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Lemon11

In caso di sospensione della serie A cosa succede alle italiane in europa ?

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Joined: 28-Jan-2007
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I play off,eh? Pur di non vederci vincere di nuovo ,sarebbero disposti pure a mettere in gioco l' Atalanta. 

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36 minuti fa, Galia1990 ha scritto:

I play off,eh? Pur di non vederci vincere di nuovo ,sarebbero disposti pure a mettere in gioco l' Atalanta. 

E lo vincerebbe tranquillamente per me amico.....

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7 minuti fa, mma fighter ha scritto:

E lo vincerebbe tranquillamente per me amico.....

 

Li detesto,spero proprio di no! Ma pure l 'inter detesto...

No no niente playoff per carità :D

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Joined: 07-Apr-2019
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2 minuti fa, Galia1990 ha scritto:

 

Li detesto,spero proprio di no! Ma pure l 'inter detesto...

No no niente playoff per carità :D

Infatti la Juventus deve cacciare, per una volta, le palle e rifiutare questi teatrini !

Anche se penso, che tra una ventina di giorni le cose miglioreranno un po' (sempre se le persone rispettano le regole) e si ritornerà a giocare....oggi ad esempio a Codogno, per la prima volta non ci sono stati contagi....

Speriamo bene....

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Joined: 28-Jan-2007
3150 messaggi
7 minuti fa, mma fighter ha scritto:

Infatti la Juventus deve cacciare, per una volta, le palle e rifiutare questi teatrini !

Anche se penso, che tra una ventina di giorni le cose miglioreranno un po' (sempre se le persone rispettano le regole) e si ritornerà a giocare....oggi ad esempio a Codogno, per la prima volta non ci sono stati contagi....

Speriamo bene....

Quanto vorrei che fosse così,ma ne dubito sai? magari iniziamo ad uscirne noi un poco,ma il resto d'Europa sta agli inizi.

O.T. a parte, io congelerei la classifica e non assegnerei il titolo,punto.

Da noi i cartoni non sono di casa.

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Joined: 07-Apr-2019
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2 minuti fa, Galia1990 ha scritto:

Quanto vorrei che fosse così,ma ne dubito sai? magari iniziamo ad uscirne noi un poco,ma il resto d'Europa sta agli inizi.

O.T. a parte, io congelerei la classifica e non assegnerei il titolo,punto.

Da noi i cartoni non sono di casa.

Sarò duro amico, ma vediamoci i c***i nostri...che l'Europa appena può e né ha l'occasione, si gira di spalle e se né fotte dei nostri problemi !

 

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Joined: 21-Jul-2006
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18 minuti fa, mma fighter ha scritto:

Infatti la Juventus deve cacciare, per una volta, le palle e rifiutare questi teatrini !

Anche se penso, che tra una ventina di giorni le cose miglioreranno un po' (sempre se le persone rispettano le regole) e si ritornerà a giocare....oggi ad esempio a Codogno, per la prima volta non ci sono stati contagi....

Speriamo bene....

Esatto si spera, ma poi ci sarà il tempo per far tutte le partite che mancano? 

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Joined: 21-Jul-2006
52530 messaggi
1 ora fa, Galia1990 ha scritto:

I play off,eh? Pur di non vederci vincere di nuovo ,sarebbero disposti pure a mettere in gioco l' Atalanta. 

 

34 minuti fa, mma fighter ha scritto:

E lo vincerebbe tranquillamente per me amico.....

Esatto I Plat off li vincerebbe l Atalanta, e con le regole dei play off la semifinale dovrebbe essere proprio juve Atalanta e l altra Lazio Inter. 

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Joined: 18-Oct-2008
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Inviato (modificato)
8 hours ago, Bianconero dentro said:

Non c'è nessuna prova che la FIGC l'abbia assegnato il titolo, non trovano la delibera sefz

E poi, permettimi, ma la logica che si assegni un titolo con mezzo girone di ritorno da giocare e con la prima che ha un punto di vantaggio sulla seconda non ha nessuna logica.

Non è che adesso che abbiamo un punto in più la logica dice che noi siamo nel giusto e loro sono i ladri mentre viceversa avremmo accettato tutto senza fare il minimo reclamo.

Non è che se hai fatto una porcata prima la devi ribadire 100 anni dopo.

Inoltre, ed è quello che per me taglia la testa al toro, il regolamento sia federale che della FIGC non prevede assegnazione di titoli in anticipo e tu stai giocando con questo regolamento, non con quello di 100 anni fa: se una cosa non è prevista, non è che puoi dire "ah, però durante le guerre puniche si è fatto così" perché chi sta dall'altra parte ti riderebbe (giustamente) in faccia e impugnerebbe ovunque la decisione.

Hanno assegnato uno scudetto a squadre arrivate terze, se assegnano uno scudetto con 12 partite da giocare e due squadre a 1 punto di distanza è una porcata uguale: allora lo assegnarono al Genoa perché ritenuto più forte da Lazzie, se ci dobbiamo basare su tale criterio da domani mi guardo le bocce sefz

 

Codesta è la patetica scusa della lazio (che poi, per inciso, all'epoca era veramente come fare giocare Juve-agliana oggi) ...comunque per questo non si trovano neanche alcune elezioni papali eppure sono storicamente riconosciute... oppure non si trovano distinte, referti arbitrali perfino di alcuni mondiali, pure i blueprints originali del Saturno V  sono andati distrutti, etc. etc., che si fa,  si dichiara che è una cospirazione globale e va annullato tutto?

... se una cosa non è prevista dai regolamenti in tutti i casi ed i campi del mondo ci si rifà ai precedenti (perfino in campo medico se non hai un protocollo per quel caso ti rifai al caso più  simile per agire figuriamoci) ... perdendo regolarmente visto che per impugnare una cosa del genere dovresti dimostrare la disparità di trattamento, una differenza sostanziale negli eventi, nelle motivazioni, insomma dimostrare che all'interruzione del campionato, in questo caso, non è applicabile la stessa decisione avvenuta in eventi identici e non solo questo ma che la delibera stessa non è valida per una qualche motivazione ... cosa che giusto a napoli possono inventarsi...  il calcio, o qualunque altro sport, non ha motivo di non farlo... qui si dice che se crei un precedente non puoi decidere, o meglio non dovresti decidere, in modo diverso successivamente... del resto non potresti assegnare niente se non assegni anche il titolo... lo devono assegnare, poi tocca a noi dire "no grazie" sennò non ne escono (basta uno che faccia casino) anche perché se non usano una classifica congelata ad un certo turno le stesse identiche exceptio varrebbero per scegliere chi va in coppa (i.e. perché la roma non in cl con soli tre punti dai bergamaschi?),  chi retrocede (perché il lecce in B ad un punto o pari merito con altri?), chi viene promosso etc. etc. ... non è che va bene per non scegliere il vincitore ma va bene per scegliere il resto, non si può usare la classifica per dire questo si ma per questo no, quella si che è una porcata, e questo si che è discriminatane ed impugnabile... del resto sanno benissimo che andrebbe fatto così e lo si vede dallo sbraitare di lotito e dalle fantasiose alternative, quelle si completamente fuori da ogni senso, su cui si scervellano come i play off per esempio... ma anche in questo caso valgono le exceptio su chi ci deve partecipare... la porcata è esattamente il contrario non seguire la classifica, o, peggio ancora, usarla solo per quello che ti fa "comodo", e rifiutare un precedente che te stesso hai fatto portando tutto all'arbitrarietà più completa (anche s in FIGC sono abituati)... 

 

:sventola::sventola::sventola::sventola:

Modificato da gianky99
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Joined: 18-Oct-2008
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6 hours ago, Ca$a said:

Sostanzialmente se la Juve rimane prima o non assegnare o playoff

Se è dietro assegnare

.quoto.quoto.quoto.quoto

 

 

 

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Ospite
Joined: 28-Mar-2024
0 messaggi

noi primi con il cartone e la CL 

le altre possono pure andare a ca**re... onestamente chissene...

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10 minuti fa, GoranSnow ha scritto:

noi primi con il cartone e la CL 

le altre possono pure andare a ca**re... onestamente chissene...

Io il cartone me lo prendo tranquillamente....non faccio lo schizzinoso come qualcun'altro !

Anzi....godrei non poco

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Joined: 20-Jul-2005
62342 messaggi
6 hours ago, mma fighter said:

Io il cartone me lo prendo tranquillamente....non faccio lo schizzinoso come qualcun'altro !

Anzi....godrei non poco

 

Ma infatti, non sarebbe di certo di cartone.

Sarebbe di cartone quello vinto ai playoff.

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Joined: 07-Jul-2008
53587 messaggi

La cosa che trovo più ridicola in assoluto è che in casa Lazio sono veramente convinti di aver già vinto lo scudetto 

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Joined: 07-Apr-2019
27005 messaggi
4 ore fa, MaZzA ha scritto:

 

Ma infatti, non sarebbe di certo di cartone.

Sarebbe di cartone quello vinto ai playoff.

La società non deve accettare....per una volta cacciassero i co*****i e facessero i duri !

Sto buonismo ha rotto i co*****i.....

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Joined: 09-Feb-2007
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20 ore fa, gianky99 ha scritto:

 

Codesta è la patetica scusa della lazio (che poi, per inciso, all'epoca era veramente come fare giocare Juve-agliana oggi) ...

Questa è la cronaca dello scudetto che farebbe giurisprudenza e precedente, estratta da un giornale (Avvenire) che credo non abbia nessuna particolare inclinazione calcistica sefz

Anche il solo leggerlo, un delicato senso di nausea lo dà.

 

Sospensione ab libitum per ragion di Stato, anacronistica anomalia all’italiana: scudetto a tavolino per il Genoa nell’unico torneo mai concluso nella storia del calcio. I fatti risalgono al 23 maggio 1915, l’ingresso nella Grande Guerra, la chiamata in trincea a 90 minuti dal termine parziale, coi rossoblù capoclassifica (girone Nord) insieme a Lazio (Centro) e l’estinto Internazionale Napoli (Sud). Ultimati i raggruppamenti nelle tre fasi eliminatorie, il regolamento prevedeva poi semifinali e doppia finale nazionale. Ma a differenza di podismo, ciclismo e ippica, l’idea di riprenderlo silenziate sul fronte armi e cannoni spinse al blocco la Figc presieduta dall’aristocratico Carlo Montù, consegnando agli storici l’onore della prova per l’assegnazione del podio più ambito. Non solo, perché l’enigma sta pure nel momento del conferimento postumo: la prima versione rimanda al 1919 l’iscrizione del tricolore all’Albo, quando un giovane Vittorio Pozzo (epurato trainer del Torino) s’oppose al Settimo Sigillo grifone: «Se noi avessimo battuto il Genoa anche nella partita di ritorno - puntando sul mancato scontro diretto, ricorderà l’iridato allenatore dei Mondiali ’34 e ’38 - il Torino sarebbe passato in testa e il campionato sarebbe stato nostro». La seconda tesi, suffragata da onorificenze e festeggiamenti, rinvia invece al 1921 l’ascrizione per tabulas genoana. Però ancora tra le proteste, perché negli archivi di Via Allegri non c’è traccia della delibera federale e la storia della Lazio, adesso, rivendica equità nel verdetto. Più che ingiusto, arbitrario.

Oltre la cabala nel pronostico delle gare mancanti (se nella rivendicazione del girone campano l’Internazionale è senza legittimi eredi, al Centro la Lazio era sicura del primo posto in classifica mentre nel rush finale del girone Nord sia Torino che Inter potevano riagganciare in testa il Genoa, differendo l’esito in un probabilistico spareggio a tre), l’inedito vizio è un clamoroso conflitto d’interessi sulla coscienza del club tra i pionieri d’Italia, indiscutibilmente il più forte sul campo, ma non senza peccati né macchia. Nella stagione 1921/22, quando si ritiene finì d’ufficio lo scudetto al Genoa, il calcio italiano era infatti nel mezzo del più grosso scisma della sua storia, culminato nella scissione tra la Figc di Luigi Bozino e la Confederazione calcistica italiana (Cci).

I riformisti dell’ala oltranzista (con loro i transfughi di Pro Vercelli, Juventus, Torino, Casale, Genoa, Milan, Inter e Lazio: seppur delegittimati dalla Fifa, organizzarono un campionato scissionista) erano guidati da Edoardo “Dadin” Pasteur, figura di livello tra i proto-pionieri del calcio, nel 1898 tra i padri costituenti dell’originaria Federazione Italiana Football, ma soprattutto socio, direttore, segretario e per molti anni pure presidente del Genoa di Ponte Carrega. La faziosa lotta Figc-Cci montò in un’aspra battaglia condotta a suon di mozioni e regolamenti rivoluzionari, pensati per stravolgere la formulazione del torneo, con l’obiettivo di renderlo più godibile e praticabile ai maggiori club (si pensava a 24 squadre invece di 50 o 72): già il 20 novembre del 1921 nella sede de La giornalaccio rosa della Sport di Emilio Colombo (sua una commissione paritetica di conciliazione) e poi il 7 dicembre 1921 a Brusnengo nella villa di Enrico Olivetti (capo fila Figc per la Lega Nord), si raggiunse un’intesa tra i due gruppi, culminata il 26 Giugno 1922 nel cosiddetto Compromesso Colombo (dal nome di Emilio, giornalista e arbitro della contesa), in cui la linea dura dei separatisti Cci prevalse sui conservatori Figc: ritrovata l’unità, rientrò l’emorragia dei fuoriusciti. Ebbene, stando proprio alla ricostruzione della Fondazione Genoa 1893 (ente di memoria storica rossoblù), proprio alla fine del 1921, cioè nel mezzo dell’arbitrato, la Figc di Bozino consegnò al Genoa il titolo di Prima Categoria 1914/15, festeggiato nel Restaurant Francia la sera dell’11 dicembre 1921. La cosa, per quanto finora sottaciuta, avvenne in parallelo all’accordo di Brusnengo, raggiunta la riconciliazione tra l’ala di Bozino (Figc) e gli innovatori di Pasteur (Cci). Da qui la domanda nel sospetto se non sia riduttivo, come perseverano gli statistici, limitarsi ad investigare solo sulla probabilità nell’intreccio dei mancati risultati in campo, sviando l’atipica coincidenza “scissione/scudetto”, forse il cuore dell’accordo per lo scudetto: si nasconde qui il segreto di un tacito do ut des escogitato dai vertici federali per addolcire i ribelli?

Non stupisca la tesi del complotto: al campionato del 1915 ambiva talmente il creativo imprenditore George Davidson (presidente dei grifoni, ma pure della Federazione Ciclistica) che le provò davvero tutte pur di primeggiare. Processato per lesa sportività, quel Genoa rischiò la radiazione aggirato il regolamento negli scandali per la compravendita al mercato nero. Strappò al Milan il “figlio di Dio” Renzo De Vecchi per la cifra record di 24mila lire e, staccati in gran segreto due assegni da 1.600 lire ciascuno, prelevò dall’Andrea Doria Santamaria e Sardi, rescissa la clausola tra dilettanti. Sull’onda di un’iniziativa dei tifosi laziali, nel Centenario della Grande Guerra la Figc ha così riaperto il caso, come la Germania nel 2007 ( Viktoria Berlino-Hanau, rivista 113 anni dopo). Una commissione di cinque saggi nominata dall’ex presidente Tavecchio, nel 2016 ha riesaminato la rivendicazione: «L’unica soluzione per rimediare alle evidenti omissioni commesse dalla Federazione nell’assegnazione del titolo di campione d’Italia 1915 al Genoa rimane quella di attribuire ex aequo alla Lazio il medesimo titolo per quell’anno. Pertanto al momento della sospensione del campionato la Lazio si trovava in una posizione addirittura migliore del Genoa». Silente il Consiglio Federale, da oltre un secolo la vicenda resta però insoluta. Bacheche alla mano, i laziali perseverano nel reclamo e i genoani pare acconsentano puntando al baratto nel revisionismo di un altro scudetto scomodo: Stella sul petto, passeranno all’incasso dopo lo scippo bolognese del 1925. Un altro buco nero. Ci penserà Gravina a rimettere le cose in ordine?

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Ah, da tener conto che lo scudetto fu assegnato non perché il Genoa era primo (lo era a maggior ragione la Lazio), ma perché la Lazio venne considerata più scarsa sefz

Modificato da Bianconero dentro

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3 hours ago, Bianconero dentro said:

Questa è la cronaca dello scudetto che farebbe giurisprudenza e precedente, estratta da un giornale (Avvenire) che credo non abbia nessuna particolare inclinazione calcistica sefz

Anche il solo leggerlo, un delicato senso di nausea lo dà.

 

Sospensione ab libitum per ragion di Stato, anacronistica anomalia all’italiana: scudetto a tavolino per il Genoa nell’unico torneo mai concluso nella storia del calcio. I fatti risalgono al 23 maggio 1915, l’ingresso nella Grande Guerra, la chiamata in trincea a 90 minuti dal termine parziale, coi rossoblù capoclassifica (girone Nord) insieme a Lazio (Centro) e l’estinto Internazionale Napoli (Sud). Ultimati i raggruppamenti nelle tre fasi eliminatorie, il regolamento prevedeva poi semifinali e doppia finale nazionale. Ma a differenza di podismo, ciclismo e ippica, l’idea di riprenderlo silenziate sul fronte armi e cannoni spinse al blocco la Figc presieduta dall’aristocratico Carlo Montù, consegnando agli storici l’onore della prova per l’assegnazione del podio più ambito. Non solo, perché l’enigma sta pure nel momento del conferimento postumo: la prima versione rimanda al 1919 l’iscrizione del tricolore all’Albo, quando un giovane Vittorio Pozzo (epurato trainer del Torino) s’oppose al Settimo Sigillo grifone: «Se noi avessimo battuto il Genoa anche nella partita di ritorno - puntando sul mancato scontro diretto, ricorderà l’iridato allenatore dei Mondiali ’34 e ’38 - il Torino sarebbe passato in testa e il campionato sarebbe stato nostro». La seconda tesi, suffragata da onorificenze e festeggiamenti, rinvia invece al 1921 l’ascrizione per tabulas genoana. Però ancora tra le proteste, perché negli archivi di Via Allegri non c’è traccia della delibera federale e la storia della Lazio, adesso, rivendica equità nel verdetto. Più che ingiusto, arbitrario.

Oltre la cabala nel pronostico delle gare mancanti (se nella rivendicazione del girone campano l’Internazionale è senza legittimi eredi, al Centro la Lazio era sicura del primo posto in classifica mentre nel rush finale del girone Nord sia Torino che Inter potevano riagganciare in testa il Genoa, differendo l’esito in un probabilistico spareggio a tre), l’inedito vizio è un clamoroso conflitto d’interessi sulla coscienza del club tra i pionieri d’Italia, indiscutibilmente il più forte sul campo, ma non senza peccati né macchia. Nella stagione 1921/22, quando si ritiene finì d’ufficio lo scudetto al Genoa, il calcio italiano era infatti nel mezzo del più grosso scisma della sua storia, culminato nella scissione tra la Figc di Luigi Bozino e la Confederazione calcistica italiana (Cci).

I riformisti dell’ala oltranzista (con loro i transfughi di Pro Vercelli, Juventus, Torino, Casale, Genoa, Milan, Inter e Lazio: seppur delegittimati dalla Fifa, organizzarono un campionato scissionista) erano guidati da Edoardo “Dadin” Pasteur, figura di livello tra i proto-pionieri del calcio, nel 1898 tra i padri costituenti dell’originaria Federazione Italiana Football, ma soprattutto socio, direttore, segretario e per molti anni pure presidente del Genoa di Ponte Carrega. La faziosa lotta Figc-Cci montò in un’aspra battaglia condotta a suon di mozioni e regolamenti rivoluzionari, pensati per stravolgere la formulazione del torneo, con l’obiettivo di renderlo più godibile e praticabile ai maggiori club (si pensava a 24 squadre invece di 50 o 72): già il 20 novembre del 1921 nella sede de La giornalaccio rosa della Sport di Emilio Colombo (sua una commissione paritetica di conciliazione) e poi il 7 dicembre 1921 a Brusnengo nella villa di Enrico Olivetti (capo fila Figc per la Lega Nord), si raggiunse un’intesa tra i due gruppi, culminata il 26 Giugno 1922 nel cosiddetto Compromesso Colombo (dal nome di Emilio, giornalista e arbitro della contesa), in cui la linea dura dei separatisti Cci prevalse sui conservatori Figc: ritrovata l’unità, rientrò l’emorragia dei fuoriusciti. Ebbene, stando proprio alla ricostruzione della Fondazione Genoa 1893 (ente di memoria storica rossoblù), proprio alla fine del 1921, cioè nel mezzo dell’arbitrato, la Figc di Bozino consegnò al Genoa il titolo di Prima Categoria 1914/15, festeggiato nel Restaurant Francia la sera dell’11 dicembre 1921. La cosa, per quanto finora sottaciuta, avvenne in parallelo all’accordo di Brusnengo, raggiunta la riconciliazione tra l’ala di Bozino (Figc) e gli innovatori di Pasteur (Cci). Da qui la domanda nel sospetto se non sia riduttivo, come perseverano gli statistici, limitarsi ad investigare solo sulla probabilità nell’intreccio dei mancati risultati in campo, sviando l’atipica coincidenza “scissione/scudetto”, forse il cuore dell’accordo per lo scudetto: si nasconde qui il segreto di un tacito do ut des escogitato dai vertici federali per addolcire i ribelli?

Non stupisca la tesi del complotto: al campionato del 1915 ambiva talmente il creativo imprenditore George Davidson (presidente dei grifoni, ma pure della Federazione Ciclistica) che le provò davvero tutte pur di primeggiare. Processato per lesa sportività, quel Genoa rischiò la radiazione aggirato il regolamento negli scandali per la compravendita al mercato nero. Strappò al Milan il “figlio di Dio” Renzo De Vecchi per la cifra record di 24mila lire e, staccati in gran segreto due assegni da 1.600 lire ciascuno, prelevò dall’Andrea Doria Santamaria e Sardi, rescissa la clausola tra dilettanti. Sull’onda di un’iniziativa dei tifosi laziali, nel Centenario della Grande Guerra la Figc ha così riaperto il caso, come la Germania nel 2007 ( Viktoria Berlino-Hanau, rivista 113 anni dopo). Una commissione di cinque saggi nominata dall’ex presidente Tavecchio, nel 2016 ha riesaminato la rivendicazione: «L’unica soluzione per rimediare alle evidenti omissioni commesse dalla Federazione nell’assegnazione del titolo di campione d’Italia 1915 al Genoa rimane quella di attribuire ex aequo alla Lazio il medesimo titolo per quell’anno. Pertanto al momento della sospensione del campionato la Lazio si trovava in una posizione addirittura migliore del Genoa». Silente il Consiglio Federale, da oltre un secolo la vicenda resta però insoluta. Bacheche alla mano, i laziali perseverano nel reclamo e i genoani pare acconsentano puntando al baratto nel revisionismo di un altro scudetto scomodo: Stella sul petto, passeranno all’incasso dopo lo scippo bolognese del 1925. Un altro buco nero. Ci penserà Gravina a rimettere le cose in ordine?

 

Ci aggiungano anche i nostri del 1908 e 1909 (che sarebbero quelli si veramente da assegnare) e facciamo filotto sefzsefzsefzsefz... ... comunque il problema fondamentale che hanno non è tanto il non volercelo dare (tanto abbiamo capito che per loro è una questione ideologica a prescindere, come lo stesso articolo dimostra di origine atavica, si dimentica "stranamente" in questo senso di giustizia improvvisa la doppia non assegnazione di quei due anni) è che dovrebbero poi spiegare, per esempio a roma e lecce, come mai una perde 50  milioni ed un'altra retrocede, perché ad Atalanta e samp, per esempio, è stato di fatto assegnata una posizione in classifica valida e riconosciuta ed alla Juve no... la roma, per dire, non credo pripro che non farebbe risaltare il fatto che loro ci rimettono 50 milioni perché è stato usato un metodo diverso di assegnazione per i bergamaschi rispetto al nostro, non perché gliene freghi di noi ma di 50 pippe sicuramente...  ergo il problema non è non assegnare il titolo il problema è spiegare alla roma, per esempio, perché la Juve non ha il titolo ma i bergamaschi si e gli possono tranquillamente soffiare 50 milioni della CL... e non a caso, poiché sanno benissimo che sarebbe un problema serio, cercano di inventarsi fantasiose soluzioni come i play-off... 

 

:sventola::sventola::sventola::sventola:

 

 

 

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4 ore fa, Bianconero dentro ha scritto:

Questa è la cronaca dello scudetto che farebbe giurisprudenza e precedente, estratta da un giornale (Avvenire) che credo non abbia nessuna particolare inclinazione calcistica sefz

Anche il solo leggerlo, un delicato senso di nausea lo dà.

 

Sospensione ab libitum per ragion di Stato, anacronistica anomalia all’italiana: scudetto a tavolino per il Genoa nell’unico torneo mai concluso nella storia del calcio. I fatti risalgono al 23 maggio 1915, l’ingresso nella Grande Guerra, la chiamata in trincea a 90 minuti dal termine parziale, coi rossoblù capoclassifica (girone Nord) insieme a Lazio (Centro) e l’estinto Internazionale Napoli (Sud). Ultimati i raggruppamenti nelle tre fasi eliminatorie, il regolamento prevedeva poi semifinali e doppia finale nazionale. Ma a differenza di podismo, ciclismo e ippica, l’idea di riprenderlo silenziate sul fronte armi e cannoni spinse al blocco la Figc presieduta dall’aristocratico Carlo Montù, consegnando agli storici l’onore della prova per l’assegnazione del podio più ambito. Non solo, perché l’enigma sta pure nel momento del conferimento postumo: la prima versione rimanda al 1919 l’iscrizione del tricolore all’Albo, quando un giovane Vittorio Pozzo (epurato trainer del Torino) s’oppose al Settimo Sigillo grifone: «Se noi avessimo battuto il Genoa anche nella partita di ritorno - puntando sul mancato scontro diretto, ricorderà l’iridato allenatore dei Mondiali ’34 e ’38 - il Torino sarebbe passato in testa e il campionato sarebbe stato nostro». La seconda tesi, suffragata da onorificenze e festeggiamenti, rinvia invece al 1921 l’ascrizione per tabulas genoana. Però ancora tra le proteste, perché negli archivi di Via Allegri non c’è traccia della delibera federale e la storia della Lazio, adesso, rivendica equità nel verdetto. Più che ingiusto, arbitrario.

Oltre la cabala nel pronostico delle gare mancanti (se nella rivendicazione del girone campano l’Internazionale è senza legittimi eredi, al Centro la Lazio era sicura del primo posto in classifica mentre nel rush finale del girone Nord sia Torino che Inter potevano riagganciare in testa il Genoa, differendo l’esito in un probabilistico spareggio a tre), l’inedito vizio è un clamoroso conflitto d’interessi sulla coscienza del club tra i pionieri d’Italia, indiscutibilmente il più forte sul campo, ma non senza peccati né macchia. Nella stagione 1921/22, quando si ritiene finì d’ufficio lo scudetto al Genoa, il calcio italiano era infatti nel mezzo del più grosso scisma della sua storia, culminato nella scissione tra la Figc di Luigi Bozino e la Confederazione calcistica italiana (Cci).

I riformisti dell’ala oltranzista (con loro i transfughi di Pro Vercelli, Juventus, Torino, Casale, Genoa, Milan, Inter e Lazio: seppur delegittimati dalla Fifa, organizzarono un campionato scissionista) erano guidati da Edoardo “Dadin” Pasteur, figura di livello tra i proto-pionieri del calcio, nel 1898 tra i padri costituenti dell’originaria Federazione Italiana Football, ma soprattutto socio, direttore, segretario e per molti anni pure presidente del Genoa di Ponte Carrega. La faziosa lotta Figc-Cci montò in un’aspra battaglia condotta a suon di mozioni e regolamenti rivoluzionari, pensati per stravolgere la formulazione del torneo, con l’obiettivo di renderlo più godibile e praticabile ai maggiori club (si pensava a 24 squadre invece di 50 o 72): già il 20 novembre del 1921 nella sede de La giornalaccio rosa della Sport di Emilio Colombo (sua una commissione paritetica di conciliazione) e poi il 7 dicembre 1921 a Brusnengo nella villa di Enrico Olivetti (capo fila Figc per la Lega Nord), si raggiunse un’intesa tra i due gruppi, culminata il 26 Giugno 1922 nel cosiddetto Compromesso Colombo (dal nome di Emilio, giornalista e arbitro della contesa), in cui la linea dura dei separatisti Cci prevalse sui conservatori Figc: ritrovata l’unità, rientrò l’emorragia dei fuoriusciti. Ebbene, stando proprio alla ricostruzione della Fondazione Genoa 1893 (ente di memoria storica rossoblù), proprio alla fine del 1921, cioè nel mezzo dell’arbitrato, la Figc di Bozino consegnò al Genoa il titolo di Prima Categoria 1914/15, festeggiato nel Restaurant Francia la sera dell’11 dicembre 1921. La cosa, per quanto finora sottaciuta, avvenne in parallelo all’accordo di Brusnengo, raggiunta la riconciliazione tra l’ala di Bozino (Figc) e gli innovatori di Pasteur (Cci). Da qui la domanda nel sospetto se non sia riduttivo, come perseverano gli statistici, limitarsi ad investigare solo sulla probabilità nell’intreccio dei mancati risultati in campo, sviando l’atipica coincidenza “scissione/scudetto”, forse il cuore dell’accordo per lo scudetto: si nasconde qui il segreto di un tacito do ut des escogitato dai vertici federali per addolcire i ribelli?

Non stupisca la tesi del complotto: al campionato del 1915 ambiva talmente il creativo imprenditore George Davidson (presidente dei grifoni, ma pure della Federazione Ciclistica) che le provò davvero tutte pur di primeggiare. Processato per lesa sportività, quel Genoa rischiò la radiazione aggirato il regolamento negli scandali per la compravendita al mercato nero. Strappò al Milan il “figlio di Dio” Renzo De Vecchi per la cifra record di 24mila lire e, staccati in gran segreto due assegni da 1.600 lire ciascuno, prelevò dall’Andrea Doria Santamaria e Sardi, rescissa la clausola tra dilettanti. Sull’onda di un’iniziativa dei tifosi laziali, nel Centenario della Grande Guerra la Figc ha così riaperto il caso, come la Germania nel 2007 ( Viktoria Berlino-Hanau, rivista 113 anni dopo). Una commissione di cinque saggi nominata dall’ex presidente Tavecchio, nel 2016 ha riesaminato la rivendicazione: «L’unica soluzione per rimediare alle evidenti omissioni commesse dalla Federazione nell’assegnazione del titolo di campione d’Italia 1915 al Genoa rimane quella di attribuire ex aequo alla Lazio il medesimo titolo per quell’anno. Pertanto al momento della sospensione del campionato la Lazio si trovava in una posizione addirittura migliore del Genoa». Silente il Consiglio Federale, da oltre un secolo la vicenda resta però insoluta. Bacheche alla mano, i laziali perseverano nel reclamo e i genoani pare acconsentano puntando al baratto nel revisionismo di un altro scudetto scomodo: Stella sul petto, passeranno all’incasso dopo lo scippo bolognese del 1925. Un altro buco nero. Ci penserà Gravina a rimettere le cose in ordine?

Dovevi chiudere con un bel "me'cojoni" :261:

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La Uefa ha chiarito, spero di no perché costerebbe un sacco di vite umane, se il campionato non riprende siamo campioni d'Italia…...

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8 minuti fa, Never Gives Up ha scritto:

La Uefa ha chiarito, spero di no perché costerebbe un sacco di vite umane, se il campionato non riprende siamo campioni d'Italia…...

Non fare così....che mi viene durello

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@DanFos

Ho letto un tuo post nel topic del coronavirus.....ti mando un abbraccio, sei il mio rompicoglioni preferito ! 

E forza eeeh...amico 

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