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Socrates

Antonio Mirante

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Antonio Mirante Focused On Parma's Salvation From Relegation | Goal.com

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Mirante

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Castellamare di Stabia (Napoli)
Data di nascita: 08.07.1983
Ruolo: Portiere
Altezza: 193 cm
Peso: 79 kg
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 2003 al 2004 e dal 2006 al 2007

Esordio: 18.11.2006 - Serie B - Albinoleffe-Juventus 1-1

Ultima partita: 10.06.2007 - Serie B - Juventus-Spezia 2-3

 

7 presenze - 9 reti subite

 

1 campionato di serie B

 

 

Antonio Mirante (Castellammare di Stabia, 8 luglio 1983) è un calciatore italiano, portiere del Milan.

 

Antonio Mirante
AntonioMirante.png
Mirante con la maglia del Parma nel 2012
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 193 cm
Peso 79 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Portiere
Squadra   Milan
Carriera
Giovanili
1990-1994 600px Bianco e Azzurro.svg Club Napoli Castellammare
1994-2000   Sorrento
2000-2004   Juventus
Squadre di club
2003-2004   Juventus 0 (0)
2004-2005    Crotone 41 (-43)
2005-2006    Siena 26 (-43)
2006-2007   Juventus 7 (-9)
2007-2009   Sampdoria 22 (-27)
2009-2015   Parma 204 (-283)
2015-2018   Bologna 87 (-119)
2018-2021   Roma 29 (-33)
2021-   Milan 0 (0)

 

Carriera

Club

Esordi con Juventus e Crotone

Cresce calcisticamente nella scuola calcio del Club Napoli Castellammare di Stabia, nella sua città natale, iniziando a giocare a 6 anni; inizia la carriera nelle giovanili del Sorrento, allenato da Mario Capece, per poi essere acquistato dalla Juventus nel gennaio 2000 ed essere aggregato alla formazione Primavera.

Disputa la sua prima stagione in prima squadra nel campionato 2003-04, senza però trovare mai spazio nella formazione titolare. Nella stagione seguente è girato in prestito in Serie B al Crotone. In Calabria diventa titolare fisso e disputa in totale 41 gare di campionato, contribuendo alla salvezza della formazione rossoblu.

Siena e di nuovo Juventus

Nella stagione 2005-2006 passa in prestito al Siena, con il quale esordisce in Serie A il 28 agosto 2005 in Siena-Cagliari 2-1. In maglia senese disputa in tutto 26 partite (non giocando alcune per via della concorrenza con Marco Fortin), conquistando così la fiducia della Juventus, squadra che ancora ne detiene il cartellino e che lo riporta a Torino, dove nell'annata 2006-2007 è il vice di Gianluigi Buffon nel campionato di Serie B.

Esordisce con la maglia bianconera il 18 novembre 2006 in AlbinoLeffe-Juventus 1-1, a seguito dell'espulsione di Buffon. Alla fine della stagione colleziona 7 presenze, vincendo il campionato e tornando dopo solo un anno in Serie A coi piemontesi.

Sampdoria

Nell'estate 2007 la Juventus lo cede in prestito con diritto di riscatto della comproprietà alla Sampdoria. Fa il suo esordio in maglia blucerchiata il 26 agosto 2007 nell'incontro vinto 1-2 dalla Sampdoria sul Siena. Quattro giorni dopo fa il suo esordio in Coppa UEFA nell'incontro terminato 1-1 fra Sampdoria e Hajduk Split. Nel girone di andata, complici le altalenanti prestazioni di entrambi, si alterna spesso con l'altro portiere blucerchiato, Castellazzi. Nel girone di ritorno il collega però offre maggiori garanzie e Mirante diventa definitivamente il secondo portiere, ritrovando il posto da titolare solo per le ultime partite del campionato, a seguito dell'infortunio alla spalla di Castellazzi. Alla fine le sue presenze stagionali saranno 13, a cui vanno ne vanno aggiunte altre 4 in Coppa Italia e 1 in Coppa Uefa. Il 30 giugno 2008, la Samp acquista la comproprietà del suo cartellino per una cifra pari ad 1,3 milioni di euro.

Nella stagione 2008-09, gioca da titolare le prime partite a causa dell'infortunio del collega ma, superato l'infortunio, Castellazzi si riprende il posto da titolare. Mirante comunque ha un ruolo importante nella stagione della Sampdoria: infatti il 21 gennaio 2009 contro l'Udinese, nei quarti di finale di Coppa Italia, para, nella decisiva serie di rigori (la partita era terminata 1-1), i tiri di Pepe e D'Agostino, permettendo così alla sua squadra di giungere alle semifinali contro l'Inter (la Samp poi perderà in finale con la Lazio). Il 26 aprile torna in campo anche in campionato, nel match di campionato terminato 3-3 fra Sampdoria e Cagliari. Alla fine ottiene 9 presenze in campionato, 2 in Coppa Italia e 2 in Coppa Uefa.

Parma

Il 19 luglio 2009 passa in prestito al Parma, in cambio di Marco Rossi.

Francesco Guidolin schiera Mirante titolare, e il portiere contribuisce ai sorprendenti risultati del Parma di inizio stagione, grazie ad alcune parate decisive, come per esempio quella effettuata su un colpo di testa di Alberto Gilardino nella partita del Parma a Firenze, terminata 2-3 per i gialloblu. Il 2 giugno 2011 il Parma acquista l'intero cartellino del giocatore dando in cambio alla Sampdoria la metà di quello di Daniele Dessena.

Nei successivi anni si conferma titolare inamovibile del Parma, ma nel 2015 il club fallisce e retrocede in serie D. Mirante lascia il Parma dopo aver collezionato in tutto 204 presenze in 6 anni.

Bologna

Il 30 giugno 2015, svincolatosi dal Parma, Mirante firma un contratto fino al 2019 col Bologna, società neopromossa in Serie A.

Come si evidenzia nel comunicato ufficiale del Bologna, all'inizio del campionato 2016-17 Mirante avverte un lieve malore e viene sottoposto ad accertamenti, i quali evidenziano problemi cardiaci, motivo per il quale viene escluso dalla lista della Serie A. Ad ottobre, superati gli accertamenti clinici, ricomincia ad allenarsi con la squadra.

Nella stagione successiva, Mirante diventa il capitano della squadra; in occasione della partita contro il Benevento, cede la fascia a Simone Verdi, per la riconoscenza di non essersi trasferito al Napoli, ma successivamente la squadra decide di riconsegnare la fascia al portiere.

Roma

Il 20 giugno 2018 viene acquistato dalla Roma, in uno scambio con Skorupski e 5 milioni di euro. Il 12 dicembre esordisce in Champions League nella partita persa 2-1 contro il Viktoria Plzen. Scelto inizialmente come riserva dello svedese Robin Olsen, a causa delle deludenti prestazioni del collega (di gran lunga al di sotto delle aspettative), Mirante diventa titolare nella nuova formazione di Ranieri nella seconda parte della stagione.

Nella stagione seguente, ritornato ad essere il secondo portiere della rosa capitolina in favore di Pau López, Mirante debutta in giallorosso in Europa League, nella gara contro il Wolfsberger datata 3 ottobre 2019. Dopo una stagione da riserva, nel 2020-2021 diventa titolare della Roma per via del rendimento di López (anche in questo caso sotto le attese). A partire da gennaio torna a essere riserva del portiere iberico, diventando il terzo portiere a fine stagione quando viene scavalcato nelle gerarchie anche da Daniel Fuzato. A fine stagione rimane svincolato dopo aver collezionato 35 presenze complessive con i giallorossi.

Milan

Il 13 ottobre 2021 firma con il Milan un contratto valido fino al termine della stagione e pur non riuscendo a collezionare alcuna presenza, il 22 maggio 2022, a quasi 39 anni, si laurea campione d'Italia per la prima volta in carriera.

Nazionale

È stato convocato in 6 occasioni dal commissario tecnico Claudio Gentile nell'Under 21 tra il 2005 ed il 2006, senza mai esordire.

A causa dell'infortunio di Federico Marchetti, l'8 agosto 2010 ottiene la prima convocazione nella Nazionale maggiore da parte del nuovo CT Cesare Prandelli, per la partita amichevole contro la Costa d'Avorio del 10 agosto. Il 28 agosto viene convocato da Prandelli per le partite di qualificazione agli Europei del 2012 contro Estonia e Fær Øer. Dal 10 al 12 marzo 2014 è stato convocato per uno stage organizzato allo scopo di visionare giovani giocatori in vista dei Mondiali 2014.

Non è stato convocato per i Mondiali 2014 ma, a seguito dell'infortunio di Salvatore Sirigu, è convocato come riserva.

Il 16 maggio 2016 arriva la chiamata in azzurro dal CT Antonio Conte per lo stage che apre il cammino di preparazione alla fase finale di Euro 2016. Tuttavia, non è convocato per la manifestazione.

Il 27 maggio 2019 torna nel giro della nazionale venendo convocato dal CT Roberto Mancini per le partite di qualificazione agli Europei del 2020 contro Grecia e Bosnia ed Erzegovina.

Palmarès

Competizioni giovanili

Competizioni nazionali

 

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È un Settore Giovanile, quello della Juventus – scrive Fabio Ellena su “Hurrà Juventus” dell’aprile 2004 – che in questi ultimi anni ha fatto davvero parlare tanto di sé. Anno dopo anno, vittoria dopo vittoria, i ragazzi bianconeri stanno crescendo davvero bene, pronti a dire la loro nel prossimo futuro. Un futuro che, ovviamente, in tanti sperano colorato di bianconero, per contribuire a fare grande anche la prima squadra.
Intanto, già da ora, un giovane talento è entrato a far parte in pianta stabile del gruppo di Marcello Lippi. Si tratta ovviamente di Antonio Mirante, terzo portiere alle spalle di Gigi Buffon e Antonio Chimenti, nonché titolare e capitano di una Primavera che, negli ultimi due anni, ha saputo imporsi nel prestigioso Torneo di Viareggio.
Classe 1983, nato a Castellamare di Stabia, Mirante ha mosso i primi passi proprio nella cittadina napoletana. Fin dall’età di 6 anni nella locale compagine del Club Napoli. Poi il passaggio al più prestigioso Sorrento, club con il quale ha giocato negli Allievi e nella Berretti e anche 11 volte nella prima squadra impegnata nel campionato Interregionale. Nel 2000, infine, la chiamata della Juventus.
«Fino ad oggi è stata un’esperienza incredibile – ci confessa Antonio – per la serietà della società e per l’ambiente. Qui è davvero tutto molto bello».
Un’esperienza resa ancora più speciale dalle vittorie che, in queste ultime stagioni, non sono mancate per le squadre del Settore Giovanile. Prima uno scudetto con la Berretti, poi la doppia gioia al Viareggio, l’ultima indimenticabile per Mirante che ha stabilito il nuovo primato di imbattibilità del torneo (fino alla prima finale senza prendere neppure un gol, senza contare le ultime sfide del cammino del 2003!), ha vinto il premio di miglior portiere e ha alzato da capitano il trofeo, un privilegio che in passato era toccato a un certo Alessandro Del Piero.
«Non posso che essere contento di questa scalata. Vincere è difficile ma ripetersi lo è ancora di più. Al Viareggio è stata una cavalcata incredibile, abbiamo dovuto ripetere la finale due volte ma ne è valsa la pena. Sono soddisfatto anche per come è andato il mio torneo, peccato per la prima finale, abbiamo preso 3 gol dopo 14 partite che non ne prendevamo, ma può capitare. Alzare il trofeo è stato un onore, sia perché l’aveva già fatto Alex, sia come capitano perché la Primavera è composta da ragazzi stupendi quindi è stato un grande motivo d’orgoglio».
Ma come il buon Antonio avrà potuto imparare in questi 4 anni, alla Juve si vince e si gioisce, ma si torna in fretta a pensare alle vittorie successive. E in questo la Primavera pare aver incarnato perfettamente la filosofia societaria. Messo in bacheca il primo trofeo, restano gli altri due obiettivi: la Coppa Italia e il campionato.
«Purtroppo abbiamo perso in casa l’andata della finale di Coppa Italia con l’Inter (O-2) ma questo non vuole dire che non proveremo a rifarci il 7 aprile a Milano. In campionato siamo primi in classifica, la qualificazione è già ottenuta. Possiamo solo essere contenti di quello che stiamo facendo fino a ora, speriamo di vincere questo scudetto perché è il primo obiettivo che ci siamo prefissi, cercheremo di mantenerlo».
Per cercare di ottenere questi altri due successi, importante sarà l’apporto di Mirante. Il giovane portiere e cresciuto molto in queste ultime due stagioni, da quando cioè ha iniziato a entrare nel giro della prima squadra. La scorsa stagione in maniera saltuaria (il terzo portiere era il suo amico Bonnefoi), in questa in pianta stabile. E poter lavorare con un campione del mondo come Ivano Bordon, un fenomeno come Buffon (suo idolo insieme a Marchegiani) e un portiere di grande esperienza come Chimenti, senza dimenticare i consigli di Michelangelo Rampulla preparatore della Primavera, non può che essere fondamentale per la crescita.
«È motivo d’orgoglio, un onore potermi allenare con Gigi, Antonio e col mister Bordon. Mi stanno insegnando tantissimo, spero di ripagare la fiducia che mi danno e di imparare ancora tanto in questi mesi che rimangono».
Far parte di un gruppo importante come quello guidato da Marcello Lippi vuol dire anche vivere grandi emozioni e, perché no, anche un pizzico di notorietà. Non tutti possono raccontare di aver realizzato una foto con un Pallone d’Oro e un campione come Zambrotta. È successo naturalmente durante la realizzazione del calendario benefico a favore dell’Associazione Crescere Insieme al Sant’Anna.
«Realizzare quello scatto insieme a Pavel Nedved e Gianluca Zambrotta è stata un’esperienza bellissima, soprattutto per il fine di questo calendario, anche se ho avuto un ruolo un po’ particolare ne è valsa la pena. Così come emozionante è stato poter andare in panchina a Brescia. È stato splendido, soprattutto per il risultato, con la squadra capace di ribaltare il risultato nel secondo tempo. Indimenticabile».
Intanto, partita dopo partita, ma soprattutto allenamento dopo allenamento, il bagaglio d’esperienza di Antonio Mirante cresce. A 21 ancora da compiere, il futuro è quanto mai roseo.
«Obiettivi? Il primo è quello di vincere ancora con la Primavera, il più possibile. Poi continuare a imparare il più possibile durante gli allenamenti. Per l’anno prossimo non so ancora quali siano i programmi che ha la società nei miei confronti, ma quello che verrà deciso sarà il meglio per me».
〰.〰.〰
Non riuscendo mai a scendere in campo, al termine della stagione, Mirante viene ceduto in prestito al Crotone. Nell’estate del 2006, passa al Siena, e, grazie alle sue ottime prestazioni, ottiene la fiducia della Juventus, che ancora ne detiene il cartellino, che lo riporta a Torino.
Esordisce con la maglia bianconera il 18 novembre 2006 a Bergamo, contro l’Albinoleffe, a seguito dell’espulsione di Buffon. È titolare anche la partita successiva, affrontando il Lecce di Zeman, nella quale la Juventus si impone con un netto 4-1. Terminata la squalifica, Gigi torna fra i pali e Antonio deve nuovamente accontentarsi di guardare le gare dalla panchina.
Nella sfortunata partita di Mantova, che decreta la prima sconfitta juventina in Serie B, Buffon si infortuna alla schiena e tocca di nuovo a Mirante sostituirlo. Antonio giocherà anche le due partite successive, avversari il Cesena e il Bari. Proprio affrontando i romagnoli, un suo errore potrebbe costare la vittoria alla Juventus ma, per sua fortuna e per quella della squadra bianconera, l’arbitro annulla la rete. «Sono uscito e ho bloccato il pallone ma nel cadere l’attaccante romagnolo mi ha toccato. A me è sembrato fallo. Questo è il mio ruolo, devo farmi trovare pronto in caso di necessità e sfruttare le occasioni che mi vengono date. I complimenti del mister poi, fanno sempre piacere. Purtroppo l’emergenza ci tocca da un po’ di tempo, specie in difesa dove più che in altri reparti c’è bisogno di giocare insieme per trovare la giusta intesa. Non possiamo che augurarci che questo momento passi in fretta».
Mirante, ritorna a vedere il campo nelle ultime due inutili partite del campionato; la Juventus ha già conquistato matematicamente la promozione in Serie A e Buffon è convocato in Nazionale. Entrambe le gare terminano con due sconfitte ma Antonio è uno dei pochi a salvarsi: davanti ai baresi para un calcio di rigore e, contro gli spezzini, compie almeno tre interventi decisivi.
Nell’estate 2007, la Juventus lo cede in prestito alla Sampdoria e la sua avventura in bianconero ha così termine.
 

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