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Socrates

Jocelyn Blanchard

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Jocelyn Blanchard - Un fragile e anonimo francesino, entità ectoplasmica
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Jocelyn Blanchard - Un fragile e anonimo francesino, entità ectoplasmica

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Jocelyn_Blanchard

 

 

Nazione: Francia Francia
Luogo di nascita: Béthune
Data di nascita: 28.05.1972
Ruolo: Centrocampista
Altezza: 181 cm
Peso: 72 kg
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1998 al 1999

Esordio: 10.09.1998 - Coppa Italia - Ravenna-Juventus 0-2

Ultima partita: 23.05.1999 - Serie A - Juventus-Venezia 3-2

 

21 presenze - 0 reti

 

 

Jocelyn Blanchard (Béthune, 28 maggio 1972) è un dirigente sportivo ed ex calciatore francese, di ruolo centrocampista.

 

 

Jocelyn Blanchard
Jocelyn Blanchard - FK Austria Wien.jpg
Blanchard nel 2009 all'Austria Vienna
     
Nazionalità Francia Francia
Altezza 181 cm
Peso 72 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 2011
Carriera
Giovanili
19??-19??   Dunkerque
Squadre di club
1990-1995   Dunkerque 162 (12)
1995-1998   Metz 108 (9)
1998-1999   Juventus 21 (0)
1999-2003   Lens 127 (3)
2003-2009   Austria Vienna 196 (8)
2009-2011   Austria Kärnten 21 (1)

 

Carriera

Cresce calcisticamente nel Dunkerque, con cui debutta nel calcio professionistico a 18 anni, giocando titolare in mezzo al campo. Nel 1995 debutta nella Ligue 1 con il Metz e nella stessa stagione vince la Coppa di Lega francese. Si rivela al grande pubblico come uno dei migliori giocatori della stagione 1997-98, che vede il Metz terminare secondo in campionato.

Approfitta del momento di notorietà per accettare l'offerta della Juventus, che lo acquista per la cifra di 7 miliardi di lire. L'avventura in bianconero pare cominciare bene; realizza un apprezzabile gol, al termine di una grande partita, nell'amichevole agostana contro il Newcastle. Tuttavia la stagione italiana si rivela un totale fallimento: disputa solo 12 gare di campionato, 6 di Coppa Italia e 3 in Champions League con prestazioni meno che mediocri.

Nell'estate 1999 viene quindi ceduto immediatamente al Lens. Tornato in Francia, contribuisce subito a un'ottima stagione del club che arriva alla semifinale di Coppa UEFA. Si laurea nuovamente vicecampione della Ligue nel 2002 dietro all'Olympique Lione e l'anno successivo, dopo quattro stagioni con Les Sang et Or, firma per l'Austria Vienna, club con cui vince un campionato nel 2005-2006 e tre Coppe d'Austria nel 2005, 2006 e 2007.

Il 5 giugno 2009, dopo circa 200 partite disputate con l'Austria Vienna, viene acquistato dall'Austria Kärnten; con quest'ultima formazione, il 30 maggio 2011 chiude la carriera da giocatore.

Intraprende quindi la carriera da dirigente tornando al Lens, nel frattempo retrocesso in Ligue 2, venendo nominato direttore sportivo, carica che ricopre in due differenti periodi dal 2011 al 2017.

Palmarès

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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png   JOCELYN BLANCHARD  

 

blanchard-1-e1429725937719.jpg

 

 

 

Dalle storiche spiagge di Dunkerque, dove è cresciuto calcisticamente, alla Juventus – scrive Franco Badolato, su “La Stampa” del 23 maggio 1998 –. Sbarca in piazza Crimea il primo rinforzo in vista della stagione ‘98-99. È Jocelyn Blanchard, centrocampista che giovedì prossimo compirà 26 anni. È nato in un paesino vicino a Lille, nelle ultime quattro stagioni ha giocato nel Metz, squadra che è finita al secondo posto nel campionato transalpino. È costato 18 milioni di franchi, poco più di 5 miliardi; ha firmato un contratto quadriennale per mille milioni a stagione. Entro fine mese verrà annunciato anche l’acquisto del difensore croato Igor Tudor, 20 anni, già in ritiro con la nazionale di Boksic e Boban.
Blanchard, dunque. Non è Deschamps, nel senso che come caratteristiche tecniche semmai può essere avvicinato a Conte. Didier non andrà via, annuncia Moggi. Il capitano invece non è compreso tra gli incedibili. Il neo bianconero si definisce così: «Un polivalente, so difendere e attaccare, gioco a tutto campo, da ultimo ho svolto compiti di interdizione nella zona di centro destra perché ho dovuto sostituire un compagno infortunato. Abbiamo a lungo lottato per lo scudetto. Ho segnato un gol, al Le Havre, ho vinto una Coppa di Lega al primo anno a Metz».
Non ha mai giocato contro Deschamps, ricorda di aver affrontato invece Zidane quando questi era ancora a Bordeaux. Non fa parte dei selezionati per il Mondiale. Dice: «Parto alla pari con gli altri, so che dovrò lottare per conquistarmi un posto. Il fatto di poter giocare al fianco di due connazionali mi aiuterà ad ambientarmi meglio. I calciatori francesi interessano ultimamente le società italiane perché i nostri club sono organizzati come i vostri. Vengo da una regione che non ha espresso grandi campioni. Non mi ispiro a nessun giocatore del recente passato, gli idoli giovanili sono stati Maradona e Platini, ma loro appartengono a un’altra categoria».
Come è arrivata la Juve a Blanchard? Risponde Luciano Moggi: «L’abbiamo seguito per tutta la stagione. Sa ricoprire qualsiasi ruolo di centrocampo, ha avuto un rendimento regolare e premiato anche dalla critica. Perché francese? Sono migliorati tantissimo e non ci creano problemi di lunghi viaggi ogni volta che vanno in Nazionale. Ovviamente l’arrivo di Blanchard spegne ogni interesse per Boghossian».
Oltre al francese e al croato Tudor, quali saranno le altre mosse bianconere? Arriverà un attaccante? Ancora Moggi: «Casiraghi, con tutto il rispetto, non ci interessa. Inoltre, lo dico in modo che la smettiate con le voci: Inzaghi non si muove. Né vanno via Pessotto o Di Livio. Pure con Monterò siamo a buon punto per il rinnovo del contratto fino al 2003, manca l’assenso del padre. Dimas? Resterà».
Anche se Moggi sostiene che l’attacco non ha bisogno di ritocchi, forte com’è di giovani come Amoruso e Zalayeta, qualche colpo dovrebbe essere assestato (Andersson?). «La nostra politica è quella dei Blanchard e dei Tudor – spiega il dg –, quella cioè dei giocatori che sappiano, come Tacchinardi e Iuliano, destreggiarsi in vari ruoli passando senza creare problemi dal campo alla panchina. Qui sono tutti titolari e riserve. Con questo sistema di ricambi abbiamo saputo far fronte a un infortunio come quello di Ferrara, un giocatore importante soprattutto per le qualità umane all’interno del gruppo».
 
FABIO VERGNANO, “LA STAMPA” DEL 25 LUGLIO 1998
Blanchard, chi? In molti se lo sono chiesto quando la Juve ha annunciato il suo ingaggio. Ma Lippi, folgorato dal calcio francese, è pronto a scommettere di aver pescato di nuovo bene. E il giovane centrocampista che arriva dal Metz è certo di non deluderlo: «Se non sbaglio, anche quando è arrivato Zidane non tutti erano convinti. È vero, non sono un nazionale, ma neppure uno sconosciuto. Sono un centrocampista difensivo con un sogno e una certezza: spero di giocare accanto a Deschamps e sono sicuro di aver fatto la scelta giusta venendo alla Juve. E non sono qui per guardare gli altri».
Intanto ha idee molto chiare. Sugli arbitri: «Senza il professionismo i problemi non mancheranno mai. Anche in Francia proteggono i club più importanti».
Sulla Francia: «Se ne andranno tanti altri, perché la pressione fiscale è impossibile. Guadagni dieci, te ne portano via sei. E non si parla mai di sciopero. Restiamo dei provinciali, soltanto Monaco, Marsiglia e Psg hanno una dimensione internazionale».
〰.〰.〰
«Qui si lotta sempre per vincere – dichiara alla sua presentazione – farò parte di un gruppo fantastico e voglio dimostrarmi all’altezza. Vestire la maglia bianconera è, per me, motivo di grande orgoglio».
Insieme ai connazionali, promette di formare un trio tutto potenza e classe: «Anche se non li conosco personalmente, so benissimo che si tratta di due grandi campioni. Giocare al loro fianco sarà bellissimo, così come avere per compagno di squadra un fuoriclasse del calibro di Del Piero».
L’avventura in bianconero comincia bene; realizza un bellissimo gol, al termine di una grande partita, nell’amichevole contro il Newcastle, in agosto. Poi più nulla; 12 apparizioni, alcune delle quali molto fugaci, in campionato, sei in Coppa Italia, tre in Champions League, ma nessun gol all’attivo, tante insufficienze in pagella e la cessione, nell’estate del 1999, al Lens.
«Ho giocato poche partite, avevo 25 anni e sono voluto andar via per giocare di più. Col senno di poi ho sbagliato, dovevo restare. E accettare il fatto che la prima stagione fosse quella dell’apprendistato».
 

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Jocelyn Blanchard (Juventus 1998-99)

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