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Tiger Jack

Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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Stadio della As Roma, scaduto l’ultimatum/trappolone della Regione

 

E’ scaduto a mezzanotte il termine gentilmente concesso dalla Regione Lazio per consentire a Roma Capitale di opporsi al progetto del nuovo stadio della As Roma. Usiamo tutta questa ironia per descrivere una trappola messa a punto da Pd, Regione e tecnici del Comune per costringere la giunta Raggi a schierarsi apertamente sulla pubblica utilità della mastodontica opera da realizzarsi nella landa di Tor di Valle.

 

Il Campidoglio si è ben guardato dal rispondere al gentile invito, depotenziando il silenzio-assenso e disinnescando un’arma che sicuramente gli si sarebbe ritorta contro. Berdini aveva dichiarato giorni fa di apprendere “con vero stupore che la Regione Lazio pretende la formalizzazione dell’esistenza dell’interesse pubblico per il progetto del nuovo stadio della AS Roma entro il 6 settembre 2016, come reso noto da un comunicato di oggi. La Regione Lazio chiede dunque al Comune di Roma di preparare il provvedimento tecnico amministrativo, di discuterlo nella competente commissione consiliare e infine di sottoporlo all’Assemblea capitolina in sole 24 ore, visto che lunedì 5 sarebbe il primo giorno utile per avviare questa complessa procedura. Forse, azzardiamo, il rientro dalla ferie è stato traumatico e ha creato confusione. Ma, volendo tornare alla serietà del rapporto istituzionale, si deve ancora una volta ricordare che il parere di sussistenza dell’interesse pubblico è già stato espresso dall’Assemblea capitolina nella precedente consiliatura. Se la Regione Lazio ritiene indispensabile che la nuova Assemblea capitolina debba confermare o smentire il precedente parere, deve chiederlo formalmente, sulla base della legislazione vigente, e concedere un congruo lasso di tempo. Il Comune di Roma ha più volte sostenuto che la conferma della sussistenza dell’interesse pubblico debba essere espressa in forma collegiale prima della formale apertura della Conferenza dei servizi, ma è ben disponibile ad accettare il percorso amministrativo che l’Ente Regione dovrà esprimere con atto formale e non attraverso dichiarazioni stampa”. Un modo ineccepibile per smarcarsi.

 

Anche potendo, se avesse dichiarato decaduta la pubblica utilità del progetto (votata nel dicembre 2014 da tutt’altro consiglio comunale, in pieno scandalo Mafia Capitale) la Giunta Raggi si sarebbe inimicata parte della tifoseria romanista. Se al contrario si fosse detta favorevole e l’avesse confermata, in primis il M5S si sarebbe contraddetto (il movimento votò compatto per il “no” alla pubblica utilità) e soprattutto avrebbe approvato quello che a tutti gli effetti è un pastrocchio.

 

Il progetto dello stadio a Tor di Valle è stato solennemente bocciato a parole dall’assessore all’Urbanistica Berdini, ed è chiaramente povero di un’utilità pubblica (eccetto il potenziamento delle infrastrutture per il trasporto) essendo un’opera essenzialmente privata (lo stadio, ricordiamocelo, non sarà di proprietà della As Roma, che a ben guardare non è nemmeno pubblica), costruita in un’area dove si vogliono erigere, oltre allo stadio (che rappresenta solo il 14% delle cubature) ben tre grattacieli.

 

E allora che la patata bollente passi nelle mani della Regione Lazio, controllata dal Pd. E soprattutto si prendano loro la responsabilità di dare l’ok ad un progetto pieno di lacune, carenze, problematiche riscontrate dai tecnici comunali. Dagli impianti idraulici a quelli fognari, passando per ponti, prolungamento di metropolitane e verde pubblico. Tutto rema contro la scelta di un’area veramente infelice ed inidonea.

 

Parta pure la conferenza dei servizi in Regione, il cui inizio è stato da subito rinviato a data da destinarsi. Lo rende noto la stessa Regione Lazio con un comunicato ufficiale, che recita: “nella serata di ieri Roma Capitale ha trasmesso alla Regione Lazio ulteriori contributi sul progetto. Si ritengono quindi differiti i tempi di indizione della Conferenza dei Servizi. Entro questa settimana avrà luogo un incontro tra gli Uffici competenti di Comune e Regione per definire il prosieguo dell’iter amministrativo, con l’obiettivo di indire la Conferenza dei Servizi nei tempi previsti”. Una motivazione impeccabile nella forma, ma che significa un ulteriore rallentamento del progetto.

 

Occorre anche sapere, inoltre, che per il via libera al progetto occorre il voto positivo dell’Assemblea capitolina riferito ad una variante del piano regolatore, utile ad edificare l’area e consentire una colata di circa un milione di metri cubi. Senza di questo, la conferenza dei servizi non potrà chiudersi. Ed ogni falla del progetto potrà essere usata come appiglio per la maggioranza pentastellata, presente nell’Aula Giulio Cesare con 29 consiglieri sui 48 totali, per non rilasciare la tanto agognata autorizzazione.

 

Uno scenario realistico, come scontate sono le miriadi di controlli a cui verrebbe sottoposto il cantiere se il progetto dovesse andare in porto. Multe, aggravio dei costi, prolungamento dei tempi sarebbero l’effetto collaterale nell’intestardirsi a realizzare qualcosa a cui è contrario l’Assessore all’Urbanistica.

 

L’As Roma decidesse per tempo dove costruire il nuovo stadio, tenendo bene a mente quali potranno essere gli intoppi futuri.

 

 

(lultimaribattuta.it)

 

 

 

 

 

 

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5 ore fa, Marmas ha scritto:

 

Sgarbi la tocca piano...

 

Stadio Roma, Sgarbi: "Quel progetto è una minaccia, una m...a di un architetto criminale"

(LA 7)- Un duro attacco al progetto del Pallotta Stadium da parte di Vittorio Sgarbi. Il noto critico d'arte, intervenuto ieri sera nella trasmissione televisiva "In onda", ha parlato anche del progetto del nuovo impianto della società giallorossa. “Il Pallotta Stadium è una minaccia, non capisco perchè la Raggi e i suoi non ne parlino - le sue parole -. Lo stadio a Roma, fatto per la Roma, mentre poi non si vogliono le Olimpiadi… Ma le Olimpiadi non sono mica un fatto di Roma, sono un fatto della nazione. La Raggi, sindaco di Roma, dice no all’Italia, ma dice sì allo stadio di m***a di un architetto criminale, autorizzato da tutti? in una città meravigliosa che non ha grattacieli, tu distruggi la piana?".

 

 

----------------------

 

 

 

ghgh

 


Con la piccola differenza che le olimpiadi le pagherebbero gli italiani (e non di sicuro quelli di Roma) con sprechi e schifo annessi mentre magari sto stadio lo si fa con capitali privati.

Sgarbi ha perso l'ennesima occasione per tacere. 

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48 minuti fa, Zino ha scritto:

 


Con la piccola differenza che le olimpiadi le pagherebbero gli italiani (e non di sicuro quelli di Roma) con sprechi e schifo annessi mentre magari sto stadio lo si fa con capitali privati.

Sgarbi ha perso l'ennesima occasione per tacere. 

 

 

 

Pure i grattacieli di Liberskind si fanno con capitali privati  .asd

 

 

ps:  ma i romani non sono italiani?

Modificato da Marmas

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1 ora fa, Marmas ha scritto:

 

 

 

Pure i grattacieli di Liberskind si fanno con capitali privati  .asd

 

 

ps:  ma i romani non sono italiani?

A volte mi chiedo davvero se lo siano...   .asd

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1 ora fa, Marmas ha scritto:

 

 

 

Pure i grattacieli di Liberskind si fanno con capitali privati  .asd

 

 

ps:  ma i romani non sono italiani?

 

 

C'è una cosa che si chiama residuo fiscale, ovvero il differenziale tra tasse pagate e spesa pubblica in un dato territorio.

Ho come l'idea che Roma non contribuisca più di quanto riceva .asd 

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11 ore fa, Knopfler ha scritto:

A volte mi chiedo davvero se lo siano...   .asd

 

 

sefz

 

 

Secondo me la domanda da porsi è un'altra e cioè: chi sono i veri italiani in un paese abitato da 60 milioni di individui che non sono mai stati un popolo e che per questo è ridotto in uno stato penoso sotto tutti i punti di vista?

 

ps: qui si va ot di brutto, meglio parlare di Juve e di stadi...

 

 

 

Modificato da Marmas

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10 ore fa, Zino ha scritto:

 

 

C'è una cosa che si chiama residuo fiscale, ovvero il differenziale tra tasse pagate e spesa pubblica in un dato territorio.

Ho come l'idea che Roma non contribuisca più di quanto riceva .asd 

 

 

 

C'è un'altra cosa che si chiama tassazione locale (addizionali comunali e regionali) per la quale Roma è al primo posto in beata solitudine e in cambio della qualità dei servizi più scadente d'Italia.

 

 

Anche qui però si va ot di brutto...

Modificato da Marmas

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1 ora fa, Marmas ha scritto:

 

 

 

C'è un'altra cosa che si chiama tassazione locale (addizionali comunali e regionali) per la quale Roma è al primo posto in beata solitudine e in cambio della qualità dei servizi più scadente d'Italia.

 

 

Anche qui però si va ot di brutto...

 

 

Non c'entra, c'entra che alla fine il conto lo pagano lombardi, veneti, emiliani e, secondariamente, piemontesi, liguri, friulani ecc. 

I flussi son piuttosto chiari. 

E in caso di giochi olimpici gestiti da malagò e montezemolo....dio ce ne scampi.

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14% delle cubature destinate allo stadio

 

stadio di proprietà di Pallotta e non della Roma

 

 

e c'è ancora qualcuno che difende sto progetto?

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26 minuti fa, ghiol ha scritto:

1473331146.jpg

"'ndo' sta' o stadio?" (cit.) 

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4 ore fa, Zino ha scritto:

 

 

Non c'entra, c'entra che alla fine il conto lo pagano lombardi, veneti, emiliani e, secondariamente, piemontesi, liguri, friulani ecc. 

I flussi son piuttosto chiari. 

E in caso di giochi olimpici gestiti da malagò e montezemolo....dio ce ne scampi.

 

 

Se lo dici tu...

 

 

Sulle Olimpiadi con me sfondi una porta aperta (e personalmente alla coppia Maòlagò-Montezemolo  non farei gestire nemmeno una bocciofila di quartiere)

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1 minuto fa, Marmas ha scritto:

 

 

Se lo dici tu...

 

 

Sulle Olimpiadi con me sfondi una porta aperta (e personalmente alla coppia Maòlagò-Montezemolo  non farei gestire nemmeno una bocciofila di quartiere)

 

No, lo dicono i dati fiscali .asd 

Mentre se, per una volta,  a roma si facesse qualcosa che non è spesa pubblica sarebbe ottimo. 

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Il Comune fa melina sullo stadio

 

IL TEMPO (F. M. Magliaro) - Il coup de théâtre sul Pallotta Stadium è arrivato martedì sera, intorno alle 20. A quell’ora, tramite posta elettronica certificata, il Campidoglio ha spedito in Regione non il sospirato parere di conformità del progetto alla delibera di pubblico interesse ma un’integrazione documentale di 16 pagine con le relazioni di Dipartimento Mobilità e Trasporti, Urbanistica, Tutela Ambientale, Lavori P

ubblici e Acea. Una melina, di certo meno elegante di quella di Liedholm, ma sufficiente ad allungare, come in un grande gioco dell’oca, i tempi. La Regione, infatti, ha comunicato che «si ritengono differiti i tempi di indizione della Conferenza di Servizi» e ha annunciato che «entro questa settimana avrà luogo un incontro tra gli Uffici competenti di Comune e Regione per definire il prosieguo dell'iter amministrativo, con l'obiettivo di indire la Conferenza dei Servizi nei tempi previsti». Tempi ufficialmente mai comunicati ma che, secondo gli uffici regionali, saranno comunque brevi.

 

Leggendo la lettera di accompagnamento, firmata da Annamaria Graziano, direttore dell’Urbanistica, e dall’architetto Vittoria Crisostomi, direttore della Trasformazione urbana, però, oltre che le carenze documentali nel progetto presentato, emerge anche la posizione della Giunta Raggi proprio sulla questione del pubblico interesse. È scritto, infatti: «Si è valutato che solo in sede di Conferenza di Servizi, componendo le questioni di merito individuate dai dipartimenti nel corso dell’istruttoria, anche con eventuali modifiche poste dagli altri Enti convocati, sarà possibile configurare per intero e in forma definitiva i caratteri della variante e di conseguenza il permanere dei profili di interesse pubblico, che saranno confermati o meno da un atto del medesimo organo che si è già espresso con la Delibera 132/2014 (quella del consiglio comunale proprio sul pubblico interesse, ndc)». In sostanza, la posizione della Giunta Raggi è: aspettiamo quello che esce della Conferenza di Servizi, soprattutto i pareri degli altri Enti. Finito l’esame delle carte, vediamo che ne esce prima di dire se il pubblico interesse viene confermato oppure no. E gli uffici dicono anche: spetta alla politica, nel caso, cambiare l’interesse pubblico in Consiglio comunale. E, finalmente, siamo in grado anche di verificare quali sono le carenze documentali che gli uffici capitolini hanno ravvisato nel progetto.

 

AMBIENTE Si parte con il servizio cavi stradali che chiede l’esatta indicazione, numero e specie delle alberature da abbattere. Si passa poi al servizio aree fluviali che chiede «un puntuale approfondimento progettuale delle aree golenali e del Tevere che, benché esterni al perimetro, rappresentano un unicum territoriale». Per il servizio «sostenibilità e energie» manca la previsione dei consumi energetici su base annua. Per gli «scarichi idrici» manca una «risposta chiarificatrice» sul problema dello smaltimento delle acque industriali; mentre esprime parere negativo all’impianto di evapotraspirazione (per lo smaltimento di acque domestiche tramite le piante) perché è previsto «solo dove non sono presenti reti fognarie»; infine, «pur non essendo di competenza» del servizio scarichi idrici, si chiedono chiarimenti sull’«impatto della maggiore affluenza delle acque meteoriche». Il servizio cave e rifiuti inerti chiede un piano per la «gestione dei rifiuti prodotti» da scavi e demolizioni e di un «piano per l’utilizzo delle terre di scavo»; mentre il servizio gestione acustica chiede di «precisare numericamente l’incremento dei treni sulla Roma-Lido» e di «valutare l’impatto acustico» con le «opportune simulazioni». Inoltre, lo stesso servizio chiede un calcolo dei livelli sonori degli effetti di mitigazione del suono operati dalle barriere acustiche sulla Roma-Fiumicino. Alcune prescrizioni, poi, più che carenza documentale, entrano proprio nel merito di quanto dovrà essere discusso in Conferenza di Servizi. È il caso del «parcheggio 03» che, per il servizio autorizzazioni ambientali va spostato «al fine di evitare la compromissione delle aree (ambientali) di medio livello» o, per gli altri parcheggi a raso, viene richiesta un’incrementazione delle opere a verde. Infine verifiche vengono chieste dal servizio inquinamento olfattivo in relazione alla caratterizzazione chimica delle sostanze e alla necessità di mitigazioni olfattive.

 

MOBILITÀPer il servizio «trasporto privato» mancano alcune carte, come la relazione tecnica specialistica del ponte pedonale dalla stazione Magliana della ferrovia Roma-Fiumicino Aeroporto, la documentazione sugli studi di traffico nell’ambito delle attività di vendita e i progetti sulle modalità di accesso alle «aree pertinenziali» (carico e scarico, parcheggi) dei negozi, gli elaborati definitivi della pista ciclabile e quelli dell’accessibilità allo stadio dai parcheggi e dalla Stazione. Per il servizio «trasporto pubblico», ovviamente, manca il progetto sul potenziamento della Roma-Lido che, però, non era fra quelli previsti, data la preferenza per lo sfioccamento della Metro B.

LAVORI PUBBLICI - Per il dipartimento «sono stati integrati tutti gli elaborati mancanti richiesti (a giugno 2015,ndc), eccetto gli elaborati stato di fatto (quelli inerenti a com’è oggi la situazione), che necessitano di relazione generale o specialistica». Va invece integrata «la connessione del sistema Stadio con il Ponte dei Congressi. Al riguardo - si legge nella relazione - nonostante il nuovo ponte venga citato nella relazione trasportistica, esso non compare tra gli interventi da attuare. Non è quindi mai simulato il sistema delle infrastrutture di viabilità dello Stadio con quello del Ponte». Altra indicazione, poco preliminare e molto da discussione in Conferenza, è quella di «considerare l’opportunità di realizzare l’unificazione di via Ostiense e via del Mare fino a Viale Marconi e, in ogni caso, adottare soluzioni che non precludano la futura eventuale unificazione». Va ricordato che l’unificazione dell’asse via del Mare/Ostiense è previsto dal Raccordo allo Stadio, rimanendo, salvo normale messa in sicurezza, con l’attuale conformazione dallo Stadio a viale Marconi.

ACEA - Per Acea, a parte alcune richieste di integrazioni progettuali su fogne e acque meteoriche, si chiedono approfondimenti sulle emissioni di odori incrementando nel numero quelle già fatte dai progettisti perché, pur se in linea con le rilevazioni di Acea stessa, non sono considerate sufficienti a fornire un quadro completo.

 

(08.09.2016)

Modificato da Marmas

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23 minuti fa, Zino ha scritto:

 

No, lo dicono i dati fiscali .asd 

Mentre se, per una volta,  a roma si facesse qualcosa che non è spesa pubblica sarebbe ottimo. 

 

 

Guarda...se ho voglia di trattare certi argomenti vado su un forum di politica, fisco, economia, finanza...perchè poi i dati andrebbero analizzati tutti e da tutte le angolazioni possibili.

 

O no?

 

 

Fine OT

Modificato da Marmas

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Frenata su Tor di Valle: «I dubbi in un dossier»

 

IL MESSAGGERO (L. De Cicco)Nella sfilza di stop & go che accompagna, da anni, il progetto dello stadio a Tor di Valle, ieri è arrivata l'ennesima, doppia, frenata. Da una parte i tecnici del Campidoglio, che nella notte di martedì hanno inviato in Regione una nuova relazione per confermare che, almeno per il momento, non può essere rilasciata la «dichiarazione di conformità del progetto all'interesse pubblico». Dall'altra c'è proprio l'ente di via Colombo che, ricevute le nuove carte, ha deciso di prendere tempo per analizzare i documenti prima di far partire la conferenza dei servizi, che quindi slitterà.
I dossier preparati dai Dipartimenti capitolini, accompagnati da una lettera riassuntiva, hanno fatto emergere nuove lacune sul progetto di James Pallotta e del costruttore Luca Parnasi. Soprattutto sul versante dei trasporti. Desta preoccupazione la biforcazione della linea B della metropolitana. I tecnici sottolineano quanto già evidenziato dall'Atac e dall'Agenzia per la mobilità, che in due relazioni separate hanno bocciato lo «sfiocco» della linea blu, perché comporterebbe una «riduzione dell'offerta con una flessione del 40% dell'attuale servizio». Un danno di proporzioni enormi per i pendolari, tanto che la relazione avverte che è a rischio «compromissione la regolarità del servizio, tale da coinvolgere 200-300mila utenti».

 

LA DELIBERA Un ostacolo difficilmente aggirabile, considerato che la delibera approvata dall'Assemblea capitolina nel dicembre 2014 ha stabilito come condizione necessaria per dichiarare il pubblico interesse proprio il «potenziamento dell'offerta di trasporto su ferro a servizio dell'area di Tor di Valle e della città con frequenza di 16 treni/ora nelle fasce orarie di punta giornaliere, prioritariamente attraverso il prolungamento della Metro fino a Tor di Valle».
L'alternativa sarebbe il potenziamento della Roma-Lido, ma proprio i tecnici del Comune, nei nuovi documenti trasmessi alla Regione, hanno chiesto chiarimenti sull'incremento delle corse della tratta per Ostia, «per non gravare sul traffico privato».

 

LE CARENZE I Dipartimenti comunali hanno segnalato molte altre carenze: dai progetti per le barriere acustiche sulla Roma-Fiumicino, al piano di smaltimento dei rifiuti nei cantieri, dalle previsioni sui consumi energetici agli impianti di canalizzazione dell'acqua. E ancora: le aree per i parcheggi non sono considerate sufficienti, lacunosa anche la documentazione sulla viabilità per raggiungere l'impianto sportivo e il mega-complesso di negozi, uffici, alberghi e ristoranti che ci nascerebbe accanto (l'86% delle cubature totali, il vero core-business dell'operazione calcistico-immobiliare che potrebbe portare ai privati, secondo alcune stime, fino a 800 milioni di euro).
Ecco perché il Comune non se l'è sentita di confermare subito la persistenza della «pubblica utilità» accordata in via preliminare dalla delibera di dicembre 2014, rinviando tutto alla conferenza dei servizi. E chiedendo alla Regione di chiedere ulteriori integrazioni ai privati.
Regione che ha deciso di analizzare con tutta calma i nuovi documenti. Solo al termine di questo lavoro di vaglio potrà essere convocata la conferenza, con «tempi differiti», quindi. E in questa sede - ragionano i tecnici di via Colombo - sarà il Campidoglio a chiedere ai proponenti di provare a colmare le tante falle che ancora gravano sul progetto.

 

(08.09.2016)

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13 minuti fa, Marmas ha scritto:

 

 

Guarda...se ho voglia di trattare certi argomenti vado su un forum di politica, fisco, economia, finanza...perchè poi i dati andrebbero analizzati tutti e da tutte le angolazioni possibili.

 

O no?

 

 

Fine OT

 


Stiam parlando dello stadio della roma infatti. 

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Il Comune fa melina sullo stadio

 

IL TEMPO (F. M. Magliaro) - Il coup de théâtre sul nuovo stadio della Roma è arrivato martedì sera, intorno alle 20. A quell’ora, tramite posta elettronica certificata, il Campidoglio ha spedito in Regione non il sospirato parere di conformità del progetto alla delibera di pubblico interesse ma un’integrazione documentale di 16 pagine con le relazioni di Dipartimento Mobilità e Trasporti, Urbanistica, Tutela Ambientale, Lavori P

ubblici e Acea. Una melina, di certo meno elegante di quella di Liedholm, ma sufficiente ad allungare, come in un grande gioco dell’oca, i tempi. La Regione, infatti, ha comunicato che «si ritengono differiti i tempi di indizione della Conferenza di Servizi» e ha annunciato che «entro questa settimana avrà luogo un incontro tra gli Uffici competenti di Comune e Regione per definire il prosieguo dell'iter amministrativo, con l'obiettivo di indire la Conferenza dei Servizi nei tempi previsti». Tempi ufficialmente mai comunicati ma che, secondo gli uffici regionali, saranno comunque brevi.

 

Leggendo la lettera di accompagnamento, firmata da Annamaria Graziano, direttore dell’Urbanistica, e dall’architetto Vittoria Crisostomi, direttore della Trasformazione urbana, però, oltre che le carenze documentali nel progetto presentato, emerge anche la posizione della Giunta Raggi proprio sulla questione del pubblico interesse. È scritto, infatti: «Si è valutato che solo in sede di Conferenza di Servizi, componendo le questioni di merito individuate dai dipartimenti nel corso dell’istruttoria, anche con eventuali modifiche poste dagli altri Enti convocati, sarà possibile configurare per intero e in forma definitiva i caratteri della variante e di conseguenza il permanere dei profili di interesse pubblico, che saranno confermati o meno da un atto del medesimo organo che si è già espresso con la Delibera 132/2014 (quella del consiglio comunale proprio sul pubblico interesse, ndc)». In sostanza, la posizione della Giunta Raggi è: aspettiamo quello che esce della Conferenza di Servizi, soprattutto i pareri degli altri Enti. Finito l’esame delle carte, vediamo che ne esce prima di dire se il pubblico interesse viene confermato oppure no. E gli uffici dicono anche: spetta alla politica, nel caso, cambiare l’interesse pubblico in Consiglio comunale. E, finalmente, siamo in grado anche di verificare quali sono le carenze documentali che gli uffici capitolini hanno ravvisato nel progetto.

 

AMBIENTE Si parte con il servizio cavi stradali che chiede l’esatta indicazione, numero e specie delle alberature da abbattere. Si passa poi al servizio aree fluviali che chiede «un puntuale approfondimento progettuale delle aree golenali e del Tevere che, benché esterni al perimetro, rappresentano un unicum territoriale». Per il servizio «sostenibilità e energie» manca la previsione dei consumi energetici su base annua. Per gli «scarichi idrici» manca una «risposta chiarificatrice» sul problema dello smaltimento delle acque industriali; mentre esprime parere negativo all’impianto di evapotraspirazione (per lo smaltimento di acque domestiche tramite le piante) perché è previsto «solo dove non sono presenti reti fognarie»; infine, «pur non essendo di competenza» del servizio scarichi idrici, si chiedono chiarimenti sull’«impatto della maggiore affluenza delle acque meteoriche». Il servizio cave e rifiuti inerti chiede un piano per la «gestione dei rifiuti prodotti» da scavi e demolizioni e di un «piano per l’utilizzo delle terre di scavo»; mentre il servizio gestione acustica chiede di «precisare numericamente l’incremento dei treni sulla Roma-Lido» e di «valutare l’impatto acustico» con le «opportune simulazioni». Inoltre, lo stesso servizio chiede un calcolo dei livelli sonori degli effetti di mitigazione del suono operati dalle barriere acustiche sulla Roma-Fiumicino. Alcune prescrizioni, poi, più che carenza documentale, entrano proprio nel merito di quanto dovrà essere discusso in Conferenza di Servizi. È il caso del «parcheggio 03» che, per il servizio autorizzazioni ambientali va spostato «al fine di evitare la compromissione delle aree (ambientali) di medio livello» o, per gli altri parcheggi a raso, viene richiesta un’incrementazione delle opere a verde. Infine verifiche vengono chieste dal servizio inquinamento olfattivo in relazione alla caratterizzazione chimica delle sostanze e alla necessità di mitigazioni olfattive.

 

MOBILITÀPer il servizio «trasporto privato» mancano alcune carte, come la relazione tecnica specialistica del ponte pedonale dalla stazione Magliana della ferrovia Roma-Fiumicino Aeroporto, la documentazione sugli studi di traffico nell’ambito delle attività di vendita e i progetti sulle modalità di accesso alle «aree pertinenziali» (carico e scarico, parcheggi) dei negozi, gli elaborati definitivi della pista ciclabile e quelli dell’accessibilità allo stadio dai parcheggi e dalla Stazione. Per il servizio «trasporto pubblico», ovviamente, manca il progetto sul potenziamento della Roma-Lido che, però, non era fra quelli previsti, data la preferenza per lo sfioccamento della Metro B.

LAVORI PUBBLICI - Per il dipartimento «sono stati integrati tutti gli elaborati mancanti richiesti (a giugno 2015,ndc), eccetto gli elaborati stato di fatto (quelli inerenti a com’è oggi la situazione), che necessitano di relazione generale o specialistica». Va invece integrata «la connessione del sistema Stadio con il Ponte dei Congressi. Al riguardo - si legge nella relazione - nonostante il nuovo ponte venga citato nella relazione trasportistica, esso non compare tra gli interventi da attuare. Non è quindi mai simulato il sistema delle infrastrutture di viabilità dello Stadio con quello del Ponte». Altra indicazione, poco preliminare e molto da discussione in Conferenza, è quella di «considerare l’opportunità di realizzare l’unificazione di via Ostiense e via del Mare fino a Viale Marconi e, in ogni caso, adottare soluzioni che non precludano la futura eventuale unificazione». Va ricordato che l’unificazione dell’asse via del Mare/Ostiense è previsto dal Raccordo allo Stadio, rimanendo, salvo normale messa in sicurezza, con l’attuale conformazione dallo Stadio a viale Marconi.

ACEA - Per Acea, a parte alcune richieste di integrazioni progettuali su fogne e acque meteoriche, si chiedono approfondimenti sulle emissioni di odori incrementando nel numero quelle già fatte dai progettisti perché, pur se in linea con le rilevazioni di Acea stessa, non sono considerate sufficienti a fornire un quadro completo.

 

(08.09.2016)

Fanno prima a dire che hanno previsto. Un c**** insomma. Due anni e mezzo dopo la presentazione. Avanti così che va alla grande

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4 minuti fa, Zino ha scritto:

 


Stiam parlando dello stadio della roma infatti. 

 

 

Forse ti sei distratto ma sono tre anni che vado dicendo che il Pallotta Stadium è una porcheria  .asd 

Modificato da Marmas

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34 minuti fa, LeRoi ha scritto:

Fanno prima a dire che hanno previsto. Un c**** insomma. Due anni e mezzo dopo la presentazione. Avanti così che va alla grande

 

 

Vergognoso.

 

E vergognoso anche che qualcuno possa definire "melina" i rilievi fatti da questa amministrazione comunale.

Modificato da Marmas

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40 minuti fa, Marmas ha scritto:

 

 

Vergognoso.

 

E vergognoso anche che qualcuno possa definire "melina" i rilievi fatti da questa amministrazione comunale.

Ripeto, due anni e mezzo dopo la presentazione UFFICIALE. non hanno fatto un mezzo studio su nulla

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Joined: 15-Apr-2007
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Stadio Roma, nuove carte dal Campidoglio

La Regione le ha ricevute martedì sera, con le solite prescrizioni. Ma la Conferenza slitterà solo di qualche giorno
 

Alessandro Catapano

 

«Il parcheggio 03 deve essere spostato». «L’alberatura non è sufficiente ». Ci sarebbe da sorridere, se non fosse che queste ed altre amenità – nel senso di «cose piacevoli, che rallegrano lo spirito », in cui, come scriveva Giacomo Leopardi ad Angelo Mai, «si perde la mente mia» – sono il motivo per cui nella serata di martedì, quasi allo scadere, il Comune ha inviato alla Regione «ulteriori contributi sul progettostadio », per i quali, fanno sapere dalla Pisana, «si ritengono differiti i tempi di indizione della Conferenza di servizi».

QUANTO?
Altri cinque giorni, non di più. Questo prescrive la norma. E oltre questo limite non vuole andare la Regione, che di cinque giorni in cinque giorni non vorrebbe arrivare a Natale, quando la legge le impone di non impiegare più di 180 giorni per aprire e chiudere la Conferenza di servizi. Perché in linea teorica nulla vieterebbe al Comune di inviare altre carte, e altre ancora, se l’obiettivo, come pare ormai assodato, è prendere (e perdere) tempo. Quantomeno, fare melina. Scagliando la palla dall’altra parte. Rintuzzando l’ormai stucchevole polemica sul parere di conformità da assegnare alla pubblica utilità del progetto Tor di Valle (dovrebbe farlo il Comune, c’è scritto chiaramente nella legge). Continuando, di fatto, a rinviare la convocazione della Conferenza, la sede in cui andrebbero affrontate quelle carenze del progetto che ancora due giorni fa segnalavano dal Campidoglio, sempre le stesse di una settimana prima. Perciò, al di là del diplomatico comunicato emesso ieri – «Entro questa settimana avrà luogo un incontro tra gli uffici competenti di Comune e Regione per definire il prosieguo dell’iter amministrativo, con l’obiettivo di indire la Conferenza dei servizi nei tempi previsti» –, l’intenzione della Pisana alla prossima scadenza è forzare la mano, inviando comunque le lettere di convocazione. Costringendo il Comune a uscire allo scoperto.

NON È UN GIOCO

Resta lo spazio per una breve riflessione. È comprensibile che in questo momento la Giunta Raggi sia mossa principalmente da un istinto di sopravvivenza, non è accettabile (e rischia di non essere più legale) continuare a far finta che sia tutto un gioco. O folklore. Per quello basta e avanza Vittorio Sgarbi.

 

 

(cdcr ed. romana)

 

 

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A proposito di amenità....

 

ecco un altro "melinaro" tipo er Nibbio de noantri....asd

Modificato da Marmas

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Joined: 15-Apr-2007
7623 messaggi

 

 

ghgh

 

 

Stadio Roma, Sgarbi: "Il disegno dell'impianto è abominevole"

 

RETE SPORT - Vittorio Sgarbi, che nei giorni scorsi aveva apertamente criticato il progetto per il Pallotta Stadium, ha rilasciato un'intervista all'emittente radiofonica. Queste le sue dichiarazioni:

"Perché un'amministrazione che ha detto no a Roma 2024 dovrebbe alterare la città con il Pallotta Stadium? L’idea delle torri prova l’incapacità di capire quello che anche il Fascismo ha capito. Questo stadio cambierebbe il destino architettonico della città di Roma. Il disegno del Pallotta Stadium è abominevole, un grattacielo a Roma è una sfortuna fin qui evitata. Mi stupisce che le autorità autorizzino un'opera come il Pallotta Stadium perché realizzato con soldi privati. Roma può vivere senza americani, sono gli americani che si devono adattare a Roma. Non siamo noi a dover mutuare da loro qualcosa, è il contrario. Fare uno stadio non è complicato sul disegno e sulle linee guida. Le gradinate intelligenti sono quelli dei teatri antichi, costruire uno stadio seguendo la tipologia romana e italiana è la cosa più semplice. Quelle torri poi, sembrano disegnate da dei maniaci sessuali... Non riesco a capire quali nuove tecnologie devono instaurare che non siano compatibili con i teatri romani"

 

 

 

 

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Joined: 01-Jun-2005
10775 messaggi

Maniaci sessuali :haha:

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Joined: 04-Jan-2016
1544 messaggi

francamente lascerei perdere di riportare gli articoli di magliaro e de cicco. ognuno tira acqua al proprio mulino

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