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Socrates

Mirko Vučinić

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Ex-Juventus Forward Mirko Vucinic: "The Game Can Give Inter Confidence For  The Season"

 

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Vucinic: "Quando sono arrivato alla Juve sono entrato in una macchina da guerra e tutti avevano paura di noi"

Juventus woest op Inter om mislukte deal | Serie A | Sport | HLN

 

 

 

Mirko Vucinic è in diretta a "Casa Sky Sport" con Federica Masolin e Riccardo Trevisani. Ecco le sue parole riportate da TuttoJuve.com: ...

 

 

A Roma si è visto il Vucinic con maggiore talento e alla Juve un Vucinic più concreto, completo e vincente, mi sbaglio?

"Si sicuramente quando sono arrivato alla Juve avevo alle spalle parecchie partite con una squadra come la Roma e poi ti viene tutto più facile. Poi sono entrato in una macchina possiamo dire da guerra. Perché quando ci affrontavano avevano paura di noi. All'inizio magari no, ma poi quando ci affrontavano avevano paura di noi. E poi è stato bravo mister Conte a farci diventare una macchina da guerra sotto tutti i punti di vista". ....

 

Articolo completo -> https://bit.ly/36tTg5f

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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   MIRKO VUCINIC     

 

Scouting Mirko Vucinic: Rumoured Manchester United Transfer Target | News,  Scores, Highlights, Stats, and Rumors | Bleacher Report

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Mirko_Vučinić

 

 

Nazione: Montenegro Montenegro
Luogo di nascita: Niksic
Data di nascita: 01.10.1983
Ruolo: Attaccante
Altezza: 186 cm
Peso: 76 kg
Nazionale Montenegrino
Soprannome: Mosé - Maradona dei Balcani

 

 

Alla Juventus dal 2011 al 2014

Esordio: 11.09.2011 - Serie A - Juventus-Parma 4-1

Ultima partita: 24.04.2014 - Europa League - Benfica-Juventus 2-1

 

96 presenze - 26 reti

 

3 scudetti

2 supercoppe italiane

 

 

Mirko Vučinić (Nikšić, 1º ottobre 1983) è un allenatore di calcio ed ex calciatore montenegrino, precedentemente jugoslavo e serbo-montenegrino, di ruolo attaccante.

 

 

Mirko Vučinić
Mirko Vucinic 2012 MNE.jpg
Vučinić con la Nazionale montenegrina nel 2014
     
Nazionalità Jugoslavia Jugoslavia
Serbia e Montenegro Serbia e Montenegro (2003-2006)
Montenegro Montenegro (dal 2006)
Altezza 186 cm
Peso 76 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex Attaccante)
Termine carriera 1º luglio 2017 - giocatore
Carriera
Giovanili
1998-2000   Sutjeska
Squadre di club
1999-2000   Sutjeska 9 (3)
2000-2006   Lecce 111 (34)
2006-2011   Roma 147 (46)
2011-2014   Juventus 96 (26)
2014-2017   Al-Jazira 29 (27)
Nazionale
1999-2000 Jugoslavia Jugoslavia U-16 2 (3)
2004-2006 Serbia e Montenegro Serbia e Montenegro U-21 4 (3)
2005-2006 Serbia e Montenegro Serbia e Montenegro 3 (0)
2007-2017 Montenegro Montenegro 46 (17)
Carriera da allenatore
2022- Montenegro Montenegro Assistente
Palmarès
 
Transparent.png Europei di calcio Under-21
Bronzo Portogallo 2006

 

Biografia

È sposato con Stefania, con cui ha avuto due figli.

È stato protagonista, nell'agosto 2008, di uno spot pubblicitario per la compagnia telefonica Wind, insieme ai comici Aldo, Giovanni e Giacomo.

Caratteristiche tecniche

Attaccante di talento, le sue qualità tecniche gli permettevano di offrire prestazioni positive in ogni zona del reparto offensivo, sia come ala sia come centravanti; in particolare era abile nel fornire assist ai compagni.

Carriera

Club

Esordi

Cresce a Nikšić, dove giocando nelle giovanili del Sutjeska, arriva ad essere il più giovane giocatore del campionato serbomontenegrino a 16 anni e un giorno, segnando anche un gol all'esordio. In totale colleziona 10 presenze e 4 gol.

Lecce

Notato da Pantaleo Corvino, è acquistato dal Lecce nell'estate del 2000. Il 18 febbraio 2001, 17enne, esordisce in Serie A, in occasione della sconfitta per 1-0 contro la Roma. Dopo aver difeso i colori salentini anche tra i cadetti e nel Campionato Primavera, segna il primo gol in Serie A contro l'Ancona nella partita vinta per 3-1 il 14 settembre 2003. In questa annata sarà anche vittima di un infortunio al ginocchio, che tuttavia non conclude in anticipo la sua stagione.

Nel 2004-2005 si afferma definitivamente: in campionato, grazie anche al gioco offensivo di Zdeněk Zeman, è autore di 19 reti, tra cui la tripletta alla Lazio. Il numero di reti segnate gli permette di eguagliare il primato stabilito da Chevantón l'anno precedente, facendolo risultare il miglior marcatore della squadra pugliese in un singolo torneo. Il 22 aprile 2006 marca la 29ª rete in massima serie: raggiunge così il record di Pasculli quale miglior marcatore della società salentina in campionato.

Roma

2006-2008
170px-MirkoVucinic.JPG
 
Vucinic con i fan, ai tempi della Roma

 

Il 30 agosto 2006 viene ufficializzata la sua cessione in prestito alla Roma, squadra che riscatterà la metà del suo cartellino l'anno dopo per una cifra totale vicina ai 19,5 milioni di euro. Dopo una lunga serie di problemi fisici, Vučinić decide di farsi operare al menisco e, rientrato in campo, segna il primo gol in maglia romanista il 28 gennaio 2007 in Roma-Siena 1-0. Il 4 aprile segna il primo gol in Champions League, marcatura decisiva visto che consente alla Roma di battere per 2-1 in casa il Manchester United nei quarti di finale di andata.

Il 19 agosto 2007 vince la Supercoppa italiana contro l'Inter, scendendo in campo da titolare. Il 27 novembre successivo segna la sua prima doppietta con la maglia della Roma e allo stesso tempo la sua prima doppietta in Champions League, in Ucraina ai danni della Dinamo Kiev nella partita vinta dalla Roma per 4-1. Il 5 marzo 2008, negli ottavi di finale di Champions League, segna il gol che fissa il risultato sull'1-2 condannando il Real Madrid all'eliminazione e portando la squadra giallorossa ai quarti di finale della massima competizione europea. Anche in campionato risulta importante nel cammino della squadra, che sfiora lo scudetto: a fine torneo conta all'attivo 9 gol, segnati alternandosi nei ruoli di ala (sorpassando nelle gerarchie il brasiliano Mancini) e di centravanti, come sostituto dell'infortunato Francesco Totti. Il 18 maggio 2008 nell'ultima partita di questa competizione contro il Catania segna il gol che rende la Roma virtualmente campione d'Italia per circa un tempo. Gioca dal primo minuto nella formazione che ha battuto in finale di Coppa Italia l'Inter (2-1), aggiudicandosi il trofeo.

2008-2011

Il 24 agosto 2008 segna il 2-2 contro l'Inter in Supercoppa italiana, trasformando poi il primo rigore della sequenza finale: i giallorossi vengono però sconfitti dal dischetto. Il 4 novembre è protagonista nella vittoria in Champions League contro il Chelsea, a cui segna una doppietta. Il 14 dicembre, dopo aver marcato il gol della vittoria (3-2) contro il Cagliari, si rende autore di un'esultanza con striptease mentre corre verso la Curva Sud dell'Olimpico: il gesto gli costa la denuncia ad opera di un tifoso, per atti osceni.

Durante l'annata successiva, il 20 marzo 2010, sigla la sua prima tripletta con la maglia della Roma (la seconda in Serie A) nella gara contro l'Udinese. Risulta nuovamente decisivo con una doppietta nel derby contro la Lazio il 18 aprile 2010 terminato 2 a 1. Termina la stagione con 14 reti e come capocannoniere della squadra insieme a Francesco Totti.

Nella stagione 2010-2011, l'ultima in maglia giallorossa, si palesa una situazione di tensione con l'allenatore Ranieri da parte del giocatore, che dopo essere stato sostituito scalcia un contenitore delle bibite, ma questo episodio non è casuale, dato che pochi giorni prima aveva avuto un pesante scambio di parole con il tecnico.

Juventus

Il 1º agosto 2011 la Juventus ufficializza l'acquisto a titolo definitivo del montenegrino per 15 milioni di euro. Gioca la sua prima partita in campionato in maglia bianconera subentrando ad Alessandro Matri nella prima partita di Serie A contro il Parma (4-1 per la Juve). Segna il suo primo gol con la maglia bianconera il 21 settembre 2011 nella gara interna contro il Bologna (finita poi 1-1) su assist di Andrea Pirlo, ma pochi minuti dopo rimedia anche la prima espulsione juventina per somma di ammonizioni. Il 20 marzo 2012 segna da fuori area nei tempi supplementari del ritorno della semifinale di Coppa Italia contro il Milan, gol che vale l'accesso alla finale. Realizza la sua prima doppietta in maglia bianconera il 29 aprile, nel successo esterno sul Novara per 4 a 0. Il 6 maggio segna il gol dell'uno a zero al Cagliari, che contribuirà con l'autogol di Michele Canini a portare lo scudetto alla Juventus.

 

220px-Mirko_Vucinic_%28Juventus%29.jpg
 
Vučinić con la maglia della Juventus

 

La stagione seguente inizia con la conquista della Supercoppa italiana, l'11 agosto 2012 allo Stadio Nazionale di Pechino, grazie alla vittoria contro il Napoli, dove segna la rete del definitivo 4-2. Per Vučinić si tratta della seconda Supercoppa italiana dopo quella dell'edizione 2007, vinta con la maglia della Roma. Il 23 ottobre segna la prima rete in Champions League con la maglia della Juventus, che vale il pareggio per 1-1 in casa del Nordsjælland al Parken Stadium. Il 9 gennaio 2013 risulta decisivo siglando la rete del definitivo 2-1 nei tempi supplementari dei quarti di Coppa Italia disputati contro il Milan, ripetendo così quanto successo già l'anno passato, quando il montenegrino con un suo gol eliminò i rossoneri sempre ai supplementari nel ritorno della semifinale di Coppa Italia. Il 5 maggio seguente, grazie alla vittoria casalinga per 1-0 sul Palermo, vince – con tre giornate d'anticipo – il secondo scudetto consecutivo. Chiude la stagione come miglior marcatore bianconero del campionato, con 10 reti, alla pari di Arturo Vidal.

Il 31 agosto 2013 realizza il gol numero 100 nei campionati professionistici italiani mettendo a segno il 3-1 nella sfida valida per la seconda giornata di Serie A contro la Lazio (4-1 per la Juventus il risultato finale della gara). Il 3 aprile 2014 debutta con i colori bianconeri in Europa League, nei quarti di finale di andata, quando nella partita contro il Lione subentra al posto dell'infortunato Tevez, risultando importante con la sua prestazione per la vittoria (0-1). Il 4 maggio 2014, grazie alla sconfitta della Roma contro il Catania (4-1), vince, con tre giornate di anticipo, il suo terzo scudetto consecutivo con la Juventus.

Al-Jazira

Il 4 luglio 2014 l'Al-Jazira lo preleva dalla Juventus in cambio di 6,3 milioni di euro. All'esordio, il 15 settembre, fornisce un assist e segna un gol su calcio di rigore, contribuendo alla vittoria finale sull'Ajman per 2-3. Il 25 settembre è protagonista della partita disputata contro l'Emirates Club, decidendo con una tripletta la vittoria della sua squadra. Il 5 ottobre per la prima volta in carriera realizza quattro reti in un incontro, risultando decisivo alla vittoria della sua squadra per 4-3 ai danni dell'Al-Ain. Con 25 reti realizzate conquista il suo primo titolo di capocannoniere del campionato emiratino. Il 14 maggio, con la doppietta segnata nella partita di Coppa del Presidente degli Emirati Arabi Uniti, valevole per i quarti di finale e persa 2-3 contro l'Ajman, raggiunge quota 27 reti, realizzando così il record personale di gol fatti in una singola stagione.

Apre la stagione successiva segnando, il 28 agosto 2015, il suo primo gol stagionale nella partita d'esordio di UAE Arabian Gulf Cup terminata con il punteggio di 2-2 contro l'Al-Ain. Termina la stagione con largo anticipo dopo aver subito un infortunio al legamento crociato anteriore destro, che ne caratterizza anche la stagione seguente (ultima della sua carriera) dove non scende mai in campo.

Nazionale

Insieme a Dragoslav Jevrić, è uno dei due montenegrini convocati della Serbia e Montenegro per il campionato del mondo del 2006, ma è costretto a saltare il torneo per via di un infortunio. Dopo l'indipendenza del Montenegro e la nascita della Nazionale di calcio montenegrina, Vučinić ha scelto di farne parte e ne è divenuto il capitano. Il 24 marzo 2007, in occasione della prima partita del Montenegro (un'amichevole contro l'Ungheria), ha realizzato su calcio di rigore il primo gol nella storia della sua nazionale. È andato a segno in ognuno dei percorsi di qualificazione per il campionato mondiale del 2010 (anche nella partita casalinga contro l'Italia) e del 2014 e per il campionato europeo del 2012 e del 2016, competizioni alle quali il Montenegro non è riuscito a qualificarsi.

Allenatore

Il 21 gennaio 2022, a distanza di alcuni anni dal ritiro, annuncia di essere entrato nello staff della Nazionale montenegrina.

Palmarès

Club

Competizioni giovanili

Competizioni nazionali

Individuale

  • Arabian Gulf League Awards: 1 - Calciatore straniero dell'anno: 2014-2015

 

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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   MIRKO VUCINIC     

 

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«Non contano i gol. Gli assist. I record. Non contano le sconfitte. Le delusioni. Conta solo far parte di qualcosa che si chiama Juve e si scrive storia! Quella storia che per tre anni abbiamo scritto insieme. Emozioni indelebili! Grazie a tutti e per tutto! Mirko».
Quello che gioca in pantofole o in infradito: così è stato più volte soprannominato Mirko Vucinić, montenegrino di Niksić. Classe purissima, talento da vendere, tutti gli ingredienti per diventare uno dei giocatori più forti della propria epoca. Ma Mirko, come detto, gioca in pantofole: un dribbling ben riuscito e, per lui, la partita finisce lì. E tutto rimane sospeso nell’aria, nell’attesa vana del definitivo salto di qualità.
Lo aveva portato a Lecce, a soli 17 anni, Pantaleo Corvino: Mirko esordisce in prima squadra immediatamente e le sue grandi giocate strabiliano il mondo del pallone italiota. È vero, non segna tantissimo, ma quando ha voglia di giocare vale da solo il prezzo del biglietto. «Ho cominciato a 16 anni nella squadra della mia città, ero il più giovane giocatore del campionato della Serbia-Montenegro. Ho segnato subito all'esordio, alla fine della stagione 9 presenze e 4 gol. Giocavo nella Nazionale Under 16. All'inizio a Lecce è stato difficile, non capivo la lingua, i metodi di allenamento erano diversi, però poco alla volta mi sono adattato. Ho vinto la Coppa Italia Primavera. A 18 anni debuttati in prima squadra. Prima con Cavasin, poi con Delio Rossi. Mi hanno dato fiducia e in Italia non è cosa da poco perché a tutti i livelli manca una cultura che valorizzi i giovani. La vera svolta quando è venuto Zeman, in quella stagione ho segnato 19 gol. Mi ha insegnato molto, per far crescere gli attaccanti è il numero uno. Si dimentica della fase difensiva, ma si sa che è un suo limite. Grazie a lui e a Delio Rossi l'Italia ha cominciato a conoscermi».
Già, quando ne ha voglia: è questo il suo tallone d’Achille. Il passaggio dal giallorosso leccese a quello romanista, dicono gli esperti, servirà per responsabilizzarlo e farlo sbocciare definitivamente. Non sarà così: proprio come a Lecce, alternerà grandissime prestazioni a partite abuliche, durante le quali diventa più dannoso che utile.
La Juve ci crede nell’estate del 2011, quando lo fa arrivare a Torino. Conte lo ritiene indispensabile al proprio gioco, che non prevede una punta di ruolo. Mirko, con il suo movimento e con le sue grandi giocate, non potrà che risultare più che utile agli inserimenti dei centrocampisti, in particolare Vidal, Marchisio e Pepe. E c’è da dire che la prima stagione del montenegrino è molto positiva. È uno dei protagonisti assoluti della conquista dello scudetto: come suo solito, non segna tantissimo (10 gol in 35 partite) ma il suo rendimento è costante, soprattutto nella parte iniziale e finale della stagione, quando i campi asciutti agevolano le sue grandissime giocate. Da ricordare, su tutte, la partita del San Paolo. Dopo il primo tempo, la Juve è sotto di due gol: Mirko è impalpabile, quasi indisponente. Ma nell’intervallo tutto cambia, si carica sulle spalle la squadra e la porta a rimontare il passivo, fino a trovare un 3-3 quasi insperato. Grandissimo anche a Novara, nel finale di stagione, con una splendida doppietta, e nella partita del trionfo a Trieste, contro il Cagliari, quando apre le marcature del 2-0 finale.
Comincia la nuova stagione con il trionfo nella Supercoppa Italiana: Mirko segna la rete del definitivo 4-2 sul Napoli. «È nostra. La Supercoppa dopo nove anni la riportiamo a Torino: la quinta della storia bianconera, la seconda per me. A Pechino ha vinto prima di tutto il gruppo, uscito fuori con grinta e personalità recuperando due volte lo svantaggio. Una vittoria importante che voglio dedicare ai tifosi juventini e alla mia famiglia. Una vittoria che dimostra sempre più il nostro carattere, il DNA bianconero: perché vincere è l’unica cosa che conta!».
Mirko disputerà 43 partite segnando 13 reti, miglior cannoniere juventino in campionato al pari di Vidal. Disputa buone partite, su tutte quella a Bologna e in casa con il Pescara, ma è in coppa dove delude maggiormente. La Juve avrebbe bisogno delle sue grandi giocate per provare a conquistare la coppa dalle grandi orecchie ma Mirko rimane il giocatore in pantofole di sempre e la corsa bianconera in Europa si ferma ai quarti di finale. Arriva, comunque, il secondo scudetto consecutivo.
Siamo all’epilogo: la terza stagione è un vero e proprio calvario. Arrivano Fernando Llorente e Tevez e per lui non c’è più spazio. Si fa anche male a un ginocchio e rimane fermo per più di un mese. Fino al “fattaccio” del mercato di gennaio: Juventus e Inter si accordano per lo scambio Guarín-Vucinić. I giocatori sono contenti, non vedono l’ora di cambiare aria. Mirko svuota il suo armadietto e saluta i compagni. Ma non si fanno i conti senza l’oste, ovvero i tifosi interisti, che inscenano una vera e propria insurrezione: lo scambio non sa da fare e non si farà. Mirko torna mestamente a Torino, sa che il suo tempo è comunque scaduto, c’è solo da aspettare che termini il campionato.
E la fine arriva e, con essa, la cessione di Vucinić al club arabo dell’Al-Jazira.
Tre scudetti, due Supercoppe italiane, difficile sostenere che Vucinić sia passato senza lasciare traccia nella storia bianconera. Ma il rimpianto di quel famoso passettino in più rimasto nell’aria, è pesante come un macigno.
 

 

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