Socrates 7971 Joined: 04-Apr-2006 130805 messaggi Inviato August 6, 2009 (modificato) Modificato September 9, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
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Socrates 7971 Joined: 04-Apr-2006 130805 messaggi Inviato January 25, 2022 (modificato) GIACOMO MARI https://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Mari Nazione: Italia Luogo di nascita: Vescovato (Cremona) Data di nascita: 17.10.1924 Luogo di morte: Cremona Data di morte: 16.10.1991 Ruolo: Centrocampista Altezza: 176 cm Peso: 77 kg Nazionale Italiano Soprannome: - Alla Juventus dal 1949 al 1953 Esordio: 11.09.1949 - Serie A - Juventus-Fiorentina 5-2 Ultima partita: 31.05.1953 - Serie A - Juventus-Napoli 1-1 135 presenze - 9 reti 2 scudetti Giacomo Mari (Vescovato, 17 ottobre 1924 – Cremona, 16 ottobre 1991) è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Giacomo Mari Mari alla Juventus nei primi anni 1950 Nazionalità Italia Altezza 176 cm Peso 77 kg Calcio Ruolo Allenatore (ex centrocampista) Termine carriera 1961 - calciatore 1975 - allenatore Carriera Giovanili 193?-1941 Cremonese Squadre di club 1941-1946 Cremonese 59 (0) 1946-1949 Atalanta 113 (8) 1949-1953 Juventus 135 (9) 1953-1956 Sampdoria 70 (4) 1956-1960 Padova 110 (3) 1960-1961 Cremonese 28 (1) Nazionale 1948-1954 Italia 8 (0) Carriera da allenatore 1960-1961 Cremonese 1961-1962 Padova 1962-1964 Taranto 1964-1965 Mantova 1965-1966 Casertana 1967-1968 Ravenna 1974-1975 Crema Carriera Giocatore Club Mediano cresciuto calcisticamente nella Cremonese, giocò con i grigiorossi in Serie B fino alla stagione 1945-1946. Nell'annata 1946-1947 passò nelle file dell'Atalanta dove esordì in Serie A il 22 settembre 1946. Con gli orobici disputò tre ottime stagioni facendosi notare soprattutto dai dirigenti della Juventus che, volendo rinverdire la linea mediana bianconera, lo acquistarono nel 1949 insieme a un altro centrocampista proveniente dal Palermo, Alberto Piccinini. Nella Juventus di Carlo Parola e Giampiero Boniperti collezionò 135 presenze (133 in campionato e 2 nella Coppa Latina 1952) e 9 reti in quattro stagioni, vincendo due scudetti, nel 1950 — a quindici anni dalla precedente affermazione bianconera — e nel 1952. Lasciati i bianconeri, nell'annata 1953-1954 approdò a Genova nelle file della Sampdoria, dove rimase fino al campionato 1955-1956, per poi passare nel Padova di Nereo Rocco e concludere la carriera in Serie C ritornando a Cremona. In carriera collezionò complessivamente 426 presenze e 24 reti in Serie A — fatto che lo pone tra i 30 calciatori più presenti in massima serie —, e 23 presenze in Serie B. Nazionale Mari (in piedi, terzo da sinistra) in maglia azzurra nel 1952 Con le ottime prestazioni di Bergamo ottenne la convocazione da parte del commissario tecnico Vittorio Pozzo per il torneo olimpico di Londra 1948, esordendo con la maglia dell'Italia il 2 agosto di quell'anno. Nel 1950 venne convocato dal seelzionatore Ferruccio Novo insieme al resto della linea mediana juventina, ovvero Parola e Piccinini, per partecipare al campionato del mondo 1950 in Brasile. In azzurro prese parte anche al successivo campionato del mondo 1954 in Svizzera. Palmarès Giocatore Club Campionato italiano: 2 - Juventus: 1949-1950, 1951-1952 Modificato September 9, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 7971 Joined: 04-Apr-2006 130805 messaggi Inviato January 25, 2022 (modificato) GIACOMO MARI Nato a Vescovato (Cremona), il 17 ottobre del 1924, iniziò la carriera nella Cremonese; passò, poi, all’Atalanta all’inizio della stagione 1946-47, dove riuscì a imporre il suo nome all’attenzione dei tecnici e ottenere la convocazione per le Olimpiadi di Londra del 1948. La Juventus, protesa a rinverdire gli allori del passato e a ripetere le prodezze del quinquennio, decise di acquistarlo, insieme a Piccinini.Il compito dei due mediani era fra i più difficili: dovevano sostituire il tandem Depetrini-Locatelli, oramai declinante, ma che aveva lasciato un’impronta indelebile nel gioco della Juventus; poche partite furono sufficienti a Mari e a Piccinini per sgombrare il campo da ogni dubbio. La Juventus, edizione 1949-50, formato “WM”, la prima Juventus voluta dall’avvocato Gianni Agnelli, aveva trovato, con un colpo fortunato, la sua naturale propulsione a centrocampo.La grande grinta della difesa (Viola, Bertuccelli, Manente), ma di più le voglie sfolgoranti del centrocampo, l’esplosività di John Hansen, il felpato tocco creativo di Rinaldo Martino, i rilanci di Piccinini per gli scatti possessivi di Præst e i goal puntuali del terribile Boniperti, che dai cross di Muccinelli riceveva costante ispirazione, si equilibravano nel lavoro fondamentale, quanto oscuro di Mari.Quando Parola si sganciava, retrocedeva sul centravanti; in generale assolveva al ruolo di marcatore ma era il suo senso della posizione, il suo altruismo a maniche rimboccate, la sua duttilità nel coprire ogni spazio scoperto, a farne l’elemento più veloce e prezioso di quella grandissima squadra, considerata una delle più forti di ogni epoca.Giocatore inesauribile, pur non toccando vertici sublimi di tecnica pura, Mari interpretò il compito del mediano laterale in maniera ottimale; forte nell’interdizione e nel gioco aereo, abilissimo nel rilancio, sfruttava l’ottima condizione atletica, per inserirsi sempre con profitto nel perfetto gioco della Juventus. Nel 1950, Giacomo esordiva in azzurro contro l’Austria, a Vienna e, in quell’occasione, l’Italia schierò la mediana juventina al completo (Mari, Parola e Piccinini). Selezionato per i Mondiali del 1950, Giacomo giocò contro il Paraguay la seconda gara di qualificazione. Nel 1952, a Firenze contro l’Inghilterra, Mari era ancora in campo con Ferrario e Piccinini, ad affermare la superiorità della Juventus in campo nazionale.Mari lasciò la Juventus all’inizio della stagione 1953-54, dopo aver vestito per 133 volte la casacca bianconera e aver segnato nove goal.Fu scambiato con Oppezzo e passò alla Sampdoria; sembrava finito, disputò delle ottime stagioni nella Sampdoria, prima, e nel Padova di Rocco, poi, tanto da meritarsi la convocazione per i Mondiali svizzeri del 1954.VLADIMIRO CAMINITIIl giorno prima che compisse sessantasette anni, lasciava questa terra anche Giacomo Mari, un “half” di grinta e di spinta della Juventus creata da Gianni Agnelli presidente, perché andasse a colmare i vuoti lasciati dal Grande Torino. Un “half” destinato al lavoro di faticatore, per compensare ai disguidi tattici inevitabili in uno squadrone pieno di fuoriclasse giovani indigeni e foresti. Prima che Agnelli li acquistasse, Mari non conosceva Piccinini, non ci aveva mai giocato insieme; né conosceva i due danesi; però si mise al servizio del gruppo con quella modestia e il sempiterno garbo che ne fecero per tre campionati di gloria assoluta, inframmezzati da pochissime delusioni (un 1-7 in casa, dal Milan, nel primo; la riscossa del celebre GRE-NO-LI nel secondo, superati anche dall’Inter; ma nel terzo, con Karl Aage Hansen aggiunto agli altri due, fu ancora scudetto) l’implacabile custode del fortino bianconero. Quella Juventus viaggiava l’Italia in un pullman che ai ragazzi sembrava d’argento; ma d’oro erano le sue vittorie; che arricchirono di felicità l’Avvocato giovane. https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2007/10/giacomo-mari.html Modificato April 28, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti