasciare l'iniziativa agli avversari, senza sciupare così energie preziose. Una stessa solidità che del resto la Juve dimostra anche in avvio di gara, quanto la Lazio parte con il desiderio feroce di riscattare le sconfitte in Coppa Italia e Supercoppa e la rabbia montata dopo cinque partite giocate e un solo punto ottenuto. I bianconeri non si scompongo e ci mettono una manciata di minuti a colpire: al 7' Alex Sandro crossa dalla sinistra, Mauricio prova a respingere, ma altro non fa che servire Dybala. Il sinistro dell'argentino è potente e teso, ma la traiettoria è indirizzata verso Mandzukic, appostato nell'area piccola, più che verso la porta. Prima di arrivare al croato però, il pallone colpisce Gentiletti e termina in rete senza che Marchetti possa intervenire. Per una volta sono i bianconeri a segnare al primo tentativo ed è una bella iniezione di fiducia: Dybala è indemoniato e cerca subito la doppietta dal limite, senza trovare la misura. Poi è Asamoah ad accettare l'invito di Alex Sandro e ad arrivare al tiro da buona posizione, trovando la deviazione in angolo. La Lazio prova anche a reagire, ci mette gambe e polmoni, ma poca lucidità. La Juve è altrettanto tonica, gioca con meno ansia e ha dalla sua un Dybala implacabile. Appena i biancocelesti lasciano un minimo spazio, la Joya colpisce ancora questa volta da fuori area, controllando l'innocuo appoggio di Mandzukic, alzandosi il pallone con la coscia e scaraventandolo nell'angolino basso con una sventola di esterno sinistro. Pioli prova a cambiare, iniziando la ripresa con Felipe Anderson e Keita al posto di Candreva e Kishna, ma per quanto la manovra della Lazio abbia più vigore, la difesa della Juve non mostra una sbavatura. Sono anzi i bianconeri a essere più pericolosi, con la ripartenza di Dybala che arriva fino in area, concludendo a lato. Buffon compie il primo intervento degno di questo nome solo al 19' e non è nulla di trascendentale: basta rimanere piazzato per bloccare il sinistro di Milinkovic da fuori area. Idem dicasi per il calcio di punizione di Parolo e per il destro di Keita. Allegri intanto richiama Asamoah, decisamente positivo al rientro, e manda in campo Evra, spostando Alex Sandro nel ruolo di interno di centrocampo. Poi cambia Dybala con Cuadrado e Mandzukic con Morata, passando al 5-4-1, tenendo il portoghese e il colombiano larghi sulle fasce e lo spagnolo unica punta. Le mosse del tecnico danno ancor più compattezza ai bianconeri, forse poco incisivi in avanti nel secondo tempo, ma tremendamente compatti. Del resto il doppio vantaggio è più che sufficiente e la Juve lo mantiene fino al 90', senza rischiare nulla e conservando anzi energie preziose in vista della trasferta di Siviglia, dove anche solo con un pareggio arriverebbe il primo posto nel girone di Champions. E dopo aver centrato il quinto successo in campionato, sarebbe un altro importantissimo traguardo. LAZIO-JUVENTUS 0-2 RETI: Gentiletti (aut.) 7' pt, Dybala 32' st LAZIO Marchetti; Basta, Gentiletti, Mauricio, Radu; Biglia, Parolo; Candreva (1' st Felipe Anderson), Milinkovic (23' st Matri), Kishna (1' st Keita); Klose. A disposizione: Berisha, Guerrieri, Hoedt, Braafheid, Konko, Cataldi, Djordjevic. Allenatore: Stefano Pioli JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Sturaro, Marchisio, Asamoah (23' st Evra), Alex Sandro; Mandzukic (37' st Morata), Dybala (35' st Cuadrado). A disposizione: Neto, Rubinho, Rugani, Padoin, Vitale, Lemina, Zaza. Allenatore: Allegri ARBITRO: Banti ASSISTENTI: Costanzo, Barbirati QUARTO UFFICIALE: De Luca ARBITRI D'AREA: Orsato, Celi AMMONITI: Gentiletti 15' pt, Mandzukic 26' pt, Mauricio 38' pt, Radu 48' pt, 15' st Parolo, 23' st Alex Sandro, 30' st Evra, 39' st Klose (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/la-juve-ingrana-la-quinta.php
  7. ............... Serie A TIM (14° giornata girone d'andata): PALERMO - JUVENTUS 0-3 STADIO "RENZO BARBERA" - Palermo, domenica 29/11/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=rQNhaBVza7Q Da qualche tempo c'è un parola che Allegri e i suoi uomini pronunciano con un'insistenza quasi ossessiva: continuità. Continuità di risultati, in primis. E allora la Juve centra il quarto successo consecutivo. Continuità di prestazioni, poi. E allora ecco un'altra prova maiuscola, dopo quella che ha annichilito il City. A Palermo i bianconeri dominano per 90 minuti, mostrano la maturità dei giorni migliori e non si affannano per il gol che non arriva nel primo tempo. Così ne fanno tre nella ripresa, fanno vivere a Buffon una serata di assoluto riposo e rosicchiano altri punti in classifica. E di questo passo non saranno gli ultimi. Il 3-5-2 che così bene ha funzionato in Champions viene riproposto anche al Renzo Barbera, ma rispetto alla gara di mercoledì scorso cambiano gli esterni e sulle fasce agiscono Cuadrado ed Evra, invece di Lichtsteiner e Alex Sandro. Dybala, attesissimo per il suo ritorno in Sicilia, svaria lungo tutto il fronte d'attacco, mentre Mandzukic rimane il punto di riferimento centrale. Tutta la squadra comunque si muove bene, aggredisce gli spazi e impone alla gara il proprio ritmo. Ed è un ritmo sostenuto, nel quale i bianconeri riescono comunque a ragionare e a cercare la soluzione più efficace. Non è sempre facile trovarla, perché il Palermo si chiude bene e punta tutto sul contropiede e anche se di occasioni se ne vedono poche, è ormai evidente la crescita degli uomini di Allegri, sul piano dell'intesa, della personalità e della sapienza tattica. Quello che manca ancora è un po' di cinismo, perché schiacciare gli avversari nella loro metà campo può non bastare se non si riesce a sbloccare il risultato. Potrebbe farcela Bonucci alla mezz'ora, quando riesce a liberarsi della marcatura di Jajalo, ma non a deviare tra i pali la pennellata di Dybala dalla bandierina. Poco dopo sbaglia la mira pure l'argentino, pescato in area da Sturaro. Così, anche se come mole di gioco i bianconeri meriterebbero almeno un doppio vantaggio, si torna negli spogliatoi sullo 0-0. Serve pazienza. E servono il desiderio, la voglia feroce di buttare il pallone in rete. Quelli che mette Mario Mandzukic nello stacco con cui al 9' schiaccia di testa il traversone di Dybala e segna il suo secondo gol in due partite, il sesto stagionale. I bianconeri concedono giusto qualche minuto di palleggio al Palermo, poi tornano padroni del gioco e amministrano il ritmo della partita a loro piacimento. Nel finale c'è spazio anche per Zaza, che regala un po' di riposo a Dybala e forze fresche in avanti. Non che la Juve ne abbia bisogno, perché la condizione atletica è eccellente e l'azione che chiude la partita ad un minuto dalla fine ne è l'emblema, perché la combinazione tra Zaza, Morata, Pogba e Sturaro, con l'inserimento e il sinistro vincente di quest'ultimo, riesce solo se si hanno lucidità e polmoni anche dopo un'ora e mezza di gioco. Quindi, per chiudere in bellezza, arriva anche il 3-0, firmato Zaza con un rasoterra nell'angolino. E non è solo il sigillo sulla partita. È il timbro che certifica quanto ormai già si sospettava da qualche settimana: la Juve è tornata. Definitivamente. PALERMO-JUVENTUS 0-3 RETI: Mandzukic 9' st, Sturaro 44' st, Zaza 48' st PALERMO Sorrentino; Struna (29' st Rispoli), Goldaniga, Gonzalez, Lazaar; Hiljemark (15' st Quaison), Jajalo, Chochev; Brugman; Vazquez Gilardino (22' st Trajkovski) A disposizione: Colombi, Alastra, Andelkovic, El Kaoutari, Daprelà, Maresca. Allenatore: Ballardini JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Cuadrado (23' st Lichtsteiner), Sturaro, Marchisio, Pogba, Evra; Mandzukic (22' st Morata), Dybala (38' st Zaza). A disposizione: Neto, Rubinho, Rugani, Alex Sandro, Padoin, Vitale. Allenatore: Allegri ARBITRO: Valeri ASSISTENTI: Posado, La Rocca QUARTO UFFICIALE: Marrazzo ARBITRI D'AREA: Rocchi, Di Bello AMMONITI: 25' pt Pogba, 5' st Struna, 16' st Barzagli, 31' st Sturaro, 31' st Vazquez (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/prova-di-forza.php
  8. ............... UEFA Champions League (2° giornata di ritorno fase a gironi): JUVENTUS - MANCHESTER CITY STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, mercoledì 25/11/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=bqFehDORcng Il primo obiettivo stagionale è raggiunto e per di più nel miglior modo possibile: la più bella Juve della stagione batte il City con una zampata di Mandzukic nel primo tempo, e centra la qualificazione agli ottavi di Champions con una giornata di anticipo, tornando oltretutto in testa al girone. Allegri mette in campo una squadra tosta, caparbia, cinica quando serve, resa solida dal 3-5-2 che permette non solo di controllare agevolmente gli avversari, ma regala anche la possibilità di allargare il gioco sulle fasce, dove agiscono Alex Sandro e Lichtsteiner. Più del modulo però conta l'atteggiamento con cui i bianconeri iniziano la gara: si muovono come una cosa sola, non lasciando al City neanche un minimo spiraglio. Il risultato è che il palleggio degli inglesi, per quanto preciso, si fa stucchevole e, tutto sommato innocuo. Certo, c'è l'occasione sprecata da Fernandinho al 16', ma il pallone gli finisce sul destro quasi per caso, dopo un contrasto tra Chiellini e Yaya Touré in area, e non per un'azione costruita. Ben diversa la manovra che, due minuti dopo, porta Mandzukic al gol: Pogba parte palla al piede nella propria metà campo e allarga verso Alex Sandro, che pennella a centro area per il croato, caparbio nel resistere alla trattenuta di Otamendi e spietato nello spedire in porta il vantaggio. Ti aspetti una reazione rabbiosa da parte del City e invece è la Juve che continua a fare la partita. Pogba è ispirato e il suo cross rasoterra, dopo il dribbling secco in area, meriterebbe miglior fortuna. Ispiratissimo è anche Mandzukic che, sfruttando alla perfezione la sponda di Lichtsteiner, piazza una sventola di destro nell'angolino e non festeggia la doppietta solo per il riflesso di Hart. Le parti si invertono poco dopo, con il croato che lancia lo svizzero in area e il portiere inglese che compie un'altra prodezza. Gli unici pericoli per i bianconeri possono arrivare dal giocare con eccessiva leggerezza. In effetti è proprio a causa di un retropassaggio errato di Marchisio che il City costruisce l'unica vera occasione, poco prima del riposo: Aguero si ritrova a tu per tu con Buffon, che è fenomenale nel chiudergli lo specchio della porta e accompagnare il pallone fin oltre la linea di fondo. La ripresa si apre con un'altro capolavoro del capitano: sull'angolo di De Bruyne, Fernando stacca altissimo, ma Buffon si distende e in due tempi, con la complicità del palo, riesce a bloccare evitando anche la ribattuta di Yaya Touré. Tempo di capovolgere il fronte e Morata, appena entrato al posto di Mandzukic, viene liberato in area da Barzagli. La posizione è defilata e il pallonetto supera Hart in uscita e si trasforma in un assist per Sturaro, che si tuffa in scivolata, ma riesce solo a colpire il palo con la porta ormai sguarnita. La partita si fa splendida, apertissima e combattuta e nonostante i ritmi altissimi la qualità delle giocate rimane notevole. Alla mezz'ora Allegri cambia, inserendo Evra al posto dell'ottimo Alex Sandro, autore di una prova tanto generosa quanto efficace. Morata ha ancora una volta sul piede l'occasione per il raddoppio ed è lui stesso a procurarsela, con una veronica a centrocampo e una fuga verso l'area di rigore, conclusa da un doppio dribbling, ma anche dalla respinta con i piedi di Hart. Il portiere inglese nell'occasione accusa un fastidio alla gamba e lascia il posto a Caballero, ma non prima di aver visto il compagno Sterling dalla parte opposta, divorarsi un gol: De Bruyne se ne va sulla destra e lo serve a centro area, ma il tocco di prima è debole e poco preciso e il recupero di Barzagli fa il resto. Non c'è un attimo di tregua: anche Cuadrado, in campo per Dybala, arriva subito al tiro, ma non centra la porta, come Yaya Touré, che dai trenta metri alza troppo la mira. Il City cerca il forcing nel finale, ma la Juve ormai ha una dimensione europea consolidata e nessun timore reverenziale, anzi. I bianconeri controllano con malizia ed esperienza, nascondono il pallone quando serve e portano a casa risultato, qualificazione e la vetta del Gruppo D, da mantenere con un'altra prestazione del genere a Siviglia, tra due settimane. JUVENTUS-MANCHESTER CITY 1-0 RETI: Mandzukic 18' pt JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Sturaro, Marchisio, Pogba, Alex Sandro (32' st Evra); Dybala (37' st Cuadrado), Mandzukic (10' st Morata) A disposizione: Neto, Rugani, Evra, Lemina, Zaza Allenatore: Allegri MANCHESTER CITY Hart (36' st Caballero); Sagna, Demichelis, Otamendi, Clichy; Touré, Fernando, Fernandinho (15' st Delph); Jesus Navas, De Bruyne; Aguero (24' st Sterling) A disposizione: Kolarov, Maffeo, Adarabioyo, Celina Allenatore: Pellegrini ARBITRO: Brych (GER) ASSISTENTI: Borsch (GER), Lupp (GER) QUARTO UFFICIALE: Foltyn (GER) ARBITRI D'AREA: Dankert (GER), Fritz (GER) AMMONITI: 35' pt Fernandinho, 24' st Jesus Nava, 24' st Sagna (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/missione-compiuta.php
  9. ............... Serie A TIM (13° giornata girone d'andata): JUVENTUS - MILAN 1-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, sabato 21/11/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=II5N9k9l_LM Ci pensa una rasoiata di Dybala a coronare una splendida azione e a firmare il successo che permette alla Juve di scavalcare il Milan in classifica e di arrivare carica all'appuntamento di mercoledì prossimo con il City, spazzato via dal Liverpool 4-1 in casa. Non è una partita brillante, almeno per un tempo, quella con i rossoneri: con ritmi blandi e verticalizzazioni praticamente assenti, di emozioni all'inizio se ne vivono davvero poche. I bianconeri, schierati con Hernanes dietro Mandzukic e Dybala, tengono in mano il gioco e manovrano bene, ma con una calma a volte fin eccessiva. Le accelerazioni arrivano al massimo dalla tre quarti in avanti, specie sulla fascia destra, dove l'argentino e Sturaro sono tra i più attivi. Così, in oltre venti minuti, si vedono solo da una parte e di Kucka dall'altra cercare l'incrocio e alzare troppo la mira. Devono passarne altri cinque per assistere al primo tiro nello specchio: è opera di Marchisio e non crea particolari problemi a Donnarumma. Al 28' Evra chiede il cambio e al suo posto entra Alex Sandro, ma la gara non si vivacizza. Una scossa arriva al 41', con la punizione di Hernanes che, deviata dalla barriera, costringe Donnarumma a mostrare il suo talento. È l'unica vera occasione creata nel primo tempo e, se è vero che il Milan è stato completamente addomesticato, ad Allegri non può certo bastare. Così il tecnico inizia la ripresa con Bonucci al posto di Hernanes e disponendo la squadra con il 3-5-2. Con il nuovo modulo Alex Sandro può spingere maggiormente e arriva al tiro al 9', dopo essere stato liberato da Dybala, ma non centra la porta. La centra, eccome, Pogba, con una sventola dai 30 metri che Donnarumma riesce a deviare in angolo. Si gioca in una sola metà campo e gli unici a dimostrare di volere la vittoria sono i bianconeri. È una Juve ben più aggressiva rispetto alla prima parte di gara e sono solo gli errori banali, come cross o passaggi sbagliati, a frenarla. La dimostrazione sta nel fatto che, quando si ritrova un po' di precisione, il gol arriva ed è bellissimo: Pogba mette in movimento Alex Sandro sulla sinistra con un pallonetto delizioso, che scavalca il diretto avversario e permette al brasiliano di toccare al centro verso Dybala. La Joya controlla in corsa con il petto e scarica il sinistro alle spalle di Donnarumma, firmando il suo sesto gol in campionato. Il vantaggio è un'ulteriore iniezione di fiducia: ancora Dybala prova il rasoterra dalla distanza, poi è Sturaro a spedire sul fondo l'assist di Pogba. Il Milan esce dal torpore e prova a rispondere con la girata alta di Kucka, ma la Juve dà la netta sensazione di poter controllare la gara. E infatti la porta a casa con autorevolezza, tenendo a bada e a debita distanza i rossoneri. Mihajlovic chiude con Luis Adriano, Bacca, Honda e Cerci in campo contemporaneamente, ma i suoi non producono nulla di significativo, se non una conclusione dalla distanza dell'ex granata nei secondi finali, respinta da Buffon, che si guadagna così la diaria e corona con un successo la sua partita numero 552 in bianconero. Come il grande, immenso Scirea. (juventus.com) JUVENTUS-MILAN 1-0 RETI: Dybala 20' st JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Evra (28' pt Evra); Sturaro, Marchisio, Pogba; Hernanes (1' st Bonucci); Dybala (36' st Morata), Mandzukic A disposizione: Neto, Rubinho, Rugani, Lemina, Alex Sandro, Vitale, Cuadrado, Zaza. Allenatore: Allegri MILAN Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Kucka (29' st Luiz Adriano), Montolivo, Bonaventura; Cerci, Bacca, Niang (39' st Honda) A disposizione: Abbiati, Livieri, Calabria, Zapata, Mexes, De Sciglio, Jose Mauri, Nocerino, Poli, Suso. Allenatore: Mihajlovic ARBITRO: Mazzoleni ASSISTENTI: Giallatini, Di Liberatore QUARTO UFFICIALE: Meli ARBITRI D'AREA: Orsato, Irrati AMMONITI: 28' pr Sturaro, 31' pt Kucka, 5' st Lichtsteiner, 8' st Alex http://www.juventus.com/it/news/news/2015/juve--che-joya-.php
  10. ............... SERIE A TIM (12* Giornata andata): EMPOLI - JUVENTUS 1-3 STADIO "CARLO CASTELLANI" - Empoli, domenica 09/11/2015 - Ore 15:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=IIYRl1mc2Ts Allegri era stato categorico alla vigilia: «Dobbiamo vincere la seconda partita consecutiva». D'altra parte non possono esserci velleità di rimonta senza un filotto importante di successi. La sua Juve recepisce il messaggio e centra i tre punti ad Empoli, non senza qualche patema, visto che sono i padroni di casa a passare per primi. Questa volta però i bianconeri non ci stanno e in venti minuti ribaltano il risultato, poi messo al sicuro nella ripresa. La gara è tosta, combattuta, fisica e torna utilissima la stazza di Mandzukic, schierato dall'inizio nel tridente con Morata e Cuadrado. Il pressing aggressivo dell'Empoli crea un po' di confusione, ma quando la Juve inizia a fare valere la tecnica riesce a manovrare in maniera efficace. Pogba cerca l'eurogol, sparando una sventola dai venticinque metri dopo un bel controllo al volo, ma è per Mandzukic l'occasione più ghiotta: peccato quei pochi passi di ritardo sul cross di Cuadrado. Il problema di questi tempi è che i bianconeri al minimo errore vengono puniti. Ecco allora Saponara intercettare il rinvio di Bonucci e servire quasi involontariamente Maccarone, che controlla al limite, si gira e fulmina Buffon con un rasoterra angolato. Ormai non fa più notizia, ma anche questa volta il primo tiro subito dalla Juve equivale a un gol per gli avversari. Il timore di rivivere un'altra Sassuolo viene immediatamente scacciato, perché rispetto a quella partita i bianconeri hanno tutto un altro approccio e non si demoralizzano: la squadra di Allegri si mantiene lucida e raggiunge ben presto il pareggio con Mandzukic, che questa volta arriva sul traversone di Cuadrado e lo spinge in rete anticipando Skorupski. Un altra pecca della gara contro gli emiliani era stata l'incapacità di sfruttare le palle inattive. Bene, anche quel problema è superato: sei minuti dopo aver servito Mandzukic, Cuadrado pennella un corner sulla testa di Evra, che stacca alla perfezione e infila nell'angolino basso il pallone dell'1-2. Aver ribaltato il risultato non mette certo al sicuro i bianconeri, anche perché Maccarone è sempre in agguato. Prima del riposo sfiora il palo con un altro rasoterra dal limite e a inizio ripresa è Buffon ad anticiparlo, dopo l'ottimo assist di Saponara. Dai piedi del fantasista e della punta passano tutte le azioni dei toscani: al quarto d'ora Maccarone batte una punizione e Saponara cerca il colpo di tacco, deviato in angolo dalla difesa. L'Empoli insiste e pur non creando palle gol clamorose, tiene sempre in apprensione i bianconeri, che iniziano ad accusare un po' di stanchezza, comprensibile dopo la gara di Champions di martedì. Allegri interviene poco dopo il 20', sostituendo Cuadrado e Morata con Chiellini e Dybala e passando alla difesa a tre. La gara offre poco, ma alla Juve va più che bene, anche perché oltre a nn rischiare nulla i bianconeri hanno comunque la possibilità di colpire. Lo fanno al 39': Pogba pesca in area Lichtsteiner, la cui conclusione viene ribattuta da Skorupski, ma ripresa da Mandzukic, che però centra il palo. Non è finita: sulla respinta del legno arriva Dybala. La porta è sguarnita, la Joya spedisce in rete il suo sesto gol stagionale, il quinto in campionato, e chiude i conti sul definitivo 1-3 che regala alla Juve una sosta serena, prima della grande sfida contro il Milan, alla ripresa del campionato. EMPOLI-JUVENTUS 1-3 RETI: Maccarone 19' pt, Mandzukic 32' pt, Evra 38' pt, Dybala 39' st EMPOLI Skorupski; Laurini, Tonelli, Costa, Mario Rui; Zielinski (41' st Buchel), Maiello (13' st Dioussé), Paredes (23' st Krunic); Saponara; Pucciarelli, Maccarone A disposizione: Pugliesi, Pelagotti, Camporese, Barba, Zambelli, Bittante, Ronaldo, Livaja, Piu Allenatore: Giampaolo JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner (41' st Padoin), Barzagli, Bonucci, Evra; Marchisio, Lemina, Pogba; Cuadrado (23' st Chiellini), Mandzukic, Morata (23' st Dybala) A disposizione: Neto, Rubinho, Rugani, Caceres, Alex Sandro, Sturaro, Lemina, Hernanes, Zaza Allenatore: Allegri ARBITRO: Massa ASSISTENTI: Schenone, Tasso QUARTO UFFICIALE: Di Vuolo ARBITRI D'AREA: Rizzoli, Aureliano AMMONITI: 6' st Morata, 12' st Mario Rui, 15' st Buffon, 24' st Krunic, 36' st Marchisio http://www.juventus.com/it/news/news/2015/ad-empoli-prove-di-rimonta.php (juventus.com)
  11. ............... UEFA Champions League (1° giornata di ritorno fase a gironi): BORUSSIA MONCHENGLADBACH - JUVENTUS 1-1 STADIO "STADION IM BORUSSIA-PARK" - Monchengladbach, martedì 03/11/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=Pse210hZrxY Arriva un solo punto dalla trasferta tedesca e non basta per centrare il passaggio agli ottavi di finale, ma, per come si era messa la partita contro il Borussia Mönchengladbach, la Juve può accontentarsi. Intanto perché pur perdendo la vetta del Gruppo D a beneficio del Manchester City, i bianconeri allungano ancora di un punto sul Siviglia, e poi perché le sei vittorie consecutive dei tedeschi non sono evidentemente arrivate per caso. La squadra di Schubert è in una forma psicofisica eccellente e tenerle testa, giocando praticamente tutta la ripresa con un uomo in meno dopo l'espulsione di Hernanes, non è cosa da poco. Rimane un po' di amaro in bocca proprio perché il rosso al brasiliano arriva nel miglior momento della Juve, che dopo essere passata in svantaggio e aver trovato allo scadere del primo il pareggio con il Lichtsteiner, (che bel rientro il suo), dava l'impressione, di poter comandare le operazioni. L'inferiorità numerica costringe invece Allegri a rivedere l'assetto e la squadra, più che a vincere, deve pensare a contenere l'aggressività tedesca. Un'aggressività evidente fin dai primi minuti di gara, con un pressing altissimo e rimi forsennati. Ciò nonostante sono i bianconeri a spaventare subito il Borussia Park con Evra, che alza troppo la mira da buona posizione, ma i tedeschi corrono come indemoniati e il ritmo che impongono alla partita crea qualche problema alla manovra della Juve, un po' troppo lenta a svilupparsi. La traversa centrata da Dahoud al 13' è il preludio al gol dei padroni di casa: al 18' Chiellini controlla male un pallone al limite dell'area e serve involontariamente Raffael, che libera Johnson. Il destro a incrociare dello statunitense non lascia scampo a Buffon. Il difensore si rifà poco dopo intercettando un cross insidioso di Traoré, che subito dopo impegna Buffon con una sventola da posizione defilata. Il capitano bianconero deve ancora intervenire per bloccare il tentativo da lontano di Nordtveit. La Juve si fa viva al 25' con Dybala, la cui conclusione viene deviata in angolo, e con Chiellini, che sugli sviluppi del corner schiaccia di testa a lato. Inevitabilmente i tedeschi, forti del vantaggio, tirano il fiato e la squadra di Allegri trova spazi maggiori. Arriva al tiro anche Hernanes, che però non impensierisce eccessivamente Sommer, che invece deve impegnarsi maggiormente per togliere dall'angolino il colpo di testa di Evra. Ora è la Juve a fare la partita e il pareggio è nell'aria. A firmarlo è Lichtsteiner che sceglie perfettamente il tempo per impattare al volo lo spiovente di Pogba. Non solo è un gol pesante e bellissimo. È il doveroso riscatto contro la mala sorte che aveva costretto lo svizzero allo stop e all'intervento al cuore. E modo migliore per tornare in campo davvero non avrebbe potuto sceglierlo. Aver rimesso la partita sul giusto binario a pochi secondi dall'intervallo è un'iniezione di fiducia preziosa e la Juve inizia la ripresa con ancora maggior convinzione rispetto al finale del primo tempo. Pogba sfiora subito il palo con un destro dai venti metri, poi iniziano a fioccare gli angoli e al terzo battuto consecutivamente, Morata stacca anticipando tutti , senza però trovare la porta. Le cose si complicano quando Hernanes, nel tentativo di anticipare Dominguez commette un fallo che il signor Kuipers giudica da rosso diretto. Forti dell'uomo in più i tedeschi ritrovano coraggio e per dare maggior equilibrio ai suoi Allegri inserisce Cuadrado al posto di Dybala, passando al 4-4-1, con Morata unica punta, quindi, alla mezz'ora, toglie lo spagnolo e manda in campo Barzagli. Ora che con il 5-3-1 la Juve dovrebbe essere più coperta, paradossalmente corre il rischio maggiore: Buffon, finora impegnato solo da due conclusioni da lontano di Dahoud e Xhaka, compie un vero e proprio miracolo respingendo con il piede il colpo di testa di Stindl da due passi. Non è l'unico, perché anche l'intervento nel finale, per alzare sopra la traversa il tiro di Hazard, è una prodezza straordinaria e salva un pareggio che, dopotutto, alla Juve può stare bene: con il Siviglia a meno cinque punti, la qualificazione è più vicina. BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH-JUVENTUS 1-1 RETI: Johnson 18' pt , 44' pt Lichtsteiner BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH Sommer; Nordtveit, Christensen, Dominguez, Wendt; Traorè, Dahoud, Xhaka, Johnson (40' st Hazard); Stindl; Raffael A disposizione: Heimerot, Brouweser, Schulz, Drmic, Hrgota Allenatore: Schubert JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Sturaro (42' st Lemina), Marchisio, Pogba; Hernanes; Dybala (18' st Cuadrado), Morata (30' st Barzagli) A disposizione: Neto, Alex Sandro, Zaza, Mandzukic Allenatore: Allegri ARBITRO: Kuipers (NED) ASSISITENTI: van Roekel (NED), Zeinstra (NED) QUARTO UFFICIALE: Schaap (NED) ARBITRI D'AREA: van Boekel (NED), Liesveld (NED) AMMONITI: 11' st Marchisio, 18' st Dybala, 22' st Sturaro ESPULSI: 9' st Hernanes http://www.juventus.com/it/news/news/2015/lichtsteiner-torna-e-segna--con-il-borussia---1-1.php (juventus.com)
  12. ............... Serie A TIM (10° giornata girone d'andata): SASSUOLO - JUVENTUS 1-0 STADIO "MAPEI STADIUM" - Reggio Emilia, mercoledì 28/10/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita La Juve non riesce a dare continuità ai propri risultati e, dopo la convincente vittoria contro l'Atalanta, si arrende al Sassuolo, incassando la quarta sconfitta in campionato. I bianconeri, privi dell'influenzato Marchisio e in dieci uomini dal 40' del primo tempo dopo l'espulsione di Chiellini, giocano tutta la ripresa nella metà campo avversaria, ma sbattono continuamente contro il muro neroverde. Costruiscono molto ma finalizzano poco. Si dannano l'anima, ma non riescono a impensierire Pegolo. Il Sassuolo del resto non ha ottenuto 15 punti per caso e l'aggressività con cui inizia la gara crea subito non pochi fastidi alla manovra dei bianconeri, spesso bloccata sul nascere. Non che i padroni di casa siano in grado di creare azioni più convincenti, ma riescono a sfruttare l'unica vera occasione dei primi venti minuti: Sansone prima si procura il calcio piazzato a venti metri dalla porta, poi infila il pallone sotto l'incrocio, portando in vantaggio i suoi. La Juve reagisce subito con due sventole dal limite: quella di Dybala viene deviata dalla difesa, quella di Pogba da Pegolo, fatto sta che entrambe terminano sul fondo. Il Sassuolo però ritrova subito le distanze e per gli uomini di Allegri si chiudono nuovamente gli spazi. Le cose si complicano ulteriormente quando Chiellini, già ammonito, riceve il secondo giallo per un fallo a centrocampo e lascia i compagni in dieci. Sturaro è così costretto ad arretrare la posizione per agire come terzino destro, mentre Cuadrado si sposta sulla linea dei centrocampisti. Anche in avvio di ripresa Allegri presenta la stessa soluzione e la Juve sembra più aggressiva, arrivando vicinissima al pareggio già dopo tre minuti con il rasoterra di Pogba a fil di palo. È però una gara di estrema difficoltà: il Sassuolo è messo perfettamente in campo e forte del vantaggio può concentrarsi sulla fase difensiva. Inoltre la pioggia che cade sempre più violenta non aiuta le giocate tecniche e con l'uomo in meno la fatica è doppia, ma nonostante tutto però i bianconeri non mollano. Subito dopo l'ingresso di Morata al posto di Mandzukic, Cuadrado spara un siluro dal vertice destro dell'area di rigore e Pegolo mette in angolo. Alla mezz'ora tocca all'ex Zaza, dentro per Dybala, e poco dopo è Hernanes a rilevare Lemina. Ogni tentativo però è vano e nonostante la gara sia un assedio continuo, i neroverdi di rischi veri e propri non ne corrono e, al fischio di Gervasoni, possono festeggiare una vittoria che li porta in zona Europa League. La Juve al contrario, non deve guardare la classifica, ma concentrarsi solo sul Derby di sabato, per cercare un immediato riscatto. SASSUOLO-JUVENTUS 1-0 RETI: 20' pt Sansone SASSUOLO Pegolo; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini (26' st Duncan), Magnanelli, Missiroli; Berardi (36' st Laribi), Floccari (25' st Defrel), Sansone A disposizione: Pomini, Longhi, Terranova, Gazzola, Pellegrini, Politano Allenatore: Di Francesco JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini Alex Sandro; Sturaro, Lemina (37' st Hernanes), Pogba; Cuadrado, Mandzukic(15' st Morata), Dybala (32' st Zaza) A disposizione: Neto, Audero, Rugani, Evra, Padoin, Khedira Allenatore: Allegri ARBITRO: Gervasoni ASSISTENTI: Preti, Gava QUARTO UFFICIALE: Di Liberatore ARBITRI D'AREA: Tagliavento, Pasqua AMMONITI: 4' pt Chiellini, 13' pt Peluso, 18' st Lemina, 39' st Chiellini,, 15' st Pegolo, 23' st Berardi, 32' st Pogba, 37' st Cannavaro ESPULSI: 39' st Chiellini (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/a-reggio-emilia-decide-sansone.php
  13. ............... Serie A TIM (9° giornata girone d'andata): JUVENTUS - ATALANTA 2-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, domenica 25/10/2015 - Ore 15:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=cU95zS46YC0 Un gol per tempo, un grande Dybala, un Pogba in netta crescita, nonostante il rigore fallito nella ripresa, un Buffon totalmente inoperoso: in sintesi una vittoria convincente e meritata. La Juve domina l'Atalanta e ritrova la via delle rete, senza perdere la solidità difensiva che aveva già caratterizzato le ultime uscite. Allegri concede un turno di riposo a Cuadrado e Morata, sceglie la coppia Dybala-Mandzukic, supportandola con Pereyra sulla tre quarti. La Joya, in realtà gioca più sulla linea del connazionale che del croato, riuscendo a imprimere velocità al gioco ed è sempre pericoloso sui calci piazzati, anche solo per la precisione con cui crossa. Proprio il suo traversone torva Bonucci in area e Sportiello deve allungarsi per togliere dall'angolino il colpo di testa del difensore. Il portiere nerazzurro ferma anche il tocco sotto misura di Mandzukic e blocca un sinistro centrale proprio Dybala: la Juve insomma arriva in area spesso e volentieri e la gara nel primo quarto d'ora è a senso unico. L'Atalanta però è squadra tignosa e prende le misure ai bianconeri, riuscendo ad alleggerire la pressione. Proprio quando la Juve sembra avere le maggiori difficoltà a costruire, ecco la giocata del campione che rende letale un'azione apparentemente innocua: Dybala riceve palla al limite dell'area, carica il sinistro e lascia partire una rasoiata che è sì centrale, ma anche potente e carica di effetto. Il pallone viaggia zigzagando fino in rete e Sportiello, per quanto piazzato, riesce a malapena a toccare. La Juve continua a fare la partita, ma al 37' deve rinunciare a Pereyra. Al suo posto entra Asamoah e Pogba avanza il suo raggio d'azione. Proprio il francese, allo scadere del primo tempo, mette in movimento Evra sulla sinistra. Il cross rasoterra dal fondo trova Dybala che, dal limite, piazza il destro, trovando la risposta di Sportiello, che permette ai suoi di andare al riposo sotto solo di un gol. Basta aspettare quattro minuti del secondo tempo però, per assistere al 2-0, che arriva al termine di un'azione magistrale: Pogba riceve da Marchisio al limite e con il tacco mette in movimento Dybala che, dopo il vantaggio, firma anche l'assist del raddoppio, servendo Mandzukic a due passi dalla linea di porta. Il croato anticipa Paletta e Toloi e tocca in rete.Ora la Juve ha più spazi e può sfruttare le ripartenze e prova a chiudere definitivamente la gara. Dybala ci prova ancora: con un sinistro in movimento, da calcio piazzato, quindi dopo il suggerimento di Pogba che lo mette davanti a Sportiello. In due casi non centra lo specchio, nell'altro il portiere riesce a deviare in angolo. Alla mezz'ora l'Atalanta rimane anche in dieci per il secondo giallo rifilato a Toloi, che dopo aver steso Pogba qualche minuto prima, si ripete con Mandzukic. Il croato poco dopo lascia il posto a Morata e intanto continua il Dybala show: l'argentino entra in area dalla destra e salta Paletta, che lo atterra senza troppi complimenti. È un rigore nettissimo e dal dischetto va Pobga, che però si fa respingere il tiro da Sportiello. L'episodio incide solo sul punteggio finale, meno rotondo di quanto i bianconeri avrebbero meritato. Finisce 2-0, la Juve trova il suo secondo successo casalingo in campionato e rosicchia qualche punto in classifica. Soprattutto conferma che i progressi sono costanti. Certo, il percorso è ancora lungo, ma la strada imboccata è quella giusta. JUVENTUS-ATALANTA 2-0 RETI: 28' pt Dybala, 4' st Mandzukic JUVENTUS Buffon; Padoin, Bonucci, Chiellini, Evra; Khedira (44' st Sturaro), Marchisio, Pogba; Pereyra (37' st Asamoah), Dybala; Mandzukic (32' st Morata). A disposizione: Neto, Audero, Barzagli, Alex Sandro, Rugani, Lemina, Hernanes, Cuadrado, Zaza. Allenatore: Allegri ATALANTA Sportiello; Bellini (1' st Masiello), Toloi, Paletta, Dramè; Grassi, De Roon (28' st Migliaccio), Kurtic; D'Alessandro, Pinilla, Moralez (6' st Gomez) A disposizione: Bassi, Brivio, Cherubin, Stendardo, Raimondi, Cigarini, Carmona, Monachello, Denis. Allenatore: Reja ARBITRO: Di Bello ASSISTENTI: De Luca, Alassio QUARTO UFFICIALE: Tegoni ARBITRI D'AREA: Banti, Ghersini AMMONITI: 25' pt De Roon, 5' st Marchisio, 10' st Grassi, 12' st Toloi, 16' st Dybala, 29' st Toloi ESPULSI: 29' st Toloi
  14. ............... UEFA Champions League (3° giornata d'andata fase a gironi): JUVENTUS - BORUSSIA MONCHENGLADBACH 0-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, mercoledì 21/10/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=oxmoMrbVIU4 Dopo la gara con l'Inter la Juve incappa nel secondo 0-0 consecutivo. I bianconeri dominano il Borussia Mönchengladbach, creano molto nel primo tempo, meno nel secondo, ma centrano poco la porta e devono accontentarsi di un punto, utile ad mantenere la testa del Girone D, ma non ad ipotecare il passaggi agli ottavi. La partita, fin dall'inizio, è intensa, ma certo non spettacolare: la fase difensiva di entrambe le squadre rasenta la perfezione e per costruire qualcosa serve un po' di coraggio e iniziativa individuale. Alla Juve gli uomini capaci di creare superiorità numerica non mancano: Alex Sandro, Pogba, Morata, Cuadrado, cercano la giocata risolutiva, ma anche quando riescono a saltare l'uomo, le maglie verdi dei tedeschi si stringono e ribattono colpo su colpo. Il pressing del Borussia è ben più accorto di quanto annunciato alla vigilia, mentre è da rimarcare l'ordine con cui Schubert organizza i suoi, puntuali nel raddoppiare e nell'inserirsi tra le linee di passaggio dei bianconeri. Così si deve attendere il quarto d'ora per vedere Morata tentare la conclusione, da posizione tutt'altro che agevole. Il tiro a giro è più violento che liftato e termina lontano dalla porta. Contro avversari del genere si dovrebbe forse cercare prima la conclusione e invece la Juve a volte indugia troppo. Così, prima Pogba e poi Mandzukic vedono ribattere i propri tentativi. Cuadrado, al contrario, accelera la giocata e il suo destro dal limite, anche se a lato, fa sobbalzare lo Stadium. Più passano i minuti più la Juve prende campo e al Borussia presto non resta che rintanarsi nella propria area. Pogba è intraprendente e sfiora il palo con una rasoiata dai sedici metri, quindi sono Chiellini, di testa, e Morata, ancora da fuori area, a mancare lo specchio della porta. Insomma i bianconeri fanno la partita, manovrano bene, arrivano al tiro, ma Sommer rimane quasi inoperoso. Va aggiustata la mira e in avvio di ripresa Pogba prende le misure, impegnando due volte il portiere tedesco. Allegri al quarto d'ora interviene, inserendo Pereyra per Cuadrado, e passando al 4-3-1-2. La gara è sempre più un monologo bianconero, perché il Borussia rinuncia di fatto ad attaccare, ma la manovra è più confusa e meno efficace. Barzagli, autore di un'altra prova magistrale, arriva fin sul fondo per crossare in direzione di Morata, che si coordina per una rovesciata difficilissima e inevitabilmente imprecisa. È il 18' e non si conteranno altre conclusioni se non due tentativi di Pogba da fuori area. A nulla valgono i cambi operati da Allegri, che manda in campo Zaza e Dybala al posto di Mandzukic e Morata. Il possesso palla della Juve rimane sterile e il punteggio non si schioda dallo 0-0. Ora il City, dopo la vittoria sul Siviglia, è ad un solo punto, mentre gli spagnoli sono fermi a tre. Per compiere un passo decisivo verso la qualificazione, servirà vincere tra due settimane, quando Buffon e compagni restituiranno la visita al Borussia. JUVENTUS- BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH 0-0 JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Marchisio, Pogba; Cuadrado (15' st Pereyra), Mandzukic (25' st Zaza), Morata, (35' st Dybala) A disposizione: Neto, Rugani, Evra, Hernanes Allenatore: Allegri BORUSSIA MÖNCHENGLADBACH Sommer; Korb, Christensen, Dominguez, Wendt; Traoré (37' st Hahn), Dahoud (42' st Nordtveit), Xhaka, Johnson; Stindl, Raffael (29' st Hazard) A disposizione: Sippel, Drmic, Jantschke, Hrgota Allenatore: Schubert ARBITRO: Thomson (SCO) ASSISTENTI: McGeachie (SCO), Stevenson (SCO) QUARTO UFFICIALE: Stewart (SCO) ARBITRI D'AREA: McLean (SCO), Clancy (SCO) AMMONITI: 42' pt Dominguez, 17' st Wendt, 32' st Xhaka (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/tanta-juve--niente-gol.php
  15. ............... Serie A TIM (8° giornata girone d'andata): INTER - JUVENTUS 0-0 STADIO "G. MEAZZA" - Milano, domenica 18/10/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=iperW0saaUA Un tempo e un punto a testa: Juventus e Inter dividono tutto equamente, provano entrambe a vincere la partita, ma pungono più a centrocampo che sotto porta, regalando comunque un Derby d'Italia vibrante ed equilibrato. Primo tempo di marca nerazzurra e dominio bianconero nella ripresa: la logica conseguenza non può che essere lo 0-0 finale. Come partner di Morata in avanti Allegri sceglie Zaza , può contare sul rientro di Marchisio in cabina di regia e ripropone Barzagli, ormai perfettamente calato nel ruolo di terzino, sulla destra. La velocità delle punte e le ripartenze possono essere l'arma in più dei bianconeri ed è proprio la combinazione tra Zaza, Morata e Cuadrado che al 5' porta il colombiano al tiro, deviato in angolo da Handanovic. L'Inter si affida soprattutto ai guizzi di Jovetic che se a inizio gara si limita a qualche calcio piazzato, più passano i minuti più si fa intraprendente. I nerazzurri vivono il loro miglior momento nella parte centrale del primo tempo, alzando il ritmo e il pressing e costringendo per qualche minuto la Juve nella propria metà campo. Brozovic con un destro da posizione defilata va vicino al gol e serve il colpo di reni di Buffon per deviare il pallone e mandarlo a sbattere sulla traversa. Poi la gara torna in equilibrio, l'intensità rimane notevole e i colpi duri a centrocampo non mancano. Mancano piuttosto occasioni da gol: lo spettacolo arriva più dall'agonismo che dalla tecnica, anche perché giocando in velocità gli errori di impostazione fioccano da una parte e dall'altra. La ripresa si apre come il primo tempo: con Zaza e Morata che mandano Cuadrado alla conclusione e Handanovic che mette in corner. È la Juve ora a gestire la partita: l'Inter rinuncia al pressing alto e i bianconeri riescono a manovrare con più lucidità anche se, inevitabilmente, superare il muro nerazzurro è dura. I due uomini più pericolosi sono sempre Cuadrado e Jovetic: il colombiano a tratti è incontenibile, il montenegrino offre giocate di qualità come il sinistro dal limite che rimbalza davanti a Buffon e costringe il capitano ad un intervento tutt'altro che semplice. Con il passare dei minuti cresce in modo esponenziale Pogba e la Juve stazione sempre più spesso nella metà campo avversaria. Al 24' si pareggia il conto dei legni: Morata riceve la sponda del francese in area e serve Khedira, liberissimo. Handanovic è fuori causa sul tocco di interno del tedesco, che però termina la sua corsa sull'esterno del montante. È l'occasione più ghiotta della ripresa e anche l'ultima versa della partita. Allegri cambia la coppia d'attacco inserendo Mandzukic e Dybala al posto di Morata e Zaza, ma per quanto i bianconeri provino a vincere fino all'ultimo, il punteggio non si schioda dallo 0-0. La Juve torna a casa con un solo punto, ma anche con la consapevolezza di aver ormai imboccato la strada giusta per risalire la classifica. INTER-JUVENTUS 0-0 INTER Handanovic; Santon, Miranda, Murillo, Juan Jesus; Brozovic, Felipe Melo, (19' st Guarin) Medel (47' st Kondogbia); Perisic; Jovetic (47' st Palacio), Icardi. A disposizione: Carrizo, Ranocchia, Nagatomo, Telles, Montoya, D'Ambrosio, Gnoukouri, Biabiany, Manaj. Allenatore: Mancini JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini Evra; Khedira, Marchisio, Pogba; Cuadrado, Zaza (33' st Dybala), Morata (26' st Mandzukic). A disposizione: Neto, Audero, Rugani, Alex Sandro, Padoin, Lemina, Pereyra, Asamoah, Sturaro, Hernanes. Allenatore: Allegri ARBITRO: Valeri ASSISITENTI: Manganelli, Meli QUARTO UFFICIALE: Dobosz ARBITRI D'AREA: Massa, Russo AMMONITI: 7' pt Marchisio, 8' pt Felipe Melo, 11' pt Khedira, 16' pt Zaza, 15' st Evra, 32' st Brozovic, 41' st Chiellini, 46' st Miranda (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/reti-bianche-a-san-siro.php
  16. ............... Serie A TIM (7° giornata girone d'andata): JUVENTUS - BOLOGNA 3-1 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, domenica 04/10/2015 - Ore 18:45 Qui i vostri commenti post-partita Squadra che vince non si cambia, a maggior ragione se convince pure. Ecco allora che Allegri ripropone contro il Bologna gli stessi undici che mercoledì avevano strapazzato il Siviglia. Eppure, dopo appena cinque minuti, sembrava che l'esito dovesse essere completamente diverso rispetto alla gara di Champions: inevitabile farsi cogliere da pensieri nefasti quando, dopo una buona partenza, i bianconeri si trovano sotto di un gol al primo tiro in porta subito. La Juve però, in queste settimane è cresciuta e anche se potrà ancora migliorare, ha già trovato il carattere e la convinzione necessari per ribaltare una gara nata storta. Che ci sia da divertirsi si capisce subito, perché la rapidità delle punte bianconere, quando riescono a puntare l'uomo, è devastante e Dybala e Morata propongono subito due fughe da applausi, Alla prima sortita offensiva, però il Bologna passa: Masina pesca in area Mounier, che si inserisce rubando il tempo a Chiellini e colpisce da due passi. Buffon riesce a toccare, ma non a respingere e il pallone rimbalza beffardo oltre la linea. La Juve non si scompone e Dybala e Morata provano subito a raddrizzare la gara con una bella combinazione che manda lo spagnolo al tiro. La potenza c'è, la mira no. Al Bologna non pare vero di poter gestire il vantaggio chiudendosi a riccio e aspettando l'occasione buona per il contropiede, mentre per i bianconeri ora si tratta di assaltare un fortino, con dieci maglie rossoblu a difesa della propria area. Servono pazienza, precisione nelle giocate e freddezza sotto porta per non fallire le occasioni che gli avversari concedono. Tutte qualità che la Juve dimostra di avere e che poco dopo la mezz'ora portano al pareggio: i bianconeri aspettano il momento buono per mettere in movimento Khedira sulla destra, il tedesco arriva sul fondo e piazza il cross che, sporcato, finisce nell'area piccola, dove c'è Morata pronto a deviare di testa alle spalle di Mirante. Il pareggio certo non basta e la Juve continua a martellare. Quando Dybala e Cuadrado combinano negli spazi stretti è uno spettacolo, anche se il muro rossoblu prima o poi riesce a chiudere e a portare il pareggio fino all'intervallo. Alla Juve basterebbero i primi 50 secondi della ripresa cambiare la storia della partita: Khedira con un lancio millimetrico pesca in area il colombiano che evita l'uscita di Mirante e serve Morata a centro area. Davanti alla porta ci sono Oikonomou e Gastaldello e per evitarli lo spagnolo angola troppo la conclusione. Servono cinque minuti ad Alvaro per farsi perdonare l'errore: sul cross viene abbracciato con troppo affetto da Ferrari e Celi concede il rigore. Dybala piazza il pallone prima sul dischetto, poi nell'angolino. Adesso non si deve ripetere lo stesso errore commesso con il Frosinone, la partita va chiusa. E la Juve la chiude, ancora grazie a Morata, che prima prova una sventola di sinistro, deviata in angolo da Mirante, poi veste i panni dell'uomo assist e pennella sulla testa di Khedira, perfetto nell'inserimento, il pallone del 3-1. Lo spagnolo potrebbe impreziosire ulteriormente la sua partita, se il suo sinistro a colpo sicuro non venisse ribattuto in extremis. Quando alla mezz'ora lascia il posto a Zaza invece deve “accontentarsi” di un gol, di un rigore procurato e di un assist... Quel che serve per regalare alla Juve la prima vittoria allo Stadium in campionato, arrivare alla sosta con tre punti preziosi e vivere una gara da applausi, resa ancor più speciale dal rientro in campo di Asamoah, negli ultimi minuti. Il miglior modo per chiudere la serata. JUVENTUS-BOLOGNA 3-1 RETI: Mounier 5' pt, Morata 33' pt, Dybala rig. 7' st, Khedira 18' st JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini, Evra; Khedira (47' st Asamoah), Hernanes (21' st Lemina), Pogba; Cuadrado, Dybala, Morata (31' st Zaza) A disposizione: Neto, Audero, Rugani, Alex Sandro, Padoin, Vitale Allenatore: Allegri BOLOGNA Mirante; Ferrari, Oikonomou, Gastaldello (3' st Rossettini), Masina; Pulgar (25' st Brighi), Diawara, Rizzo; Mounier, Destro, Brienza (31' st Falco). A disposizione: Da Costa, Stojanovic, Maietta, Mbaye, Morleo, Crisetig, Crimi, Mancosu, Acquafresca. Allenatore: Delio Rossi ARBITRO: Celi ASSISTENTI: Vuoto, Ranghetti QUARTO UFFICIALE: peretti ARBITRI D'AREA: Mariani, Pasqua AMMONITI: 40' pt Destro, 41' pt Gastaldello, 46' pt Mounier, 5' st Masina, 11' st Pulgar, 38' st Lemina (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/morata--dybala--khedira--tre-campioni-da-tre-punti.php
  17. ............... UEFA Champions League (2° giornata d'andata fase a gironi): JUVENTUS - SIVIGLIA 2-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, mercoledì 30/09/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita Ora non resta che trovare continuità. Perché la strada imboccata questa sera dalla Juve è giusta, giustissima. I bianconeri dominano il Siviglia dal primo all'ultimo minuto, concedendola miseria di un tiro in porta, per altro tutt'altro che irresistibile, offrono un gioco piacevole, a tratti spumeggiante, e soprattutto, dimostrano progressi notevoli, come intesa e personalità. Aver ritrovato Khedira certo aiuta parecchio, ma altrettanto prezioso è l'atteggiamento con cui iniziano la gara. Trenta secondi e Morata libera Pogba in area, che gira però poco convinto, forse credendosi in fuori gioco e mette sopra la traversa. Alta anche la deviazione di Dybala, servito da Cuadrado dopo un bello spunto sulla destra. È una Juve camaleontica quella presentata da Allegri, grazie soprattutto al lavoro di Evra sulla sinistra: quando i bianconeri attaccano il francese sale, portandosi anche oltre i centrocampisti, mentre in fase difensiva, è pronto a tornare sulla linea di Barzagli, Bonucci e Chiellini. Dalla parte opposta tocca a Cuadrado coprire la fascia, rientrando ad aiutare Khedira e compagni, ma proponendosi anche come l'uomo in più quando c'è da ripartire. L'effetto è notevole, perché i bianconeri chiudono bene e in avanti sono pericolosi, con la conclusione di Hernanes, a lato di un soffio, e l'ottima combinazione Cuadrado-Khedira-Dybala, chiusa dal sinistro a giro dell'argentino che sfiora l'incrocio. Proprio Khedira merita una menzione speciale. Il suo rientro si sente, eccome: non solo per la mole di palloni che recupera e per la lucidità con cui serve i compagni, ma anche per il peso delle sue sortite offensive, come quando poco dopo la mezz'ora controlla di petto sulla linea di fondo e serve in area Dybala, che però scivola al momento del tiro. E che dire di Barzagli? La Roccia si riscopre terzino di spinta, capace di farsi cinquanta metri di sgroppata per arrivare a crossare dal fondo un pallone che nessun compagno segue, ma anche di pennellare di prima intenzione sulla testa di Morata il traversone che vale l'1-0 e che permette allo spagnolo di segnare il suo quinto gol consecutivo in Champions, contando anche la passata stagione. Prima di lui c'era riuscito solo un certo Alex Del Piero, 20 anni fa. È il sigillo su un primo tempo a senso unico, che sarebbe stato delittuoso chiudere in parità, visto che il primo tiro in porta del Siviglia arriva poco prima di rientrare negli spogliatoi ed è un rasoterra morbido, bloccato da Buffon. Sarà l'unico della gara per la squadra di Emery. Anche nella ripresa la Juve è l'unica squadra a proporre gioco e ha la pazienza di affidarsi ad un prolungato palleggio per stanare gli spagnoli, sempre più arroccati nella propria metà campo. A bucare la difesa ci prova Dybala, che riceve in verticale da Bonucci e arriva al tiro, trovando la risposta di Sergio Rico. Cresce anche Pogba, che apre e chiude un'azione da manuale, saltando di forza l'uomo a metà campo, servendo Cuadrado e coordinandosi per una spettacolare sforbiciata, dopo aver ricevuto il traversone del colombiano. A Dybala non vengono risparmiati colpi proibiti, anche perché spesso stenderlo è l'unico modo per fermarlo. È lui stesso a procurarsi e a calciare la punizione dal limite respinta da Sergio Rico, attento anche sulla sassata di Cuadrado. Alla mezz'ora Allegri concede un po' di meritatissimo riposo a Sami Khedira, che esce tra uno scroscio di applausi e manda in campo Alex Sandro, quindi cambia Morata con Zaza, che battezza l'esordio in Champions con una fuga di quaranta metri palla al piede e il rasoterra che vale il 2-0. Un gol da dividere con Dybala, che va a rubare palla a metà campo e viene steso, permettendo così all'attaccante lucano di involarsi e di chiudere una partita che fa della Juve l'unica capolista del Gruppo D. E che non potrà che darle una nuova convinzione anche in chiave campionato. JUVENTUS-SIVIGLIA 2-0 RETI: Morata 41' pt, Zaza 42' st JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini, Evra; Khedira (31' st Alex Sandro), Hernanes, Pogba; Cuadrado, Dybala (43' st Rugani), Morata (35' st Zaza) A disposizione: Neto, Lemina, Pereyra, Vitale Allenatore: Allegri SIVIGLIA Sergio Rico; Coke, Andreolli, Kolodziejczak, Tremoulinas; Krychowiak, N’Zonzi (21' st Iborra), Konoplyanka; Krohn-Dehli; Reyes (34' st Munoz), Gameiro (21' st Immobile) A disposizione: Soria, Mariano, Luismi, Cristoforo Allenatore: Emery ARBITRO: Eriksson (SWE) ASSISTENTI: Klasenius (SWE), Wärnmark (SWE) QUARTO UFFICIALE: Culum (SWE) ARBITRI D'AREA: Johannesson (SWE), Strömbergsson (SWE) AMMONITI: 33' st Coke (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/vi-vogliamo-cosi.php
  18. ............... Serie A TIM (6° giornata girone d'andata): NAPOLI - JUVENTUS 2-1 STADIO "SAN PAOLO" - Napoli, sabato 26/09/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita Una partita che molto prometteva all'inizio, regala decisamente meno spettacolo del previsto, ma soprattutto riserva un'altra delusione alla Juve. I bianconeri vanno sotto nel primo tempo, subiscono il raddoppio nella ripresa ma si rimettono immediatamente in carreggiata, portando l'inerzia della gara dalla propria parte. A quel punto però, quando sarebbe servita la zampata decisiva, manca la cattiveria necessaria a riagguantare il risultato e alla fine è il Napoli a sorridere. E dire che l'avvio è spumeggiante anche per gli uomini di Allegri, che giocano in velocità, cercano la verticalizzazione e si muovono bene in difesa, tanto che per oltre dieci minuti l'unica conclusione in porta è il destro di Hamsik, bloccato in due tempi da Buffon. Più complicato l'intervento di Reina sul rasoterra di Zaza, liberato in area dal suggerimento di Dybala. Le squadre si fanno più accorte con il passare dei minuti e gli spazi diminuiscono, anche se basta una giocata per liberarsi al tiro. La inventano Insigne e Higuain, con un triangolo che manda il fantasista napoletano al tiro dal limite: il rasoterra non sembra irresistibile, ma è angolato quanto basta perché Buffon non possa arrivarci. Dopo il gol del Napoli, la gara sembra addormentarsi e la sveglia suona solo nei minuti finali del primo tempo: prima un traversone di Ghoulam costringe Buffon all'uscita bassa e Callejon, che si ritrova il pallone sui piedi, spedisce a lato. Poi è Reina a dover intervenire per fermare Zaza, che prova ad approfittare di un retropassaggio avventato. Quindi Mertens cerca di piazzare il pallone, senza centrare la porta. Serve un cambio di ritmo, ma la Juve fatica ad accelerare e vive piuttosto di guizzi, come quello di Dybala, che si libera al tiro con un sombrero e prova il sinistro dal limite, non trovando la porta, ma solo una deviazione in angolo. È più pericoloso Higuain dalla parte opposta: prima spara un destro potente, respinto con i pugni da Buffon, poi approfitta di un passaggio errato di Hernanes, parte in velocità e supera Buffon con un sinistro rasoterra. Partita chiusa? Neanche per idea: passa un minuto ed ecco partire dalla sinistra il cross di Dybala, che attraversa tutta l'area e arriva a Lemina, il cui destro fulmina Reina. Ancor prima che riprenda il gioco Allegri cambia, inserendo Cuadrado al posto di Hernanes e la partita ora è ben più vivace, anche perché le squadre sono più lunghe e gli spazi aumentano. Buffon devia un tentativo di Ghoulam, mentre Reina blocca il sinistro di Pogba. A venti minuti dal termine Dybala lascia il posto a Morata, che sfiora subito il palo con un destro da fuori area. La Juve ora è più pimpante, mentre il Napoli sembra stanco e i bianconeri alzano il baricentro, occupando stabilmente la metà campo avversaria. L'attenzione con cui i padroni di casa difendono però, spegne sul nascere ogni iniziativa. Negli ultimi minuti Allegri tenta il tutto per tutto, mandando in campo Alex Sandro al posto di Padoin, ma non c'è niente da fare: Reina rimane inoperoso e il punteggio resta inchiodato sul 2-1. Per la Juve è la terza sconfitta in sei gare di campionato e mercoledì ci sarà il Siviglia da affrontare. Dovrà essere la Champions a dare la scossa. NAPOLI-JUVENTUS 2-1 RETI: Insigne 26' pt, Higuain 17' st, Lemina 18' st NAPOLI Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (35' st David Lopez); Callejon, Higuain (39' st Gabbiadini), Insigne (39' pt Mertens). A disposizione: Rafael, Gabriel, Strinic, Henrique, Chiriches, Maggio, Chalobah, Valdifiori, El Kaddouri. Allenatore: Sarri JUVENTUS Buffon; Padoin (44' st Alex Sandro), Bonucci, Chiellini, Evra; Lemina, Hernanes (19' st Cuadrado), Pogba; Pereyra; Dybala (26' st Morata), Zaza. A disposizione: Neto, Audero, Rugani, Barzagli, Sturaro, Asamoah. Allenatore: Allegri ARBITRO: Orsato ASSISTENTI: Giallatini, Passeri QUARTO UFFICIALE: De Luca ARBITRI D'AREA: Rizzoli, Pinzani AMMONITI: 5' st Ghoulam, 6' st Bonucci, 8' st Evra, 10' Callejon, 42' st Padoin, 48' st Morata (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/al-san-paolo-non-basta-lemina.php
  19. ............... Serie A TIM (5° giornata girone d'andata): JUVENTUS - FROSINONE 1-1 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, mercoledì 25/09/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita Forse si è piaciuta troppo la Juve, forse credeva di avere già in tasca tre punti che invece andavano conquistati. Forse, più semplicemente, in questo periodo, almeno in campionato, agli avversari basta affacciarsi una, massimo due volte nell'area bianconera, per trovare il gol. E così, al temine di una partita che definire dominatasarebbe riduttivo, ci si deve accontentare di un altro pareggio casalingo, dopo quello con il Chievo. Questo però, brucia ancora di più, perché davvero oggi la Juve avrebbe solo meritato solo di vincere e invece non è riuscita a sfruttare una supremazia che fin dai primi minuti non sembrava poter essere in discussione. Il più attivo all'inizio è Cuadrado: suoi il tiro dal limite e il traversone a mezza altezza che creano qualche apprensione a Leali. Il colombiano ci arriva anche se la Juve trotterella e in effetti, quando alza il ritmo il Frosinone fatica da matti a contenerla. L'esempio è il contropiede lanciato da Pereyra all'11': con quattro passaggi i bianconeri capovolgono il campo e mandano Lichtsteiner a crossare dalla linea di fondo, dove trova solo all'ultimo la chiusura della difesa. Notevole, poco dopo, anche l'azione con cui Pogba arriva a sfiorare l'incrocio, dopo il triangolo con Alex Sandro. La gara diventa ben presto a senso unico e pur con tutte le difficoltà che si possono incontrare quando si deve superare una barricata come quella eretta dai gialloblu, quando si ha un uomo come Cuadrado, capace di saltare l'uomo e creare superiorità numerica praticamente in ogni azione, le cose si fanno più semplici. Il colombiano fa anche gridare lo Stadium al gol con un rasoterra da fuori area, ma il suo destro colpisce l'esterno della rete. Al 25' è Zaza a cercare l'eurogol, coordinandosi per la sforbiciata sul traversone di Pereyra, senza però trovare il giusto impatto con il pallone. Sembra insomma che il gol della Juve debba arrivare da un momento all'altro e invece è il Frosinone ad andare vicinissimo al vantaggio nell'unica iniziativa mostrata in mezz'ora di gioco: la difesa bianconera non libera l'area dopo un calcio piazzato di Soddimo, il pallone arriva prima a Castillo che centra un palo clamoroso, poi a Frara, il cui destro viene deviato in angolo da Barzagli. Il pericolo corso toglie brio alla Juve, che ci mette un po' per scuotersi, anche se, prima dell'intervallo, arriva a pareggiare il conto dei legni con Pogba, che salta altissimo per deviare sulla traversa il cross di Pereyra. Nella ripresa Allegri presenta una Juve diversa, inserendo Dybala e Chiellini al posto di Sturaro e Lichtsteiner (lo svizzero nell'intervallo ha accusato un malessere con difficoltà respiratorie, che ha richiesto l'invio in ospedale per accertamenti) e passando al 3-5-2. L'argentino in realtà si posiziona sulla stessa verticale di Zaza, ma agendo qualche metro indietro rispetto all'attaccante lucano e scalda subito i guanti di Leali con un sinistro dal limite, potente ma centrale. Il nuovo assetto tattico comunque si dimostra efficace e a beneficiarne è proprio Zaza: prima centra un'altra traversa, deviando di testa il cross di Alex Sandro, poi va al traversone liberando Cuadrado che calcia sul fondo, quindi riceve dal colombiano al limite e spara un destro di prima che, deviato da Blanchard, fulmina Leali.Il gol fa impennare il ritmo della gara e la Juve inizia un vero e proprio tiro al bersaglio, ancora con Zaza, poi con Pogba, quindi con Cuadrado. Il tutto tessendo trame che strappano applausi per la precisione e la rapidità delle giocate. La squadra di Allegri è nuovamente padrona del campo, ancor più che nel primo tempo e se Cuadrado continua a saltare gli avversari come birilli, ora, partendo dalla linea dei centrocampisti, anche Alex Sandro spinge con continuità. A un quarto d'ora dal termine Hernanes prende il posto di Zaza, Pereyra avanza il raggio d'azione e l'assedio continua: per rendere l'idea di quanto la Juve sia stabilmente nella metà campo degli ospiti, sono addirittura due difensori centrali a costruire l'azione più pericolosa, con il traversone di Bonucci e il colpo di testa di Chiellini che sorvola l'incrocio. Vanno vicino al raddoppio anche Pereyra, bravo a liberarsi, non altrettanto a centrare la porta, Hernanes, con una sventola di sinistro respinta a fatica da Leali, Dybala, con un sinistro tagliato, fuori di poco... Quando si crea così tanto e non si chiude la partita però, c'è sempre il rischio di venire raggiunti, anche se, in una gara del genere è difficile anche solo immaginarlo. E invece, in pieno recupero, anche questa volta nell'unica sortita offensiva, il Frosinone trova il pareggio, con il colpo di testa di Blanchard, che salta più in alto di tutti sul traversone di Soddimo dalla bandierina e confeziona la più incredibiledelle beffe. JUVENTUS-FROSINONE 1-1 RETI: Zaza 5' st, Blanchard, 47' st JUVENTUS Neto; Lichtsteiner (1' st Chiellini), Bonucci, Barzagli, Alex Sandro; Sturaro (1' st Dybala), Lemina, Pogba; Cuadrado, Zaza (32' st Zaza), Pereyra. A disposizione: Buffon, Audero, Rugani, Evra, Padoin, Favilli. Allenatore: Allegri FROSINONE Leali; M. Ciofani (38' st Rosi), Diakité, Blanchard, Crivello; Frara, Gori, Chibsah (26' st Tonev), Soddimo; D. Ciofani, Castillo (40' st Dionisi). A disposizione: Zappino, Gomis, Verde, Pavlovic, Russo, Bertoncini, Paganini, Sammarco, Carlini. Allenatore: Stellone ARBITRO: Cervellera ASSISITENTI: Padovan, Tegoni QUARTO UFFICIALE: Schenone ARBITRI D'AREA: Giacomelli, La Penna AMMONITI: 32' pt Crivello, 1' st Bonucci, 22' st Zaza (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/un-assedio-da-un-punto.php
  20. ............... Serie A TIM (4° giornata girone d'andata): GENOA - JUVENTUS 0-2 STADIO "LUIGI FERRARIS" - Genova, domenica 20/09/2015 - Ore 15:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=y2aW0-51mBE Dalla Champions al campionato, cambia il palcoscenico, ma non la musica: dopo Manchester la Juve aveva bisogno di conferme e le ha trovate a Genova, in uno splendido pomeriggio ligure, durante il quale Allegri e la sua banda offrono una ricetta tanto semplice quanto gustosa per ottenere i primi tre punti in Serie A: segnare due gol, non subirne e, soprattutto, non concedere neanche un tiro in porta agli avversari. Se tutto questo si accompagna con una prova frizzante, una convinzione ritrovata e un modulo ormai consolidato, la vittoria è servita. A Marassi si riparte con il 4-3-3 di Manchester, anche se non ci sono Bonucci ed Hernanes, sostituti da Barzagli e Lemina, all'esordio, in bianconero. Il tridente però è lo stesso dell'Etihad e venti secondi dopo il fischio d'inizio ecco la combinazione Cuadrado-Mandzukic-Morata con il destro dello spagnolo bloccato da Lamanna. Poi i bianconeri lasciano sfogare l'aggressività del Genoa, che però non produce altro se non un colpo di testa alto di Diego Capel. La gara è vivace e si lotta su ogni pallone, ma di tiri in porta non se ne vedono. Poco dopo il 20' Allegri deve rinunciare a Morata e manda in campo Pereyra e se non cambia il modulo, cambia il risultato, visto che è proprio il Tucumano a pescare Pogba in area per il gol del vantaggio: la deviazione volante del francese, con la porta sguarnita, sbatte clamorosamente sulla traversa, ma altrettanto clamorosamente il pallone rimbalza su Lamanna e termina in rete. Un po' di doverosa e sacrosanta buona sorte, dopo il vano tiro al bersagli delle gare contro Udinese e Chievo. La gara si mette ancora meglio a un minuto dal riposo, quando Cuadrado parte in velocità e viene steso da Izzo che, già ammonito, trova il secondo giallo e la via degli spogliatoi in anticipo. Con l'uomo in meno Gasperini è costretto a cambiare in avvio di ripresa, inserendo Figueiras al posto di Perotti, ma è comunque inevitabile che gli spazi concessi ai bianconeri aumentino e la sensazione è che il raddoppio sia solo questione di tempo. Il contropiede imbastito da Mandzukic, proseguito da Pereyra e concluso da Cuadrado con un rasoterra a fil di palo è il primo indizio. Il tacco del Tucumano che libera il croato, chiuso in angolo prima del tiro, è il secondo. Il rigore trasformato da Pogba, dopo l'intervento di Figueiras su Chiellini, bravissimo a rubare il pallone e a costringere l'avversario al fallo, è la conferma della superiorità bianconera. Sullo 0-2, in 11 contro 10, la Juve può gestire la gara e cercare il contropiede per chiuderla definitivamente. Ci prova Mandzukic, che arriva fino in area e incrocia il sinistro, ma calcia debolmente e da posizione defilata e Lamanna blocca in due tempi. A quindici minuti dal termine Allegri sostituisce Lemina, ottimo la sua partita, con Hernanes e subito dopo Zaza fa il suo esordio prendendo il posto di Mandzukic e segnando anche il terzo gol, dopo aver ricevuto in posizione irregolare da Cuadrado. Poco importa, di reti ne bastano due per ottenere il primo successo in campionato. Più della goleada, interessano i tre punti e la solidità della difesa, che non solo non ha subito reti, ma non ha concesso un solo tiro in porta, permettendo a Buffon di vivere una bella domenica di sole, da spettatore non pagante: per scalare la classifica ed essere ancora protagonisti, in fondo, non serve altro. GENOA-JUVENTUS 0-2 RETI: Lamanna (aut.) 37' pt, Pogba (rig.)15' st GENOA Lamanna; Cissokho, De Maio, Burdisso, Izzo; Rincon, Dzemaili (22' st Pandev), Laxalt; Perotti (1' st Figueiras), Capel (20' st Tachtsidis), Ntcham. A disposizione: Ujkani, Sommariva, Marchese, Lazovic. Allenatore: Gasperini JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Evra; Sturaro, Lemina (31' st Hernanes), Pogba; Cuadrado, Mandzukic, Morata (22' pt Pereyra). A disposizione: Neto, Audero, Alex Sandro, Bonucci, Rugani, Padoin, Dybala, Zaza. Allenatore: Allegri ARBITRO: Valeri ASSISTENTI: Di Fiore, De Pinto QUARTO UFFICIALE: Barbirati ARBITRI D'AREA: Rocchi, Gervasoni AMMONITI: 17' pt Evra, 26' pt Izzo, 44' pt Izzo, 5' st Dzemaili, 15' st Pogba, 16' st Lemina, 41' st Zaza ESPULSI: 44' pt Izzo (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/ci-siamo-ragazzi.php
  21. ............... UEFA Champions League (1° giornata d'andata fase a gironi): MANCHESTER CITY - JUVENTUS 1-2 STADIO "ETHIAD STADIUM" - Manchester, martedì 15/09/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=mcXqmFVP2sc Bentornata Signora! La Juve ritrova solidità, carattere, il gioco dei giorni migliori nella serata più importante, sul palcoscenico più difficile, contro l'avversario più tosto. E ricorda a tutti che non possono essere sufficienti tre partite a giudicare una squadra, specie se è formata anche da gente che vince ininterrottamente da quattro anni in Italia e che in Europa, lo scorso anno è stata seconda solo al Barcellona in Europa. A Manchester contro il City i bianconeri giocano una gara impeccabile, acquistano sicurezza minuto dopo minuto, non si abbattono dopo l'ingiusto svantaggio e ribaltano il risultato, tornando a casa non solo con tre punti preziosi, ma con la consapevolezza di essere sulla strada giusta per vivere un'altra stagione esaltante. Allegri vuole una squadra accorta, ma anche capace di pungere e per l'esordio europeo sceglie il 4-3-3, piazzando Cuadrado e Morata a supporto di Mandzukic, con Hernanes in cabina di regia. L'inizio provoca subito un brivido, perché dopo appena due minuti di gioco, Sturaro perde palla a metà campo Fernandinho conduce il contropiede e mette Sterling in condizioni di concludere da distanza ravvicinata, ma Buffon compie un miracolo fermando il tiro e permettendo alla difesa di chiudere in angolo. Il pericolo corso serve da lezione alla Juve, che alza la soglia di attenzione e inizia a tessere buone trame, arrivando anche al gol al 12': Cuadrado crossa dalla destra e Pogba sorprende la difesa inglese spedendo nella porta sguarnita. Il signor Skomina però annulla per la posizione irregolare di Morata che, a centro area, non si disinteressa dell'azione e cerca di deviare prima del compagno. I bianconeri ci provano anche su punizione con Hernanes, che dai venticinque metri mette fuori di un soffio. È una gara bella, aperta e spettacolare, con duelli tosti a centrocampo e ritmi sostenuti. Le difese sono attente e così, le occasioni per entrambe le squadre arrivano con conclusioni dalla distanza: da una parte Fernandinho cerca l'incrocio dal limite, angolando troppo il destro e Kolarov prova a sorprendere Buffon da calcio piazzato, senza però centrare la porta. Dall'altra Morata si libera ai sedici metri e indirizza a fil di palo un rasoterra velenoso, poi Cuadrado spara a lato una sventola di destro. Stessa sorte per il tentativo di Bony, bravo a liberarsi, per il tiro, meno a prendere la mira, o per il siluro di Fernandinho. Il primo tempo, chiuso a reti bianche e giocato assolutamente alla pari, restituisce alla Juve quell'autostima di cui parlava Allegri alla vigilia e quando entrano in campo nella ripresa i bianconeri sembrano più autorevoli e sicuri non solo nel contenere gli avversari, ma soprattutto nella gestione del possesso palla. Così, quando al 12' del primo tempo il City passa grazie Kompany, che non si appoggia vistosamente a Chiellini per staccare, provocando così la deviazione del difensore nella propria porta, si prova davvero una sensazione di ingiustizia. Devono avvertirla anche i bianconeri, che mentre provano a scuotersi e a reagire, rischiano seriamente di subite il raddoppio con il contropiede di Sterling e Silva, neutralizzato solo da uno straordinario doppio intervento di Buffon. La Juve non ci mette comunque molto a riprendersi, e dopo i tentativi di Sturaro e Pogba, al 25' trova il pareggio: Pogba pennella dalla tre quarti un pallone perfetto per Mandzukic, che appostato a centro area ruba il tempo a Mangala e appoggia in rete. Poco dopo il croato lascia il posto a Dybala. Tatticamente cambia poco e, del resto, è più che giusto che Allegri mantenga lo stesso assetto, visto che non solo la Juve tiene perfettamente il campo, ma passa anche in vantaggio: Bonucci lancia Cuadrado, che viene anticipato da Kolarov, il cui tocco (di mano), mette sì fuori causa il colombiano, ma non Morata, che si trova il pallone sul destro al limite dell'area e lo infila nell'angolino con una parabola perfetta. Nel finale il City tenta il tutto per tutto, mandando in campo anche Aguero al posto di Nasri, mentre Allegri risponde togliendo Morata e inserendo Barzagli. Yaya Touré prova a sorprendere Buffon cercando l'incrocio dal limite, ma è l'unica conclusione che i bianconeri concedono agli avversari. Il resto è una splendida, saggia, matura gestione della palla e del risultato, che li porta a sbancare l'Etihad Stadium, a guadagnare la testa del Gruppo D di Champions e a mandare un chiaro segnale anche al campionato: la Juve c'è ancora, eccome. E più passeranno le settimane e le partite, più tutti avranno modo di rendersene conto... MANCHESTER CITY-JUVENTUS 1-2 RETI: Chiellini (aut)12' st, 25' st Mandzukic, Morata 36' st MANCHESTER CITY Hart; Sagna, Kompany (29' st Otamendi), Mangala, Kolarov; Toure, Fernandinho; Nasri (39' st Aguero) Silva, Sterling (26' st De Bruyne); Bony A disposizione:Caballero, Demichelis, Fernando, Navas Allenatore: Pellegrini JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Sturaro, Hernanes, Pogba; Cuadrado, Mandzukic (33' st Dybala), Morata (39' st Barzagli) A disposizione: Neto, Alex Sandro, Lemina, Pereyra, Zaza Allenatore: Allegri ARBITRO: Skomina (SVN) ASSISTENTI: Praprotnik (SVN), Vukan (SVN) QUARTO UFFICIALE: Vidali (SVN) ARBITRI D'AREA: Jug (SVN), Vincic (SVN) (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/mandzukic--morata--meraviglie-a-manchester-.php
  22. ............... Serie A TIM (3° giornata girone d'andata): JUVENTUS - CHIEVO VERONA 1-1 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, sabato 12/09/2015 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita La Juve con il Chievo non va oltre il pareggio e muove appena appena la classifica. Un risultato che, visto come si stava indirizzando la partita, va accolto senza storcere il naso, perché i bianconeri si trovano subito ad inseguire e serve ben più di un'ora per riacciuffare i veronesi. Allegri propone fin dall'inizio le novità Alex Sandro ed Hernanes, tenendo Pogba in panchina, ma non c'è quasi il tempo di vederli all'opera che la gara si mette in salita: quando Hetemaj raccoglie un traversone sporco al limite dell'area e spara il destro nell'angolino superando Buffon sono passati appena cinque minuti. Un avvio amarissimo, che il Profeta cerca subito di addolcire con una fiondata di destro messa in angolo da Bizzarri. Il portiere gialloblu è invece fuori causa sul successivo tiro-cross di Pereyra, però Bonucci arriva in ritardo per un soffio. Poco dopo il Tucumano, complice il clamoroso liscio di Cesar si trova con la porta spalancata e il pallone sul destro, ma viene tradito dalla fretta e sparacchia alto. La girata di Dybala fa la stessa fine, al termine di un'azione caparbia, che è lo specchio dei primi venti minuti dei bianconeri: tenaci, reattivi dopo lo svantaggio, ma anche poco lucidi. I gialloblu oltretutto difendono bene e riescono a mettere lo zampino anche nelle trame migliori dei bianconeri, come quella che porta Sturaro a girare di testa a lato dopo il suggerimento di Pereyra. Ecco allora che i tentativi dal limite di Marchisio e Dybala, nel finale di tempo, sembrano più figli della frustrazione che di reale convinzione. Serve una scossa e Allegri prova a darla iniziando la ripresa con Pogba al posto di Marchisio, spostando Hernanes in cabina di regia e Pereyra sulla tre quarti. È però il Chievo a sfiorare il raddoppio, evitato solo dal riflesso di Buffon che devia sul palo la girata di Cesar. l conto dei legni viene pareggiato ben presto ed è davvero solo per mala sorte che i bianconeri non riequilibrano anche il punteggio al 13': Pereyra si libera al limite e con un destro rasoterra centra in pieno il palo. Sulla respinta c'è Pogba, che può calciare in porta con Bizzarri ormai fuori causa e sulla traiettoria trova Castro. Non è finita, perché Dybala si coordina per la sforbiciata, ma mette a lato. Il Chievo troverebbe anche il gol del 2-0 con Cesar, che però trattiene vistosamente Bonucci prima di mettere in rete il traversone di Rigoni e le speranze della Juve restano vive. Allegri prova ad alimentarle inserendo Cuadrado al posto di Sturaro e passando al 4-2-3-1, con Mandukic, in campo per Morata, punto di riferimento centrale. La mossa è azzeccata: il colombiano dà subito vivacità al gioco ed è proprio lui, dopo che Bizzarri risponde per due volte ai tentativi di Hernanes, a procurarsi il rigore che Dybala spedisce sotto l'incrocio. È il gol che chiude la partita e che permette ai bianconeri, quantomeno, di evitare la terza sconfitta consecutiva e di ottenere il primo punto in classifica, prima di affrontare il City in Champions. E martedì, a Manchester, servirà una Juve diversa. JUVENTUS-CHIEVO 1-1 RETI: Hetemaj 5' pt, Dybala (rig) 38' st JUVENTUS Buffon; Caceres, Barzagli, Bonucci, Alex Sandro; Pereyra, Marchisio (1' st Pogba), Sturaro (20' st Cuadrado); Hernanes; Dybala. Morata (28' st Mandzukic) A disposizione: Neto, Audero, Lichtsteiner, Chiellini, Rugani, Padoin, Zaza, Lemina. Allenatore: Allegri CHIEVO Bizzarri; Frey, Gamberini (14' st Dainelli), Cesar, Gobbi; Castro, Rigoni, Hetemaj; Birsa (28' st Pepe); Paloschi, Meggiorini (21' st Pinzi). A disposizione: Bressan, Seculin, Sardo, Mattiello, Cacciatore, Dainelli, Christiansen, Mpoku, Pellissier, Inglese. Allenatore: Maran ARBITRO: Guida ASSISTENTI: Marzaloni, Pegorin QUARTO UFFICIALE: Ranghetti ARBITRI D'AREA: Damato, Di Paolo AMMONITI: 21' pt Castro, 36' pt Hernanes, 4' st Alex Sandro, 5' st Birsa, 32' st Cesar, 36' st Pepe, 46' st Cuadrado, 47' st Bizzarri (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/dybala-risponde-a-hetemaj-con-il-chievo-1-1.php
  23. ............... Serie A TIM (2° giornata girone d'andata): ROMA - JUVENTUS STADIO "OLIMPICO" - Roma, domenica 30/08/2015 - Ore 18:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=VSsC2hqsU-Y Un calcio di punizione di Pjanic e un colpo di testa di Dzeko, entrambi nella ripresa, condannano la Juve alla seconda sconfitta consecutiva, che il gol di Dybala e il miracolo di Szczesny nel finale sul colpo di testa di Bonucci, rendono ancora più amara. I bianconeri tengono il punteggio in parità per un'ora, ma creano troppo poco in avanti, almeno fino ai minuti di recupero, e devono così arrendersi ad una Roma decisamente più volitiva. I giallorossi partono a mille e producono subito un sinistro sporco di Keita, uno di Iago Falque ben fuori misura e un contropiede sciupato da Florenzi. I bianconeri provano a uscire dal guscio, ma fanno fatica a costruire l'azione. L'iniziativa così rimane ai padroni di casa, che al 24' vanno vicini al vantaggio con Pjanic, che prende in pieno il palo con un destro di prima intenzione dal limite. Il bosniaco ci prova anche su punizione, da distanza abissale e Buffon blocca sicuro. Il primo tempo si chiude così a reti bianche, ma con poche emozioni e poca Juve da raccontare. L'avvio di ripresa offre qualcosa in più, come il colpo di testa di Chiellini su angolo di Dybala, messo fuori da De Rossi, e la sventola di Caceres che conclude l'azione sparando il destro lontano dalla porta. La Roma risponde con Pjanic, che riesce a girarsi in area e a calciare, senza però dare forza sufficiente al pallone. L'intervento di Buffon è semplice, a differenza di quello che deve compiere pochi minuti dopo, quando respinge di piede il rasoterra di Dzeko. Sulla punizione di Pjanic al 16' invece il portiere rimane pietrificato e il destro scavalca la barriera e si insacca. Allegri interviene immediatamente, inserendo Morata al posto di Mandzukic e la Juve reagisce. Dybala mette sopra la traversa un calcio piazzato dal limite, poi pennella un corner per la testa di Pogba, che schiaccia a fil di palo. Si deve tenere alta la soglia di attenzione però, perché quando la Roma avanza è pericolosa e Buffon deve distendersi per mettere in angolo la fiondata di Nainggolan. La Juve passa alla difesa a quattro con l'ingresso di Pereyra al posto di Lichtsteiner, ma è ancora Dzeko a far paura, calciando dal dischetto a botta sicura e colpendo in pieno Chiellini. A un quarto d'ora dal termine fa il suo esordio in bianconero Juan Cuadrado, in campo al posto di Padoin, ma i piani di Allegri vengono scombinati dall'espulsione di Evra, che rimedia due gialli in tre minuti. Se poi si aggiunge che la Roma, appena si trova con l'uomo in più, passa ancora con il colpo di testa di Dzeko, servito in area da Iago Falque, ecco che la gara dei bianconeri sembra chiudersi qui. Invece la Juve non molla e a tre minuti dal 90' Pereyra serve in area Dybala che accorcia le distanze e tiene viva la speranza. A soffocarla ci pensa Szczesny che va a togliere dall'incrocio l'incornata di Bonucci in pieno recupero. Va vicino al pareggio anche Morata, che però alza troppo la mira da buona posizione. Insomma negli ultimi minuti, in dieci uomini, la Juve colleziona più occasioni di quanto fatto in tutta la gara. Segno evidente che, con una maggiore convinzione, la partita avrebbe potuto avere un copione diverso. Ecco perché la sosta per le Nazionali non potrà che essere benefica: la squadra ora ha bisogno di tranquillità, di lavorare, di trovare l'amalgama e di ritrovare il giusto spirito. Perché il suo campionato inizia tra due settimane. (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/all-olimpico-decidono-pjanic-e-dzeko.php ROMA-JUVENTUS 2-1 RETI: Pjanic 16' st, 34' st Dzeko, Dyba 42' st ROMA Szczesny; Florenzi, Manolas, De Rossi, Digne; Nainggolan, Keita, Pjanic; Iago (44' st Ljajic), Dzeko (48' st Ibarbo), Salah (32' st Iturbe). A disposizione: De Sanctis, Castan, Capradossi, Anocic, Gyomber, Uçan, Paredes, Ibarbo, Gervinho, Totti. Allenatore: Garcia JUVENTUS Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (28' st Pereyra), Pogba, Padoin (30' st Cuadrado), Sturaro, Evra; Dybala, Mandzukic (17' st Morata). A disposizione: Neto, Rubinho, Barzagli, Rugani, Vitale, Alex Sandro, Zaza. Allenatore: Allegri ARBITRO: Rizzoli ASSISTENTI: Cariolato, Tonolini QUARTO UFFICIALE: Padovan ARBITRI D'AREA: Banti, Irrati AMMONITI: 22' pt Pogba, 37' pt Chiellini, 13' st Pjanic, 19' st De Rossi, 30' st Evra, 32' st Dzeko, 33' st Evra ESPULSI: 21' st Rubino, dalla panchina per proteste, 33' st Evra per doppia ammonizione
  24. ............... Serie A TIM (1° giornata girone d'andata): JUVENTUS - UDINESE 0-1 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, domenica 23/08/2015 - Ore 18:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=TETxvms2SMs Una gara dominata, una sfilza di occasioni sciupate e la punizione più severa: è questa la sintesi di Juve-Udinese. L'esordio in campionato dei bianconeri è da dimenticare. Non per il gioco espresso, ma per un risultato ingrato, che premia l'unica conclusione degna di questo nome degli avversari. L'Udinese esce dallo Stadium con i tre punti, ottenuti grazie ad una gara giocata con grande attenzione difensiva e soprattutto grazie al decisivo gol di Thereau alla mezz'ora della ripresa. Avendo cambiato molto è normale che serva tempo per affinare i meccanismi e per permettere ai nuovi di inserirsi ed è anche per questo che Allegri manda in campo all'inizio una formazione che per dieci undicesimi è composta da uomini già presenti lo scorso anno in rosa. L'unico volto nuovo è Mandzukic, che inizia strappando applausi per la caparbietà con cui lotta e pressa in avanti. E se il primo tentativo di concquistare palla viene fermato da Mazzoleni per un fallo, il secondo frutta a Coman l'occasione di cercare il destro dal limite. La conclusione però è fiacca e Karnezis blocca a terra. C'è sempre il croato di mezzo nelle iniziative più pericolose: è sua anche la sponda per Lichtsteiner al 19'. Il tiro dello svizzero viene deviato in angolo, mentre quello di Pereyra, pochi secondo dopo, è troppo centrale per impensierire Karnezis. I ritmi sono ancora estivi e con l'Udinese impegnata unicamente a difendersi, la Juve, anche solo trotterellando, rimane stabilmente nella metà campo avversaria. Il solo Adnan, alla mezz'ora, prova a far uscire i suoi dal torpore con una caparbia azione personale conclusa da un destro teso e impreciso. Lichtsteiner si conferma uno dei bianconeri più attivi: suo il tiro al 33' respinto da Karnezis, suo anche il traversone al 37' per la testa di Mandzukic, messo sopra la traversa dal croato. Nella ripresa l'Udinese sembra più intraprendente, ma è sempre la Juve a fare la partita. Pogba gira di destro da fuori area, ma alza troppo la mira, quindi è il cross di Padoin, deviato da Danilo, a creare qualche preoccupazione a Karnezis. I bianconeri iniziano a spingere con più ritmo e la gara si infiamma: Coman prima conduce il contropiede e serve Mandzukic, la cui sponda aerea per Pereyra è ottima, ma viene intercettata. Poi è ancora il francese a servire dal fondo Padoin, che calcia di prima intenzione e trova la risposta di Karnezis. Il portiere friulano riesce anche a rimandare al mittente il doppio tentativo di Mandzukic da due passi e Allegri interviene, mandando in campo Dybala al posto di Coman. L'argentino entra subito in partita e regala a Pogba un pallone d'oro: il francese tenta un dribbling di troppo e non riesce a concludere. Arriva invece al tiro Evra e Karnezis blocca. Insomma la Juve costruisce molto e concretizza poco e già il pareggio sembra un'enorme ingiustizia. Eppure, vedendo cosa accade al 33' c'è da rimpiangerlo: in una delle rare volte in cui i friulani superano la metà campo, Kone, praticamente dalla linea laterale, riesce a crossare un pallone che sembra innocuo e che trova invece Thereau, liberissimo a centro area. A quel punto basta toccare il pallone per superare Buffon. Il gol dei friulani è una tale doccia fredda che la Juve fatica a reagire e per raddrizzare il risultato non bastano né la buona volontà, né gli innesti di Llorente e Isla al posto di Pereyra e Lichtsteiner. Vince l'Udinese, con un solo tiro in porta, ma vincono anche i tifosi bianconeri, che al fischio finale chiamano la squadra sotto la curva per applaudirla. Un bel gesto, da ripagare con un immediato riscatto, domenica prossima, a Roma. JUVENTUS-UDINESE 0-1 RETI: Thereau 33' st JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (36' st Isla), Pereyra (34' st Llorente), Padoin, Pogba, Evra; Coman (19' st Dybala), Mandzukic,. A disposizione: Neto, Rubinho, Alex Sandro, Caceres, Vitale, Rugani, Sturaro, Zaza. Allenatore: Allegri UDINESE Karnezis; Heurtaux, Danilo, Piris; Edenilson, Bruno Fernandes, Iturra, Badu (8' st Kone), Adnan (41' st Widmer); Thereau, Di Natale (21' st Zapata). A disposizione: Meret, Perisan, Domizzi, Neuton, Pasquale, Merkel, Pinzi, Perica, Aguirre. Allenatore: Colantuono ARBITRO: Mazzoleni ASSISTENTI: De Luca, Paganessi QUARTO UFFICIALE: Crispo ARBITRI D'AREA: Di Bello, Nasca AMMONITI: 15' pt Piris, 35' pt Heurtaux, 39' pt Padoin, 36' st Adnan (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/l-udinese-passa-allo-stadium.php
  25. ............... SUPERCOPPA TIM (Finale): JUVENTUS - LAZIO 2-0 STADIO "SHANGHAI STADIUM" - Shanghai, sabato 08/08/2015 - Ore 14:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=T3fcjA3TL1E Cambia il set, cambiano gli attori, ma la trama e il finale rimangono gli stessi: il sequel di Juve-Lazio, dopo la Coppa Italia del 20 maggio scorso a Roma, si proietta al Shanghai Stadium, rispetta il copione del primo spettacolo e ha ancora la stessa Signora per protagonista. La Cina è nuovamente terra di conquista per i bianconeri, che come a Pechino tre anni fa, volano fino in Oriente per conquistare il primo trofeo stagionale. La settima Supercoppa va in bacheca grazie ad una prova autorevole e autoritaria, nella quale la Juve non concede nulla agli avversari, domina in campo e con un micidiale uno-due nella ripresa chiude la gara in quattro minuti Per la prima uscita ufficiale della stagione Allegri sceglie il 3-5-2 e in attacco, al fianco di Mandzukic, schiera Coman. In avvio la Juve cerca la manovra, la Lazio si affida più alle ripartenze e alle incursioni dei centrocampisti, sventate dagli attenti Bonucci e Caceres. La prima conclusione arriva al decimo ed è opera di Pogba, per la prima volta con il 10 sulle spalle, ma il suo colpo di testa su cross di Lichtsteiner è troppo angolato. I ritmi sono estivi e le condizioni del campo non favoriscono colpi raffinati, così per vedere il secondo tentativo si deve aspettare il 28': l'autore è Lichtsteiner, che dopo essersi accentrato, scarica appena alto dal limite. Pogba, tra i più attivi, fa vedere le cose più interessanti in posizione d'ala sinistra, inventando due ottime giocate che la difesa biancoceleste intercetta. Si gioca in una sola metà campo per tutto il primo tempo, però l'iniziativa degli uomini di Allegri non viene premiata.La Juve potrebbe comunque già trovare il gol al 2' della ripresa, grazie ad una doppia magia di Pogba: il francese prima mette Mandzukic solo davanti alla porta, ma Marchetti respinge, quindi spara una fiondata dai venticinque metri sfiorando l'incrocio.Una decina di minuti più tardi arriva il primo tiro della Lazio, appena più pimpante dopo i pericoli corsi: il destro di Onazi non scuote Buffon. Al quarto d'ora Allegri cambia Coman con Dybala e Pioli risponde inserendo Djordjevic per Klose.I bianconeri continuano a tenere palla e iniziativa e non vi vede come il risultato possa rimanere inchiodato sulla parità: a fare giustizia ci pensa Mandzukic che al 24' stacca altissimo sulla pennellata di Lichtsteiner e piazza l'incornata vincente nell'angolino. La reazione laziale si esaurisce con un sinistro di Felipe Anderson bloccata da Buffon, anche perché subito dopo arriva il raddoppio: Mandzukic se ne va sula destra, salta un avversario, arriva sul fondo e serve in area Pogba che, dopo il controllo appoggia sul dischetto per il perfetto rigore in movimento di Dybala. La partita termina virtualmente qui: troppo determinati e feroci i bianconeri per lasciarsi intimorire dagli sforzi della Lazio di riaprire il risultato. Finisce 2-0 e la Juve porta a casa la settima Supercoppa. È la prima squadra a conquistarne tante. Come d'abitudine, come da copione. JUVENTUS-LAZIO 2-0 RETI: Mandzukic 24' st, Dybala 28' st JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Sturaro (45' st Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Coman (12' st Dybala), Mandzukic (35' st Llorente). A disposizione: Neto, Rubinho, Isla, Rugani, Padoin, Parodi, Tello, Vitale, Zaza. Allenatore: Allegri LAZIO Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia, Cataldi; (30' st Kishna) Candreva, Klose (17' st Djordjevic), Felipe Anderson (2' st Morrison). A disposizione: Berisha, Guerrieri, Patric, Konko, Mauricio, Hoedt, Milinkovic, Oikonomidis, Keita. Allenatore: Pioli ARBITRO: Banti ASSISITENTI: Cariolato, Meli QUARTO UFFICIALE: Damato ARBITRI D'AREA: Rocchi, Tagliavento (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2015/la-signora-di-shanghai.php
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