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Morpheus ©

SCI ALPINO - Coppa del Mondo di 2018/19

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Mostruoso Feller nella prima manche... Speriamo non esca nella seconda perché questo è matto completo sefz

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Pazzesco Noel... In prima manche rifila 4 decimi a Feller, 7 decimi a Kristoffersen e Pinturault e 9 decimi al cannibale Hirscher! 

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Bellissimo l'omaggio di Goggia a Vonn al traguardo che saluta Cortina,americana uscita peccato perchè stava andando forte,out anche Stuhec e Gut 

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Per ora guida Weirather 5 la nostra Brignone in attesa anche di Shiffrin

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Ed eccola qui sefz

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Bell'intervista di Goggia alla Rai e le sue parole per il suo idolo Vonn che oggi saluta Cortina,queste cose mi mettono una tristezza infinita

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Peccato Manfred

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Grange, infortunio al ginocchio

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Yule prodigioso, era praticamente fuori al primo intertempo

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Sci Alpino: a Cortina brilla la stella di Mikaela Shiffrin, a Wengen si celebra la prima volta di Clement Noel

Mikaela_Shiffrin_Sportler_des_Jahres_%C3

E’ un’altra grande giornata di Coppa del Mondo di sci alpino che si divide tra Italia e Svizzera sempre e solo nelle splendide e classiche cornici di Cortina d’Ampezzo e di Wengen dove si son divise le attività donne e uomini.

 

Donne che sull’Olimpia delle Tofane danno vita alla terza prova in velocità in tre giorni questa volta in modalità super-g e dove si è trovata una super Mikaela Shiffrin: la fuoriclasse statunitense si conferma in questa stagione con un feeling pazzesco e piazza la terza vittoria stagionale in superficie veloce andando a piazzare il trionfo davanti a Tina Weirather di sedici centesimi e a Tamara Tippler che regala un altro podio alla forte squadra austriaca distaccata di 18; italiane ancora abbastanza lontane dalla vetta con Brignone undicesima migliore delle azzurre, Elena Curtoni 14ma, Marsaglia 17ma, Fanchini 27ma, Bassino 31ma, mentre vanno fuori Hofer, Sosio, e Delago; Lindsey Vonn ancora alle prese con la ricerca del feeling migliore con gli sci esce anch’essa fuori gara assieme a Stuhec, Gisin, Gut-Behremi, e Worley.

 

Tra gli uomini a Wengen in ambito tecnico, nello slalom speciale la vittoria va Clement Noel che conferma il grande talento e timbra il cartellino con l’appuntamento alla vittoria precedendo Manuel Feller che chiude secondo a 8 centesimi e Marcel Hirscher in rimonta dalla quinta posizione a 10 che finisce comunque sul podio. Noel continua a seminare in Coppa del Mondo e sta iniziando a raccogliere dei frutti davvero preziosi del suo lavoro sciando in modo eccezionale sotto tutti i punti di vista sia in prima che in seconda frazione con una velocità e una rapidità nei movimenti sempre puliti a dir poco incredibili; migliore degli italiani Gross nono, poi Moelgg dodicesimo, e infine Razzoli quindicesimo.

 

Appuntamento con lo sci alpino con il gigante maschile nel tempio invernale di Kitzbuhël venerdì 25 alle 11:30.

 

 

Continua su: http://discesalibera.org/2019/01/20/sci-alpino-a-cortina-brilla-la-stella-di-mikaela-shiffrin-a-wengen-si-celebra-la-prima-volta-di-clement-noel/

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Temo ci sia il ritiro di Lindsey Vonn...

 

Male alle ginocchia .oddio 

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3 minuti fa, Morpheus © ha scritto:

Temo ci sia il ritiro di Lindsey Vonn...

 

Male alle ginocchia .oddio 

Si ho letto ha detto che potrebbe essere la sua ultima oggi,spero di no e possa affrontare almeno i mondiali,comunque anche oggi nonostante tutto nel tratto centrale ha fatto segnare uno dei migliori tempi nonostante le sue condizioni ormai precarie,questo la dice lunga sulla grandezza di questa atleta,che è stata grandissima ma che è stata anche terribilmente sfortunata

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Bravissimi Noel e Feller il nuovo che avanza,grande seconda comunque anche di Hirscher che alla fine per poco non fa una rimonta assurda

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Mostruosa ancora una volta Mikaela che vola pure in Super G su una pista per lei meno conosciuta. 

 

Bellissima la seconda manche di slalom con una grande rimonta di Hirscher e ottimi i nuovi Noel e Feller che lo riescono a sopravanzare. 

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Il talento di Mrs. Lindsey Vonn

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Walt Disney disse una volta : “tu puoi disegnare, creare e costruire il posto più bello del mondo. Ma ci vogliono le persone per rendere il sogno realtà.”

Quando pensiamo a Walt Disney, pensiamo a milioni di sogni che guardando centinaia di suoi film abbiamo tutti noi creduto più di una volta che si potessero tramutare in realtà; crescendo poi, osservando alcuni atleti che hanno lasciato indelebilmente il segno nel libro dello sport attraverso le loro gesta che gli han permesso di segnare il tempo ed entrare nella storia direttamente dalla porta principale travolti dagli onori del caso, abbiamo davvero pensato che proprio quei sogni visti in quelle proiezioni, spesso, erano reali: Lindsey Vonn è stata una che ha fatto nascere pensieri come questi in quanto sciando ci ha spiegato come la meraviglia potesse travalicare ogni confine.

 

La bella Lindsey è stata brava a sfruttare al massimo tutto il suo talento arrivando a raggiungere le vette più alte del suo sport e di quello in generale, bypassando ogni tipo di sfortune di infortunio che ne han segnato la carriera, rialzandosi sempre più forte e e andando a centrare i suoi obiettivi. Sciare, disegnare, incantare, emozionare, dipingere: tanti verbi diversi tra loro ma uniti sotto il comune denominatore di questa infinita campionessa che li ha uniti spesso e volentieri sotto il prestigioso tempio della vittoria.

 

Una donna meravigliosa ancor prima dell’atleta, sempre disponibile con tutti senza sottrarsi mai a qualsiasi sorriso con i suoi appassionati: a differenza di molte altre star celebri sulla faccia del mondo, lei, è stata la più umana tra gli extraterrestri sportivi, una perla rara in un mondo che va sempre di fretta e cade spesso nell’indifferenza; l’amore attuato nel suo sport e nei confronti di tutti coloro che gli hanno dimostrato affetto e una dedizione assoluta nel lavoro effettuato sino ai minimi dettagli convolato a nozze con il suo talento, sono state le armi più grandi di una campionessa senza tempo che è stata in grado di unire il mondo sotto un’unica grande bandiera, la sua, portando chiunque dalla sua parte perché è davvero impossibile non amarla.

 

Anno dopo anno però è normale che il fisico ti presenti il conto dopo tanti stop, e forse adesso è arrivato il momento di fermarsi per dare un po’ sollievo a quelle ginocchia facendogli tirare il fiato e riposando; non sappiamo se quella di Cortina sia stata davvero l’ultima gara ufficiale per Lindsey Vonn abbracciata dalla nostra Sofia Goggia, un’altra perla rara in una mare immenso come quello dello sport, quello che è certo è che se addio dovrà essere questo verrà fatto con tutti gli onori possibili ed immaginabili dei questo mondo e non con la tristezza nel cuore, quegli onori che solo e soltanto una campionessa dell’elite più celebre nella sala dello Sport con la S maiuscola possa ottenere, salutando il mondo sportivo davvero come si deve davanti a  tutti noi cui abbiamo assistito alle sue gesta avendo avuto il privilegio di ammirarla nel corso di quel tempo che lei stessa si è impegnata con magia a fermare.

 

Già, questa volta, cercheremo noi di regalarle una emozione con la consapevolezza che non basterà per tutte le meraviglie che ci ha donato facendoci assistere, probabilmente, allo sci più bello che si sia mai visto.

 

http://discesalibera.org/2019/01/22/il-talento-di-mrs-lindsey-vonn/

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Dobbiamo essere grati alle persone che ci rendono felici, sono gli affascinanti giardinieri che rendono la nostra anima un fiore.

 

Marcel Proust, in un aforisma pazzesco, ha identificato una serie di sfaccettature fondamentali della vita un poco più di quattro righe: ha menzionato la felicità, il fascino, la bellezza, e anche la luce che ci circonda rendendo tutto più magico quando tutti questi fattori vanno a coniugarsi per comporre alla fine la sintesi più definita del sentirsi vivi.

 

Senza filosofeggiare più di tanto in dubbio che questa serie di emozioni possa scaturire anche nella vita di un atleta quando riesce a trasferire in professione quello che é il proprio amore: di quello di Sofia Goggia nei confronti dello sci ne abbiamo parlato in tutti gli aspetti fondamentali, e conoscendo quanto sia viscerale è difficile anche solo provare ad immaginare quanto siano stati questi mesi duri lontani da quel bianco magico e dalle competizioni; spesso quando le cose belle finiscono, ci intristiamo pensando che queste volano via facilmente rapidamente rubandoci anche gran parte del tempo, ma alla fine anche gli aspetti brutti terminano e ci insegnano sempre che una nuova alba sorge sempre, ed è possibile osservarla anche meglio di prima perché la vediamo con gli occhi più forti, più resistenti, forgiati dalla sofferenza e dai problemi, che alla fine fortificano. E’ il principio non solo del tempo che scorre inesorabilmente ma anche della vita.

 

In questi giorni la nostra atleta é in località Passo San Pellegrino per proseguire con gli allenamenti per poi spostarsi a Garmisch-Partenkirchen dove nel weekend riprenderá la Coppa del Mondo e dove la bella bergamasca parteciperá alla discesa di prova per testare il tutto. Ecco quindi il suo ritorno in pista dopo tanto tempo e dopo una sfortuna incredibile; ci vorrá del tempo naturalmente per riprendere la condizione e la confidenza con gli sci, ma questo é il primo mattoncino e la bella Sofia, dopo tanto tempo, si sta apprestando a metterlo; con calma e pazienza, con dedizione e serietà, la voglia di non fermarsi mai ha fatto anche questa volta la differenza e ha prevaricato sulla sfortuna.

 

Qui c’é un posto dove in estate, al mattino, si può ammirare la tranquillità del mare proprio sorgere del sole carpendo una calma difficilmente riscontrabile altrove e dove chi vi scrive si rifugia spesso e volentieri, una specie di calma apparente, come una sorta di preludio un qualcosa direttamente più determinante che sfocia nell’esplosione di una energia unica data dell’incrocio della nostra stella con le acque; con Sofia trovo delle analogie: basti pensare a quell’attimo prima che si apra il cancelletto di partenza, a tutta quella calma e a quel silenzio, provate anche solo per un istante a chiudere gli occhi contando sino a 3 e tentate di simulare quel momento, a fare quel carico di emozioni… E poi? E poi via. Giú con la fame, la rabbia nella discesa, e quelle linee a tratti poetiche ed eleganti e a tratti forti ed energiche, che denotano l’essenza di questa ragazza volta ad inseguire neve dopo neve un nuovo sogno per cui valga la pena esistere.

 

Tornando a Marcel Proust, Si parlava di felicità nel primo capoverso, e vedere quella che è stata la ragione scatenante di questo piccolo angolo di scrittura di mettere ai piedi con gli sci virgola e l’aspetto di gioia e dell’essere felice più ampio che si possa immaginare.

Si riparte quindi da Garmisch, verso una nuova alba da vedere ma sempre dallo stesso punto di ammirazione, quello situato al tuo fianco pronti a sostenerti che sia primo o ultimo posto, perché la gioia nel rivederti con quegli sci anche in un semplice allenamento o test, semplicemente, non si puó quantificare figuriamoci classificare.

 

Come diceva Ligabue qualche anno fa: “ora che ci sei, come io vorrei”, con quegli sci ai piedi e quel sorriso bello come quel mare su menzionato nel mese di agosto.

 

 

Bentornata Sofi, in bocca al lupo.

 

 

Continua su: http://discesalibera.org/2019/01/23/una-nuova-alba-sulle-nevi-piccola-grande-sofia/

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[mention=2244]Morpheus [/mention] La Goggia nelle storie di IG ti ha propsato il blog.
Ho visto, tremo da stamani per la felicitá .asd.oo

Non me lo aspettavo

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Nel tempio della velocità e della gloria respirando l’aria della storia: semplicemente Streif

Hahnekammrennen2011.jpg

“È difficile camminare sulle orme degli eroi, la loro falcata è troppo ampia.”

 

Prendendo in prestito un punto di vista molto caro a Turhan Raisev, letterato molto importante in terra bulgara, si può iniziare a definire un primo contorno ad ampio raggio per introdurre l’argomento di discussione inerente a quella che è semplicemente la pista più suggestiva di tutto lo sci alpino.

La località è Kitzbühel, un comune delizioso e incantevole con più di ottomila anime nel suo interno situato nel Tirolo in terra austriaca che dal lontano 1931 ospita annualmente il trofeo dell’Hahnenkamm, nome preso dalla montagna Hahnenkammrennen dove sulle piste Streif per l’ambito veloce, e Ganslern per l’ambito tecnico, vengono svolte le gare di Coppa del Mondo.

 

Oggi andremo alla scoperta della prima: quando senti nominare la Streif, capisci immediatamente che per quanto concerne lo sci alpino, lo sport invernale, e lo sport in senso generale (Come una sorta di insiemi dove gli uni contengono gli altri e si completano reciprocamente come una incantevole unità di intenti fra il cielo e il mare), questo nome è assoluto sinonimo diretto di storia, di imprese memorabili ed indelebili, e di coraggio.

 

Ci sono dei posti, all’interno del mondo dello sport, dove alcune cornici rappresentano l’esatta perfezione entro il quale poi si dipingerà un’opera che a prescindere sarà straordinaria: basti pensare a Montecarlo per la F1, all’Alpe d’Huéz per il ciclismo, a Wimbledon per il tennis, e proprio alla Streif per lo sci dove, quando vinci, hai quasi le stesse sensazioni degli allori forgiati dal sacro fuoco di Olimpia: pensate al cancelletto di partenza, dove gli atleti respirano non soltanto la tensione ma anche il peso della storia e del prestigio di questa pista praticamente unica al mondo: ci si lancia e si affronta subito la Mausefalle con il primo salto, poi è il turno della Steilhang, una doppia curva in contropendenza che anticipa il tratto centrale della pista, con il passo strettissimo del Brückenschuss cui segue la Steilhang dove l’atleta cerca la velocità massima e dove, probabilmente, si deciderà la prestazione; fase di ripido con l’Hausbergkante, che immette sul rettilineo finale dello Zielschuss.

Per i grandi campioni forgiati dagli onori di questo autentico tempio dello sport, l’albo d’oro dice che il primatista assoluto in discesa libera con cinque trionfi più una in super-g è l’elvetico Didier Cuche, mentre il percorso inverso è stato posto in essere dal grande Hermann Maier, con cinque vittorie in super-g e una in discesa; ad ogni modo entrambi sono nella storia di Kitzbuhël in ambito veloce con uno score totale di sei. Mentre in discesa si corre, come detto, dal 1931, in super-g la storia è molto più recente visto che si è partiti dal 1995. Le gare sono esclusivamente maschili anche se dal 31 al 61 anche le donne hanno avuto la possibilità di gareggiare con Traudl Hecker, 10 volte campionessa austriaca, ha ottenuto due affermazioni (Record) nelle ultime 2 edizioni disputate.

 

Anche l’Italia, e soprattutto nella storia recente, ha un grande lustro in questa pista: in discesa fu il grande Kristian Ghedina, il 24 gennaio del 1998, a bagnare l’appuntamento azzurro con la vittoria; nel 2013 e nel 2017 invece Dominik Paris fu l’eroe della Streif entrando nella storia come l’unico azzurro a vincere ben 2 volte la discesa qui in Coppa del Mondo; Peter Fill invece è stato l’unico italiano a vincere in entrambi i segmenti di gara alzando il trofeo nel 2015 in super-g (Primo italiano) e nel 2016 in discesa.

 

La tavola l’abbiamo apparecchiata, e adesso non ci resta altro che sederci e goderci lo spettacolo offerto da questi autentici eroi alpini capaci di lanciarsi da 1.665 metri di altitudine anche a 145 km/h; l’appuntamento con la velocità a Kitzbuhël è previsto per domani alle 11:30 con il super-g, e sabato alla stessa ora con la discesa; ricordiamo altresì che le ragazze saranno impegnate a Garmisch-Partenkirchen sabato alle 10 con la discesa, e domenica alle 11.30 con il super-g.

 

Continua su: http://discesalibera.org/2019/01/24/nel-tempio-della-velocita-e-della-gloria-respirando-laria-della-storia-semplicemente-streif/

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Jansrud salta Kitz

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Domani LA DISCESA

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