Vai al contenuto
Accedi per seguire   
Socrates

Renato Buso

Recommended Posts

Joined: 04-Apr-2006
130755 messaggi
Inviato (modificato)
image.jpeg.169459799cdf811f012990cabcf27e5c.jpeg
Modificato da Socrates

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Joined: 04-Apr-2006
130755 messaggi

226016931_juve1982.png.3b34b02c19f4d7f90707e096dcb44984.png  RENATO BUSO

 

Cartoncino Hurrà Juventus - Buso Renato | eBay

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Buso

 

 

Nazione: Italia Italia
Luogo di nascita: Montebelluna (Treviso)
Data di nascita: 19.12.1969

Ruolo: Attaccante
Altezza: 183 cm
Peso: 80 kg

Nazionale Italiano Under-21
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1985 al 1989

Esordio: 12.10.1986 - Serie A - Fiorentina-Juventus 1-1

Ultima partita: 18.06.1989 - Serie A - Pescara-Juventus 0-0

 

78 presenze - 12 reti

 

1 scudetto

 

 

Renato Buso (Treviso, 19 dicembre 1969) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante o centrocampista.

 

 

Renato Buso
Renato Buso - UC Sampdoria 1992-93.jpg
Buso in azione alla Sampdoria nel 1992
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 183 cm
Peso 80 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex attaccante, centrocampista)
Termine carriera 2004 - giocatore
Carriera
Giovanili
19??-19??   Montebelluna
Squadre di club
1984-1985   Montebelluna 0 (0)
1985-1989   Juventus 78 (12)
1989-1991   Fiorentina 49 (9)
1991-1993   Sampdoria 34 (4)
1993-1996   Napoli 95 (11)
1996-1997   Lazio 16 (1)
1997-2000   Piacenza 61 (4)
2000-2001   Cagliari 31 (4)
2001-2004   Spezia 39 (1)
Nazionale
1987-1992 Italia Italia U-21 24 (9)
1992 Italia Italia olimpica 5 (0)
Carriera da allenatore
2004-2005   Spezia Vice
2006-2007   Sarzanese  
2007-2008   Spezia Primavera
2008-2009   Fiorentina Allievi Naz.
2009-2011   Fiorentina Primavera
2011-2013   Gavorrano  
2013-2014   Chievo Coll. Tecnico
2018-2019   Sangiovannese  
2020-2021   Fiorentina Under-18
Palmarès
 
Transparent.png Europei di calcio Under-21
Bronzo 1990
Oro 1992

 

Biografia

Vive a Firenze con la fidanzata Camilla Mencarelli, giornalista fiorentina, il figlio Daniel nato nel 2012 e la figlia Giulia nata nel 2015.

Carriera

Giocatore

Club

220px-Serie_A_1986-87_-_Juventus_vs_Inte
 
Buso (a sinistra) in azione alla Juventus nel 1986, inseguito dall'interista Passarella

 

Fa il suo esordio tra i professionisti con il Montebelluna, in Serie C2, e poi nel 1985 passa già alla Juventus in Serie A, con la quale gioca per quattro stagioni mettendo a segno 10 gol, spesso utilizzato come riserva di Aldo Serena, Ian Rush e Alessandro Altobelli nel ruolo di centravanti.

Nel 1989 si trasferisce in compartecipazione alla Fiorentina, che l'anno successivo lo riscatta definitivamente nell'ambito della trattativa che porta Roberto Baggio in bianconero, in cui Buso viene valutato 2 miliardi di lire. A Firenze gioca per due stagioni, trasformandosi via via in seconda punta o ala e giocando in attacco con Roberto Baggio e Oscar Dertycia; gioca anche la finale di Coppa UEFA 1989-1990 contro la Juventus, segnando un gol.

Nel 1991 viene ceduto alla Sampdoria neo campione d'Italia per 4,6 miliardi di lire: in blucerchiato sostituisce Marco Branca (passato ai gigliati) nel ruolo di riserva di Gianluca Vialli e Roberto Mancini, disputando due stagioni sotto la Lanterna.

Nel 1993, in rotta con Sven-Göran Eriksson, passa al Napoli per tre miliardi e mezzo di lire. Vi rimane per tre anni, segnando 11 gol e completando la trasformazione in tornante di centrocampo.

 

220px-Coppa_UEFA_1990%2C_Juventus-Fioren
 
Buso (a destra) in azione alla Fiorentina nel 1990, contrastato dallo juventino Bruno, nel corso della finale di ritorno della Coppa UEFA

 

Nel 1996 si trasferisce alla Lazio per 6 miliardi di lire, voluto da Zdeněk Zeman come alternativa in attacco. La varicella lo ferma in ritiro, e in seguito trova poco spazio con il boemo, mentre viene maggiormente impiegato da Dino Zoff, che sostituisce il boemo a campionato in corso.

Nell'ottobre del 1997 passa al Piacenza dove rimane per tre anni in Serie A, contribuendo da titolare a due salvezze (1997-1998 e 1998-1999) alternandosi a Gianpietro Piovani nel ruolo di ala destra. Dopo la retrocessione dei piacentini nel 2000, scende anch'egli Serie B con il Cagliari dove disputa un campionato e segna 4 gol.

Infine si trasferisce allo Spezia, in Serie C1, dove gioca per tre anni prima di dare l'addio definitivo al calcio giocato.

Nazionale

Il suo nome rimane legato alla vittoria della Nazionale Under-21, guidata da Cesare Maldini, del primo campionato europeo di categoria (1992). Con 3 gol nelle semifinali (contro la Danimarca) e nelle finali (contro la Svezia), contribuisce alla vittoria diventando anche capocannoniere del torneo. In totale disputa 25 partite con 9 reti in Nazionale Under 21, e 5 partite con la Nazionale Olimpica impegnata nelle Olimpiadi di Barcellona 1992.

Allenatore

Dopo l'esordio nello staff tecnico di Loris Dominissini nello Spezia, nel 2006 ha allenato la Sarzanese in Serie D. Per la stagione 2007-2008 allena la squadra primavera dello Spezia, fino al fallimento della società ligure. Dal 2008 allena gli Allievi Nazionali del settore giovanile della Fiorentina. Il 19 giugno 2009, con un 3-1 ai danni dell'Inter, conquista lo scudetto di categoria.

Dall'estate del 2009 è l'allenatore della Primavera viola. La squadra giunge in finale del Torneo di Viareggio 2011 perdendo la finale contro l'Inter. Il 30 marzo 2011, allo Stadio Olimpico di Roma, conquista la Coppa Italia battendo 3-1 i pari età della Roma, dopo il risultato dell'andata di 1-1 all'Artemio Franchi di Firenze.

Il 20 giugno 2011 lascia la guida della Primavera della Fiorentina, e il 17 novembre successivo viene assunto come allenatore del Gavorrano, firmando un contratto fino al 2013; il 14 aprile dello stesso anno viene però esonerato dalla squadra maremmana. Il 12 novembre 2013 entra a far parte dello staff di Eugenio Corini, neo-allenatore del Chievo, nel ruolo di collaboratore tecnico.

Il 23 giugno 2018 diviene il nuovo tecnico della Sangiovannese, che lo esonera il 28 aprile 2019.

Il 1º gennaio 2020 torna ad allenare nel settore giovanile della Fiorentina, la categoria Under 18, in sostituzione di Alberto Aquilani, divenuto Collaboratore Tecnico del neo allenatore della Prima Squadra, Giuseppe Iachini.

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni nazionali

Nazionale

Individuale

Allenatore

Club

Competizioni giovanili

 

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Joined: 04-Apr-2006
130755 messaggi

226016931_juve1982.png.3b34b02c19f4d7f90707e096dcb44984.png  RENATO BUSO

 

Serie_A_1986-87_-_Atalanta_vs_Juventus_-_Buso%252C_Longhi%252C_Platini.jpg

 

 

 

Nasce a Montebelluna, in provincia di Treviso, il 19 dicembre del 1969. Il paese trevigiano ha già dato i natali a un illustre centravanti bianconero, Aldo Serena, da cui Renato Buso erediterà la maglia numero 9 della Juventus. Arriva a Torino nell’estate del 1985 e approda alla squadra Primavera; dai bordi dello stadio Comunale può ammirare le splendide giocate di Michel Platini. Nel campionato successivo, a soli 16 anni, esordisce in Serie A, contro la Fiorentina. Michel non gioca, al suo posto, con la maglia numero 10, un improbabile Soldà; la partita finisce 1-1, ma il ragazzino ben figura. La domenica dopo, ad Ascoli, Michel è in campo e la Juventus vince 5-0. Renato entra in campo al posto di Briaschi, giusto in tempo per segnare il suo primo gol in maglia bianconera. Alla fine della stagione, saranno 18 le presenze con 2 realizzazioni, di cui una alla Lazio in Coppa Italia.
«Giocare accanto a Michel Platini è molto emozionante, abituarsi ad ammirare certi campioni alla TV e poi, non dico conoscerli dal vivo, ma addirittura allenarsi e giocare con loro, è stato stimolante. Ho capito subito che valeva la pena di mettercela tutta, per cercare di assomigliare a loro, di arrivare agli stessi risultati».
Renato si guadagna la conferma anche per la stagione successiva; Michel si è ritirato, Serena è tornato all’Inter, al suo posto arriva Ian Rush, il più forte attaccante del mondo. Renato non si preoccupa, in fondo ha appena 17 anni, può tranquillamente sedere in panchina e aspettare il suo momento, che non tarderà molto ad arrivare. Il gallese, infatti, si infortuna nel precampionato e Renato è già in campo all’esordio stagionale, contro il Como. A fine stagione totalizzerà ben 30 presenze, ma i gol saranno pochini, solamente 3.
«La mia scelta di restare a Torino non è stata dettata dalla presunzione, tutt’altro. Sapevo che sarebbe arrivato un grande campione come Rush, perciò ho parlato con il presidente e con il dottor Giuliano. Poiché il loro volere conciliava perfettamente con il mio antico amore per i colori bianconeri, ho optato per rimanere, e oggi, sono molto soddisfatto».
Robusto fisicamente, di buona tecnica, abile di testa e in acrobazia, Buso ha tutte le caratteristiche per diventare un campione. Certo, non una prima punta, perché poco esplosivo; gli manca il guizzo, lo spunto per arrivare primo sul pallone in area (non è questione di velocità, ma di reattività). In realtà, quello che gli manca davvero è la personalità, la cattiveria, la grinta per giocare ad alti livelli tanto è vero che è in possesso di un buon tiro che, però, usa raramente, preferendo mettersi a disposizione del compagno, piuttosto che cercare la via del gol.
Rush soffre di nostalgia ed è rispedito a Liverpool e a Torino arriva un mostro sacro come Altobelli. Ma anche Spillo, causa problemi fisici, troverà delle grosse difficoltà e Renato si trova la porta del campo spalancata. Ancora 30 presenze e 7 gol.
«Zoff mi ha dato una carica eccezionale, è bellissimo avere, come allenatore, un personaggio così grande, così ricco di esperienza. Sono stato fortunato a trovare la via della rete già alla prima partita, contro il Como. Certo, ho trovato anche delle difficoltà, dovute alla presenza di Altobelli; un maestro, un vero fuoriclasse, ma poco alla volta sono riuscito a conquistare il mio posto al sole. Non mi sono mai sentito titolare, comunque, ho sempre pensato che gli esami non finiscono mai».
Stagione 1989-90, la Juventus punta gli occhi sul più forte giocatore italiano del momento, Roberto Baggio. La Fiorentina, per cederlo la stagione successiva, pretende subito Buso e così Renato, che ha solamente 20 anni, emigra a Firenze. Ritroverà la Juventus nella finale della Coppa Uefa e realizzerà anche il gol del momentaneo pareggio, nella partita di andata a Torino.
Buso comincia ad arretrare la sua posizione in campo; non è più la prima punta, ma spesso agisce come attaccante di supporto o, addirittura, come esterno di centrocampo. Dopo due stagioni lascia Firenze e comincia un lungo viaggio attraverso l’Italia, che lo porta alla Sampdoria, al Napoli, alla Lazio, al Piacenza, al Cagliari, sino all’estate del 2001, durante la quale si accasa a La Spezia dove, tre stagioni dopo, chiuderà la carriera.
Con la maglia bianconera ha disputato 78 presenze e realizzato 12 reti, lasciando la grande impressione di eterna promessa non mantenuta.

 

VLADIMIRO CAMINITI, DA “HURRÀ JUVENTUS” DEL LUGLIO-AGOSTO 1989
Che un ragazzo di vent’anni finalmente si decida a entrare per davvero dentro la casacca bianconera, non è un accadimento normale. Io voglio dire che Renato Buso è entrato nella maglia numero nove che nella Juventus hanno indossato tomi, ma vorrei dire fenomeni, dall’antico al moderno, e sarò esplicito, un Felice Placido Borel prima di un Gabetto e di un Boniperti e di un Nestor Combin e di un Anastasi e di un Boninsegna e di un Pietro Paolo Virdis e di un Altobelli. Il ragazzo è veramente in buona compagnia. Ma chi è, dove attinge il suo talento, perché si è messo a correre sulla giusta strada?
Ho un’immagine, un gesto, negli occhi. Trasferitevi con me a Fuorigrotta, in quello stadio abitato da una folla incredibilmente amorosa, non ci sono bandiere bianconere sugli spalti come nei giorni fulgenti, ma la Juventus vince, e vince bene, il goal di Renato Buso in contropiede è come un affondo di D’Artagnan, uno sciabolante stupendissimo tiro al volo, Giuliano Giuliani non la vede nemmeno.
Diceva or non è molto Carnevale, giovanotto di fortissima tempra, che la vicinanza di Maradona ha migliorato nei piedi, che oggi il centravanti statico, tradizionale, è un non senso. Buso dimostra che Carnevale ha ragione. Questo ragazzo di vent’anni, già solido come un tronco di quercia, sa giocare da vicino e da lontano, ha i numeri acrobatici (lo abbiamo visto) e un senso tattico molto spiccato. Ancora ingenuo, boccia spesso frontalmente, non mette a frutto come dovrebbe la sua potenza di lombi, il suo intuito del goal, i suoi egregi fondamentali. Bisogna riconoscere allo sfortunato Marchesi di avere sempre creduto nelle qualità di questo ragazzo alto 1,81 per settanta chili oscillanti.
Personalmente, mi sono cavato lo sfizio critico di pungolare a più riprese il giovinotto. Mi ispiro nella critica e nel racconto soltanto al campo. Mi ispira un proverbio della mia terra, che una madre meravigliosa e disgraziata era solita ripetere ai suoi figli, quando piangevano o lamentavano la severità dell’educazione: solo chi ti fa piangere ti fa ridere.
Oggi è difficile creare un campione. I mal esempi sono infiniti. Ma un campione juventino deve crescere con i modelli bianconeri. La fantasia di Felice Placido Borel, il tiro fenomenale di Boniperti, il guizzo nativo, l’agilità di Anastasi, mi pare possano rappresentare questi modelli ideali per il nostro ragazzotto, serio e compito, studente perfetto e fulgida promessa.

 

https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2007/12/renato-buso.html

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Joined: 27-May-2011
127222 messaggi

Renato lo conoscevo bene, veniva anche a casa mia quando abitavo a Treviso, ha qualche anno più di me. Quando lui stava ai primi anni delle superiori ci ho giocato insieme a palla in entrata a casa mia abbiamo quasi distrutto un quadro sefz 

Quando è andato a Torino mi ha spedito una foto dell'intera rosa della juve con tutti gli autografi originali scritti sopra da tutti i giocatori, michel compreso .oo 

  • Like 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per partecipare

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
Accedi per seguire   

  • Chi sta navigando   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×
×
  • Crea Nuovo...