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Socrates

Douglas Costa

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Manchester United 'wanted Douglas Costa', David de Gea 'nearing new  contract' - Eurosport

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1947398563_Juve2017.jpg.deced29b2cf9e3431d7268c59c8dcc63.jpgDOUGLAS COSTA   

 

Juve make Douglas Costa deal permanent - Juventus

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Douglas_Costa

 

 

Nazione: Brasile Brasile
Luogo di nascita: Sapucaia do Sul
Data di nascita: 14.09.1990
Ruolo: Centrocampista-Attaccante
Altezza: 168 cm
Peso: 70 kg
Nazionale Brasiliano
Soprannome: Flash - Notai Duki - Dougy

 

 

Alla Juventus dal 2017 al 2020

Esordio: 13.08.2017 - Supercoppa italiana - Juventus-Lazio 2-3

Ultima partita: 27.09.2020 - Serie A - Roma-Juventus 2-2

 

103 presenze - 10 reti

 

3 scudetti

1 coppa Italia

1 supercoppa italiana

 

 

Douglas Costa de Souza (Sapucaia do Sul, 14 settembre 1990) è un calciatore brasiliano, centrocampista o attaccante del LA Galaxy.

 

 

Douglas Costa
20180610 FIFA Friendly Match Austria vs. Brazil Douglas Costa (BRA) 850 1486.jpg
Douglas Costa in nazionale nel 2018
     
Nazionalità Brasile Brasile
Altezza 168 cm
Peso 70 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Centrocampista, attaccante
Squadra   LA Galaxy
Carriera
Giovanili
2001-2002   Novo Hamburgo
2002-2008   Grêmio
Squadre di club
2008-2010   Grêmio 28 (2)
2010-2015   Šachtar 141 (29)
2015-2017   Bayern Monaco 50 (8)
2017-2020   Juventus 103 (10)
2020-2021    Bayern Monaco 11 (1)
2021-2022    Grêmio 26 (3)
2022-   LA Galaxy 21 (3)
Nazionale
2009 Brasile Brasile U-20 12 (4)
2014-2018 Brasile Brasile 31 (3)
Palmarès
 
Transparent.png Campionato sudamericano Under-20
Oro Venezuela 2009
Transparent.png Mondiali di calcio Under-20
Argento Egitto 2009

 

Caratteristiche tecniche

Nasce come attaccante, ruolo interpretato nello Šachtar, ma col tempo si è adattato al ruolo di esterno offensivo. Vanta eccellenti doti tecniche, specie nell'uno contro uno, nonché dotato di grande velocità (palla al piede raggiunge una velocità di circa 35 km/h), accelerazione e imprevedibilità; caratteristiche che gli hanno valso il soprannome di Flash (in assonanza con l'omonimo supereroe).

La sua principale caratteristica è la duttilità: impiegabile sia sulla fascia destra che sinistra, sa destreggiarsi in qualunque modulo offensivo; predilige giocare sulla fascia destra per poter rientrare sul suo piede naturale, essendo mancino, ma è efficace anche a sinistra, in quanto dotato di un ottimo cross che lo ha reso negli anni uno dei migliori rifinitori della Bundesliga. Mostra grandi doti sia con l'interno che con l'esterno del mancino, e soprattutto la capacità di andare facilmente al tiro con entrambi i piedi.

Nel 2010 è stato inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1989 stilata da Don Balón.

Carriera

Club

Gli inizi in Brasile, gli anni allo Šachtar

Muove i primi passi nella sezione giovanile del Novo Hamburgo, prima di passare al Grêmio nel 2002. Esordisce in prima squadra il 4 ottobre 2008 nel match contro il Botafogo, andando subito in gol.

 

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Douglas Costa allo Shakhtar Donetsk nel 2013

 

Nel gennaio 2010 approda in Europa accasandosi agli ucraini dello Šachtar, a fronte di un esborso di 5 milioni di dollari. Con la squadra di Donetsk vince il campionato 2009-2010 giocando 13 partite mettendo a segno 5 gol. Nella stagione successiva debutta anche in Champions League nell'1-0 casalingo contro il Partizan; segna la sua prima rete nella competizione il 28 settembre 2010, nella vittoria esterna contro lo Braga, siglando su calcio di rigore il definitivo 3-0.

Il 20 luglio 2014, dopo aver disputato ad Annecy una partita amichevole con l'Olympique Lione, assieme ai connazionali Fred, Dentinho, Alex Teixeira e Facundo Ferreyra si rifiuta di tornare in Ucraina, in seguito all'aggravarsi del conflitto bellico nell'Est del paese tra l'esercito ucraino e i separatisti filorussi, sfociato dopo Euromaidan.

Bayern Monaco

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Douglas Costa in allenamento al Bayern Monaco nel 2017

 

Nell'estate 2015 viene acquistato dai tedeschi del Bayern Monaco per 30 milioni di euro. Fa il suo esordio con la nuova squadra nella partita di Supercoppa persa ai rigori contro il Wolfsburg. Segna il suo primo gol con la maglia bavarese durante la partita d'esordio in Bundesliga, vinta 5-0 contro l'Amburgo. Il 29 settembre segna la sua prima rete in Champions League con i Roten, ai danni della Dinamo Zagabria, partita vinta 5-0. In due anni, ha contribuito alla vittoria per il club tedesco di 2 campionati, 1 Coppa e 1 Supercoppa tedesca.

Juventus

Dopo due stagioni a Monaco di Baviera, nell'estate 2017 passa in prestito per 6 milioni di euro alla Juventus. Debutta in Serie A alla prima giornata nella vittoria per 3-0 contro il Cagliari, subentrando al 74' a Cuadrado: va per la prima volta in rete con la maglia bianconera nella sconfitta interna per 1-2 contro la Lazio, segnando la rete del momentaneo vantaggio. Dopo un avvio in sordina, nel corso dell'annata il brasiliano emerge tra i maggiori punti di forza della squadra torinese, e contestualmente tra i migliori calciatori del campionato. Il 9 maggio 2018 sigla il momentaneo raddoppio nella vittoriosa finale di Coppa Italia contro i rivali del Milan (4-0), vincendo il suo primo trofeo in bianconero. Al termine della stagione, dopo la conquista del suo primo Scudetto, viene riscattato dal club torinese per 40 milioni di euro.

 

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Douglas Costa in azione alla Juventus nel 2019

 

Inizia l'annata 2018-2019 quale pedina importante nello scacchiere di Massimiliano Allegri, ma in occasione nella vittoriosa gara interna di campionato contro il Sassuolo (2-1) del 16 settembre, si macchia di uno sputo al neroverde Di Francesco, al culmine di un prolungato screzio tra i due: l'episodio costa al brasiliano l'espulsione e 4 giornate di squalifica. Anche dopo il rientro, il brasiliano non riesce a ripetersi sui livelli della stagione precedente, anche per via di numerosi guai fisici e comportamentali, segnando un solo gol stagionale in un'annata in cui comunque mette in bacheca la Supercoppa italiana e il secondo titolo italiano.

Anche la stagione seguente si rivela piuttosto tormentata sul piano fisico per Costa, il quale tuttavia riesce a essere decisivo nel girone di Champions League segnando in pieno recupero il gol-vittoria in casa della Lokomotiv Mosca il 6 novembre 2019, che consente alla squadra bianconera, nel frattempo passata in mano a Maurizio Sarri, la qualificazione agli ottavi di finale con due gare di anticipo. In un campionato difficile, il brasiliano dà comunque il suo contributo alla vittoria dello Scudetto, il terzo consecutivo per lui, segnalandosi anche per il gol realizzato il 30 giugno 2020 sul campo del Genoa, tra i più belli dell'annata.

I ritorni in Germania e Brasile, LA Galaxy

Comincia la stagione 2020-2021 a Torino prima di fare ritorno in prestito, nell'ottobre seguente, al Bayern Monaco. In Baviera vince il mondiale per club e il titolo nazionale, tuttavia è l'ennesima stagione sfortunata sul piano fisico per l'esterno, impiegato marginalmente e costretto a chiudere già in febbraio l'annata per un infortunio al metatarso al piede destro.

 

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Douglas Costa al Grêmio nel 2021

 

Liberato dal club tedesco a fine stagione, nel maggio 2021 il brasiliano ritorna in patria, dirottato dalla Juventus ancora in prestito, stavolta al Grêmio, club nel quale era cresciuto calcisticamente. La sua seconda esperienza in maglia Tricolor è tuttavia negativa, e si conclude nel dicembre 2021 con la retrocessione della squadra nella seconda divisione brasiliana.

Chiusa anticipatamente l'esperienza a Porto Alegre, e non rientrando più nei piani della Juventus, il 10 febbraio 2022 si accasa in prestito al LA Galaxy, deputato a designated player della franchigia nordamericana.

Nazionale

Nel 2009 partecipa al Mondiale Under-20 con il Brasile, raggiungendo il secondo posto. Il 12 novembre 2014 fa il suo esordio con la nazionale maggiore, in occasione di un'amichevole contro la Turchia.

Convocato per la Copa América 2015, realizza nella fase a gironi contro il Perù il primo gol con i verdeoro. Nel 2016 viene selezionato per partecipare alla Copa América Centenario e ai Giochi olimpici, ma in entrambi i casi non può rispondere alla convocazione per infortunio, venendo sostituito rispettivamente da Kaká e Renato Augusto.

Viene incluso dal CT Tite tra i convocati della Seleção per il campionato del mondo 2018, manifestazione nella quale fa il suo esordio il 22 giugno in occasione della vittoriosa gara della fase a gironi contro la Costa Rica (2-0); nonostante un infortunio incappato nella suddetta gara, che ne pregiudica l'impiego nel prosieguo del torneo, l'esterno emerge comunque tra gli elementi migliori di una deludente spedizione brasiliana che chiude la rassegna iridata ai quarti di finale, estromessa dal Belgio.

Palmarès

Club

Competizioni nazionali

Competizioni internazionali

Nazionale

 

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1947398563_Juve2017.jpg.deced29b2cf9e3431d7268c59c8dcc63.jpgDOUGLAS COSTA   

 

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«Ciao bianconeri... è stato un piacere indossare questa maglia!!! E solo chi l’ha indossato sa di cosa parlo... in bocca al lupo per questa stagione e un abbraccio. Vostro flash».
 
MATTIA DEMITRI, JUVENTIBUS.COM DEL 16 GIUGNO 2017
“Un disperato tentativo di ottenere un aumento, ma da noi queste cose non funzionano, può provarci pure 10 volte”.
A parlare è il presidente del Bayern Monaco Uli Hoeness, evidentemente infastidito dalle dichiarazioni di Douglas Costa, che questo inverno sosteneva di avere offerte convincenti dalle big di tutta Europa.
A distanza di mesi possiamo finalmente constatare che ognuno ha avuto ciò che prometteva, i tedeschi non hanno ceduto alle pressioni e Douglas avrà un ricco contratto. Sappiamo anche da chi proveniva la fantomatica offerta.
Douglas Costa de Souza, classe ‘90 da Sapucaia do Sul, sarà con buona probabilità il pezzo grosso del mercato bianconero, la stella che può migliorare la squadra finalista di coppa, il top player che aspettiamo.
È possibile che non tutti siano d’accordo con questa definizione, il brasiliano infatti viene da una stagione travagliata, nella quale ha visto più la panchina che il campo. Messo da parte per le questioni contrattuali sopra citate e per delle difficoltà ambientali.
La sua situazione ricorda per certi versi il trasferimento di un altro top player sudamericano in difficoltà, quel Carlos Tevez grasso e spento a Manchester che è ritornato héroe del pueblo sotto la Mole.
Douglas nasce trequartista al Gremio. Gioiello dal talento cristallino, impossibile a Porto Alegre sottrarsi dall’etichetta di nuovo Ronaldinho.
Si fa conoscere al mondo durante il mondiale under 20 del 2009, dove trascina il Brasile fino in fondo a suon di prestazioni eccellenti. Purtroppo i verdeoro perderanno in finale ai rigori contro il Ghana, ma Douglas vincerà un biglietto per l’Europa.
Ancora giovanissimo si trasferisce nel grigio campionato ucraino, a illuminare Donetsk con gli altri brasiliani della banda di Lucescu. Dal maestro impara, si costruisce come giocatore e come atleta, diventa più versatile e da enganche estroso ma anarchico si trasforma in una letale ala iper cinetica, affilata ed efficace. Nel Donbass rimane a maturare per qualche anno relativamente all’oscuro dagli occhi del grande pubblico, fino quasi a perdere l’aura del predestinato.
La sua esplosione definitiva avviene a 24 anni, nel Bayern Monaco, sotto la guida di un altro maestro, Guardiola. A sorpresa Pep richiede espressamente l’acquisto di questo brasiliano sperduto in un campionato minore, nonostante abbia un portafoglio gonfio e carta bianca sul mercato. L’intenzione è quella di pimpare il chirurgico congegno bavarese con un po’ di futebol bailado.
Il mix funziona, Costa ha un impatto clamoroso sulla Bundesliga. Grazie al lavoro di potenziamento fisico dello staff e al sistema di gioco che ne esalta le caratteristiche, nella prima parte di stagione risulta devastante, nessuno riesce a fermarlo.
A interrompere la sua parabola ci ha pensato (o dovuto pensare) in questi mesi Carletto, e non è difficile dedurne il motivo.
Douglas Costa è un atleta dal fisico compatto ed esplosivo, 1.72 m per 65 kg. A vederlo però si direbbe pesi anche di più, ha gambe potenti e muscoli sviluppati. Chiaramente è veloce, potremmo paragonarlo a una freccia come Cuadrado, ma ha qualcosa in più, è anche resistente: sopporta contrasti, spinte, tirate di maglia e salta come un grillo per evitare i tackle e agganciare palloni volanti. Il suo incedere non è condizionato dai difensori, è capace di mantenere la velocità dell’allungo e inoltre è dotato di un notevole secondo scroll di accelerazione, come avesse un turbo incorporato. Questa è una dote che pochi giocatori possiedono, campioni come Bale, Messi e il nostro Alex Sandro.
Ha un’alta frequenza nella corsa, è agile, i piedi veloci gli consentono di mutare repentinamente velocità e direzione o di calciare in una frazione di secondo, scaricando tutta la forza che ha nelle gambe senza bisogno di ampi movimenti. Il motore che nasconde è elastico, privo di quello che in gergo viene definito lag, l’attesa tra la richiesta e l’erogazione della potenza.
Grazie alle sue doti dinamiche è passato ben presto dal ruolo di trequartista alla fascia. È un’ala classica, che ama partire dalla sua metà campo, più centrocampista che attaccante, più da 442 che da 433 insomma, partecipa più allo sviluppo che alla finalizzazione del gioco. Guardiola gli ha lasciato un’eredità importante, con il tecnico catalano ha imparato a rendersi utile, componente attivo della manovra, anche quando il pallone si trova dalla parte opposta del campo.
Giostra indifferentemente su entrambe le fasce, ma essendo mancino gli allenatori precedenti lo hanno schierato preferibilmente a sinistra.
Lo si potrebbe definire monopiede, e in effetti non andremmo troppo lontano dalla realtà, ma saremmo in qualche modo ingenerosi. Perché sebbene Douglas usi il destro meno che di rado, e sempre per colpi scolastici, non condiziona mai l’esito finale di una giocata che non possa eseguire col sinistro. Usa letteralmente ogni parte del suo piede forte con una sapienza tecnica e una varietà di soluzioni paragonabile a quella di Messi. Usa l’esterno sinistro per calciare e crossare come farebbe un destro con l’interno, perciò usa così poco il piede debole. Crossa meglio con l’esterno sinistro lui di Cuadrado o Mandzukic con il loro piede forte.
A differenza quindi dei classici giocatori monopiede, il brasiliano non limita lo spettro delle possibili giocate, può dribblare a destra come a sinistra: è imprevedibile. Quando gioca a sinistra non di rado prende la via della porta tagliando verso l’area, mentre a destra prende, se glielo offrono, il fondo per crossare di destro, scolastico ma efficiente, o di sinistro.
L’estro e la tecnica di Douglas sono così esasperate da sembrare una caricatura, è il classico brasiliano giocherellone, irriverente, naif. Costa non dribbla semplicemente l’avversario, è capace di mandarlo in analisi.
 
VALERIO VITALI, JUVENTIBUS.COM DEL 5 OTTOBRE 2020
Douglas Costa ritorna al Bayern Monaco. Un’operazione che sembra ormai cosa fatta (il brasiliano atteso oggi in Baviera). Un “comeback” per lui, che compie il viaggio inverso rispetto a quello di 3 anni fa. Si potrebbe anche dire che questo “prestito secco” riassume decisamente le sue tre stagioni in bianconero. Eppure, l’impatto di Douglas Costa con la Serie A non è stato negativo, tutt’altro. Molti infatti ricordano ancora oggi i numeri che lo hanno reso un giocatore importante, da Juve, al suo primo anno.
È stato protagonista, il numero 11, in diversi match nella stagione 2017-2018. Decisivo (in parte) nella trasferta di Napoli nell’azione che portò al gol Higuain, così come in finale di Coppa Italia contro il Milan. O ancora, in quella fase delicatissima di quel campionato (e di quello scudetto) segnando a Milano contro l’Inter o servendo 3 assist contro la Sampdoria subentrando a partita in corso. Douglas Costa in quei mesi primaverili del 2018 è stato “Flash”. Un calciatore determinante e che provava a esserlo non solo nei 30’ finali.
Purtroppo però non si vive sugli allori, specialmente alla Juventus. Il suo rendimento personale infatti da lì in poi non si è mai riproposto a quei livelli. I 42 milioni spesi per lui nel calciomercato 2017 si sono poi rivelati una spesa più che esosa. Così come del resto i 12 milioni lordi annui di ingaggio. I 4 gol e 8 assist nelle ultime due annate sono davvero poca roba. Troppo poco per giustificare una spesa così “pesante” sul bilancio. Davvero troppo poco per convincere la dirigenza e Pirlo a puntare per l’ennesima volta su di lui.
In un calcio in continua evoluzione e che viaggia a ritmi velocissimi, dove non si vive di passato recente ma di continua evoluzione e presente, l’esperienza di Douglas Costa si può affermare come tutt’altro che positiva. Insomma, ciò che poteva essere che invece, purtroppo non è stato. Certo, all’interno di questo ragionamento si deve inserire anche una forma fisica di precarie condizioni. Il fatto di saltare 41 partite ufficiali per infortuni muscolari non poteva poi che far intraprendere questa scelta, obbligata per la società e per lui stesso.
A oggi nessun club si avvicinerebbe a lui per acquistarlo a titolo definitivo e la sua tenuta atletica è forse la ragione principale, in quanto non si possono certo discutere le doti tecniche di un giocatore che, quando è in forma, risulta sempre decisivo. Se ci si aggiunge poi che nel 3-4-1-2 di Pirlo trova difficilmente una sua collocazione di natura tattica (non è un esterno tutta fascia come può essere comprensibilmente un Cuadrado o un Chiesa) il gioco è fatto. Un insieme di pensieri e ragionamenti che lasciano rammarico quelli intorno a Douglas Costa. Il calcio però ragiona di fatti presenti e, dispiace dirlo, ma il brasiliano, per questa Juve, non serve più.
 
DAL SITO UFFICIALE DELLA JUVENTUS
Si separano, dopo 3 anni, altrettanti Scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana le strade della Juventus e di Douglas Costa, che giocherà nel Bayern Monaco, dove si trasferisce in prestito.
Il campione brasiliano è arrivato a Torino nel 2017, conquistando fin da subito tutti con le sue doti che lo hanno reso famoso nel mondo. Lo scatto, la velocità, il gioco di gambe, e poi la sua capacità di spaccare letteralmente le partite.
Una spina nel fianco delle difese avversarie, Douglas, che ha disputato 103 gare con la nostra maglia in tre stagioni, siglando 10 reti (sei in Serie A, quinto miglior brasiliano in campionato nella storia bianconera). Una su tutte, quella siglata in Finale di Coppa Italia 2018 contro il Milan, al termine di uno scambio “atipico” con Cuadrado sulla fascia destra, concluso con un tiro da fuori area.
Atipico perché è vero, Costa ha saputo dimostrare la sua qualità su entrambi i versanti dell’attacco, ma ha reso la vita impossibile agli avversari partendo più frequentemente da sinistra.
Si diceva del 2017/2018: una grande stagione, per lui, che ha fornito ben 12 assist, un numero altissimo. Ma il suo apporto è stato fondamentale, per esempio, anche nel campionato del nono scudetto consecutivo: il suo ingresso in campo ha frequentemente indirizzato le gare a favore dei bianconeri, nei momenti più importanti della stagione.
Adesso è il momento dei saluti: grazie, “Flash”, anzi, obrigado!
 

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