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Socrates

Leandro Paredes

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Serie A: Juventus confirm the long-awaited arrival of Leandro Paredes |  Marca

 

 

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Juventus star Leandro Paredes offered to Manchester United in the summer -  Get Italian Football News

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Leandro_Paredes

 

 

Nazione: Argentina Argentina
Luogo di nascita: San Justo
Data di nascita: 29.06.1994
Ruolo: Centrocampista
Altezza: 180 cm
Peso: 75 kg
Nazionale Argentino
Soprannome: El Mago

 

 

Alla Juventus dal 2022 al 2023

 

Esordio: 03.09.2022 - Serie A - Fiorentina-Juventus 1-1

Ultima partita: 04.06.2023 - Serie A - Udinese-Juventus 0-1

 

35 presenze - 1 rete

 

Copa America 2021 e Mondiale 2022 con la nazionale argentina

 

 

Leandro Daniel Paredes (San Justo, 29 giugno 1994) è un calciatore argentino, centrocampista della Roma, e della nazionale argentina, con cui si è laureato campione del Sud America nel 2021 e campione del mondo nel 2022.

 

Leandro Paredes

200px-Leandro_Paredes_2018.jpg

 

Paredes con lo Zenit San Pietroburgo nel 2018

     
Nazionalità Bandiera dell'Argentina Argentina
Altezza 180 cm
Peso 75 kg
Calcio 25px-Football_pictogram.svg.png
Ruolo Centrocampista
Squadra   Roma
Carriera
Giovanili
2002-2010   Boca Juniors
Squadre di club
2011-2014   Boca Juniors 28 (5)
2014    Chievo 1 (0)
2014-2015   Roma 10 (1)
2015-2016    Empoli 33 (2)
2016-2017   Roma 27 (3)
2017-2019   Zenit San Pietroburgo 43 (7)
2019-2022   Paris Saint-Germain 72 (2)
2022-2023    Juventus 35 (1)
2023-   Roma 15 (0)
Nazionale
2017- Bandiera dell'Argentina Argentina 58 (5)
Palmarès
 
10px-Coppa_mondiale.svg.png Mondiali di calcio
Oro Qatar 2022
1px-Transparent.png Copa América
Bronzo Brasile 2019
Oro Brasile 2021

 

Caratteristiche

Nel 2012 è stato inserito nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1991, stilata da Don Balón.

 

Destro naturale, abile anche nelle giocate in poco spazio, sa cavarsela con finte e doppi passi (si ispira a Juan Román Riquelme e Zinédine Zidane); inoltre è bravo a recuperare palloni, oltre a possedere un ottimo controllo di palla ed è abile a fornire assist o a concludere. Nasce trequartista, ruolo dove ha esordito nel Boca Juniors, per poi, dopo essere giunto in Europa, arretrare la sua posizione ad intermedio in un centrocampo a 3 e in seguito, con l'arrivo a Empoli, inizia a giocare stabilmente da regista. Bravo a cercare la profondità e a non perdere mai palla, si distingue anche in fase d'interdizione e per la capacità di giocare negli spazi stretti. Il suo carattere lo porta spesso a ricevere sanzioni disciplinari.

Carriera

Club

Boca Juniors

Entrato a far parte del settore giovanile del Boca Juniors a 8 anni, fa il suo esordio in campionato con la prima squadra il 7 novembre 2011, nel match casalingo contro l'Argentinos Juniors. Sarà nella stagione 2012-2013 che il giovane centrocampista s'imporrà con la maglia del Boca: a fine stagione raccoglierà 20 presenze e 4 reti.

Chievo, Roma ed Empoli

Il 29 gennaio 2014 viene ceduto in prestito al ChievoVerona; il trasferimento avviene con l'avallo della Roma che, terminati i posti disponibili per gli extracomunitari, lascia ingaggiare il giocatore ai veronesi. Il 4 maggio fa il suo esordio con i clivensi, debuttando in casa contro il Torino, partita persa 1-0: questa sarà anche la sua unica gara stagionale con il Chievo.

 

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Paredes alla Roma nel 2014

 

Il 19 luglio 2014 passa in prestito alla Roma, con opzione di riscatto dell'intero cartellino. Il 27 settembre fa il suo esordio ufficiale contro l'Hellas Verona, gara vinta 2-0 dai giallorossi, subentrando nella ripresa al posto di Nainggolan. L'8 febbraio segna la sua prima rete in campionato nella vittoria per 2-1 sul Cagliari. Il 26 febbraio 2015 fa il suo esordio in Europa League a Rotterdam contro il Feyenoord, subentrando all'83º minuto al posto di Totti, gara terminata per 2-1 per la Roma. Conclude la sua prima stagione totalizzando 13 presenze ed 1 rete.

 

Riscattato per 4,5 milioni di euro, il 31 agosto 2015 passa in prestito secco all'Empoli, facendo il suo debutto con la maglia degli azzurri il 13 settembre nella gara interna contro il Napoli, terminata 2-2. Il 19 settembre, una sua rete contribuisce alla vittoria esterna sul campo dell'Udinese, match terminato 2-1 per i toscani. Va di nuovo a segno nella sconfitta per 5-1 contro il Napoli. Gioca 33 partite segnando 2 reti con i toscani, in cui, a partire dall'ottava giornata, è titolare da regista fornendo buone prestazioni.

 

Nella stagione seguente (2016-2017) torna alla Roma ed esordisce in Champions League 2016-2017 contro il Porto nella ɡara d'andata dei play-off il 17 agosto 2016. Il 23 ottobre 2016 segna su punizione contro il Palermo in casa, nella vittoria per 4-1. Il secondo goal in campionato lo segna il 19 febbraio 2017 all'Olimpico, da fuori area, contro il Torino, siglando il 3-0 (finita 4-1). La terza e ultima rete coi giallorossi la realizza nel successo per 3-1 contro il Sassuolo del 19 marzo 2017.

Zenit e Paris Saint-Germain

170px-Paredes_Zenit_2018.jpg
 
Paredes in azione con la maglia dello Zenit nel 2018

 

Il 1º luglio 2017 viene ceduto a titolo definitivo allo Zenit San Pietroburgo, per 23 milioni di euro più altri 4 di bonus. In Russia colleziona in totale 61 presenze e 10 reti.

 

Il 29 gennaio 2019 passa al Paris Saint-Germain per 40 milioni di euro più 5 di bonus, firmando un contratto di quattro anni e mezzo; gioca da titolare la seconda parte di stagione per poi essere relegato a riserva dalla stagione seguente, in cui riconquista un posto da titolare nel post-lockdown; qui raggiunge la finale di Champions League, in cui i parigini perdono contro il Bayern Monaco. Nella stagione 2020-21 torna a essere riserva per via dell'acquisto di Danilo Pereira.

Juventus

Il 31 agosto 2022 passa in prestito con diritto di riscatto alla Juventus, tornando in Italia dopo cinque stagioni. Esordisce con i colori bianconeri il 3 settembre successivo nella partita in casa della Fiorentina, pareggiata per 1-1, in cui causa un calcio di rigore, poi fallito dalla squadra viola. Tre giorni dopo, il 6 settembre, debutta con la maglia bianconera anche nella massima competizione europea al Parc des Princes contro i suoi ex compagni del Paris Saint-Germain, perdendo tuttavia per 2-1: nell'occasione ha toccato 102 palloni, raggiungendo così il primato per un calciatore juventino all'esordio nella Champions League. Il 3 maggio 2023 segna su calcio di punizione diretto il suo primo gol in bianconero nel successo casalingo sul Lecce per 2-1. A causa del rendimento pressoché negativo nel corso dell'annata, non viene riscattato dal club bianconero.

Ritorno alla Roma

Il 16 agosto 2023 viene riacquistato dalla Roma a titolo definitivo per 2,5 milioni, con cui sigla un contratto biennale. Il 19 agosto esordisce nella nuova stagione nella partita di campionato con la Salernitana, servendo a Belotti l'assist per il 2-2.

Nazionale

Nel 2011 ha preso parte con la squadra argentina al Sudamericano Under-17, competizione dove raccoglie 6 presenze e 2 reti.

 

Nel 2017 ottiene la sua prima convocazione in nazionale maggiore da parte del commissario tecnico Jorge Sampaoli in vista dell'amichevole con Singapore del 13 giugno, battuto 6-0 dall'Albiceleste e contro il quale Paredes realizza la sua prima rete in nazionale.

 

Non convocato per il campionato del mondo 2018, dopo la manifestazione iridata diviene titolare nel centrocampo dell'Albiceleste. Viene convocato per la Copa América 2019, dove da titolare raggiunge il terzo posto.

 

Nel novembre del 2022, viene inserito nella rosa partecipante ai Mondiali di calcio in Qatar, che vincerà.

 

Curiosità

Paredes è vegano.

Palmarès

Club

Nazionale

 

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522022936_dal2020.png.03bd6ecb58dd8eca70a5b94e32460e7d.png  LEANDRO PAREDES    

 

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La partita della Juventus contro la Sampdoria – afferma Emanuele Atturo su ultimouomo.com del 30 agosto 2022 –  è stata un disastro. Poche volte la manovra della squadra è parsa tanto agonizzante, incapace di superare la prima pressione del blocco compatto degli avversari. Non è stato tanto il risultato, quanto la sensazione di assoluta sterilità del giro palla perimetrale, da terzino a terzino, a tratti sembrato un misterioso esercizio meditativo. Perdere l’io nel giro palla da Alex Sandro a De Sciglio. La partita ha lasciato brutte sensazioni. Sono circolati meme e discorsi tossici. L’immagine del raccordo anulare che la Juventus doveva percorrere per arrivare ai suoi attaccanti – spesso con la caption “Allegri-ball”, come se quella sorta di esagono disegnato sul campo fosse l’esito ultimo ed esoterico delle idee reazionarie del tecnico – ma anche la statistica, pesante, degli appena nove palloni toccati da Dusan Vlahovic durante la partita.
Contro la Roma Allegri ha fatto qualche correttivo per sistemare l’uscita dal basso della Juventus. Ha spostato Danilo al centro della difesa e il gioco come per miracolo si è sbloccato. Si riusciva finalmente a bucare la pressione avversaria, a dire il vero molto malandata, della squadra di Mourinho. La mezzala sinistra Miretti si muoveva dietro o al fianco di Cristante; Cuadrado indietreggiava ai fianchi di Matic e la Juve è riuscita a risalire il campo con una facilità rara negli ultimi tempi. Sembrava di respirare di nuovo. Tuttavia è difficile immaginare che questa sia la soluzione a tutti i problemi, e contro squadre con un pressing meno confuso o quanto meno con delle distanze meno sconclusionate, la Juventus avrà bisogno di qualcosa in più. In particolare avrebbe bisogno di coinvolgere di più i suoi centrocampisti. Ed è anche questo il motivo per cui da settimane sta provando a comprare Leandro Paredes dal Paris Saint Germain.
Un giocatore dalla carriera ambigua, il cui valore assoluto è stato spesso oggetto di intricate discussioni. Arrivato in Europa dal Boca Juniors, forse troppo presto, e con la scomoda etichetta di erede di Riquelme, per adattare il suo gioco ai nuovi ritmi ha abbassato la posizione, da enganche a regista. È stato Giampaolo all’Empoli il primo a sfruttarlo in quella posizione. Paredes sarebbe capace di calciare un pallone nella cruna di un ago e nel 4-3-1-2 a rombo con una densità centrale molto fitta il suo gioco di passaggi si è esaltato in verticale. Dopodiché però ha avuto una carriera strana, condizionata dall’esilio russo allo Zenit, che lo ha fatto uscire un po’ dai radar. Noi lo intervistavamo proprio in quel periodo, in cui cercava in qualche modo di rientrare nel calcio italiano.
Il suo passaggio al PSG è stato ancora difficile da decifrare, ma se non altro ha messo in chiaro una cosa: pur con tutti i suoi limiti, Paredes può giocare in una squadra d’élite. Può farlo soprattutto per una qualità tecnica e balistica a tratti irreale. Già nei suoi anni alla Roma, in cui Spalletti non lo ha mai apprezzato troppo, circolavano video dei suoi allenamenti in cui fa cose con la palla che in pochi sanno fare.
La sua sensibilità tecnica è da giocatore d’altri tempi e quando calcia il pallone c’è qualcosa di leggermente diverso dal solito. I suoi tiri potenti sono più potenti degli altri, i suoi tiri dolci sono più dolci degli altri. I tagli che dà alla palla sono difficili anche solo da immaginare. Sempre alla Roma, sporadicamente, veniva fuori questa qualità fuori dal mondo.
Nei suoi anni al PSG Paredes non ha forse trovato la consacrazione che cercava, ma si è consolidato come un regista da Champions League, la cui presenza può reggere anche le partite più intense, la cui qualità non viene meno neanche nei contesti più scintillanti. Resta un giocatore con pregi e difetti spiccati, in particolare nel dinamismo, nella capacità di coprire campo negli scivolamenti orizzontali o correndo all’indietro. Nei suoi anni al PSG è migliorato però nell’interpretazione difensiva, con uno stile molto appariscente in cui spiccano i suoi recuperi in scivolata. Paredes è comunque un giocatore tosto nei contrasti e con ottimi tempi di intervento.
Le sue migliori qualità sono però chiaramente col pallone. I suoi numeri nella distribuzione del gioco sono incredibili e lo inseriscono tra i migliori passatori al mondo. Anche Tuchel, che lo ha allenato al PSG, sottolineava la sua capacità di andare in verticale come una delle sue migliori qualità («Paredes è molto intelligente, ama fare passaggi importanti tra le linee»). Del resto la qualità del suo destro e la sua visione di gioco sono assolutamente eccezionali. Certi passaggi di Paredes verrebbe voglia di mangiarli.
D’altro canto Paredes si esalta quando può dettare il ritmo del gioco, toccare molti palloni, influenzare tutta la fase di possesso palla della squadra. È un passatore straordinario nel lungo, ma ama comunque giocare nel breve e associarsi con i compagni. In coppia con Verratti, per esempio, hanno giocato una partita di assoluta dittatura del possesso nell’andata dei quarti Champions League lo scorso anno contro il Real Madrid. Paredes è uno di quei giocatori che ha bisogno di sentire il pallone per accordarsi alla partita.
Queste caratteristiche permetterebbero alla Juventus di spostare l’influenza di Locatelli qualche metro più avanti, esaltandone le qualità di regista aggiunto, di palleggiatore insieme a un giocatore che gioca più indietro. Con Paredes e Locatelli (e una mezzala più dinamica che compensi i loro movimenti) viene facile immaginare una Juventus che domini il possesso palla, anche perché in un gioco in cui la squadra non controlla il pallone, ed è costretta a lunghi momenti di difesa posizionale, i limiti di Paredes (quelli che non convinsero mai del tutto Spalletti) potrebbero venir fuori più chiaramente.
Molto dipenderà, come sempre, dai principi che Allegri vorrà trasmettere alla squadra. L’acquisto di Paredes sembra un suo esplicito desiderio. Un allenatore ossessionato dalla tecnica individuale, dalle categorie, dalla sensibilità con cui un calciatore sa manipolare un pallone. Paredes, sulla carta, è una sua creatura, un giocatore peraltro perfetto per le sue sfide a tiri nelle porticine o da calcio d’angolo. Un giocatore infatti accostato alla Juventus quasi ogni anno in cui sulla panchina sedeva Allegri. L’esaltazione del gioco e della tecnica, a parole, di Allegri, non ha però sempre trovato una sua corrispondenza in campo. Ora però è obbligato a far combaciare le due cose, se non altro per pragmatismo. Allegri è sempre stato considerato un che adatta il proprio stile ai giocatori che ha e, se dovesse arrivare anche Paredes, non avrebbe più molte scuse per nascondersi dietro le qualità della rosa, per giustificare una squadra spesso fin troppo reattiva.
Se anche con Paredes (e poi Danilo, Di Maria, Locatelli, Cuadrado, Vlahovic) la Juventus continuasse ad avere problemi nella risalita del campo, se non altro, sapremmo una volta per tutte con chi prendercela.
 
DA CALCIOMERCATO.COM DEL 5 GIUGNO 2023
La vittoria della Juventus sull’Udinese è stata ufficialmente anche l’ultima partita giocata con la maglia bianconera da Leandro Paredes. Il centrocampista argentino, solo uno scampolo di minuti in campo a Udine, non ha mai brillato in questa stagione in prestito dal PSG non trovando spazio e continuità, condizionato probabilmente dal Mondiale prima sognato e poi vinto con la sua Argentina. E con l’ultima partita è arrivato anche il momento dei saluti, con un post sui social che sancisce la fine di un amore mai realmente sbocciato.
Il suo destino e il suo futuro con la maglia della Juventus erano in realtà apparsi segnati già alla fine di dicembre, prima del Mondiale e della sosta, quando Massimiliano Allegri e i suoi uomini hanno fallito l’accesso agli ottavi di finale di Champions League retrocedendo in Europa League. Di fatto con questo flop è svanito anche l’obbligo di riscatto da 22,6 milioni di euro (più 2,2 di oneri e altri tre di bonus) e il diritto di riscatto alle stesse cifre non sarà esercitato dal club.
Un matrimonio mai realmente sbocciato che però ha lasciato un bel ricordo al centrocampista argentino che sui social ha voluto mandare un messaggio d’amore e d’addio ai suoi compagni e ai suoi tifosi: «È stato un anno molto difficile e fa male non riuscire a raggiungere gli obiettivi che avevamo, ma porto con me un gruppo di giocatori e persone incredibili. Volevo solo ringraziare i tifosi che mi hanno sempre sostenuto durante tutto l’anno, ma soprattutto ognuno dei miei compagni. Li porterò sempre con me». Con due cuori bianconeri a conclusione.

 

 

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