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Socrates

Domenico Donna

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Foot-Ball Club Juventus 1905-1906 - Wikipedia
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169933693_juve1905.png.602f2bdc4a46c55c07cdb0c9df040885.png DOMENICO DONNA

Pes Miti del Calcio - View topic - Domenico DONNA 1905-1907

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Donna

 

 

Nazione: Italia Italia
Luogo di nascita: Torino
Data di nascita: 30.06.1883

Luogo di morte: Aosta

Data di morte: 21.08.1961
Ruolo: Attaccante
Altezza: -
Peso: -
Soprannome: Mic

 

 

Alla Juventus dal 1897 al 1910

Esordio: 11.03.1900 - Campionato Federale - Juventus-Torinese 0-1

Ultima partita: 07.11.1909 - Prima Categoria - Torino-Juventus 3-1

 

30 presenze - 10 reti

 

1 scudetto

 

 

Giuseppe Domenico Donna (Torino, 30 giugno 1883  Aosta, 21 agosto 1961) è stato un avvocato e calciatore italiano, di ruolo attaccante.

 

 

Domenico Donna
Domenico Donna.JPG
Donna alla Juventus negli anni 10 del XX secolo
     
Nazionalità   Italia
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Attaccante
Termine carriera 1910
Carriera
Squadre di club
1897-1910   Juventus 30 (10)

 

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

«La Juventus ha dieci giocatori. E poi ha Donna.»

 

Studiò al liceo Massimo D'Azeglio e in seguitò si laureò, divenendo avvocato.

Fu tra i soci fondatori e tra i primi giocatori della Juventus, nella quale ebbe il ruolo di ala destra. Fece il suo esordio in una gara ufficiale l'11 marzo 1900 contro il Torinese, partita persa per 1-0. La sua ultima presenza fu invece contro il Torino, sfida persa per 3-1. Durante le sue undici stagioni bianconere collezionò 30 presenze e 10 gol, e nel 1905 fu tra i protagonisti del primo titolo italiano del club, nella Prima Categoria.

Il 17 aprile 1904 partecipò inoltre, seppur membro della prima squadra, alla finale della prima edizione del torneo di Seconda Categoria riservato alle riserve — una sorta di campionato di Serie B ante litteram —, contro il Genoa: la vittoria arrise ai liguri che si imposero per 4-0.

Precedentemente alla II guerra mondiale fu esule a Villeurbanne per motivi politici.

 

Palmarès

Calciatore

Club

Competizioni nazionali

 

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372267818_juve1905.png.a36d9daafe20d545005442999d01a1f5.png DOMENICO DONNA

 

donna.jpg

 

 

 

«È il piccoletto della compagnia – afferma Renato Tavella – muove nervoso gli occhi scuri e profondi su di un volto di furetto, senza mai stancarsi di dire la sua, arguta e sferzante. Rapido e scaltro gioca da avanti ed è titolare nell’undici titolare campione d’Italia del 1905. Abbandona l’attività agonistica nel 1910. Oramai avvocato di grido, seguita a diffondere l’idea Juventus fino all’ultimo giorno di vita. Cantastorie dei primi tempi, a lui e a Varetti si devono le pagine di “Sport”, bollettino che veniva inviato ai soci agli inizi del Novecento».
Con Domenico Donna, il mestiere dell’ala pionieristica comincia a prendere dei contorni precisi. Domenico è il giocatore che rappresenta meglio lo spirito della Juventus del primo scudetto. Sul baffo a manubrio di questo signore piccoletto e pazzerellone, si potrebbe scrivere la storia dei primordi bianconeri.
L’ala alla Domenico Donna è giocatore di falcata breve ma rapidissima, che conosce a menadito le fasce laterali e, in quei corridoi stretti, misura tutto il proprio estro e la propria dedizione alla causa comune. Agile e altruista, Domenico ingaggia duelli furenti, ma cavallereschi, con il dirimpettaio terzino o back e, spesso e volentieri, lo inganna con serpentine di poetica vocazione. A questo punto, se il piede è quello buono, il compito dell’ala si esaurisce con il cross per il centrattacco o forward centrale. Di lì, non si sfugge.
Donna tira pochissimo in porta e, praticamente, non segna mai. Segnare è compito di altri; il centrattacco sta lì per questo e poi, ci sono le mezzali. All’ala non si richiede né il calcio lungo, né la precisione del tiro. Deve, insomma, fare il gregario e filosofeggiare; ma c’è gloria per tutti, anche per i comprimari.
«È molto modesto, ma un’occhiata alla fotografia vi convince del contrario – sostiene Caminiti – ha i baffi, naturalmente, e occhio furbo, come la coda del gatto; è secco e un po’ storto. È un poeta. Pensate che Donna odiasse i baffi? Semmai aveva in uggia se stesso, i suoi difetti, certa sua pigrizia, i suoi eccessi di fantasia. Giusto che scrivesse contro i baffi che nel tempo della favolosa “toilettes” ribaltavano la virilità. Donna come giocatore non vale molto. Perdonatelo se dietro il pallone arriva con la penna anziché la gamba…».

 

https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2012/09/domenico-donna.html

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