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Socrates

Leonardo Spinazzola

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Good luck, Leonardo! - Juventus

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1947398563_Juve2017.jpg.deced29b2cf9e3431d7268c59c8dcc63.jpgLEONARDO SPINAZZOLA  1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg      

 

Plusvalenze Juventus: con Spinazzola si chiude l'esercizio a 113 milioni di  euro

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_Spinazzola

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Foligno (Perugia)
Data di nascita: 25.03.1993
Ruolo: Difensore-Centrocampista
Altezza: 186 cm
Peso: 75 kg
Nazionale Italiano
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 2010 al 2012 e dal 2018 al 2019

Esordio: 12.01.2019 - Coppa Italia - Bologna-Juventus 0-2

Ultima partita: 12.05.2019 - Serie A - Roma-Juventus 2-0

 

12 presenze - 0 reti

 

1 scudetto

1 supercoppa italiana

 

Campione d'Europa 2021 con la nazionale italiana

 

 

Leonardo Spinazzola (Foligno, 25 marzo 1993) è un calciatore italiano, difensore o centrocampista della Roma e della nazionale italiana, con cui si è laureato campione d'Europa nel 2021.

 

 

Leonardo Spinazzola
Leonardo Spinazzola 03.jpg
Spinazzola all'Atalanta nel 2017
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 186 cm
Peso 75 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Difensore, centrocampista
Squadra   Roma
Carriera
Giovanili
1999-2007 600px Rosso e Rosso.png Virtus Foligno
2007-2010   Siena
2010-2012   Juventus
Squadre di club
2012-2013    Empoli 7 (1)
2013    Virtus Lanciano 3 (0)
2013-2014    Siena 24 (1)
2014-2015    Atalanta 2 (0)
2015    Vicenza 10 (0)
2015-2016    Perugia 34 (0)
2016-2018    Atalanta 48 (0)
2018-2019   Juventus 12 (0)
2019-   Roma 54 (3)
Nazionale
2011 Italia Italia U-19 1 (0)
2012 Italia Italia U-20 1 (0)
2017- Italia Italia 21 (0)
Palmarès
 
UEFA European Cup.svg Europei di calcio
Oro Europa 2020
Transparent.png Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA
Argento Finalissima 2022

 

Caratteristiche tecniche

Dopo gli inizi a centrocampo emerge come terzino sinistro, all'occorrenza impiegabile anche sulla fascia destra. Calciatore dalle spiccate doti fisiche e atletiche, resistente allo sforzo e che eccelle nel cambio di passo tra le sue migliori qualità c'è il dribbling, in particolare finte, sterzate e doppi passi che gli consentono di superare con facilità l'avversario: tale abilità lo rende molto efficace nell'uno contro uno e nelle giocate in rapidità.

Calciatore dalla grande velocità, palla al piede non disdegna l'entrata dentro al campo per scaricare poi in diagonale verso la punta o l'esterno opposto; il suo stile di gioco è caratterizzato da tocchi di prima in rapidità, affondi lungo le corsie laterali e attacchi in profondità. Di converso, si mostra carente nell'anticipo aereo e nell'accorciare sull'avversario. Per le sue giocate è stato paragonato a Gianluca Zambrotta, al quale lo stesso Spinazzola ha dichiarato d'ispirarsi.

Carriera

Club

Gli inizi tra Siena, Juventus e prestiti

Cresce nel settore giovanile della Virtus Foligno, rimanendovi dai 6 ai 14 anni, quando viene prelevato dal Siena. Dopo un triennio in Toscana, nel 2010 viene acquistato dalla Juventus. Rimane nel vivaio bianconero per il successivo biennio, partecipando alla vittoria del Torneo di Viareggio 2012 (in cui viene premiato come miglior giocatore della competizione).

Nel luglio del 2012 il club torinese lo manda in prestito all'Empoli, dove Spinazzola debutta in Serie B il 1º settembre 2012, alla seconda giornata, entrando al posto di Andrea Cristiano; due settimane più tardi mette a segno la prima rete tra i cadetti, nella partita persa contro il Livorno. Prelevato dal Lanciano in prestito nel gennaio 2013, conclude in Abruzzo la stagione.

Torna in prestito a Siena per la stagione 2013-2014, ancora tra i cadetti, poi fa rientro alla Juventus per il sopravvenuto fallimento della società toscana.

Atalanta, Vicenza e Perugia

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Spinazzola in riscaldamento prepartita nel 2014, durante la sua prima esperienza bergamasca.

 

L'11 agosto 2014 si trasferisce a titolo temporaneo all'Atalanta. Fa il suo esordio in gare ufficiali con la squadra bergamasca il 23 dello stesso mese, in Atalanta-Pisa (2-0) di Coppa Italia, nella quale realizza anche il suo primo gol con la nuova squadra. Il successivo 31 agosto, a 21 anni, fa il suo esordio in Serie A, subentrando a Marcelo Estigarribia alla prima giornata di campionato.

Il 2 febbraio 2015 passa in prestito al Vicenza, in Serie B: lascia quindi dopo sei mesi Bergamo con un bilancio totale di un gol in 5 presenze (2 in Serie A e 3 in Coppa Italia) con la maglia nerazzurra. Cinque giorni dopo il suo approdo alla squadra berica, debutta nel finale della partita vinta per 3-1 in casa contro il Perugia; con i veneti colleziona in tutto 10 presenze, la maggior parte delle quali subentrando dalla panchina.

Nel luglio 2015 passa in prestito proprio al Perugia, sempre tra i cadetti. Con gli umbri s'impone subito titolare, pur disputando un anonimo campionato di centro classifica; la stagione è tuttavia una svolta per Spinazzola sul piano personale poiché, nel corso della stessa, il tecnico Pierpaolo Bisoli lo imposta definitivamente come terzino.

I ritorni a Bergamo e Torino

Nell'estate del 2016 viene nuovamente ceduto, stavolta in prestito biennale, all'Atalanta con cui gioca la sua prima partita della stagione 2016-2017 il 13 agosto 2016, scendendo in campo da titolare nella vittoria casalinga per 3-0 nel terzo turno di Coppa Italia contro la Cremonese. Viene impiegato con continuità dall'allenatore Gian Piero Gasperini, e ottiene 30 presenze in un campionato storico per gli orobici, chiuso al quarto posto della classifica, loro miglior piazzamento di sempre in Serie A. Nell'annata seguente, l'ultima a Bergamo, il 28 settembre 2017 debutta nelle coppe europee, nella partita della fase a gironi di Europa League pareggiata per 1-1 in casa dell'Olympique Lione. La stagione del difensore s'interrompe tuttavia nella primavera 2018: quella che all'apparenza pare una semplice distorsione al ginocchio destro si palesa come una lesione del legamento crociato anteriore, che lo costringe all'intervento chirurgico.

Ancora convalescente dall'intervento al ginocchio, nel luglio del 2018 fa ritorno alla Juventus. I postumi dell'infortunio fanno slittare il suo rientro in campo, tanto che il giocatore debutta in maglia bianconera non prima del 12 gennaio 2019, nella vittoriosa gara di Coppa Italia sul campo del Bologna (2-0). Il successivo 12 marzo esordisce anche in UEFA Champions League, nella partita di ritorno degli ottavi di finale vinta per 3-0 a Torino contro l'Atlético Madrid. Ottiene solamente 10 presenze in campionato, ma nella sua unica stagione con la Juventus si fregia della vittoria della Supercoppa italiana e dello scudetto, i primi trofei della sua carriera.

Roma

Nel giugno 2019 viene ceduto a titolo definitivo alla Roma, coinvolto in uno scambio di mercato che contestualmente porta Luca Pellegrini a Torino, più 7,5 milioni di euro nelle casse dei bianconeri. Debutta in maglia giallorossa il successivo 15 settembre, in occasione del successo casalingo di campionato contro il Sassuolo (4-2); quattro giorni dopo debutta in giallorosso anche in Europa League, nella partita vinta in casa contro l'İstanbul Başakşehir (4-0). Il 3 ottobre seguente Spinazzola segna la prima rete per la Roma, nonché la sua prima rete internazionale, nel match di Europa League in casa del Wolfsberger (1-1).

Frattanto nel gennaio del 2020 è molto vicino a vestire la maglia dell'Inter in uno scambio che avrebbe visto Politano fare il percorso inverso, tanto che per entrambi furono effettuate le visite mediche di rito, salvo poi sfumare il tutto in seguito a un ripensamento dei nerazzurri. Rimasto quindi a Roma, il successivo 19 luglio trova il primo gol coi giallorossi in massima serie, nel 2-2 interno proprio contro i milanesi. Nel finale di stagione, ma soprattutto in quella successiva, diviene uno degli inamovibili del tecnico Paulo Fonseca.

Il grave infortunio patito nel luglio 2021 con la maglia della nazionale, durante il campionato d'Europa 2020, lo costringe a saltare la quasi totalità della stagione seguente. Fa il suo rientro in campo con la Roma dopo dieci mesi, il 9 maggio 2022, allo scadere della sconfitta esterna 2-0 in campionato contro la Fiorentina. Il 25 dello stesso mese partecipa al successo nella UEFA Europa Conference League, il primo trofeo confederale della storia giallorossa oltreché per lo stesso Spinazzola, subentrando nel corso della vittoriosa finale di Tirana contro il Feyenoord (1-0).

Nazionale

Ha giocato in maglia azzurra giovanile 2 partite amichevoli, una con l'Under-19 e l'altra con l'Under-20.

Il 18 marzo 2017 riceve la sua prima chiamata in nazionale maggiore, da parte del commissario tecnico Gian Piero Ventura, in occasione della gara contro l'Albania valevole per le qualificazioni UEFA al campionato del mondo 2018. Debutta il 28 marzo 2017, a 24 anni, subentrando a Zappacosta al 62' della vittoriosa amichevole contro i Paesi Bassi (2-1) ad Amsterdam. Il 7 giugno seguente viene schierato per la prima volta titolare nell'amichevole di Nizza vinta 3-0 contro l'Uruguay.

Dal 2019 viene utilizzato con continuità dal CT Roberto Mancini, alternandosi con Emerson Palmieri come terzino sinistro.

Nel giugno 2021 è inserito nella rosa dei 26 convocati per il campionato d'Europa 2020, posticipato di un anno a causa del covid19. Scelto come titolare, si segnala tra i migliori elementi dell'edizione, venendo eletto miglior giocatore della partita inaugurale, giocata a Roma e vinta per 3-0 contro la Turchia, e della sfida degli ottavi di finale a Wembley contro l'Austria, battuta per 2-1 ai tempi supplementari; tuttavia, nella gara dei quarti di finale vinta dagli azzurri per 2-1 contro il Belgio, subisce la rottura del tendine di Achille sinistro, terminando anzitempo il suo torneo. Laureatosi campione d'Europa in virtù della vittoria azzurra nella finale di Londra contro i padroni di casa dell'Inghilterra, Spinazzola viene inoltre inserito nell'XI All Star Team dell'edizione.

Palmarès

Club

Competizioni giovanili

Competizioni nazionali

Competizioni internazionali

Nazionale

Individuale

Onorificenze

Cavaliere Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere Ordine al merito della Repubblica italiana
  «Riconoscimento dei valori sportivi e dello spirito nazionale che hanno animato la vittoria italiana al campionato europeo di calcio UEFA Euro 2020»
— Roma, 16 luglio 2021. Di iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana.

 

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1947398563_Juve2017.jpg.deced29b2cf9e3431d7268c59c8dcc63.jpgLEONARDO SPINAZZOLA  1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg      

 

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«Stando alla Juventus ho visto la mentalità vincente, i giocatori campioni fuori e dentro al campo e quindi penso di essere nell’età giusta per dare il mio meglio. Sono molto felice della stagione passata l’anno scorso con la Juventus perché sono andato oltre le mie aspettative. Il primo anno in bianconero ho subito il diverso spessore della squadra, la pressione di vincere sempre, un’altra mentalità, ed è stato tutto difficile. In più ho avuto l’infortunio e per me è stata tutta una rincorsa su tutto. Sono migliorato tanto».

 
EMANUELE ATTURO, ULTIMOUOMO.COM 4 LUGLIO 2019
Con la fantasia finanziaria dei giorni di calciomercato a ridosso del 30 giugno, Juventus e Roma hanno completato lo scambio tra Luca Pellegrini e Leonardo Spinazzola. Le cifre dell’operazione sono difficili da capire senza un po’ di contesto: Pellegrini è costato ai bianconeri 22 milioni di euro; Spinazzola ai giallorossi 29,5 milioni. Quest’ultimo è il terzo acquisto più costoso della storia della Roma e anche Pellegrini si piazza piuttosto in alto nella classifica della Juventus, sopra a gente come Patrick Vieira o Zlatan Ibrahimovic.
Lo scambio è interessante per diverse ragioni: ha coinvolto due squadre di primo livello e due giovani italiani, anche se hanno sei anni di differenza, che giocano nello stesso ruolo, anche se in modi completamente diversi.
Se in Pellegrini la Juventus ha visto soprattutto un investimento per il futuro, Spinazzola con tutta probabilità arriverà alla Roma per fare il titolare. Da qui la differenza di costo fra i due giocatori, di circa 7 milioni. Spinazzola ha 26 anni, 60 presenze in Serie A e 7 con la Nazionale maggiore. Un giocatore, quindi, già definito nei suoi pregi e difetti. 
Spinazzola, soprattutto, è un giocatore molto peculiare, con una formazione calcistica per certi versi unica. Ha giocato tutta la carriera da esterno alto, e in quel ruolo ha vinto il premio “Golden Boy” al torneo di Viareggio nel 2012. Nei vari prestiti però non è riuscito a fare davvero la differenza, producendo troppo poco per un giocatore offensivo, anzi, praticamente niente. Spinazzola ha segnato appena 3 gol tra i professionisti. Quando è arrivato a Perugia, nel 2015, andava per i 23 anni e non si capiva ancora quale fosse la sua utilità in campo. Fino a gennaio non ha praticamente giocato, poi Bisoli gli ha spiegato che se non si fosse abbassato terzino non avrebbe avuto una carriera: «Lo prese il direttore, non lo conoscevo. Avrebbe dovuto fare la mezzala o l’esterno alto. Non mi convinceva. Gli dissi ‘o giochi terzino o secondo me non va…’ e lui rispose ‘non so fare le diagonali mister’ così ci siamo messi lì a ripeterle fino allo sfinimento. Poi… volava!».
È un aspetto che lui stesso ha sottolineato quando ho dovuto spiegare le difficoltà all’inizio della carriera: «Non devo dare colpa a nessuno tranne che a me, forse ero un pochino acerbo, di testa, ma anche il ruolo… da esterno offensivo devi fare gol, io non ne ho mai fatti tanti. Abbassandomi ho molte più prospettive». Spinazzola dice di ispirarsi a Zambrotta – anche lui nato ala e diventato terzino –, ma le partite in Serie B col Perugia rimangono di fatto le uniche giocate da terzino, almeno fino a quest’anno. Alla Juve Spinazzola ha pagato i problemi fisici nel primo anno, mentre in questa stagione Allegri non si è fidato completamente di lui, per poi mandarlo in campo nella ormai iconica partita di ritorno contro l’Atletico Madrid. In quell’occasione Spinazzola ha mostrato il meglio del suo repertorio: grande intensità, con e senza palla, capacità di puntare l’uomo e schiacciare la difesa avversaria.
«Ha fatto davvero una grande partita a sinistra» ha detto Allegri ai microfoni. Complessivamente, però, Spinazzola non ha giocato molto, e la partita contro l’Atletico ha rappresentato più che altro una promessa per un futuro in cui l’esterno di Foligno sarebbe diventato più importante. Spinazzola è un giocatore dalle caratteristiche esasperate, eccezionale in alcuni aspetti del gioco e indecifrabile in altri. Da sinistra, ama ricevere palla sui piedi e correre sulla fascia minacciando sempre di rientrare verso il centro del campo con il piede destro. La capacità di saltare l’uomo è senza dubbio la migliore qualità di Spinazzola: per la leggerezza della corsa, ma anche per un repertorio di finte in corsa sempre in grado di sbilanciare l’avversario. Lo scorso anno ha provato 2,7 dribbling ogni 90’, ma nelle stagioni precedenti con l’Atalanta – dove aveva più continuità – si è andato oltre i quattro – numeri significativi per un esterno basso. Spinazzola è un giocatore che ha bisogno di non riflettere troppo ma di spingere in avanti col pallone a tavoletta. Far avanzare la squadra con la palla è la singola situazione di gioco in cui è più efficace. 
Anche perché arrivato negli ultimi metri Spinazzola non riesce sempre a definire la mole di situazioni di vantaggio prodotte. Con l’Atalanta ha messo insieme 9 assist in due stagioni: non pochi, ma neanche molti considerato il numero di situazioni che Spinazzola genera, e anche la tradizionale produttività degli esterni di Gasperini. Per fare un esempio, quest’anno Castagne ha prodotto 5 gol e 2 assist in poco più di 20 partite. Spinazzola è un giocatore istintivo e quando arriva negli ultimi metri non possiede grandi letture.
In generale, più il gioco rallenta e più il talento di Spinazzola si normalizza. Per questo ha offerto il meglio di sé con l’Atalanta di Gasperini, una squadra che gioca a grande ritmi e sempre in verticale, chiedendo ai giocatori grandi responsabilità individuali soprattutto nella conduzione del pallone. Per questo la sua migliore prestazione con la Juve è coincisa con quella più proattiva e giocata ad alti ritmi.
Nel gioco di passaggi Spinazzola non è particolarmente brillante: giocare a piede invertito lo limita in certe situazioni e dirada lo spettro delle sue possibilità. In fase difensiva è molto efficace quando può difendere in avanti, sapendo di essere protetto, mentre la sua solidità in una linea a quattro è ancora tutta da testare, visto che ad alti livelli ci ha giocato oggettivamente poco.
In ogni caso, Spinazzola è un profilo davvero unico: quanti terzini a piede invertito che puntano così tanto l’uomo esistono in Europa?
Per brillare, il talento di Spinazzola ha bisogno del contesto che renda più efficaci questi pregi, evitando di infilarlo in situazioni in cui è in difficoltà. Non è ancora chiaro se la Roma di Fonseca sia il contesto adatto a lui. Se da una parte il tecnico portoghese ama i terzini con un’interpretazione molto offensiva, che restino molto alti sin dalle prime fasi dell’azione, d’altra parte ama farli attaccare soprattutto senza palla, e il gioco di controllo basato sul dominio del pallone non per forza si adatta bene alle caratteristiche più istintive dell’ex terzino della Juve. Sulla possibilità di giocare a destra Spinazzola ha detto che è solo questione di “abitudine”, anche se le sue migliori qualità col pallone, schierato sul suo piede naturale, potrebbero essere limitate e la Roma da quel lato dovrebbe comunque avere Florenzi come prima opzione.
Detto questo, Spinazzola è un giocatore ancora giovane e che ha già dimostrato di poter fare la differenza ad alti livelli se messo nelle giuste condizioni: l’acquisto della Roma è senz’altro ambizioso e conferma quella dimensione di “coraggio” più volte evocata da Fonseca da quando è arrivato a Roma. Sarebbe sbagliato etichettarlo come semplice cosmesi finanziaria. Il sistema tattico di Fonseca e l’ambiente della Roma d’altra parte saranno senz’altro probanti per il talento di Spinazzola, dandoci una misura più precisa della dimensione calcistica di uno dei giocatori più peculiari del calcio italiano.
 

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