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............... TIM CUP (Finale): JUVENTUS - MILAN 1-0 STADIO "OLIMPICO" - Roma, sabato 21/05/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=PI6UtAo2qyw Mai nessuna squadra aveva vinto per due volte cinque campionati consecutivi. Mai nessuna squadra aveva centrato per due volte di fila l'accoppiata scudetto-Coppa Italia. La Juve di quest'anno ha riscritto i libri di storia. Definitivamente. Il doppio double arriva al termine di una partita tignosa, non bella, ma che i bianconeri riescono a gestire con estrema maturità, facendo sfiancare gli avversari e colpendoli nel finale con una giocata da campione di Morata, appena entrato al posto di Hernanes. Il brasiliano in regia e Lemina interno di destra sono le mosse di Allegri per contenere un Milan che si gioca un'intera stagione e, come comprensibile, inizia la gara su ritmi notevoli, pressando alto e raddoppiando continuamente le marcature. La Juve non si scompone, del resto si aspettava un avvio del genere da parte degli avversari, e li contiene senza troppi patemi, concedendo solo al 12' un'opportunità a Bonaventura che, da distanza ravvicinata, tocca a lato il cross rasoterra di Kucka. Dieci minuti dopo ci provano De Sciglio, che spara alto un destro dal limite, e ancora Bonaventura, con un rasoterra da posizione defilata crea qualche difficoltà a Neto, colto in leggero contro tempo. I bianconeri ci mettono un po' a carburare e non arrivano spesso dalle parti di Donnarumma. Il Milan invece crea un'altra occasione, ma la spreca con Poli, che manda alle stelle l'assist di Kucka, pur arrivando in corsa ed essendo libero di battere da ottima posizione. Il primo tempo si chiude così con dieci tiri dei rossoneri contro uno, statistica che dà fiducia alla squadra di Brocchi e in avvio di ripresa ci prova ancora De Sciglio, che impegna Neto con un rasoterra dal limite. L'incursione di Lemina dalla destra, che costringe Donnarumma al tuffo per impedire che il pallone raggiunga Mandzukic, è il segnale che la gara possa prendere un'altra piega. In effetti il Milan, pur riuscendo a gestire il gioco per un'altra decina di minuti, ora è meno aggressivo e concede più spazi e così, dal 20' in avanti, la Juve cambia passo. Alex Sandro, in campo al posto di Evra, garantisce più spinta sulla sinistra ed è proprio lui a dare il là all'azione conclusa da Pogba con un rasoterra sul primo palo che costringe Donnarumma ad una respinta affannosa, per poco non sfruttata da Mandzukic. Pochi minuti dopo è il francese a rifinire per il colpo di testa di Lichtsteiner, bloccato dal portiere rossonero, chiamato ad un altro intervento dal tiro cross di Mandzukic. Alla mezz'ora Allegri cambia ancora, inserendo Cuadrado per Lichtsteiner, ma la gara sembra spegnersi. Non perché le due squadre lesinino impegno, ma perché un po' la stanchezza, un po' le imprecisioni, permettono alle difese di portare la sfida ai supplementari. Le prime emozioni arrivano nel finale del primo extra time, con Pogba, che costringe Donnarumma a togliere dall'angolino il suo destro dal limite, e con Bacca, che in rovesciata sfiora la traversa. Nel secondo supplementare Allegri gioca il tutto per tutto, togliendo Hernanes, mandando in campo Morata e varando un inedito 3-4-3. In due minuti la mossa si rivela decisiva: Lemina accelera a metà campo, e scarica per Cuadrado che crossa dalla destra trovando lo spagnolo libero in area. La girata di prima è un capolavoro di coraggio, classe e precisione che si infila alla destra di Donnarumma, fa esplodere la metà bianconera dell'Olimpico e consegna definitivamente questa Juve alla Storia. Il prossimo anno, come dice mister Allegri, si giocherà per la Leggenda. MILAN-JUVENTUS 0-1 (0-0 d.t.r.) RETI: Morata 6' sts MILAN Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Kucka (7' sts Balotelli), Montolivo (4' sts José Mauri), Poli (39' st Niang); Honda, Bacca, Bonaventura A disposizione: Diego Lopez, Abbiati, Mexes, Alex, Bertolacci, Locatelli, Boateng, Menez, Luiz Adriano, Balotelli Allenatore: Brocchi JUVENTUS Neto; Rugani, Barzagli, Chiellini; Lichtsteiner (30' st Cuadrado), Lemina, Hernanes (4' sts Morata), Pogba, Evra (17' st Alex Sandro); Dybala, Manduzukic A disposizione: Buffon, Rubinho, Alex Sandro, Padoin, Sturaro, Asamoah, Pereyra, Zaza Allenatore: Allegri ARBITRO: Rocchi ASSISITENTI: Meli, Padovan QUARTO UFFICIALE: Mazzoleni ARBITRI D'AREA: Valeri, Gervasoni AMMONITI: 5' st Zapata, 17' st Pogba, 43' st Honda, 11' pts Niang, 15' pts Barzagli, 11' sts Chiellini, 13' sts Calabria, 13' sts Morata, 17' sts Rugani (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/moooraaataaa----e-la-juve-riscrive-la-storia---.php
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............... Serie A TIM (19° giornata girone ritorno): JUVENTUS - SAMPDORIA 5-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, sabato 14/05/2016 - Ore 17:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=gi1PlhiqpSE Cinque gol e una passerella di novanta minuti, per sfilare con le nuove maglie e chiudere il campionato a 91 punti. Poi un'altra passerella, meno lunga, ma ben più esaltante, per percorrere i metri che separano l'ingresso degli spogliatoio dal palco allestito a metà campo, alzare la Coppa e prendersi l'ovazione dello Stadium. La Juve si gode la festa scudetto e anche se è la quinta consecutiva, da queste parti non se ne ha mai abbastanza. In un pomeriggio del genere la partita con la Samp è un contorno, non il piatto forte, ma i bianconeri se lo gustano comunque. Anche perché c'è ancora un trofeo da conquistare e tra una settimana appena si giocherà contro il Milan per la Coppa Italia. Quindi la partita di oggi, per quanto i punti non contino, serve, eccome, a prepararsi all'ultimo atto della stagione. Basti dire che pur schierando la difesa a tre più classica e collaudata, Allegri piazza Barzagli al centro tra Bonucci e Chiellini, proprio per permettere ad Andrea di prendere dimestichezza con la posizione in vista della finale di Roma, dove non ci sarà Bonucci, squalificato. I primi a farsi sotto sono i doriani, con il sinistro di Alvarez respinto da Neto. Poi inizia lo show: passano appena cinque minuti e la Juve è già in vantaggio con uno spettacolare tutto di testa di Evra che spicca il volo per piazzare sotto l'incrocio la punizione di Dybala. La Joya è ispirata e dopo neanche dieci minuti dal primo assist ne confeziona un secondo, lanciando Mandzukic in contropiede. Il croato si presenta davanti a Brignoli e viene steso senza troppi complimenti da Skriniar, che si vede sventolare davanti agli occhi un sacrosanto cartellino rosso. È rigore, naturalmente, e Dybala infila il rasoterra a fil di palo. Passano altri cinque minuti e l'argentino potrebbe piazzare la doppietta, se Brignoli non arrivasse a deviare la sua sventola in diagonale. Il duello tra i due prosegue anche quando Hernanes, dopo una serpentina a metà campo, lancia la Joya che arriva al limite e cerca l'angolino, trovando ancora la risposta del portiere doriano. La Juve diverte e si diverte: Dybala, ancora lui, inventa un altro assist, questa volta per Lichtsteiner, che di testa supera Brignoli e centra l'incrocio. Mandzukic parte ancora una volta in contropiede, si accentra e prova il rasoterra che, deviato, sfiora il palo. Questa però è la giornata di Dybala che in due minuti fa letteralmente spellare le mai allo Stadium. Prima recuperando palla e auto lanciandosi con un doppio pallonetto e scaricando il sinistro alto. Poi aggiustando la mira e infilando una saetta dal limite alle spalle di Brignoli. E Pogba? Anche il francese vorrebbe partecipare alla festa e scheggia la traversa con un destro da una trentina di metri nel finale di primo tempo. Lo spettacolo continua anche in avvio di ripresa con Mandzukic libera con il tacco Chiellini che conclude in suo inserimento calciando su Brignoli. Poi il ritmo inevitabilmente cala e iniziano i cambi: Sturaro entra al posto di Pereyra e Morata sostituisce Dybala che si prende la standing ovation dello Stadium. Pogba ci prova ancora dalla distanza, sfiorando il palo, quindi tocca a Zaza rilevare Mandzukic. La partita avrà anche poco da dire, ma c'è comunque ancora da stropicciarsi gli occhi per la sventola di contro balzo con cui Chiellini infila il pallone nel sette e impreziosisce la sua 400° presenza in bianconero. Oppure per il tempismo con cui Bonucci arriva sul corner di Hernanes, deviato di testa da Morata e mette a segno il 5-0. E per andare ad alzare la quinta Coppa di Campione d'Italia è proprio il punteggio perfetto. Ora la festa può davvero iniziare. O meglio, continuare... JUVENTUS-SAMPDORIA 5-0 RETI: Evra 5' pt, Dybala (rig) 15' pt, Dybala 37' pt, Chiellini 32' st, Bonucci 40' pt JUVENTUS Neto, Bonucci, Barzagli, Chiellini; Lichtsteiner, Pereyra (21' pt Sturaro), Hernanes, Pogba, Evra; Dybala (22' st Morata), Mandzukic (30' st Zaza) A disposizione: Buffon, Rubinho, Rugani, Padoin, Asamoah, Cuadrado, Lemina Allenatore: Allegri SAMPDORIA Brignoli; Diakitè, Silvestre, Skriniar; Sala (10' pt Ranocchia), Correa (31' st Soriano), Krsticic, Barreto, Dodò; Alvarez; Quagliarella (40' pt Ponce) A disposizione: Puggioni, Cassani, Rodriguez, Pedro Pereira, Palombo, Muriel, Calò, De Silvestri Allenatore: Montella ARBITRO: Gavillucci ASSISTENTI: Bindoni, D'Apice QUARTO UFFICIALE: Pegorin ARBITRI D'AREA: Fabbri, Abisso AMMONITI: 21' pt Chiellini, 36' pt Hernanes, 37' pt Sala ESPULSI: 14' pt Skriniar (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/cinque-gol-e-quinta-coppa--la-festa-perfetta.php
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............... Serie A TIM (18° giornata girone ritorno): HELLAS VERONA - JUVENTUS 2-1 STADIO "M. BENTEGODI" - Verona, domenica 08/05/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post partita https://www.youtube.com/watch?v=v6hgbc3BaLA Quando una squadra è motivata, fortemente motivata, non contano i campioni in campo. Non conta se si è già retrocessi e si affronta invece chi ha appena vinto lo scudetto per la quinta volta di fila. Anzi, la forza degli avversari è uno stimolo in più e se a questo si aggiunge il desiderio di onorare l'addio al calcio di un campionissimo, ecco che le differenze si annullano. È quanto accade al Bentegodi, dove il Verona riscatta almeno in parte la sua stagione battendo la Juve campione d'Italia, salutando come meglio non potrebbe Luca Toni, alla sua ultima partita. Fin dall'inizio l'andamento della gara non riflette la classifica e per quanto i bianconeri tengano palla, gli errori di precisione impediscono di concretizzare. I gialloblu invece giocano con coraggio e se l'obiettivo principale è servire Toni, anche la soluzione personale non viene scartata e Viviani prova a colpire dal limite, trovando Neto piazzato. Ben più consistente l'occasione al 38' con la girata di prima intenzione stampata del centravanti gialloblu che si stampa sul palo. La risposta della Juve è immediata, ma Dybala non ha neanche il tempo di rammaricarsi per il suo diagonale a fil di palo, che,dalla parte opposta, il signor Maresca concede il rigore per un intervento di Alex Sandro su Pisano. Dal dischetto va Toni, che rende memorabile la sua serata superando Neto con il “cucchiaio”. La ripresa non inizia meglio per la Juve, che prova a reagire, ma si espone al contropiede dei padroni di casa e viene punita dopo una decina di minuti da Viviani che, servito da Ulloa, fulmina Neto con una sventola di destro dal limite. Sotto di due gol i bianconeri reagiscono con Zaza, il cui sinistro in diagonale, deviato dal Gollini, centra il palo. Allegri sostituisce Sturaro con Pereyra, ma è ancora il Verona a rendersi pericoloso con Ionita, che impegna Neto. La Juve alza il ritmo e Gollini deve intervenire sulla punizione di Dybala e sul colpo di testa di Alex Sandro. Allegri interviene ancora, mandando in campo Padoin e Chiellini al posto di Asamoah e Barzagli, ma il cambio più importante della serata è quello che arriva al 40': Toni lascia il campo e il calcio tra gli applausi del Bentegodi. È questa l'immagine più bella e significativa della partita. L'ultima è il rigore concesso per l'atterramento di Zaza da parte di Helander e realizzato all'ultimo secondo da Dybala, che firma così il 21° gol in stagione. Come Tevez al suo primo anno in bianconero. VERONA-JUVENTUS 2-1 RETI: Toni (rig.) 43' pt, Viviani 10' st, Dybala (rig.) 50' st VERONA Gollini; Pisano, Bianchetti, Helander, Emanuelson; Wszolek, Viviani, Marrone (35' st Greco), Siligardi (20' st Romulo); Ionita, Toni (40' st J. Gomez) A disposizione: Coppola, Gilberto, Marcone, Moras, Furman, Samir, Checchin, Jankovic Allenatore: Delneri JUVENTUS Neto; Rugani, Bonucci, Barzagli (27' st Chiellini); Cuadrado, Sturaro (17' st Pereyra), Lemina, Asamoah (26' st Padoin), Alex Sandro; Dybala, Zaza A disposizione: Rubinho, Audero, Evra, Cassata, Favilli Allenatore: Allegri ARBITRO: Maresca ASSISTENTI: Musolino, Gava QUARTO UFFICIALE: Lo Cicero, Valeri ARBITRI D'AREA: Sacchi AMMONITI: 16' pt Siligardi, 26' pt Zaza, 32' pt Marrone, 42' st Alex Sandro 6' st Lemina, 47' st Alex Sandro, 49' st Helander ESPULSI: 47' st Alex Sandro (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/stop-a-verona--nella-serata-di-toni-verona-juventus.php
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............... Serie A TIM (17° giornata girone ritorno): JUVENTUS - CARPI 2-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, domenica 01/05/2016 - Ore 12:30 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=HEJcMHjxWvg Per celebrare degnamente uno scudetto appena conquistato non si può fare a meno di una vittoria. La Juve rispetta in pieno il cerimoniale, superando il Carpi con un gol per tempo e iniziando a prendersi una prima, corposa e meritatissima dose di ovazioni da parte dei tifosi, in attesa dei festeggiamenti e della premiazione nell'ultima giornata di campionato. La gara non si gioca certo su ritmi forsennati, anzi i bianconeri all'inizio quasi trotterellano, ma basta una giocata a scuotere lo Stadium, come il lancio di cinquanta metri di Bonucci per Pogba che tocca al volo, trovando la deviazione di Belec in angolo. Quando non ci sono le condizioni per verticalizzare improvvisamente il gioco, per arrivare al tiro i Campioni d'Italia devono ricorrere ad un prolungato palleggio al limite dell'area, nel tentativo di stanare la difesa emiliana. A forza di insistere il varco giusto si trova: al quarto d'ora lo indovina Alex Sandro con una pennellata per Morata, il cui colpo di testa termina a lato. La Juve sembra divertirsi soprattutto con le combinazioni tra Cuadrado e Pogba, ma bisogna tenere alta la soglia di attenzione per evitare che il Carpi colpisca in contropiede e Buffon deve intervenire di piede per respingere il diagonale di Verdi. Il ruolo di vice Marchisio oggi tocca a Hernanes che per la maggior parte del tempo, più che davanti alla difesa, si trova ad agire da trequartista, tanto è avanzato il baricentro dei bianconeri. Il brasiliano distribuisce bene il gioco e, da quella posizione, sa pungere con il suo destro. È lui, a pochi minuti dal riposo a firmare il gol del vantaggio, il suo primo in bianconero, infilando Belec dal limite dell'area. La ripresa inizia con Zaza al posto di Morata e con un Carpi appena più intraprendente e comunque controllato senza difficoltà dai bianconeri. A fare la partita è sempre la Juve, le cui azioni sono accompagnate dalla “ola” e dai cori dello Stadium che celebrano lo scudetto appena conquistato. Il clima leggero che si respira non distrae gli uomini di Allegri che concedono solo un tiro dalla distanza a Porcari, che mette a lato, e arrivano anche al raddoppio con Zaza, la cui girata di testa sul cross di Pogba scavalca Belec e si deposita dolcemente in rete. La festa ora è davvero perfetta. È iniziata lunedì scorso a Vinovo, è proseguita oggi con la venticinquesima vittoria in ventiquattro partite e troverà il suo culmine tra due settimane, quando allo Stadium arriverà la Coppa di Campioni d'Italia. Per la quinta volta di fila. JUVENTUS-CARPI 2-0 RETI: Hernanes 42' pt, Zaza 35' st JUVENTUS Buffon; Rugani, Bonucci, Evra; Cuadrado (29' st Lichtsteiner), Pogba, Hernanes, Asamoah (40' st Sturaro), Alex Sandro; Morata (1' st Zaza), Mandzukic A disposizione: Rubinho, Audero, Barzagli, Padoin, Pereyra, Lemina, Khedira, Dybala Allenatore: Allegri CARPI Belec; Zaccardo, S. Romagnoli, Suagher; Sabelli, Crimi (29' st Porcari), Cofie, Martinho (21' st Lasagna), Gagliolo; Verdi (40' st De Guzman); Mbakogu A disposizione: Brkic, Colombi, Daprelà, Pasciuti, Poli, Di Gaudio, Franchini, Letizia, Mancosu Allenatore: Castori ARBITRO: Irrati ASSISTENTI: Marrazzo, La Rocca QUARTO UFFICIALE: Stallone ARBITRI D'AREA: Celi, Candussio AMMONITI: 28' pt Mandzukic, 30' pt Martinho,47' pt Crimi, 7' st Rugani, 21' st Bonucci, 46'st Lichtsteiner, 46' st Pogba, 48' st Hernanes (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/la-festa-gia-iniziata-juventus-carpi.php
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............... Serie A TIM (16° giornata girone ritorno): FIORENTINA - JUVENTUS 1-2 STADIO "A. FRANCHI" - Firenze, domenica 24/04/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=VQ6mtil6s20 Ora manca un solo punto per riscrivere la storia e potrebbe addirittura bastare che il Napoli non batta la Roma lunedì pomeriggio. Ma ora non è il momento di pensare alla matematica, quanto piuttosto quello di godersi un'altra grande prova della Juve. Grande perché la Fiorentina le prova davvero tutte, ma i bianconeri hanno troppa fame per lasciare anche solo le briciole agli avversari. Le firme sulla ventiquattresima vittoria in venticinque partite sono di Mandzukic Morata e Buffon, ma è tutta la squadra a meritare un'enorme applauso per come ha interpretato la gara. I viola all'inizio sembrano indemoniati, pressano altissimo, ripiegano velocemente e chiudono tutti gli spazi, cercando poi di sfruttare la rapidità di Tello e Bernardeschi. La manovra della Juve è meno frenetica e anche se la difficoltà nel trovare spazi è notevole, il possesso palla permette ai bianconeri di controllare il ritmo della gara. Quando però la Fiorentina riesce a partire in contropiede sa essere pericolosa e Buffon quasi viene preso in contro tempo dalla deviazione di Barzagli sul cross di Bernardeschi. Immediata la replica di Dybala, con una sventola di sinistro dal limite che, leggermente deviata, sfiora la traversa. I viola ci provano da fuori area con Badelj, che mette a lato, e con Tello, che trova la risposta di Buffon, ma la Juve non si scompone e continua a fare il suo gioco con calma, consapevole che i suoi campioni possano colpire in qualsiasi momento. E il momento arriva al 39': Khedira avanza dalla destra palla al piede e scodella il traversone sulla testa di Pogba. Il francese inventa una sponda perfetta, sulla quale arriva al volo il sinistro di Mario Mandzukic, che spedisce la palla nell'angolino e segna il suo decimo gol in campionato. La Fiorentina reagisce: Bernardeschi prova a sorprendere Buffon con un pallonetto da oltre venti metri, ma il capitano bianconero mette in angolo con un colpo di reni. Sugli sviluppi del corner Marcos Alonso è un un po' troppo libero sul secondo palo e schiaccia di testa, mettendo a lato. La ripresa si apre con i padroni di casa ancora in avanti alla ricerca del pareggio e Ilicic calcia alto dalla distanza, infortunandosi nell'occasione e lasciando il posto a Zarate. La Juve si chiude bene e riparte ancora meglio: Pogba e Mandzukic, sempre loro, costruiscono un contropiede spettacolare che si conclude con un diagonale del francese troppo angolato. È una partita vivace, con un copione ben definito. Ora il possesso palla è tutto per i viola e Buffon interviene due volte per mettere in angolo i rasoterra di Zarate e Kalinic, mentre i bianconeri aspettano di sfruttare le ripartenze. In un contesto del genere può tornare molto utile la velocità di Morata che al 25' rileva Dybala. Due minuti dopo, Rugani viene ammonito per una trattenuta su Bernardeschi ed è una notizia, perché si tratta del primo cartellino giallo per il difensore bianconero in 53 partite giocate in serie A. La Fiorentina, nonostante abbia consumato una marea di energie continua ad aggredire i bianconeri e il pressing di Zarate ripaga gli sforzi: l'argentino ruba palla a Bonucci e Kalinic ne approfitta, piazzando nell'angolino il pallone del pareggio. Un pareggio che dura lo spazio di due minuti, perché la Juve non ci sta e si butta subito in avanti, ritrovando il vantaggio con Morata che, dopo il tiro di Evra, ribattuto sulla linea da Badelj, corregge in rete. Nel finale trovano spazio Asamoah e Cuadrado, al posto di Pogba e Lichtsteiner e proprio un intervento del colombiano su Kalinic induce Tagliavento a fischiare il rigore a pochi secondi dal 90'. Sul dischetto va proprio il centravanti viola, ma Gigi Buffon decide che questa partita va vinta. E quando Buffon prende una decisione del genere, non c'è uomo su questa terra che possa segnargli. Il capitano respinge il penalty e anche il tentativo di tap in di Bernardeschi, mettendo un sigillo sulla sfida, e molto probabilmente sul campionato, che neanche il colpo di testa sulla traversa ancora di Kalinic, in pieno recupero, può togliere. FIORENTINA-JUVENTUS 1-2 RETI: Mandzukic 39' pt, Kalinic 36' st, Morata 38' st FIORENTINA Tatarusanu; Tomovic, Rodriguez, Astori; Tello (17' st M. Fernandez), Badelj (43' st Roncaglia) , Borja Valero, Marcos Alonso; Ilicic (8' st Zarate), Bernardeschi; Kalinic A disposizione: Lezzerini, Satalino, Pasqual, Blaszcykowski, Tino Costa, Kone Allenatore: Sousa JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Rugani; Lichtsteiner (43' st Cuadrado), Khedira, Lemina, Pogba (39' st Asamoah), Evra; Dybala (25' st Morata), Mandzukic A disposizione: Rubinho, Audero, Alex Sandro, Padoin, Asamoah, Hernanes, Pereyra, Zaza Allenatore: Allegri ARBITRO: Tagliavento ASSISITENTI: Giallatini, Costanzo QUARTO UFFICIALE: Marrazzo ARBITRI D'AREA: Guida, Doveri AMMONITI: 13' st Rodriguez, 27' st Rugani, 38' st, 44' st Cuadrado (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/a-un-punto-dalla-leggenda-fior_juve.php
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............... Serie A TIM (15° giornata girone ritorno): JUVENTUS - LAZIO 3-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, mercoledì 20/04/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita Quattro punti. Sono quelli che mancano a soddisfare la matematica e a riscrivere la storia. La Juve ha altrettante giornate per conquistarli. Intanto si è presa i tre che erano in palio questa sera contro la Lazio con la solita autorevolezza, sbloccando il risultato nel primo tempo, mettendolo al sicuro nella ripresa, senza lasciare agli avversari neanche le briciole. Manca Marchisio, omaggiato dai tifosi con cori e applausi a inizio gara, ma la fluidità della manovra non ne risente e Hernanes, chiamato a sostituire il Principino, amministra il gioco in modo egregio. Nei primi minuti, a dire il vero, la Juve appare un po' svagata, tanto che per poco Buffon e Rugani non pasticciano su una rimessa dal fondo. Non si può parlare di pericolo corso, perché il difensore rimedia prontamente, ma intanto il mezzo spavento sveglia la squadra, che inizia a martellare e basterebbe solo un po' più di cattiveria sotto porta a Dybala per evitare la respinta di Marchetti e trasformare in rete il delizioso assist di Lichtsteiner. Il portiere laziale ha il suo da fare anche per deviare il angolo il destro di Pogba da venti metri, mentre non potrebbe mai arrivare sulla sventola di Alex Sandro, che sfiora l'incrocio dei pali e colpisce l'esterno della rete. Ora la gara ha un solo padrone e al 20' sembra proprio che il vantaggio per i bianconeri sia cosa fatta: Khedira conduce il contropiede sulla destra e serve Pogba, liberissimo a centro area. Il francese calcia di prima intenzione, ma colpisce male e Marchetti si ritrova il pallone tra le mani. Ben più complicato l'intervento che deve effettuare un minuto dopo per deviare il colpo di testa di Dybala. Ci provano ancora Pogba, da calcio piazzato e Khedira, dal limite dell'area ed entrambe le conclusioni terminano alte. La Juve sfonda soprattutto dalla sinistra, colleziona calci d'angolo e a tratti gioca divinamente, specie quando lavora il pallone di prima, come nell'occasione che porta al tiro Dybala al 39'. Il sinistro dell'argentino è messo a lato da Marchetti ma dall'ennesimo corner nasce il gol del vantaggio. Pogba, appostato sul secondo palo come a San Siro contro il Milan, controlla il traversone e indirizza nell'area piccola un rasoterra sul quale si avventa Mandzukic, che devia in rete da due passi. La ripresa inizia in discesa per i bianconeri: Patric, già ammonito nel finale di primo tempo, viene saltato da Dybala e lo strattona in modo evidente, prendendosi il secondo giallo e tornando negli spogliatoi appena tre minuti dopo esserne uscito. Il tempo che Hernanes batta splendidamente la punizione, costringendo Marchetti alla deviazione in angolo, ed ecco che sugli sviluppi del corner Bonucci viene atterrato in area da Lulic. Mazzoleni indica il dischetto e Dybala piazza in rete il 2-0. Con due gol e un uomo di vantaggio la Juve non ha nient'altro da fare che controllare il gioco e aspettare il momento buono per colpire ancora. Arriva al 20', quando Khedira parte sulla destra e, arrivato in area, serve al centro il liberissimo Dybala, che, con un perfetto diagonale, concede al pubblico il primo gol di destro in bianconero. La Joya va a caccia della tripletta e per poco non l'agguanta con un missile dai venti metri, lasciato partire dopo un'incontenibile galoppata. L'argentino deve accontentarsi dei due gol segnati, perché alla mezz'ora Allegri, che prima aveva già cambiato Khedira con Sturaro, lo richiama per lasciare spazio a Zaza. Quindi tocca a Pogba prendersi gli applausi, quando lascia il posto ad Asamoah. Proprio gli ultimi due entrati combinano bene nel finale e serve il tuffo di Marchetti per impedire all'attaccante lucano di firmare il poker, ma del resto, per portare a casa il piatto basta il tris già calato. Ora non resta che aspettare la prossima mano. JUVENTUS-LAZIO 3-0 RETI: Mandzukic 39' pt Dybala (rig.) 7' st, Dybala 19' st JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Rugani; Lichtsteiner, Khedira (25' st Sturaro), Hernanes, Pogba (37' Asamoah), Alex Sandro; Mandzukic, Dybala (30' st Zaza) A disposizione: Rubinho, Audero, Evra, Padoin, Lemina, Cuadrado Allenatore: Allegri LAZIO Marchetti; Patric, Hoedt, Gentiletti, Lulic; Onazi, Biglia (32' st Cataldi), Parolo (1' st Milinkovic-Savic) ; Felipe Anderson (8' st Basta), Djordjevic, Keita A disposizione: Berisha, Guerrieri, Braafheid, Mauricio, Morrison, Palombi, Rossi Allenatore: Inzaghi ARBITRO: Mazzoleni ASSISITENTI: De Luca, Crispo QUARTO UFFICIALE: Galloni ARBITRI D'AREA: Rocchi, Chiffi AMMONTI: 40' pt Patric 3' st Patric, 6' st Lulic, 30' st Sturaro ESPULSI: 3' st Patric (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/altri-tre-passi-verso-la-storia-juventus-lazio.php
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............... Serie A TIM (14° giornata girone ritorno): JUVENTUS - PALERMO 4-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, domenica 17/04/2016 - Ore 15:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=Px5iGhcfPeQ Nove punti di vantaggio, a cinque giornate dal termine: la Juve allunga il passo in classifica, rifilando quattro reti al Palermo e cogliendo al volo la ghiotta occasione che le aveva offerto lo stop di ieri del Napoli a San Siro contro l'Inter. Che i bianconeri non vogliano farsela sfuggire non solo è scontato, ma viene subito messo in chiaro da un inizio tambureggiante. Dybala, assente dal Derby del 20 marzo scorso, regala immediatamente un traversone invitante, sul quale Khedira è leggermente in ritardo. Poco male, il tedesco ci mette poco a rifarsi: prima ci prova dal limite, mettendo a lato di poco, poi trova il tempo giusto per l'inserimento, controlla di petto un delizioso assist di Pogba e, al volo, piazza il destro alle spalle di Sorrentino. Sono passati appena dieci minuti ed è chiaro che ci sarà da divertisti, anche se la gioia per il vantaggio è presto offuscata dall'infortunio a Marchisio che, al quarto d'ora, rimane a terra dopo un contrasto con Vasquez ed è costretto ad uscire in barella, lasciando il posto a Lemina. I bianconeri abbassano il ritmo e finiscono per concedere campo al Palermo, che arriva al tiro con Jajalo, costringendo Buffon a sporcarsi la divisa. Quando la Juve si porta in avanti rischia seriamente di raddoppiare con Pogba, che prova a replicare il gol “di rimbalzo” di San Siro centrando la traversa, ma i siciliani sono pericolosi con Trajkovski: il macedone riceve da Vasquez e supera Buffon in uscita, trovando però il recupero di Barzagli, che salva a un metro dalla linea di porta. Il pallone è quasi sempre tra i piedi dei bianconeri, ma un po' per la leziosità di certe giocate, un po' per la caparbietà dei siciliani, di occasioni se ne vedono poche, se non nel finale di tempo. La prima è ancora per il Palermo, che arriva al tiro con Chochev, il cui sinistro termina a lato di un soffio. La seconda ha per protagonista Evra, che incorna con gran scelta di tempo la punizione di Dybala, spedendo sul fondo. La Juve che inizia la ripresa è più concreta e pur non spingendo sull'acceleratore è assoluta padrona del campo. Pogba prova a sorprendere Sorrentino con una punizione da oltre 35 metri e per poco non infila sotto l'incrocio; poi è Lemina a costringere il portiere rosanero alla deviazione in angolo con un destro dal limite; quindi Khedira non arriva a toccare l'invitante assist di Cuadrado, venendo anticipato in angolo, e sugli sviluppi del corner Mandzukic sfiora il palo di testa. Al 22' Allegri manda in campo Morata al posto di Dybala e lo spagnolo lascia il segno sulla gara quattro minuti più tardi, sfiorando il traversone dalla bandierina di Cuadrado e trasformandolo così in un assist perfetto per Pogba che, appostato nell'area piccola corregge in rete da due passi. La partita, già molto ben indirizzata, si chiude dopo altri tre giri di orologio, quando Cuadrado manda a vuoto Lazaar con un gioco di prestigio, entra in area e spara una sventola in diagonale che vale il 3-0. Partita chiusa, ma non finita: c'è ancora il tempo per lo Stadium di tributare un'ovazione a Padoin che al 33' entra al posto di Khedira e al 44' spedisce nell'angolino basso alla destra di Sorrentino il perfetto assist di Morata. Finisce 4-0. Finisce con la rete dello Stadium ancora inviolata nel 2016 e con la ventiduesima vittoria in ventitré partite. Soprattutto finisce con nove punti di vantaggio, a cinque giornate dal termine. JUVENTUS-PALERMO 4-0 RETI: Khedira 10' pt, 26' st Pogba, 29' st Cuadrado, 44' st Padoin JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Rugani; Cuadrado, Khedira (33' st Padoin), Marchisio (16' pt Lemina), Pogba, Evra; Mandzukic, Dybala (22' st Morata) A disposizione: Rubinho, Audero, Lichtsteiner, Alex Sandro, Hernanes, Asamoah, Sturaro Allenatore: Allegri PALERMO Sorrentino; Goldaniga (28' st La Gumina), Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, Hiljemark, Jajalo (14' st Brugman), Chochev, Lazaar; Vazquez, Trajkovski A disposizione: Alastra, Posavec, Struna, Pezzella,Vitiello, Morganella, Maresca, Cristante, Balogh, Gilardino ARBITRO: Giacomelli ASSISITENTI: Passeri, Vivenzi QUARTO UFFICIALE: Tasso ARBITRI D'AREA: Fabbri, Baracani AMMONITI: 29' pt Barzagli, 29' pt Hiljemark, 46' pt Goldaniga, 7' st Gonzalez, 41' st Morata (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/un-poker-da-nove-punti-juventus-palermo.php
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............... Serie A TIM (11° giornata girone ritorno): TORINO - JUVENTUS 1-4 STADIO "OLIMPICO" - Torino, domenica 20/03/2016 - Ore 15:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=UBqC_gj9Ug0 Per scrollarsi di dosso la delusione di Monaco non poteva esserci modo migliore: record di Buffon, quattro gol al Toro e sei punti, momentaneamente, di distacco sul Napoli. Prima di fare suo il 142° Derby della Mole, la Juve però ha un altro compito da assolvere e i primi tre minuti trascorrono in attesa del record di imbattibilità di Gigi Buffon, con lo sguardo scorre più al cronometro che al campo. Poi, quando scocca il quarto minuto e il capitano bianconero entra nella storia ancor più di quanto fatto finora nella sua straordinaria carriera, si può iniziare a pensare al risultato. La Juve all'inizio però spinge solo a tratti e fatica a farsi vedere dalle parti di Padelli. Non che il Toro faccia di più, però riesce quantomeno ad arrivare al tiro al 15', con un destro di Benassi dal limite, bloccato a terra da Buffon. Il portiere deve ripetersi cinque minuti dopo su un insidioso tiro cross di Belotti, mentre Padelli rimane a lungo inoperoso. Alla mezz'ora Allegri perde Dybala che, dopo aver calciato una punizione dai trenta metri, accusa un dolore alla coscia e lascia il posto a Morata. Pochi istanti dopo, la Juve conquista un'altra punizione da posizione pressoché identica e questa volta va Pogba a battere. Il destro del francese è potente, liftato, angolato; in un parola perfetto. Padelli vola verso il secondo palo, ma quando ricade a terra può solo raccogliere il pallone dalla propria rete. Il vantaggio suona come una sveglia per la Juve che ora attacca più convinta e Pogba prova a ripetersi qualche minuto dopo, ancora su calcio piazzato. Questa volta Padelli è piazzato e respinge. Il Toro invece accusa decisamente il colpo e lascia il gioco completamente in mano ai bianconeri, che controllano il ritmo della partita e aspettano il momento buono per colpire. Lo trova Khedira al 42', quando, dopo aver ricevuto da Mandzukic sulla tre quarti, vede un buco, o meglio, una voragine nella difesa granata: Moretti ha lasciato la posizione e Glick chiude in ritardo, così la sgroppata del tedesco termina in area, con un destro rasoterra che fulmina Padelli. La gara sembra a senso unico, ma la ripresa si apre con il fallo in area di Alex Sandro su Bruno Peres. Rizzoli concede il rigore che Belotti trasforma, fermando a 973 minuti il record di imbattibilità di Buffon e riaprendo la partita. Allegri cambia Lichtsteiner con Cuadrado e se tatticamente non ci sono novità, molto invece cambia riguardo al ritmo e all'agonismo in campo. Il Toro ora vede la possibilità di riagguantare il pareggio e pur lasciando il controllo del gioco ai bianconeri, è pronto a ripartire con una convinzione ben diversa rispetto al primo tempo. La Juve però ha la maturità per resistere alle sfuriate dei granata e ha i campioni per colpirli. Ci pensano Pogba e Morata ad alleggerire la pressione: il francese si libera con un'elegante veronica del pressing di Maksimovic e serve in area lo spagnolo, che aggancia con il destro e supera Padelli in uscita con il diagonale sinistro. Il terzo gol dà un po' troppa sicurezza ai bianconeri, che giocano ora con un po' troppa sufficienza e per poco al 30' il Toto non ne approfitta: Benassi serve a centro area Maxi Lopez che riceve spalle alla porta, ma riesce a girarsi e a calciare. Barzagli però non gli lascia un centimetro e con il tacco riesce a intercettare il pallone, poi spazzato via da Rugani. Il pericolo corso fa capire che è ora di chiudere definitivamente la partita. Ecco allora Alex Sandro procurarsi una punizione da limite e Pogba calciare due volte: il primo tentativo è respinto dalla barriera, il secondo si traforma in un assist per Morata che è liberissimo a centro area, è tenuto in gioco da Acquah ed è prontissimo a deviare alle spalle di Padelli il quarto gol. La gara finisce qui, anche se la squadra di Allegri termina in dieci per un rosso diretto rimediato da Khedira per proteste. Ancora una volta, la terza in stagione, il Derby è della Juve. Ancora una volta Torino è bianconera. TORINO-JUVENTUS 1-4 RETI: Pogba 33' pt, Khedira 42' pt, Belotti (rig) 3' st, Morata 18' st, Morata 32' st TORINO Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Bruno Peres, Acquah, Vives, Benassi (36' st Baselli), G. Silva; Belotti, Immobile A disposizione: Ichazo, Castellazzi, Jansson, Molinaro, Obi, Bovo, Gazzi, Zappacosta, Farnerud, Martinez, Maxi Lopez Allenatore: Ventura JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Rugani; Lichtsteiner (5' st Cuadrado), Khedira, Lemina, Pogba, Alex Sandro; Dybala (32' pt Morata), Mandzukic (40' st Zaza) A disposizione: Neto, Rubinho, Evra, Padoin, Hernanes, Sturaro, Asamoah, Pereyra Allenatore: Allegri ARBITRO: Rizzoli ASSISITENTI: Di Liberatore, Tonolini QUARTO UFFICIALE: Padovan ARBITRI D'AREA: Mazzoleni, Irrati AMMONITI: 16' pt Alex Sandro, 19' pt Acquah, 31' pt Glick, 35' pt G. Silva, 44' pt Lichtsteiner, 2' st Bonucci, 23' st Belotti ESPULSI: 42' st Khedira (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/gigi-record-quattro-gol-tre-punti-il-derby-bianconero.php
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............... UEFA Champions League (Ritorno ottavi di finale): BAYERN MONACO - JUVENTUS 4-2 STADIO "ALLIANZ ARENA" - Monaco Di Baviera, mercoledì 16/03/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=vp0oSor4ng4 L'impresa è solo sfiorata, ma la Juve ci è andata davvero vicinissima. Tre minuti per l'esattezza: quelli che il signor Eriksson aveva concesso di recupero e all'inizio dei quali Mueller ha segnato il gol del pareggio che ha tenuto vive le speranze del Bayern, poi concretizzatesi nei supplementari. Non è così bastato il doppio vantaggio firmato Pogba e Cuadrado, né una prova di estrema attenzione. La Juve saluta la Champions e lo fa a testa altissima, giocando una gara completamente diversa da quella della prima ora della gara di andata e non solo per gli uomini, quanto, soprattutto, per l'atteggiamento. I bianconeri schierati con un 4-5-1in cui Morata è l'unica punta, pressano alto, non si fanno schiacciare e comandano il gioco con autorevolezza. E al primo, vero affondo, passano: Khedira lancia in profondità Lichtsteiner, che sembra non poter raggiungere il pallone, ma Alaba e Neur pasticciano e lo svizzero ne approfitta per servire Pogba al limite, che si ritrova con la porta spalancata davanti e deve solo appoggiare in rete. A questo punto bisogna insistere e non permettere ai tedeschi di prendere campo e iniziare a martellare. Chiaro che una reazione dei bavaresi arriva, ma la Juve sembra contenerla bene e in cinque minuti l'unica azione degna di nota produce un sinistro al volo di Ribery che finisce in curva. Fa la stessa fine, dalla parte opposta, il tentativo di pallonetto di Morata, imbeccato da Pogba, ma è comunque un segnale importante, perché costringe gli avversari a stare sul chi vive. Il Bayern ora però fa più possesso e se la Juve abbassa il baricentro, dalle parti di Buffon iniziano a piovere palloni: Douglas Costa di prova dalla distanza e mette a lato, mentre Lewandowsky è in ritardo sul lancio in profondità di Vidal. I tedeschi per poco non combinano un altro pasticcio con Xabi Alonso che a ridosso della propria area si fa intercettare il passaggio da Khedira. Il pallone termina a Morata che è solo davanti a Neuer, ma anche in fuorigioco, almeno secondo il guardialinee. Ogni volta che i tedeschi avanzano si trovano davanti un muro: la Juve è attentissima, ognuno tiene le proprie consegne, chiude gli spazi, è pronto a raddoppiare e, quando si può, a ripartire. Lo specialista in questo senso è Morata che poco prima della mezz'ora prende palla sulla propria tre quarti campo, semina due avversari, arriva fino al limite e scarica su Cuadrado: dribbling secco del colombiano su Lahm, destro piazzato tra Neuer e il palo ed è 2-0. Si va avanti come se nulla fosse accaduto e i bianconeri continuano a giocare con una concentrazione monumentale. Chiaro che al Bayern qualcosa si deve pur concedere e al 42' Mueller riesce ad arrivare al tiro da dentro l'area, ma Buffon respinge e dopo il rinvio di Evra il pallone carambola su Lewandowsky e termina sul fondo. L'ultima, enorme occasione del primo tempo è però ancora per la Juve: Pogba se ne va sulla sinistra, entra in area e crossa rasoterra per Cuadrado che arriva dalla parte opposta e trova l'opposizione di Neuer. Sulla ribattuta c'è ancora Lichtsteiner, il cui destro sorvola di poco l'incrocio. Ad inizio ripresa il gioco è più frammentato e nervoso, in otto minuti volano quattro cartellini gialli, ma la manovra si sviluppa come nel primo tempo, con il Bayern che fa girare palla e la Juve aggressiva, che pressa alto e che è subito pronta a ripiegare. Morata con la sua velocità è una spina nel fianco della difesa tedesca e semina ancora il panico per due volte, prima lasciando sul posto Alaba e arrivando al tiro, bloccato da Neuer, poi scattando sull'assist di Pogba e trovando la deviazione di Lahm che salva la porta alzando la traiettoria oltre la traversa. Al quarto d'ora Guardiola cambia Xabi Alonso con Coman e pochi minuti dopo Allegri manda in campo Sturaro al posto di Khedira. Ora i bianconeri rifiatano, aspettando il Bayern nella propria area, ma l'attenzione è sempre massima. Al 25' tocca a Mandzukic sostituire un'esausto Morata, autore di una prova straordinaria e tre minuti dopo l'assedio del Bayern trova soddisfazione: Douglas Costa crossa dalla sinistra e Lewandowsky corregge in rete di testa. Ora l'Allianz e una bolgia e c'è ancora tanto, tanto tempo. Si gioca ad una porta sola, la Juve è barricata e il Bayern continua a buttare palloni in area. Allegri inserisce anche Pereyra al posto di Cuadrado e la Juve prova a resistere, ma quando si alza la lavagna del quarto uomo che segnala tre minuti di recupero, Coman riesce ad arrivare sul fondo dalla destra e a crossare per Mueller, troppo solo e libero di insaccare di testa alle spalle di Buffon e di mandare la partita ai supplementari. La Juve prova a reagire e dopo due minuti, una combinazione tra Sturaro e Mandzukic mette Lichtsteiner in condizioni di calciare, ma il suo sinistro è debole e Neuer blocca a terra. È nel secondo supplementare che si decide la gara: Thiago Alcantara, mandato in campo da Guardiola al posto di Ribery, scambia con Lewandowsky al limite e supera Buffon piazzando nell'angolino. La reazione della Juve è scomposta e si espone al contropiede di Coman, che due minuti dopo facendosi tutto il campo, arrivando fino nell'area bianconera e chiudendo definitivamente il discorso qualificazione. È una delusione fortissima, certo, perché la Juve ha seriamente rischiato di compiere l'impresa ed è arrivata a pochi secondi dal realizzarla. Ma oltre all'amaro in bocca rimane la consapevolezza di aver giocato alla pari contro quella che tutti definiscono la seconda squadra più forte al mondo dopo il Barcellona. E non è davvero poco. BAYERN MONACO-JUVENTUS 4-2 d.t.s. RETI: 6' pt Pogba, Cuadrado 28' pt, Lewandowsky 28' st, Mueller 46' st. T. Alcantara 3' sts, Coman 5' sts BAYERN MONACO Neuer; Lahm, Kimmich, Benatia (1' st Bernat), Alaba; Xabi Alonso (15' st Coman); D. Costa, Mueller, Vidal, Ribery (9' sts T. Alcantara); Lewandowski A disposizione: Ulreich, Rafinha, Goetze, Rode Allenatore: Guardiola JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra; Cuadrado (44' st Pereyra), Khedira (22' st Sturaro), Hernanes, Pogba, Alex Sandro; Morata (26' st Mandzukic) A disposizione: Neto, Rugani, Asamoah, Zaza Allenatore: Allegri ARBITRO: Eriksson (SWE) ASSISITENTI: Klasenius (SWE), Wärnmark (SWE) QUARTO UFFICIALE: Culum (SWE) ARBITRI D'AREA: Johannesson (SWE), Strömbergsson (SWE) AMMONITI: 29' pt Khedira, 38' pt Morata, 42' pt Kimmich, 3' st Vidal, 3' st Lichtsteiner, 6' st Lewandowsky, 8' st Bonucci, 26' st Cuadrado, 13' pts Pereyra (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/fieri-di-voi-bayern-juventus.php
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............... Serie A TIM (10° giornata girone ritorno): JUVENTUS - SASSUOLO 1-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, venerdì 11/03/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=qoS0dL5ijcw Una magia di Dybala nel primo tempo e una prova attenta, contro un ottimo Sassuolo, regalano alla Juve un successo di misura, due nuovi record di cui diremo più avanti, tre punti pesantissimi e la fondamentale serenità di poter preparare la sfida di Champions contro il Bayern con il primo posto in campionato saldamente in mano. Che vincere oggi fosse importantissimo lo dimostra l'approccio con cui i bianconeri iniziano la partita e l'azione, da spellarsi le mani, confezionata dopo neanche 30 secondi: Cuadrado parte in velocità sulla destra e tocca centralmente per Mandzukic, che appoggia a Dybala. Il pallone si impenna e l'argentino batte al volo, sparando una sventola di sinistro che Consigli riesce a deviare in angolo, evitando un eurogol. La gara è vivace e il Sassuolo, anche senza l'influenzato Berardi, si conferma squadra di qualità e si affaccia dalle parti di Buffon con la combinazione tra Sansone e Politano, la cui girata è fuori misura. È invece perfettamente indirizzato il colpo di testa di Alex Sandro, che devia in porta la punizione di Dybala e trova l'opposizione di Consigli che riesce a deviare in angolo. Il botta e risposta continua e Duncan a prova il rasoterra dal limite, mettendo a lato. Al 26' arriva l'occasione più ghiotta: Mandzukic pesca in area Dybala che dalla linea di fondo serve Khedira davanti alla porta. Consigli è preso in contro tempo, ma il tocco ravvicinato del tedesco, disturbato da Antei, finisce alto. La Joya è in gran vena e i suoi scambi in velocità sulla destra con Cuadrado fanno ammattire Duncan e Peluso. Quello che i due confezionano poco dopo la mezz'ora poi è letale: il colombiano, dopo aver ricevuto proprio da Dybala, arriva quasi sul fondo e restituisce palla all'argentino. Il controllo forse non è perfetto come al solito, ma il sinistro a giro che accarezza il palo e si infila alle spalle di Consigli è un capolavoro. La convinzione con cui la Juve aggredisce il secondo tempo è pari a quella messa in campo a inizio gara. Cuadrado continua a seminare il panico sulla destra e anche Alex Sandro, più accentrato rispetto al colombiano, entra spesso e volentieri nelle trame offensive. Dalla parte opposta l'uomo da tenere d'occhio è Sansone che all'11' crea un po' di scompiglio nella difesa bianconera con una serpentina apprezzabile, conclusa dal tiro di Politano, respinto da Bonucci. L'azione dà fiducia al Sassuolo, che pur non costruendo occasioni, riesce a tenere la Juve lontana dalla propria area. Quando i bianconeri ci arrivano però, sono sempre pericolosi e dopo l'inserimento di Asamoah e il tentativo ribattuto a Khedira, serve un provvidenziale intervento di Peluso per respingere a pochi metri dalla linea di porta il destro di Cuadrado. Allegri opera il primo cambio al 27', facendo rifiatare Khedira e sostituendolo con Pogba. Poco dopo Buffon, che al 23' aveva stabilito un nuovo record di imbattibilità per i portieri bianconeri, superando i 903' minuti di Zoff, mantiene la propria rete immacolata respingendo una sventola dal limite del solito Sansone. Dalla parte opposta, Consigli emula l'illustre collega, ribattendo il tentativo di Pogba, servito in area da Cuadrado. Al 35' tocca a Morata, in campo al posto di Dybala, e lo spagnolo cinque minuti dopo si esibisce in uno slalom in area e in un destro da posizione troppo angolata perché Consigli non riesca a chiudere lo specchio. Sansone intanto continua a stuzzicare Buffon dalla distanza e il capitano bianconero deve bloccare in due tempi il suo destro. Per evitare patemi, Allegri toglie Mandzukic e inserisce Lichtsteiner, lasciando Morata unica punta. La mossa dà più compattezza ai bianconeri, che controllano in risultato fino al fischio finale. Ora il vantaggio in classifica, in attesa della gara del Napoli a Palermo, sale a sei punti. Ora la Juve è la prima squadra ad aver mantenuto la propria porta inviolata per 10 partite consecutive. Ora Buffon è a quattro minuti dal record di imbattibilità di tutti i tempi. Ora, soprattutto, si può pensare alla Champions. Ora c'è davvero solo il Bayern. JUVENTUS-SASSUOLO 1-0 RETI: Dybala 36' pt JUVENTUS Buffon; Rugani, Bonucci, Barzagli; Cuadrado, Khedira (27' st Pogba), Marchisio, Asamoah, Alex Sandro; Dybala, (35' st Morata) Mandzukic (44' st Lichtsteiner) A disposizione: Neto, Rubinho, Evra, Padoin, Hernanes, Lemina, Sturaro, Pereyra, Zaza Allenatore: Allegri SASSUOLO Consigli; Vrsaljko, Antei, Acerbi, Peluso; Biondini (24' st Pellegrini), Magnanelli, Duncan; Politano (44' st Adjapong), Falcinelli (32' st Trotta), N. Sansone A disposizione: Pegolo, Pomini, Erlic, Terranova, Longhi, Gazzola, Broh Allenatore: Di Francesco ARBITRO: Celi ASSISTENTI: Marzaloni, Tegoni QUARTO UFFICIALE: Crispo ARBITRI D'AREA: Massa, Cervellera AMMONITI: 23' pt Duncan, 41' pt Sansone, 10' st Vrsaljko (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/dybala-magia-da-tre-punti.php
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............... Serie A TIM (9° giornata girone ritorno): ATALANTA - JUVENTUS 0-2 STADIO "ATLETI AZZURRI D'ITALIA" - Bergamo, domenica 06/03/2016 - Ore 15:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=OkyZTtVQ67Y Se Napoli chiama, la Juve risponde. Ieri gli uomini di Sarri avevano raggiunto quelli di Allegri in testa alla classifica superando il Chievo. Oggi i bianconeri allungano ancora, blindando ancora una volta la difesa e rifilando un gol per tempo all'Atalanta. Da Bergamo arriva la conferma che la notte di San Siro è stata solo un innocuo passaggio a vuoto: le intenzioni della Juve sono chiare fin dall'inizio e riflettono quelle di Allegri che alla vigilia aveva sottolineato come contasse un solo risultato: la vittoria. I bianconeri manovrano velocemente e attaccano bene gli spazi con Pereyra, piazzato dietro le punte, ma anche con Dybala che, arretrando spesso il suo raggio di azione, si muove tra le linee ed è di fatto un trequartista aggiunto. Al 10' arriva la prima occasione con Khedira, che chiude un ampio triangolo con Pereyra e arriva al tiro da posizione defilata, trovando la respinta di Sportiello. Pogba danza con il pallone, dà la sensazione di poter creare un pericolo ogni volta che entra in azione e il suo tentativo dal limite al 20' è alto di poco. È grazie alla caparbietà del francese che la Juve conquista l'angolo da cui nasce il vantaggio: al 24' Dybala calcia dalla bandierina, Mandzukic di testa piazza il pallone nell'area piccola dove l'unico a scattare è Barzagli, che a tu per tu con Sportiello piazza in rete e realizza il suo secondo gol in bianconero, 91 partite di campionato dopo il primo. Era il 13 maggio 2012 quando la Roccia andava a segno dal dischetto, nel giorno della festa del primo dei quattro scudetti consecutivi, proprio contro l'Atalanta. I bianconeri continuano a dominare, nonostante un campo antipatico, le cui zolle decidono un po' troppo spesso la traiettoria dei passaggi. L'unica giocata concessa all'Atalanta è la girata al volo di De Roon, che spedisce tra le mani di Buffon l'assist di Borriello. L'esperienza insegna che gare simili, per quanto a senso unico, possono sempre riservare sorprese e per evitarle occorrono concentrazione e soprattutto spirito di sacrificio. È emblematico quello di Mario Mandzukic che, dopo appena due minuti dall'inizio della ripresa, quando l'Atalanta parte con un velocissimo contropiede, si fa settanta metri di scatto ed è il primo ad arrivare a chiudere e ad anticipare Borriello. Il croato è una macchina: difende il pallone, pressa a tutto campo e approfitta anche di un'uscita avventata di Sportiello, rubando palla e calciando nella porta sguarnita, trovando però Toloi che riesce a respingere. L'Atalanta non crea particolari pericoli, ma mostra una buona condizione atletica e Allegri manda in campo forze fresche, inserendo Lemina e Alex Sandro al posto di Khedira e Pereyra. Ancora una volta il tecnico ci vede lungo, perché dopo una ventina di minuti dal suo ingresso in campo, proprio nel miglior momento dell'Atalanta, Lemina inventa un gol da antologia: al limite fa fuori Paletta con un doppio passo, evita anche Toloi e spara nell'angolino l'esterno destro che chiude la partita. La Signora è ancora sola in vetta. E manca una partita in meno. ATALANTA-JUVENTUS 0-2 RETI: Barzagli 24' pt, Lemina 41' st ATALANTA Sportiello; Masiello, Toloi, Paletta; Conti (10' st D'Alessandro), Kurtic, De Roon, Cigarini (31' st Diamanti), Dramè; Borriello, Monachello (21' st Raimondi) A disposizione: Bassi, Bellini, Freuler, Stendardo, Gagliardini, Cherubini, Brivio, Migliaccio, Gakpé Allenatore: Reja JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra; Khedira (23' st Lemina), Marchisio, Pogba; Pereyra (36' st Alex Sandro); Dybala (43' st Morata), Mandzukic A disposizione: Neto, Rubinho, Padoin, Rugani, Hernanes, Asamoah, Cuadrado, Zaza Allenatore: Allegri ARBITRO: Valeri ASSISTENTI: Barbirati, Musolino QUARTO UFFICIALE: Schenon ARBITRI D'AREA: Orsato, Ghersini AMMONITI: 2' pt Cigarini, 43' pt Pogba, 6' st Paletta, 36' st Marchisio, 39' st Toloi ATALANTA-JUVENTUS 0-2 RETI: Barzagli 24' pt, Lemina 41' st ATALANTA Sportiello; Masiello, Toloi, Paletta; Conti (10' st D'Alessandro), Kurtic, De Roon, Cigarini (31' st Diamanti), Dramè; Borriello, Monachello (21' st Raimondi) A disposizione: Bassi, Bellini, Freuler, Stendardo, Gagliardini, Cherubini, Brivio, Migliaccio, Gakpé Allenatore: Reja JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra; Khedira (23' st Lemina), Marchisio, Pogba; Pereyra (36' st Alex Sandro); Dybala (43' st Morata), Mandzukic A disposizione: Neto, Rubinho, Padoin, Rugani, Hernanes, Asamoah, Cuadrado, Zaza Allenatore: Allegri ARBITRO: Valeri ASSISTENTI: Barbirati, Musolino QUARTO UFFICIALE: Schenon ARBITRI D'AREA: Orsato, Ghersini AMMONITI: 2' pt Cigarini, 43' pt Pogba, 6' st Paletta, 36' st Marchisio, 39' st Toloi (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/barzagli-e-lemina-stendono-l-atalanta_atalanta_juventus.php
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............... TIM CUP (Ritorno Semifinali): INTER - JUVENTUS 3-0 (3-5 rig.) STADIO "G. MEAZZA" - Milano, mercoledì 02/03/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=2-jSHotrFVw Allegri aveva avvertito i suoi alla vigilia. Nonostante il 3-0 della gara di andata, la finale andava ancora conquistata e contro un'Inter ferita, dalla sconfitta di domenica allo Stadium, non sarebbe stato facile. È stato buon profeta il tecnico bianconero, ma i suoi uomini hanno evidentemente recepito il messaggio troppo tardi, quando i nerazzurri avevano già ristabilito la parità, segnando per tre volte alla difesa meno battuta del campionato. Sono i rigori a decidere l'esito della sfida e la Juve dal dischetto si dimostra infallibile, mentre l'errore di Palacio vanifica la rimonta della squadra di Mancini. Una rimonta che l'Inter vuole fortemente e si intuisce fin dai primi minuti, vedendo l'intensità che i nerazzurri mettono nel proprio gioco. La Juve riesce inizialmente a resistere all'impatto e concede la prima conclusione solo dopo dieci minuti, con Neto che guarda il sinistro di Perisic spegnersi sul fondo. Il secondo tentativo però è già decisivo: Medel recupera palla al limite dell'area bianconera con un intervento a dir poco vigoroso su Hernanes e serve Brozovic, che è libero di piazzare il sinistro rasoterra in rete. Il vantaggio riaccende le speranze dell'Inter e Ljajic va vicino al raddoppio entrando in area dalla sinistra e centrando la traversa con una sventola in diagonale. È ancora il serbo a mandare a fil di palo un rasoterra allo scadere del primo tempo. Tra le due conclusioni però, non c'è molto altro: il gioco è spezzettato, anche piuttosto confuso e la Juve, pur riuscendo a controllare gli avversari, non riesce a imbastire manovre efficaci e non arriva mai dalle parti di Carrizo. L'atteggiamento dei bianconeri è troppo morbido e non cambia in avvio di ripresa. Al contrario l'Inter entra in campo ancora più convinta è già al 4' trova il raddoppio: Eder se ne va sulla destra, vede Perisic arrivare a centro area e, approfittando del ritardo con cui ripiegano i difensori bianconeri, serve un assist rasoterra che va solo spinto in rete. A questo punto la Juve prova a scuotersi con Zaza, che parte palla al piede dalla tre quarti, arriva in area e scarica il destro. Carrizo è battuto, ma il pallone si stampa sul palo. Ora la partita è ben più vivace e l'Inter prova a colpire in contropiede con la ripartenza di Ljajic, che sfiora il palo dal limite dell'area. Allegri interviene, sostituendo Lichtsteiner con Barzagli e passando alla difesa a tre, quindi cambia Hernanes con Lemina. I nerazzurri però insistono, sfiorano il terzo gol con il colpo di testa di D'Ambrosio, che mette alto di un soffio il colpo di testa di Ljajic, e dopo aver sostituito il serbo con Palacio, al 36' arrivano al 3-0, con Brozovic, che trasforma il calcio di rigore concesso per l'atterramento di Perisic da parte di Rugani. Tutto da rifare, ma ora è difficilissimo, perché l'Inter viaggia sulle ali dell'entusiasmo, mentre la Juve ha sulle spalle il pesantissimo fardello, costituito dall'aver dilapidato l'enorme vantaggio della gara di andata. Allegri prova a cambiare l'inerzia della partita, inserendo Pogba al posto di Asamoah, ma è sempre l'Inter ad attaccare e Neto evita che la rimonta nerazzurra si completi togliendo dall'angolino il sinistro al volo di Perisic. Si va ai supplementari e la Juve sembra risvegliarsi anche se l'Inter arriva per prima alla conclusione, con il solito Perisic, che di testa costringe Neto ad alzare sopra la traversa. I bianconeri però ora comandano il gioco, hanno un altro atteggiamento e ne è l'emblema è l'azione personale di Zaza al 10': l'attaccante lucano si avventa su un pallone che sembra ormai perso, lo riconquista e arriva al tiro in diagonale, mettendo a lato di pochissimo. Tre minuti ed è sempre lui, imbeccato da Pogba, a riprovarci, mancando ancora la porta di un soffio. Il francese è il valore aggiunto della Juve in questa fase di partita e va vicino al gol in avvio del secondo tempo supplementare, con una girata al volo su calcio d'angolo di Cuadrado. Le due squadre sono stanchissime gli schemi saltano e spesso il gioco viene interrotto perché qualche uomo rimane a terra in preda ai crampi. La Juve prova a dare tutto fino alla fine alla ricerca di quel gol che, nonostante la sconfitta, la qualificherebbe comunque, e proprio negli ultimi secondi per due volte Morata sembra avere l'occasione buona, ma sul suo destro prima e sul suo colpo di testa poi, Carrizo compie un doppio miracolo che manda la sfida ai calci di rigore. Dopo aver vissuto una partita del genere, seguire i tiri dal dischetto è un'esercizio di apnea. Ma i bianconeri, dopo cinque penalty, fanno tirare il fiato. Barzagli, Zaza, Morata, Pogba e Bonucci sono infallibili, mentre per l'Inter sbaglia Palacio che calcia sulla traversa. La Juve scaccia l'incubo e va in finale contro il Milan. E forse la gara di questa sera, può essere una salutare lezione: ogni partita va giocata al massimo, sempre e fino alla fine. E non è un modo di dire. INTER-JUVENTUS 6-5 (3-0 dopo tempi supplementari) RETI: Brozovic 16' pt, Perisic 4' st, Brozovic (rig.) 37' st SEQUENZA RIGORI: Barzagli gol, Brozovic gol, Zaza gol, Palacio traversa, Morata gol, Manaj gol, Pogba gol, Nagatomo gol, Bonucci gol INTER Carrizo; Santon, D'Ambrosio, Juan Jesus, Nagatomo; Brozovic, Medel, Kondogbia (1' st Biabiany); Perisic, Eder (8' sts Manaj), Ljajic (30' st Palacio) A disposizione: Handanovic, Berni, Telles, Gnoukouri, Della Giovanna, Gyamfi, Melo, Icardi Allenatore: Mancini JUVENTUS Neto; Lichtsteiner (10' st Barzagli), Rugani, Bonucci, Alex Sandro; Cuadrado, Sturaro, Hernanes (26' st Lemina), Asamoah (41' st Pogba); Morata, Zaza A disposizione: Buffon, Rubinho, Padoin,Pogba, Khedira, Pereyra, Dybala, Favilli Allenatore: Allegri ARBITRO: Gervasoni ASSISITENTI: Giallatini, Dobosz QUARTO UFFICIALE: Giacomelli AMMONITI: 24' pt Juan Jesus, 37' pt Sturaro; 41' st Bonucci, 46' st D'Ambrosio, 47' st Perisic, 47' st Cuadrado; 2' pts Lemina, 8' pts Pogba, 12' pts Eder, 1' sts Santon, 4' sts Zaza (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/in-finale-dal-dischetto.php
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............... Serie A TIM (8° giornata girone ritorno): JUVENTUS - INTER STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, domenica 28/02/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=gJjS7CeVFtk Nella notte degli Oscar la Signora si prende la scena e sfila sul carpet dello Stadium: Buffon è un ottimo attore non protagonista, visto che non è mai impegnato se non per un intervento nel finale di gara, con il punteggio già al sicuro. La statuetta per la miglior interpretazione va a un Bonucci monumentale, e non solo per il gol che sblocca il risultato, mentre tutta la squadra tosta, concentrata e focalizzata sui tre punti merita il premio per la sceneggiatura. Il regista, neanche a dirlo, è Allegri, che dirige una Juve capace di annichilire l'Inter per la seconda volta in stagione dopo l'andata delle semifinali di Coppa Italia. Per vedere i bianconeri sbloccare il risultato in effetti si deve aspettare il secondo tempo di proiezione, ma già dalle prime scene si capisce molto chiaramente il finale: dopo appena quattro minuti di gioco Hernanes stampa il sinistro sulla traversa, complice una leggera deviazione di Handanovic. Dopo sei, Mandzukic entra in area dalla sinistra e tocca in mezzo per Dybala, che non riesce a correggere in rete. Dopo otto ,il croato ha sul destro il pallone buono dopo la scivolata a vuoto di Murillo, ma non centra la porta. Dopo quattordici, è ancora Hernanes a provarci dalla distanza e Handanovic blocca a terra. Dopo diciotto, riecco Mandzukic, che schiaccia di testa troppo centralmente. Insomma, sullo schermo, pardon... in campo c'è solo la Juve: le due squadre adottano lo stesso modulo, ma i bianconeri sanno sempre cosa fare, mentre la manovra nerazzurra appare più frenetica e improvvisata. Con il passare dei minuti però i bianconeri alleggeriscono la pressione e le occasioni diminuiscono. Alla mezz'ora Allegri deve intervenire per sostituire Chiellini con Rugani; il nuovo entrato va a occupare la posizione di Barzagli, che si sposta a sinistra. Nel finale di tempo la Juve ha ancora due buone occasioni per passare, ma prima Khedira e poi Mandzukic vengono anticipati in area prima del tocco decisivo. Poco male, si tratta solo di aspettare l'intervallo, perché già al secondo il risultato si sblocca: sulla punizione di Dybala dalla destra, il colpo di testa di D'Ambrosio, si trasforma in un assist perfetto per Bonucci che da due passi scarica il destro al volo alle spalle di Handanovic. Cambia il punteggio, ma non il copione. La Juve continua a fare la partita e ha subito l'occasione per raddoppiare con Dybala, il cui tocco di prima sul traversone di Alex Sandro termina a lato di poco. I bianconeri tra l'altro hanno più spazi, perché ora l'Inter almeno prova a superare la metà campo, lasciando il fianco scoperto al contropiede. Splendido quello condotto al 28' da Pogba e Alex Sandro, ma la combinazione tra i due non si concretizza proprio al limite dell'area. Alla mezz'ora Allegri manda in campo Sturaro al posto di Khedira e poco dopo tocca a Morata rilevare Dybala. E lo spagnolo, due minuti dopo il suo ingresso in campo lascia il segno, partendo dalla sinistra, arrivando in area e costringendo Miranda al fallo. Rocchi indica il dischetto ed è lo stesso Morata a trasformare e a chiudere il match. Nel finale Buffon giustifica la sua presenza in campo con due interventi su Ljajic e fa salire la sua imbattibilità a 746 minuti, stabilendo il proprio record personale in serie A. Degno finale di un copione da Oscar. La capolista, in attesa della sfida tra Napoli e Fiorentina di lunedì, allunga a quattro punti il vantaggio in classifica. E mercoledì c'è ancora l'Inter, questa volta a San Siro. Questa volta per andare a prendersi la finale di Coppa Italia. Ma questo è un altro film. JUVENTUS-INTER 2-0 RETI: Bonucci 2' st, Morata (rig.) 39' st JUVENTUS Buffon; Bonucci, Barzagli, Chiellini (36' pt Rugani); Lichtsteiner, Khedira (32' st Sturaro), Hernanes, Pogba, Alex Sandro; Mandzukic, Dybala (36' st Morata) A disposizione: Neto, Rubinho, Evra, Padoin, Asamoah, Sturaro, Cuadrado, Lemina, Pereyra, Zaza, Morata Allenatore: Allegri INTER Handanovic; Miranda, Murillo, Juan Jesus; D'Ambrosio, Felipe Melo, Medel (11' st Ljajic), Kondogbia, Telles (28' st Perisic); Icardi (40' st), Palacio A disposizione: Carrizo, Berni, Nagatomo, Santon, Gnoukouri, Biabiany, Jovetic, Manaj Allenatore: Mancini ARBITRO: Rocchi ASSISTENTI: Manganelli, Padovan QUARTO UFFICIALE: Giallatini ARBITRI D'AREA: Banti, Rizzoli AMMONITI:39' pt Lichtsteiner, 45' pt Hernanes, 12' st Juan, 14' st Khedira (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/and-the-winner-is---juventus_inter.php
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............... UEFA Champions League (Andata ottavi di finale): JUVENTUS - BAYERN MONACO 2-2 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, martedì 23/02/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita All'Inferno e ritorno. Potrebbe essere questo il titolo della partita della Juve contro il Bayern e non sarebbe eccessivo. Perché i bianconeri, contro i bavaresi, sembrano sprofondare nell'abisso, dopo un primo tempo troppo timido e un avvio di ripresa da incubo. E invece, sotto di due gol, quando la qualificazione sembra ormai un discorso chiuso, rialzano la testa, iniziano a giocare come sanno, con cuore e coraggio e agguantano un pareggio che, per quanto si è visto negli ultimi 35 minuti di gara, sta quasi stretto. La Juve imposta la prima parte di gara provando a evitare il pressing e cercando immediatamente la profondità. La prima azione, dopo appena 30 secondi, è il manifesto delle intenzioni dei bianconeri: lungo lancio di Barzagli, scatto di Mandzukic e sinistro dal limite che Neuer blocca a terra. Bloccare le fasce è un'altro imperativo, ma i tedeschi in avanti sono una macchina da guerra e i pericolo possono arrivare da tutte le parti. Il primo lo porta Vidal, con un destro dal limite che Buffon respinge. Quando il palleggio del Bayern parte da lontano il pressing bianconero si alza e anche in questo caso, appena si entra in possesso di palla le ripartenze sono fulminee: al 12' Pogba intercetta un passaggio a metà campo e in due tocchi i bianconeri arrivano in porta, con l'apertura per Dybala e il traversone per in area Mandzukic, che al volo non centra i pali. Tre minuti dopo la Juve rischia grosso: Lewandoswki salta Bonucci, si presenta a tu per tu con Buffon e lo evita, toccando per Muller, liberissimo e con la porta spalancata di fronte. Il pallone va solo spinto in rete, ma il tedesco lo fa con poca convinzione e proprio Bonucci rimedia sulla linea, liberando l'area. Il Bayern fa la partita e la Juve si abbassa troppo. Così, i bavaresi, a forza di palleggiare sulla tre quarti offensiva, il varco lo trovano: al 31' Bernat ci prova dal limite e Buffon deve distendersi per respingere. Pochi secondi e il capitano bianconero interviene ancora per bloccare il colpo di testa di Lewandowski, ma a due minuti dal termine del primo tempo non può fare nulla sul piattone di Muller, servito a centro area da Douglas Costa e ancora una volta lasciato troppo solo. La ripresa inizia con Hernanes al posto di Marchisio e con i bianconeri che provano a tenere il baricentro più alto. Così facendo però, si espongono al contropiede e quello che parte al 10' è letale: Robben riceve palla sulla destra, da Muller, si accentra, trova lo spazio per piazzare il sinistro e lo infila nell'angolino, senza che Buffon possa arrivarci. Subire così il secondo gol stenderebbe chiunque. Non la Juve che rialza la testa in meno di dieci minuti, sfruttando questa volta alla perfezione una ripartenza e arrivando in porta con la combinazione tra Mandzukic e Dybala: il croato approfitta di un'indecisione di Alaba e libera l'argentino che, entrato in area, piazza un rasoterra a fil di palo che riaccende lo Stadium. Ora è tutta un'altra gara: ancora Mandzukic buca la difesa bavarese e serve Cuadrado, il cui destro viene alzato da Neuer sopra la traversa. Sugli sviluppi del corner il pallone arriva a Pogba che cerca l'incrocio dal limite e lo sfiora con un destro a giro. La battaglia si tosta e Allegri prima richiama Khedira, inserendo Sturaro, poi, alla mezz'ora, cambia Dybala con Morata. Due sostituzioni a dir poco decisive: lo spagnolo, appena entrato, tocca il primo pallone andando al tiro dal limite, ma il destro è troppo morbido per impensierire Neuer. Quando tocca il secondo però è decisivo, perché di desta, dalla destra, piazza nell'area piccola un pallone goloso, sul quale si avventa Sturaro, che mette in rete il gol del 2-2. I bianconeri ci provano ancora con Pogba, che di testa alza troppo sul cross di Lichtsteiner, ma anche il Bayern non molla e il traversone di Ribery, entrato al posto di Douglas Costa, provoca più di un brivido, attraversando tutto lo specchio della porta senza trovare la deviazione sperata. L'ultima occasione è per la Juve: in pieno recupero Bonucci calcia al volo dal limite dopo una respinta corta della difesa bavarese, ma il suo destro, per quanto rimbalzi davanti a Neuer, è troppo centrale per impensierirlo. Finisce 2-2 ed è scontato dire che il risultato vada meglio ai tedeschi che ai bianconeri, ma non solo per quanto riguarda il discorso qualificazione, quanto, soprattutto per come si era messa la gara. Ora all'Allianz, servirà una mezza impresa. O forse basterà giocare come dal 10' del secondo tempo in avanti. Giocare da Juve, insomma. E crederci, sempre! JUVENTUS-BAYERN MONACO 2-2 RETI: 43' pt Muller, 10' st Robben, 18' st Dybala, 31' st Surato JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra; Cuadrado, Khedira (24' st Sturaro), Marchisio (1' st Hernanes), Pogba; Dybala (30' st Morata), Mandzukic A disposizione: Neto, Rugani, Pereyra, Morata, Zaza Allenatore: Allegri BAYERN MONACO Neuer; Lahm, Kimmich, Alaba, Bernat (29' st Benatia); Vidal; Robben, Mueller, Thiago Alcantara, D. Costa (39' st Ribery); Lewandowski A disposizione: Ulreich, Rafinha, Xabi Alonso, Goetze, Coman Allenatore: Guardiola ARBITRO: Atkinson (ENG) ASSISTENTI: Mullarkey (ENG), Child (ENG) QUARTO UFFICIALE: Beswick (ENG) ARBITRI D'AREA: Oliver (ENG), Craig Pawson (ENG) AMMONITI: 20' pt D. Costa, 25' st Lewandowski, 33' st Morata, 45' st Vidal (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/crederci-sempre.php
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............... Serie A TIM (7° giornata girone ritorno): BOLOGNA - JUVENTUS 0-0 STADIO "R. DALL'ARA" - Bologna, venerdì 19/02/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita Si ferma a Bologna il filotto di successi consecutivi della Juve. Si ferma contro un avversario agguerrito e organizzatissimo, che si pone il chiaro obiettivo di fermare prima di tutto i bianconeri e poi, eventualmente, di colpire di rimessa. La prima parte del piano riesce perfettamente e il risultato è uno 0-0 fatto di tanta tattica e di pochissime emozioni. Al Dall'Ara torna Pereyra dal primo minuto e con lui il “rombo” a centrocampo, un modulo che la squadra non adotta da tempo, ma che dimostra di non aver dimenticato, prendendo immediatamente il comando delle operazioni. Pogba e Morata all'inizio creano non pochi problemi sulla sinistra alla difesa rossoblu. È lo spagnolo a procurarsi l'angolo dal quale nasce la prima ghiotta occasione, dopo neanche dieci minuti: Evra stacca al limite dell'area piccola e mette a lato il traversone di Marchisio. Il Bologna difende bene, pressa e ripiega con ottimo tempismo. In più quando attacca, ha uomini di qualità, capaci di guizzi improvvisi. Ne dà prova Destro al 20', sparando da una trentina di metri un destro potente, che Buffon respinge sui piedi di Donsah, il cui tentativo si perde lontano dai pali. È comunque la Juve a fare la gara: i bianconeri collezionano angoli e occupano la metà campo avversaria per quasi tutto il primo tempo, senza però trovare il varco giusto per impensierire Mirante. Gli spazi sono intasati: servono pazienza, costanza e magari un'invenzione per superare il muro eretto da Donadoni a difesa dell'area. Allegri la cerca in Cuadrado, che inizia la ripresa al posto di Pereyra, e il colombiano all'8' mette in movimento Lichtsteiner sulla destra. Il cross dello svizzero dal fondo trova l'inserimento di Pogba, che calcia di prima intenzione, mancando la porta di poco. Il copione della gara è sempre lo stesso, ma con il passare dei minuti il ritmo dei bianconeri inevitabilmente cala e il Bologna ha ulteriormente buon gioco nel chiudere gli spazi. Poco dopo il 20' Allegri cambia ancora, richiamando Zaza e inserendo Dybala, ma non si vede niente altro se non un prolungato possesso palla. Giusto negli ultimi minuti la gara si vivacizza: arrivano i tentativi di Pogba da una parte e di Giaccherini dall'altra, entrambi a lato, quindi la girata di Morata, deviata in angolo da Mirante e il velenoso traversone di Pogba, che attraversa tutto lo specchio della porta senza trovare la deviazione sperata. È tutto qui però quello che offre la partita, merito soprattutto di un Bologna tignoso come non mai. La Juve deve accontentarsi del pareggio, ma dopo 15 vittorie consecutive era quasi fisiologico che accadesse. Il campionato è ancora lungo e ci sarà tempo e modo per riprendere a marciare a pieni giri. Quelli che serviranno martedì, in Champions, contro il Bayern. BOLOGNA-JUVENTUS 0-0 BOLOGNA Mirante; Mbaye, Gastaldello, Maietta, Masina (28' st Constant); Donsah, Diawara, Taider (37' st Brienza); Rizzo (20' st Mounier), Destro, Giaccherini A disposizione: Da Costa, Pulgar, Stojanovic, Zuniga, Ferrari, Morleo, Brighi, Oikonomou, Floccari Allenatore: Donadoni JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra; Sturaro, Marchisio, Pogba; Pereyra (1' st Cuadrado); Zaza (23' st Dybala), Morata A disposizione: Neto, Rubinho, Rugani, Padoin, Romagna, Lemina, Hernanes, Favilli Allenatore: Allegri (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/reti-bianche-al-dall-ara_bologna_juventus.php
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............... Serie A TIM (6° giornata girone ritorno): JUVENTUS - NAPOLI 1-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, sabato 13/02/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=NRhh2TGRsK0 Ci sono volute venticinque partite, quindici di queste vinte una in fila all'altra. Sono serviti lavoro, convinzione, crescita dei singoli e collettiva. Ma ora la Juve è tornata a casa: lassù, in cima alla classifica. Da sola. Per farlo ha dovuto battere un Napoli tosto e per riuscirci si affidata a quello che forse è il più tosto dei suoi uomini. Simone Zaza decide la gara con una giocata in cui c'è tutto: la classe e la potenza del campione, il folle coraggio di cercare un tiro impossibile, la voglia rabbiosa di vincere. Solo una simile prodezza poteva sbloccare la partita, perché è vero che si affrontano i due migliori reparti offensivi del campionato, ma anche le migliori difese e per quasi tutta la partita sono queste a dettare legge. La Juve è schierata con un inedito 4-4-2 e all'inizio, prendendo le misure, concede libertà di manovra al Napoli che tenendo Callejon e Insigne più arretrati, può contare su un uomo in più a centrocampo e recupera palla più facilmente. Quando i bianconeri trovano più confidenza con le posizioni però, iniziano a prendere campo e Cuadrado, tra i più attivi, arriva al tiro dal vertice destro dell'area, trovando Reina piazzato. È di Pogba il secondo tentativo, direttamente da calcio piazzato. La conclusione, da venticinque metri, termina non lontano dall'incrocio. Higuain viene controllato perfettamente, ma con uno come lui basta una minima distrazione per correre rischi. E al 35', quando l'argentino trova lo spazio per inserirsi in area e arrivare sul cross di Callejon, serve un prodigioso intervento di Bonucci in spaccata per anticiparlo. Il pallone termina in angolo e proprio sulla battuta del corner, arriva la prima di parata di Buffon, fenomenale nel respingere la conclusione da due passi di Albiol. Il capitano ha il suo da fare anche per respingere un tiro cross di Insigne dopo pochi secondi della ripresa, che inizia con più vivacità rispetto al primo tempo. Dopo cinque minuti è Evra ad avere il pallone buono sul destro, dopo la sponda di Khedira, ma da centro area spara alle stelle. Subito dopo Bonucci, dolorante già da parecchio, in seguito a un contrasto fortuito con Khedira nel primo tempo, lascia il posto a Rugani, quindi tocca a Zaza rilevare Morata. Quando la Juve aumenta il ritmo arriva a spaventare gli avversari con Dybala, che calcia sopra la traversa un invitante assist di Pogba, ma per lunghi tratti è il Napoli a tenere palla. Si tratta di un palleggio sterile, che la squadra di Allegri permette con la chiara intenzione di sfruttare le ripartenze. I partenopei però ne concedono ben poche e provano a colpire con due conclusioni da lontano di Hamsik e Higuain, entrambe a lato. Negli ultimi minuti Allegri richiama Dybala e manda in campo Alex Sandro, passando al 4-5-1 e mai mossa fu più azzeccata: dopo due minuti è proprio il brasiliano a staccare tra due avversari, tenendo vivo un pallone che sembrava ormai perso e permettendo a Evra di appoggiare a Zaza. L'azione pare innocua. Pare, appunto: l'attaccante lucano controlla, si prende di forza lo spazio per il tiro e dal limite spara un sinistro violento, angolato, bellissimo, imparabile. È il delirio. Lo Stadium impazzisce e la Juve vola. In vetta. Da sola. Bentornata a casa, Signora. JUVENTUS-NAPOLI 1-0 RETI: Zaza 43' st JUVENTUS Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci (7' st Rugani), Evra; Cuadrado, Marchisio, Khedira, Pogba; Morata (13' st Zaza), Dybala (41' st Alex Sandro) A disposizione: Neto, Rubinho, Padoin, Romagna, Pereyra, Alex Sandro, Hernanes, Sturaro, Favilli Allenatore: Allegri NAPOLI Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan(45' st Gabbiadini), Jorginho, Hamsik; Callejon, Higuain, Insigne (32' st Mertens) A disposizione: Gabriel, Rafael, Maggio, Strinic, Regini, Chiriches, Valdifiori, Chalobah, Lopez, El Kaddouri Allenatore: Sarri ARBITRO: Orsato ASSISTENTI: Tonolini, Di Liberatore QUARTO UFFICIALE: Padovan ARBITRI D'AREA: Rocchi, Irrati AMMONITI: 18' st Callejon, 22' st Pogba, 41' st Marchisio, 48' st Koulibaly (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/bentornata-a-casa-signora.php
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............... Serie A TIM (5° giornata girone ritorno): FROSINONE - JUVENTUS 0-2 STADIO "MATUSA" - Frosinone, domenica 07/02/2016 - Ore 15:00 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=JdqHIYffPv0 Una partita tosta, rognosa, giocata sotto una pioggia battente, dominata e difficilissima da sbloccare, per merito di un Frosinone attentissimo a non scoprirsi e per colpa di qualche imprecisione di troppo. Alla fine però, le giocate dei campioni arrivano e in gare simili sono risolutive. Così, nella ripresa, prima Cuadrado e poi Dybala firmano il 14° successo consecutivo della Signora e le rendono giustizia. Perché per quanto i padroni di casa meritino i complimenti per la determinazione con cui affrontano la gara, solo la Juve dimostra di volerla vincere. Lo fa fin dai primi secondi, mettendo in chiaro di voler comandare il gioco, mentre il Frosinone si chiude a riccio, con la chiara intenzione di limitare i bianconeri e sfruttare il contropiede. Dopo neanche cinque minuti Sturaro ha una buona occasione, ma non riesce a deviare in porta il traversone di Alex Sandro, e dopo dieci è Morata ad andare al tiro, senza impensierire Leali. La tattica attendista sembra gli uomini di Stellone: pian piano prendono campo e mettono i brividi a Buffon con Ciofani, che devia al volo il lancio di Blanchard e sfiora l'incrocio dei pali. La Juve invece, per quanto tenga il pallone, fa fatica ad arrivare dalle parti di Leali e se ci riesce il portiere gialloblu è attento, come quando respinge il destro di Sturaro dal limite, ma soprattutto allo scadere del primo tempo, quando esce su Morata e riesce a intercettare il tocco dello spagnolo, bravissimo a liberarsi e a costruire da solo la palla gol. I bianconeri iniziano la ripresa con maggior convinzione e provano ad alzare il ritmo, arrivando al tiro con Cuadrado, che dal vertice destro dell'area di rigore spedisce tra le braccia di Leali, con Pogba, la cui conclusione viene deviata in angolo da Blanchard, e con Marchisio, che mette alto dal limite. La Juve aumenta la pressione, continua a collezionare calci d'angolo e punizioni, ma manca sempre un po' di cinismo e di precisione in fase conclusiva. Dopo una ventina di minuti Allegri manda in campo Pereyra al posto di Sturaro e il Tucumano va subito al tiro sugli sviluppi di un corner, mettendo a lato. Si gioca in una sola metà campo e non si contano i tentativi dal limite rimpallati o ribattuti dalla difesa del Frosinone. Quando poi finalmente al 27' il pallone calciato da Dybala filtra e ci si mette anche il palo a respingere, sembra proprio che la porta di Leali sia stregata. E invece, un minuto dopo, Cuadrado scaccia gli spettri: Alex Sandro crossa rasoterra dalla sinistra e in area trova il colombiano libero e prontissimo a piazzare in rete di prima intenzione. La gara si vivacizza, perché il Frosinone ora non ha più nulla da perdere e si fa più intraprendente, lasciando più spazi alla Juve, che intanto perde Chiellini, sostituito da Rugani. Cuadrado va ancora due volte al tiro, senza azzeccare la mira, e Morata, cercato da Pogba dopo una fuga di cinquanta metri palla al piede, viene anticipato da Blanchard a due metri dalla porta. Lo spagnolo non riesce a togliersi la soddisfazione del go, ma veste comunque i panni preziosi dell'uomo assist quando nel primo minuti di recupero, resiste alla carica di Russo, punta l'area e allarga per Dybala che, in corsa, piazza il sinistro sotto l'incrocio e chiude i conti. E così la Signora rimane in scia del Napoli, che con un rigore di Higuain supera il Carpi. Sono sempre due i punti che separano i bianconeri dai partenopei, e sabato prossimo c'è lo scontro diretto. Lo Stadium è già esaurito. Il countdown è già iniziato. FROSINONE-JUVENTUS 0-2 RETI: Cuadrado 28' st, Dybala 46' st FROSINONE Leali; Rosi, Russo, Blanchard, Crivello; Chibsah (27' st Frara), Gori (36' st Soddimo), Sammarco; Tonev, D.Ciofani (41' st Longo), Dionisi A disposizione: Bardi, Zappino, Pryyma, M. Ciofani, Gucher, Paganini, Pavlovic, Carlini Allenatore: Stellone JUVENTUS Buffon; Barzagli, Barzagli, Chiellini (32' st Rugani); Cuadrado, Sturaro (21' st Pereyra), Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Dybala, Morata (48' st Favilli). A disposizione: Neto, Rubinho, Rugani, Lichtsteiner, Padoin, Hernanes, Lemina Allenatore: Allegri ARBITRO: Massa ASSISTENTI: Dobosz, Tegoni QUARTO UFFICIALE: Costanzo ARBITRI D'AREA: Calvarese, Pinzani AMMONITI: 8' st Crivello, 31' st Sammarco, 37' st Morata, 50' st Soddimo (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/cuadrado-e-dybala--la-corsa-continua-.php
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............... Serie A TIM (4° giornata girone ritorno): JUVENTUS - GENOA 1-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, mercoledì 03/02/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=8HfnZEC7e1A E sono tredici in fila. Ed è un nuovo record per la Juve, che supera se stessa e sigla il nuovo primato di vittorie consecutive in campionato, battendo anche il Genoa con una prodezza di Cuadrado e limitandosi poi a controllare il gioco. Il massimo risultato con il minimo sforzo si può dire in questo caso, perché la gara contro i rossoblu è una delle meno vivaci del filotto, ma del resto, scendendo in campo ogni tre giorni, non si può sempre andare a 100 all'ora. I rossoblu poi sono notoriamente tignosi e si confermano tali anche allo Stadium, lasciando pochi spazi e poco tempo per ragionare ai talenti bianconeri. La manovra sarà forse meno fluida del solito, ma in campo c'è classe a sufficienza per costruire occasioni anche con giocate individuali. Dopo una decina di minuti Dybala conclude la propria accelerazione con un sinistro rasoterra da lontano, sfiorando il palo, poco dopo Pogba lo imita da calcio piazzato, quindi, dopo una lunga fase di stanca, tocca a Cuadrado lasciare il segno: il colombiano parte dalla destra, lascia sul posto Izzo, arriva sul fondo e lascia partire un tiro-cross rasoterra che De Maio, nel tentativo di respingere, devia alle spalle di Perin. Il primo tempo non offre molto altro, se non l'ingresso in campo di Alex Sandro per Evra e la legnata di Pogba da 30 metri, a lato, mentre la ripresa si apre con più verve: dopo pochi secondi, un retropassaggio azzardato di Alex Sandro porta Pavoletti al tiro e Buffon respinge con qualche difficoltà. Il Genoa prova a spingere e per qualche minuto costringe la Juve nella propria metà campo. Allegri cambia Morata con Zaza e al primo pallone toccato l'attaccante lucano, liberato in area da Dybala, potrebbe confermare la sua eccellente media realizzativa, ma il suo rasoterra viene bloccato a terra da Perin. Al 18' la Juve perde Caceres, caduto malamente dopo un contrasto aereo, e al suo posto entra Rugani. Tatticamente non cambia nulla e anche a livello di gioco non ci sono scossoni, anzi si torna sui ritmi blandi della prima parte di gara. Giusto alla mezz'ora un contropiede imbastito da Pogba per Cuadrado crea qualche sussulto, ma il colombiano viene contrastato efficacemente e Perin può fermarne la corsa con un'uscita bassa. Sarà anche una Juve meno brillante del solito, ma rimane comunque tremendamente solida e il Genoa non si affaccia dalle parti di Buffon neanche quando gli uomini di Allegri restano in dieci negli ultimi minuti, dopo l'espulsione di Zaza che entra in maniera scomposta su Izzo e rimedia il rosso diretto. I bianconeri capitalizzano così al massimo la giocata di Cuadrado del primo tempo e continuano la propria corsa, rimanendo in scia del Napoli, vittorioso a Roma contro la Lazio. Ora c'è il Frosinone, ma quando si tornerà allo Stadium, il 13 febbraio, ci sarà proprio la sfida contro i partenopei. Ecco perché il record di vittorie non può, non deve fermarsi. JUVENTUS-GENOA 1-0 RETI: De Maio (aut.) 30' pt JUVENTUS Buffon; Caceres (18' st Rugani), Bonucci, Barzagli; Cuadrado, Padoin, Marchisio, Pogba, Evra (41' pt Alex Sandro); Dybala, Morata (9' st Zaza) A disposizione: Neto, Rubinho, Rugani, Sturaro, Lichtsteiner, Pereyra, Lemina, Hernanes Allenatore: Allegri GENOA Perin; Munoz, De Maio, Izzo; Ansaldi, Rigoni, Dzemaili (36' st Matavz), Gabriel Silva; Ntcham (13' st Capel), Pavoletti, Cerci (9' st Suso) A disposizione: Lamanna, Rincon, Burdisso, Marchese, Laxalt, Tachtsidis, Fiammozzi, Pandev, Lazovic Allenatore: Gasperini ARBITRO: Russo ASSISTENTI: Marzaloni, Paganessi QUARTO UFFICIALE: Valeriani ARBITRI D'AREA: Mariani, Maresca AMMONITI: 34' pt Munoz, 39' pt Bonucci, 19' st Capel, 28' st Rigoni ESPULSI: 46' st Zaza (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/abbiamo-fatto-13.php
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............... Serie A TIM (3° giornata girone ritorno): CHIEVO VERONA - JUVENTUS 0-4 STADIO "M. BENTEGODI" - Verona, domenica 31/01/2016 - Ore 12:30 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=tv1QWyjzbvQ Cosa conta di più? Un primo posto ancora da accertare (quando pubblichiamo queste righe, il Napoli deve ancora giocare con l'Empoli), o un record di 12 vittorie consecutive eguagliato? Forse né l'una né l'altra cosa. Forse quello che davvero più importa è lo strapotere con cui la Juve spazza via l'ennesimo avversario. Forse conta di più la conferma di un Morata ritrovato, con la seconda doppietta in due partite. Forse contano di più le magie di Pogba e Dybala, letteralmente devastanti quando si cercano e si trovano, o gli inserimenti e l'acume tattico di Khedira, la sapiente regia di Marchisio, le sgroppate di Lichtsteiner e Alex Sandro, la solidità di una difesa imperforabile... La sfida contro il Chievo offre l'imbarazzo della scelta e dà piena ragione ad Allegri, che alla vigilia aveva previsto che i suoi uomini avrebbero «giocato una grande gara, almeno dal punto di vista dell'approccio». Detto fatto. Si parte e la Juve sfonda che è un piacere, soprattutto dalla destra: dopo quattro minuti è Morata ad andare sul fondo e a crossare. Dybala non ci arriva di testa e Alex Sandro spara il sinistro sopra la traversa. Due giri di orologio ed è il brasiliano a dare il via all'azione, rubando palla e servendo Pogba, che cambia gioco trovando Lichtsteiner libero sulla destra. Il cross dello svizzero è una rasoiata rasoterra, sulla quale arriva Morata, che chiude sul secondo palo, spedendo in rete. Per lo spagnolo è la terza rete su quattro tiri nello specchio tentati nelle ultime due gare. Gol lampo a parte, è la sicurezza con cui la Juve si impadronisce immediatamente della gara ad impressionare. I bianconeri dominano in ogni reparto, controllano il gioco e riescono a verticalizzare con due, tre tocchi. E quando Pogba accelera è devastante. Il primo scatto si conclude con un missile da trenta metri, alto di poco, il secondo con un'altra sventola, questa volta tra i pali, respinta da Bizzarri. Il terzo tentativo è quasi da fermo ed è ancora alto. Per vedere il Chievo in avanti con il destro di Rigoni bloccato da Buffon, si deve aspettare più di mezz'ora e intanto la Juve era ancora andata vicino al raddoppio con Dybala: il sinistro dell'argentino viene respinto da Bizzarri, ma sui piedi di Khedira che invece di cercare il tiro, prova a servire Morata, sbagliando la misura del passaggio. Il tedesco si rifà al 40' quando, messo in movimento da Dybala, piazza un assist millimetrico proprio per lo spagnolo, che ancora una volta si fa trovare sul secondo palo, anche se dalla parte opposta, e deve solo spingere in rete. Veder giocare la Juve è un piacere per gli occhi: gli uomini di Allegri si trovano a occhi chiusi e mostrano uno strapotere fisico imbarazzante. Pogba e Marchisio provano anche a chiudere definitivamente la partita prima dell'intervallo con due conclusioni dal limite, una respinta da Bizzarri, l'altra sopra la traversa di poco. La ripresa si apre con Sturaro al posto di Khedira e con un Chievo un po' meno timido. Radovanovic prova il rasoterra da fuori area, sfiorando il palo, ma prima di lui Marchisio e Pogba, ancora loro, avevano già cercato la soluzione dalla distanza. Eh sì, perché la Juve non si accontenta certo del doppio vantaggio, la gara va chiusa. Accade a mezz'ora dalla fine: Dybala trova tra quattro uomini il varco per servire Lichtsteiner, che pesca Pogba a centro area. Ti aspetti che il francese si giri e spari il sinistro e invece ecco l'assist per Alex Sandro, che arriva in corsa e piazza il 3-0 alle spalle di Bizzarri. Se già prima non c'era partita, ora il dominio è assoluto. Lichtsteiner e Pogba combinano ancora e il poker non arriva subito solo perché il passaggio di ritorno dello svizzero viene intercettato. Paul però il gol lo merita, eccome. E allora, per togliersi la soddisfazione, fa tutto da solo, seminando il panico al limite, saltando secco Dainelli, entrando in area palla al piede e infilando il destro tra palo e portiere. Allegri dà un po' di respiro a Marchisio, mandano in campo Hernanes, e la Juve continua a regalare spettacolo, centrando una clamorosa traversa con Alex Sandro. Il Chievo prova ad approfittare di un attimo di comprensibile rilassamento dei bianconeri arrivando al tiro con Inglese. Come i compagni, anche Buffon è in forma strepitosa ed esce respingendo il tentativo. Morata e Bonucci vanno vicini a rendere il punteggio ancor più corposo, quindi Pogba, in pieno recupero, controlla di tacco un lancio chilometrico di Bonucci e spacca ancora una volta la traversa. Poco male, quattro gol sono sufficienti, ma il gesto di stizza del francese dopo aver centrato il legno è emblematico: è probabilmente stato il migliore in campo, ha segnato, ha vinto, ma non gli basta. Non si accontenta. Proprio come la Juve: ha centrato 12 vittorie consecutive e ha eguagliato un record, ma non le basta. Non si accontenta. Mercoledì si va a caccia della tredicesima... CHIEVO-JUVENTUS 0-4 RETI: Morata 6' pt, Morata 40' pt, Alex Sandro 16' st, Pogba 22' st CHIEVO Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, Frey, Sardo; Rigoni, Castro, Radovanovic (16' st Pinzi); Birsa (23' st Pellissier); Inglese, M' Poku (28' st Gobbi). A disposizione: Seculin, Bressan, Spolli, Costa, Damian, Depaoli Allenatore: Maran JUVENTUS Buffon; Caceres, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner (35' st Padoin), Khedira (1' st Sturaro), Marchisio (24' st Hernanes), Pogba, Alex Sandro; Dybala, Morata A disposizione: Neto, Rubinho, Rugani, Chiellini, Pereyra, Cuadrado, Favilli, Zaza Allenatore: Allegri ARBITRO: Doveri ASSISTENTI: Posado, La Rocca QUARTO UFFICIALE: Paganessi ARBITRI D'AREA: Di Bello, La Penna AMMONITI: 9' pt Radovanovic, 20' pt Alex Sandro, 9' st Sardo, 39' st Hernanes, 40' st Pinzi (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/poker-al-chievo--la-corsa-continua.php
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............... TIM CUP (Andata Semifinali): JUVENTUS - INTER 3-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, mercoledì 27/01/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=wZ_qhMI6Zh8 La Juve non si ferma più e continua inarrestabile anche in Coppa Italia. La semifinale di andata contro l'Inter va in archivio con un secco 3-0, che certifica non solo la netta superiorità dei bianconeri, ma anche il ritorno al gol di Morata, autore di una doppietta. Un'ulteriore ottima notizia per Allegri, che contro i nerazzurri cambia qualche pedina, rilanciando dal primo minuto, oltre allo spagnolo, Neto, Caceres, Cuadrado e Asamoah. È proprio il ghanese a scoccare il primo tiro dell'incontro dopo appena due minuti, senza centrare la porta. Stessa sorte per il destro di Nagatomo, cercato dalla distanza dopo una decina di minuti, mentre quello di Felipe Melo termina tra le braccia di Neto. Non è certo un avvio frenetico e con Llajic e Biabiany che in fase di non possesso vanno a rinfoltire il centrocampo nerazzurro, gli spazi di manovra per la squadra di Allegri sono ridotti all'osso. L'abilità di saltare l'uomo di Cuadrado, in una situazione del genere è preziosa, come dimostra lo spunto con cui il colombiano lascia Melo sul posto arriva al tiro dal limite, mettendo a lato di poco. La prova definitiva si ha al 34', quando dopo uno scambio in velocità con Morata, Cuadrado entra in area e viene steso da Murillo, procurandosi il calcio di rigore che sblocca il risultato. A trasformarlo è proprio Morata che interrompe così il digiuno che durava dal 4 ottobre scorso, quando andò a segno contro il Bologna. Lo spagnolo trova nuove energie nel gol e allo scadere del tempo si produce in uno scatto di sessanta metri che costringe Miranda al fallo e a rimediare il giallo. È lui stesso a deviare di testa la punizione battuta da Cuadrado, ma la traiettoria è centrale e Handanovic può bloccare. A questo punto ci vuole il gol su azione e nella ripresa Morata si leva anche questa soddisfazione. I ritmi sono più blandi, perché la Juve lascia l'iniziativa all'Inter e punta a colpire in velocità. Deve attendere un po' per riuscirci, ma la prima vera ripartenza è letale: Cuadrado conduce l'azione e tocca per Asamoah, che vede l'inserimento di Mandzukic. Il tiro del croato viene ribattuto, ma sul pallone arriva per primo Evra, che crossa verso il centro dell'area, dove è appostato Felipe Melo. Il maldestro tentativo di respingere del brasiliano termina sui piedi di Morata, che non perdona, infilando nell'angolino alto alla sinistra di Handanovic. Sotto di due gol l'Inter ha ben poco da perdere e mette più foga nelle proprie azioni, riuscendo a impegnare Neto con il colpo di testa di Murillo, che il portiere vola a bloccare. La partita del difensore nerazzurro, già ammonito durante il primo tempo, dura ancora ben poco, perché lo scatenato Cuadrado, all'ennesima fuga sulla destra, lo costringe ad un fallo evidente, che vale il secondo giallo e la conseguente espulsione. La Juve a questo punto può dilagare: Morata stacca a centro area e per poco il suo colpo di testa non si trasforma in un prezioso assist per Mandzukic, che poco più tardi lascia il posto a Dybala. Al 34' il terzo gol sembra cosa fatta, ma Morata, pescato davanti alla porta da Pogba, alza troppo la mira. Occorre pazientare altri quattro minuti: Marchisio allarga per Chiellini che manda Asamoah in profondità. Il ghanese alza la testa e vede arrivare Dybala che, in corsa, di prima intenzione, dal limite dell'area, piazza alle spalle di Handanovic il sinistro che, se non chiude i giochi, quantomeno mette una serissima ipoteca sul passaggio in finale. JUVENTUS-INTER 3-0 RETI: Morata (rig.) 36' pt, Morata 18' st, Dybala 39' st JUVENTUS Neto; Caceres, Bonucci, Chiellini; Cuadrado (45' st Padoin), Pogba, Marchisio, Asamoah, Evra (38' st Alex Sandro); Morata, Mandzukic (32' st Dybala) A disposizione: Buffon, Rubinho, Barzagli, Rugani, Lichtsteiner, Hernanes Allenatore: Allegri INTER Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Felipe Melo (19' st Brozovic), Medel, Kondogbia; Biabiany (32' st Icardi), Jovetic, Ljajic (25' st Juan Jesus) A disposizione: Carrizzo, Berni, Ranocchia, Santon, Telles, Gnoukouri, Manaj, Montoya, Palacio Allenatore: Mancini ARBITRO: Tagliavento ASSISTENTI: Manganelli, Meli QUARTO UFFICIALE: Celi AMMONITI: 18' pt Bonucci, 34' pt Murillo, 46' pt Miranda, 25' st Murillo, 44' st Kondogbia ESPULSI: 25' st Murillo (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/tre-passi-verso-la-finale.php
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............... Serie A TIM (2° giornata girone ritorno): JUVENTUS - ROMA 1-0 STADIO "JUVENTUS STADIUM" - Torino, domenica 24/01/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=wW0KJSvjRbs Una Juve paziente, a tratti perfetta nel palleggio, solidissima in difesa, sempre padrona del campo e spietata nel colpire al momento giusto centra la sua undicesima vittoria consecutiva. Anche la Roma, per quanto rinvigorita dall'arrivo di Spalletti, deve inchinarsi. Come sono cambiate le cose dalla seconda giornata di campionato, quando all'Olimpico i bianconeri non furono mai davvero in partita. Oggi la musica è completamente diversa e il ritmo lo decide solo ed esclusivamente la squadra di Allegri. Basta vedere la calma e la precisione con cui manovra fin dall'inizio, creando non pochi problemi alla difesa giallorossa, specie sulla sinistra, dove Pogba sfonda per due volte arrivando al traversone, e al centro, con i puntuali inserimenti di Khedira. De Rossi, evidentemente innervosito dal “tiki taka” bianconero, al 9', con la palla lontana, rifila un pestone a Mandzukic, rimediando il giallo e concedendo una punizione dal limite che Dybala spedisce tra le braccia di Szczesny. Per oltre un quarto d'ora la Roma è schiacciata nella propria metà campo, ma difende con ordine e trovare lo spiraglio giusto è un'impresa. Quando i giallorossi riescono ad affacciarsi nella tre quarti bianconera è Florenzi a cercare la soluzione personale con un destro dai venti metri, bloccato senza difficoltà da Buffon. Il capitano non dovrà compiere altri interventi e questo la dice lunga sull'andamento della gara. La Juve continua a martellare: Evra si vede prima respingere il tiro, poi, sulla ribattuta mette a lato. Anche Pogba non centra la porta, arrivando con il giusto tempo sul cross di Khedira, ma alzando troppo il colpo di testa. Con il passare del tempo è inevitabile che il ritmo dei bianconeri cali e la Roma può respirare, facendo valere le proprie qualità di palleggio. La partita così è meno brillante e si trascina fino all'intervallo senza sussulti. I primi venti minuti della ripresa non offrono nulla di più: la manovra è lenta e c'è poco movimento senza palla. Serve qualcuno in grado di creare superiorità numeri e allora Allegri interviene, inserendo Cuadrado al posto di Lichtsteiner. Il colombiano prova subito la conclusione, con un rasoterra non irresistibile dal vertice sinistro dell'area, quindi è proprio da un suo traversone che arriva l'occasione più ghiotta per i bianconeri: Pogba controlla al limite e serve Mandzukic, la cui sponda trova Evra. Il francese spara il diagonale a colpo sicuro, ma Szczesny respinge. Ormai è solo la Juve a fare la partita e per quanto la fatica si faccia sentire, gli sforzi non possono non venire premiati. Così, quando la Roma prova a uscire dal guscio, ecco il castigo: l'azione giallorossa si ferma sulla tre quarti e il contropiede parte rapido e implacabile. Lo conduce Pogba, che vede arrivare Dybala e lo serve in area. La Joya è defilato sulla sinistra, ma indovina un diagonale precisissimo, che si infila nell'angolino basso. È una giocata magnifica, che vale tre punti, che fa esplodere lo Stadium e che tiene la Juve in scia del Napoli, oggi corsaro a Genova contro la Samp. Il campionato è sempre più una corsa due. JUVENTUS-ROMA 1-0 RETI: Dybala 32' st JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (21' st Cuadrado), Khedira, Marchisio, Pogba, Evra; Dybala (39' st Morata), Mandzukic A disposizione: Neto, Audero, Rugani, Caceres, Alex Sandro, Padoin, Sturaro, Asamoah, Hernanes, Zaza. Allenatore: Allegri ROMA Szczesny; Manolas, De Rossi, Rüdiger; Florenzi (48' st Torosidis), Pjanic, Vainqueur (26' st Keita), Digne; Nainggolan, Salah (45' st Sadiq); Dzeko A disposizione: De Sanctis, Lobont, Emerson, Castan, Gyomber, Iago Falque, Totti Allenatore: Spalletti ARBITRO: Banti ASSISTENTI: Costanzo, Padovan QUARTO UFFICIALE: Meli ARBITRI D'AREA: Rizzoli, Irrati AMMONITI: 9' pt De Rossi, 14' pt Rudiger, 5' st Pjanic, 5' st Mandzukic, 44' st Evra, 48' st Nainggolan (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/11-leoni--11-vittorie.php
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............... TIM CUP (Quarti di finale): LAZIO - JUVENTUS 0-1 STADIO "OLIMPICO" - Roma, mercoledì 20/01/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=4iEJJtJIAqA La Juve non si ferma più. Che sia campionato o Coppa Italia poco importa, i bianconeri continuano il proprio cammino a suon di vittorie e per l'ennesima volta, dopo la finale dello scorso anno, la Supercoppa di Shanghai e la sfida in Serie A di dicembre, superano la Lazio. La squadra di Pioli ce la mette tutta per cambiare la storia, giocando una gara volitiva e attenta, ma la maturità e la forza dei Campioni d'Italia sono ancora una volta decisive. Una punizione di Candreva, uno spunto di Keita, un colpo di testa di Pogba il tutto sopra la traversa. La prima parte di gara offre poco altro, ma certo non per scarso impegno. Le due squadre anzi ci mettono l'anima, giocano su ritmi alti e al limite è un eccesso di foga a rendere le giocate poco precise. La pioggia oltretutto non favorisce la qualità e la partita vive soprattutto di agonismo e duelli a metà campo. Quando la Juve trova spazio, i pericoli arrivano e al 26', per deviare il piazzato di Pogba da fuori area, Berisha è chiamato al primo vero intervento. È però anche l'unico del primo tempo, che scivola via senza sussulti. Ben diverso l'avvio di ripresa, con la Lazio che cerca di alzare il ritmo, ma con i bianconeri che vanno vicinissimi al gol al 7': Morata parte in velocità e si presenta a tu per tu con Berisha. Il portiere albanese riesce a deviare il diagonale e Zaza, che arriva per primo sul pallone, calcia sull'esterno della rete con la porta ormai sguarnita. Non centra il bersaglio neanche Pogba, che sulla punizione di Alex Sandro salta di testa, anticipa Berisha, ma mette a lato. La Juve cresce con il passare dei minuti e pur senza dominare dà l'impressione di poter passare da un momento all'altro. Accade al 26': Zaza trova lo spazio per prendere la mira dal limite e cercare il sinistro a giro. La traiettoria è perfetta, ma su stampa sul palo. Sulla respinta del legno però c'è Lichtsteiner che piazza il piatto badando più alla precisione che alla potenza e quando Berisha riesce ad arrivare sul pallone, questo ha già varcato la linea di porta. I bianconeri insistono e potrebbe anche arrivare il raddoppio se Sturaro mettesse maggior precisione nel diagonale con cui conclude il contropiede imbastito subito dopo il vantaggio, o Zaza centrasse la porta quando, poco dopo la mezz'ora, riesce a portare Berisha fuori dai pali, ma non a superarlo. Mandzukic intanto prende il posto di Morata, poco dopo Cuadrado rileva Lichtsteiner e nel finale entra Dybala per Zaza. L'argentino, al primo pallone toccato impegna Berisha, che per evitare un passivo più pesante deve anche deviare di piede il destro di Mandzukic. La Joya sfiora ancora il gol negli ultimi secondi con un diagonale a lato di poco e le tre occasioni legittimano ulteriormente il successo bianconero, anche perché la Lazio, che chiude in dieci per l'infortunio occorso a Biglia negli ultimi minuti, di fatto non impegna mai Neto. Finisce “solo” con un gol di scarto, ma è più che sufficiente per staccare il biglietto per le semifinali contro l'Inter. LAZIO-JUVENTUS 0-1 RETI: Lichtsteiner 21' st LAZIO Berisha; Konko (28' st Anderson), Bisevac, Mauricio (17' st Hoedt), Radu; Milinkovic-Savic, Biglia, Lulic; Candreva, Klose (37' st Matri), Keita A disposizione: Guerrieri, Matosevic, Braafheid, Patric, Onazi, Cataldi, Parolo, Mauri, Djordjevic Allenatore: Pioli JUVENTUS Neto; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (35' st Cuadrado), Sturaro, Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Zaza (45' st Dybala), Morata (31' st Mandzukic) A disposizione: Buffon, Audero, Rugani, Padoin, Hernanes, Asamoah Allenatore: Allegri ARBITRO: Damato ASSISTENTI: Tonolini, De Luca QUARTO UFFICIALE: Giacomelli AMMONITI: 31' pt Lulic, 44' pt Chiellini, Mauricio 9' st, 15' st Konko, 45' st Zaza, 48' st Dybala (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/in-semifinale-con-lo-swiss-express.php
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............... Serie A TIM (19° giornata girone d'andata): SAMPDORIA - JUVENTUS 1-2 STADIO "L. FERRARIS" - Genova, domenica 06/01/2016 - Ore 20:45 Qui i vostri commenti post-partita https://www.youtube.com/watch?v=CC_Zo40HIeQ E con questa fanno nove. E con questa il primo posto è a due soli punti di distanza. La Juve continua la sua scalata superando anche la Samp e per quanto non si debba guardare la classifica, ma solo pensare ad una gara per volta, uno sguardo sfuggente alla vetta, ora davvero ad un passo, è lecito darlo. Specie dopo un successo del genere: voluto, sofferto, agguantato con rabbia, forza e tenacia. Perché sotto il diluvio di Genova, la Juve si porta sul 2-0, sembra poter chiudere la partita e si trova invece a dover difendere con i denti il vantaggio fino all'ultimo minuto. Lo fa con la stessa grinta messa in campo fin dal primo minuto, quanto i bianconeri partono a testa bassa, aggredendo la Samp, tenendo il baricentro alto e prendendo subito metri di campo. I blucerchiati sembrano aspettarselo e si piazzano a difesa dell'area, puntando, in fase offensiva, sulle iniziative di Cassano, ben controllato da Hernanes e, in seconda battuta da Pogba o Khedira. A forza di stazionare nella metà campo avversaria, è inevitabile che qualche occasione arrivi. Prima ci prova Pogba con una sventola centrale, quindi Hernanes di sinistro, e Viviano respinge non senza difficoltà, poi arriva al tiro ancora il francese e questa volta è quella buona. Controllare il traversone di Bonucci non è semplice, specie sotto pressione, ma Paul riesce a smorzare il pallone con il petto e quando ricade lo colpisce al volo, indirizzandolo nell'angolino. Il tiro, pur non irresistibile, è terribilmente preciso e si infila alla sinistra di Viviano. Appena passa in svantaggio la Samp si sveglia dal torpore e inizia un'altra gara, lasciando da parte la timidezza iniziale e spingendo con rabbia. È in questi casi che si vede la solidità di una squadra: la Juve lascia sfogare gli avversari, li contiene senza rischiare nulla e ben presto torna in pieno controllo del gioco, tenendo lontano i blucerchiati da Buffon e collezionando angoli, pur senza creare grandi pericoli. Basta saper attendere però, perché appena rientrati in campo dopo il riposo, ecco il raddoppio: Dybala veste i panni del rifinitore, vede l'inserimento di Khedira e serve un pallone perfetto, che il tedesco infila in rete con un tocco d'esterno delizioso. Su Marassi intanto cade una pioggia fitta e fastidiosa. Il campo è pesante, il pallone viscido e provare la conclusione dalla distanza è una soluzione ragionevole. Così Pogba cerca il destro in corsa, ma non centra la porta. Buon per Buffon che altrettanto faccia Eder, dalla parte opposta, mettendo a lato di testa il morbido traversone di Cassano. La gara è tutt'altro che chiusa: Dybala prova a piazzare il sinistro dal limite, trovando la deviazione di Viviano in angolo, quindi è Morata a sfiorare il terzo gol, tuffandosi per deviare di testa il cross di Hernanes e sfiorando il palo. Sul capovolgimento di fronte però è la Samp a passare, con un rasoterra dal limite di Cassano che si infila nell'angolino e rimette tutto in discussione. Allegri cambia, inserendo Cuadrado al posto di Lichtsteiner, ma ora la Samp è decisamente più convinta e Fernando va vicino al pareggio con un destro a fil di palo. Poco dopo la mezz'ora tocca a Zaza, che entra al posto di Morata e regala forze fresche all'attacco bianconero, mentre nel finale è Padoin a dare il cambio a Dybala e manforte alla squadra, che deve stringere i denti per contenere l'arrembaggio doriano. C' da soffrire, certo, ma non tutte le vittorie possono arrivare sul velluto. Questa arriva tra la pioggia, il fango e il sudore, ma è la nona di fila. Ed è ancora più bella delle altre. SAMPDORIA-JUVENTUS 1-2 RETI: Pogba 17' pt, Khedira 2' st, Cassano 20' st SAMPDORIA Viviano; Cassani, Moisander, Zukanovic, Regini; Barreto (28' st Muriel), Fernando, Soriano (37' pt Ivan); Carbonero, Cassano, Eder (40' st Rodriguez) A disposizione: Puggioni, Brignoli, Pereira, Coda, Palombo, Christodoulopoulos, Correa, Krsticic Allenatore: Montella JUVENTUS Buffon; Rugani, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (21' st Cuadrado), Khedira, Hernanes, Pogba, Evra; Morata (32' st Zaza), Dybala (44' st Padoin) A disposizione: Neto, Audero, Caceres, Alex Sandro, Vitale, Asamoah, Sturaro Allenatore: Allegri ARBITRO: Mazzoleni ASSISTENTI: Marrazzo, Tegoni QUARTO UFFICIALE: Galloni ARBITRI D'AREA: Rocchi, Cervellera AMMONITI: 39' pt Bonucci, Pogba 3' st , 22' st Cassani, 43' st Hernanes, 45' st Khedira, 47' st Carbonero ESPULSI: 49' st Moisander (juventus.com) http://www.juventus.com/it/news/news/2016/pogba-e-khedira-firmano-la-nona.php