Vai al contenuto
Accedi per seguire   
Socrates

Giorgio Mastropasqua

Recommended Posts

Joined: 04-Apr-2006
130805 messaggi
Inviato (modificato)
1973–74 Juventus FC season - Wikipedia
Modificato da Socrates

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Joined: 04-Apr-2006
130805 messaggi
Autografi - Formazione della Juventus con autografi stagione 1973 - 1974 (  misura 22 cm. x 15,5 cm. )
Modificato da Socrates

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Joined: 04-Apr-2006
130805 messaggi
Inviato (modificato)

1624825266_Juventus1931.jpg.aab8e750f969290ebaaf39c0855cda8c.jpg GIORGIO MASTROPASQUA

 

Giorgio Mastropasqua - Wikipedia

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Mastropasqua

 

 

Nazione: Italia Italia
Luogo di nascita: Rivoli (Torino)
Data di nascita: 13.07.1951

Ruolo: Difensore/Centrocampista
Altezza: 182 cm
Peso: 75 kg

Nazionale Italiano Under-23
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1973 al 1974

Esordio: 02.09.1973 - Coppa Italia - Spal-Juventus 0-5

Ultima partita: 01.05.1974 - Coppa Italia - Cesena-Juventus 0-1

 

8 presenze - 0 reti

 

 

Giorgio Mastropasqua (Rivoli, 13 luglio 1951) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore o centrocampista.

 

 

Giorgio Mastropasqua
Giorgio Mastropasqua - Ternana 1972-1973.jpeg
Mastropasqua alla Ternana nel 1972-1973
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 182 cm
Peso 75 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex difensore, centrocampista)
Termine carriera 1989 - giocatore
Carriera
Giovanili
1969-1970   Juventus
Squadre di club
1970-1971    Perugia 2 (0)
1971-1973    Ternana 63 (3)
1973-1974   Juventus 8 (0)
1974-1979   Atalanta 135 (13)
1979-1980   Bologna 26 (3)
1980-1982   Lazio 69 (5)
1982-1984   Catania 44 (1)
1984-1986   Piacenza 60 (0)
1986-1988   Pavia 62 (1)
1988-1989 600px Bianco e Azzurro.svg Gorle ? (?)
Nazionale
1972 Italia Italia U-23 1 (0)
Carriera da allenatore
1992-1994 600px Azzurro e Nero.svg Fiorente Colognola
1994-1996   Scanzorosciate
1996-2000 600px Yellow HEX-FED10A Green HEX-058B05.svg Verdello
2000-2009   Rivoli
2011   AlzanoCene
2012-2013   AlzanoCene

 

Caratteristiche tecniche

Giocatore

220px-Giorgio_Mastropasqua_-_Juventus_FC
 
Mastropasqua in allenamento alla Juventus nella stagione 1973-1974

 

Giocava come libero, sia pur interpretando il ruolo in modo differente da quello abituale negli anni Settanta. Grazie alle proprie qualità tecniche, era in grado di impostare l'azione in prima persona a partire dalla difesa, senza limitarsi a distruggere il gioco e rilanciare in avanti. Per questo modifica la propria posizione in campo, agendo qualche metro davanti alla difesa e non dietro a tutti i compagni di squadra, quasi in posizione di centrocampista arretrato.

Carriera

Giocatore

Gli esordi: Juventus e Ternana

170px-1973%E2%80%9374_Juventus_FC_-_Gior
 
Mastropasqua in maglia juventina nel 1973

 

Cresciuto nel vivaio juventino (insieme, tra gli altri, a Roberto Bettega), viene inserito nel giro della prima squadra nel 1969, sotto la guida di Ercole Rabitti. Dall'anno successivo viene ceduto in prestito, prima al Perugia, dove non lascia traccia, e poi per due stagioni alla Ternana. In rossoverde diventa titolare inamovibile della squadra allenata da Corrado Viciani, che ne modifica le attitudini tattiche per adattarlo al suo gioco corto, e conquista la promozione in Serie A al termine del campionato 1971-1972.

Nella stagione successiva Mastropasqua debutta nella massima serie, il 24 settembre 1972 in Napoli-Ternana 1-0; in quella stessa annata esordisce anche nella nazionale Under-23. La stagione però si conclude con la retrocessione degli umbri, anche a causa di una tenuta difensiva non perfetta, che provocherà critiche al giovane libero torinese e la perdita del posto in nazionale. Rientrato a Torino, rimane per una stagione come riserva di Sandro Salvadore, collezionando solamente 8 presenze.

Atalanta, Bologna, Lazio e Catania

Nell'estate 1974, insieme a Gian Pietro Marchetti, viene ceduto all'Atalanta come contropartita nel passaggio di Gaetano Scirea alla Juventus. Rimane a Bergamo per cinque stagioni, per un totale di 135 presenze e 13 reti, facendo ritorno in Serie A nel 1977 sotto la guida di Battista Rota.

 

220px-Serie_B_%2776-77%2C_Atalanta-SPAL_
 
Mastropasqua (a destra) all'Atalanta, assieme a Ezio Bertuzzo e Salvatore Jacolino, prima della sfida contro la SPAL del 9 gennaio 1977.

 

In seguito milita per una stagione nel Bologna (Serie A) e per due nella Lazio, appena retrocessa in Serie B a causa del calcioscommesse. Con i capitolini manca il ritorno nella massima serie, e nel 1982 si trasferisce al Catania, allenato da Gianni Di Marzio. In Sicilia ottiene la sua terza promozione in Serie A dopo gli spareggi, ma l'anno successivo gli etnei concludono all'ultimo posto, nettamente staccati, e Mastropasqua scende in campo solamente 9 volte, le ultime in Serie A, a causa di un grave infortunio.

Gli ultimi anni: Piacenza, Pavia e Gorle

Nel 1984, a 33 anni, scende in Serie C1 vestendo la maglia del Piacenza (allenato da Rota), di cui è capitano e leader: vi rimane per due stagioni, cogliendo due terzi posti e sfiorando l'approdo in Serie B. Chiude la carriera a 38 anni, dopo altre due annate nel Pavia, che porta dalla Serie C2 alla Serie C1, e un'ultima stagione con i dilettanti del Gorle.

In carriera ha totalizzato complessivamente 112 presenze e 8 reti in Serie A con le maglie di Ternana, Juventus, Atalanta, Bologna e Catania, e 229 presenze e 17 reti in Serie B nelle file di Perugia, Ternana, Atalanta, Lazio e Catania.

Allenatore

Dopo varie esperienze in formazioni dilettantistiche bergamasche, nel luglio 2011 viene nominato allenatore dell'AlzanoCene, militante in Serie D. Nell'autunno, tuttavia, si dimette con la squadra in posizione dei centroclassifica, a causa di numerose critiche ricevute, per ritornare alla guida dei bianconeri all'inizio della stagione 2012-2013.

Palmarès

Giocatore

 

Modificato da Socrates

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Joined: 04-Apr-2006
130805 messaggi
Inviato (modificato)

1624825266_Juventus1931.jpg.aab8e750f969290ebaaf39c0855cda8c.jpg GIORGIO MASTROPASQUA

 

mastropasqua.jpg

 

 

 

Ventidue anni e tre stagioni di onorato servizio in terra umbra – scrive Gianni Giacone su “Hurrà Juventus” del novembre 1973 – questo il curriculum che Giorgio Mastropasqua può vantare, al suo ritorno in casa bianconera. Un ritorno per nulla sommesso, se vero è che il suo nome più volte ricorse nelle cronache del precampionato juventino, e segnatamente dei giorni duri dei primi allenamenti a Villar Perosa.
Mastropasqua appartiene alla folta schiera dei difensori «liberi», ma qui più che mai occorre fare delle distinzioni. Dire «libero» induce immediatamente a pensare a una specie di pilastro appostato dietro stopper e terzini, pronto a mettere pezze a eventuali situazioni difficili. Un uomo in più davanti al portiere, insomma, in omaggio ai sacri principi difensivistici del «primo non prenderle». Ebbene, Mastropasqua proprio non rientra nella categoria in questione. Facciamo un salto indietro e spieghiamo.
Lasciamo stare i ricordi del Perugia ‘70-71, sono cose di gioventù; il Mastropasqua che esemplifica alle folle la nuova concezione del ruolo di «libero» è quello dei due campionati alla Ternana, il Mastropasqua che si innesta alla perfezione nel meccanismo che Viciani esige dai suoi, nel «gioco corto» vale a dire. Il «libero» non deve soltanto fungere da difensore in seconda battuta, essendo che il calcio moderno chiede a lui molto di più. Deve sapersi sganciare per poter dare il proprio apporto illuminante alla manovra, in poche parole deve saper «costruire» il gioco, anziché limitarsi a distruggere. E Mastropasqua impara alla perfezione la lezione tattica, che pure lascia scettico più di un conoscitore del mondo pallonieristico nostro.
Che cosa ricorda l’interessato, di quel periodo cruciale della sua «formazione» tattica? «Certo, alla Ternana mi hanno aperto una strada nuova, assegnandomi un compito tattico un po’ diverso dal solito. A parte il campionato di B, in cui la squadra andava avanti benone e non c’era il tempo di sottilizzare su questo o quel particolare tattico, il mio modo di interpretare il ruolo di “libero” è venuto alla ribalta l’anno scorso. All’inizio del campionato, ricordo che tutti dicevano bene, o addirittura benissimo, di questo mio modo di giocare. Il “libero che costruisce”, si diceva, è una piacevole novità nel calcio italiano, e apre nuove prospettive anche quanto a spettacolo, perché è un punto contro il difensivismo più esasperato. Così mi convocarono nella “Under 23”, incoraggiandomi a giocare come giocavo nella Ternana. Naturalmente, nella mia squadra, il posto in cui giocavo, più avanzato e con la possibilità frequente di presentarmi in zona-gol, era anche dettato da esigenze precise, diciamo dal fatto che Viciani non disponeva di un vero uomo-gol, e dunque tutti quanti dovevamo darci da fare per sopperire a questa lacuna. Non solo il “libero” andava avanti, ma anche i terzini, a turno. Purtroppo, le cose continuarono in modo un po’ diverso da come erano cominciate: la squadra cominciò a scivolare verso le posizioni di coda, e questo suscitò critiche a non finire sul tipo di gioco svolto, sull’eccessiva disinvoltura con cui si interpretava il gioco difensivo, e via dicendo. Naturalmente mi ritrovai al centro delle polemiche: la mia posizione, improvvisamente, non andava più bene, e finii per cedere il posto anche nella “Under 23”».
Già: dopo la bella prova sostenuta a Verona contro la Svizzera (1-1), Giorgio nostro si vede sbarrata la strada proprio a causa del suo particolare modo di intendere i compiti tattici del «libero»: «Mi dissero che, per farmi giocare, avrebbero dovuto costruire l’intera squadra per me».
Così, in un modo un po’ meno brillante di come era cominciata, si chiude la parentesi umbra di Mastropasqua: all’orizzonte, nell’estate ‘73, c’è di nuovo la Juve; ed è persino superfluo dire che il ritorno è graditissimo: «Alla Juve sono praticamente nato, e molti dei miei compagni di adesso già giocavano con me nelle formazioni giovanili: vedi Viola, Piloni, Bettega e Causio. Con Bettega ho disputato un campionato “Primavera”, mentre con Piloni ricordo un anno in “De Martino”. Con Rabitti capii che avrei potuto combinare qualcosa di buono come calciatore: fu nel ‘69-70, quando avevo appena diciotto anni, che mi chiamò per la prima volta nella “rosa” di prima squadra».
E siamo al dunque: vogliamo sapere qualcosa di più di questo «libero» tornato speranzoso alla base? Sotto con le domande.
Pensi che la concorrenza, nel tuo ruolo, ti consenta sin da quest’anno di conquistarti una posizione in squadra? «È difficile rispondere; certo, nel ruolo di “libero” ho davanti a me rivali terribili, ma la stagione è lunga, e potrei trovare spazio, prima o poi. Comunque, per il momento, non mi preoccupo eccessivamente, mi sta bene anche di fare anticamera. Non potrà che giovarmi sul piano dell’esperienza. Sono giovane come calciatore, addirittura giovanissimo come “libero”».
Tocchiamo un punto su cui molto si è parlato durante l’estate: si è scritto di Mastropasqua utilizzabile più avanti, come vice-Capello. Tu che ne dici? «È un’idea come un’altra: personalmente, mi sento più “libero”, anche se penso che potrei adattarmi abbastanza facilmente. Penso che questa faccenda del vice-Capello sia venuta fuori perché, nelle partitelle a Villar, giocavo sempre a tutto campo. Ma in partita ufficiale è un’altra cosa. Comunque, non dipende da me».
Tornando per un attimo alla faccenda del «libero che costruisce», a chi ti sei ispirato nella parte che ti era stata affidata? «In Italia non è che potessi cercare dei modelli: è un modo di giocare piuttosto inglese o tedesco. Per questo è lì che mi sono un po’ ispirato, in particolare a Beckenbauer, che giudico insuperabile nell’assolvere quel compito».
Terni e Torino: due ambienti diversi, no? «Sì, parecchio. Giocando nella Juve si è parte di un “giro” di vertice, si è sempre e comunque al centro dell’attenzione. A Terni, la mentalità è quella della squadra di provincia. Ciò non toglie che lì mi sia trovato benone, con un pubblico favoloso, specialmente nell’anno della promozione in A».
Propositi di riprenderti il posto di «libero» nella «Under 23»? «Dipende principalmente dalle mie presenze in bianconero: difficilmente viene convocato chi non gioca in campionato. Vedi Longobucco, due anni fa. Comunque, ci spero».
Che cosa pensi che farà la Juve in Campionato? «Indubbiamente bene. Siamo avvantaggiati dalla maggiore esperienza, e quindi non ci sono problemi di affiatamento. Naturalmente, dipenderà molto dalle avversarie di sempre, il Milan innanzitutto, e poi l’Inter».
Abbiamo finito questa chiacchierata con Mastropasqua. L’impressione è che questo ragazzo farà strada: il talento non manca, serietà e impegno sono fuori discussione. E l’occasione potrebbe presentarsi quanto prima.

〰.〰.〰

Per Giorgio sarà un campionato molto deludente; troppo grande il carisma di Salvadore, per poterlo sostituire. Al termine del campionato 1973-74, le sue presenze saranno solamente 8. Mastropasqua viene ceduto all’Atalanta, in cambio di un giovane libero che entrerà nella storia juventina e del calcio mondiale. Il suo nome è Gaetano Scirea.

 

https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2007/07/blog-post.html

 

Modificato da Socrates

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per partecipare

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
Accedi per seguire   

  • Chi sta navigando   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×
×
  • Crea Nuovo...