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Porto Rancore

Corte D'Appello di Napoli: confermata la condanna in primo grado a Moggi

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Joined: 26-May-2011
22359 messaggi

Dal loro punto di vista ha fatto benissimo, tant'è vero che Briamonte (uomo di FGS nonchè suo genero...) è rimasto a far disastri fino alla estate scorsa, quando Conte per poco non gli metteva le mani al collo...

Esatto.

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Joined: 05-Apr-2011
533 messaggi

Tuttavia, per mia esperienza gli avvocati senili sono la peggior cosa che possa capitare. Tendono ad arroccarsi dietro alle quisquilie, perdono di vista il quadro generale, e sono molto, troppo manipolabili. Sono propenso dunque a credere che a dare a JJPE il permesso di orinare sia indirettamente qualcun altro.

Ti ripeto: FGS non è rincoglionito, o almeno non lo era nell'estate 2006, anzi: nel dicembre 2004, quando JC Blanc fu cooptato (FGS presidente e Umberto ancora caldo nella bara...) nel CDA della Juve, dopo che JJPE rimase folgorato a Marrakech dall'eloquio e dalle argomentazioni di cotanto manager...

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Joined: 26-May-2011
22359 messaggi

Tuttavia, per mia esperienza gli avvocati senili sono la peggior cosa che possa capitare. Tendono ad arroccarsi dietro alle quisquilie, perdono di vista il quadro generale, e sono molto, troppo manipolabili. Sono propenso dunque a credere che a dare a JJPE il permesso di orinare sia indirettamente qualcun altro.

Ma guarda che questo è tutto fuorchè rincoglionito eh.

Sa il fatto suo e lo sa anche bene.

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Joined: 06-Apr-2010
946 messaggi

Ma guarda che questo è tutto fuorchè rincoglionito eh.

Sa il fatto suo e lo sa anche bene.

A 85 anni, mi permetto di esprimere qualche dubbio. Ma è un mio parere.

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Joined: 26-May-2011
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A 85 anni, mi permetto di esprimere qualche dubbio. Ma è un mio parere.

Adesso non so, ma ai tempi di calciopoli stava da Dio, e si è visto.

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Joined: 05-Apr-2011
533 messaggi

A 85 anni, mi permetto di esprimere qualche dubbio. Ma è un mio parere.

Rita Levi Montalcini a 100 anni e rotti era ancora lucidissima. Non è matematica che oltre una certa età si debba essere per forza rincoglioniti... Poi ti ripeto: devi retrodatare i fatti almeno al 2004, ovvero 9 anni fa e 9 anni fa FGS aveva 76 anni, non 85...

Poi io non devo convincere nessuno...

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Joined: 06-Apr-2010
946 messaggi

Adesso non so, ma ai tempi di calciopoli stava da Dio, e si è visto.

Io non mi farei rappresentare da un avvocato di 78 anni neppure in una causa per incidente stradale senza feriti. Invece, vorrei essere in buoni rapporti un avvocato di 78 anni seduto in un consiglio di amministrazione nel quale io ho co-interessi.

Le due cose, poi, possono tranquillamente convergere nella stessa direzione. Posso usarlo quando mi serve sia in CdA, sia spedendolo a patrocinare dove voglio perdere.

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Joined: 06-Apr-2010
946 messaggi

Rita Levi Montalcini a 100 anni e rotti era ancora lucidissima.

Credimi, ma questa è come quella di Paparesta chiuso negli spogliatoi.

Purtroppo, o per fortuna loro, ci sono persone molto anziane che hanno la capacità di apparire lucidi e orientati. Mangiano da soli, vanno al bar. Però, se gli chiedi chi è il papa ti rispondono Giovanni XXIII.

Poi magari FGS è un'eccezione. La Montalcini di certo no.

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Joined: 15-Apr-2007
711 messaggi

Ho capito... su quello l'ha cazziato, sulle motivazioni ha escluso i campionati falsati... Poi sta Casoria ha condannato. Io lo dico... la gente non stanno mica bene pure quando fanno il giudice :nono:

è semplicemente salita di un gradino nella scala dell'astrazione: le grigliate

come diceva un altro utente, la legge 401/89 ora permette praticamente qualsiasi arrampicata

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Joined: 12-Jul-2006
76 messaggi
(ANSA) - NAPOLI, 1 OTT - Quella di oggi era l'udienza

dedicata alle dichiarazioni spontanee degli imputati. Ma alla

fine l'unico a intervenire in aula per respingere le accuse,

nell'ambito di un processo (compreso il giudizio di primo grado)

in cui nessuno tra gli imputati ha accettato di sottoporsi a

interrogatorio, è stato l'ex designatore Pierluigi Pairetto. La

sua autodifesa, davanti alla sesta sezione della Corte di

Appello, è sintetizzabile in pochi ma fondamentali punti:

nessuno ha mai truccato i sorteggi, non ha mai subito

condizionamenti dai dirigenti delle società né esercitato

pressioni sugli arbitri, e non ha mai ricevuto schede sim

segrete dall'allora dg della Juve Luciano Moggi.

I sorteggi, ha affermato Pairetto, "erano impossibili da

falsare" anche perché le procedure prevedevano la presenza di

un notaio mentre alle operazioni di estrazione delle palline

dall'urna partecipavano anche giornalisti. Le palline erano

ammaccate ma - ha precisato l'ex designatore - lo erano tutte

allo stesso modo e pertanto era impossibile riconoscerle.

Pairetto si è soffermato poi sulla composizione delle

"griglie" (in cui inserire i nomi degli arbitri da estrarre),

sostenendo che a causa del sistema delle preclusioni le scelte

dei direttori di gara da inserire erano "quasi obbligate".

Ha poi spiegato che i designatori avevano rapporti con i

dirigenti di pressoché tutte le squadre ("persone con le quali

colloquiavamo regolarmente") e che era la stessa Federazione ad

incoraggiare tali contatti "per smorzare gli animi

infervorati" a causa delle continue polemiche provocate dalle

decisioni arbitrali. "Tutti ci davano consigli. Facchetti disse

a Bergamo di inserire tre nomi in un sorteggio in vista di

Juve-Inter, ma questo perché aveva solo la volontà di avere il

miglior arbitro in quel momento. Non vi era nulla di anormale o

drammatico. La Federazione non vietava di avere rapporti con i

dirigenti allo scopo di smorzare le tensioni". "Tutti gli

arbitri - ha poi aggiunto - hanno detto che noi non li abbiamo

mai condizionati". Pairetto ha anche negato che venissero

puniti gli arbitri che sbagliavano a sfavore della Juve e

premiati quelli che danneggiavano le avversarie dei bianconeri.

Quanto alle cene con i dirigenti juventini Luciano Moggi e

Antonio Giraudo ha spiegato che tra loro vi era un'amicizie di

vecchia data, e nel caso di Giraudo addirittura antecedente al

suo impegno nel mondo del calcio. "Non ho mai ricevuto da Moggi

schede telefoniche straniere", ha concluso Pairetto.

Luciano Moggi che nel processo di primo grado era intervenuto

innumerevoli volte per rendere dichiarazioni spontanee, stavolta

ha rinunciato a tale facoltà. Nella prossima udienza si

presenterà in aula, per rendere dichiarazioni, il dirigente

della Fiorentina Diego Della Valle. Nella stessa udienza

interverrà il giudice relatore e il pg per la requisitoria.

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Joined: 15-Apr-2007
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ju29ro sta facendo degli articoli molto belli su ogni capo di condanna della sentenza di primo grado

SPECIALE CALCIOPOLI: F, Juve-Lazio con effetto farfall

http://www.ju29ro.com/farsopoli/5179-speciale-calciopoli-f-juve-lazio-con-effetto-farfalla.html

il tribunale stima di poter affermare “che sono stati acquisiti al processo elementi sufficienti per condannare, poiché dal contenuto delle conversazioni telefoniche si ricava che all’epoca i designatori fecero accedere Dondarini al sorteggio per quella griglia inserendo nella relativa valutazione il gradimento di non legittimato a manifestarlo, Moggi, circostanza, questa, che, comunque, nella visione del tribunale, sembra possa ricadere nella previsione della norma penale, potendosi decifrare la sia pur marginale potenzialità a incidere sulla partita, posto che ogni arbitro, con il suo bagaglio di cognizioni, è pur sempre diverso dall’altro, diversa ne è la capacità, che non va confusa con la buona fede, che si presume per tutti, e ciò non solo perché questa è la regola, ma perché, com’è stato ampiamente dimostrato al dibattimento, la dinamica del gioco del calcio aumenta a dismisura il rischio dell’errore. Non importa, dunque, che al dibattimento è emerso, con specifico riferimento a questa partita, che in nessun errore ebbe ad incorrere Dondarini, a danno di questi o quello, se il contenuto delle intercettazioni telefoniche consente di affermare che su quel campo Dondarini avrebbe anche potuto non esserci”. Siamo sostanzialmente all’astrazione dell’astratto, un po’ alla stregua dell’effetto farfalla, “puo’ il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”

ecco la risposta alla domanda di eureka

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Joined: 18-Aug-2008
8245 messaggi

Quindi, per questi ti giudici, il semplice parlare coi designatori di questioni arbitrali non è lecito penalmente.

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Joined: 24-Oct-2006
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Nella prossima udienza si

presenterà in aula, per rendere dichiarazioni, il dirigente
della Fiorentina Diego Della Valle. Nella stessa udienza
interverrà il giudice relatore e il pg per la requisitoria.

Sono molto curioso di sentire questo "signore"...

Non ho proprio idea di cosa dirà... .penso

Ci sono due o tre diverse possibilità. Forse anche quattro...

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Joined: 31-Jul-2007
1401 messaggi

Sono molto curioso di sentire questo "signore"...

Non ho proprio idea di cosa dirà... .penso

Ci sono due o tre diverse possibilità. Forse anche quattro...

beh sicuramente dirà

adesso hocapito che dietro tutto c'erano

il milan la lazio la lega carraro

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Joined: 31-Jul-2007
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domani ricominciano

tuttojuve.com

scrive in un trafiletto che ci sarà qualcosa di insolito

a livello processuale,forse

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Joined: 16-Sep-2010
17915 messaggi

Forza Direttore!

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Joined: 10-May-2008
4188 messaggi

a quanto è dato il rinvio?

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Joined: 25-Feb-2011
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avanti .rulez

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Joined: 15-Jan-2007
1006 messaggi

si berranno un caffè mentre decidono a quando rinviare la prossima udienza .sisi

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Joined: 25-Feb-2011
65795 messaggi

Più o meno alla stessa quota di un rigore per il Muilan! .asd

stiamo a posto allora .asd

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Joined: 26-May-2011
22359 messaggi

Ma magari fosse solo il caffé... Poi c'è l'ammazzacaffé, il babà, il minuto (che a Napoli è almeno almeno mezz'ora) di concentrazione per il rutto al rhum, la pennichella... Sempre che non ci sia il sole! .asd

Se non c’è il sole, piove.

E la rinviano comunque. .asd

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Joined: 25-Feb-2011
65795 messaggi

Se non c’è il sole, piove.

E la rinviano comunque. .asd

magari può non esserci il sole anche se non piove mh

e la rinvieranno per cielo coperto sefz con possibilità di schiarite o piogge sefz

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Joined: 26-May-2011
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magari può non esserci il sole anche se non piove mh

e la rinvieranno per cielo coperto sefz con possibilità di schiarite o piogge sefz

Bisogna essere previdenti. .asd

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Joined: 14-May-2007
11984 messaggi

nell'attesa sefz

SPECIALE CALCIOPOLI: G+I /1, la “dottrina Meani”

Continuiamo la nostra miniserie di articoli dedicati alla sentenza di primo grado di Calciopoli con particolare riferimento alle condanne subite dall’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi.

Riprendiamo, occupandoci in due puntate di due condanne collegate tra loro, che contengono in pratica buona parte del campionario fin qui visto: dalla “dottrina Meani” alle telefonate di Biscardi, passando per le schede estere e dicerie varie, qui non manca quasi nulla. Iniziamo in modo cronologico affrontando per primo il capo d’accusa G, secondo il quale Luciano Moggi, “in qualità di istigatore, e il De Santis quale direttore di gara dell’incontro di calcio Fiorentina/Bologna (1/0), compivano atti fraudolenti consistiti per Bergamo e Pairetto nell’alterazione del sorteggio del direttore di gara e per De Santis nella dolosa ammonizione dei calciatori Petruzzi, Nastase, Gamberini, difensori del Bologna F.C., successivo avversario della Juventus nella XV giornata di andata, giocatori cioè, Petruzzi e Nastase, già diffidati e, conseguentemente, squalificati per cumulo di ammonizioni dal giudice sportivo per l’incontro del Bologna con la Juventus, atti dunque che, sia pur finalizzati ad influire sull’andamento della partita successiva, comunque alteravano l’andamento e la regolarità dell’incontro tra la squadra felsinea e quella toscana, in quanto la gara del Bologna risultava condizionata dalle tre ammonizioni inflitte dal direttore di gara”.

Si ipotizza, quindi, “turbativa dell’incontro tra Fiorentina e Bologna, svoltosi a Firenze il 5/12/04, e nel quale il Bologna avrebbe patito tre ammonizioni artificiose di giocatori, per minarne la capacità offensiva in successiva partita, indicata come quindicesima di andata, a disputarsi con la Juventus” (pag. 140 delle motivazioni della sentenza). Come per il capo B, siamo quindi nuovamente in presenza della “dottrina Meani” e del reato di pericolo usato dai giudici per condannare l’ex direttore e mago del mercato bianconero, nonostante, “così com’è emerso al dibattimento,
- le ammonizioni siano state la giusta dovuta risposta a comportamenti fallosi dei giocatori,
- e che questa delle ammonizioni mirate sia stato l’assillo, fatto spandere nell’ambiente del calcio, di per sé sospettoso, dalla dottrina Meani
”. (pag. 140)

Il tribunale infatti decide di condannare Luciano Moggi poiché “dal contenuto delle intercettazioni telefoniche, che, tra l’altro, additano che Meani il rapporto telefonico con De Santis non lo disdegnava, si può effettivamente ricavare la prova che alla determinazione di ammonire giocatori, che già conosceva come inclini al fallo, De Santis potè essere mosso anche per suggestione di altri” (pag 140). Dunque, “le contrarie indicazioni emerse al dibattimento, ad avviso del tribunale, non riescono a scomporre il quadro probatorio offerto dal contenuto delle conversazioni telefoniche intercettate, pur tenuto in conto i limiti di affidabilità dei parlanti, e dello stesso frasario calcistico, mostrante indubbia predilezione per i termini polizieschi, in particolare per il termine killer” (pag. 140-141).

Premesso il fatto, che l'accusa di sorteggi truccati è caduta ovunque e che anche in questo caso non c’è traccia di schede svizzere, a puntellare la convinzione dei giudici ci sono alcune telefonate: nella ”8790 si intravedono le ammonizioni che poi avverranno sul campo, nel progressivo 5738 vi è riferimento, sia pure nelle parole di giornalista, a delitto perfetto del De Santis, che va valutato in collegamento con le parole adoperate in precedenza per telefono nel progressivo 2254 dallo stesso De Santis” (pag. 145).
A nulla sono valse quindi le argomentazioni portate dall'ex arbitro laziale durante la suadichiarazione spontanea dell’11 gennaio 2011, né quelle che testimoniano di come il Bologna in quella gara fosse partito con sette diffidati, né “il discorso telefonico del dopo partita” (pag. 147) con i designatori arbitrali(?), né “le deficienze dell’investigatore maggiore Auricchio fatte emergere dai difensori al dibattimento (vedi verbali udienze 23/3/10 e 30/3/10) con riferimento, tra altre, anche specificamente a questa partita” (pag. 147).

Con tale tipologia di reato, di pericolo, per condannare Moggi, ai giudici sono bastate, dunque, le seguenti telefonate:
- la 8790 del 3/12/04, contenente un'intercettazione in ambientale, quella dioh, la peggiore che ti poteva toccare, eh!”, nella quale si possono ascoltare una serie di frasi sconnesse dette da Moggi al suo interlocutore, il quale, tramite gli incroci pasticciati del maresciallo Di Laroni, è stato identificato in Racalbuto nonostante la conversazione finisca con il famoso “Ciao Albè” trasformato dagli inquirenti in un più neutrale e vantaggioso “Ciao bello” e nella sentenza in “ciao, -ionc.-, ciao, ciao, ciao”. Sono risultate rilevanti, quindi, le seguente frasi dette però a parecchia distanza l’una dall’altra, evidentemente perché nel mezzo parlava il suo interlocutore: “quello che mi serve è... è... è Fiorentina-Bologna, in modo particolare...apposta, il minimo... eh... quello... quello mi serve in particolare e poi... mi serve... il Milan, di avanzare... uhm... nelle... nelle ammonizioni, per fare le diffide, insomma”. Si può comprendere al meglio la confusione del discorso, ascoltando direttamente la telefonata.

- la 2254 del 3/12/04, tra l’arbitro De Santis e un uomo, di cui non si capisce assolutamente il contesto (qui il testo, perché ognuno possa farsi la sua opinione al riguardo) e che i giudici non chiariscono in alcun modo, al di là dell’unica contestualizzazione della telefonata in tutta la parte riguardante il capo G, ovvero quella che abbiamo riportato qualche riga più sopra.
- la 5738 del 5/12/04, tra Moggi ed il giornalista Tony Damascelli, in cui quest’ultimo, tra il disinteresse generale del suo interlocutore, lo mette al corrente del fatto che “De Santis ha fatto il delitto perfetto”, ovvero “i tre difensori del Bologna fuori, squalificati tutti e tre” in vista della sfida contro la Juventus (oltretutto sbagliando, poiché soltanto due, Petruzzi e Nastase, avrebbero saltato la gara successiva). Dopo la richiesta di Moggi, che asseconda il giornalista, su chi fossero questi giocatori, Damascelli domanda: “Non male, no?" ricevendo come risposta un inequivocabilmente disinteressato “E va beh, aoh, meno male, che ti devo dire?" Emerge, dunque, chiaramente il completo disinteresse dell’ex-direttore per la questione, non al corrente di nulla, in aperta contraddizione con l'accusa di voler frodare in quella gara.

Ciò che salta agli occhi in questo capo d'imputazione è che non si capisce, ed infatti le motivazioni non lo dicono in alcun modo, come e dove venga trasmesso il presunto messaggio deliquenziale da Moggi a De Santis, ovvero dove si concretizzi "la prova che alla determinazione di ammonire giocatori, che già conosceva inclini al fallo, De Santis potè essere mosso anche per suggestione di altri" (pag. 140), dato che per questo periodo non vengono attribuite schede svizzere a De Santis e non ci sono contatti in chiaro fra loro due, né fra nessun altro, con un contenuto potenzialmente idoneo a configurarsi tale. I giudici, quindi, non sono riusciti a collegare i confusi dialoghi dell’ex direttore bianconero con un certo “Albè”, espressivi, ad avviso del tribunale, di un disegno criminoso, con l’arbitro della gara, Massimo De Santis, e la sua presunta determinazione a commettere una frode in quella partita. E nulla può valere che un giornalista abbia, usando un "frasario calcistico, mostrante indubbia predilezione per i termini polizieschi, in particolare il termine 'killer'" (pag. 141), espresso la convinzione che l'arbitro in quella partita avesse fatto "il delitto perfetto".Infine, vogliamo mettere in evidenza come le motivazioni per questo capo d'accusa siano molto poco esplicite e chiare, un po' caotiche e difficili da interpretare.

Nella seconda parte analizzeremo invece il capo I, relativo a Bologna-Juventus, partita apparentemente talmente temuta dall’ex direttore generale bianconero vincitore di importanti competizioni un po' ovunque, in Europa e nel mondo, da dover mettere in atto, ad avviso del tribunale, un piano diabolico e illegale per togliere di mezzo dalla sfida i temutissimi difensori felsinei Petruzzi e Nastase e gravare della condizione di diffidato l’altro difensore, Gamberini, rendendolo così innocuo, oltre a, come vedremo, assicurarsi la benevolenza dell'arbitro stesso della gara.

http://www.ju29ro.com/farsopoli/5195-speciale-calciopoli-gi-1-la-dottrina-meani.html

SPECIALE CALCIOPOLI: G+I /2, il ‘fai da te’

Continuiamo la nostra miniserie di articoli dedicati alla sentenza di primo grado di Calciopoli con particolare riferimento alle condanne subite dall’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi.

Chiudiamo la parte relativa alle accuse ai capi G ed I, due condanne collegate tra loro per via della “dolosa ammonizione da parte del De Santis dei calciatori Petruzzi, Nastase e Gamberini, difensori del Bologna F.C.” nella partita, oggetto del capo G, che precede Bologna-Juventus del capo I. Infatti, “attraverso l’opera prestata dall’arbitro Tiziano Pieri, alteravano la regolarità e l’andamento dell’incontro tra la squadra felsinea e quella juventina, in quanto la gara del Bologna, anzitutto, risultava condizionata dalle squalifiche inflitte a due difensori titolari della formazione e in secondo luogo l’arbitro Pieri si adoperava per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di cui Moggi era dirigente”.

Premesso che gli altri accusati verranno tutti assolti per questo capo d’imputazione, i giudici lasciano la frode soltanto sulle spalle di Moggi e Pieri, con quest'ultimo però a sua volta assolto in sede di Appello del rito abbreviato, questa condanna, per la quale dunque Moggi ad oggi è rimasto il solo colpevole, è molto simile a quella subita per il capo M e poggia sostanzialmente soltanto sul binomio schede svizzere-Biscardi. Da un lato, quindi, abbiamo tre contatti su schede svizzere (la 958 finale per Pieri, la 138 per Moggi), teorizzate nel solito modo artigianale dal maresciallo Di Laroni, in particolare, di un contatto “avvenuto il giorno precedente alla partita l’11/12/04, alle ore 17,37, di altro contatto, il giorno stesso della partita, 12/12/04, alle ore 18,37, di un ulteriore contatto alle ore 0,41 del 13/12/04” (pag. 154, nelle motivazioni della sentenza). E dall’altro, come abbiamo già avuto modo di vedere in tutte le circostanze di questo 'Speciale Calciopoli' in cui compare il Processo di Biscardi, la solita salvaguardia della reputazione della Juventus nell’arena dei bar sport televisivi, attacchi spesso fomentati da dietrologi anti-juventini. Salvaguardia che, dato il contesto, deve necessariamente passare attraverso la difesa dell’arbitro, come per altro avviene nelle tre telefonate, 7032, 7040 e 7045 del 13/12/04, tra Moggi ed una responsabile della redazione del Processo di Biscardi. In tali conversazioni Moggi lamenta la diversità di trattamento alla moviola tra la partita Bologna-Juventus appena conclusa e la famosa Reggina-Juventus del mese precedente, diretta da Paparesta poi"chiuso" negli spogliatoi, in cui la squadra bianconera subì una serie di torti arbitrali, evidentemente, a giudizio di Moggi, non messi in dovuto risalto durante la corrispondente trasmissione, rispetto al modo enfatico degli episodi controversi di Bologna. C’è anche la 7063 del 14/12/04, tra l’ex direttore e Baldas, in cui Moggi invece si complimenta con l’ex designatore arbitrale per il modo con cui ha difeso l’arbitro durante la trasmissione.

A corredo delle accuse c’è infine una telefonata tra Moggi e l’allora presidente del Messina, Pietro Franza, la 7150 del 14/12/04, in cui emerge la pretesa di Moggi, dopo le controversie arbitrali di Reggio Calabria, di avere nelle trasmissioni televisive parità di trattamento per quanto riguarda le moviole e relativi giudizi. A riprova del fatto che quel programma era tutto fuorché un ambiente succube di Moggi, in quella conversazione traspare oltretutto la forte irritazione per il trattamento ricevuto in quella sede dall’ex dirigente bianconero, “a li mortacci, ieri sera hanno fatto delle guerre che tu non hai neppure l’idea, e con me non si devono pigliare confidenza, guarda, perché io non piglio mai per il ‘C**O’ nessuno, ma non voglio neppure essere preso”.

A differenza di quanto successo per l’arbitro Pieri, il quale ci fa piacere ricordarlo nuovamente, è stato prosciolto dalle accuse durante l’appello del rito abbreviato, laddove lo stesso tribunale aveva sentenziato che “il tenore delle citate conversazioni smentisce l’assunto accusatorio secondo cui il Pieri aveva ricevuto, attraverso colloqui telefonici con Moggi, suggerimenti su come comportarsi durante la direzione di gara, esortazioni e/o promesse”, in questo giudizio, tuttavia precedente all’altro, a nulla sono valse quelle stesse telefonate che dimostrano chiaramente la buona fede dell’arbitro e dunque l’assenza di ciò che invece il tribunale in questa occasione ritiene essere sostanzialmente l’elemento di condanna, ovvero “l’avvicinamento clandestino del Pieri in funzione del condizionamento dell’arbitro, quand’anche generico, stante la mancanza di conoscenza delle parole adoperate da Moggi” (pag. 161). A noi sembra un giudizio superato dai fatti ed è quello per il quale nutriamo la maggior fiducia di un "ribaltone" in sede d’appello. E se il capo F era quello più avventuroso, ed il capo G quello più confuso, questo è sicuramente quello con il minor numero di stampelle, visto che è stata tolta addirittura quella principale, ovvero l’esecutore materiale del presunto disegno criminoso. Diciamo questo, tuttavia, con un po' di cautela, dovendo sempre tenere in debita considerazione il fatto che nei vari giudizi farsopolari finora espressi, il tribunale di Napoli, pur di condannare, si è dimostrato molto creativo e determinato a sfidare il comune senso del ridicolo.

http://www.ju29ro.com/farsopoli/5204-speciale-calciopoli-gi-2-il-fai-da-te.html

Modificato da pie

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