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Socrates

Lorenzo Ariaudo

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Disgusto Juve | Frz40's Blog
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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   LORENZO ARIAUDO    

 

Cagliari Want Juventus' Lorenzo Ariaudo - Massimo Cellino | Goal.com

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Ariaudo

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Torino
Data di nascita: 11.06.1989
Ruolo: Difensore
Altezza: 189 cm
Peso: 77 kg
Nazionale Italiano Under-21
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 2008 al 2010

Esordio: 26.08.2008 - Champions League - Artmedia Petrzalka-Juventus 1-1

Ultima partita: 26.04.2009 - Serie A - Reggina-Juventus 2-2

 

6 presenze - 0 reti

 

 

Lorenzo Ariaudo (Torino, 11 giugno 1989) è un calciatore italiano, difensore dell'Alessandria.

 

 

Lorenzo Ariaudo
Ariaudo.JPG
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 189 cm
Peso 77 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Difensore
Squadra   Alessandria
Carriera
Giovanili
  600px Vertical Red HEX-FB090B Black.svg C.B.S. Scuola Calcio
1998-2009   Juventus
Squadre di club
2008-2010   Juventus 6 (0)
2010-2014   Cagliari 69 (1)
2014-2015   Sassuolo 14 (0)
2015    Genoa 0 (0)
2015-2016   Sassuolo 4 (0)
2016    Empoli 5 (0)
2016-2021   Frosinone 144 (6)
2022-   Alessandria 1 (0)
Nazionale
2009-2010 Italia Italia U-21 10 (1)

 

Caratteristiche tecniche

Ricopre il ruolo di difensore centrale, è un mancino naturale. Caratteristiche che lo contraddistinguono sono l'attenzione e l'anticipo. Nella Nazionale Under-21 veniva spesso impiegato nel ruolo di terzino sinistro.

Carriera

Club

Juventus

Cresce calcisticamente nel settore giovanile Juventus. Fa tutta la trafila nelle squadre giovanili, iniziando dai Pulcini fino alla Primavera.

Vince un Campionato Allievi nel 2005-2006 ed una Supercoppa Primavera nel 2007.

Nel 2008 viene aggregato alla prima squadra, il suo esordio assoluto arriva il 26 agosto, quando disputa gli ultimi minuti della gara di ritorno del terzo turno preliminare di Champions League contro l'Artmedia Bratislava. Il 14 gennaio 2009 gioca la sua prima partita da titolare in Coppa Italia in Juventus-Catania (3-0), valevole per gli ottavi della competizione, ed il 18 gennaio esordisce in Serie A a 19 anni, scendendo in campo, sempre da titolare, allo stadio Olimpico di Roma nella gara Lazio-Juventus (1-1).

Nello stesso mese di febbraio vince, con la formazione Primavera, il Torneo di Viareggio 2009.

Il 31 agosto la sua cessione in prestito al Cagliari salta in quanto le società non riescono a depositare in tempo il contratto. Rimasto quindi alla Juventus, nella prima parte della stagione 2009-2010 il tecnico Ciro Ferrara non lo impiega in nessuna partita ufficiale.

Cagliari

Il 2 gennaio 2010, alla riapertura del mercato invernale, passa in prestito con diritto di riscatto al Cagliari. Esordisce in maglia rossoblù il 21 febbraio 2010 nell'incontro casalingo contro il Parma terminato 2-0 in favore dei sardi. Conclude la stagione totalizzando 9 presenze in campionato. Il 21 giugno 2010 il Cagliari annuncia di avere acquistato la metà del suo cartellino. Il 31 gennaio 2011 viene riscattato interamente dal Cagliari nell'operazione che porta Alessandro Matri alla Juventus. Realizza il suo primo gol in Serie A il 2 maggio 2012 nel match a porte chiuse contro il Genoa disputatosi al neutro di Brescia terminato 2-1 per i liguri, insaccando con un colpo di testa al 13º minuto la rete del momentaneo pareggio.

Sassuolo

Il 4 gennaio 2014 viene ceduto a titolo definitivo al Sassuolo per 800.000€, dove sceglie di indossare la maglia numero 6. Fa il suo esordio con la maglia del Sassuolo il 12 gennaio 2014 nella partita contro il Milan, vinta dalla formazione neroverde per il risultato di 4-3.

Prestito al Genoa

Il 30 gennaio 2015, insieme al compagno Leonardo Pavoletti, si trasferisce al Genoa con la formula del prestito; sceglie la maglia numero 41. Purtroppo nella sua avventura in terra ligure non avrà modo di giocare nemmeno una partita con la maglia dei Grifoni a causa di un infortunio rimediato in allenamento.

Sassuolo

Nella stagione 2015-2016 ritorna al Sassuolo, dove però trova poco spazio nella difesa neroverde. Totalizza fino a gennaio 3 presenze da titolare.

Prestito all'Empoli

Il 1º febbraio 2016 viene girato in prestito all'Empoli.

Frosinone

il 25 agosto 2016 viene ufficializzato il suo trasferimento a titolo definitivo al Frosinone dove per la prima volta in carriera si ritrova a giocare in Serie B.

Torna in Serie A con il Frosinone nella stagione 2018-2019, facendo il suo debutto stagionale nella gara esterna contro la Roma terminata 4-0 in favore dei giallorossi. Con i ciociari il calciatore disputerà 154 presenze mettendo a segno in totale 7 reti, fino al termine del campionato 2020-2021.

Alessandria

Dopo essere rimasto svincolato per quasi otto mesi, il 25 febbraio 2022 viene tesserato dall'Alessandria, con cui si lega fino al termine della stagione.

Nazionale

Il 25 marzo 2009 esordisce in Nazionale Under-21, con il tecnico Casiraghi, entrando nel secondo tempo della partita Austria-Italia (2-2) e realizzando una rete.

Palmarès

Club

Competizioni giovanili

 

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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   LORENZO ARIAUDO    

 

Quando Grosso e Ariaudo erano alla Juventus...

 

 

 

Il post Calciopoli non è sempre stato fortunato, ma ha permesso di lanciare giovani che hanno avuto alterne fortune lontano da Torino. Come la stagione 2008-09, iniziata con Ranieri e terminata con Ciro Ferrara in panchina, che ha visto indossare la maglia bianconera (oltre ai già “esperti” Giovinco, Marchisio e De Ceglie) a giovani virgulti di nome Castiglia, Ekdal, Immobile, Esposito, Daud. Fra questi c’è anche Lorenzo Ariaudo, prestante difensore torinese, che esordisce in Prima Squadra dopo aver percorso tutta la trafila delle giovanili bianconere. Per lui, solo sei presenze, e il trasferimento al Cagliari.
 
DAVIDE FANTINO, “HURRÀ JUVENTUS” MAGGIO 2009
«Abbiamo vinto tre o quattro a zero, non ricordo esattamente». Lorenzo Ariaudo si presenta all’incontro, dopo una partita di recupero del campionato Primavera, con una disarmante affermazione che ne mostra subito la semplicità, il gusto per il gioco. Come quando al campetto con gli amici non si tiene il conto del numero di goal fatti. Nel ruolo di difensore centrale è stato poco impegnato nella partita in questione e, in effetti, nel 3-0 finale balla un calcio di rigore sbagliato che avrebbe portato il conto totale delle reti realizzate a quattro.
Ariaudo, colonna della Primavera in testa al suo girone con un buon margine sulle inseguitrici, ha già totalizzato alcune significative presenze con la prima squadra, che gli hanno permesso di timbrare il cartellino in tutte le manifestazioni ufficiali: una in Champions League, due in Coppa Italia e un paio in campionato, tra cui l’ultimo derby giocato e vinto, grazie anche a una sua prestazione molto autorevole nella mezzora finale in cui è stato chiamato in causa al posto di Jonathan Zebina.
Lorenzo Ariaudo si affaccia in Prima Squadra sulla traccia percorsa con successo da giocatori diventati oramai punti fermi del gruppo di Ranieri, come Sebastian Giovinco e Claudio Marchisio. Insieme a lui cresce la linea verde della Juve con Daud, Immobile e gli altri under. «Finalmente anche nel nostro campionato si comincia a dare fiducia ai giovani, così come avviene da tempo all’estero. Per non parlare di quello che sta facendo l’italiano Macheda al Manchester United. Vuoi dire che anche noi possiamo iniziare presto a far parte delle rose principali».
Ma per questa stagione c’è qualcosa di importante da afferrare e stringere proprio con i compagni della Primavera. «L’obiettivo dell’anno è vincere lo scudetto che manca da troppi anni a una società importante come la Juventus. Non possiamo e non dobbiamo accontentarci del Torneo di Viareggio conquistato a febbraio. Diversa l’ottica se si parla di prima squadra. Lì spero di riuscire a fare più presenze possibili, di dimostrare sempre di più il mio valore e dare all’allenatore la sensazione di poter contare in ogni momento su di me».
Prima dell’esordio in campionato allo stadio Olimpico contro la Lazio, le parole più significative te le ha dette Tiago. «Mi ha preso da parte nello spogliatoio e mi ha detto: “Sai qual è la differenza tra giocare nella Primavera e in prima squadra? Nessuna”. Mi ha dato fiducia. Certo, è più facile pensarlo dopo anni di grandi sfide!».
In campo hai imparato in fretta a destreggiarti con i big. «Mi hanno aiutato molto soprattutto Chiellini e Legrottaglie, dandomi preziosi consigli. Giocando nel loro stesso reparto è più facile capirsi».
Come è nata la passione per il calcio? «Mio padre non è un appassionato, non ha mai fatto pressione perché diventassi calciatore, sarebbe contrario allo stile della mia famiglia. E invece a casa se ne sono trovati ben due di calciatori. Mio fratello, che è più grande di qualche anno, all’inizio sembrava più forte di me, poi le cose sono cambiate. Lui gioca in Promozione».
Un fatto di testa riuscire a sfondare. «Non bisogna mai mollare, sul fisico si può lavorare anno dopo anno, sulla tattica e sulla tecnica anche, con gli allenamenti e gli insegnamenti. Ma se la mente non è forte è difficile riuscire a raggiungere gli obiettivi».
Quando è convocato con la prima squadra, Ariaudo è uno dei veterani del gruppo. Undici stagioni in maglia bianconera, dai Pulcini fino all’esordio nel turno preliminare di Champions League il 26 agosto nel match con l’Artmedia Bratislava. Dopo i primi calci nel CBS è iniziata la trafila in maglia bianconera. «È stato un percorso non soltanto sportivo. Ti insegna a vivere. Stare fuori casa per periodi lunghi ti fa crescere come uomo. È la prima cosa che ti dicono quando cominci. Ma non è stato tutto rose e fiori, negli Allievi Nazionali, ad esempio, sono finito addirittura in tribuna. È stato un brutto momento, poi è scattato qualcosa e con l’allenatore Schincaglia, nella formazione Berretti, ho trovato posto e soddisfazioni».
Una maglia l’ha già conquistata anche nella rappresentativa nazionale Under 21. Inizialmente era stato chiamato nel gruppo sperimentale, ma si è subito conquistato il posto e l’attenzione di mister Casiraghi già per questo ciclo, che culminerà con le finali del campionato europeo. «Ho segnato all’esordio contro l’Olanda dopo circa un quarto d’ora dall’ingresso in campo. All’inizio il goal non mi era stato assegnato, poi ho fatto notare che io non segno mai… Alla fine è stata fatta giustizia!».
Sei consapevole dei rischi che si corrono quando si comincia a frequentare i vertici del calcio? «Certo, bisogna soprattutto evitare di montarsi la testa, avanzare con calma».
Sei pronto a discutere il tuo futuro più prossimo con la società? «So che esiste l’eventualità di fare un anno in prestito da qualche parte. Ma questo verrà valutato insieme al club a giugno. Io vorrei giocare nella Juventus, squadra per cui tifo da sempre e che reputo la più affascinante al mondo».
Qual è il tuo sogno? «Vincere la Champions League, uno di quegli obiettivi che valgono una carriera intera».
Il goal che ti piacerebbe realizzare? «Mi piacerebbe molto segnare in un derby».
Oltre che a te stesso, a chi auguri un futuro radioso nel calcio? «Ai miei compagni della Primavera. Penso che Daud abbia già dimostrato di avere delle grandi potenzialità. Tutti insieme, comunque, siamo un grande gruppo di giocatori. Anche Immobile e Yago, ad esempio, hanno ottime possibilità per il futuro».
 

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