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Socrates

Angelo Mattea - Calciatore E Allenatore

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File:Foot-Ball Club Juventus 1919-20.jpg - Wikimedia Commons
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1867336313_juve1905.png.da4ddc0a60f11ff896907360fddd4a9a.png ANGELO MATTEA  

 

Il pallone racconta: Angelo MATTEA

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Angelo_Mattea

 

 

Nazione: Italia Italia
Luogo di nascita: Santhiá (Vercelli)
Data di nascita: 21.10.1892

Luogo di morte: Torino

Data di morte: 13.10.1960
Ruolo: Attaccante
Altezza: -
Peso: -

Nazionale Italiano
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1915 al 1920

Esordio: 12.10.1919 - Prima Categoria - Juventus-Alessandrina 3-0

Ultima partita: 23.05.1920 - Prima Categoria - Inter-Juventus 1-0

 

20 presenze - 4 reti

 

Allenatore della Juventus dal 1945 al 1946

 

 

Angelo Mattea (Santhià, 21 ottobre 1892  Torino, 13 ottobre 1960) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo attaccante.

 

 

Angelo Mattea
Angelo Mattea.JPG
     
Nazionalità   Italia
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1931 - giocatore
1948 - allenatore
Carriera
Squadre di club
1911-1912   Piemonte ? (?)
1912-1915   Casale 51 (26)
1915-1920   Juventus 20 (4)
1920-1921   US Torinese ? (?)
1921-1928   Casale 143 (34)
1929-1932   Casale 46 (21)
Nazionale
1914-1921   Italia 5 (1)
Carriera da allenatore
1927-1928   Casale  
1928-1929   Carrarese  
1930-1933   Casale  
1933-1935   Atalanta  
1935-1936   Messina  
1936   Italia Vice
1936-1938   Napoli  
1938-1939   Novara  
1939-1940   Torino  
1940-1943   Biellese  
1945-1946   Juventus  
1947-1948   Reggiana  
Palmarès
 
Olympic flag.svg Olimpiadi
Oro Berlino 1936

 

Biografia

Era il fratello dell'arbitro Francesco Mattea, con cui giocò nel Piemonte per breve tempo. La notizia della sua morte fu data su la Stampa da Vittorio Pozzo.

Carriera

Giocatore

Particolarmente bravo nel dribbling e nel palleggio, dopo essere cresciuto tra le file del Piemonte passa al Casale, con cui vince uno scudetto nella stagione 1913-1914, nella quale segna 22 reti, ottenendo quattro convocazioni con la Nazionale maggiore.

 

Nel 1914 è vicino a essere ingaggiato dal Genoa a fronte di un compenso in denaro, ma la circostanza, vietata dai regolamenti di allora che prescrivevano l'assoluto dilettantismo dei calciatori, causa l'intervento della FIGC contro il sodalizio genovese. La Federazione commina varie sanzioni al Genoa e una squalifica a Mattea, vanificando ogni possibilità di trasferimento del calciatore alla corte rossoblù.

 

Durante la prima guerra mondiale passa alla Juventus, mentre nel 1920 approda alla Torinese con cui, nel 1921, ritorna in Nazionale.

 

Ritorna quindi al Casale, collezionando un totale di 240 partite e 81 reti. Nella stessa società ricopre anche il ruolo di allenatore-giocatore nella stagione 1927-1928, mentre nella successiva passa ad allenare la Carrarese.

 

Nel 1929 torna in campo per altre due stagioni con i piemontesi, contribuendo al loro ritorno nel massimo campionato dopo un anno tra i cadetti.

Allenatore

Terminata la carriera di calciatore, ricomincia ad allenare e lo fa prendendo per mano il Casale, società che guida per due stagioni (in Serie A), subendo un esonero prima del termine del torneo 1932-1933.

 

L'anno successivo passa all'Atalanta, in Serie B, guidandola ad un piazzamento di centroclassifica, ripetuto anche l'anno successivo. Nel 1935-1936 allena il Messina con cui sfiora la promozione nel massimo campionato. L'estate seguente ricopre il ruolo di vice-allenatore della Nazionale olimpica che, guidata da Vittorio Pozzo, vince i Giochi di Berlino.

 

Si siede quindi per due stagioni sulla panchina del Napoli in Serie A, diventandone il secondo allenatore italiano della storia, dopo Gianni Terrile, il primo italiano a rimanere per l'intera stagione alla guida, debuttando in campionato il 13 settembre 1936 con il pareggio casalingo contro la Roma per 0-0. Il primo anno la squadra si piazza al tredicesimo posto nella classifica finale del campionato, con tre punti di vantaggio sul retrocesso Novara in una stagione che vede come unico acuto la vittoria casalinga del 27 dicembre 1936 sull'Ambrosiana per 2-1 mentre l'anno successivo fu esonerato dopo la quattordicesima giornata, con la squadra all'undicesimo posto in classifica con quattro punti di vantaggio sull'Atalanta ultima in classifica.

 

Arriva quindi un'esperienza a Novara, sempre nel massimo campionato. Passa quindi al Torino dove viene esonerato prima della fine del torneo.

 

Le ultime stagioni prima dell'interruzione delle attività sportive, dovuta alla seconda guerra mondiale, le trascorre sulla panchina della Biellese, con cui sfiora più volte la promozione tra i cadetti.

 

Al termine del conflitto guida la Juventus, per concludere poi la carriera alla Reggiana, in Serie B.

 

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni nazionali

Allenatore

Club

Competizioni nazionali
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1867336313_juve1905.png.da4ddc0a60f11ff896907360fddd4a9a.png ANGELO MATTEA  

 

In ricordo di Angelo Mattea, calciatore e allenatore di calcio italiano,  allenatore azzurro nel 1938-39 in Serie A

 

 

Nato a Santhià, nel vercellese, il 21 ottobre 1892, giunge alla Juventus nell’estate del 1919, fregiandosi del titolo di Campione d’Italia conquistato col Casale nel 1914. Resta in bianconero solamente quella stagione, totalizzando una ventina di presenze e segnando quattro reti. «Piemontese di antico stampo – ricorda Vittorio Pozzo – era il tipico giocatore serio, positivo, coscienzioso, diritto. I vecchi del giuoco nostro non hanno dimenticato e non lo dimenticheranno. Essi additano la sua figura come un esempio della dirittura sportiva di un passato che ha lasciato tracce indelebili nell’animo di coloro che lo hanno conosciuto».
 
VLADIMIRO CAMINITI DAL SUO LIBRO “JUVENTUS 70”
Il 28 dicembre 1919, presentando il match Genoa-Juventus, il “Paese Sportivo” esce in edizione straordinaria: «Il glorioso squadrone di mister Garbutt incontrerà domani l’undici bianconero. Arbitro mister Garbutt. Precederà alle ore tredici una gara di campionato III Categoria». E la prima pagina ci presenta i protagonisti, tra i quali campeggia Angelo Mattea, il quale «da più di due lustri calca con tutto onore le pelouses calcistiche. Ha fatto patto con Mefisto per assicurarsi una giovinezza perenne. Difese più volte le sorti della Squadra Nazionale Italiana ed è ora il duce beneamato degli striscioni bianconeri. Pochi giocatori in Italia sanno piazzarsi e distribuire il pallone come lui». Dove si scopre che il linguaggio sportivo già ama espressioni di grave retorica come duce beneamato.
 
 
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