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Socrates

Federico Peluso

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Juventus complete Federico Peluso deal - Sports Mole

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 1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   FEDERICO PELUSO             

 

Fußball-Italien: Juventus: Vier-Jahres-Vertrag für Federico Peluso - WELT

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Federico_Peluso

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Roma
Data di nascita: 20.01.1984
Ruolo: Difensore
Altezza: 188 cm
Peso: 82 kg
Nazionale Italiano
Soprannome: U Pelu

 

 

Alla Juventus dal 2013 al 2014

Esordio: 06.01.2013 - Serie A - Juventus-Sampdoria 1-2

Ultima partita: 05.05.2014 - Serie A - Juventus-Atalanta 1-0

 

31 presenze - 2 reti

 

2 scudetti

1 supercoppa italiana

 

 

Federico Peluso (Roma, 20 gennaio 1984è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, attuale collaboratore tecnico del Monza.

 

Federico Peluso

148px-FedericoPeluso.JPG

 

Peluso con l'Atalanta nel 2012

     
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 188 cm
Peso 82 kg
Calcio 25px-Football_pictogram.svg.png
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Squadra   Monza Coll. Tecnico
Termine carriera 6 settembre 2022
Carriera
Giovanili
1998-2001   Lazio
Squadre di club
2001-2004   Pro Vercelli 43 (1)
2004-2006   Ternana 66 (1)
2006-2009   AlbinoLeffe 57 (4)
2009-2013   Atalanta 111 (4)
2013-2014   Juventus 31 (2)
2014-2022   Sassuolo 175 (4)
Nazionale
2005 Bandiera dell'Italia Italia U-23 3 (0)
2012 Bandiera dell'Italia Italia 3 (1)
Carriera da allenatore
2022-   Monza Coll. Tecn.

 

Caratteristiche tecniche

Terzino sinistro, ricopriva anche il ruolo di difensore centrale.

Carriera

Club

Gli inizi: Pro Vercelli, Ternana e Albinoleffe

Cresciuto nella scuola calcio della A.S.D. Petriana di Roma, passa nelle giovanili della Lazio, e nel 2001 viene lasciato libero dalla società capitolina per trasferirsi poi alla Pro Vercelli, società di Serie C2, dove disputa tre stagioni. Nella sessione estiva del mercato 2004 viene acquistato dalla Ternana, società di Serie B, dove disputa due stagioni.

 

Nella sessione estiva del mercato 2006 viene acquistato dall'AlbinoLeffe, società di Serie B, dove disputa altre due stagioni, mettendosi in evidenza sfiorando di un soffio la promozione in Serie A. Nella stagione successiva, a causa di dissidi di natura economica con la società seriana, viene inizialmente messo fuori rosa e, nel corso della sessione invernale del mercato, ceduto all'Atalanta in cambio della comproprietà di Karamoko Cissé. Questo scambio rappresenta il primo storico trasferimento di un calciatore dai seriani alla principale società bergamasca.

Atalanta

L'8 marzo 2009 debutta in Serie A partendo da titolare nell'incontro Milan-Atalanta 3-0, disputato allo stadio San Siro di Milano. Nel corso della stagione raccoglie otto presenze, offrendo buone prestazioni sia come difensore centrale che come terzino sinistro.

 

Nella stagione successiva, il 25 ottobre 2009 segna il primo gol nella massima serie nel corso dell'incontro Atalanta-Parma, disputato allo stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo, fissando il risultato sul 3-1 finale. Nella partita di campionato valida per fini di salvezza contro il Bologna, dopo un'azione degli emiliani, fa autogol a porta vuota dopo la respinta di un tiro da parte di Andrea Consigli. L'autogol fisserà il punteggio sull'1-1, e si rivelerà decisivo per la retrocessione dei lombardi in Serie B.

 

La stagione successiva è quella del riscatto, infatti il giocatore sfodera buone prestazioni venendo impiegato costantemente dal neo tecnico orobico Colantuono che lo impiega sia come terzino sinistro che come difensore centrale. Il 2 marzo 2011, nel big-match contro il Torino, realizza il suo secondo gol con la maglia dell'Atalanta (la partita finirà 2 a 1 per i nerazzurri). Conclude la stagione con 35 presenze (33 in campionato e 2 in Coppa Italia) e con la vittoria del campionato cadetto. È stato inserito nella squadra dei Top 11 del campionato di Serie B 2010-2011. L'anno seguente rimane nella squadra bergamasca in Serie A, disputando 33 partite e segnando anche un gol il 21 dicembre 2011 nella partita vinta per 4-1 contro il Cesena. Nella stagione 2012-2013 scende invece in campo in 13 occasioni, segnando anche il gol del momentaneo 2-0 nella partita vinta per 2-1 contro il Parma.

Juventus

Il 3 gennaio 2013 passa alla Juventus in prestito con diritto di riscatto. Il 6 gennaio, alla prima occasione, fa il suo esordio con la maglia bianconera, nella partita casalinga persa per 2-1 contro la Sampdoria. Il 22 gennaio 2013 segna la prima rete in bianconero, portando momentaneamente in vantaggio la Juventus nella semifinale di andata di Coppa Italia contro la Lazio, terminata 1-1. Il 12 febbraio successivo fa il suo esordio in Champions League nella trasferta vittoriosa di Glasgow contro il Celtic (0-3), in cui fornisce l'assist per la rete di Alessandro Matri, che apre le marcature. Il 5 maggio 2013, grazie alla vittoria interna sul Palermo per 1-0, vince – con tre giornate d'anticipo – il primo scudetto in carriera. Il 17 giugno successivo viene riscattato interamente dalla Juventus per 4,8 milioni di euro. Il 15 dicembre 2013 segna la prima rete in campionato con la maglia bianconera in una partita vinta dalla Juventus per 4-0 contro il Sassuolo, con un colpo di testa all'incrocio dei pali valevole per il momentaneo 2-0. Nella seconda parte della stagione subisce un infortunio che lo tiene lontano dai campi per un po' di tempo. Ritorna a disposizione nella partita di ritorno dei quarti di finale dell'Europa League contro il Lione, senza tuttavia scendere in campo.

Sassuolo e ritiro

Il 3 luglio 2014 la Juventus comunica la cessione al Sassuolo per un importo di 4,5 milioni di euro pagabili in tre anni. Il 31 agosto gioca da titolare la prima partita di campionato pareggiata 1-1 in casa contro il Cagliari di Zeman.

 

Il 24 aprile 2016 sigla il primo gol in nero-verde nella trasferta vinta 1-3 ai danni del Torino, tornando a segnare dopo più di due anni. Più di un anno dopo, il 30 aprile 2017, segna il suo secondo gol in neroverde, nella vittoria dei neroverdi per 3-1 contro l'Empoli. Segna il suo terzo gol il 19 novembre dello stesso anno, decidendo al 94' l'incontro con il Benevento vinto per 2-1.

 

Dopo aver visto diminuire progressivamente il proprio contributo sul campo nel corso delle stagioni con gli emiliani, Peluso ha definitivamente salutato il Sassuolo al termine della stagione 2021-2022, dopo aver collezionato un totale di 192 presenze in maglia neroverde.

 

Rimasto svincolato per un breve periodo, il 6 settembre 2022 decide di ritirarsi dal calcio giocato.

Nazionale

Nel 2005 ha partecipato ai Giochi del Mediterraneo con la Nazionale Under-23.

 

Il 10 agosto 2012 viene convocato per la prima volta in Nazionale maggiore dal ct Cesare Prandelli in occasione dell'amichevole contro l'Inghilterra del 15 agosto a Berna, nella quale fa il suo debutto ufficiale in azzurro. Il 7 settembre dello stesso anno è alla seconda presenza in azzurro, subentrando dalla panchina nella partita valida per le qualificazioni ai Mondiali del 2014 e pareggiata per 2-2 contro la Bulgaria. L'11 settembre 2012 segna il suo primo gol in nazionale contro la nazionale maltese, con un colpo di testa nei minuti finali, fissando il risultato sul 2-0.

Allenatore

Gli inizi

Il 17 ottobre 2022, dopo essere diventato commentatore tecnico delle partite di Serie A su DAZN, entra a fare parte dello staff di Raffaele Palladino al Monza.

 

Nell’estate del 2023 consegue la licenza UEFA A che assicura l’abilitazione per condurre tutte le formazioni giovanili, comprese le squadre Primavera, e le prime squadre fino alla Lega Pro inclusa, nonché al tesseramento come allenatore in seconda in Serie A e in Serie B.

Palmarès

Club

 

 

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 1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   FEDERICO PELUSO             

 

peluso.jpg

 

 

 

Diciotto mesi in bianconero, meteora ma non troppo. Questa è la storia di Federico Peluso, atterrato a Torino nel mercato cosiddetto di riparazione e ripartito nel luglio dell’anno successivo. In mezzo due scudetti e una trentina di partite. Esordisce il giorno della befana del 2013 nella sfortunata partita casalinga persa dalla Juventus contro la Sampdoria. Un mese dopo debutta in Champions League: questa volta è un trionfo, vittoria per 3-0 a Glasgow contro i biancoverdi del Celtic. Conte crede molto in lui, poiché è impiegabile sia come esterno di centrocampo sia come difensore. Ma le sue prestazioni non sono all’altezza della fiducia del mister juventino e i diciotto mesi in bianconero passano quasi inosservati.
Di rilevante, un goal al Sassuolo nella roboante vittoria per 4-0 del 15 dicembre 2013. E proprio alla società emiliana è ceduto al termine dello stesso campionato. «Ho trascorso a Torino un anno e mezzo fantastico, da Conte ho imparato tanto. Però volevo rimettermi in gioco e avere maggiore continuità. Sassuolo credo sia la piazza giusta per tutto questo. Ringrazio la Juve e Conte per quanto mi hanno dato». Queste le ultime parole dell’avventura juventina di Federico.


ENRICO ZAMBRUNO, “HURRA JUVENTUS” MARZO 2013
Sta vivendo un sogno, Federico Peluso. Una centrifuga di emozioni, una dopo l’altra, con una data di partenza ben precisa: primo gennaio 2013. Si stava allenando a Zingonia, campo dell’Atalanta, ma a un tratto succede qualcosa. «Viene da me Colantuono e mi dice: l’accordo è stato raggiunto, vai alla Juve. Io naturalmente sapevo di questa possibilità, però la notizia ufficiale mi è arrivata mentre stavo correndo, il primo giorno dell’anno. Che emozione. Approdare qui non è stato facile, il mio percorso è stato molto lungo, sono partito dalla Serie C2. È inevitabile guardarsi un po’ indietro, ricordare quale è stata la trafila, ricordando i vari passaggi. La Juve è il sogno di tutti i bambini. Ed io l’ho coronato».
Ventinove anni compiuti lo scorso 20 gennaio, sposato con Sara da quattro, Federico ha due bambini: Viola e Michele. E così, appena saputa la notizia del trasferimento sotto la Mole, via con i bagagli verso Torino. Ad aspettarlo uno dei club più famosi del mondo, che deve confermarsi in Italia e vuole dire la sua anche in Europa. «All’inizio ero un po’ spaventato, ma è normale. Questa è la Juve, mica una squadra qualsiasi. Ma nel momento in cui sono entrato per la prima volta dentro lo spogliatoio, ho subito capito che questo è un club speciale con un ambiente altrettanto speciale. Ho trovato un gruppo fantastico, fatto di compagni molto umili e con una voglia di vincere e migliorarsi giorno dopo giorno. A partire da Buffon e Pirlo, che in carriera hanno vinto praticamente tutto. Sono sempre i primi a tirare il gruppo».
Dalla firma all’esordio: tutto è successo in pochi giorni. Già, perché il 6 gennaio Peluso era già titolare nella sfida interna contro la Sampdoria. E il 12 febbraio era tra gli undici che sono scesi in campo al Celtic Park di Glasgow, nell’andata degli ottavi di finale di Champions League. «Ero più teso con la Sampdoria. Con i blucerchiati ero arrivato da pochi giorni, era la prima volta che indossavo questa maglia. Una giornata da ricordare per me, anche se alla fine il risultato non ci ha premiati. Con il Celtic è stato diverso, ero più tranquillo. Sentire la musichetta della Champions è stato un sogno, anche se l’ho solo percepita: c’era talmente tanto boato da parte del pubblico che l’ho sentita in lontananza».
A Bergamo, con l’Atalanta, ha giocato le quattro stagioni decisive per la sua carriera. È stata una progressione continua, un salto di qualità dietro l’altro. «Devo ringraziare società, allenatore e compagni, mi hanno dato tantissimo. Alla Juve naturalmente è diverso, cambiano gli obiettivi, si gioca per vincere lo scudetto. Dove possiamo arrivare? Vincere in Italia, prima di tutto. Non dobbiamo mai mollare: appena succede, paghiamo le conseguenze e diventiamo vulnerabili. In Champions League è giusto vivere giorno dopo giorno. Se giochiamo da Juve, come a Glasgow, possiamo arrivare lontano».
Federico si è integrato bene nella squadra anche grazie alla sua duttilità difensiva. «Centrale di difesa oppure esterno a centrocampo nel 3-5-2, per me non fa differenza. Cerco di migliorarmi in entrambi i ruoli, sono un giocatore duttile. Non ne scelgo uno in particolare. Me li tengo stretti entrambi, mi permettono di giocare di più».
Gioca tanto perché Conte nutre una grande stima per lui. L’aveva conosciuto e allenato a Bergamo, l’ha voluto fortemente a gennaio. «È uno degli allenatori più importanti della mia carriera. All’Atalanta è stato uno dei primi che ha creduto in me. E ora mi ha voluto qui. L’altro mister molto importante è stato Colantuono. Con lui sono diventato più continuo, mi ha dato fiducia».
D’altronde la storia (passata e recente) ha sempre visto transitare molti giocatori nell’autostrada Bergamo-Torino. Nel gennaio del 2012 sbarcò in Piemonte Simone Padoin, ora è toccato a Peluso. «C’erano già delle voci alla fine della scorsa stagione, ma poi non se ne fece nulla. Ricordo che nell’ultima partita dello scorso campionato, quella della festa scudetto allo Juventus Stadium, Simone mi parlò benissimo del gruppo e dell’ambiente. Lui mi ha dato una grossa mano a integrarmi, lo voglio ringraziare».
Padoin, dopo pochi mesi, ha messo in bacheca scudetto e Supercoppa Italiana. «Anch'io vorrei vincere qualcosa di importante. Nello sport se non vinci, non vieni ricordato. Io per adesso sono fermo a un campionato di Serie B. E mi piacerebbe anche rimanere nel giro della Nazionale».
Sì, perché ci sono anche gli azzurri. A Modena, lo scorso 11 settembre contro Malta, ha segnato anche il suo primo goal. «Già è un’emozione indossare quella maglia, figuriamoci fare goal. Quella serata è una bella storia da raccontare».
Ma cosa fa Federico Peluso lontano dal rettangolo verde? «Prima di tutto c’è la famiglia. Appena ho un po’ di tempo libero lo trascorro con Sara e i miei figli. Mi piace molto passeggiare in città, Torino già la conoscevo, perché qui ho amici e anche alcuni parenti di mia moglie. Abitiamo in centro, non abbiamo fatto fatica a integrarci».
Appassionato di gelato, apprezza la musica italiana e il cinema. «Ascolto Jovanotti e Vasco, ma in generale tutta la musica. Al cinema non ci vado spesso, con i bambini piccoli le abitudini cambiano. Comunque il migliore rimane AI Pacino ne “Il Padrino”, uno dei film più belli di sempre».
E poi c’è lo sport. Tanto sport, da sempre. «A sei anni ho cominciato a giocare a calcio, ma in contemporanea facevo anche nuoto. Ho giocato a basket con gli amici e, a breve, mi piacerebbe imparare a tenere in mano una racchetta».
A tre cose Federico non sa rinunciare: tecnologia, viaggi e la buona cucina di Sara. «Il viaggio più bello è stato a Cuba, eravamo in otto amici; due di loro, purtroppo, ora non ci sono più. In futuro vorrei andare a New York. La cucina? Mia moglie è bravissima, sul pesce è la numero uno. Io? Faccio un po’ di fatica, meglio lasciare i fornelli ad altri».

 

http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2014/11/federico-peluso.html

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Federico Peluso (Juventus 2013-2014)

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