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Tiger Jack

Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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Appunto.

E l'assessore alle Attività Speculative del Comune di Roma ha avuto il coraggio di affermare che "lo Juventus Stadium non è un esempio da seguire, ed è stato edificato a spese anche dei cittadini romani........"

Pienamente d'accordo. E quel passaggio dell'inchiesta da Napoli a Roma fa davvero pensare.......

ps: ma perchè l'indagine sarebbe partita da Napoli e non dalla Capitale se i fatti ricadono sul territorio del Comune di Roma?

Credo sia partita da lì su istanza di alcuni creditori, probabilmente residenti a Napoli, della Sais di Papalia e poi trasferita a Roma per competenza territoriale.

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Perché chi aveva interesse a denunciare la malversazione conosceva i tempi o i problemi della Procura di Roma ed ha preferito insediare la pratica in un porto più sicuro?

Può essere?

Credo sia partita da lì su istanza di alcuni creditori, probabilmente residenti a Napoli, della Sais di Papalia e poi trasferita a Roma per competenza territoriale.

Stante il vincolo della competenza territoriale nelle inchieste giudiziarie mi sembra più credibile la seconda .

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Sul Cazziere di Trigoria della notizia neanche l'ombra...però in compenso ci sono tre pagine di intervista ar piagnone .asd

sefz

Tra il pupone e il giornalaio che lo ha intervistato avranno dovuto mettere i teloni per terra per raccogliere le lacrime.......

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Stante il vincolo della competenza territoriale nelle inchieste giudiziarie mi sembra più credibile la seconda .

Anche perchè la Procura di Napoli non mi sembra proprio un porto così "sicuro" .asd

(purtroppo noi ne sappiamo qualcosa...narduccio .oddio )

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sefz

Tra il pupone e il giornalaio che lo ha intervistato avranno dovuto mettere i teloni per terra per raccogliere le lacrime.......

.asd

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Stante il vincolo della competenza territoriale nelle inchieste giudiziarie mi sembra più credibile la seconda .

Sì, dev'essere questa la spiegazione

Anche perchè la Procura di Napoli non mi sembra proprio un porto così "sicuro" .asd

(purtroppo noi ne sappiamo qualcosa...narduccio .oddio )

In quel caso, chi ha voluto che Farsopoli ri-partisse da Napoli sapeva di trovare terreno fertilissimo (polifosfati organici compattati)

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Sì, dev'essere questa la spiegazione

In quel caso, chi ha voluto che Farsopoli ri-partisse da Napoli sapeva di trovare terreno fertilissimo (polifosfati organici compattati)

Vabbè..potevi dire semplicemente me*da .asd

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Joined: 14-Jun-2008
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Vabbè..potevi dire semplicemente me*da .asd

Ho già superato la quota mensile secondo la Wind, sefz

anzi non ho mai postato come in queste ultime 2 settimane sul forum

L'interruzione per le nazionali è virulenta

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Si, ma al momento anche sul "suo" 50% c'è qualche problemino .asd

(Lo stadio da un mijardo d'euro...hanno versato solo una caparra da 600milla€ :261: )

Tor di Valle, 5 indagati per bancarotta

Versata la caparra di appena 600mila euro, Euronova è riuscita ad ottenere la modifica del contratto di compravendita. Il rischio è che l’atto di vendita del terreno venga revocato in sede civile.

Ci sono cinque indagati per bancarotta fraudolenta nell’inchiesta della procura sulla vendita dei terreni su cui dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. E il rischio è che l’atto di vendita del terreno venga revocato in sede civile.

Al momento, le verifiche riguardano gli ex proprietari della società che possedeva il terreno, Antonio e Gaetano Papalia, fino a maggio dell’anno scorso ai vertici della Sais. Il pm titolare del fascicolo, Mario Dovinola, e il procuratore aggiunto Nello Rossi stanno cercando di capire se la vendita dei terreni da parte di Sais a Eurnova, la società capeggiata da Luca Parnasi che possiede l’area al 50%, nasconda una distrazione di beni ai danni dei creditori della stessa Sais, fallita con sentenza pubblicata il 22 maggio scorso.

Il centro dell’inchiesta è proprio l’incrocio tra il fallimento della Sais e la vendita del terreno di Tor di Valle a Eurnova e quindi a Parnasi. L’atto con cui il 25 giugno 2013 Eurnova ha comprato il terreno dell’ex Ippodromo per 42 milioni di euro (77 a metro quadro) ha svincolato la società da tutti gli accordi che aveva preso con la stessa Sais negli anni precedenti e che prevedevano una clausola rescissoria qualora l’intesa con il comune di Roma per la trasformazione dell’area non fosse avvenuta entro il 31 dicembre 2013.

CAPARRA SOSPETTA – Versata la caparra di appena 600mila euro, Euronova è riuscita ad ottenere la modifica del contratto di compravendita. Nel nuovo accordo, stipulato a pochi mesi dal fallimento della Sais, Eurnova è di fatto proprietaria dell’area grazie alla sola caparra. Si impegna a versare 13 milioni di euro in rate mensili, ma senza collegarle ad alcuna garanzia o fidejussione. Mentre gli altri 21 milioni saranno versati solo in futuro, una volta che la convenzione con il Comune di Roma sarà effettivamente stipulata e dunque, stando a quanto riferiscono il sindaco Marino e l’assessore Caudo, a maggio 2015, quando dovrebbe essere ultimato il progetto dello stadio. Anche questo secondo pagamento, per la metà dell’ammontare complessivo, non è sottoposto ad alcuna garanzia e non viene fissata una data di scadenza oltre la quale l’accordo vincolato alla convenzione non sia più valido.
IL RISCHIO REVOCA – Posto che poco dopo questa intesa la Sais è fallita, il rischio è che è che il curatore fallimentare non sia in grado di garantire gli interessi dei creditori e chieda di revocare l’atto di vendita. Intanto, il pm ha delegato alla Finanza nuovi accertamenti.
Lo fanno, lo fanno...procede tutto liscio come l'olio ghgh

Ho già dovuto sorbirmi le prime litanie... "Se ce lo fanno fà"... "je famo paura".... "semo già forti mò, co'o stadio nun ce sarà più storia", ecc. ecc.

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Il Pallotta Stadium non è nulla in confronto

NVArcwKU.jpg

Quando i maccheroni vi provocano...

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Il Pallotta Stadium non è nulla in confronto

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Quando i maccheroni vi provocano...

mh

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Modificato da Tiger Jack

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mh

171318286-749a1d91-e63a-4bf1-9fc2-45d64b

Ma il wrestler al di lui fianco?

Comunque son bravi ragazzi

Nell’acquisto del Bologna invece, Tacopina si fa accompagnare da Joey Saputo, imprenditore canadese, titolare dell’azienda di famiglia Saputo Incorporated: una delle maggiori industrie casearie del Nord America, creata dal padre Lino immigrato dalla Sicilia. Lino Saputo faceva affari con la Grande Cheese Company di Joe Di Bella, uomo di Giuseppe “Joe” Bonanno, uno dei boss della mafia canadese, ma l’Fbi ha escluso collegamenti diretti. La DIA di Roma invece, ha scritto l’Espresso nel 2007, ha aperto un’inchiesta per riciclaggio su alcuni affari tra la società fondata da Lino Saputo e Vito Rizzuto, altro boss di Montreal, anche questa inchiesta chiusa senza incriminazioni per i Saputo. E così oggi Joey Saputo e Joe Tacopina si possono godere il Bologna Calcio.

P.s.

Questi ci daranno grosse soddisfazioni.

Già aperto un topic ad hoc?

Modificato da Ghost Dog

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Ma il wrestler al di lui fianco?

Comunque son bravi ragazzi

Nell’acquisto del Bologna invece, Tacopina si fa accompagnare da Joey Saputo, imprenditore canadese, titolare dell’azienda di famiglia Saputo Incorporated: una delle maggiori industrie casearie del Nord America, creata dal padre Lino immigrato dalla Sicilia. Lino Saputo faceva affari con la Grande Cheese Company di Joe Di Bella, uomo di Giuseppe “Joe” Bonanno, uno dei boss della mafia canadese, ma l’Fbi ha escluso collegamenti diretti. La DIA di Roma invece, ha scritto l’Espresso nel 2007, ha aperto un’inchiesta per riciclaggio su alcuni affari tra la società fondata da Lino Saputo e Vito Rizzuto, altro boss di Montreal, anche questa inchiesta chiusa senza incriminazioni per i Saputo. E così oggi Joey Saputo e Joe Tacopina si possono godere il Bologna Calcio.

P.s.

Questi ci daranno grosse soddisfazioni.

Già aperto un topic ad hoc?

Si, lo avevo aperto io qualche giorno fa proprio sulla cessione del Bologna ai "Quei bravi ragazzi" .asd

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Modificato da Tiger Jack

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P.s.

Questi ci daranno grosse soddisfazioni.

:sisi:

sefz

semi-OT, ma neanche tanto visto che fino a poche settimane fa il nostro amico Joe era il Vice-presidente dell'allenatore violinista e der cappetano "alti valori"

Bologna, pesanti accuse a Tacopina su un tabloid americano

Per il Daily News, il nuovo presidente rossoblù è accusato in patria di negligenza nell'esercizio della professione di avvocato: scorrettezze, "inciuci", guai finanziari e pure uso di cocaina. Ma l'entourage di Tacopina smentisce tutto

Mentre Bologna celebra Joe Tacopina e Joey Saputo come una sorta di eroi, ieri un avvocato newyorkese e l’ex commissioner della polizia della Big Apple, Bernie Kerik, hanno accusato il neoproprietario del Bologna di negligenza nell’esercizio della sua professione. Secondo il quotidiano Daily News, l’avvocato Tim Parlatore ha chiesto a un giudice del tribunale statale di Manhattan di congelare tutti i beni di Tacopina, prima che il famoso principe del foro, che ha recentemente difeso senza successo la stella del baseball Alex Rodriguez sospeso per doping, lasci gli Stati Uniti insieme alla sua famiglia e si metta al sicuro da possibili rivalse finanziarie.
DIFFICOLTÀ FINANZIARIE — Una delle persone a puntare il dito su di lui è un legale del Connecticut, che lo aveva assunto per chiedere un risarcimento danni dopo aver subito violenze sessuali dall’ex socio del suo studio. Secondo la donna, Tacopina, avrebbe patteggiato per una cifra di un milione di dollari, ritenuta insufficiente, senza neppure interpellarla. Inoltre, sarebbe emerso che lo stesso Tacopina era in società da un anno proprio con il legale accusato delle violenze. E nella causa depositata in tribunale si sostiene che il difensore italo-americano avrebbe ritardato il pagamento di quel milione di dollari alla sua cliente. E si legge: "Durante quel periodo di tempo, Tacopina si trovava in difficoltà finanziaria e costantemente 'rubava a Tizio per pagare Caio' chiedendo soldi in prestito da differenti finanziatori, incluso il suo stesso studio legale".
DONNE E COCAINA — Invece Kerik, condannato a quattro anni nel 2010 per frode, dice che Tacopina si sarebbe macchiato di altri atti di negligenza, come aver collaborato con lo stesso procuratore che lo accusava. Kerik sostiene poi che Tacopina avrebbe avuto relazioni romantiche con la moglie di un cliente e con prominenti giornaliste durante la difesa di Melanie McGuire, accusata e poi condannata per aver prima ucciso e poi fatto a pezzi il cadavere del marito, per accattivarsi le simpatie dei media. Sempre secondo Kerik, durante quel caso, Tacopina avrebbe fatto uso di antidolorifici e cocaina. La campagna di diffamazione è stata immediatamente smentita e ricusata dall’avvocato Judd Burstein, che rappresenta Tacopina.

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"bancarotta sospetta" .asd:261::haha:

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Joined: 15-Apr-2007
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Ma il wrestler al di lui fianco?

Comunque son bravi ragazzi

Nell’acquisto del Bologna invece, Tacopina si fa accompagnare da Joey Saputo, imprenditore canadese, titolare dell’azienda di famiglia Saputo Incorporated: una delle maggiori industrie casearie del Nord America, creata dal padre Lino immigrato dalla Sicilia. Lino Saputo faceva affari con la Grande Cheese Company di Joe Di Bella, uomo di Giuseppe “Joe” Bonanno, uno dei boss della mafia canadese, ma l’Fbi ha escluso collegamenti diretti. La DIA di Roma invece, ha scritto l’Espresso nel 2007, ha aperto un’inchiesta per riciclaggio su alcuni affari tra la società fondata da Lino Saputo e Vito Rizzuto, altro boss di Montreal, anche questa inchiesta chiusa senza incriminazioni per i Saputo. E così oggi Joey Saputo e Joe Tacopina si possono godere il Bologna Calcio.

P.s.

Questi ci daranno grosse soddisfazioni.

Enormi soddisfazioni..... .asd

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Joined: 15-Apr-2007
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.....Non si dovrebbe procedere proprio nell'iter (almeno non firmare la convenzione prima) fino alla definizione della questione SAIS perché il Consorzio Pallotta Stadium ha un problema non secondario, pregiudizievole.

Pienamente d'accordo..........

Stadio Roma, pm indaga per distrazione fondi e bancarotta

(ansa) La lunga storia della costruzione del futuro stadio della Roma si arricchisce di una nuova puntata, tutta incentrata su vicende giudiziarie. La Procura di Roma ha, per il momento, iscritto nel registro degli indagati gli amministratori, almeno cinque, delle società al centro dell’ipotesi di bancarotta fraudolenta e che erano le proprietarie del terreno, nella zona di Tor di Valle, dove sorgerà il nuovo impianto del club giallorosso. Il procedimento, giunto in parte da Napoli per competenza, punta a chiarire se la cessione dell’area, avvenuta nel 2013, sia stata o meno la conseguenza di una distrazione di fondi. Il procuratore aggiunto Nello Rossi e il sostituto Mario Dovinola sono al lavoro anche per capire se sia congruo il prezzo di vendita di 42 milioni di euro. Uno snodo giudiziario che potrebbe portare ad ulteriori intoppi sulla road map per la messa a terra della prima pietra. Sullo sfondo c’è anche il parere del curatore fallimentare, Maurizio Battista, che sta valutando la compatibilità della vendita con la garanzia di rifondere i creditori della società venditrice (Sais).

Sulla vicenda è intervenuta oggi l’associazione Italia Nostra Roma che chiede al sindaco di Roma, Marino, di attendere il termine dell’iter giudiziario prima di dare il definitivo via libera alla maxi opera. “Avevamo sollevato – afferma una nota dell’associazione – la questione oscura della proprietà dell’area di Tor di Vallee in occasione dell’incontro del 2 ottobre scorso delle Commissioni Riunite “avevamo depositato un documento nel quale si evidenzia quello che nessuno aveva rilevato sulla proprietà dell’area. Nel testo di proposta si considerano i 547,015 mq(50,4% del totale) come di proprietà già nella disponibilità dell’Euronova (società che ha acquistato il terreno ndr). Di fatto, oggi, questo diritto non esiste in quanto sono aperte due indagini sulla vendita del terreno all’Euronova, sia dalla Procura di Roma che da parte del Curatore fallimentare. Quest’ultima vedrà il risultato il prossimo mese di dicembre‘”. Italia Nostra si domanda: “perché, allora, tanta fretta? Il Comune ha il dovere di decidere solo dopo la chiusura delle due indagini, penale e civile, nonostante l’Euronova stia rassicurando il Comune di ottemperare al versamento delle rate che dovrebbe portare a non avere una revocatoria della vendita. Ad oggi questo rischio esiste!“.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche altre associazioni della zona di Tor di Valle per le quali il Campidoglio non deve, in questo momento, spingere sull’acceleratore ma aspettare che la magistratura faccia le sue verifiche. Il ‘Comitato per il verde urbano”, ‘Comitato Salute Ambiente Eur’ e ‘Coordinamento comitati e cittadini per la salvezza dell’Eur’ spiegano che “l’accertamento della verità dei fatti e’ per noi un’esigenza importante e crediamo altresì che, come e’ stato detto da piu’ parti, sia un’esigenza anche dell’amministrazione. Per il 14 dicembre prossimo e’ peraltro fissata l’udienza in sede civile e quindi saremmo del parere di voler essere ricevuti dal Sindaco Marino affinche’ ci spieghi i contorni amministrativi e penali della vicenda e stoppi nel frattempo la commissione prevista per la prossima settimana sul progetto“.

(17.10.2014)

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mh

Stadio, bancarotta a Tor di Valle: ''Parnasi non è coinvolto''

CORSERA (F. FIANO)La catena di fallimenti delle società dei fratelli Papalia è al centro di un’indagine che può avere – per ora è solo un’ipotesi di scuola – ripercussioni sulla vendita a Luca Parnasi del terreno dove sorgerà lo stadio della Roma. Fallimenti sui quali hanno cominciato a indagare i magistrati napoletani, che hanno poi inviato gli atti nella Capitale. Ippodromi & Città spa, Tor di Valle e per ultima Sais sono le propietarie dell’area dell’ex ippodromo acquistato poi dal costruttore attraverso Euronova il 25 giugno 2013. Il pm Mario Dovinola e l’aggiunto Nello Rossi hanno già iscritto i primi nomi sul registro degli indagati (i vertici delle tre società fallite) e puntano ad accertare eventuali intrecci tra la bancarotta e l’atto di vendita a Parnasi. Elementi in questo senso non sono finora emersi. Il terreno è stato acquistato per 42 milioni di euro (77 al metro quadrato). Finora risulta versata unicamente una caparra da 600 mila euro.

I primi 21 milioni dovrebbero arrivare parte in rate (13 milioni) parte con l’accollo da parte di Euronova dei debiti di Sais coperti da ipoteca (8 milioni). La seconda metà dei 42 totali andrà versata alla firma della convenzione urbanistica tra il proponente (la Roma) e Roma Capitale. «Se ritardi ci sono stati nei pagamenti, si tratta di tempi fisiologici in un accordo complesso e complicato dal fallimento dei venditori dopo la firma del preliminare », dice il legale di Parnasi, Emilio Ricci. Assistito dal suo avvocato Giandomenico Caiazza, Gaetano Papalia ha già fornito una prima versione difensiva agli inquirenti e nei prossimi giorni consegnerà una memoria scritta che ricostruisce dalle origini (metà della prima decade del 2000) della cessione. Una datazione nel tempo che da sé costituisce uno dei punti della difesa. Se ci fosse stato un accordo fraudolento non si sarebbe consumato in un periodo così dilatato. E anche sugli altri punti contestati dall’inchiesta la strategia difensiva è delineata. Sul contratto: non è vero che non è garantito.

Mancano le fidejussioni, ma solo per le difficoltà ad ottenerle dalle banche su cifre così impegnative. Ci sono però diversi immobili a copertura dell’affare. Sulle modalità e i tempi di pagamento: Parnasi è in lieve ritardo sui tempi stabiliti, ma non è vero che i soldi non sono garantiti e che senza i versamenti pattuiti l’accordo salterebbe. E, infine, l’ipotesi più grave, quella dell’accordo per sottrarre il terreno ai creditori delle società fallite: «La possibilità di far fruttare con la destinazione ad uso stadio un terreno altrimenti destinato ad essere abbandonato – dice l’avvocato Caiazza – è al contrario una possibilità di trovare soddisfazione per i creditori della Sais. Il vero danno per loro sarebbe la revoca della vendita, stante la crisi irreversibile dell’ippica». I pm romani hanno delegato nuovi accertamenti anche in attesa della parallela vicenda presso il tribunale civile.

(18.10.2014)

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Lo fanno, lo fanno........

incendio-sterpaglie.jpg

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Tor di Valle, si indaga su altre 2 società

La Procura procede per distrazione di fondi e per bancarotta

sugli amministratori che hanno venduto l’area per il nuovo stadio

Per i pm è sospetta la cessione dei terreni avvenuta prima

del fallimento della Sais: la compravendita è a rischio revoca

NEL FASCICOLO C’È ANCHE IL NOME DI GAETANO PAPALIA, CHE HA CEDUTO IL LOTTO ALLA EURNOVA DI PARNASI

IL CURATORE FALLIMENTARE POTREBBE CHIEDERE GIÀ A DICEMBRE IL CONGELAMENTO DELL’OPERAZIONE

di SARA MENAFRA (Il Messaggero 18-10-2014)

Parte dai fallimenti delle società sportive che nel corso degli anni hanno gestito l’ippodromo di Tor di Valle l’inchiesta sul fallimento della Sais che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di almeno cinque persone, con l’ipotesi di bancarotta e di distrazione di fondi, tra i quali il titolare della società Gaetano Papalia (il fratello Antonio è deceduto un anno fa). E che ora mette in pericolo l’atto di vendita tra la Sais ed Eurnova di Luca Parnasi, con il rischio che il curatore fallimentare arrivi a revocare quell’atto di vendita e salti l’intero progetto di costruzione del nuovo stadio.

LE AZIENDE

Sotto la lente del pm Mario Dovinola e del procuratore aggiunto Nello Rossi ci sono tre società. La prima è, ovviamente, la Sais, di proprietà della famiglia Papalia che da più di cinquant’anni possedeva l’area su cui sorge l’Ippodromo di Tor di Valle ormai dismesso. Seguono le due aziende che nel corso del tempo hanno gestito le attività sportive con relative scommesse autorizzate: la «Ippodromi e città», consorzio che riuniva alcuni ippodromi tra i quali Agnano a Napoli, Firenze e Roma appunto. E la società «Tor di Valle» che ha avuto l’amministrazione dell’area fino alla sospensione delle attività sportive in seguito alla quale la Sais ha deciso di interrompere il contratto di affitto. Entrambe le società, prima la «Ippodromi e città» e quindi la «Tor di Valle» sono fallite nel corso degli anni. Visto che il primo fallimento toccava Agnano, la procura di Napoli ha aperto un fascicolo trasmesso a Roma per competenza.

E a Roma, il pm Mario Dovinola ha deciso di iscrivere al registro degli indagati i dirigenti delle tre società che nel corso degli anni si sono succedute nell’area (due nella gestione, mentre la proprietà è sempre rimasta la stessa ndr).

LA TRATTATIVA

Stando all’ipotesi su cui lavorano gli inquirenti, però, la distrazione che avrebbe portato alla bancarotta avrebbe origine nella vendita del terreno ad Eurnova e quindi a Parnasi. L’accordo, infatti, è stato cambiato nel giugno 2013, tredici mesi prima del fallimento della Sais. Se il precedente accordo prevedeva delle clausole precise, compresa quella che vincolava la vendita alla conclusione degli accordi per la costruzione dello stadio, il secondo accordo, firmato tredici mesi prima del fallimento della Sais è molto più generico.

Troppo, secondo il curatore fallimentare e secondo il giudice fallimentare Umberto Gentili che per questo motivo ha deciso di non accettare il concordato preventivo e di far fallire la Sais con una sentenza emessa a maggio del 2014. Secondo il parere del giudice, se Eurnova a un certo punto decidesse di non pagare più il prezzo concordato, i creditori della Sais, che avanzano diritti per circa trentamilioni di euro, rimarrebbero con un palmo di naso. E, da questo punto di vista, a non deporre positivamente sulla validità dell’accordo c’è anche il fatto che Parnasi è già stato in alcune occasioni in ritardo con i pagamenti concordati.

LE DIFESE

Tutti elementi che potrebbero convincere il curatore fallimentare a revocare l’atto di vendita che, tra l’altro, è avvenuta undici mesi prima del fallimento di Sais, dunque un tempo molto breve. «L’accordo per la compravendita è garantito con proprietà immobiliari - spiega l’avvocato Giandomenico Caiazza che difende Gaetano Papalia - dunque è solido, anche se non ci sono le fidejiussioni bancarie». Il curatore fallimentare potrebbe comunicare la sua decisione a dicembre, quando è fissata la data per l’appello sul fallimento Sais. Ed è inutile dire che se salta l’accordo per la vendita del terreno, potrebbe vacillare l’intero progetto per il nuovo stadio della Roma.

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ooo fanno ooo fannooo .sisi

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Joined: 12-Aug-2011
22834 messaggi

m*****a dopo quelli "nostrani" ora ci sono i mafiosi di cosa nostra americana che comprano squadre di calcio in italia!!! mancano solo le triadi cinesi che comprano il chievo verona a suon di triliardi, la mafia russa che compra il venafro (per dire una squadra molisana, se dicevo campobasso o isernia era scontato) e lo ricopre di soldi con top player a non finire, e i narcotrafficanti che comprano la squadra del mio paese così con i miliardi scala campionati e posizioni per giocare in champions league... e siamo apposto

Modificato da per sempre juventino

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mh

Stadio, bancarotta a Tor di Valle: ''Parnasi non è coinvolto''

E' parte lesa .asd

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Joined: 20-Oct-2014
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... i 40 ladroni! :stima:

NUOVO STADIO DELLA ROMA: SCOMPARE IL PROGETTO

Il progetto dello stadio della Roma? Non c’è più. La delibera del Comune di Roma che ha autorizzato la costruzione dello stadio? Non è mai stata pubblicata. Il sito che parla dello stadio della Roma? Un sito privato, creato il 22 novembre 2013, prima ancora che Parnasi, il costruttore romano che guadagnerà più di tutti su questa operazione, venisse coinvolto per distrazione di fondi e bancarotta nelle indagini della Procura di Roma sull’atto di compravendita del terreno dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio...

(http://www.wilditaly.net/nuovo-stadio-della-roma-scompare-il-progetto-17881/)

Modificato da Orazio Coclite

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... i 40 ladroni! :stima:

NUOVO STADIO DELLA ROMA: SCOMPARE IL PROGETTO

Il progetto dello stadio della Roma? Non c’è più. La delibera del Comune di Roma che ha autorizzato la costruzione dello stadio? Non è mai stata pubblicata. Il sito che parla dello stadio della Roma? Un sito privato, creato il 22 novembre 2013, prima ancora che Parnasi, il costruttore romano che guadagnerà più di tutti su questa operazione, venisse coinvolto per distrazione di fondi e bancarotta nelle indagini della Procura di Roma sull’atto di compravendita del terreno dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio...

(http://www.wilditaly.net/nuovo-stadio-della-roma-scompare-il-progetto-17881/)

Ave Orazio Coclite ! sefz

Benvenuto, e grazie per il contributo.

Sarà un piacere seguire i prossimi sviluppi di una vicenda che sta assumendo i contorni della barzelletta anche attraverso il sito che hai segnalato.

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