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Socrates

Fabio Grosso - Calciatore e Allenatore Giovanili

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Juve and Milan keep pace with Inter | Inside UEFA | UEFA.com

 

7 of the Most Euphoric Moments in World Cup History - Sports Illustrated

 

 

 

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Brescia, Fabio Grosso in panchina: c'è l'ufficialità

Le Rondinelle annunciano di aver affidato l'incarico all'ex Verona

 

Brescia, Fabio Grosso in panchina: c'è l'ufficialità

 

FONTE

 

 

Fabio Grosso è il nuovo allenatore del Brescia. Lo hanno ufficializzato le Rondinelle attraverso il seguente comunicato: "Il Brescia Calcio S.p.a. comunica di aver affidato la guida tecnica della Prima squadra a Fabio Grosso". Dalla nota del Brescia si apprende anche che Grosso (appena svincolatosi dal Verona), "condurrà il suo primo allenamento oggi pomeriggio alle ore 15:30, presso il Centro Sportivo di Torbole Casaglia. Al Mister e al suo staff il Club dà il benvenuto".

 

 

La Juventus: "In bocca al lupo mister Grosso"

Tramite il proprio profilo Twitter la Juventus ha mandato il proprio in bocca al lupo a Fabio Grosso che da giocatore ha indossato la casacca bianconera, per poi da allenatore guidarne la Primavera.

 

 

In bocca al lupo a Mister Fabio #Grosso, per la sua nuova avventura sulla panchina del @BresciaOfficial

Visualizza l'immagine su Twitter
 
 

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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   FABIO GROSSO        

 

Italian legend: Fabio Grosso, Italy's biggest contributor to the 2006 World  Cup - laitimes

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Fabio_Grosso

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Roma
Data di nascita: 28.11.1977
Ruolo: Difensore
Altezza: 190 cm
Peso: 82 kg
Nazionale Italiano
Soprannome: Fenicottero

 

 

Alla Juventus dal 2009 al 2012

Esordio: 12.09.2009 - Serie A - Lazio-Juventus 0-2

Ultima partita: 25.09.2011 - Serie A - Catania-Juventus 1-1

 

59 presenze - 2 reti

 

1 scudetto

 

Campione del mondo 2006 con la nazionale italiana

 

 

Fabio Grosso (Roma, 28 novembre 1977) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore o centrocampista, tecnico del Frosinone, campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006.

 

 

Fabio Grosso
Fabio Grosso 2008.jpg
Grosso nel 2008
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 190 cm
Peso 82 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex difensore, centrocampista)
Squadra   Frosinone
Termine carriera 5 dicembre 2012 - giocatore
Carriera
Squadre di club
1994-1998   Renato Curi 108 (47)
1998-2001   Chieti 68 (17)
2001-2004   Perugia 67 (7)
2004-2006   Palermo 90 (2)
2006-2007   Inter 23 (2)
2007-2009   Olympique Lione 53 (2)
2009-2012   Juventus 59 (2)
Nazionale
2003-2009 Italia Italia 48 (4)
Carriera da allenatore
2013-2014   Juventus Primavera (Vice)
2014-2017   Juventus Primavera
2017-2018   Bari  
2018-2019   Verona  
2019   Brescia  
2020-2021   Sion  
2021-   Frosinone  
Palmarès
 
Coppa mondiale.svg Mondiali di calcio
Oro Germania 2006

 

Biografia

Nato a Roma da una famiglia originaria di San Giovanni Lipioni, nel Chietino, ma cresciuto a Pescara, è sposato con Jessica Repetto (figlia di Giorgio, dirigente calcistico ed ex giocatore), dalla quale ha avuto due figli.

Caratteristiche tecniche

Giocatore

Terzino sinistro e mancino, all'occorrenza poteva essere schierato come esterno di centrocampo; era abile anche nei calci di punizione. È stato considerato uno dei migliori interpreti italiani del ruolo negli anni 2000.

Tra i dilettanti della Renato Curi e in Serie C2 con il Chieti ha giocato stabilmente come trequartista. In seguito l'allenatore Serse Cosmi, negli anni al Perugia, vista la sua abilità nella corsa e nel cross lo ha trasformato con successo in terzino.

Carriera

Giocatore

Club

Gli inizi, Chieti e Perugia
220px-Chieti_Calcio_1998-99.jpg
 
Grosso (in piedi, terzo da destra) nel Chieti della stagione 1998-1999

 

La carriera di Grosso cominciò nel campionato di Eccellenza, dove vestì la maglia della Renato Curi, che all'epoca era la seconda squadra di Pescara, con cui segnò 47 gol in poco più di 100 presenze. Il debutto tra i professionisti avvenne con il Chieti nel campionato di Serie C2, con il quale in tre stagioni registrò 17 reti in 68 partite, 9 delle quali nella stagione 2000-2001 che sancì la promozione della squadra abruzzese in Serie C1.

Grazie a quanto messo in mostra con i neroverdi, Grosso venne notato dagli osservatori del Perugia e così, nell'estate del 2001, passato alla squadra allora allenata da Serse Cosmi, cominciò a giocare dapprima come esterno di centrocampo nel modulo 3-5-2, e poi come terzino sinistro, disputando tre stagioni in Serie A e cominciando a imporsi a livello nazionale. Con la formazione umbra conquistò quello che rimane il suo unico trofeo europeo, la Coppa Intertoto UEFA 2003.

Palermo

Il 30 gennaio 2004 fu ingaggiato dal Palermo allora militante in Serie B, con il quale conquistò subito il ritorno nella massima divisione (21 presenze e un gol in campionato) e l'anno seguente l'accesso alla Coppa UEFA, dopo aver conquistato il 6º posto contribuendo con 36 presenze e una rete. Restò legato ai rosanero per un altro anno, con un totale di 90 presenze e 2 gol in campionato, 8 presenze in Coppa Italia e 8 presenze in Coppa UEFA. Le prestazioni con il Palermo, che lo fecero emergere tra i migliori terzini del campionato italiano, gli permisero di ottenere la convocazione per il campionato del mondo 2006 in cui Grosso assurse tra i protagonisti della vittoriosa spedizione azzurra.

Inter e Olympique Lione

Al termine del Mondiale 2006, in cui fu protagonista, il 13 luglio 2006 fu ufficializzata la sua cessione all'Inter (per 6,5 milioni di euro) e, al contempo, l'arrivo a titolo definitivo di Paolo Hernán Dellafiore al Palermo. Nonostante l'esordio in UEFA Champions League e la vittoria della Supercoppa italiana 2006 e del suo primo scudetto, all'Inter non trovò la continuità avuta in Sicilia. Con i nerazzurri raccolse 23 presenze con due reti in campionato e una in Coppa Italia.

Nell'estate seguente fu ceduto all'Olympique Lione per 7,5 milioni di euro; vinse la Supercoppa di Francia, la Coppa di Francia e, al culmine di una stagione da titolare, fu determinante per la conquista del settimo titolo francese consecutivo per la sua squadra, segnando il gol partita nel match contro lo Strasburgo. Restò a Lione anche la stagione seguente, collezionando in due anni 71 presenze e 3 gol tra campionato e coppe. Nell'estate del 2009, dopo l'arrivo del giovane terzino Aly Cissokho dal Porto, Grosso decise di lasciare il club.

Juventus

Il 31 agosto 2009, con un accordo raggiunto nell'ultimo giorno della sessione di calciomercato, Grosso tornò in Italia trasferendosi alla Juventus, che versò al Lione circa due milioni di euro; al giocatore fu assegnata la maglia n. 6 che fu, tra gli altri, di Gaetano Scirea. Debuttò con la Juventus il 12 settembre allo Stadio Olimpico di Roma contro la Lazio (0-2), mentre segnò il primo gol il 22 novembre contro l'Udinese, su cross di Martín Cáceres, marcatura peraltro decisiva per la vittoria della sua squadra (1-0). Altrettanto importante fu la rete realizzata il 6 marzo 2010 nella gara vinta 2-1 in trasferta contro la Fiorentina. Chiuse la prima stagione alla Juventus con 26 presenze e 2 gol in campionato, 2 presenze in Coppa Italia, 8 presenze nelle coppe europee (6 in Champions League e 2 in Europa League) per un totale di 36 presenze e 2 gol.

Non rientrando più nei piani della società, in seguito alla mancata cessione nel calciomercato estivo del 2010 Grosso fu messo fuori rosa. Tornò in gruppo nei primi giorni di settembre, debuttando come titolare non prima del 7 novembre 2010 contro il Cesena (3-1 per la Juventus) e ciò per effetto dei molti infortuni che colpirono la squadra e nonostante la contrarietà di qualche dirigente. Tornato una riserva e rimasto ai margini della rosa per due mesi, fu nuovamente utilizzato, da titolare, nella trasferta contro la Roma del 3 aprile 2011, in cui fu l'autore degli assist per i due gol con cui la sua squadra vinse. Chiuse la stagione con 19 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia.

La stagione successiva fu relegato nuovamente ai margini della squadra in quanto non facente più parte dei piani tecnici di Antonio Conte. Nonostante ciò il 18 settembre 2011 giocò da titolare nella partita esterna contro il Siena terminata 0-1. Firmò la seconda presenza in questa stagione il 25 settembre contro il Catania, dopodiché non venne più preso in considerazione dal tecnico Antonio Conte. A fine anno vinse lo scudetto con una giornata d'anticipo; nonostante ciò fu l'unico della rosa juventina a non partecipare alla cerimonia di premiazione avvenuta allo Juventus Stadium il 13 maggio 2012. A fine stagione rimase svincolato, per poi ritirarsi dall'attività agonistica il 5 dicembre successivo.

Nazionale

2003-2006

Esordì in nazionale il 30 aprile 2003, nella partita amichevole Svizzera-Italia (1-2). Sotto la gestione del commissario tecnico Giovanni Trapattoni fu poi utilizzato in altre due occasioni. A partire dal 2005 fu inserito stabilmente nel gruppo degli Azzurri da Marcello Lippi, che dopo poche partite lo promosse a terzino sinistro titolare, spostando Zambrotta sulla fascia destra. Grosso segnò il suo primo gol in nazionale il 3 settembre 2005 a Glasgow, contro la Scozia (1-1).

Mondiale 2006
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Grosso durante la finale del campionato mondiale di calcio 2006 contro la Francia

 

Grosso integrò il gruppo dei 23 calciatori italiani vincitori del campionato del mondo 2006. Inizialmente impiegato come riserva, divenne titolare a cominciare dalla terza partita del torneo, contro la Rep. Ceca, dimostrandosi da lì in poi determinante per la squadra. Al 3' di recupero degli ottavi di finale contro l'Australia si procurò un rigore poi realizzato da Francesco Totti, che permise all'Italia di passare il turno, pur avendo giocato quasi tutto il secondo tempo in inferiorità numerica.

Il 4 luglio, nella semifinale contro la Germania segnò il gol che sbloccò la partita al 119' dei tempi supplementari, quando da un calcio d'angolo di Del Piero, il pallone arrivò sui piedi di Andrea Pirlo, che servì Grosso smarcato dentro l'area di rigore avversaria; quest'ultimo s'inventò un tiro a giro d'interno sinistro, di prima intenzione, che superò Jens Lehmann sul palo più lontano siglando l'1-0 a un minuto dalla fine della partita. Al 120' arrivò il 2-0 di Alessandro Del Piero e l'Italia conquistò la finale contro la Francia.

Il 9 luglio, nella finale di Berlino risoltasi ai tiri di rigore dopo l'1-1 dei tempi regolamentari e di quelli supplementari, Grosso entrò nella storia del calcio italiano realizzando il quinto e ultimo tiro della sua squadra, chiudendo la partita sul punteggio di 5-3 d.c.r. con cui l'Italia conquistò il suo quarto successo nella competizione, a 24 anni di distanza dall'ultimo.

 

2006 World Cup Hero Fabio Grosso Urges Italy to Reflect on Failures

2007-2009
170px-Italy_vs_Belgium_-_Fabio_Grosso.jp
 
Grosso in azione con la Nazionale nel 2008

 

All'inizio della gestione tecnica di Roberto Donadoni, Grosso non fu convocato a causa di alcuni infortuni. Tornò a essere selezionato nel 2007, e il 13 ottobre a Genova realizzò il suo terzo gol in Nazionale in occasione di Italia-Georgia (2-0), partita valida per le qualificazioni a Euro 2008.

Grosso fu quindi convocato per il campionato d'Europa 2008 e, all'esordio contro i Paesi Bassi (vittoriosi per 0-3), cominciò come riserva subentrando nel secondo tempo. In seguito guadagnò la titolarità per le restanti gare del girone, contro Romania e Francia, giocando ancora positivamente. L'Italia raggiunse i quarti di finale che la videro opposta alla Spagna, e Grosso realizzò il primo tiro di rigore nella serie necessaria per assegnare la vittoria, allorché la partita si protrasse oltre i tempi regolamentari e supplementari sullo 0-0; tuttavia i successivi errori dei suoi compagni fecero sì che a passare il turno fossero gli avversari, in forza del punteggio di 4-2.

In seguito Grosso fu chiamato a far parte della nazionale anche da Lippi, tornato alla guida della squadra, disputando così la FIFA Confederations Cup 2009, dove l'Italia non superò il girone eliminatorio. Poche settimane dopo, il 9 settembre 2009, Grosso realizzò un gol nella partita Italia-Bulgaria (2-0), valida per le qualificazioni al Mondiale 2010 e tenutasi a Torino.

L'anno seguente fu incluso nella lista preliminare dei 30 giocatori scelti per partecipare al Mondiale, tuttavia il 17 maggio fu depennato assieme all'allora compagno di squadra Antonio Candreva.

Allenatore

Gli inizi, giovanili juventine

Il 10 dicembre 2012 inizia a frequentare a Coverciano il corso di abilitazione per il master di allenatori professionisti Prima Categoria - UEFA Pro, ottenendo la qualifica il 5 luglio 2013.

L'11 luglio ritorna alla Juventus, nominato vice allenatore della formazione Primavera, affiancando in panchina Andrea Zanchetta; l'11 marzo 2014 viene nominato capo allenatore, a seguito dell'esonero di Zanchetta. Confermato sulla panchina per la stagione seguente, nel marzo del 2016 vince con i giovani bianconeri il Torneo di Viareggio, superando in finale i pari età del Palermo; nella stessa stagione raggiunge con la squadra le finali di Coppa Italia Primavera e Campionato Primavera, perse rispettivamente contro Inter e Roma.

Bari, Verona e Brescia

Il 13 giugno 2017 si accorda con il Bari, in Serie B. Chiude la stagione al sesto posto finale, in seguito declassato al settimo causa due punti di penalizzazione inflitti al club; qualificato ugualmente ai play-off, viene eliminato nel turno preliminare dal Cittadella, dopo un pareggio (2-2), proprio per il peggior piazzamento in classifica maturato dai pugliesi nella stagione regolare. A fine stagione recede dal suo contratto con la società biancorossa, in seguito fallita.

Il 21 giugno 2018 diventa il nuovo tecnico del Verona, ancora tra i cadetti. Il 1º maggio 2019, dopo la sconfitta per 2-3 subita in casa contro il Livorno e con la squadra al limite della zona play-off, viene esonerato.

Il 5 novembre 2019 rescinde il contratto che lo legava al club scaligero, e nello stesso giorno viene nominato allenatore del Brescia, in Serie A, in sostituzione dell'esonerato Eugenio Corini. Tuttavia rimane sulla panchina delle Rondinelle lo spazio di 3 partite, tutte perse, fin quando il 2 dicembre 2019 viene sollevato dall'incarico in favore del ritorno dello stesso Corini.

Sion e Frosinone

Il 25 agosto 2020 si accorda con il Sion, formazione svizzera di Super League; viene esonerato il 5 marzo 2021, con la squadra penultima in classifica.

Il 23 dello stesso mese subentra all'esonerato Alessandro Nesta sulla panchina del Frosinone, in quel momento al dodicesimo posto in Serie B, a 6 punti dalla zona play-off, ma altrettanto vicina a quella play-out. Il successivo 2 aprile, al debutto sulla panchina gialloblù, pareggia per 0-0 con la Reggiana; per la prima vittoria deve attendere il 1º maggio, con il 3-1 sul Pisa. Con 3 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte termina il campionato al decimo posto con 50 punti, riuscendo a salvare la squadra dal rischio retrocessione. Nella stagione seguente fallisce all'ultima giornata l'accesso ai play-off, chiudendo la regular season al nono posto, a pari punti con il Perugia ma soccombendo dinanzi al peggiore ruolino frusinate negli scontri diretti.

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni nazionali
Competizioni internazionali

Nazionale

Allenatore

Onorificenze

Collare d'oro al Merito Sportivo - nastrino per uniforme ordinaria Collare d'oro al Merito Sportivo
  — Roma, 23 ottobre 2006.
Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana
  — 12 dicembre 2006. Di iniziativa del Presidente della Repubblica.

 

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Nasce a Roma, il 28 novembre 1977 e tira i primi calci nel campionato di Eccellenza con la maglia della Renato Curi, squadra di Città Sant’Angelo.
«Il mio percorso è stato un po’ atipico, ho viaggiato in quasi tutte le categorie e la mia carriera ha avuto diversi passaggi. È un’esperienza che mi è servita molto e ha contribuito a farmi trovare pronto quando sono stato chiamato in Nazionale. Tutte le esperienze sono state utili, nessuna esclusa. Ho giocato nei Dilettanti e dentro di me è rimasto tantissimo di quei giorni. Anzi, sono state quelle le esperienze che mi hanno arricchito di più: ho trovato tantissima umanità e piacere nel militare in un calcio lontano dal professionismo. Ho creato qui le basi per affrontare con una certa tranquillità tutto quello che è venuto dopo. Non avevo campioni ai quali ispirarmi. Ammiravo il bel calcio e basta, non c’era un nome su tutti».
Il debutto tra i professionisti avviene con il Chieti nel campionato di Serie C2, con il quale in 3 stagioni registra 17 reti in 68 partite, 9 delle quali nella stagione 2000-01 che sancisce la promozione della squadra abruzzese in Serie C1. Grazie alle ottime prestazioni, Grosso è notato dagli osservatori del Perugia e, nell’estate del 2001, passa alla squadra umbra allenata da Serse Cosmi, che lo schiera come esterno di centrocampo nel suo modulo 3-5-2.
«Quando sono passato dalla C2 alla A è stato un momento fondamentale. Però la vera svolta è l’essere riuscito a dimostrarmi degno dell’opportunità che mi era stata offerta. Rimanere in vetta è più difficile che arrivarci, l’ho capito in fretta e lo dice uno che, comunque, vi è approdato con un triplo salto di categoria. Ho saputo cogliere l’opportunità, dovevo assolutamente sfruttare l’occasione che mi si era presentata. Per arrivare a certi livelli ho dovuto migliorare tanti aspetti del mio modo di giocare, sotto il punto tecnico e anche fisico. All’inizio della cartiera agivo in avanti, facevo il rifinitore e talvolta sono stato utilizzato anche come punta. Probabilmente nelle squadre in cui ho giocato, ero anche l’elemento più tecnico, cosa ovviamente non più verificatasi in seguito. È stato un grosso aiuto per il futuro avere maturato un’esperienza in quegli altri ruoli, perché quando ho cambiato posizione, ho mantenuto certe caratteristiche e ne è uscito fuori un giocatore un po’ atipico. Una grande spinta me l’ha data il fatto di avere trovato nel Perugia un allenatore come Cosmi che dava fiducia ai ragazzi più giovani e a quelli che arrivavano da categorie più basse come me. È chiaro che così acquisisci molta sicurezza nei tuoi mezzi, ti entra dentro la voglia di sfruttare al meglio questa fortuna e ci metti tutto l’impegno».
Nel gennaio del 2004 si trasferisce al Palermo in Serie B, con il quale conquista la promozione in Serie A e l’anno successivo l’accesso alla Coppa Uefa. Le prestazioni in maglia rosanero gli permettono di ottenere la convocazione per i Mondiali tedeschi del 2006.
Dopo la rassegna mondiale è ingaggiato dall’Inter. In nerazzurro non riesca a confermare le belle prestazioni siciliane e, nonostante riesca a vincere il campionato e la Supercoppa italiana, è ceduto al Lione. Sarà determinante per la conquista del 7° titolo consecutivo della squadra francese, segnando il gol partita nel match contro lo Strasburgo. Rimane in Francia anche la stagione successiva, ma nell’estate del 2009, dopo l’arrivo del giovane terzino Aly Cissokho dal Porto, decide di lasciare il club lionese.
Il 31 agosto 2009, con un accordo raggiunto nell’ultimo giorno della sessione di calciomercato, Grosso si trasferisce a Torino ereditando la gloriosa maglia numero 6. «Esistono tanti grandi club, ma la Juventus non è uguale a nessun altro. La Juventus è la squadra, è la maglia che da bambino sogni d’indossare. Esserci arrivato a 31 anni mi riempie di soddisfazione e darò tutto per sfruttare al meglio quest’occasione», dichiara il giorno della presentazione.
Il debutto in maglia bianconera avviene il 12 settembre, allo stadio Olimpico di Roma contro la Lazio. Mette a segno il primo gol juventino il 22 novembre contro l’Udinese, rete decisiva per la vittoria. Altrettanto importante è la rete realizzata il 6 marzo 2010 nella gara vinta 2-1 in trasferta contro la Fiorentina. Chiude la prima stagione con 26 presenze e 2 gol in campionato, 2 presenze in Coppa Italia, 8 presenze nelle coppe europee (6 in Champions League e 2 in Europa League).
L’arrivo di Delneri sulla panchina bianconera non giova a Fabio che viene messo fuori rosa. Per effetto dei tanti infortuni che colpiscono la Juventus, torna in gruppo nei primi giorni di settembre, debuttando come titolare il 7 novembre 2010 contro il Cesena. È nuovamente utilizzato nella trasferta contro la Roma del 3 aprile 2011, fornendo gli assist per i 2 gol con cui la sua squadra vince la partita. Chiude la stagione con 19 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia.
«Sono state fatte delle scelte, ed io ero tra quei giocatori che si voleva cambiassero aria. Sono arrivate delle proposte, ma non le ho volute prendere in considerazione. Dopo un’annata così, non me la sono sentita: sarebbe stato un rammarico, arrivare alla Juve e farci parte solo nell’anno più brutto della storia. Questione di orgoglio? Non volevo che qui si fosse vista solo la brutta figurina. Cosa avrei voluto dire in quegli 8 mesi? Nulla. Preferisco lavorare, ho sempre fatto così. Non mi sono mai esaltato nelle tante cose positive che mi sono successe, non mi butto giù nelle cose negative. Non mi ha fatto piacere la situazione, uno dei momenti più difficili della carriera. Ma l’ho sempre accettata con serenità, sapendo e sperando che prima o poi potesse capitare un’occasione. Chi mi ha aiutato? Brazzo Salihamidzic che era nella mia stessa situazione: venivamo al campo e ci davamo conforto a vicenda. È un tipo intelligente, e una brava persona. Se ero depresso? Mai, sono un ottimista. Funziona che vai al campo e ti alleni: spesso l’ho fatto con il sorriso, anche se non è che c’era tanto da ridere. Com’è andata con Delneri? Magari non era semplicissimo, ma ho rispettato le sue decisioni e quelle della società. E mi sono sempre comportato da professionista».
La stagione successiva è nuovamente relegato ai margini della squadra, non facente parte dei piani tecnici di Antonio Conte. Nonostante ciò, il 18 settembre 2011 gioca da titolare nella partita esterna contro il Siena terminata 0-1 per la Juventus. Firma la seconda presenza e ultima presenza il 25 settembre contro il Catania. Nonostante vinca il campionato, è l’unico della rosa juventina a non partecipare alla cerimonia di premiazione avvenuta allo Juventus Stadium il 13 maggio 2012. Nel dicembre 2012 decide di ritirarsi dall’attività agonistica.
Esordisce in Nazionale il 30 aprile 2003, nella partita amichevole Svizzera-Italia. Dal 2005 è inserito stabilmente nel gruppo degli Azzurri guidati da Lippi, che lo utilizza come terzino sinistro, spostando Zambrotta sulla fascia destra. Grosso segna il suo primo gol in Nazionale il 3 settembre 2005 a Glasgow, contro la Scozia, nella partita terminata 1-1.
Convocato per il Mondiale del 2006, diventa titolare dalla partita contro la Repubblica Ceca, diventando determinante per la squadra azzurra. Negli ottavi di finale contro l’Australia si procura un rigore, poi realizzato da Francesco Totti, che permette all’Italia di passare il turno. Nella semifinale contro la Germania segna il gol che sblocca la partita al 119’ minuto dei tempi supplementari, con un pregevole sinistro a rientrare all’interno dell’area avversaria, su assist di Pirlo. Il 9 luglio, nella finale di Berlino contro la Francia risolta ai calci di rigore, Grosso ha l’onore di realizzare il decisivo quinto tiro, chiudendo la partita sul punteggio di 5-3 con cui l’Italia conquista il quarto titolo mondiale.
Il nuovo commissario tecnico Roberto Donadoni, non lo convoca, causa alcuni infortuni. Torna in azzurro nel 2007 e il 13 ottobre realizza il suo terzo gol in Nazionale in occasione di Italia-Georgia, partita valida per le qualificazioni a Euro 2008 disputata a Genova.
Grosso esordisce nella competizione subentrando nella partita contro l’Olanda, persa rovinosamente per 3-0. Contro Romania e Francia è schierato titolare, fornendo buone prestazioni. L’Italia raggiunge i quarti di finale che la vedono opposta alla Spagna. La partita si protrae fino ai calci di rigore: Fabio realizza il suo tiro, ma gli errori dei compagni fanno sì che a passare il turno sia la compagine iberica.
Grosso è chiamato da Lippi a far parte della Nazionale che disputa la Confederations Cup 2009, dove l’Italia non supera il girone eliminatorio. Poche settimane dopo, il 9 settembre 2009, realizza una rete nella partita Italia-Bulgaria, valida per le qualificazioni al Mondiale e tenutasi a Torino.
L’anno seguente è incluso nella lista preliminare dei 30 giocatori scelti per partecipare al Mondiale sudafricano. Sarà poi escluso dalla lista definitiva, terminando in questo modo la sua avventura azzurra. «Non è una cosa che mi piace raccontare. Non ho condiviso la decisione, ma l’ho accettata. E sono andato avanti. Cosa penso di Lippi? Al di là dell’episodio, che mi ha dato fastidio, non posso avere che un ricordo ultra positivo: mi ha dato delle opportunità. Che ho sfruttato: tanti ne hanno, ma i treni bisogna saperli prendere».

 

http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2012/12/fabio-grosso.html

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Grosso revels in big time - Eurosport

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