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Motomondiale: Marquez Campione del Mondo 2014

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Joined: 23-Mar-2011
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oh datemi qualcosa per streammare la moto gp in italiano

passa a sky .the

.asd

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Bhè dai poteva andare peggio, sono quasi metà in chiaro tra cui il primo, l'ultimo e i due in casa.

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Bhè dai poteva andare peggio, sono quasi metà in chiaro tra cui il primo, l'ultimo e i due in casa.

Ovviamente resto in differità in stile f1/rai(non so se c'è un tot di ora di differità,ma essendo tutto in casa magari non sarà elevato il ritardo,basta vedere che hanno trasmesso più di 100 ore delle olimpiadi ma ovviamente sky non va rompere le scatole a se stessa .asd)

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ah

dopo aver saputo che i bellissimi GP del Sachsenring e Indy saranno in diretta sto meglio

.bah

dio dello streaming aiutaci tu

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ah

dopo aver saputo che i bellissimi GP del Sachsenring e Indy saranno in diretta sto meglio

.bah

dio dello streaming aiutaci tu

per chi possiede sky non c'è nessun problema .thesefz

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La MotoGP perde uno dei volti più rappresentativi del circuito, il presidente della Clinica Mobile, Claudio Marcello Costa, per tutti il "Dottor Costa". E' stato lo stesso medico 73enne ad annunciare il suo pensionamento con una lettera firmata e trasmessa come comunicato ufficiale ai media. "Ho scelto di designare un discepolo giovane e valido, si chiama Michele, il Dottor Zasa, originario di Parma e conoscitore delle lingue".

LA LETTERA DEL DOTTOR COSTA

Ci sono maestri che non hanno designato alcun successore della loro geniale attività; ci sono maestri che solamente molto vecchi hanno preso questa tardiva decisione, quando il loro successore era già anziano. La cosa migliore per un maestro è scegliere un successore che possa rilevare la sua eredità in epoca giovanile, quell’epoca in cui il cuore dei giovani è nutrito dalle passioni. È per questo motivo, e anche perché il mio compleanno di qualche giorno fa mi caricato sulle spalle 73 anni, che ho deciso con grande senso di amore, umanità e responsabilità, di designare un valido discepolo per continuare l’attività della Clinica Mobile che ho inventato il 3 febbraio 1977, con l’aiuto insostituibile di mio padre Checco. Per questo umano motivo mi capiterà di essere sempre meno presente alle gare del motomondiale, e quando ci sarò, sarò sicuramente orgoglioso di quello che farà di bene il mio successore. Per mia fortuna, fra tanti miei capaci e lodevoli allievi, uno si è distinto per mente, cuore e anima, per prendere per mano la mia figliola preferita, la Clinica Mobile. Si chiama Michele, il dott. Michele Zasa, originario di Parma, conoscitore delle lingue e bravo per avere appreso come aiutare gli eroi del motomondiale: i piloti, i nostri più cari amici. A garanzia della solidità del progetto, il dr. Zasa porterà avanti questa avventura insieme al dr. Guido Dalla Rosa Prati, amministratore delegato del Poliambulatorio Dalla Rosa Prati - Centro Diagnostico Europeo. Quindi la Clinica Mobile continuerà a far parte dei team del paddock, dove è stata sempre ben accolta da tutti gli operatori ed in particolare da un amico fraterno, Mike Trimby. Infine la DORNA, che è a capo di questo mondo, mi ha promesso che continuerà a proteggere questa mia creatura, la Clinica Mobile, e aiuterà i miei successori a far vivere la filosofia e lo spirito da cui è nato questo mezzo insostituibile nell’aiuto e nella cura dei piloti. Il 17 marzo 2014 presso il Centro Diagnostico Europeo Dalla Rosa Prati, in Via Emilia Ovest, 12, a Parma, alle ore 11.00, sarò a disposizione per rispondere di questa naturale e fisiologica successione e in particolare illustrare il nuovo progetto con l’allievo dott. Michele Zasa e con il Dott. Guido Dalla Rosa Prati, amministratore delegato dell’omonimo centro diagnostico. Dr. Claudio Marcello Costa

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domani iniziano nuovi test a sepang

senza marquez infortunato

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per chi possiede sky non c'è nessun problema .thesefz

Provvedimenti.

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menomale che quelli in chiaro non saranno in orari assurdi come motegi e philips island

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Tempi poco significativi per ora, nei test di Sepang 1 i tempi erano un secondo e mezzo più bassi...

sono scesi sotto i 2 minuti .asd

secondo me già domani si abbasseranno di molto i tempi,ho letto che la pista era molto sporca

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SEPANG - Ormai è sempre più “Honda contro tutti”: la possibilità che Marc Marquez vada a provare in Qatar il 7, 8 e 9 marzo assieme ai piloti e ai team “satelliti”, invece che in Australia il 3, 4 e 5 marzo con tutti gli “ufficiali” ha creato più di un malumore, con Yamaha e Ducati pronte a dare battaglia. Come fa ben capire Maio Meregalli, Team Director della Casa di Iwata: «A Valencia – sono le sue parole – i Costruttori avevano stipulato un “gentlemans’ agreement” e avevano dato la loro disponibilità alla Bridgestone per andare a provare a Phillip Island, per il problema delle gomme emerso nel GP d’Australia 2013. Naturalmente ci spiace quello che è successo a Marquez e non vogliamo vietargli di andare in Qatar». Ma… «…ma se ci va lui, allora ci andiamo anche noi».


PRESA DI POSIZIONE
Il discorso di Meregalli è chiarissimo e anche giusto, nonostante il regolamento non vieti alla Honda di mandare Marquez in Qatar anziché in Australia: sui sacri libri della FIM non c’è scritto nulla di tutto questo e quindi la HRC ha la possibilità di fare come vuole. Ma è chiaro che se Marc andasse a provare a Losail due settimane prima del GP ne ricaverebbe un vantaggio, che la Yamaha (ma anche la Ducati) non ha certamente nessuna intenzione di concedere. Anche per una questione di principio: fare passare senza dire nulla una cosa così, vuol dire dare alla HRC un enorme peso politico.


LE REAZIONI DEI PILOTI
Anche i piloti sono più che dubbiosi. Cal Crutchlow: «Io non mi gioco certo il mondiale con Marquez e, quindi, alla fine non mi importa nulla, ma se fossi in una situazione differente mi arrabbierei (ovviamente non dice proprio così, NDA) come una bestia».

Un concetto che ripete, in altri termini, Andrea Dovizioso: «Già trovo sbagliato che qualcuno vada in Qatar e altri in Australia (qui bisogna fare una precisazione: in origine, tutti avrebbero dovuto andare in Qatar e solo per assecondare le richieste della Bridgestone sono stati sdoppiati i test, con team ufficiali da una parte e squadre satellite dall’altra, NDA), se poi ci va il campione del mondo…».

Decisamente più diplomatico Valentino Rossi: «Non mi sembra giusto, ma, in fondo, a me non cambia niente», mentre Jorge Lorenzo prima afferma che: «Se lo può fare, fa benissimo ad andarci», poi però ci ripensa e quando gli si fa notare che Marquez potrebbe avere un vantaggio nella preparazione della prima gara, cambia decisamente umore. E forse opinione, anche se non lo dice pubblicamente.


COME FINIRA’?
Come andrà a finire quindi? La Honda aveva già ottenuto da Mike Webber il via libere per far provare Marquez in Qatar, ma la presa di posizione della Yamaha «Se va Marc andiamo anche noi» è forte e lascia poco margine di manovra alla Race Direction. Con ogni probabilità, quindi, Webber si rimangerà la parola – anzi l’email! – data, Yamaha, Ducati e Honda (con Pedrosa) andranno a Phillip Island, con Marquez che potrebbe decidere di raggiungere i colleghi a Phillip Island, come peraltro era già nelle sue intenzioni. Altrimenti? «Altrimenti Marquez può andare a girare a Brno, nel circuito test della Honda».

http://www.moto.it/MotoGP/motogp-honda-contro-tutti.html

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SEPANG - Ormai è sempre più “Honda contro tutti”: la possibilità che Marc Marquez vada a provare in Qatar il 7, 8 e 9 marzo assieme ai piloti e ai team “satelliti”, invece che in Australia il 3, 4 e 5 marzo con tutti gli “ufficiali” ha creato più di un malumore, con Yamaha e Ducati pronte a dare battaglia. Come fa ben capire Maio Meregalli, Team Director della Casa di Iwata: «A Valencia – sono le sue parole – i Costruttori avevano stipulato un “gentlemans’ agreement” e avevano dato la loro disponibilità alla Bridgestone per andare a provare a Phillip Island, per il problema delle gomme emerso nel GP d’Australia 2013. Naturalmente ci spiace quello che è successo a Marquez e non vogliamo vietargli di andare in Qatar». Ma… «…ma se ci va lui, allora ci andiamo anche noi».

PRESA DI POSIZIONE

Il discorso di Meregalli è chiarissimo e anche giusto, nonostante il regolamento non vieti alla Honda di mandare Marquez in Qatar anziché in Australia: sui sacri libri della FIM non c’è scritto nulla di tutto questo e quindi la HRC ha la possibilità di fare come vuole. Ma è chiaro che se Marc andasse a provare a Losail due settimane prima del GP ne ricaverebbe un vantaggio, che la Yamaha (ma anche la Ducati) non ha certamente nessuna intenzione di concedere. Anche per una questione di principio: fare passare senza dire nulla una cosa così, vuol dire dare alla HRC un enorme peso politico.

LE REAZIONI DEI PILOTI

Anche i piloti sono più che dubbiosi. Cal Crutchlow: «Io non mi gioco certo il mondiale con Marquez e, quindi, alla fine non mi importa nulla, ma se fossi in una situazione differente mi arrabbierei (ovviamente non dice proprio così, NDA) come una bestia».

Un concetto che ripete, in altri termini, Andrea Dovizioso: «Già trovo sbagliato che qualcuno vada in Qatar e altri in Australia (qui bisogna fare una precisazione: in origine, tutti avrebbero dovuto andare in Qatar e solo per assecondare le richieste della Bridgestone sono stati sdoppiati i test, con team ufficiali da una parte e squadre satellite dall’altra, NDA), se poi ci va il campione del mondo…».

Decisamente più diplomatico Valentino Rossi: «Non mi sembra giusto, ma, in fondo, a me non cambia niente», mentre Jorge Lorenzo prima afferma che: «Se lo può fare, fa benissimo ad andarci», poi però ci ripensa e quando gli si fa notare che Marquez potrebbe avere un vantaggio nella preparazione della prima gara, cambia decisamente umore. E forse opinione, anche se non lo dice pubblicamente.

COME FINIRA’?

Come andrà a finire quindi? La Honda aveva già ottenuto da Mike Webber il via libere per far provare Marquez in Qatar, ma la presa di posizione della Yamaha «Se va Marc andiamo anche noi» è forte e lascia poco margine di manovra alla Race Direction. Con ogni probabilità, quindi, Webber si rimangerà la parola – anzi l’email! – data, Yamaha, Ducati e Honda (con Pedrosa) andranno a Phillip Island, con Marquez che potrebbe decidere di raggiungere i colleghi a Phillip Island, come peraltro era già nelle sue intenzioni. Altrimenti? «Altrimenti Marquez può andare a girare a Brno, nel circuito test della Honda».

http://www.moto.it/MotoGP/motogp-honda-contro-tutti.html

ma prima di tutto marquez ci sarà nei prossimi test? .asd

anche se ce la farà non credo che possa dare il 100%

detto questo non sarebbe giusto sono d'accordo sono un pedrosiano incallito .asd però se ci va la honda avrà un vantaggio importante,quindi o tutti o nessuno

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Fine del mio motomondiale. Grazie di cuore...
26 febbraio 2014 alle ore 21.48

La mia MotoGp è finita. La nostra Motogp è finita. Ora tocca a Sky. Rifletto con voi e lo faccio soprattutto per ringraziare , tutti. Ho avuto il massimo: sportivo, umano, professionale. Ed è molto nel bilancio che un uomo può fare con se stesso al momento di girare un’altra paginetta! Anche se domattina sarà strano, un po’ triste forse, perché è il giorno in cui Sky comunicherà ufficialmente i nomi dei professionisti che prenderanno in mano il nostro manubrio per continuare a guidare il motomondiale in tv. Gente in gamba per quel che so, per come li conosco, per come li si vede lavorare, per quello che già sapete. Via i dubbi. Con Sky siamo arrivati ad essere molto vicini; poi siamo tornati, ciascuno per sé, a progettare il proprio futuro. Le scelte, quelle aziendali e quelle personali, hanno a che fare con mille fattori. Che secondo me sono e devono rimanere tutti validi e tutti da rispettare. Qui a Mediaset, dove sto bene, dove ho a che fare con un’azienda che si manifesta felice di avere ancora a che fare con me (ed io con lei), ci concentriamo ora sull’avventura fighissima della Superbike, poi anche sul mondiale Cross e su un po’ di nuove iniziative che –ne sono certo- gli appassionati di motori apprezzeranno. Il momento economico è difficile, per tutti, anche per le grandi aziende. Quello che faremo sarà il massimo consentito e nonostante tutto non è affatto dissimile da ciò che abbiamo prodotto fino ad oggi.

Non mi uscirà il motomondiale dal cuore, mai. E’ una parte di me. Come potrei ? E’ qui che partono i ringraziamenti. Nel 2003 quando, cadendo in moto, mi sono fatto male, molto male da rischiare di rimanerci, ho capito chi avevo intorno, con chi spendevo il mio anno. Ed è lì che mi sono sentito accolto e benvoluto; dai piloti, dal dottor Costa, dai medici, dai meccanici, dai dirigenti, dai colleghi, dalla Gente del paddock. Ho capito che quel guaio con la moto mi avvicinava davvero a loro, che son gente speciale. Capivo che capivano che potevo capirli (!) Qualsiasi paddock si frequenti, qualsiasi classe si racconti, la passione ha sempre la stessa faccia. Tornai a Welkom, nel 2004, in sedia a rotelle, ma dietro al mio microfono. Ci volevo essere. Acciaccato ma pronto per quella gara mitica, con il duello Rossi-Biaggi a moto invertite che fu anche l’inizio della nuova grande avventura di Valentino. Sarei sciocco a non dire che ho avuto un debole. Per me era e resta giustificatissimo. Ma faccio di più. Mi sento onorato di esserci stato, come raccontatore, certamente nazionalpopolare, di quella che forse è stata la parte migliore di una carriera che gli auguro ancora lunga e felice. Di un’era difficile da ripetere. E’ stato un onore raccontare cinque di questi nove titoli mondiali. Da semplice testimone gli dico grazie per avermi fatto entrare con sintonia e in modo molto vero, molto semplice e senza menate, nella storia e nel mondo di una star internazionale. Con i miei colleghi ho sempre preso e dato. A volte in modo giusto, a volte in modo sbagliato. Son felice e mi dispiace contemporanemanete, ma è stata una galoppata esaltante, circondato da motociclisti straordinari. Chi mi toglierà di dosso la resistenza, la generosità e l’apertura di Loris Capirossi? La sua era in Ducati? Le durezze, le complessità, la fragilità, la classe e la forza testarda di Max Biaggi contro tutti e con tutti contro, noi compresi? Il talento puro, i guizzi mozzafiato, il titolo mondiale in duemmezzo raccontato a squarciagola, di Marco Melandri? La timidezza patologica e dolcissima di Manuel Poggiali a cui , con Paolone Beltramo, tenni la mano mentre il medico in Qatar gli ricamava con più di cento punti una gamba squarciata da una vetrata? Le follie buone ed esaltanti di un compagno di giochi come Mattia Pasini che ha corso e vinto battendo gli avversari con una mano sola e… guai a noi se lo raccontavamo in giro? Mi fermo qui, mentre me ne balzano in mente dieci, cento e mille altri. Me li porto dietro e dentro tutti: italiani e stranieri, fenomeni (molti) e pippe (pochi, quasi nessuno), sbocciati e rimasti nel guscio, apparsi e ritirati, buoni e cattivi, simpatici e antipatici. Perché anche le antipatie nascono in un posto come il paddock. Nascono e vivono. Restano o ti ci puoi ricredere. Si litiga e si fa la pace. Oppure no, ma son pur sempre fatti nostri. Non succede mica niente, è vero. Non smetteremo di vederci se vorremo, spero. Qualcuno magari arriverà a farsi raccontare in Superbike dove ne ho ritrovati alcuni e ne ho conosciuti altri straordinari. Mollatemi qui se pensate che sia patetico, che tutto sommato non è morto nessuno. Invece non è vero. Qualcuno è anche morto. Kato, Tomizawa e il Sic. Quando ho iniziato a fare il giornalista sportivo, a tutto pensavo fuorchè all’eventualità di dover raccontare una morte, due, tre morti. La morte di un amico poi. Figurati. E invece è successo. E tra le emozioni di questi dodici anni è stata la più intensa. Con tante emzoioni buone, al più intesna è quella. Pensa te. Perché questo sport il pericolo se lo porta intorno come la pelle sulle ossa. Dovremmo ricordarcelo. Sempre, anche per strada, quando dopo una gara vista e gridata in tv, entriamo sull’asfalto tipo giro di qualifica. Ci ho pensato spesso, come se il pensiero fosse anche un senso di colpa a cui non si può sfuggire. Abbiamo “aperto” il linguaggio, andando semplicemente dietro ai fenomeni Rossi-Biaggi-Capirossi-Melandri-Dovizioso-Gibernau-Stoner-Lorenzo- Pedrosa-Marquez ecc ecc che ci agevolavano il compito di esaltarci, e abbiamo pure tolto il motociclismo alla nicchia dei suoi appassionati consegnandolo a tutti. Per alcuni ( che non ho ancora identificato perché mi pare strano che la passione si misuri solo in soldi spesi e chilometri percorsi) è stato un dramma. Secondo noi è stato giusto così, perché non c’è ragione per cui il motociclismo da corsa non debba essere patrimonio di tutti. Anche se ci siamo trovati disarmati, magari coi bambini davanti alla tv, al cospetto del fatto tragico e ineluttabile che questo sport a volte ti sbatte in faccia. Non è certamente il suo bello, ma fa parte del suo senso. Non ci sono vie di mezzo. Le cose o si fanno o non si fanno. In questi anni di telecronache al motomondiale sono diventato padre (tre volte) e marito (quello una volta sola!) Partire e tornare a casa è diventato sempre più bello, sapendo che a casa ci sono loro. Ora riprendo, con altri compagni di viaggio. E a casa continuano a capire. Il massimo! E’ anche questo un ringraziamento, anzi forse è il più importante. E poi Loris Reggiani, il mio Lorito, a cui dico grazie vecchio anche se sul più bello mi hai scaricato, grazie per come mi hai voluto bene e per come hai saputo formare con me una coppia che ha riso e fatto ridere, pianto e fatto piangere. Grazie Giulione Rangheri, sempre felice di averti coinvolto e di riaverti accanto a me e a Max quando potrai. Grazie Max Temporali che ti sei cuccato migliaia di ore di tv instancabile e appassionato. Grazie Alberto e Paolone, Anna e Ronny, Giorgio, Fabio, Andrea, Luca, Stefano, fratelli di viaggio e di scrivania. Grazie Franco Bobbiese che mi hai fatto ridere e hai un’anima bella anche se poi ti sei cacciato in testa lo sbagliato degli sbagliati. E Grazie Nico, (Cereghini) perché se tu non avessi creduto in me non sarei qui oggi a ringraziare tutti gli altri per questi favolosi dodici anni di motomondiale che sono stati vita. Grazie a voi che ci avete seguito e avete condiviso da casa, rendendo tutto più sensato e più speciale; grazie sia che continuiate a seguirci, sia che ci abbandoniate. E ora, con Max Biaggi con cui va tutto davvero in modo fighissimo ( guarda tu a volte la vita!), pronti a ripartire un’altra volta. Con la Superbike, che ha tutta l’aria di essere iniziata con premesse favolose, ci sentiamo il dodici aprile! Ora tocca a Sky: in bocca al lupo ragazzi, con l’augurio sincero che sia bello anche solo la metà di quello che è stato per me!

Guido

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stavo per postarlo io il post di Guidone Meda

sara' fazioso e sara' il c**** che vi pare, ma un mondiale senza Meda non è un mondiale vissuto al 100%

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Finita la seconda giornata di test

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Joined: 16-Nov-2006
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Il team di sky è Capirossi, Sanchini (e questi 2 si sapevano), Filicic (visto alle olimpiadi di soci) e una donna, Irene Sanderini che non conosco

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daje dani!

comunque espargaro continua a sorprendere

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ma lorenzo si nasconde? mh

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