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Socrates

Andrea Gasbarroni

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Juventus 2000-2001
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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png    ANDREA GASBARRONI

 

Gasbadona", un Cavaliere a Pinerolo: "Serie D? Mi diverto, la categor...

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Gasbarroni

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Torino
Data di nascita: 06.08.1981
Ruolo: Centrocampista
Altezza: 175 cm
Peso: 68 kg
Nazionale Italiano Under-21 e Olimpico
Soprannome: Gasbadona

 

 

Alla Juventus dal 1999 al 2001

Esordio: 08.07.1999 - Amichevole - Selezione Valle d'Aosta-Juventus 0-5

Ultima partita: 07.03.2001- Amichevole - Juventus-Uruguay 0-0

 

0 presenze - 0 reti

 

 

Andrea Gasbarroni (Torino, 6 agosto 1981) è un ex calciatore italiano di ruolo centrocampista.

 

Andrea Gasbarroni
Andrea Gasbarroni - Juventus FC (Primavera) 2000-01.jpg
Gasbarroni capitano della squadra Primavera della Juventus nella stagione 2000-2001
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 175 cm
Peso 68 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 1º luglio 2019
Carriera
Giovanili
1998-2000   Juventus
Squadre di club
2000-2001   Juventus 0 (0)
2001-2002    Varese 28 (6)
2002-2003    Sampdoria 21 (2)
2003-2005   Palermo 48 (6)
2005-2006    Sampdoria 39 (5)
2006-2008   Parma 55 (11)
2008-2009   Genoa 10 (0)
2009-2012   Torino 65 (2)
2012-2015   Monza 47 (23)
2015-2016   Giana Erminio 38 (4)
2016-2017   Pinerolo 28 (7)
2017-2018   Bra 30 (1)
2018-2019   Pinerolo 30 (4)
Nazionale
2000 Italia Italia U-18 5 (2)
2001-2002 Italia Italia U-20 6 (1)
2002-2004 Italia Italia U-21 8 (2)
2004 Italia Italia olimpica 3 (0)
Palmarès
 
Olympic flag.svg Olimpiadi
Bronzo Atene 2004

 

Caratteristiche tecniche

Giocatore molto duttile, si mise in mostra nelle giovanili della Juventus nel ruolo di esterno sinistro, venendo poi reimpiegato soprattutto in qualità di trequartista.

Carriera

Club

Gli inizi, Varese e Sampdoria

Cresce nel vivaio della Juventus, dove compie tutta la trafila delle squadre giovanili fino alla Primavera con la quale disputa anche il Torneo di Viareggio. Nella stagione 2000-2001 entra nel giro della prima squadra dove, in occasione dell'ultima giornata di campionato contro l'Atalanta, l'allenatore Carlo Ancelotti lo porta in panchina, non riuscendo comunque a debuttare. Viene quindi mandato a maturare in prestito al Varese, in Serie C1, dove nell'annata 2001-2002 si mette in evidenza collezionando 28 presenze e 6 reti. Successivamente viene spedito ancora in prestito alla Sampdoria, in Serie B, agli ordini di Walter Novellino, contribuendo alla promozione dei blucerchiati in Serie A con 21 presenze e 2 reti.

Palermo, ritorno a Genova, Parma

La Juventus dopo la stagione con i blucerchiati decide di permettergli di giocare con continuità ancora tra i cadetti a Palermo: il trequartista arriva in compartecipazione dalla Juventus che decide comunque di mantenere il diritto di riscatto dell'intero cartellino; il Palermo versa invece nelle casse bianconere 2 milioni e 700 000 euro. In Sicilia contribuisce alla cavalcata dei rosanero verso la massima serie con 39 presenze e 6 reti. Qui palesa la sua passione per la musica rock e per Vasco Rossi, suonando la chitarra in un concerto eseguito nella Curva Nord dello Stadio Renzo Barbera insieme ai gemelli Antonio ed Emanuele Filippini. 

Resta a Palermo per mezza stagione in Serie A, totalizzando 9 presenze prima di venir ceduto a gennaio 2005 nuovamente alla Sampdoria, con cui colleziona 11 presenze e 2 reti. Nella stagione 2005-2006 torna a Palermo dove disputa tutto il precampionato, ma all'inizio della stagione fa ritorno per la terza volta alla Sampdoria.

Arriva al Parma nel giugno 2006 nell'affare Fábio Simplício, acquistato dal Palermo, che gira la comproprietà di Gasbarroni più denaro. A fine stagione, dopo 29 presenze e 6 reti, la società lo riscatta definitivamente per 1,4 milioni di euro. Nella stagione 2007-2008 disputa 26 partite condite da 5 reti che non bastano a salvare il Parma dalla retrocessione in Serie B.

Genoa, Torino e Monza

Dopo la stagione con gli emiliani, decide di non seguire la squadra in Serie B e si accorda col Genoa; il costo dell'operazione è stato di 5 milioni di euro. Colleziona 10 presenze a causa di svariati infortuni che ne hanno condizionato l'attività, e tuttavia il suo rendimento è buono. Comunque l'allenatore Gian Piero Gasperini ritiene di farne a meno durante il mercato di riparazione.

Il 2 febbraio 2009, ultimo giorno del mercato di riparazione, il Torino ne acquisisce la comproprietà; qui colleziona 9 presenze e a fine stagione, dopo la retrocessione in Serie B, il Toro rileva a titolo gratuito anche l'altra metà del cartellino appartenente al Genoa, non avendo nessuna delle due società formalizzato un'offerta alle buste. Il 16 gennaio 2010 segna il suo primo gol in maglia granata, contribuendo così alla goleada contro il Grosseto (4-1). Nella stagione 2011-2012, con l'ingaggio da 750.000 euro annui in scadenza, viene messo fuori rosa. La squadra a fine stagione ottiene la promozione in Serie A e Gasbarroni, a fine contratto, rimane svincolato.

Il 1º settembre 2012, durante l'apertura dei festeggiamenti per il centenario, il Monza ne ufficializza il tesseramento da svincolato. Il 23 gennaio 2015 si svincola dalla squadra biancorossa, entrata in gravi difficoltà finanziarie e ormai avviata al fallimento.

Ultimi anni

Il 27 gennaio seguente firma con la Giana Erminio. Debutta il 1º febbraio nella sconfitta esterna con l'Alessandria, per poi siglare la sua prima rete in maglia biancazzurra il 18 marzo in occasione del recupero infrasettimanale vinto dalla sua squadra contro il Pordenone per 2-0. Complessivamente si rivela un elemento determinante nel condurre la piccola squadra lombarda alla salvezza in terza serie, conseguita il 1º maggio 2015 grazie alla vittoria esterna per 2-0 contro il SüdTirol. Nel corso della stagione 2015-2016 si conferma nuovamente come giocatore fondamentale nell'economia della squadra biancazzurra, che per il secondo anno consecutivo mantiene la categoria. Il 24 maggio 2016 la Giana Erminio annuncia l'intenzione di non rinnovare il contratto a Gasbarroni, che chiude in questo modo la propria esperienza a Gorgonzola.

Si allena quindi da svincolato con la squadra piemontese del Pinerolo, che decide poi di tesserarlo per affrontare il campionato di Serie D 2016-2017. Disputa un buon torneo, con gol all'esordio e mettendo infine a referto 7 reti, rendendosi autore di buone prestazioni e risultando uno dei migliori dei suoi; ciò nonostante, pur dimostranosi un giocatore di categoria superiore non riesce a evitare la retrocessione della squadra. Il 4 agosto 2017 firma per i giallorossi del Bra, sempre in Serie D. Segna il suo primo gol in maglia braidese, in occasione della partita contro l'Arconatese, sfida terminata poi 3-0. Nel mercato invernale fa nuovamente ritorno nella società sabauda del Pinerolo, per la restante parte della stagione 2018-2019. Al termine della stagione si ritira.

Nazionale

Ha debuttato con l'Under-18 nel 2000, collezionandovi 5 presenze e un gol. Nel biennio 2001-2002 ha fatto parte dell'Under-20, segnando un gol in 6 apparizioni.

Nel 2002, quando vestiva la maglia della Sampdoria, è entrato nel giro dell'Under-21, nazionale ove ha militato sino al 2004, giocando in tutto 8 partite e segnando 2 reti.

Nel 2004 ha partecipato ai Giochi Olimpici di Atene, giocando 3 partite e contribuendo alla conquista della medaglia di bronzo, facendo così tornare la nazionale italiana su un podio olimpico dopo ben 68 anni. Per l'occasione, ha giocato un totale di 57' così suddivisi: 28' nella terza gara del girone eliminatorio con il Paraguay, 11' nel quarto di finale con il Mali e 18' nella semifinale con i futuri campioni olimpici dell'Argentina. In tutte e tre le occasioni, é sempre subentrato a gara in corso a Giampiero Pinzi.

Palmarès

Club

Nazionale

Onorificenze

Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana
  — Roma, 27 settembre 2004. Di iniziativa del Presidente della Repubblica.

 

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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png    ANDREA GASBARRONI

 

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MAURIZIO TERNAVASO, “HURRÀ JUVENTUS” DEL MARZO 2001
Dopo un inizio un po’ stentato, dovuto alle normali difficoltà nelle quali ci si imbatte quando si tratta di assemblare un groppo composto da tanti nuovi giocatori, la formazione Primavera guidata da Giampiero Gasperini sta a poco a poco recuperando posizioni in classifica e lo smalto consono alle qualità dei suoi uomini, alcuni dei quali destinati a un luminoso avvenire. D’altronde l’inversione di tendenza è in atto da diversi anni: dopo lunghi periodi bui, il settore giovanile bianconero da un po’ di tempo a questa parte sta sfornando talenti in serie.
I vari Sartor, Artico, Dal Canto, Cammarata, Binotto, Manfredini, Baccin, Grabbi e Rigoni sono la miglior dimostrazione del nuovo corso, anche se la speranza è sempre che qualche talento sbocciato in casa possa entrare a far parte in pianta stabile della rosa di prima squadra.
L’undici di questa stagione ha tutti i numeri per smentire il detto “nemo profeta in patria”: sulla rampa di lancio vi sono diversi giovani che, se sapranno mantenere le promesse, in futuro potranno davvero rivelarsi utili alla causa di Ancelotti. Molti osservatori ad esempio hanno puntato i loro occhi sul gioiellino Andrea Gasbarroni, scattante mezzapunta da tempo nel giro di tutte le rappresentative nazionali di categoria. Andrea, nato a Torino il 6 agosto 1981, è alla decima stagione alla Juventus e al terzo campionato con la Primavera, di cui è uno dei punti di forza.
La sua è la storia di chi, avendo puntato tutto sul calcio, sta per passare all’incasso. «Sono torinese di nascita, ma non di famiglia: papà è di Terracina, mamma di Foggia. Ho iniziato a giocare a calcio ai giardinetti di corso Belgio, poi sono entrato nel Vanchiglia e da lì, nel ‘9l, il grande salto. La scuola? L’ho abbandonata dopo il terzo anno delle superiori: per andare bene occorre studiare almeno due-tre ore il giorno, oltre a una forza di volontà che a me mancava. Per questo ho dovuto fare una scelta, anche se all’inizio i miei non volevano saperne. Ora non ho alternative: devo riuscire a tutti i costi a sfondare nel mondo del calcio professionistico. E non nascondo di provare grande ammirazione e un po’ di invidia nei confronti dei compagni che riescono a conciliare gli studi con il football».
Suo padre Antonio tra l’altro si divide con fatica tra il Combi e il Vanchiglia dove gioca il fratellino Federico, un esterno sinistro tutto mancino di soli dieci anni che promette assai bene. Gasbarroni è un trequartista brevilineo e molto veloce negli spazi stretti che calcia indifferentemente con entrambi i piedi, anche se predilige il destro, e che ha dalla sua anche un ottimo dribbling. La tecnica non gli fa quindi difetto così come la dimestichezza con il gol, tanto che a metà del campionato in corso ha già messo a segno sette reti. «Devo però migliorare la massa muscolare: per questo mi sottopongo spesso a estenuanti sedute in palestra che in futuro dovrebbero garantirmi una marcia in più».
Ciò nonostante la Juventus quest’anno lo ha inserito negli elenchi ufficiali con la maglia numero 31, dopo averlo portato per la seconda volta in ritiro a Chatillon. «Quest’estate mi aspettavo la convocazione, la scorsa stagione invece è stata una grandissima sorpresa. Comunque sono stato molto fortunato: credo di aver imparato molto sia dal punto di vista tecnico, sia da quello tattico ascoltando le indicazioni di mister Ancellotti e osservando da vicino i campioni della prima squadra. Spero che il tutto mi torni presto utile».
Intanto Andrea cerca di vivere i diciannove anni come tutti i ragazzi della sua età, anche se il calcio ha ormai una parte assolutamente predominante. «Fuori dal campo frequento in particolare gli altri torinesi, ossia Frara, Scardina, Rondinella e Viola, ma quello della nostra squadra e nel complesso davvero un bel gruppo. Le distrazioni femminili? Possono capitare, ma non mi vengano a dire che si è facilitati perché si gioca nella Juve: quando uno è bello è bello e basta... A parte gli scherzi, tutto ruota intorno alla speranza di arrivare in serie A: si sa che tra il dire e il fare c’è sempre qualcosa di immenso di mezzo». 
Nell’immaginario di un campione in erba ci sarà sicuramente il nome di un calciatore cui ispirarsi o che, almeno, rappresenta il sogno irraggiungibile: «Non nel mio, caso: io sin da piccolo ho sempre avuto il mito di Maradona, che considero il migliore giocatore di tutti i tempi per quello che ha saputo fare in campo, anche se nella vita privata il suo comportamento è stato spesso deleterio. Ma non sarebbe sensato dire che mi ispiro a un atleta così inimitabile: toccherei il cielo con un dito se riuscissi ad arrivare a un livello accettabile in ambito nazionale».
Andrea, ancora una domanda: quale è il sogno che hai nel cassetto per quest’anno? «Ne ho due, altrettanto importanti: lo scudetto Primavera, anche se la strada per la qualificazione è ancora lunga e difficile, e giocare anche solo un minuto in serie A, magari dopo che la Juve ha ormai la certezza matematica di essersi aggiudicata lo scudetto. Lo so, non sono traguardi da poco, ma è anche vero che a vent’anni non è indispensabile tenere i piedi saldamente per terra e si può anche pensare in grande...».
〰.〰.〰
Andrea non avrà mai la soddisfazione di giocare nella Juventus. Solamente qualche panchina e niente di più. Rimane la “consolazione” di essersi allenato con campioni del calibro di Zidane. «Speravo nel debutto perché venivo da 15 anni di Juventus, sono stato di loro proprietà fino a 26 anni. Speravo sempre che Ancelotti mi dicesse “È il tuo turno”, ma non è arrivato. Inutile negare che mi sarebbe piaciuto. Ricordo che era una squadra con grandi campioni, Zidane su tutti. Ci fu un allenamento dove feci un uno-due con lui, gli diedi il pallone troppo lungo e gli chiesi scusa. Lui mi rispose “No scusami tu, dovevo andare prima”. Questo ricordo me lo sono portato dietro, aveva una classe e un’umiltà pazzesca».
 

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