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Socrates

Domenico Casati

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File:Juventus Football Club 1961-62.jpg - Wikimedia Commons
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1948178777_juventus1931.jpg.511c295d30f7d57cdad7e63676ed33f9.jpg DOMENICO CASATI  

 

image.jpeg.70ccc6a60ba0d6dc512126a10ecb6eaf.jpeg

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Casati

 

 

Nazione: Italia Italia
Luogo di nascita: Treviglio (Bergamo)
Data di nascita: 21.06.1943

Ruolo: Difensore
Altezza: 176 cm
Peso: 70 kg

Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1961 al 1963 e 1965

Esordio: 14.01.1962 - Serie A - Juventus-Atalanta 1-1

Ultima partita: 04.03.1962 - Serie A - Juventus-Bologna 2-3

 

2 presenze - 0 reti

 

 

Domenico Casati (Treviglio, 21 giugno 1943) è un ex allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore.

 

 

Domenico Casati
Domenico Casati.jpg
Casati nel 1966 con la maglia del Brescia
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 176 cm
Peso 70 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Termine carriera 1976 - giocatore
2015 - allenatore
Carriera
Giovanili
    Trevigliese
Squadre di club
1960-1961   Trevigliese 32 (0)
1961-1963   Juventus 2 (0)
1963-1965   Potenza 63 (2)
1965   Juventus 0 (0)
1965-1966   Atalanta 19 (0)
1966-1968   Brescia 41 (1)
1968-1970   Pisa 51 (1)
1970-1973   Perugia 103 (1)
1973-1976   Brescia 80 (1)
Carriera da allenatore
1976-82   Atalanta Giovanili
1982-1984   Verona Primavera
1986-1989   Napoli Vice
1990-1991   Roma Vice
1992-1994   Napoli Vice
1994-1995   Inter Vice
1998-2000   Torino Vice
2003-2004   Avellino Coll.tecnico
2005-2006   Foggia Coll.tecnico
2006-2007   AlbinoLeffe Vice
2009-2010   Cremonese Vice
2012-2013   Cremonese Coll.tecnico
2014-2015   Feralpisalò Coll.tecnico

 

Carriera

Giocatore

220px-Associazione_Calcio_Perugia_1971-1
 
Casati (in piedi, al centro) nel Perugia del 1971-1972

 

Proveniente dalla Trevigliese, dove è stato a lungo compagno di squadra nelle giovanili di Giacinto Facchetti, ha giocato nel ruolo di terzino nella stagione 1961-1962 nella Juventus, totalizzando 2 presenze, ha esordito in Serie A il 14 gennaio 1962 nella partita Juventus-Atalanta (1-1). Dopo passa al Potenza dove rimane dal 1963 al 1965 disputando da titolare due campionati di Serie B.

Nel 1965 rientra alla Juventus ma viene presto ceduto all'Atalanta, con cui disputa il campionato 1965-1966. Passa poi al Brescia (Serie A 1966-1967 e 1967-1968) e in seguito al Pisa (Serie A 1968-1969 e Serie B 1969-1970) e al Perugia (Serie B 1970-1971, 1971-1972 e 1972-1973), per poi tornare e terminare la carriera al Brescia (Serie B 1973-1974, 1974-1975 e 1975-1976).

In carriera ha collezionato complessivamente 77 presenze e 2 reti in Serie A e 282 presenze e 5 reti in Serie B.

Allenatore

Cessata l'attività agonistica, ha iniziato quella di allenatore nei settori giovanili di Atalanta e Verona. In seguito è stato a lungo nel ruolo di vice di Ottavio Bianchi (Napoli, Roma e Inter) e successivamente di Emiliano Mondonico (Torino, Albinoleffe).

Ha collaborato anche con Avellino, Foggia e Cremonese e FeralpiSalò.

 

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1948178777_juventus1931.jpg.511c295d30f7d57cdad7e63676ed33f9.jpg DOMENICO CASATI  

 

Il pallone racconta: Domenico CASATI

 

 

 

Un gradito ritorno in bianconero quello di Casati – scrive “Hurrà Juventus” dell’agosto 1965 – dopo due anni di permanenza nelle file del Potenza. Due anni tremendamente veritieri per il forte terzino di Treviglio, che in Serie B nel ruolo congeniale di terzino destro praticamente non ha avuto rivali. Una prova del fuoco dunque che ci voleva: la Serie B non ha mezze misure, o stronca o valorizza. Domenico Casati al momento della sua cessione al Potenza, in verità, temeva il peggio. E i motivi erano intuibili. Mettetevi nei suoi panni. Affermatosi tra i giovani di Rabitti, come mediano laterale, nella stagione 1961-62 veniva improvvisamente chiamato alla ribalta della prima squadra da Parola. In vista di Juventus-Atalanta (1-1), Parola fu visto aggirarsi come un esagitato per le vie del centro di Torino. Andava monotonamente ripetendo: «Domenica mi manca un terzino. Non ho Castano e neppure Leoncini è in grado di giocare. Dovrei tentare un giovane. Ma chi?» Parola poi si decise per Casati nel ruolo di terzino sinistro e il suo compito era quello di neutralizzare Da Costa, ora diventato compagno di squadra. Casati fece del suo meglio e superò brillantemente l’esordio. Ancora nella stessa stagione, contro il Bologna, fu in campo, questa volta come mediano, e poi fu accantonato.
Nato a Treviglio il 21 giugno 1943, Casati aveva sostenuto impavido due esordi probanti a soli diciotto anni! C’era di che ringalluzzirsi. Poi invece la sua stella levante improvvisamente si offuscò. Venne Paul Amaral e, malgrado che il tecnico brasiliano vedesse di buon occhio i giovani, Casati non ebbe più l’occasione di fare ritorno in prima squadra. Nell’annata, perciò, si limitò a lottare durante gli allenamenti infrasettimanali con il suo amico-avversario Gino Stacchini, dando vita a duelli piuttosto coloriti.
Tutto il male non doveva venire per nuocere. Casati, oramai sciolto ogni dubbio fra il ruolo di mediano e di terzino, poté acquisire nozioni di prim’ordine, come difensore, dovendo sempre controbattere una prima linea che non scherzava. In difetto come statura e peso, riuscì anche a “allungarsi”, a farsi un atleta di vaglia malgrado che tutti i dirigenti bianconeri lo ritenessero un “piccoletto”. Più volte, per scommessa, fu posto all’esame altezza e incredibilmente risultava più alto di Sivori! L’occhio inganna. Eccome! Casati, per celia, si limitava a dire che forse anche alla Juventus, come alla Trevigliese, avevano il complesso Facchetti. Sì, perché Casati alla Trevigliese fece proprio coppia con il gigante dell’Inter!
Casati così passò al Potenza, promosso in Serie B, con parecchio scetticismo. Sul suo valore indomito ci contava, fuor discussione, ma una squadra del Sud, per di più rifatta ex novo, poteva anche naufragare di fronte alle prime difficoltà della nuova categoria. I timori dovevano poi dimostrarsi del tutto infondati: il Potenza di Rubino, nell’arco di due anni, per poco, non compiva il miracolo di passare addirittura nella massima categoria. E Domenico ci mise più di una pietra nella costruzione del bell’edificio calabrese.
Dotato di scatto, fortissimo nel tackle, Casati interpreta il ruolo di terzino in senso fluido. Nell’appoggio vengono così in evidenza i requisiti propri a un giocatore eclettico. Farà sicuramente bene.
 
Nonostante il buon giudizio del giornalista della testata ufficiale bianconero, l’avventura di Casati a Torino non proseguirà. Infatti, sarà ceduto nella stessa estate del 1965 all’Atalanta e non farà più ritorno. 
 
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