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Socrates

Corrado Corradino - Presidente

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Foot-Ball Club Juventus 1919-1920 - Wikipedia
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1817945365_juve1905.png.5ffd85af5327770316ffc1f825c31131.png CORRADO CORRADINO 

 

Juventus FC | Logopedia | Fandom

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Corrado_Corradino

 

 

Nazione: Italia Italia
Luogo di nascita: Torino
Data di nascita: 01.01.1852

Luogo di morte: Torino

Data di morte: 09.07.1923
Ruolo: Presidente
Altezza: -
Peso: -

Soprannome: -

 

 

Presidente della Juventus dal 1919 al 1920

 

15 partite - 10 vinte - 5 pareggiate

 

 

Corrado Corradino, anche noto, per eufonia, come Corradino Corrado (Torino, 1º gennaio 1852  Torino, 9 luglio 1923), è stato un critico letterario, storico dell'arte e poeta italiano.

 

 

Biografia

La prima istruzione di Corrado Corradino si è svolta fra Mondovì e Torino. Dopo una parentesi presso la facoltà di medicina dell'Università degli Studi di Torino, s'iscrisse, nel medesimo ateneo, a quella di lettere, dove è stato allievo di Arturo Graf. Le sue prime produzioni poetiche, pubblicate sul periodico letterario cremonese «Il Preludio», fondato da Arcangelo Ghisleri, hanno avuto il riconoscimento di Giosuè Carducci, cui del resto Corradino stilisticamente ha tratto ispirazione.

All'inizio degli anni Ottanta, interessatosi prevalentemente alla critica letteraria, ha ottenuto la libera docenza di letteratura italiana, insegnando al Politecnico federale di Zurigo e, una volta rientrato a Torino, nel liceo Gioberti prima, presso l'Accademia Albertina di Belle Arti poi.

I componimenti poetici successivi, spogliatisi dell'iniziale adesione alla scapigliatura, rappresentano l'esito di lunghe riflessioni di ordine filosofico e religioso. Ha scritto anche opere di manualistica storica, più volte ristampate, così come il trattato Dell'arte dello scrivere, che ha conosciuto 15 edizioni sino al 1929.

Presidente della Juventus

Fu attivo membro del Foot-Ball Club Juventus, di cui compose nel 1915 il primo inno ufficiale del club il quale verrà cantato dai giocatori durante le partite casalinghe allo Stadio Comunale tra il 1963 e 1972. Tale inno fu pubblicato nel libro-LP Juventus primo amore. Storia sportiva e romantica della Juventus (1972), a cura del giornalista Sandro Ciotti con la collaborazione dei suoi colleghi Enrico Ameri e Bruno Mobrici.

Corradino è conosciuto nella storia della Vecchia Signora anche come uno dei creatori della prima rivista interamente dedicata al club bianconero, ovvero Hurrà Juventus, mensile uscito per la prima volta il 10 giugno 1915. Successivamente al primo conflitto, divenne Presidente del club tra il 1919 e il 1920 succedendo al triumvirato composto durante la guerra da Armano, Zambelli e Nizza. Nel numero di Hurrà Juventus del giugno-luglio 1923 compare un ricordo di Corradino.

 

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744891200_juve1905.png.667135ac7cbeee2dc98e4f827cf8fe79.png CORRADO CORRADINO  

 

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Professore e poeta ricordato per l’alto profilo morale – ricorda Renato Tavella – le lezioni, i forbiti e avvincenti discorsi venati dalla retorica del tempo. Sua l’epigrafe «la vittoria è del forte che ha fede» che appare sul frontespizio del mensile «Hurrà», formato quaderno. In carica dopo la Grande Guerra dal 1919 al 1920, muore nel 1923 avanti negli anni e oramai stanco di un’esistenza interamente dedicata allo studio.


 

“LA STORIA DELLA JUVENTUS” DI PERUCCA, ROMEO E COLOMBERO
Il professor Corrado Corradini (qualche storiografo scrive Corradino) ha guidato la Juventus negli anni non facili del dopoguerra, sino al 1920. È ricordato come un uomo di grossa cultura, un poeta, un sognatore: ma, per quanto riguarda il football, come un uomo con i piedi ben saldi per terra, attento alla squadra come alla cassa. Nella buona società torinese fu una nomina che fece scalpore. Nei salotti si mormorava: «Corradini si occupa di una squadra di football? Peccato, lo credevamo una persona seria!»
Sbagliavano, dal punto di vista sportivo. Gli anni di presidenza del professore furono quelli in cui si posero le basi della definitiva «ricostruzione» della Juventus, e della realizzazione del nuovo campo.
 
 
“HURRÀ”, GIUGNO-LUGLIO 1923
Il presidente che amammo e sentimmo intimamente nostro, che ci diede la bellezza e la forza della sua parola e del suo esempio; l’idealista, che seppe nel suo lungo apostolato di educatore e di insegnante congiungere la poesia e la persuasione, illuminare di verità il nostro cammino, incitare ad opere degne, confortare nelle avversità, nobilitare nelle vittorie; Colui che, sempre, ci disse della vita il bene e la forza e la virtù rinnovatrice, moderando ed attenuando gli aspetti e gli allettamenti del male: Quegli che fu e resterà in mezzo al nostro cuore con un ricordo incancellabile, è scomparso per sempre!
Oh, la sua bella testa bianca, la sua voce morbida, la semplicità dello sguardo e bel gesto, quella sua inestinguibile, anche se inespressa, paternità verso tutti, ma più verso i giovani, che furono bella sua esistenza la ragione, il pensiero, l’ansia, la trepidazione!
Nessuno dimenticherà l’ultima volta che Egli fu tra noi, quando festeggiammo, or son tre anni, la squadra reduce dalle finalissime del Campionato. Quando Egli concluse il suo lirico saluto ai campioni, estendendolo al nostro Club, di cui Egli presentiva il trionfale avvenire, quando la Sua parola commossa ci fece intravvedere il cammino indubitabile, il grido che accolse la chiusa fu così forte, così pieno e sincero, che noi stessi ne fummo stupefatti e vi sentimmo non solo il plauso all’oratore, ma la gratitudine, la devozione, l’affetto che non mutano per mutar di vicende.
Oggi l’abbrunato gagliardetto bella Juventus si abbassa sulla salma di Corrado Corradino, che fu il nostro Poeta.
E l’anima nostra, striata di pianto, ne ripete il nome con pietà filiale, con indicibile amore.
 
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