Socrates 8963 Joined: 04-Apr-2006 136729 messaggi Inviato May 20, 2011 (modificato) Modificato June 18, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8963 Joined: 04-Apr-2006 136729 messaggi Inviato June 18, 2022 MARCO ZANCHI https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Zanchi Nazione: Italia Luogo di nascita: San Giovanni Bianco (Bergamo) Data di nascita: 15.04.1977 Ruolo: Difensore Altezza: 178 cm Peso: 74 kg Nazionale Italiano Under-21 e Olimpico Soprannome: - Alla Juventus dal 2000 al 2001 Esordio: 30.09.2000 - Serie A - Napoli-Juventus 1-2 Ultima partita: 10.12.2000 - Serie A - Juventus-Parma 1-0 7 presenze - 0 reti Marco Zanchi (San Giovanni Bianco, 15 aprile 1977) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Marco Zanchi Nazionalità Italia Altezza 178 cm Peso 74 kg Calcio Ruolo Allenatore (ex difensore) Squadra Atalanta Primavera Termine carriera 2012 - giocatore Carriera Giovanili 19??-1994 Atalanta Squadre di club 1994-1996 Atalanta 19 (0) 1996 → Chievo 0 (0) 1996-1997 → Bari 6 (0) 1997-2000 Udinese 42 (0) 2000-2001 Juventus 7 (0) 2001 → Vicenza 14 (3) 2001-2002 → Verona 30 (1) 2002-2004 Bologna 23 (0) 2004-2008 Messina 113 (2) 2008-2012 Vicenza 87 (1) Nazionale 1992 Italia U-15 4 (0) 1994-1995 Italia U-18 7 (0) 1995-2000 Italia U-21 20 (0) 2000 Italia olimpica 3 (0) Carriera da allenatore 2012-2013 Vicenza Coll. tec. 2013-2014 Unione Venezia Vice 2014-2015 Vicenza Allievi Naz. 2015-2016 Atalanta Allievi Naz. B 2016-2019 Atalanta Under-16 2019- Atalanta Coll. Primavera Palmarès Europei di calcio Under-21 Oro Slovacchia 2000 Europei di calcio Under-19 Argento Grecia 1995 Carriera Giocatore Cresciuto nelle giovanili dell'Atalanta, debutta in prima squadra appena diciottenne, giocando a Bergamo per due stagioni, nel corso delle quali colleziona 19 presenze. Viene poi dirottato, per acquistare esperienza, dapprima al Chievo e poi al Bari, dove però trova poco spazio. Le sue doti vengono però notate dai dirigenti dell'Udinese che lo acquistano nell'estate del 1997, e di cui diventa piano piano uno dei punti di forza, tanto da attirare le mira di importanti club, e tra tutti, soprattutto della Juventus che lo acquista nel 2000. La sua avventura a Torino durà però poche partite, tanto che nel gennaio del 2001 viene ceduto in prestito al L.R.Vicenza, con cui chiude la stagione con un'amara retrocessione ma avendo la soddisfazione di segnare le sue prime reti nella massima serie (doppietta contro la Reggina e gol con il Bari). Rimane in Veneto anche nella stagione 2001-2002, nelle file del Verona, con cui però retrocede nuovamente nonostante un campionato giocato ad alti livelli. Viene quindi acquistato dal Bologna dove milita per due stagioni, costellate da gravi infortuni, e di un importante intervento chirurgico alla testa. Nel 2004 viene acquistato dal Messina, di cui diventa uno dei punti di forza della difesa, dove milita per quattro stagioni, sia in Serie A che in Serie B, fino all'estate del 2008 quando il club siciliano viene dichiarato fallito. Svincolato, viene acquistato dal Vicenza nel mercato estivo del 2008, giocando per 4 stagioni nella società berica diventandone anche il capitano. A fine del campionato di Serie B 2011-2012 si vede retrocedere in Lega Pro. Allenatore Il 16 luglio 2012 lascia il calcio giocato e diventa ufficialmente il collaboratore tecnico del Vicenza, diventando così l'assistente del neo tecnico Roberto Breda. Anche dopo l'esonero di Breda rimane a Vicenza, dove ricopre ancora il ruolo di collaboratore tecnico di Alessandro Dal Canto. Il 15 luglio 2013 diventa il vice-allenatore dell'Unione Venezia sempre al fianco di Alessandro Dal Canto. Il 15 luglio 2014 diventa il nuovo tecnico degli Allievi Nazionali del Vicenza. L'anno successivo torna all'Atalanta per ricoprire il ruolo di tecnico degli Allievi Nazionali. Dopo aver allenato per quattro stagioni nelle giovanili del club, nell'annata 2019/2020 entra nello staff della Primavera guidata da Massimo Brambilla. Palmarès Giocatore Nazionale Campionato Europeo Under-21: 1 - Slovacchia 2000 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8963 Joined: 04-Apr-2006 136729 messaggi Inviato June 18, 2022 MARCO ZANCHI Di scuola atalantina, nasce a San Giovanni Bianco (in provincia di Bergamo), il 15 aprile 1977. Difensore centrale dal buon tempo andato, stiloso e bravo in acrobazia, possiede pulizia di gioco, ma ha il difetto di piacersi troppo. Capita così che, per troppa sicurezza, commetta degli errori grossolani. Arriva in bianconero nell’estate del 2000 e colleziona solamente sette presenze, delle quali due nelle coppe europee. È stata una sorpresa, per tutti – scrive Giorgio Pagliano su “Hurrà Juventus” del luglio 2000 – ma mentre è oramai una consuetudine dei dirigenti bianconeri stupire i propri tifosi con acquisti inattesi, la novità è che neanche il diretto interessato sapeva che avrebbe vestito la maglia della Juventus. Marco Zanchi, difensore ventitreenne neo campione d’Europa con l’Under 21 di Marco Tardelli, lo racconta lasciando trapelare un po’ di emozione. «Il mio procuratore si è incontrato con i dirigenti bianconeri in gran segreto, alla sera mi ha prospettato la nuova situazione e al mattino ho firmato il contratto». Luciano Moggi ha spiegato che si è svolto tutto a fari spenti perché la trattativa non era semplice, anche a causa delle concorrenti che si contendevano il gioiellino bergamasco. Marco Zanchi è un ragazzo semplice, curato nel vestire, all’apparenza timido, molto determinato. Sa bene che alla Juve si trova a competere con i titolari della difesa meno battuta dello scorso campionato, ma non se ne preoccupa: «Arrivo in punta di piedi, con la gioia di poter indossare la maglia di una delle squadre più prestigiose del mondo. Sono soddisfatto che sia stato Carlo Ancelotti a scegliermi. Mi rimetterò alle sue decisioni». Schietto e sincero, forse troppo modesto, non poteva credere che dopo una stagione buona ma non certo da protagonista nell’Udinese la Juve scegliesse di puntare proprio su di lui: «Forse è stato il buon Europeo a convincerli», ha detto con il sorriso sulle labbra. Non sarebbe bastato. Sicuramente i dirigenti della Juve avevano già messo da tempo gli occhi su di lui, come ha confermato Ancelotti: «Lo avevo notato nello spareggio Uefa della stagione 1998-99». Forse lo conoscono un po’ meno i tifosi e allora Marco si presenta così: «Il mio modello è Paolo Montero, che ho conosciuto ai tempi dell’Atalanta. Sono un difensore forte negli spostamenti, perché posso sfruttare la mia velocità. Sono abbastanza bravo tecnicamente, un po’ meno di testa, causa la statura. Diciamo che cerco di fare le cose più semplici e sicure. Goal? Non ne ho mai realizzati». I goal, appunto. Sono i momenti in cui si sfoga tutto quello che si ha dentro, gli attimi delle dediche appassionate, come quella oramai storica di Batistuta alla moglie Irina. Zanchi non ha mai segnato, non aveva ancora vinto nulla e allora ha scelto la finale dell’Europeo per fare la sua dedica più importante, non al nuovo amore, la Juventus, ma a qualcuno che nella sua vita conta ancora di più: «Dedico questa vittoria a mia moglie». Queste le sue prime parole davanti alle telecamere, parole dolci, che qualunque ragazza sognerebbe di sentir pronunciare dal proprio uomo. Giovanna ne ha sentite altre, ancora più belle, che stanno a testimoniare che Marco vuole iniziare la sua nuova vita torinese a fianco della persona che ama di più. Si sono sposati il 14 giugno, a Dalmine, il paese di Giovanna, a pochi chilometri da Bergamo, dopo cinque anni di fidanzamento. Poi via verso la luna di miele con tappe a New York, Miami e Bahamas. I freschi sposi dovranno cercar casa a Torino: «Non conosco molto questa città, non so se sceglieremo la collina o il centro. Sicuramente un posto comodo, dove non ci siano problemi di parcheggio». La scelta sembra quasi obbligata. Della Juve Zanchi conosce la storia, il prestigio, le vittorie ed anche alcuni giocatori che presto saranno suoi compagni: «Oltre a Montero e Tacchinardi, che ho incontrato nell’Atalanta, c’è Bachini, mio compagno a Udine, e Zambrotta, con il quale ho giocato nell’Under 21». Il giorno del suo passaggio alla Juventus le prime parole sono state queste: «L’idea di giocare a fianco di campioni che fino a qualche tempo fa vedevo solo sulle figurine mi sembra un sogno». Una schiettezza che gli è valsa sorrisi di simpatia. Il suo atteggiamento, moderato, modesto ma deciso, ne fa un perfetto juventino, perché più di una volta i dirigenti hanno affermato di scegliere i giocatori non solo in base alle qualità tecniche, ma anche a quelle umane. La stessa schiettezza quando si affronta l’argomento Del Piero: «In quei giorni terribili ci siamo parlati subito, gli ho detto che non c’entravo nulla e che volevo solo rivederlo in campo più forte di prima». E già, perché fu proprio Marco Zanchi l’incolpevole ostacolo che si trovò davanti Ale nell’azione che gli provocò il grave infortunio sul campo di Udine quel famoso e oramai lontano 8 novembre 1998. Dopo telefonate e messaggi ora saranno compagni e di sicuro il numero dieci bianconero sarà uno dei primi a dargli il benvenuto. Attenzione campioni di Playstation, è arrivato un agguerrito concorrente! «Mi piace molto giocarci, anche perché in ritiro o si gioca o si legge e quest’ultimo non è uno dei miei passatempi preferiti», racconta Zanchi, che annovera tra le sue passioni il football americano e ammette di seguire con interesse moltissimi sport. Nato un anno e un giorno prima di Tudor, con il quale condividerà la responsabilità di farsi trovare pronto all’occorrenza, il neo bianconero ha mosso i primi passi nel mondo del pallone con un allenatore d’eccezione: «Mio padre, che ai tempi seguiva i pulcini della Zognese. È stato lui a crescermi come difensore, mi ha allenato molto bene anche perché ha un passato da attaccante nella Rappresentativa della Valle Brembana». Dopo aver cresciuto il campioncino di famiglia, il signor Zanchi ha smesso di allenare e ora è un tifoso del figlio che racconta: «Non è spassionato, direi piuttosto critico, le osservazioni non mancano mai, ma sono giuste e le accetto volentieri. Quando sono partito per l’Europeo con l’Under 21 mi ha consigliato solo di giocare come sono capace e alla fine mi ha fatto i complimenti». Poi è arrivata la Juve e l’incoraggiamento del suo commissario tecnico Marco Tardelli, che lo ha soprannominato Lupo (lo chiama così anche in allenamento) e gli ha detto: «Devi essere orgoglioso di indossare quella maglia». Lui sa bene cosa significa. http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2011/05/marco-zanchi.html Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti