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Socrates

Fabián Carini

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Eterna promessa, Fabián Carini ficou marcado por insólita troca entre  Juventus e Inter - Calciopédia
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Fabian Carini: il portiere famoso per lo scambio Juve-Inter
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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png    FABIÁN CARINI 

Celtic leave Juventus reeling as Chris Sutton masterclass secures historic  Champions League win - classic match report - Daily Record

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Fabián_Carini

 

 

Nazione: Uruguay Uruguay
Luogo di nascita: Montevideo
Data di nascita: 26.12.1979
Ruolo: Portiere
Altezza: 191 cm
Peso: 86 kg
Nazionale Uruguaiano
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 2000 al 2002

Esordio: 31.10.2001 - Champions League - Celtic Glasgow-Juventus 4-3

Ultima partita: 10.05.2002 - Coppa Italia - Parma-Juventus 1-0

 

8 presenze - 12 reti subite

 

1 scudetto

 

 

Héctor Fabián Carini Hernandez (Montevideo, 26 dicembre 1979) è un ex calciatore uruguaiano, di ruolo portiere.

 

Fabian Carini
Fabián Carini.jpg
Carini nel 2011 al Peñarol
     
Nazionalità Uruguay Uruguay
Altezza 191 cm
Peso 86 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Portiere
Termine carriera 9 gennaio 2017
Carriera
Squadre di club
1997-2000   Danubio 46 (-?; 3)
2000-2002   Juventus 8 (12)
2002-2004    Standard Liegi 54 (-52;1)
2004-2005   Inter 4 (-3)
2005-2006    Cagliari 8 (-14)
2006-2007   Inter 0 (0)
2007-2009   Real Murcia 12 (-21)
2009-2010   Atlético Mineiro 14 (-22)
2011-2012   Peñarol 24 (-25)
2013   Deportivo Quito 39 (-42)
2014-2016   Juventud 69 (-88)
2017   Wanderers (M) 0 (0)
Nazionale
1997-1999 Uruguay Uruguay U-20 ? (-?)
1999-2009 Uruguay Uruguay 74 (-72)
Palmarès
 
Transparent.png Mondiali di Calcio Under-20
Argento Malesia 1997
Transparent.png Copa América
Argento Paraguay 1999
Bronzo Perù 2004

 

Caratteristiche tecniche

Estremo difensore paragonato al connazionale Roque Maspoli, era ritenuto in giovane età un prospetto futuro: distintosi suo malgrado per le incertezze tra i pali e nelle uscite, ebbe una carriera inferiore alle aspettative.

Nonostante la posizione in campo, realizzò alcuni gol su calcio di rigore.

Carriera

Club

Messosi in luce difendendo la porta del Danubio, fu acquistato dalla Juventus nel gennaio 2001: col suo trasferimento divenuto oggetto d'indagine nell'ambito della vicenda sui passaporti falsi, esordì in bianconero il 31 ottobre 2001 nella trasferta di Champions League persa sul campo del Celtic per 4-3. Ceduto in prestito allo Standard Liegi nel 2002, riportò 61 presenze durante il biennio belga facendo ritorno a Torino nel 2004 per poi passare all'Inter in cambio di Fabio Cannavaro.

Pur trovando poco spazio in nerazzurro, debuttò in Serie A il 4 dicembre 2004 nella vittoria per 5-0 contro il Messina: subentrato a Van der Meyde dopo l'espulsione di Toldo, parò un rigore calciato da Nicola Amoruso. Vincitore della Coppa Italia al termine della stagione 2004-05, passò in prestito al Cagliari: con l'esperienza sarda rivelatasi deludente sul piano agonistico, il giocatore conobbe una progressiva emarginazione anche a causa di un rapporto conflittuale con lo spogliatoio.

Rientrato a Milano nel 2006, durante l'estate 2007 — alla scadenza del contratto coi nerazzurri — passò al Real Murcia: ingaggiato quindi dall'Atletico Mineiro nel settembre 2009, fece ritorno in patria nel dicembre 2010 trasferendosi al Penarol.

Dopo le esperienze con l'ecuadoregno Deportivo Quito e l'uruguaiana Juventud, abbandonò trentasettenne l'attività agonistica per frequenti malanni fisici.

Nazionale

Conta 74 presenze con l'Uruguay, tra le cui fila ha disputato da titolare i Mondiali 2002 e tre edizioni della Copa America.

Palmarès

Club

Competizioni statali

Competizioni nazionali

 

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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png    FABIÁN CARINI 

 

carini.juventus.2002.03.indicazioni.750x450.jpg

 

 

 

MASSIMO DE MARZI, “HURRÀ JUVENTUS” DEL SETTEMBRE-OTTOBRE 2000
Il futuro della Juve è in  buone mani. Quelle del portiere fenomeno che l’anno scorso, a 19 anni, ha trascinato l’Uruguay alla finale della Coppa America. In patria è considerato l’erede dei grandissimi Maspoli (campione del mondo nel 1950) e Mazurkiewicz (formidabile portiere degli Anni 70), tutti gli addetti ai lavori scommettono che sarà il numero 1 dei numeri 1 degli Anni 2000. Hector Fabian Carini, la pantera con la faccia d’angelo, ha coronato da poche settimane il suo sogno: chiuderà l’anno nel Danubio e da gennaio sarà in Italia per iniziare l’avventura con la Juve, la squadra per la quale simpatizza fin da bambino.
«La mia famiglia è di origini italiane, la Juventus ha sempre significato qualcosa di speciale per me – ha raccontato quando è arrivato a Torino a fine agosto per le visite mediche e la presentazione ufficiale –. È un onore indossare questa maglia. Mi voleva la Lazio, mi ha corteggiato il Barcellona, la Roma è arrivata a un passo dal prendermi, ma io volevo la Juve».
A convincerlo ci hanno pensato due consiglieri d’eccezione, Fabian O’Neill e Paolo Montero. «So che Ancelotti li ha chiamati per avere notizie sul mio conto. Paolo ha detto che si sentiva di scommettere a occhi chiusi sul sottoscritto. Poi mi ha preso da parte e mi ha fatto una testa grossa così, spiegandomi cosa significa giocare nella Juventus, dicendomi che insieme a lui e a O’Neill qui sarei stato come a casa. In quel momento ho capito che venire a Torino era la scelta migliore».
I portieri ai quali si è ispirato sono due: il colombiano Mondragone e Edwin Van der Sar, l’olandese volante che ritroverà a Torino. «Sarà un onore allenarmi con lui, avrò tanto da imparare stando al suo fianco. Me lo ricordo nel ‘96, nella finale di Champions League contro la Juve, parò tutto. Da allora è diventato il mio modello. Problemi ad accettare la panchina? Sono giovane, il tempo lavora dalla mia parte».
Carini è un portiere moderno, forte tra i pali, fortissimo in uscita e capace di giocare anche con i piedi. E, a questo proposito, ci ha persino scherzato su: «Col Danubio, in certe amichevoli, mi diverto a giocare davanti. Ho un bel tiro, Inzaghi e Trezeguet facciano attenzione...».
Da bambino Fabian giocava dove capitava: difesa, attacco, l’importante era correre e divertirsi. Poi gli è capitato una volta di finire in porta. «Mi sono divertito tantissimo e da allora non mi sono mosso più dai pali».
Scelta decisamente felice, visto che ad appena 19 anni è diventato titolare nella Nazionale uruguayana e ha già collezionato una ventina di presenze. Nello scorso giugno, nella sfida di qualificazione ai Mondiali del 2002, ha fermato praticamente da solo l’attacco del Brasile. I verdeoro sono riusciti a pareggiare solo a pochi istanti dalla fine grazie a un calcio di rigore, prima hanno trovato un autentico muro di fronte a loro. I giornalisti brasiliani più anziani presenti al Maracanà hanno rivisto le streghe della finale del 1950, quando Maspoli parò tutto o quasi e fu determinante nel successo mondiale dell’Uruguay. «Mi sono esaltato ripensando all’impresa dei miei connazionali mezzo secolo fa – ha confessato Carini – e poi volevo vendicare lo 0-3 subito contro Rivaldo e i compagni nell’ultima finale di Coppa America. Siamo andati a un passo dal centrare un’altra storica vittoria».
Daniel Passarella, il “gaucho” argentino capitano dell’Argentina campione del mondo nel ‘78 e oggi CT dell’Uruguay parla in termini entusiastici del suo pupillo. «Carini è un portiere eccezionalmente maturo per la sua età, sa comandare con autorità la difesa, la sua altezza non gli impedisce di essere agile e scattante. Presto diventerà uno dei migliori del mondo, oggi è già un elemento insostituibile in Nazionale».
Forse è per questo (come ha confidato Moggi) che Passarella ha chiesto che Fabian rimanesse in patria fino a gennaio per continuare a giocare titolare... Alvaro Recoba ha detto che “Da anni l’Uruguay non aveva un portiere così forte. Ha la freddezza di un veterano».
Paolo Montero e Daniel Fonseca, poi, se lo coccolano come fosse un fratello minore e non fanno che ricoprirlo di elogi. O`Neill, la cui presentazione è avvenuta insieme a quella del connazionale, ha fatto da interprete a Fabian nella sua prima intervista da juventino e sul conto del suo giovane compagno ha speso poche ma eloquenti parole: «Vedrete, stupirà tutti. È un fenomeno».
Carini parla con grande affetto dei suoi familiari (il papà Silvio, la mamma Elena, i fratelli minori Damian e Florela). Da gennaio faranno gli straordinari per riuscire a seguirlo. «Il mio bisnonno Michele veniva da un paese vicino a Piacenza. Voglio andare a visitare quei luoghi, voglio portarci anche mio padre. Ma, soprattutto, sono ansioso di conoscere Torino e i tifosi della mia nuova squadra».
Il nuovo portiere bianconero non vede l’ora di giocare con Zidane e Del Piero. «Sono i migliori, Del Piero ha una classe immensa, Zidane è il numero 1 al mondo. Ma nella Juve avrò la possibilità di giocare al fianco di tantissimi campioni».
E lui giura di essere il campione del futuro, l’angelo custode dei pali bianconeri nel terzo millennio. Buena suerte, Fabian! Appuntamento a Gennaio!
〰.〰.〰
Nonostante abbia doti da vendere per cavarsela da protagonista nel nostro campionato, Carini non riuscirà a conquistare un posto al sole durante la sua breve permanenza a Torino. Acquistato come riserva del gigante olandese, non riesce a scendere in campo nemmeno una volta.
L’arrivo nell’estate successiva del più forte portiere del mondo in quel momento, Gigi Buffon, non giova certo alla sua causa. Il giovane uruguagio trova, comunque, il modo di ritagliarsi attimi di gloria, soprattutto in Coppa Campioni (nella quale si toglie la soddisfazione di parare un calcio di rigore di Henry) e in Coppa Italia.
Nell’estate del 2002, è dato in prestito allo Standard Liegi, in Belgio, dove resta per due stagioni. Ritornato alla Juventus, è ceduto all’Inter, in cambio di Cannavaro. E questo, suo malgrado, è il ricordo più nitido che ha lasciato nei supporter bianconeri.
 

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