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Socrates

Lamberto Piovanelli

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I grandi bomber, Lamberto Piovanelli - Il Nobile Calcio
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966674540_juve1989.png.419e9a2ec4d601799f519c2faee1f89e.png   LAMBERTO PIOVANELLI    

 

Castelfiorentino Trampolino di Lancio - Visit Castelfiorentino

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Lamberto_Piovanelli

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Firenze
Data di nascita: 26.06.1964
Ruolo: Attaccante
Altezza: 184 cm
Peso: 78 kg
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1991 al 1992

Esordio: 18.08.1991 - Amichevole - Juventus-Juve Primavera 3-0

Ultima partita: 15.10.1991 - Amichevole - Monza-Juventus 1-2

 

0 presenze - 0 reti

 

 

Lamberto Piovanelli (Firenze, 26 giugno 1964) è un ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

 

 

Lamberto Piovanelli
Lamberto Piovanelli.jpg
Lamberto Piovanelli con la maglia del Pisa (1989)
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 184 cm
Peso 78 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Attaccante
Termine carriera 1995
Carriera
Giovanili
    Castelfiorentino
Squadre di club
1983-1985   Castelfiorentino 57 (20)
1985-1986   Atalanta 12 (0)
1986-1991   Pisa 132 (40)
1991   Juventus 0 (0)
1991-1992   Atalanta 16 (3)
1992-1993   Verona 23 (4)
1993-1994    Perugia 18 (9)
1994-1995   Verona 5 (1)

 

Carriera

Spese gran parte della sua carriera tra Atalanta, Pisa ed Hellas Verona. Esordì in Serie A tra le file dell'Atalanta, che lo prelevò dal Castelfiorentino, formazione di Serie D. Dopo poco più di un anno a Bergamo, venne ceduto al Pisa, in Serie B, aiutando i toscani a conquistare la promozione nel massimo campionato: il suo gol siglato a Cremona il 21 giugno 1987, all'ultima giornata, è decisivo per il salto di categoria.

Nella Serie A 1990-1991, nonostante un infortunio lo tenne lontano dai campi per un lungo periodo, segnò 8 reti in 16 incontri disputati, numeri che gli valsero la convocazione in Nazionale per l'incontro del 22 dicembre 1990 Cipro-Italia a Limassol, valevole per le qualificazioni agli Europei del 1992 (partita nella quale non scese in campo), ma che non furono sufficienti per la salvezza dei nerazzurri. Ha detenuto per quasi vent'anni il record di gol in una stagione con la maglia del Pisa in Serie B (18 nell'annata 1989-1990), prima di essere scavalcato dal bomber argentino José Ignacio Castillo nel 2008.

Nell'estate 1991 fu acquistato dalla Juventus per 4 miliardi di lire, ma, complice il perdurare dell'infortunio non fu mai schierato in prima squadra e a novembre fu ceduto nuovamente all'Atalanta. Concluse la sua carriera nell'Hellas Verona (in Serie B).

In carriera ha complessivamente totalizzato 97 presenze e 16 reti in Serie A.

Dopo il ritiro

Fino ad inizio 2009 ha fatto il commentatore per l'emittente televisiva pisana Canale 50 in una trasmissione sul Pisa, oltre ad aver avviato da anni un'attività commerciale di abbigliamento sportivo nella stessa città toscana.

Torna nel mondo del calcio nel 2009: il 19 aprile viene nominato dal Presidente del Pisa, Luca Pomponi, nuovo Team Manager della squadra toscana, incarico che manterrà fino al fallimento della società nel luglio successivo. Successivamente allena i Giovanissimi B del Ponsacco. Dal 2019 gestisce un parcheggio privato nei pressi dell'aeroporto e un'enoteca panetteria a Pisa.

Palmarès

Competizioni nazionali

 

 

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966674540_juve1989.png.419e9a2ec4d601799f519c2faee1f89e.png   LAMBERTO PIOVANELLI    

 

piovanelli.jpg

 

 

 

4 miliardi e mezzo (di lire) e... nemmeno una partita ufficiale con la Juventus – si legge su Gianlucadimarzio.com del 5 novembre 2019 –. Succedesse ora, faremmo trasmissioni intere per capirne motivi e retroscena. Invece, accadde nel 1991, storia ormai di 28 anni fa. Lamberto Piovanelli segnava a raffica con il Pisa, tanto da diventarne oggi attaccante del secolo, votato proprio ieri sera al Teatro Verdi da giornalisti e tifosi.

Il suo presidente, Romeo Anconetani è già un precursore all’epoca: dalle prevendite dei biglietti alle intermediazioni su acquisti e cessioni di giocatori, dai treni speciali al sale scaramantico dietro le porte, un fiuto innato per i talenti. E Piovanelli ha, aveva, qualcosa di speciale. Alto ma non forte di testa, tecnicamente abile, moderno nei movimenti, il classico giocatore di manovra.
Tanto che Lucescu lo prova anche centrocampista centrale proprio in Coppa Italia (novembre 1990) contro la Juve di Maifredi, lì scattò il colpo di fulmine. «Un mese dopo circa – ci racconta Piovanelli – mi convocano in nazionale per gli infortuni di Baggio e Mancini. Ricordo ancora la data, 21 dicembre. Anconetani mi organizza (lui, eh!) un volo privato per raggiungere Cipro e i miei nuovi compagni azzurri. Sull’aereo, mi dicono di scegliere. Juve o Fiorentina. Io sono viola dentro, nato e cresciuto a Firenze, mi sono valorizzato nel Castelfiorentino giocando con Spalletti al fianco. Eppure non me la sento di essere o provare a essere profeta in patria, nella mia città. Penso alle possibili pressioni sulla mia famiglia, nonostante sia proprio Mario Cecchi Gori in persona a volermi. Così, scelgo la Juve, non l’avessi mai fatto».
Nel frattempo s’infortuna pure, ma i bianconeri lo prendono comunque. É Montezemolo a forzare, pretende Piovanelli alla Juve. 4 miliardi e mezzo, boom. E allora, perché non giocherà mai una partita con quella maglia? Le figurine Panini, solo qualche amichevole, stop. Zero di zero. Perché in società è tornato Boniperti, che mette una croce sull’acquisto dei suoi predecessori.
«Mi volevano mandare a Reggio Emilia, scambiare con Ravanelli. Mi davano qualsiasi cifra, mi impuntai». No alla Reggiana, niente. E niente Juve lo stesso. Fino a una chiamata di Moggi, che non è ancora ufficialmente della Juve, ma ne fa lo stesso il mercato. E lo spedisce dove Lamberto chiede di andare, ovvero di nuovo all’Atalanta dov’era già stato a inizio carriera. Va in prestito, prima di essere letteralmente regalato al Verona nel 1992.
Nemmeno una lira di cartellino, quei 4 miliardi e mezzo spesi solo un anno prima letteralmente in fumo. «Al Bentegodi parto bene con Reja, poi arriva Mutti e si porta Inzaghi da Piacenza. Pippo segna... segna a raffica pure in allenamento, fine dei giochi per me».
A Perugia, poi segna ancora e si diverte un anno, ma non è più il Piovanelli di prima. Tra infortuni e altro, smette presto, a soli 31 anni, ma oggi è ancora l’attaccante più amato nella storia del Pisa. Infatti vive qui, si sveglia e guarda la sua Torre, ama il buon cibo e si vede. I chili sono aumentati, si fa fatica a riconoscerlo, anche per quei capelli grigiastri e la barba incolta. Sorride sempre, si gode la sua bella famiglia, ma ripensa spesso a quella maglia un po’ maledetta che non gli ha certamente rubato il cuor.
 

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