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Maxel

Per non dimenticare

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L'ambizioso progetto di Giraudo

03 Gennaio 2006
 

La Juventus pre-Calciopoli navigava in felici acque e con prospettive di ulteriore sviluppo che prefiguravano un futuro ricco di successi. La gestione della Triade, condotta senza mai chiedere alla proprietà alcun versamento di denaro, era riuscita a condurre la squadra di trionfo in trionfo ma non era ancora soddisfatta del quadro economico. Il progetto era chiaro: fare della Juventus la prima squadra del mondo, sia come fatturato che come successi sportivi. E questo sarebbe passato dal rinnovamento dello stadio, che avrebbe garantito nuove risorse e fonti di guadagno, e dal rafforzamento di una rosa già molto competitiva.Ecco le parole di Antonio Giraudo in un’intervista rilasciata a Repubblica il 1 aprile 2006. Non era uno scherzo, era tutto vero…Dottor Giraudo, lei resterà davvero alla Juventus?«È il mio sogno. Vogliamo farla diventare il più importante club del mondo, secondo un preciso modello industriale e sportivo che non ha eguali nel calcio. Solo in Formula uno esiste qualcosa di simile, alla Ferrari».Il suo contratto scadrà il 30 ottobre: a parole, la famiglia Agnelli l'ha già confermata. Però i matrimoni si fanno in due.«Vorrei chiarire una cosa importante. In questi mesi si è scritto, letto e detto di tutto, per esempio che vorrei fare dei mestieri diversi. È chiaro che quando esistono scadenze contrattuali, dall'esterno c'è sempre chi può offrire grandi opportunità, è una legge di mercato. Ma il mio sogno è restare ancora molti anni alla Juventus, sulla base dei ragionamenti iniziati dodici anni fa con l'avvocato Agnelli e col dottor Umberto»Cosa prevedevano quei ragionamenti?«Che la Juventus diventasse la prima società-azienda del mondo. Cominciammo a parlarne durante le vacanze di Natale del 1993. Dall'Avvocato e dal dottor Umberto traspariva sempre una grande passione per il calcio e per la Juventus, di cui erano tifosissimi»Ritiene che i vari passaggi siano stati compiuti?«Due su tre. Ora manca l'ultimo, il più importante, su cui vorrei continuare a lavorare»Parliamo dei primi due«All'inizio cominciammo con l'intervento su costi e conti, di pari passo con l'obiettivo sportivo. Poi ci siamo mossi per consolidare la societàJuventus, attraverso operazioni che ci hanno portato alla quotazione in Borsa e allo stadio di proprietà oltre alla realizzazione di un centro sportivo d’avanguardia che inaugureremo presto. I lavori per lo stadio-gioiello cominceranno alla fine del campionato. Queste sono iniziative che resteranno, in grado di produrre anche ricavi diversi da quelli tipici delle squadre di calcio»Arriviamo alla terza fase: quella, pare di capire, dalla quale dipende anche la sua permanenza alla Juventus«Bisogna prepararla velocemente. Io lo chiamo il “modello Ferrari”, perché è quello cui ci ispiriamo. Ovvero una grande industria che produce utili per una parte sportiva di assoluta eccellenza. La stessa cosa dovrebbe accadere alla Juventus. Era, lo ripeto, il pensiero di Giovanni e Umberto Agnelli»La Juventus, oggi, rispetto a quel modello cos’è?«Esiste solo la seconda parte, quella sportiva. Manca la prima, industriale. Cioè la componente che porterebbe ricavi aggiuntivi attraverso investimenti mirati» Se abbiamo capito bene, una Juventus che agisce e produce anche fuori dal calcio?«Una Juventus che possa operare in settori come l'intrattenimento, oppure l'alberghiero mediante l'acquisto di una catena di hotel. O magari nel campo immobiliare, o in quello dei media attraverso un gruppo editoriale. Qualcosa di simile al gruppo "L'Espresso", visto che ne sto parlando con "la Repubblica". Perché no?»Cosa chiede l'amministratore delegato agli azionisti?«Chiedo di investire risorse importanti per creare una società più forte, strutturalmente solida a livello patrimoniale ed economico»Dopo l'ultimo Consiglio d'amministrazione, il dottor Gabetti che è presidente dell'Ifil, cioè la finanziaria della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, ha annunciato che il piano industriale sarà ambizioso ma non faraonico. Non le pare già una risposta parzialmente negativa alle sue richieste?«Penso che la portata del piano e degli investimenti sia conseguente al risultato che si vuole ottenere. Non chiediamo soldi per coprire perdite o per acquistare qualche altro giocatore, ma per creare un modello formidabile che nel calcio non esiste, e che ci permetterebbe di colmare il gap attuale tra una società come la nostra e altre grandi realtà europee, come ad esempio il Chelsea e il Real Madrid»Quali le ricadute dal punto di vista sportivo?«Vogliamo creare risorse permanenti che permettano alla Juventus non solo di finanziarsi al suo interno nel tempo, grazie al formidabile marchio commerciale che rappresenta, ma di avere una squadra sempre più forte e di livello mondiale»Ritiene che questo sarebbe sufficiente per essere i più competitivi al mondo, e com'è ovvio in Italia?«No, penso che non basterebbe. Perché quando si è risolto il problema patrimoniale ed economico, occorre acquisire più peso politico a livello di media. Per la Juventus, oggi non è così. Alcuni tra i nostri avversari dispongono di emittenti televisive e gruppi editoriali, e questo conta molto»Crede che i proprietari di questi gruppi editoriali diano indicazioni precise ai loro dipendenti per favorire le loro squadre?«Non penso che si arrivi a tanto. Ma non escludo che alcuni servi sciocchi si spingano oltre, più realisti del re. Può succedere, anzi succede»Dottor Giraudo, e se fossero altri dirigenti a concludere il suo progetto, o comunque a godere i frutti del lavoro già svolto?«L'interesse della Juventus e dei suoi tifosi viene prima di tutto. Certo, il nostro sogno non può che essere quello di vedere realizzate le cose che abbiamo progettato, e gestirle in prima persona. Mi spiacerebbe molto non proseguire la terza fase del programma»Crede che i giovani della famiglia Agnelli abbiano la stessa passione dell'Avvocato e del dottor Umberto? Convinceranno la famiglia a investire nuove risorse nella Juventus?«Me lo auguro, anzi ne sono sicuro. Spero che ci sia in loro lo stesso amore. La presenza fisica dell'ingegner John Elkann e di Andrea Agnelli all'ultimo Consiglio di amministrazione è stata significativa, così come quella del dottor Gabetti. Allo stesso modo è da interpretare la cooptazione in Consiglio del dottor Sant'Albano, nuovo amministratore delegato Ifil: un segnale importante»Ma il tifo dei giovani Agnelli?«Tifo e passione saranno da verificare nel tempo, però sono la premessa per tutto il resto»Quando e come preparerete questo famoso progetto industriale?«Dovremo vederci a scadenza almeno settimanale. Sottolineo che si tratta di un piano da far nascere insieme, Ifil e management bianconero, condiviso dalla famiglia Agnelli, per identificare le tipologie di investimenti da condividere»La proprietà della Juventus non mette in dubbio che lei, Moggi e Bettega possiate restare al comando. Ottimismo eccessivo?«La fiducia fa molto piacere. Voglio esprimere gratitudine per le tante opportunità che mi sono state offerte in questi anni, il resto lo vedremo»Davvero Silvio Berlusconi le ha offerto un incarico importante?«Con il dottor Berlusconi ho da sempre ottimi rapporti, e lui non ha mai mancato di mostrare apprezzamenti verso il nostro lavoro. Fu estremamente sportivo quando ci prestò Abbiati. Anche se lui ha sempre pensato che avrei continuato a lavorare per la Juventus, ha voluto incontrarmi e dirmi, in sostanza: “La stimo, sono sicuro che resterà a Torino ma qualora cambiassero le condizioni, sappia che noi possiamo far nascere insieme delle opportunità”»E lei cos'ha risposto?«Beh, in questi casi si ringrazia e si vede quel che succede»Esiste la concreta possibilità che lei si occupi dei nuovi stadi per l'Europeo 2012?«Il mio sogno è continuare a lavorare a tempo pieno per la Juventus»Lo stadio rifatto porterà finalmente i torinesi alla partita?«Senz'altro sì. Non mi sento di incolpare i tifosi per le gradinate semivuote: oltre metà del pubblico arriva da fuori, per lo più dalla Lombardia, e la Torino-Milano è impraticabile; le nuove norme per la sicurezza hanno creato restrizioni che possono scoraggiare; molte gare della Juve si disputano in notturna, ed è un sacrificio se la mattina dopo si va a lavorare. Inoltre, le statistiche dimostrano che gli italiani spendono il 5,5% in meno per spettacoli e divertimenti. Noi abbiamo cercato di premiare gli abbonati: mi spiace che si sia tanto parlato delle curve a 50 euro contro Inter e Milan, e pochissimo degli abbonamenti a un euro per le donne e i bambini»C'è il rischio che la Juve perda Capello?«Non esiste. Il progetto è che rimanga con noi fino al 2009»Campionato quasi vinto, Coppa quasi persa«Al tempo. A Londra abbiamo creato i presupposti per una grande impresa a Torino. Voglio elogiare questo gruppo, probabilmente il migliore dei nostri dodici anni: grandi campioni e ragazzi di carattere. Hanno fatto non bene ma benissimo, sono in testa da settanta partite, questo spiega chi è il più forte»La Coppa, invece, continua a essere una sofferenza: perché?«Si tratta di un torneo dove i rischi sono maggiori. L'anno scorso ha vinto il Liverpool, quest'anno va forte l'Arsenal che in campionato ha 28 punti in meno del Chelsea già eliminato»A quanto ammontano i mancati ricavi per chi esce nei quarti?«Se vinci la Coppa, incassi circa 15 milioni di euro che diventano 10 per il secondo posto. La semifinale vale circa 5 milioni di euro»Nel prossimo mercato venderete qualche pezzo pregiato?«Non esistono esigenze di bilancio in tal senso. Ogni scelta servirà solo a rafforzare la Juventus. La proprietà ci ha dato indicazione di muoverci come se il progetto industriale esistesse già, ed è pronto un primo intervento finanziario. Le mosse iniziali sono state gli ingaggi di Marchionni e Cristiano Zanetti»Dunque lavorate come se foste sicuri di rimanere«Per altri dodici anni, come ha detto il dottor Gabetti. La Triade e Capello per la Juve più forte del mondo. Speriamo»Cosa chiedete al nuovo governo?«La priorità sono gli stadi, oggi totalmente inadeguati. Servono mutui agevolati per le ristrutturazioni, non necessariamente private, com'è accaduto in Inghilterra, in Portogallo per gli Europei 2004 e in Germania per i mondiali 2006. L'Europeo 2012. È l'occasione giusta per creare tanti posti di lavoro, una grande opera di economia diretta e indiretta»Uno juventino di ieri, Michel Platini, se l'è presa con il G 14 di cui fate parte sulla questione degli indennizzi per i nazionali. Ha qualcosa da rispondere?«Intanto, oggi la convocazione in nazionale conviene solo al giocatore e non al club. In caso di infortuni, le assicurazioni non coprono il pagamento degli stipendi, tuttavia non bisogna fare muro contro muro, non bisogna essere troppo rigidi. Da parte dei club serve forse più intelligenza, ma all'amico Michel suggerisco di essere meno demagogico e meno populista» Ecco i propositi dell'amministratore delegato. E al lettore più attento non saranno sfuggiti certi indizi: il progetto era vero, reale e ambizioso ma comportava la necessità di un maggiore controllo societario, raggiungibile solamente attraverso un aumento della partecipazione azionaria. Giraudo, Moggi, Andrea Agnelli e, molto probabilmente, la Lafico: ecco il quadro della Juventus che sarebbe stata se questo non avesse dato fastidio a qualcuno molto, molto in alto.

 

 

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erano 20 anni avanti e infatti a quel tempo il campionato italiano era il top al mondo. non ci sarà mai più una dirigenza di quel livello.

guarda caso dal 2006 è iniziato il declino del campionato italiano, checchè se ne dica.

e quest'anno ci sarà ancora un altro declino.. andremo a finire come il campionato portoghese

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Molte cose sono state fatte proprie e realizzate da AA.

Altre, tipo avere più peso dal punto di vista mediatico e politico, sono rimaste lettera morta.

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Se penso ai discorsi che facevamo all'epoca (volevamo prendere Gerrard), mi viene da piangere.

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Joined: 10-Feb-2020
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Significativa la parte dove parla degli eredi della famiglia Agnelli. Direi che qualcosa non ha funzionato. 

Modificato da Huckleberry

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22 minuti fa, Kaiser Franz ha scritto:

Se penso ai discorsi che facevamo all'epoca (volevamo prendere Gerrard), mi viene da piangere.

ok prendevi Gerrard , ma secondo tanti non ci fosse stata calciopoli avresti perso Buffon e Del Piero sicuri , anche ibra era stato messo sul mercato....certo e' che con i tanti soldi che prendevi dalle cessione avrebbero comprato chissa che giocatori....

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Joined: 09-Jun-2006
4623 messaggi
8 minuti fa, clic ha scritto:

ok prendevi Gerrard , ma secondo tanti non ci fosse stata calciopoli avresti perso Buffon e Del Piero sicuri , anche ibra era stato messo sul mercato....certo e' che con i tanti soldi che prendevi dalle cessione avrebbero comprato chissa che giocatori....

si diceva anche quello...Del Piero sarebbe stato ceduto quasi sicuro, Buffon la vedevo dura, Ibra mi sembrava impossibile.

Sicuramente avrebbero preso qualcuno di grande, forse anche CR7, chissà.

 

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Joined: 12-Jun-2005
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26 minuti fa, clic ha scritto:

ok prendevi Gerrard , ma secondo tanti non ci fosse stata calciopoli avresti perso Buffon e Del Piero sicuri , anche ibra era stato messo sul mercato....certo e' che con i tanti soldi che prendevi dalle cessione avrebbero comprato chissa che giocatori....

 

il ricostruire grandissime squadra grazie a cessioni col botto era il pane e burro di moggi

 

 

l'ha fatto più e più e più volte con noi alzando scudetti a pacchi e rimanendo stabilmente in top 3 ranking uefa per un buon decennio

 

 

 

preoccupazioni zero

 

 

la sensazione di stare in una catzo di botte di ferro presente? ecco

 

 

 

ora scordatela 

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Joined: 12-Jun-2005
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2005 andammo a prendere vieira eh capitano dall'arsenal degli invincibili 

 

 

come prendere oggi kdb al city 

 

 

per capire la portata di calciopoli cosa affossarono

 

 

 

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Joined: 05-Oct-2008
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Inviato (modificato)

Beh, se andiamo a rileggere in retrospettiva:

 

- non è molto dissimile da quanto è stato fatto

- questi anni hanno dimostrato che per metterti in cima al mondo non sarebbe comunque bastato.

 

Già in quel momento erano in atto delle dinamiche che avrebbero portato a rendere in realtà non competitivo sul lungo il "ben fare in piccolo".

Il calcio italiano, che non riusciva a fare un sistema virtuoso, era in procinto di essere sorpassato  da altre realtà. 

C'erano già i galacticos, e s'erano già venuti a prendere il tuo miglior giocatore a cifre record. 

 

L'esempio è giustappunto la perla di quel progetto, che era lo stadium. Nella visione di allora era una perla.

Successivamente è stato accusato di essere uno stadietto .asd 

 

In realtà non stavamo realizzando il calcio dei vent'anni dopo, forse uno dei miglior calcio di quegli anni e basta (che non era poco, sia ben chiaro).

Il calcio dei vent'anni dopo è quello che vediamo appunto oggi. Quello dei petrodollari, di una Premier che apre i culi a tutti, del calcio portato e fatto pagare pure in Antartide, di un in sistema italiano che non ce la fa a stare appresso malgrado buone progettualità (di pochissimi). 

 

 

Modificato da Bradipo76

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Joined: 05-May-2006
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2 ore fa, Maxel ha scritto:

L'ambizioso progetto di Giraudo

03 Gennaio 2006
 

La Juventus pre-Calciopoli 

 

 

mhmh

Modificato da Ritchieb
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Joined: 21-Jun-2007
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8 minuti fa, Ritchieb ha scritto:

mhmh

Ho pescato l'articolo con quella data su un altro sito bianconero... è chiaro che le dichiarazioni di Giraudo fossero precedenti quella data

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2 minuti fa, Ritchieb ha scritto:

 

Ci ho fatto caso pure io  a questo errore, il giornalista aveva bevuto prima di scrivere il titolo del suo articolo all'epoca

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Joined: 05-May-2006
7009 messaggi
58 minuti fa, Maxel ha scritto:

Ho pescato l'articolo con quella data su un altro sito bianconero... è chiaro che le dichiarazioni di Giraudo fossero precedenti quella data

No casomai il problema è che l'articolo ha una data precedente Calciopoli ma l'articolo inizia con un riferimento a Calciopoli

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Joined: 09-Feb-2007
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2 minuti fa, Ritchieb ha scritto:

No casomai il problema è che l'articolo ha una data precedente Calciopoli ma l'articolo inizia con un riferimento a Calciopoli

Nell'articolo, viene esplicitato che si riporta un'intervista effettuata da Repubblica il primo aprile 2006.

Credo che quel 3 gennaio 2006 non ci azzecchi niente.

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Joined: 21-Dec-2008
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2 ore fa, Ibra ha scritto:

 

il ricostruire grandissime squadra grazie a cessioni col botto era il pane e burro di moggi

 

 

l'ha fatto più e più e più volte con noi alzando scudetti a pacchi e rimanendo stabilmente in top 3 ranking uefa per un buon decennio

 

 

 

preoccupazioni zero

 

 

la sensazione di stare in una catzo di botte di ferro presente? ecco

 

 

 

ora scordatela 

È stato pane e burro anche di Paratici finché ha avuto l'umiltà di farlo...la seconda finale di Champions nasce dalla cessione di Pogba e il mercato fatto con quella cessione. Però non arrivi tra i grandissimi con quel sistema...Moggi vende Zidane e con quella cessione ci prende tanta bella gente, ma Zidane la Champions la vince a Madrid poi...se potevi prendere tanta bella gente e tenerti Zidane magari la Champions la vinceva a Torino. Se Paratici avesse potuto tenersi Pogba e Vidal e aggiungerci Higuain, Pjanic, Alves magari la finale la vincevi. Lo "smonta e rimonta" se sei bravo ti permette di mantenere alto il livello, ma per arrivare al massimo devi aggiungere senza perdere, non rimpiazzare quando perdi

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34 minuti fa, Cene ha scritto:

È stato pane e burro anche di Paratici finché ha avuto l'umiltà di farlo...la seconda finale di Champions nasce dalla cessione di Pogba e il mercato fatto con quella cessione. Però non arrivi tra i grandissimi con quel sistema...Moggi vende Zidane e con quella cessione ci prende tanta bella gente, ma Zidane la Champions la vince a Madrid poi...se potevi prendere tanta bella gente e tenerti Zidane magari la Champions la vinceva a Torino. Se Paratici avesse potuto tenersi Pogba e Vidal e aggiungerci Higuain, Pjanic, Alves magari la finale la vincevi. Lo "smonta e rimonta" se sei bravo ti permette di mantenere alto il livello, ma per arrivare al massimo devi aggiungere senza perdere, non rimpiazzare quando perdi

 

 

beh esattamente l'anno dopo in finale di champions c'eravamo noi da strafavoriti avendo umiliato il real di zidane in semifinale





la coppia giraudo che ti portava il terzo fratturato al mondo + moggi a costruire le squadre e scegliere gli allenatori mi dava un senso di onnipotenza calcistica bestiale

 

 

 

ps. un anno prima che andasse a manchester nell'estate 2002 avevamo firmato cristiano ronaldo saltato all'ultimo per il rifiuto di salas di trasferirisi allo sporting confermato dallo stesso cronaldo

 

 

 

gli scout di moggi da dimarzio papà in giù erano tantissima roba

 

 

 

niente con quei due moggi e giraudo avevo un senso di onnipotenza calcistica mai più vissuto. La fiducia cieca proprio. mò campacavallo

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#elcaneinfame

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Ridateci la TRIADE

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Inarrivabili.
Idee che ancora oggi sono avanti.

Inviato dal mio EML-L09 utilizzando Tapatalk

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Io ricordo che lessi un articolo all'epoca pre-calciopoli che parlava di un interesse per Ronaldinho e per un giovincello ancora sconosciuto che si chiamava Messi.

Ora, di fuffa se ne scriveva anche all'epoca ma ricordo che ci rimasi di sasso quando Messi esplose definitivamente ripensando a quell'articolo di qualche annetto prima.

Ora, qui lo dico e qui lo nego: non fosse scoppiata calciopoli ci saremmo ritrovati non solo con qualche scudo in più ma anche con un paio di Champions in bacheca.

Modificato da IL "V"

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Joined: 14-Feb-2020
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49 minuti fa, IL "V" ha scritto:

per un giovincello ancora sconosciuto che si chiamava Messi.

Cosa confermata da Capello di recente , lo volevamo in prestito dopo il Gamper , dove ci aveva fatto a fette , ma il Barcellona aveva rifiutato

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20 ore fa, Ibra ha scritto:

 

il ricostruire grandissime squadra grazie a cessioni col botto era il pane e burro di moggi

 

 

l'ha fatto più e più e più volte con noi alzando scudetti a pacchi e rimanendo stabilmente in top 3 ranking uefa per un buon decennio

 

 

 

preoccupazioni zero

 

 

la sensazione di stare in una catzo di botte di ferro presente? ecco

 

 

 

ora scordatela 

onore infinito alla triade 

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15 ore fa, Lightning Farron ha scritto:

Ridateci la TRIADE

magariiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

 

ancora oggi, alla loro eta' ,farebbero una grande squadra e una grande societa' 

 

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Joined: 18-Oct-2008
73897 messaggi

 

Io ricordo anche che "stranamente" appena Giraudo (o Moggi) risposero, sarcasticamente, a Lapo che chiedeva investimenti che "erano contenti che la proprietà aveva deciso di investire" e che erano necessari investimenti della casa madre per fare l'ultimo passo "apparve" lo spettro di farsopoli... una strana coincidenza che si ripete più soft qualche lustro dopo... che strano... 

 

:sventola::sventola::sventola::sventola:

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