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Sci: la stagione agonistica 2022/23 di sci alpino e nordico

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1 ora fa, Moeller 73 ha scritto:

Ha già 23 anni. Era presente solo per l'indisponibilità di Razzoli. Non so che pregresso abbia.

23 anni per un atleta maschio non sono tanti. Giorgio Rocca ebbe un'esplosione alla soglia dei 30 anni, poi è chiaro che non sarà un fenomeno generazionale, ma meglio schierare lui a fare esperienza piuttosto che un Razzoli che, per demerito e tanta sfortuna, non ha raccolto tanti risultati quanti poteva raccoglierne.

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4 minuti fa, stefan1 ha scritto:

23 anni per un atleta maschio non sono tanti. Giorgio Rocca ebbe un'esplosione alla soglia dei 30 anni, poi è chiaro che non sarà un fenomeno generazionale, ma meglio schierare lui a fare esperienza piuttosto che un Razzoli che, per demerito e tanta sfortuna, non ha raccolto tanti risultati quanti poteva raccoglierne.

Ah sull'ultimo pensiero sono d'accordo.

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Magari non partiva coni favori del pronostico considerando lo stato di forma super da parte di Odermatt e Kilde, ma mai dare per scontato in un senso o nell’altro Vincent Kriechmayr e infatti oggi, in una splendida discesa libera in Selva di Val Gardena beffa proprio il dominatore di questo inizio di stagione, privandolo ancora una volta della prima vittoria nella massima espressione della velocità nello sci alpino, e si porta a casa un successo sciando sapientemente come lui sa fare e andando a centrare il primo gradino più alto del podio nella stagione corrente.

Il velocista austriaco nativo di Gramastetten si prende così la 13ma vittoria in carriera, la sesta in discesa e per la prima volta qui in Italia in questo segmento di gara visto che lui aveva portato a casa il trionfo sempre in queste nevi azzurri ma in super-g nel 2019. Kriechmayr precede di 11 centesimi come detto lo svizzero Odermatt e di 13 i Mayer che va a completare in podio in una gara ancora incolore per la nostra pattuglia italiana dove il migliore è stato IInnerhofer che conclude quattordicesimo a 72 centesimi dal podio, mentre Casse, Paris e Marsaglia fuori dalla top 20, dei numeri che non incoraggiano bene il nostro movimento in questo inizio di stagione.

 

Continua su: https://go.shr.lc/3HE5DAg di @jo_platania

 

#fisski #fisalpine #weareskiing #worldcup #valgardena #kriechmayr #ski #skialpine #sci #scialpino #discesaliberablog

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Thomas Bernard disse: “ogni persona è un essere unico e di fatto, preso di per se stesso, la più grande opera d’arte di tutti i tempi.” Perché oggi non si parla di sci ma di arte, di forza. Parlare di ciò che ha fatto oggi in pista @iamsofiagoggia nella discesa libera di Sankt Moritz dopo la giornata di ieri andando a citare record, distacchi, numeri, podi, ecc., sarebbe estremamente offensivo nei suoi confronti per la grandezza che è andata questa mattina in onda, una grandezza che ha illuminato tutti i circuiti sportivi e non soltanto invernali perché Sofia è andata oltre. Oggi non è stato solo sci alpino, non è stata solo velocità, oggi non è stata solo una vittoria (La numero 20), non è stato distacco inflitto alle avversarie, bensì è stata pura ispirazione e determinazione; è stato esempio, quello più importante perché viene impresso e scolpito non soltanto nella storia di semplici albi d’oro bensì anche nella memoria di tutti gli appassionati di questa meravigliosa disciplina. Oggi Sofia Goggia è salita in cattedra e ha dato vita ad una lectio magistralis di caratura mondiale, spiegando appunto al mondo sportivo intero come ci si approccia allo sport, quali sono le chiavi di volta da inserire nelle serrature per accedere alla stanza della gloria e della vittoria, e andando a mostrare che una sofferenza non è motivo di regressione, ma arma per dar maggior valore al tentativo di andare a prendere ciò che si desidera. Vincendo. Con una mano rotta. E il selfie postato sui suoi canali social con la mano fasciata e sanguinante è lo spirito di una guerriera prestata allo sport. Non possiamo davvero che inchinarci davanti al tuo cospetto Sofi, al cospetto di una delle Regine più belle e meravigliosa che il mondo potesse creare, fieri e assolutamente grati alla vita di poter vivere nelle epoche di un prodigio autentico quale tu sei, un’opera d’arte, un tramonto sul mare in Sicilia durante il mese di agosto, uno sci che scorre sulle nevi, il tuo paio, che mentre scorrono sulla superficie vanno a scrivere un’altra pagina di storia da raccontare e ricordare per l’eternità.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2022/12/17/onore-a-te-regina-sofia/

 

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Non ci sono più aggettivi per descrivere la grandezza di Sofia Goggia. Fenomeno.

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per me la Goggia è la sciatrice italiana più forte della storia

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45 minuti fa, Ca$a ha scritto:

per me la Goggia è la sciatrice italiana più forte della storia

A livello tecnico probabilmente la compagnoni resta ancora inarrivabile.

Ma complessivamente direi di sì. Sofia è anche secondo me la numero 1.

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Parlare e disquisire in generale di h_kristoffersen è un esercizio che ci risulta non solo facile, ma che ci provoca anche un sincero piacere interiore perché quando si posta qualcosa non soltanto su un autentico fuoriclasse ma anche su un atleta serio e colmo di desideri di vittoria, gara dopo gara dopo tantissimi anni di carriera, beh, è davvero il massimo. Ci piace perché questo inizio di stagione dove uno straripante Odermatt inseguito da un altrettanto mai domo come Kilde, ci sta regalando una versione dello specialista tecnico norvegese più agguerrita che mai; capace di adattarsi come sempre in qualsiasi condizioni scendendo con quella veemenza unica tipica di top player, si è rimesso in discussione sposando la nuova causa degli sci firmati Marcel Hirscher, suo vecchio rivale, cercando non soltanto nuovi stimoli ma anche dei mezzi per fare i risultati che davvero per un come lui sono pane quotidiano. Kristoffersen rappresenta la chiave di volta del concetto di forza nello sci alpino contemporaneo: tra i giganti, il guerriero.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2022/12/20/henrik-kristoffersen-tutto/ di @jo_platania

 

#fisski #fisalpine #weareskiing #worldcup #kristoffersen #henrikristoffersen #attackingvikings #ski #skialpine #sci #scialpino #discesaliberablog

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Scegliere le parole per identificare la performance di Shiffrin spesso e volentieri risulta sempre più complesso per ciascuno di noi perché i numeri, voluminosi e di tratto oramai storico, ci mettono in seria difficoltà perché vanno a raccontare la storia di una ragazza che riesce a trovare sempre il meglio alzando più in alto l’asta quando in precedenza si pensava che difficilmente si potesse fare meglio. E invece Mikaela non finisce mai di stupire, anzi, continua a rendere complicato il nostro lavoro basato sull’elogio piazzando un’altra vittoria, oggi a Semmering in slalom gigante, che fa suonare la campana numero 78 per lei nella Coppa del Mondo di sci alpino.

Grande e maestosa come sempre, fa il vuoto nella prima manche e gestisce nella seconda con le condizioni di pista che andavano sensibilmente anche a migliorare, portandosi a casa l’alloro numero 3 nella località elvetica mettendo dietro una sontuosa Petra Vlhová staccata di soli 13 centesimi che prova di tutto ponendo in essere un gara bellissima sopravanzando Marta Bassino ma che deve accontentarsi anche questa volta della piazza d’onore alle spalle del fenomeno a stelle e strisce che si avvicina sensibilmente alle figure di Stenmark e della collega Vonn, per un countdown che ha tutti i crismi della leggenda. Shiffrin e Vlhová super certamente, ma Marta Bassino ci regala ancora una volta una grande prestazione: solidissima ed elegantissima come sempre, nella parte finale della seconda manche attua una performance assolutamente regale: Marta è cresciuta molto in questi mesi, non ci stancheremo ma di affermarlo soprattutto dal punto di vista mentale in quanto adesso gestisce molto meglio le gare e ha trovato il suo equilibrio perfetto che la vede posizionare oramai nelle posizioni top mondiali regalandoci sempre una grande emozione: oggi si ferma a 31 centesimi da Shiffrin, ma è un altro passo nella consacrazione della gloria che merita e che, sicuramente, avrà.

 

Continua, a cura di @jo_platania su: https://discesalibera.org/2022/12/27/78-volte-sua-maesta-shiffrin-ma-marta-bassino-e-gigante/

#fisski #fisalpine #weareskiing #worldcup #semmering #giantslalom #shiffrin #vlhova #bassino #martabassino #ski #skialpine #sci #scialpino #discesaliberablog

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LA FORMULA VINCENTE SHIFFRIN - ODERMATT

 

Se dovessimo analizzare nel più minuzioso dei dettagli sin qui la stagione di Mikaela Shiffrin e di Marco Odermatt, dominatrice e dominatore rispettivamente del circuito femminile e maschile della Coppa del Mondo 2022/23 dello sci alpino, saremmo davanti a un’equazione matematica di facile risoluzione che ha il merito di affascinare ogni cosa, perché i numeri prodotti da questi due autentici prodigi dello sport invernale (E non solo), travalicano spesso non soltanto l’umana comprensione ma anche le regole dello sci alpino andando ad approdare nel porto sicuro dello sport in generale.

L’approccio da parte di entrambi è assolutamente lo stesso, ossia quello mirato a vincere ponendo in essere questa attività nel modo più creativo possibile, ossia attraverso una ricetta che finisce per sfornare una prestazione incantando con regalità e classe infliggendo, allo stesso tempo, dei distacchi abissali agli avversarsi lasciando poco spazio a teorie e a varie interpretazioni.

 

Continua, di @jo_platania , su: https://discesalibera.org/2022/12/30/la-formula-vincente-shiffrin-odermatt/

 

#fisski #fisalpine #weareskiing #ski #skialpine #sci #scialpino #odermatt #shiffrin #discesaliberablog

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Ancora devo vedere una gara in questa stagione 

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Archiviate le festività natalizie, questa settimana la Coppa del Mondo di sci alpino, prima di far capolino nelle leggendarie tappe veloci di Wengen e Kitzbuhël, si dividerà i compiti tra Adelboden, Garmisch, Kranjska Gora, e Zagabria dove ragazze e ragazzi daranno vita a delle eccezionali sfide tra i paletti stretti senza esclusioni di colpi sul filo dei decimi. Oggi affronteremo la località di Zagabria che sarà il teatro prossimo femminile nel comparto tecnico: la Crveni Spust è la pista situata sul monte Sljeme, nella gruppo dei Medvednica, ed è solitamente la tappa iniziale del nuovo anno della stagione di sci alpino, il tutto a partire dalla stagione 2004-2005. Questa pista, molto tecnica e suggestiva e anche di una bellezza rara, per lo slalom speciale detiene una partenza su 978 m s.l.m., l’arrivo a 768, con un dislivello di 210m.

La prima vittoria datata 2005 è andata alla finnica Poutianen, mentre negli ultimi anni è stato il terreno di abbondante caccia di Petra Vlhová: la slovacca, apparsa un pò affaticata in questa prima parte di stagione, ha letteralmente dominato negli ultimi 3 anni vincendo in fila nel 2020, nel 2021, e nel 2022 precedendo per ben due volte una sin qui straripante Mikaela Shiffrin (nel 2020 e lo scorso anno) che qui detiene il record di gradini più alti del podio, ben quattro, avendoli (acquisiti nel 2013, nel 2015, nel 2018, e nel 2019) a pari merito con la fortissima austriaca Marlies Schield vincitrice qui 2006, nel 2007, nel 2011, e nel 2012 con due back-to-back.

 

Continua, a cura di @jo_platania, su: https://discesalibera.org/2023/01/02/sci-alpino-dopo-natale-calendario-ricchissimo-in-coppa-del-mondo/

 

#fisski #fisalpine #weareskiing #crvenispust #zagreb #zagabria #worldcup #croatia #hrvatska #ski #skialpine #sci #scialpino #discesaliberablog

 

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Detto ieri della pista croata di Zagabria dove domani le ragazze saranno di scena, è tempo oggi di analizzare una delle piste più storiche per la Coppa del Mondo di sci alpino, ossia la leggendaria “Guidberg” in quel di Garmisch-Partenkirchen dove gli uomini sempre domani si daranno battaglia tra i paletti stretti in notturna.

La storia della Guidberg parte da lontano: il tracciato di Garmisch vede la sua luce nelle competizioni sportive nel lontano 1936 in occasione dei Giochi olimpici invernali andati in onda nella località tedesca: in quella occasione ‘unica medaglia in palio, ovvero quella della combinata, peraltro valida anche ai fini dei Campionati mondiali fu assegnata proprio in questa pista. Dal 1974 è stata inserita nel circuito internazionale della Coppa del Mondo di sci alpino con la vittoria di Christian Neueuther davanti al nostro immenso Gustav Thöni. Poi un pò di gare altalenanti nel corso del tempo sino a trovare continuità totale nell’epoca recente. Tra l’altro, sempre sulla Gudiberg, si sono tenuti due edizioni dei Campionati del Mondo nel 1978 e nel 2011.

 

Continua, su: https://discesalibera.org/2023/01/03/focus-on-guidberg-its-time-to-garmisch/

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avorare, soffrire, tenere duro, inseguire i propri sogni, e riuscire nel proprio intento. Questo lo step intrapreso da Valérie Grenier classe 1996 nativa di Ottawa, che oggi a Kranjska Gora corona una giornata da sogno prendendosi la prima vittoria in carriera in Coppa del Mondo di sci alpino coincidente con il primo podio. Una gara di slalom gigante assolutamente meravigliosa condotta dall’atleta battente bandiera canadese la quale, non solo riporta la foglia d’acero più famosa del globo sul gradino più alto dopo tantissimo tanto, ma altresì va a porre in essere una prestazione sublime che si traduce nel miglior risultato sin qui espresso da questo talento su una pista molto tecnica e di difficile interpretazione. Precedendo la nostra Marta Bassino, sempre meravigliosa che conduce una gara super portandosi a casa punti preziosissimi in ottica specialità, staccata oggi di 37 centesimi e Vlhová di 40 che oggi torna sul podio, Valérie Grener sin da questa mattina aveva lasciato intendere che la musica oggi potesse suonare in maniera roboante per lei andando in testa alla classifica provvisoria: poi ancora forza e determinazione in condizioni di feeling totale con la pista slovena con una scorrevolezza unita a massima precisione che le è valsa il successo.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2023/01/07/la-giornata-indimenticabile-di-valerie/ di @jo_platania

 

#fisski #fisalpine #weareskiing #worldcup #grenier #ski #skialpine #sci #scialpino #kranjskagora

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Odermatt mostruoso, neanche Hirscher riusciva a sciare al limite in questa maniera in gigante.

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Ieri con il sigillo numero 82 di una carriera assolutamente incredibile, che le è valso l’aggancio a “Wonder Woman” Lindsey Vonn, @mikaelashiffrin non solo ha messo un mattoncino in più all’interno di un mondo da lei creato con una composizione formata da fattori leggendari e alle volte anche irreali, ma ci ha fatto letteralmente emozionare in una maniera differente. Ci ha fatto emozionare perché le sue lacrime sul gradino più alto del podio sono il significato non soltanto di un’atleta assolutamente inarrivabile per tutti, ma anche perché ha messo in mostra in quegli attimi tutti i sacrifici per arrivare dove adesso è mentre guarda tutte e tutti dall’alto; non ingannino i numeri, dietro le quinte c’è fatica, sacrifici, tanto dolore considerando i recenti anni, e la voglia di andare oltre ancora e ancora come un antico navigatore quando andava a solcare mari inesplorati per meravigliarsi poi delle gemme della natura. Quando si è dinnanzi a un monumento dello sport in generale, un affresco che si rinnova gara dopo gara attraverso delle prestazione assolutamente uniche frutto di programmazione, sudore, e lavoro misti a ciò che l’esistenza ti ha donato, ossia l’essere un prodigio stellare, si è semplicemente grati allo spazio e al tempo di poter vivere nell’epoca di chi sovverte il contesto con delle imprese che si racconteranno in eterno, esattamente come delle storie epiche che tanti secoli fa rimanevano impresse nell’immaginario collettivo cavalcando i secoli; di poter ammirare un capolavoro che alla fine è sempre rimasto se stesso, la stessa ragazza che tanto tempo fa ad Are mise il primo sigillo e che osservava il mondo con tanta curiosità e speranza.

Quegli occhi sono sempre gli stessi di allora, e non conta assolutamente il fatto di aver accumulato oggi numeri su numeri e trofei su trofei, conta solo che quello sguardo è uguale e che ci racconta di una ragazza che, con la sua semplicità, è diventata grande sviluppando quella primordiale emozione che poi ha deciso di condividere con il mondo, ammirandola e custodendola come una gemma dei Silmaril di Tolkeniana memoria.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2023/01/09/le-emozioni-di-mikaela/ di @jo_platania - Photocredits: wildbild

#fisski #fisalpine #weareskiing #worldcup #ski #skialpine #sci #scialpino #shiffrin #mikaelashiffrin #discesaliberablog

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La vittoria di ieri a Flachau nello slalom serale di Coppa del Mondo di sci alpino, ha messo in mostra finalmente una bellissima Petra Vlhová versione cinque stelle extra lusso che è andata, di cattiveria e di prepotenza, a prendersi un successo che necessitava e che la rilancia in questa seconda parte di stagione dove la forma sarà fondamentale anche e soprattutto in ottica iridata. Spesso la critica ignora il fatto che queste atlete non sono certamente dei robot bensì delle persone, umane, e anche se spesso ci deliziano con delle prestazioni assolutamente fuori dal normale, sotto la maschera e il caschetto scorre la vita composta da sentimenti, sensazioni, e vicissitudini che spesso possono portare a dei momenti in cui non si riesce a brillare momentaneamente in ciò che riesce meglio; e questo certamente è uno dei limiti della stampa in generale che non riflette molte volte prima di buttar giù un pensiero, commentando superficialmente l’atleta senza andare a comprendere la persona.

Ma Petra è una vera guerriera, una che non si attende mai anche quando il vento è forte e occorre aggrapparsi con tutte le proprie forze agli appigli a disposizione, e la fuoriclasse slovacca detentrice della generale del 2021 di appigli ne ha parecchi, partendo dal suo carattere, passando per la sua forza, e terminando con la sua classe per porre in essere una ricetta vincente che mette sul tavolo un gorumet di primissima fattura.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2023/01/11/la-furia-di-petra/

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L’essenza di un fuoriclasse la noti non soltanto nei gesti nell’arco del suo compito, ma soprattutto quando intraprende delle scelte che rappresentano per lui un viatico basilare dove snodare la propria carriera: perché percorrere i soliti binari è facile per tutti, prendere delle vie traverse al buio non è da tutti. E h_kristoffersen ha dimostrato per l’ennesima volta di essere un prodigio unico anche in questo. Il nostro atleta eri ha dato vita ad uno spettacolo assolutamente sublime vincendo lo slalom di Wengen ribadendo, ancora una volta, chi è attualmente il miglior atleta sulla faccia della terra assieme al suo compagno di squadra Braathen (Dove ieri ihanno condiviso tra l’altro il podio), andando a lanciare un serio monito agli avversari anche in ottica iridata. Ma oltre questo, c’è molto di più. Nuovi materiali, nuove motivazioni, rinnovate vittorie: slalom di Garmisch vinto, slalom di Wengen vinto. e nel mezzo tante belle prestazioni tra cui tre secondi posti di fila nelle gare azzurre nei giganti sulla Gran Risa, e nello slalom sulla Tre a Madonna di Campiglio. Non ha mollato, ha resistito, e ha dimostrato ancora una volta al mondo chi possa essere il vero erede di Marcel tra i paletti stretti. E non solo aggiungeremmo noi, considerando però un Odermatt in grande spolvero tra le superfici veloci e la sua competitività anche in gigante.“La forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni” disse Rafa Nadal qualche tempo, un concetto che si sposa bene con Henrik, un campione di quelli puri e veri che non passano di rado nel mondo dello sport.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2023/01/16/henrik-ha-rischiato-cambiato-e-vinto/

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Se Sofia Goggia chiama dall’Olimpia delle Tofane, Vincent Kriechmayr risponde in quel del leggendario tracciato della Streif; tuttavia il denominatore per entrambi è comune, in quanto non solo vincono davanti al loro rispettivo pubblico di casa che va in delirio glorificando le loro vittorie, ma pongono in essere il tutto attraverso delle magiche prestazioni che per l’ennesima volta illuminano le discese libere di Coppa del Mondo di sci alpino facendoci enormemente emozionare lungo il viale dei trionfi che sono soliti ad accendere con la continua loro ricerca della grandezza.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2023/01/20/nei-regni-della-regina-sofia-e-del-re-vincent/

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Nello slalom gigante di Plan de Corones @mikaelashiffrin ci riesce: vince una bellissima gara, e si prende la vetta solitaria del record di vittorie femminili nella storia dello sci alpino in Coppa del Mondo staccando Lindsey Vonn e avvicinandosi a -3 nel record assoluto del leggendario Stenmark.E’ una sinfonia Mikaela, di quelle preziosi e sublime da ascoltare mentre pennella con i suoi sci la neve scrivendo nuove ed infinite pagine di storia incantando il mondo come poche cose presenti allo stesso facendo valere una volta ancora la legge della più forte o forse, meglio dire, dell’infinito. La fuoriclasse di Vail scia divinamente sin dalla mattina e, anche nel corso della seconda manche gestisce al meglio sul fondo ottimale della pista azzurra e si guadagna il gradino più alto del podio (E il pettorale rosso strappato al momento alla nostra Marta Bassino), precedendo sul podio due velocissime Lara Gut-Behrami e Federica Brignone rispettivamente staccate di 45 centesimi e di 1 un secondo e 43 facendo letteralmente il vuoto e dimostrando, ancora una volta, il suo essere assolutamente stratosferico.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2023/01/24/83-and-counting/ 

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Se Buzz Lightyear vedesse questa edizione di Coppa del Mondo di sci alpino, non potrebbe che ammirare la grandezza di questi due autentici supereroi, Shiffrin ed Odermatt, che anche oggi scrivono una pagina di storia impressionante attraverso delle prestazioni straordinarie tra la Repubblica Ceca e il nostro paese. Per le ragazze, siamo a -1 dall’aggancio: Mikaela Shiffrin vince anche lo slalom di Spindleruv Mlyn e si avvicina sensibilmente oramai alla vetta leggendaria delle vittorie complessive detenuta da Stenmark, oramai, ancora per pochissimo tempo; senza soffermarsi troppo sui numeri, perché la grandezza di questa meravigliosa atleta li rende anche superflui, anche oggi detta legge sia in prima che in seconda frazione e pone in essere l’ennesima perla di una stagione sin qui da incorniciare, e che vede in lei la direttrice d’orchestra massima per una sinfonia divina: Mikaela precede sul podio Duerr di 60 centesimi e Holdener addirittura di 1.31 facendo letteralmente il vuoto in maniera paurosa. Tra gli uomini in super-g torna di prepotenza in auge l’acuto di un divino Marco Odermatt: a Cortina d’Ampezzo è l’elvetico a fare la voce grossa andandosi a prendere il successo nel quinto presente format di questa stagione dando vita ad un duello meraviglioso per l’ennesima volta con Kilde. 

 

Continua su: https://discesalibera.org/2023/01/28/shiffrin-e-odermatt-verso-linfinito-e-oltre/ di @jo_platania

 

#fisski #fisalpine #weareskiing #worldcup #ski #skialpine #shiffrin #odermatt #cortinadampezzo #spindleruvmlyn #sci #scialpino

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Nell’ultimo appuntamento di Coppa del Mondo di sci alpino che lascerà per qualche giorno il comando delle operazioni al Campionato del Mondo di Courchevel e Meribel, sempre in territorio francese ma a Chamonix è Zenhausern il padrone assoluto dello slalom speciale odierno. Gran bella gara oggi in territorio transalpino, una seconda manche spettacolare che è stata più una gara ad eliminazione soprattutto con i dnf da parte di Noel che aveva chiuso in testa e di Kristoffersen che doveva rimontare; invece viene fuori la gara che non ti aspetti, non tanto per chi ha vinto perché spesso e volentieri la velocità dell’elvetico è il suo punto di forza e pone in essere tante volte delle meravigliose gare come oggi, ma quella del greco AJ Ginnis , secondo al miglior risultato in carriera staccato di 1″02, che scende col pettorale numero 45 e rimontae ben 21 posizioni. Completa il podio invece un altro elvetico: Daniel Yule. Seguono Mcgrath, Foss-Solevaag, Strasser, Seymour, Vinatzer, Kolega e Stenn-Olsen che chiudono la top 10.

 

Continua, a cura di @jo_platania su: https://discesalibera.org/2023/02/04/a-chamonix-lo-slalom-pre-iride-e-targato-zenhausern/

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In una delle giornate più tristi degli ultimi decenni con il terribile sisma che ha colpito il confine turco-siriano con migliaia di vittime sotto le macerie, nonostante la poca voglia di parlare di sport per dovere di cronaca raccontiamo ciò che è avvenuto oggi in quel di Meribel dove si sono ufficialmente aperti i Campionati iridati di sci alpino con la prova femminile della combinata che oggi ha premiato l’Italia con Federica Brignone sul gradino più alto del mondo della specialità.

Sulla “Roc de Fer” Federica scende tranquilla e libera di pensieri e realizza un buonissima manche anche di slalom andandosi a prendere un titolo mondiale stratosferico che ha meritato ampiamente e che le consente di iniziare, davvero, nel migliore dei modi questa rassegna transalpina; al secondo posto medaglia d’argento per Wendy Holdener staccata di 1.66 e Ricarda Haaser al terzo con la medaglia di bronzo accusando un gap di 1.09; incredibile l’inforcata di Mikaela Shiffrin praticamente con l’oro in tasca a due porte dal gradino più alto del podio. L’altra azzurra, Elena Curtoni chiude ottava a 4.05 di ritardo dalla valdosatana. In sede di prima manche, in super-g, la stessa Federica Brignone aveva dato vita ad una splendida prestazione finendo in testa sciando letteralmente alla perfezione andando davanti di 71 centesimi a Ragnild Mowinckel e a Lara Gut-Behrami che avevano chiuso al secondo posto a pari merito, entrambe poi non si sono presentate al cancelletto di partenza nella seconda manche tra i paletti stretti assieme a tante altre atlete (E qui bisognerebbe anche aprire una parentesi per eventuali modifica sia al calendario che, soprattutto, al regolamento). Per Federica si tratta del primo oro mondiale dopo l’argento in slalom conquistato però nel lontano 2011 in quel di Garmisch-Partenkirchen.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2023/02/06/campionati-del-mondo-di-sci-alpino-federica-brignone-e-la-nuova-campionessa-del-mondo-della-combinata/ di @jo_platania

Photocredits: Nicolas Garcia 

#fisski #fisalpine #weareskiing #worldchampionship #courchevel #meribel #worldchampion #brignone #federicabrignone #alpinecombinated #ski #skialpine #sci #scialpino #discesaliberablog

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32 minuti fa, Morpheus © ha scritto:

In una delle giornate più tristi degli ultimi decenni con il terribile sisma che ha colpito il confine turco-siriano con migliaia di vittime sotto le macerie, nonostante la poca voglia di parlare di sport per dovere di cronaca raccontiamo ciò che è avvenuto oggi in quel di Meribel dove si sono ufficialmente aperti i Campionati iridati di sci alpino con la prova femminile della combinata che oggi ha premiato l’Italia con Federica Brignone sul gradino più alto del mondo della specialità.

Sulla “Roc de Fer” Federica scende tranquilla e libera di pensieri e realizza un buonissima manche anche di slalom andandosi a prendere un titolo mondiale stratosferico che ha meritato ampiamente e che le consente di iniziare, davvero, nel migliore dei modi questa rassegna transalpina; al secondo posto medaglia d’argento per Wendy Holdener staccata di 1.66 e Ricarda Haaser al terzo con la medaglia di bronzo accusando un gap di 1.09; incredibile l’inforcata di Mikaela Shiffrin praticamente con l’oro in tasca a due porte dal gradino più alto del podio. L’altra azzurra, Elena Curtoni chiude ottava a 4.05 di ritardo dalla valdosatana. In sede di prima manche, in super-g, la stessa Federica Brignone aveva dato vita ad una splendida prestazione finendo in testa sciando letteralmente alla perfezione andando davanti di 71 centesimi a Ragnild Mowinckel e a Lara Gut-Behrami che avevano chiuso al secondo posto a pari merito, entrambe poi non si sono presentate al cancelletto di partenza nella seconda manche tra i paletti stretti assieme a tante altre atlete (E qui bisognerebbe anche aprire una parentesi per eventuali modifica sia al calendario che, soprattutto, al regolamento). Per Federica si tratta del primo oro mondiale dopo l’argento in slalom conquistato però nel lontano 2011 in quel di Garmisch-Partenkirchen.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2023/02/06/campionati-del-mondo-di-sci-alpino-federica-brignone-e-la-nuova-campionessa-del-mondo-della-combinata/ di @jo_platania

Photocredits: Nicolas Garcia 

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Grande Federica. Tenuto conto dell'età ha fatto un'impresa.

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Fabrizio Caramagna scrisse: “un filo d’erba. Le nuvole bianche nel cielo. La sabbia nei miei sandali quando esco dalla spiaggia. Tutto ciò che conosco di bello è senza pesantezza.” A Méribel esiste un solo inno ed è quello di Mameli, perché oggi dopo il titolo di Federica Brignone in combinata tre giorni fa, è @martabassino @fcmartabassino a farlo suonare avendo portato l’Italia sul tetto del mondo conquistando una monumentale vittoria in super-g ai Campionati del Mondo di sci alpino scendendo con la sua classe, la sua leggerezza, e con la sua determinazione, gli ingredienti perfetti che anche oggi sono quelli giusti per creare un’indelebile pagina di storia. La fuoriclasse di Borgo San Dalmazzo fa valere ancora una volta la legge della più forte e, dopo tanti acuti in Coppa del Mondo, arriva quello ai Mondiali che va a contrassegnarla ancora una volta, ancor di più, come una delle atlete più forti sulla faccia della terra; Marta parte un pò lenta ma riesce metro dopo metro a far crescere la sua fiducia e la sua confidenza con la neve transalpina ponendo in essere una gara sublime facendo la differenza sul muro e nella parte finale dove risulterà incredibile e, come elemento fondamentale che alla fine conta più di tutti, inarrivabile. L’ultimo brivido arriva con Alice Robinson che era ancora in vantaggio al terzo intertempo, ma compie un errore nella parte finale e va a compromettere la sua gara. La nostra piuma d’acciaio ci regala un emozione e una soddisfazione assolutamente di immense dimensioni rendendo ancora più azzurro questo Campionato del Mondo sin qui impeccabile attraverso una prestazione d’altri tempi griffando, nel migliore dei modi, questa giornata con la sua autorevole e prestigiosa firma; per lei si tratta del secondo titolo del mondo dopo quello preso nella gara di parallelo a Cortina nel 2021, e la terza medaglia in questa competizione, andando ad aggiungere anche il bronzo della gara a squadre ad Åre nel 2018. Prima di lei, l’Italia aveva vinto il titolo in super-g nel 1996 e nel 1997 con Isolde Kostner in quel rispettivamente del Sestriere e di Sierra Nevada.

 

Continua su: https://discesalibera.org/2023/02/08/bassino-e-supergigante-marta-vola-sul-tetto-del-mondo/ di @jo_platania

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