Vai al contenuto
Accedi per seguire   
Socrates

Antonio Montico

Recommended Posts

Joined: 04-Apr-2006
130806 messaggi
Inviato (modificato)
image.jpeg.2781e6b8ded82eab0d67cf216fe61d74.jpeg
 
File:Juventus Football Club 1955-1956.jpg - Wikimedia Commons
 
File:Juventus 1957-58.jpg - Wikipedia
Modificato da Socrates

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Joined: 04-Apr-2006
130806 messaggi
Inviato (modificato)

32612220_Juventus1931.jpg.5a661106dc3391ef5e0015dfa6427824.jpg ANTONIO MONTICO 

 

Antonio Montico | Human Design, Foundation & Astrology Chart | Sports-Soccer

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Montico

 

 

Nazione: Italia Italia
Luogo di nascita: Valvasone Arzene (Pordenone)
Data di nascita: 30.12.1932

Luogo di morte: San Maurizio Canavese (Torino)

Data di morte: 27.05.2013
Ruolo: Centrocampista
Altezza: 183 cm
Peso: 78 kg

Nazionale Italiano
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1953 al 1960 e 1961-1962

Esordio: 01.04.1953 - Serie A - Juventus-Triestina 3-1

Ultima partita: 01.04.1962 - Serie A - Vicenza-Juventus 1-0

 

115 presenze - 27 reti

 

2 scudetti

2 coppe Italia

 

 

Antonio Montico (Valvasone, 30 dicembre 1932  27 maggio 2013) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

 

 

Antonio Montico
Antonio Montico - Juventus FC.jpg
Montico alla Juventus nella stagione 1957-1958
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 183 cm
Peso 78 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 1966 - giocatore
1979 - allenatore
Carriera
Giovanili
194?-1950   Pro Gorizia
Squadre di club
1950-1951   Pro Gorizia ? (?)
1951-1953   Udinese 9 (3)
1953-1960   Juventus 113 (27)
1960-1961   Bari 9 (1)
1961-1962   Juventus 2 (0)
1962   Toronto Italia ? (?)
1962-1966   Anconitana 89 (0)
Nazionale
1955 Italia Italia 2 (0)
Carriera da allenatore
1965-1966   Anconitana  
1967-1968   Aosta  
1970-1971   Aosta  
1976-1977   Pro Vercelli  
1978-1979   Pro Vercelli

 

Carriera

Giocatore

Club

Cresciuto nella Pro Gorizia, nel 1951 passa all'Udinese, con cui esordisce in Serie A in occasione del pareggio interno contro la Triestina del 30 novembre 1952, concludendo l'annata 1952-1953 con all'attivo 9 presenze e 3 reti, fra cui una doppietta alla SPAL.

 

A fine stagione si trasferisce alla Juventus dove, dopo un primo anno di ambientamento (14 presenze), conquista il posto da titolare a partire dalla stagione 1954-1955, mantenendolo per tre stagioni, riuscendo anche ad andare a segno con una certa continuità (27 reti complessivamente in bianconero). La sua migliore stagione, pur in un'annata infelice per la Juventus che chiude al nono posto, è il 1956-1957, in cui totalizza 30 presenze in campionato e con 10 reti (di cui 6 su calcio di rigore) risulta essere il miglior marcatore dei bianconeri, alla pari con Giorgio Stivanello.

 

A partire dalla stagione 1957-1958 le presenze diminuiscono progressivamente (14 in quell'annata, 3 e una nelle due successive), ma in quelle stagioni Montico conquista, sia pur da rincalzo, due scudetti e due edizioni della Coppa Italia.

 

Nella sessione autunnale del calciomercato del 1960 viene ceduto al Bari, in una stagione chiusa dai pugliesi con la retrocessione in Serie B dopo spareggio con Lecco ed Udinese, per poi rientrare alla Juventus a fine stagione. Disputa con i bianconeri nella stagione 1961-1962 i suoi ultimi due incontri in massima serie.

 

Nel 1962 viene ingaggiato dai canadesi del Toronto Italia, squadra della Eastern Canada Professional Soccer League. Con il club dell'Ontario vince la ECPSL 1962, per poi scendere in Serie C a chiudere la carriera con la maglia dell'Anconitana.

 

In carriera ha totalizzato complessivamente 125 presenze e 29 reti in Serie A.

Nazionale

Nel 1955 ha collezionato due presenze nella Nazionale maggiore, in occasione di un incontro di Coppa Internazionale contro l'Ungheria e di un'amichevole contro la Germania Ovest.

 

Palmarès

Giocatore

 

Modificato da Socrates

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Joined: 04-Apr-2006
130806 messaggi
Inviato (modificato)

32612220_Juventus1931.jpg.5a661106dc3391ef5e0015dfa6427824.jpg ANTONIO MONTICO 

 

AVvXsEhwpVId6JzzObZy2RE5EK13MZON9CJJwN_jMG61zxr8rRIOop3aoyDKidgPwbtzJL8K14JCK4pGpFSfqRK2470yUxOE2JLE3Fn-ij1qvxV13gZxYs5XGCKGDSvMTbFUg-4XYh9YEv3yW_4zgBopaQ-HLsHk65iAa6zmEo_MTT9cdJ3_t58pSow4sCXF=s960

 

 

 

Il suo nome – si legge sulla pagina Facebook de La Maglia della Juve del 13 dicembre 2019 – è noto ai tifosi juventini meno giovani e a quelli che amano scandagliare con grande solerzia la storia della società sabauda: quasi fosse una meteora. Eppure ha militato all’ombra della Mole per otto stagioni, inanellando 115 presenze e 27 reti e un palmarès di tutto rispetto (due scudetti e due Coppe Italia).
Quando era al massimo del proprio fulgore agonistico, la Juventus navigava in acque procellose, quando perse smalto e finì sistematicamente fra i rincalzi la Signora riprese a dominare il nostro calcio.
La carriera di Antonio Montico è una sorta di inno al principio della compensazione: fu uno dei punti di riferimento della Juve dei “puppanti’, quando la classifica dei bianconeri languiva senza soluzione di continuità, apparve sporadicamente in campo quando Madama rinacque e tornò a dettar legge sul calcio italiano, anche grazie all’arruolamento di Omar e Big John. Antonio Montico, a soli 20 anni esordiva in Serie A con la maglia bianconera, essendo nato il 30 dicembre 1932. Si giocava la prima di campionato, era il 13 settembre 1953, la Juve faceva strame della Triestina: 4-1. Il poderoso pordenonese debuttava con i nostri colori nella massima divisione inserito, con la maglia numero 8, in un attacco stellare, animato da Muccinelli, Boniperti, John Hansen e Praest. Cresciuto nella Pro Gorizia e segnalatosi nell’Udinese, la Vecchia lo aveva fatto suo nell’estate appena terminata. L’avventura sabauda di Montico proseguì spedita, impreziosita anche da due presenze azzurre: nel 1955 Foni lo mandò in campo contro l’Ungheria di Puskas e la Germania Ovest di Fritz Walter.
Fisico aitante (183 cm x 78 kg), abile a disimpegnarsi da interno o da mediano, era un destro naturale che nel propria valigia da calciatore conteneva sia la vigoria fisica sia una disinvolta tecnica di base, rendendolo eclettico e in grado di rendersi utile nelle varie fasi di una partita. Non era uno che parlava molto, nemmeno quando il suo nome era sulla bocca di tutti e veniva considerato fra i giocatori italiani più bravi e promettenti e le ragazze spasimavano per lui.
Nell’estate del 1955 all’ombra della Mole approdò in qualità di tecnico Sandro Puppo, proveniente dal Barcellona. Avesse allenato oggi, lo avrebbero definito “un maestro di calcio”. Puppo lanciava giovani come coriandoli e nutriva un amore particolare per la tattica, della quale era considerato un grande conoscitore: conosceva la difesa a zona, aveva maturato esperienza in tanti club, aveva persino guidato contemporaneamente il Besiktas al successo in campionato e la Turchia ai mondiali svizzeri del 1954. La sua Juve dovette ingoiare anche un nono posto, peggior piazzamento di sempre dei piemontesi nella storia dei tornei a girone unico: i giovani, da soli, non potevano bastare; specie se accostati a stranieri estremamente deludenti. Ma in quegli anni dimessi, cominciarono a farsi luce Mattrel e Stacchini e altri protagonisti del favoloso ciclo bianconero che si dipanò a cavallo degli anni cinquanta e sessanta. Fra i ragazzi non più ragazzini c’erano Emoli e Colombo, c’era anche Montico. Era la prima annata con Umberto Agnelli presidente a tutti gli effetti.
La Vecchia, a un certo punto, rimase persino impantanata nella lotta per non retrocedere: Puppo venne accompagnato alla porta il 5 maggio 1957 e rilevato da Baldo Depetrini, juventino buono per tutte le stagioni. Proprio in quell’annata di sofferenze per i sostenitori della Zebra, Montico si illustrava alla grande, facendo anche tuonare il cannone su rigore, spesso e volentieri: a fine campionato, metterà insieme 30 partite contraddistinte da 10 reti, 6 delle quali realizzate dal dischetto, 7 decisive.
Nei consuntivi, poteva contare anche la pubblicità delle mutande “Enea”, dove lo si poteva ammirare in coppia con Capitan Boniperti: il binomio juventino si esibiva in giacca e cravatta ma non riuscì, malgrado la notorietà di cui godeva, a far impennare le quotazioni dello sponsor. Non era ancora tempo per prestazioni più ardite del consueto fuori dal campo. I due si tiravano l’elastico dell’indumento intimo saggiandone la consistenza dell’elastico.
Nell’estate del 1957 il nostro ha, sulla carta, tutto dalla sua per emergere definitivamente: è ancora nel pieno delle forze, ha la congrua esperienza, è stimolato dal ritorno al proprio miglior standard. Invece, il 1957-58 non si rivelerà come il torneo della sua consacrazione, bensì l’inizio di una rapidissima parabola discendente che lo relegherà ai margini per il resto della carriera. Ai tanti assi assoldati da Umberto, si aggiunge anche un nuovo tecnico, Brocic: lo slavo ha la brillante idea di arretrare Colombo da interno a mediano, dando così vita una coppia di mediani eccezionale, atta a coprire le spalle ai grandissimi della prima linea. Montico, che al suo primo anno torinese dovette subire la concorrenza di Ricagni, questa volta si trovò un concorrente di alto profilo anche nel ruolo di laterale: fra l’altro, uno juventino DOC. Antonio si ritrovò fra i rincalzi in un amen e finì vieppiù nel dimenticatoio soprattutto quando sulla panchina di Madama subentrarono altri trainer.
Per l’introverso centrocampista fu dura: era uno che tendeva ad esaltarsi col vento a favore, ma anche a intristirsi di fronte a un’inattesa piega negativa degli eventi. In occasione della vittoriosa campagna che regalò ai bianconeri la prima stella riuscii a raccogliere 14 presenze, ma negli ultimi tre campionati con la maglia della Juve racimolò, complici guai fisici, appena 8 presenze e 1 gol.
Nel 1960-61, quando lo Zebrone fece completamente suo il primato nazionale, con noi giocò solo qualche amichevole; era sceso a Bari, in B. La sua stella ormai aveva cessato di brillare, i galletti retrocedettero e lui non riuscì a fornire un apporto decisivo onde evitare ai pugliesi una grande delusione.
Rientrò nel capoluogo piemontese per le ultime apparizioni in bianconero, quindi, a soli 30 anni, si ritrovò ad aver chiuso con il calcio ai massimi livelli: spese le ultime energie nell’Anconitana, in Serie C.
Antonio Montico, perdente di successo, vincente di riflesso.

 

https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2015/10/antonio-montico.html

 

Modificato da Socrates

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per partecipare

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
Accedi per seguire   

  • Chi sta navigando   0 utenti

    Nessun utente registrato visualizza questa pagina.

×
×
  • Crea Nuovo...