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Tiger Jack

Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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Cominciano a volare gli stracci tra Comune e Regione .asd

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10 minuti fa, Tiger Jack ha scritto:

Cominciano a volare gli stracci tra Comune e Regione .asd

 

 

 

 

E già... sembra proprio che nessuno voglia prendersi la responsabilità (per qualcuno bisognerebbe parlare di merito .asd)  di dare il via libera definitivo ad un progetto fondamentale per il futuro della Capitale.

 

Chissà perchè....penso

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13 minuti fa, Marmas ha scritto:

 

 

 

 

E già... sembra proprio che nessuno voglia prendersi la responsabilità (per qualcuno bisognerebbe parlare di merito .asd)  di dare il via libera definitivo ad un progetto fondamentale per il futuro della Capitale.

 

Chissà perchè....penso

Però Pallotta s'e' dichiarato soddisfatto dell'iter approvativo...contento lui .asd

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6 minuti fa, Tiger Jack ha scritto:

Però Pallotta s'e' dichiarato soddisfatto dell'iter approvativo...contento lui .asd

 

 

Pure Parnasi è contento come una Pasqua... sefz

 

...manca solo Unicredit all'appello...  .asd

 

 

 

Modificato da Marmas

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Ci vorrebbe una bella retata...da mò che lo vado dicendo  .asd

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Stadio della Roma, il progetto arriva in Regione tra le polemiche

Secondo via della Pisana manca la pubblica utilità. Il Comune: «Se ne parlerà in Conferenza dei Servizi»

 

 

Il progetto dello Stadio della Roma è approdato martedì in Regione. Esattamente alla scadenza dei 180 giorni previsti dalla Legge 147/2013, gli uffici tecnici del Comune di Roma hanno trasmesso alla Regione Lazio tutti i documenti e le integrazioni relative al progetto del nuovo impianto che dovrà sorgere a Tor di Valle. Entro pochi giorni, quindi, la Regione Lazio dovrebbe avviare la Conferenza di Servizi che dovrà dare l’ok definitivo alla realizzazione della nuova casa romanista. L’uso del condizionale è obbligatorio perché il passaggio dei documenti è stato accompagnato da un “giallo” relativo alla pubblica utilità del progetto.

 

Il giallo della pubblica utilità

Secondo la Regione, infatti, nella nota di presentazione del progetto manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale con la quale si dichiarava la pubblica utilità dell’opera, e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti ed elaborati. Una carenza che potrebbe portare ad una nuova richiesta di documentazione prima di dare il via alla Conferenza dei Servizi da parte dei tecnici della Regione, che hanno cinque giorni di tempo per esaminare il progetto e richiedere eventuali integrazioni.

 

La risposta del Comune

Nel pomeriggio di martedì è arrivata la risposta da parte del Comune. «Roma Capitale - si legge in una nota - ha trasmesso il progetto dello stadio dell’A.S.Roma, presentato dalla società Eurnova, alla Regione Lazio. Ogni parere nel merito verrà espresso in sede di Conferenza dei servizi, che sarà occasione di confronto limpido e trasparente tra le parti. La volontà, da parte dell’amministrazione capitolina, è di realizzare lo stadio nel pieno rispetto delle regole». In pratica secondo il Comune non c’è bisogno di nessuna integrazione perché il riconoscimento della pubblica utilità è implicito nella trasmissione della documentazione. Se ci fossero state delle mancanze o se i proponenti non avessero soddisfatto le richieste, il progetto non sarebbe arrivato in Regione.

 

La soddisfazione della Roma

La vedono allo stesso modo la Roma ed Eurnova, che hanno registrato il passaggio di documenti come un evento positivo. James Pallotta, Presidente dell’AS Roma, ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti per l’avanzamento della procedura, un ulteriore passo verso la realizzazione di una delle opere più importanti in Italia. Siamo convinti che il progetto Stadio della Roma - Tor di Valle possa contribuire allo sviluppo e al rilancio della Capitale, oltre a regalare alla città un nuovo stadio di cui i tifosi giallorossi possano essere orgogliosi».

 

 

30.08.2016

 

 

corriere.it

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Stadio Roma, arrivato in Regione il progetto. "Ma manca il parere di conformità"

Trasmesso dal Campidoglio il fascicolo sulla struttura: manca però il parere di conformità alla deliberà del consiglio comunale che ne dichiarava la pubblica utilità

 

Il Campidoglio ha trasmesso alla Regione Lazio il progetto del nuovo Stadio della Roma ma non il parere di conformità alla deliberà del consiglio comunale che ne dichiarava la pubblica utilità. Lo comunica la Regione Lazio precisando però che "il Comune ha trasmesso il progetto del nuovo Stadio della Roma: manca nella nota il parere di conformità alla delibera del Consiglio comunale che ne dichiarava la pubblica utilità e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti e elaborati".

Nella nota di accompagno al progetto, a firma del Direttore del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale e a seguito del lavoro svolto dal gruppo interdipartimentale, precisa la Regione Lazio, "sono allegate inoltre, le relazioni dei dipartimenti interessati". Nei prossimi giorni gli Uffici della Regione esamineranno l'intera documentazione pervenuta. L'assessore all'urbanistica del Campidoglio Berdini aveva precisato pochi giorni fa che "la documentazione è stata approvata dagli uffici comunali e quindi il dossier è stato formalmente trasmesso alla Regione Lazio per l'avvio della conferenza dei servizi".

 

La mancanza del parere di conformità impedirebbe la possibilità da parte della Regione Lazio di far partire la Conferenza dei servizi sul nuovo Stadio della Roma. Per questo, a quanto si è appreso, potrebbero presto essere richieste al Comune delle integrazioni, tra cui appunto il parere di cui oggi è stata sottolineata la mancanza. La Regione ha infatti adesso cinque giorni per esaminare i dettagli dei documenti inviati dal Campidoglio, al termine dei quali dovrà decidere se chiedere ulteriori integrazioni.

Una ipotesi che, alla luce del documento mancante, sembra oggi molto concreta. La Conferenza dei servizi convocata dalla Regione, una volta aperta, avrà 180 giorni per svolgere il suo lavoro, che dovrebbe produrre come atto conclusivo il cosiddetto permesso a costruire. Per il quale però servirebbe anche una variante al Piano regolatore di Roma, che il Campidoglio dovrebbe approvare.

 "Il parere di conformità non è in alcun modo vincolante all'apertura della conferenza dei servizi. Se fosse confermato che dalla Pisana sono pronti a bloccare l'iter naturale del progetto rinviando l'apertura della conferenza sarebbe molto grave. Ci auguriamo e vogliamo sperare che la Regione Lazio non si metta di traverso. L'iter del progetto deve andare avanti", fanno sapere dal Campidoglio.

 

 

(30.08.2016)

 

repubblica.it

 

 

 

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Stadio della Roma, dossier in Regione ma è polemica con il Comune

Conferenza dei servizi bloccata fino all’arrivo delle integrazioni

 

Per lo stadio della Roma, ora la palla è alla Regione. L'ultimo step burocratico prima dell'apertura dell'avvio della Conferenza dei servizi è stato fatto ieri dal Campidoglio, che ha trasmesso il faldone del progetto alla Pisana dopo averlo vagliato per due mesi. La Regione ha però subito fatto notare la mancanza, nella nota di presentazione, del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale, con la quale si dichiarava la pubblica utilità dell'opera, evidenziando il permanere di alcune carenze di documenti ed elaborati. Senza i quali non sarebbe possibile aprire la Conferenza dei servizi. Immediata la risposta della giunta Raggi, che considera implicito il parere di conformità con l'invio della documentazione. Parere politico già espresso, tra l'altro, dalla giunta di Marino. Il Comune precisa poi in una nota che "ogni parere nel merito verrà espresso in sede di Conferenza dei servizi, che sarà occasione di confronto limpido e trasparente tra le parti, ribadendo la volontà, da parte dell'amministrazione capitolina, di realizzare lo stadio nel pieno rispetto delle regole".

 

La Regione però non considera corretta l'interpretazione della giunta Raggi e si prepara a chiedere nei prossimi 5 giorni le integrazioni sulle osservazioni -Metro B, parcheggi, flussi di traffico - che il Comune stesso considera critiche nel progetto. Ottenute queste integrazioni e la conferma che il progetto mantiene la pubblica utilità, potrà partire la Conferenza dei servizi che dovrà chiudersi entro 180 giorni con un voto in Consiglio Comunale per approvare la variante al Piano regolatore da un milione di metri cubi. In quel momento la maggioranza a Cinque stelle del Campidoglio dovrà esprimersi sul progetto.

"È un ulteriore passo- dice il presidente della Roma James Pallotta - verso la realizzazione di una delle opere più importanti d'Italia. Siamo convinti che il progetto possa contribuire allo sviluppo e al rilancio della Capitale, oltre a regalare alla città uno stadio nuovo di cui i tifosi possano essere orgogliosi".

 

(31.08.2016)

 

repubblica.it

Modificato da Marmas

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Ma lo stadio e gia stato funito???

A quando l inaugurazione der colosseo arena?

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33 minuti fa, Marmas ha scritto:

 

Ci vorrebbe una bella retata...da mò che lo vado dicendo  .asd

Quando c'è di mezzo la rioma la magistratura non vede, non sente...al massimo li riconosce parte lesa..

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Sullo Stadio della Roma volano stracci

Il Comune (finalmente) trasmette in Regione il dossier della Roma Ma dalla Pisana avvisano: manca il parere sulla pubblica utilità

Un’euforia durata pochi minuti quella dei tifosi della Roma: alla notizia dell’avvenuto trasferimento in Regione da parte degli uffici capitolini delle carte relative al progetto definitivo dello Stadio della Roma di Tor di Valle, i social network sono letteralmente esplosi.

Neanche il tempo di assaporare la fine del limbo in cui il progetto era finito negli ultimi 3 mesi che dalla Regione arriva, attraverso una nota, la doccia fredda: «Il Comune di Roma Capitale ha trasmesso il progetto del nuovo Stadio della Roma presentato dalla Società Euronova il 30/5/2016. Nella nota di presentazione del progetto manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale con la quale si dichiarava la pubblica utilità dell’opera e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti ed elaborati. Nella nota di accompagno al progetto, a firma del Direttore del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale e a seguito del lavoro svolto dal gruppo interdipartimentale, sono allegate inoltre, le relazioni dei dipartimenti interessati. Nei prossimi giorni gli Uffici della Regione esamineranno l’intera documentazione pervenuta».

In sostanza, nel trasmettere la documentazione, l’assessorato all’Urbanistica guidato da Paolo Berdini - che, secondo quanto si apprende, avrebbe gestito tutta la pratica in splendida solitudine - avrebbe omesso di inserire una dichiarazione con la quale si certifica che il progetto rispecchia tutti i dettami della delibera di pubblico interesse del dicembre 2014, ribadendone, quindi, la pubblica utilità.

Una certificazione che potrebbe anche essere considerata ridondante: il semplice fatto di aver trasmesso il progetto, senza accompagnarlo (come avvenne nel 2015 con la prima lacunosa versione) da una lettera che lo identifichi come non idoneo a entrare in Conferenza di Servizi, dovrebbe sottintendere che, questa volta, esso sia completo in ogni sua parte. Anche perché la richiesta della Regione va a contraddire lo spirito della «legge stadi» che è quello di semplificare e snellire le procedure. Tuttavia dalla Regione, che avrà ora 5 giorni di tempo per esaminare i documenti spediti dal Campidoglio e chiedere le integrazioni che riterrà necessarie a partire proprio da questa «dichiarazione di conformità», trapela una lettura che va al di là del formalismo burocratico: si vuole evitare, in sostanza, che sia la Regione a sostituirsi al Campidoglio in un atto di competenza comunale e, contemporaneamente, mettersi al riparo dal rischio di cambi di parere in corso di Conferenza di Servizi e da eventuali future inchieste giudiziarie.

Uno scoglio che, tutto sommato, sarebbe possibile superare in pochi minuti: si tratta di redigere una semplice lettera con la quale il Campidoglio ribadisce che il progetto presentato dalla Roma rispecchia quanto stabilito nella delibera del dicembre 2014. Un atto che, se c’è la volontà politica, si può redigere in un quarto d’ora.

Dal Campidoglio, però, parte l’ennesimo giro di parole: di fronte all’obiezione avanzata dalla Regione, la Giunta Raggi si limita a dichiarare: «Roma Capitale ha trasmesso il progetto dello stadio dell'A.S.Roma, presentato dalla società Euronova, alla Regione Lazio. Ogni parere nel merito verrà espresso in sede di Conferenza dei servizi, che sarà occasione di confronto limpido e trasparente tra le parti». Nella nota, il Campidoglio ribadisce «la volontà, da parte dell'amministrazione capitolina, di realizzare lo stadio nel pieno rispetto delle regole». Un mantra del rispetto delle regole che sembra solo un modo per prendere tempo. A stretto giro, parte una velina ufficiosa del Campidoglio: «Il parere di conformità non è in alcun modo vincolante all’apertura della Conferenza dei servizi. Se fosse confermato che della Pisana sono pronti a bloccare l’iter naturale del progetto rinviando l’apertura della Conferenza sarebbe molto grave. Ci auguriamo e vogliamo sperare che la Regione Lazio non si metta di traverso. L’iter del progetto deve andare avanti».

La Roma e Parnasi, intanto, esprimono comunque soddisfazione per l’avanzamento dell’iter. Il presidente del club giallorosso Pallotta ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti per l’avanzamento della procedura, un ulteriore passo verso la realizzazione di una delle opere più importanti in Italia», mentre Luca Parnasi, presidente di Eurnova, ha dichiarato: «Desidero esprimere, da imprenditore che opera nella nostra città, un sentito ringraziamento a tutti gli uffici coinvolti e confermare la nostra disponibilità ad un constante dialogo durante la prossima fase dell'iter amministrativo».

Cosa succede a questo punto? La Regione, da quanto si apprende, non intende convocare e aprire la Conferenza di Servizi decisoria in mancanza di questo parere e, trascorsi i prossimi 5 giorni, da via Cristoforo Colombo dovrebbe partire alla volta del Campidoglio una richiesta formale per ottenere questo documento. Il Comune, oltre guadagnare 5 giorni con questa melina, si troverà a dover poi fornire il documento mancante o ad assumersi la responsabilità politica di non far aprire la Conferenza regionale. Con la Roma, i suoi tifosi e un investimento da 1,7 miliardi di euro messi in mezzo in una partita a tennis fra Ponzio e Pilato.

 

(31.08.2016)

 

iltempo.it

 

 

 

 

 

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Er Nibbio de noantri.....asd

 

...s'è messo a fà pure il suggeritore....oo

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che porcata immensa .oddio

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Stadio, lite Regione-Comune: «Stop al progetto: è carente»

 

(L. DE CICCO) - Troppe carenze, sia nelle carte presentate dai privati, che in quelle inviate dal Comune. Così com'è arrivato ieri in Regione, il progetto Tor di Valle non può nemmeno essere discusso, altro che approvato. La conferenza dei servizi, vale a dire l'organismo che entro 180 giorni deve prendere una decisione sul nuovo stadio della Roma, «allo stato non può neanche essere convocata», facevano sapere ieri dalla Pisana. Il motivo? Nei documenti inviati ieri mattina dal Campidoglio, al termine del check preventivo sulle carte consegnate dai privati con oltre un anno di ritardo, mancava «il parere di conformità». Secondo il Comune invece «ogni parere nel merito verrà espresso proprio in sede di Conferenza dei servizi».

 

LA RELAZIONE CHIAVE - Insomma, attorno al progetto Tor di Valle sembra accendersi il primo, vero, scontro tra la giunta di Nicola Zingaretti e quella di Virginia Raggi. Tutto ruota, come detto, attorno al parere del Comune. Non si tratta di una relazione da poco. Anzi. È un atto decisivo, perché è quello con cui Roma Capitale deve attestare se è decaduta o meno la «pubblica utilità» dell'opera, approvata a maggioranza dal Consiglio comunale nel dicembre 2014. Una cosa è certa: di modifiche, rispetto al piano presentato all'ex sindaco Marino nel giugno 2015, ce ne sono state parecchie. Va quindi capito se i privati, che secondo alcune stime da questa operazione calcistico-immobiliare otterrebbero profitti fino a 800 milioni di euro, hanno rispettato tutte le prescrizioni pattuite con il Campidoglio oppure no.
Quel parere però, nei faldoni spediti ieri da Palazzo Senatorio, non c'era. Di più: le valutazioni espresse singolarmente dai vari Dipartimenti comunali hanno fatto emergere diverse carenze negli elaborati. Evidenziando problemi molto concreti, soprattutto sul versante della mobilità: dai flussi veicolari del traffico privato per raggiungere la zona dello stadio, alle aree per i parcheggi (considerate ancora insufficienti), ai collegamenti con la Via del Mare. Altre pesanti criticità erano state rilevate dall'Istituto Nazionale di Urbanistica, che ha puntato il dito sulla «sproporzione» delle cubature previste nello studio di fattibilità: appena il 14% dei metri cubi sarebbe destinato allo stadio vero e proprio, mentre il restante 86% andrebbe a negozi, ristoranti, alberghi e uffici: tre grattacieli alti fino a 220 metri più altri 15 edifici commerciali.
Ecco perché, secondo i tecnici della Pisana, è necessario un documento del Campidoglio per capire se, tenendo conto delle carenze indicate dai tecnici comunali e delle modifiche apportate dai proponenti, la pubblica utilità del progetto c'è ancora. Altrimenti la Conferenza dei servizi non può neanche partire. In settimana potrebbero essere richieste al Comune delle integrazioni. A norma di legge, la Regione ha cinque giorni per esaminare i dettagli dei documenti ricevuti.

 

BOTTA E RISPOSTA - Il Campidoglio però ieri ha fatto capire che, almeno a stretto giro, non verranno spedite altre valutazioni: il parere di conformità «verrà espresso nella conferenza». Subito è arrivata la controreplica (informale) della Regione: senza quel documento, l'organismo non verrà convocato. Secondo gli uffici di via Cristoforo Colombo, «a termini di legge il parere di conformità è propedeutico all'apertura della conferenza», che dura sei mesi. Ancora il Campidoglio: «La Regione vuole bloccare l'iter? Il parere di conformità non è vincolante». Di nuovo dagli uffici della Regione: «Il parere è vincolante eccome, lo prevede la legge». Nel frattempo il progetto Tor di Valle resta nel pantano. Tutto fermo. Il count-down dei 180 giorni non parte. Senza considerare poi che servirebbe una variante al Piano regolatore di Roma. E ad approvarla dovrebbe essere il M5s, da sempre contrario a questa operazione.

 

 

(Il Messaggero, 31.08.2016)

 

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Preoccupatissimi anche nella redazione della cdcr....asd

 

 

 

Lo stadio della discordia. Ora diteci se si fa o non si fa

 

Ieri mattina, a 92 giorni dalla consegna, che avvenne il 30 maggio, il Comune invia in Regione il mega dossier-stadio, che dovrebbe contenere tutte le integrazioni richieste dal Campidoglio ormai un anno fa. Almeno così giurano i proponenti («Nessuna mancanza di rilievo, ci sono tutti gli elementi perché vada in Regione», dicono da tre mesi) e così, in effetti, ha confermato in più di un’occasione il neo assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, pur se ideologicamente contrario al progetto («Mi dicono che il dossier risponda ai criteri richiesti»). Ma bastano pochi minuti e si capisce che qualcosa non va. La Regione, infatti, fa subito sapere che «nella nota di presentazione del progetto trasmesso manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale con la quale si dichiarava la pubblica utilità dell’opera» mentre «... si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti/elaborati (legate, pare, a viabilità, trasporti e parcheggi, ndr )». Dunque, secondo la Regione, il progetto non è conforme e presenta ancora delle lacune. Possibile? «Il parere non è vincolante all’apertura della Conferenza dei servizi», precisano dal Campidoglio. «E le presunte lacune, nel caso, sono proprio materia della Conferenza», assicurano i proponenti, che ormai fanno fatica a mantenere un profilo politically correct (anche ieri, pubblicamente,Parnasi e Pallotta hanno espresso «soddisfazione per l’invio del progetto»). Sarà, ma la Regione insiste: «Il Campidoglio sbaglia – fanno sapere da via della Pisana –. La conformità alla delibera di pubblica utilità è vincolante per l’apertura della Conferenza. Per tre mesi abbiamo aspettato solo questo parere, con cui il Comune deve dirci se il progetto ha tenuto conto delle prescrizioni chieste dal Consiglio comunale che avrebbero inficiato la pubblica utilità». Un parere che a fine giornata Campidoglio e proponenti, incredibilmente sulla stessa posizione, definiscono «pleonastico, perché se il progetto non fosse stato conforme non sarebbe proprio stato inviato». Siamo sicuri? Zingaretti ha qualche dubbio e nel frattempo non vuole assumersi responsabilità che non gli competono. Perciò la Regione tra cinque giorni, se non sarà arrivato il parere, tornerà alla carica. E la palla, a quel punto, tornerà al Comune

 

 

 

(cartadaculorosa, 31.08.2016)

 

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Ma sto coso mangia soldi della comunità tutta lo costruiranno oppure non se ne fa nulla ?

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Tor di Valle, viabilità e verde: «Ecco le lacune del progetto»

 

IL MESSAGGERO (L. DE CICCO) - Dopo il tira e molla tra Comune e Regione sui documenti necessari per avviare la conferenza dei servizi su Tor di Valle (il Campidoglio non ha ancora confermato ufficialmente la «pubblica utilità» dell'opera), nei faldoni sul nuovo stadio che due giorni fa Palazzo Senatorio ha spedito in via Colombo spuntano diverse criticità sul progetto di James Pallotta e del costruttore Luca Parnasi. Dalla viabilità, al verde, ai trasporti, agli impianti di canalizzazione dell'acqua. Tante tessere, negative, di un mosaico che però non ha ancora preso la forma di un parere ufficiale del Campidoglio. Le singole valutazioni espresse dai Dipartimenti comunali però evidenziano più di una falla nelle carte consegnate dai privati.
Diverse lacune sono state riscontrate nella progettazione degli impianti idraulici e fognari, elementi non proprio secondari dato che lo stadio e il gigantesco complesso di negozi, uffici, alberghi e ristoranti (tre grattacieli più altri 15 edifici commerciali) sorgerebbero in un'area dichiarata dall'Autorità di bacino «a rischio idrogeologico», che corre quindi il pericolo di inondazioni.

 

IL TRAFFICO PRIVATO - Altro punto critico: gli ultimi elaborati presentati prevedono l'abbattimento di centinaia di alberi. Intervento che in precedenza non sarebbe stato programmato. Le carenze più gravi riguardano la viabilità e il piano dei trasporti, in particolare i collegamenti intorno al Ponte dei Congressi e le strade per raggiungere la zona dello stadio. Anche le aree dei parcheggi vengono considerate insufficienti dai tecnici del Campidoglio.
Manca poi un documento decisivo come il «parere di conformità» del Comune, l'atto attorno al quale martedì si è incardinato un aspro botta e risposta tra Campidoglio e Regione. Secondo la Pisana sarebbe fondamentale per far partire la conferenza dei servizi, l'organismo che in 180 giorni deve bocciare o approvare il progetto. Il Comune invece si è riservato di presentarlo proprio durante la discussione in conferenza.

 

DOPPIO VERTICE - Dopo il braccio di ferro di due giorni fa, ieri tra la giunta di Nicola Zingaretti e quella di Virginia Raggi si è tentata la strada del disgelo. Tanto che il vicesindaco Daniele Frongia ha ricevuto il vicepresidente regionale Smeriglio. Un vertice che si è concluso con dichiarazioni concilianti: «Le polemiche non servano a nessuno».
Nei prossimi giorni i due assessori all'Urbanistica di Comune e Regione si vedranno per «stabilire insieme un percorso che possa affrontare il tema dello stadio in base alla delibera di pubblica utilità votata dal Consiglio comunale e alla verifica delle prescrizioni presenti nella stessa delibera».

 

Resta il nodo delle integrazioni che la Regione, entro lunedì, potrà chiedere al Campidoglio. Da via Colombo non escludono neppure che, prima dell'invio della richiesta formale, possa esserci una conferenza stampa per chiarire il punto di vista dell'amministrazione Zingaretti.
Approfittando dell'ennesimo stallo, gli ambientalisti intanto spingono per la stroncatura definitiva del progetto. Italia Nostra ieri è tornata a «criticare duramente la scelta dell'area di Tor di Valle», protestando per «la mancanza di trasparenza da parte del Comune su tutte le documentazioni non rese pubbliche alla città». Secondo l'associazione, «è dovuto il parere dell'Assemblea Capitolina sulla conformità all'interesse pubblico. I nuovi componenti dell'Assemblea dovranno conoscere il progetto definitivo e verificare tutte le nuove criticità segnalate dagli uffici». Va insomma capito, secondo Italia Nostra, come siano stati risolti tanti problemi, «dalla messa in sicurezza del rischio idrogeologico, fino al superamento della bocciatura dell'Atac sul prolungamento della Metro B».

 

( 01/09/2016 )

 

 

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Stadio a Tor Di Valle, incontro Berdini-Civita. Ecco i dubbi dei M5S

(corsera) - Servirà un vertice tra gli assessori Berdini e Civita per cercare di trovare una soluzione alla vicenda legata allo stadio della Roma a Tor Di Valle.

 

Regione Lazio e il Comune di Roma, intanto, provano a dialogare. Dopo le polemiche di due giorni fa, ieri c’è stato un incontro tra Massimiliano Smeriglio, numero due di via della Pisana, e il vicesindaco Daniele Frongia. «Sul "Pallotta Stadium" - le parole del vicepresidente della Regione - stiamo lavorando congiuntamente. Penso che le polemiche non servano a nessuno». Meglio studiare un percorso comune per risolvere le criticità di un progetto che porterà un investimento totalmente a carico di privati di 1.7 miliardi di euro, di cui circa il 30% (440 milioni) in opere pubbliche. «L’incontro - ha proseguito Smeriglio - è andato bene perché stabilisce un metodo: due istituzioni che lavorano al meglio per il futuro di Roma. Nelle prossime ore chiederemo ai due assessori all’Urbanistica (Michele Civita per la Regione e Paolo Berdini per il Comune, n.d.r.) di vedersi e stabilire insieme un percorso che possa affrontare il tema dello stadio in base alla delibera di pubblica utilità votata dal Consiglio comunale e alla verifica delle prescrizioni presenti nella stessa delibera». Il messaggio di Smeriglio a Frongia è stato chiaro: c’è una legge, il parere di conformità è un atto necessario che spetta al Campidoglio.

 

E proprio intorno alla conferma della pubblica utilità si gioca una partita politica. Dalla Regione, infatti, vorrebbero che fosse il Campidoglio a ribadire, mettendolo nero su bianco, la pubblica utilità dell’opera mentre dal Comune sostengono che la conferma è implicita. Un particolare non da poco, tenuto conto che la delibera era stata votata (nel 2014) dalla precedente giunta. Un rimpallo di responsabilità che potrebbe far slittare l’apertura della Conferenza dei Servizi, che dovrà dare l’ok definitivo al progetto. I tecnici della Regione si prenderanno i 5 giorni di tempo previsti dalla legge, poi decideranno cosa fare: potranno decidere di avviare comunque la Conferenza oppure, più probabilmente, chiedere nuovamente la conferma della pubblica utilità.

 

I dubbi del Campidoglio riguardano soprattutto la mobilità: secondo la direzione del dipartimento mobilità e trasporti il prolungamento della metro B dalla Magliana fino a Tor di Valle comporterebbe criticità alla regolarità e all’esercizio, sia per la metropolitana B-B1 che per la ferrovia Roma-Lido. I tempi di attesa al capolinea per i passeggeri nella tratta centrale Bologna-Magliana aumenterebbero da 3 a 18 minuti. Il Campidoglio vuole il potenziamento della Roma-Lido. Altre criticità segnalate dal Comune: è stata sottostimata la previsione del flusso del traffico nelle partite serali; non viene simulato il carico di traffico sulle rotatorie previste per riunificare Via Ostiense con la Via del Mare e c’è la necessità di rimodulare la rete stradale per l’accesso allo stadio dal ponte dei Congressi. Tutte annotazioni che, secondo il Comune, “non comportano in automatico l’impossibilità di realizzare lo stadio» ma andranno comunque discusse nella Conferenza dei Servizi. Quando sarà avviata.

 

Gianluca Piacentini

 

(01.09.2016)

 

 

 

Modificato da Marmas

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.sisi.sisi.sisi

MZcOd4T.jpg

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In palio un biglietto omaggio per l'inaugurazione del Pallotta Stadium per chi riesce a indovinare chi tra  questi è M.S.  .asd

 

 

 

gruppo-cavalieri.jpg

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11 ore fa, MaZzA ha scritto:

Ma sto coso mangia soldi della comunità tutta lo costruiranno oppure non se ne fa nulla ?

guarda, sono rimasti solo pochi idioti a favore di questa schifezza

anche la stragrande maggioranza dei riommici ha capito che se lo approvano si ritroverà le tasse più alte.

con la situazione attuale che si sta vivendo a roma, approvando sta roba vergognosa, si rischia la sommossa popolare

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Oh ma se a voi il comune regala mezzo terriotorio comunale, anzi scusate "concessione per 99 anni" non è che dovete rompere il c**** a noi eh. Ad ogni tot di opere pubbliche hai diritto ad un altro tot di cubatura per costruire e pallotta ha fatto i grattacieli per rientrare prima della spesa, in compenso sta rifacendo tutta la zona di tor di valle che attualmente è un pascolo enorme.

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5 minuti fa, giallorosso98 ha scritto:

Oh ma se a voi il comune regala mezzo terriotorio comunale, anzi scusate "concessione per 99 anni" non è che dovete rompere il c**** a noi eh. Ad ogni tot di opere pubbliche hai diritto ad un altro tot di cubatura per costruire e pallotta ha fatto i grattacieli per rientrare prima della spesa, in compenso sta rifacendo tutta la zona di tor di valle che attualmente è un pascolo enorme.

:haha::haha::haha::haha:

 

oh ma se prima non ti informi non è che puoi venire qui a dire cazzate eh

anzi puoi, ma poi ti becchi le risate dietrosefz

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Joined: 16-Mar-2016
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1 minuto fa, ENAPAY ha scritto:

:haha::haha::haha::haha:

 

oh ma se prima non ti informi non è che puoi venire qui a dire cazzate eh

anzi puoi, ma poi ti becchi le risate dietrosefz

Dai sappiamo tutti le porcate che hanno fatto in comune per lo stadio vostro, ma nonostante tutto riuscite a prendere per c**o gli altri

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Adesso, giallorosso98 ha scritto:

Dai sappiamo tutti le porcate che hanno fatto in comune per lo stadio vostro, ma nonostante tutto riuscite a prendere per c**o gli altri

a parte che tutto il terreno che ora è in concessione per 99 anni, la juve lo ha pagato, punto primo, altro che regalato come dici te e altri cazzari (e scusa se mi permetto di darti del cazzaro ma in questo caso lo sei, almeno prima di scrivere informati)

punto due, lo stadio è della juve, non di agnelli

punto tre, i cittadini di torino non hanno cacciato fuori una lira al contrario di quello che succederà a roma se daranno l'autorizzazione  a fare lo stadio

punto quattro, chi ha tirato fuori i soldi per lo stadio della juve era ben noto, nel vostro caso non si sa chi sarà a tirare fuori i soldi (e dimmi se è normale .asd )

punto cinque, a torino non è stata fatta speculazione edilizia al contrario di quello che potrebbe accadere a roma

punto sei, a dire queste cose è uno che è a favore degli stadi di proprietà perchè altrimenti il calcio italiano e la juve di conseguenza, non andranno da nessuna parte

 

ora te dimmi se è normale dare l'autorizzazione e la pubblica utilità ad un progetto che non sarà della roma ma di un privato americano e che in parte verrà finanziato dalle tasse dei romani

se hai il coraggio di pensare e approvare una roba simile dovresti solo vergognarti

anzi spero tu sia di roma, che approvino il progetto e che ti ritrovi 500 euro in più da pagare

poi vediamo cosa dici dopo .asd.oddio

 

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