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Socrates

Sergio Bernardo Almirón

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Cinque doppi ex che non ricordavi con le maglie di Juventus e Udinese -  Game of Goals
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Olympiacos track Almiron - Eurosport
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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   SERGIO BERNARDO ALMIRÓN 

 

Almiron e la Juventus: nulla da segnalare | Goal.com Italia

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Sergio_Bernardo_Almirón

 

 

Nazione: Argentina Argentina
Luogo di nascita: Santa Fe
Data di nascita: 07.11.1980
Ruolo: Centrocampista
Altezza: 180 cm
Peso: 82 kg
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 2007 al 2008

Esordio: 25.08.2007 - Serie A - Juventus-Livorno 5-1

Ultima partita: 20.01.2008 - Serie A - Juventus-Sampdoria 0-0

 

11 presenze - 1 rete

 

 

Sergio Bernardo Almirón (Santa Fe, 7 novembre 1980) è un dirigente sportivo ed ex calciatore argentino con passaporto italiano.

 

 

Sergio Bernardo Almirón
Sergio Almiron.jpg
Almirón in allenamento col Catania al centro sportivo Torre del Grifo Village. (2011)
     
Nazionalità Argentina Argentina
Altezza 180 cm
Peso 82 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 2017
Carriera
Giovanili
1997-1998   Newell's Old Boys
Squadre di club
1998-2001   Newell's Old Boys 15 (1)
2001-2003   Udinese 15 (0)
2003-2004    Verona 16 (1)
2004-2007   Empoli 95 (18)
2007-2008   Juventus 11 (1)
2008    Monaco 11 (2)
2008-2009    Fiorentina 11 (0)
2009-2011   Bari 52 (5)
2011-2015   Catania 81 (9)
2015   Akragas 7 (0)
2017   Acireale 2 (0)

 

Carriera

Newell's Old Boys e Udinese

Figlio d'arte (il padre, Sergio Omar Almirón, era stato campione del mondo con la Nazionale argentina nel 1986), nasce nel 1980 a Santa Fe de la Vera Cruz. La sua carriera calcistica però comincia a 18 anni a Rosario nelle file del Newell's Old Boys, squadra con cui anche il padre calciatore aveva debuttato.

Tra il 1998 e il 2001, Almirón colleziona quindici presenze nel campionato argentino, attirando le attenzioni dell'Udinese, in quel momento a caccia di nuovi talenti in Sud America (alcuni di questi furono i cileni David Pizarro e Alexis Sánchez e il colombiano Cuadrado). Con la maglia della squadra friulana, l'argentino esordisce nella Serie A italiana il 23 settembre 2001, nell'incontro vinto dalla sua squadra a Perugia per 2-1.

Il prestito al Verona

Nella sua carriera si registra nell'annata 2003/04 anche una stagione nelle file del Verona in Serie B in prestito.

Empoli

In Serie B ha disputato anche il suo primo campionato con la maglia dell'Empoli (in comproprietà per 500 000 euro), con la quale ha subito conquistato la Serie A. Rinnovata la comproprietà con l'Udinese, il giocatore è rimasto a Empoli dove ha collezionato 37 presenze e 6 gol. A giugno 2006 l'Empoli riscatta l'altra metà del giocatore per 1,7 milioni di euro.

L'Empoli nella stagione 2006/07 conquista la storica qualificazione alla Coppa Uefa e ciò fa nutrire un certo interesse delle principali squadre europee verso il giocatore.

Juventus e il prestito al Monaco

Nella serata del 21 giugno 2007 ha sottoscritto un contratto quinquennale con la Juventus per il costo di 9 milioni di euro.

Parte come pedina fondamentale nell'undici titolare di Ranieri ma non riesce poi a confermarsi tale nei mesi successivi, collezionando prestazioni poco convincenti e mettendo a segno soltanto un gol in Coppa Italia su calcio di punizione.

La sua ultima partita da titolare avviene il 6 dicembre 2007 contro la sua ex Empoli, nell'andata di ottavi di finale di Coppa Italia. Almiròn fallisce l'ennesima prova in una stagione inconcludente: si fa espellere al minuto 61 lasciando in dieci la sua squadra e permettendo ai toscani di consolidare la vittoria per 2 reti a 1.

Gioca la sua ultima partita stagionale per alcuni minuti il 24 gennaio 2008 contro la Sampdoria, ma pure qui il giocatore convince poco. Nel corso della seconda parte della stagione, difatti, l'allenatore della formazione torinese lo relega in panchina e gli preferisce l'esperto Cristiano Zanetti e il nuovo talento Nocerino.

A causa delle prestazioni sotto le aspettative e una condotta in campo non sempre attenta e disciplinata, il 24 gennaio 2008 la Juventus lo cede in prestito fino a giugno ai francesi del Monaco. Con la squadra del Principato, in Ligue 1, colleziona 11 presenze e 2 reti.

In prestito alla Fiorentina

Nell'estate 2008 torna alla Juventus, ma, non rientrando nei piani della società bianconera, il 5 agosto 2008 si trasferisce alla Fiorentina in prestito oneroso di 500 000 euro con diritto di riscatto della comproprietà fissato a 4,5 milioni di euro. In maglia viola non riesce però ad incidere, riuscendo a totalizzare solamente 11 presenze in campionato, che non sono sufficienti a valergli la riconferma.

Con la Fiorentina disputa 5 partite in Champions League e 1 in Europa League.

Bari

La squadra viola non riscatta il giocatore che torna alla Juventus per poi, il 20 agosto 2009, venire girato in prestito al Bari neopromosso in Serie A. Con i biancorossi disputa un ottimo campionato, mettendo anche a segno 5 goal, alcuni dei quali decisivi per il risultato finale in un'apprezzata stagione in massima serie per i pugliesi. Nell'estate del 2010 il club barese riscatta la metà del cartellino del calciatore, ma la stagione 2010-2011 si rivela travagliata anche per l'argentino, fermo più volte per infortunio. Il Bari retrocede in B.

Catania

Il 26 agosto 2011 viene ufficializzato il suo trasferimento a titolo definitivo per 400 000 euro al Catania con un contratto triennale valido fino al 30 giugno 2014. È stato presentato ufficialmente alla stampa il 31 agosto insieme ai nuovi compagni Nicola Legrottaglie e Gonzalo Bergessio.

L'11 settembre 2011 Almirón esordisce contro il Siena, alla seconda giornata di campionato, dopo che la prima era saltata per lo sciopero. Il 15 ottobre 2011, alla settima giornata di campionato, segna il suo primo gol con la maglia etnea rimettendo in parità la partita contro l'Inter, che sarà poi vinta dai rosazzurri per 2-1.

Il 18 novembre 2012 realizza la sua prima doppietta in Serie A con la maglia del Catania in Catania-Chievo (2-1).

Il 28 giugno 2013, dopo una trattativa durata per mesi, rinnova il suo contratto con il Catania fino al 2015. Almiron resta a giocare con il Catania anche nella stagione di Serie B 2014-2015 dove colleziona 6 presenze, di cui l'ultima il 17 gennaio 2015 nella sconfitta pesante per 3-0 contro il Lanciano, che corrisponde anche alla sua ultima presenza in Serie B.

Il 23 febbraio 2015 risolve il suo contratto con la società siciliana, chiudendo l'esperienza con i rossazzurri dopo tre anni e mezzo.

Akragas e Acireale

Da svincolato, il 7 agosto 2015 sigla un contratto con l'Akragas neopromosso in Lega Pro, campionato nel quale non ha mai giocato, restando così in Sicilia. Tra i fattori che hanno spinto il centrocampista ad accettare l'offerta c'è anche il rapporto di amicizia con l'allenatore ed ex compagno di squadra Nicola Legrottaglie.

Il 15 dicembre seguente, dopo aver collezionato sette presenze in campionato e 2 (con tre reti segnate) in Coppa Italia Lega Pro, rescinde con la società agrigentina, restando però all'interno del club come coordinatore dell'area tecnica.

Il 26 settembre 2017 torna a giocare, venendo tesserato dall'Acireale, militante in Serie D. Il 10 novembre viene data notizia che egli passa a ricoprire il ruolo di responsabile dell'area tecnica della squadra siciliana.

Palmarès

 

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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   SERGIO BERNARDO ALMIRÓN 

 

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A ventisette anni quasi compiuti – scrive Fabio Ellena su “Hurrà Juventus” del luglio 2007 – una fetta importante della sua vita l’ha passata qui. In Italia è giunto nel 2001, ingaggiato dall’Udinese che lo prelevò giovanissimo dal Newell’s Old Boys, una delle formazioni sudamericane più note, in cui anche suo padre ha lasciato un segno, oltre a quello del Mondiale 1986 con Maradona.
Udine e Verona sono state tappe per la sua crescita, fino alla consacrazione a Empoli: una promozione, una salvezza e una storica qualificazione Uefa, conquistate anche con i suoi goal. Come quello rifilato a Buffon nel 2006, al Delle Alpi: «Me lo ricordo bene, non capita tutti i giorni di fare goal a Gigi. A fine partita, mi ha fatto piacere anche sapere che temeva le mie punizioni».
Ora, per questi calci piazzati, a esultare vogliono essere i tifosi bianconeri. E l’argentino con loro: «Voglio mostrare a tutti il mio valore, sono pronto ad affrontare ogni difficoltà. Ce la metterà tutta, come ho sempre fatto. È un nuovo punto di partenza della mia carriera, lo aspettavo da tempo».
Con questo biglietto da visita, per Almirón sarà facile entrare in sintonia con i compagni e con Ranieri. Nella nuova squadra ritroverà un vecchio amico: «Ho già giocato con Iaquinta a Udine, gli altri li conosco per averli affrontati in questi anni. Arrivo in una grande squadra, con tanti campioni e anch’io dovrò dare il mio contributo. Il mister? Non ci siamo ancora conosciuti, ci siamo visti recentemente, nell’ultima giornata di campionato, quando con l’Empoli abbiamo giocato a Parma. Insomma, contro Ranieri ho finito un’avventura e con Ranieri ne inizio un’altra».
 
Centrocampista centrale dotato di buona visione del gioco e di un ottimo destro dalla media distanza, è considerato dalla maggior parte degli addetti ai lavori come l’erede naturale di Verón, al quale assomiglia molto anche fisicamente. 
Le sue prime parole in bianconero sono molto timide: Sergio ha la piena fiducia dell’allenatore bianconero Ranieri, che gli consegna le chiavi del centrocampo. Maglia numero 4 sulle spalle, Almirón inizia l’avventura juventina con buon piglio, realizzando anche una rete, nella partita di Coppa Italia vinta contro il Parma.
Sembrano tutte rose e fiori ma dopo qualche partita, Sergio mostra notevoli limiti caratteriali e la maglia bianconera comincia a pesargli più del dovuto. «Forse non sono ancora pienamente maturo per una squadra come la Juventus, ma spero che i campioni mi possano aiutare e insegnare tutto ciò che dovrò imparare nei prossimi mesi», ammette.
L’esplosione di Nocerino e l’importanza tattica di Zanetti, lo confinano alla panchina; è rispolverato da Ranieri in occasione della partita di Coppa Italia nella sua Empoli, ma Almirón fallisce nuovamente, macchiandosi di un’espulsione all’inizio del secondo tempo.
L’avventura bianconera di Sergio termina qui; un’apparizione negli ultimi minuti contro la Sampdoria e, il 24 gennaio 2008, la Juventus lo cede in prestito ai francesi del Monaco.
 

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