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Socrates

Alessandro Orlando

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Juventus 1994/95: Marcello Lippi's finest side -
 

 

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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png   ALESSANDRO ORLANDO  

 

Card 147: Alessandro Orlando - Merlin Calcio Cards 1994-1995 -  laststicker.com

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Orlando

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Udine
Data di nascita: 01.06.1970
Ruolo: Difensore
Altezza: 176 cm
Peso: 79 kg
Nazionale Italiano Under-21 e Olimpica
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1994 al 1995

Esordio: 18.09.1994 - Serie A - Napoli-Juventus 0-2

Ultima partita: 11.06.1995 - Coppa Italia - Parma-Juventus 0-2

 

18 presenze - 0 reti

 

1 scudetto

1 coppa Italia

 

 

Alessandro Orlando (Udine, 1º giugno 1970) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, tecnico della squadra Under-17 del Donatello.

Ha collezionato un palmarès di tutto rispetto (una UEFA Champions League, due scudetti, due Coppe Italia e due Supercoppe di Lega) con diverse formazioni, anche se essenzialmente come rincalzo; è uno dei 6 calciatori (gli altri sono Giovanni Ferrari, Riccardo Toros, Eraldo Mancin, Roberto Baggio e Andrea Pirlo) ad avere vinto due scudetti consecutivi con due squadre diverse. Ha complessivamente collezionato in carriera 102 presenze e una rete in Serie A, e 104 presenze e 5 reti in Serie B.

 

Alessandro Orlando
Alessandro Orlando - Udinese 1996-97 (Maglia 100 Anni).JPG
Orlando all'Udinese nel 1996
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 176 cm
Peso 79 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Squadra   Donatello (Under-17)
Termine carriera 2013 - giocatore
Carriera
Giovanili
19??-19??   Udinese
Squadre di club
1987-1989   Udinese 3 (0)
1989-1990    Parma 13 (1)
1990-1991   Udinese 30 (0)
1991-1992   Sampdoria 14 (1)
1992-1993   Udinese 29 (0)
1993-1994   Milan 15 (0)
1994-1995   Juventus 18 (0)
1995-1996   Fiorentina 7 (0)
1996-1998   Udinese 24 (0)
1998-2000   Treviso 50 (5)
2000-2001   Cagliari 8 (0)
2001-2003   Padova 42 (0)
2003-2004   Pordenone 11 (0)
2004   Cologna Veneta 9 (0)
2004-2007   Tamai 95 (18)
2007-2008   Manzanese ? (?)
2008-2013   Flumignano ? (?)
Nazionale
1992 Italia Italia U-21 1 (0)
1992 Italia Italia olimpica 1 (0)
Carriera da allenatore
2008-2013   Flumignano  
2014-2016   Sevegliano  
2016-2017   Sangiorgina  
2018-2020   Ol3  
2020-   Donatello U-17

 

Caratteristiche tecniche

Giocatore

Terzino sinistro dotato di un forte tiro, eccelleva nei lanci lunghi per i compagni del reparto avanzato: non brillava però nella fase difensiva, risultando carente nell'uno contro uno. Mostrò inoltre buone capacità nei calci piazzati.

Carriera

Giocatore

Club

Udinese, Parma e Sampdoria

Cresciuto nelle giovanili dell'Udinese, comparì tre volte in prima squadra nelle stagioni tra il 1987 e il 1989. Venne in seguito ceduto in prestito al Parma, con cui marcò 13 presenze e una rete, ottenendo la promozione in Serie A nella stagione 1989-1990. Al termine del prestito tornò in Friuli, dove nella stagione successiva disputò il campionato cadetto giocando 30 partite senza mettere a segno alcuna rete.

 

220px-Alessandro_Orlando_-_UC_Sampdoria_
 
Orlando in azione alla Sampdoria nel 1991

 

Impostosi all'attenzione dei club di massima serie, nell'estate del 1991 passò alla Sampdoria campione d'Italia per 5,8 miliardi di lire. Esordì quindi in Serie A con la maglia dei liguri il 1º settembre 1991, in Cagliari-Sampdoria (3-2).

In blucerchiato tuttavia, pur facendo emergere buone doti di dinamismo, non riuscì a imporsi come titolare, e dopo 14 presenze e una rete in campionato (siglata nel successo interno contro il Parma del 1º marzo 1992) e 5 presenze in Coppa dei Campioni, fece ritorno all'Udinese neopromossa in Serie A.

In questa stagione in massima serie giocò 29 incontri con i bianconeri, segnando il suo unico gol direttamente dalla bandierina del calcio d'angolo nello spareggio salvezza contro il Brescia, disputato il 12 giugno 1993 e vinto dai friulani per 3-1.

Milan, Juventus e Fiorentina

Nel 1993 fu ingaggiato dal Milan per 3,2 miliardi di lire. In rossonero giocò 15 spezzoni di partita in campionato, 6 in Champions League (con una rete nella vittoria esterna 6-0 contro il Copenaghen) e 4 in Coppa Italia, nella formazione che dominò la stagione aggiudicandosi lo scudetto, la Champions League e la Supercoppa italiana.

Con i rossoneri iniziò pure la stagione successiva, ma nella sessione autunnale del calciomercato venne ceduto ai rivali della Juventus in uno scambio con Paolo Di Canio.

 

220px-Juventus_FC_-_Coppa_Italia_1994-95
 
Orlando, Roberto Baggio e Angelo Peruzzi festeggiano il successo della Juventus nella Coppa Italia 1994-1995.

 

A Torino le presenze in campionato furono 13, in quanto riserva di Robert Jarni, ma permisero a Orlando di aggiudicarsi il secondo scudetto consecutivo, oltre alla Coppa Italia (dove giocò 5 gare); ciò però non gli valse la conferma per la stagione successiva. Venne infatti ceduto alla Fiorentina, dove giocò ancora meno delle stagioni precedenti: disputò infatti 7 incontri in campionato, e una gara in Coppa Italia, che fu alla fine vinta dai toscani aggiungendo un nuovo trofeo al palmarès del terzino.

Ritorno a Udine, ultimi anni

Nel 1996-1997 fece quindi nuovamente ritorno a Udine, dove disputò una discreta stagione (22 presenze e quinto posto finale per i friulani), mentre nell'annata successiva (dopo aver giocato altre 2 gare con l'Udinese) venne ceduto in autunno al Treviso, neopromosso tra i cadetti. Con i trevigiani rimase per due stagioni nella seconda serie, segnando cinque reti in 50 gare di campionato. Nell'estate del 2000 passò al Cagliari, dove però scese in campo in sole 8 occasioni nell'unica sua stagione in Sardegna, prima di passare al Padova, in Serie C1.

Con i veneti giocò due stagioni, marcando 42 presenze senza siglare alcuna rete, prima di passare al Pordenone e poi al Cologna Veneta. Nel 2004 venne invece tesserato dal Tamai, militante in Serie D, dove rimase per tre stagioni, prima di disputare una stagione alla Manzanese, nel 2007-2008.

Nazionale

Mai convocato nella nazionale maggiore, ha totalizzato una presenza nell'Under-21, il 29 gennaio 1992 nella sfida esterna contro i pari età della Grecia. Ha fatto parte della rosa che ha disputato i Giochi di Barcellona 1992, senza però scendere in campo: ha disputato solo un incontro preolimpico amichevole contro l'Egitto.

Allenatore

Dal 2008 ricopre il ruolo di allenatore-giocatore del Flumignano, squadra militante nel campionato di Promozione del Friuli-Venezia Giulia; nel giugno del 2013, al termine della sua quinta stagione a Talmassons, lascia il club. Dal 2014 al 2016 allena la società friulana del Sevegliano, militante in Promozione, scendendo più volte in campo. Nella stagione 2016-2017 allena la società friulana della Sangiorgina, in Prima Categoria; l'esperienza, a causa del terz'ultimo posto finale e annessa sconfitta nei play-out, si conclude con l'esonero. Dopo una stagione d'inattività, dal 2018 siede per due stagioni sulla panchina dell'Ol3 di Faedis, militante in Promozione. Dal 2020 è l'allenatore della squadra Under-17 della società giovanile Donatello di Udine.

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni nazionali

Competizioni internazionali

 

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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png   ALESSANDRO ORLANDO  

 

Il pallone racconta: Alessandro ORLANDO

 

 

 

Alessandro Orlando è arrivato alla Juve per vincere – scrive Silvia Grosso su “Hurrà Juventus” dell’ottobre 1994 –, anzi per continuare a vincere. Nonostante abbia soltanto ventiquattro anni, ha infatti accumulato esperienza e successi in alcune tra le più importanti società italiane.
Ha esordito in Serie B con 1’Udinese di Lombardo nella stagione ‘87-88 e l’anno successivo ha conquistato la promozione in A: passato al Parma di Scala, ha fatto il bis nel campionato ‘89-90. Ancora un ritorno a Udine e finalmente l’esordio in A con la Sampdoria e la conquista della Supercoppa Italiana; ventinove presenze e la sofferta permanenza in A, nuovamente con la maglia de1l’Udinese, hanno caratterizzato la stagione ‘92-93. Poi il passaggio al Milan e i relativi successi: scudetto, Coppa dei Campioni e due Supercoppe italiane, prima contro il Torino e due mesi fa contro la Sampdoria.
Orlando pensa ormai solamente al futuro, ma non può certo prescindere dalle sue esperienze passate, grazie alle quali ha potuto crescere e maturare sino al punto di trovare posto nella Juventus vincente targata Lippi: «Le prime stagioni a Udine e Parma non sono state esaltanti, perché ero molto giovane e giocavo poco. Dalla Sampdoria in poi tutto è migliorato e ho imparato veramente molto, sia dal punto di vista tecnico-professionale che da quello personale; avere la possibilità di allenarmi e di giocare al fianco di grandi campioni mi ha aiutato tantissimo. Sono state molte le persone importanti per la mia crescita e, se provassi a elencarle, rischierei di scordarne qualcuna; allenatori, compagni, dirigenti e amici, nel bene e nel male, mi hanno sempre lasciato qualcosa. Del Milan era impressionante la mentalità, che concepiva soltanto la vittoria, alla quale tutto era subordinato. Per quanto riguarda la tensione e i ritmi di lavoro, credevo che quelli di Milano fossero eccezionali; però ho visto che qui alla Juve è esattamente lo stesso, visto che stiamo giocando tre volte alla settimana e con determinazione e concentrazione invidiabili».
Ma chi è veramente Alessandro Orlando? Ecco come lui stesso si descrive: «Non c’è molto da dire, non ho lati oscuri. Sono un ragazzo che crede ancora che il calcio sia un divertimento, ma un divertimento da affrontare con il massimo impegno. Essendo friulano sono inizialmente timido, ma questo non mi ha mai creato alcun problema nei rapporti con gli altri. Mi piace molto la natura e, quando non sono impegnato sui campi di calcio, amo viaggiare e andare a caccia; seguo poi la Formula Uno e il tennis, al quale mi dedico un po’ in estate».
L’aver cambiato maglia da un giorno all’altro non gli ha creato alcun problema di adattamento, grazie anche al suo carattere e all’accogliente ambiente bianconero: «Ho trovato veramente un bel gruppo di ragazzi in gamba e affiatati. Sul campo, poi, i risultati ci stanno dando ragione e quindi il mio inserimento è stato ancora più semplice. Spero che la Juventus rappresenti una svolta per la mia carriera: ho ancora molte soddisfazioni da togliermi. Anche se ho avuto la fortuna di giocare sempre in grandi squadre, sono un po’ stufo di girare e di cambiare maglia ogni anno. Mi trovo benissimo in bianconero e vorrei che questa diventasse una sistemazione definitiva».
Con l’arrivo di Orlando, l’organico juventino è più che mai completo e competitivo; il giovane terzino, mancino naturale, ha infatti dimostrato, sin dall’esordio, di essere l’elemento giusto per creare varchi e movimento sulla fascia sinistra. Purtroppo, nell’incontro casalingo con l’Inter, ha rimediato una lussazione alla spalla destra con conseguente stop di almeno tre settimane. Si tratta senza dubbio di un infortunio che non ci voleva, ma dal quale Alessandro sa di poter guarire senza forzare i tempi, visto l’alto livello qualitativo dell’intera rosa bianconera.
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Terzino sinistro che più sinistro non sì può. Lui stesso, con molta sincerità ma allo stesso tempo soddisfatto di questo, confessa con un pizzico d’orgoglio che in situazioni del genere non fa mai male: «Con la gamba sinistra riesco a fare tutto, con quella destra un po’ meno».
A Torino cercano un mancino naturale da alternare a Robert Jarni. E così, grazie a una trattativa fulminea, Juventus e Milan portano a termine uno scambio che lascia di stucco gli altri operatori di mercato: Alessandro Orlando in bianconero, Paolo Di Canio in rossonero. Alessandro è un giocatore non altissimo ma ben strutturato (172 centimetri di altezza per sessantanove chilogrammi) e, soprattutto, agile. Agile e scattante, padrone della sinistra: intesa come fascia, ovviamente. La sua corsa è elegante, apprezzabile, il cambio di marcia anche, la visione di gioco buona: «Semmai, deve cercare – spiegano i tecnici che lo hanno avuto – la conclusione finale. Quando si trova in zona tiro, ci deve provare».
Orlando rimarrà alla corte bianconera solamente quella stagione, totalizzando 18  presenze. Ma culminata con la conquista dello scudetto e della Coppa Italia. E, soprattutto, col ricordo di quel perfetto lancio per il meraviglioso gol di Del Piero contro la Fiorentina.
 

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