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[ Approfondimenti] Juventus - Milan 2-2

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JUVENTUS - MILAN 2-2

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(di Fabio Barcellona)

Conte conferma il 4-3-3 e disegna un piano tattico che prevede di attaccare la difesa milanista su spazi ampi e di approfittare delle debolezze strutturali in fase di non possesso palla e di transizione difensiva del Milan, amplificate dalla presenza in campo di due elementi con carenze dinamiche e difensive quali Aquilani e Seedorf. Il 4-3-1-2 del Milan prevede uscite sui terzini ad opera delle mezzali e pertanto assegna la copertura di una porzione orizzontale di campo molto ampia ai centrocampisti. La Juve prova ulteriormente a dilatare questi spazi, abbassando la linea del recupero palla, con Vidal integrato in fase di non possesso sulla linea dei centrocampisti, e tenendo apertissimi nelle fasi iniziali della manovra gli esterni Pepe e Vucinic. In ripartenza, la transizione difensiva del Milan non è efficace e la Juventus, sebbene tenga la palla molto meno del Milan, si rende molto più pericolosa dei rossoneri, approfittando anche dell’errata (a mio parere) interpretazione del ruolo di Thiago Silva e Mexes che contro Del Piero, che per tutta la partita non si muove mai in profondità, lasciano il capitano bianconero libero di staccarsi dalla marcatura, ricevere e girarsi fronte alla porta e consentendogli di fungere da sponda per le ripartenze juventine e di giocare così una partita di alto livello. Dopo il gol del vantaggio la Juve aumenta ancora più i giri, limitando anche temporalmente le fasi di possesso palla rossonere e attaccando con continuità l’area di rigore avversaria. L’errore della coppa Pepe-Lichtsteiner e il conseguente pareggio di Mesbah, influisce sulla prestazione della Juve, maggiormente contratta e tatticamente meno favorita nelle ripartenze e in genere nella manovra offensiva, dal restringimento delle distanze tra i tre di centrocampo del Milan conseguente al passaggio al 4-3-3 e alla minore necessità delle mezzali di aprirsi in fase di non possesso palla. L’ingresso di Borriello non aiuta la Juventus, col neo entrato meno capace di Del Piero di fare respirare la squadra. Tuttavia, Storari non corre grossi rischi, almeno fino al bel gol di Maxi Lopez. Da questo punto in poi nasce un’altra partita: la Juve pressa il Milan a tutto campo non abbassandosi più nella propria metà campo, recupera presto e bene il pallone ed è pericolosa in ogni singolo attacco portato ad Amelia. Apice di questa “nuova partita” i primi 5 minuti del primo tempo supplementare che generano occasioni su occasioni e il gol, clamoroso, di Mirko Vucinic. A quel punto il match è nelle mani della Juve che porta a casa in maniera relativamente comoda la qualificazione. Proprio la bontà della partita giocata dalla Juventus dopo il gol del vantaggio di Maxi Lopez e con la qualificazione in mano a nessuna delle due squadre, induce a chiedersi se non sarebbe stato più opportuno scegliere di pressare il Milan più alto per tutta la partita piuttosto che aspettarlo per giocare in spazi più ampi. La tattica iniziale ha comunque generato tante buone occasioni da gol per la Juve e reso il Milan poco pericoloso.

Da sottolineare infine due prestazioni individuali estremamente positive per la Juventus: quelle di Arturo Vidal e di Mirko Vucinic. Il primo è stato, ancora una volta, autore di una prova superlativa su tutti gli aspetti: tecnici, tattici, dinamici, caratteriali, impreziosita da un numero e da un qualità elevatissima di palloni letteralmente rubati dai piedi dei calciatori avversari.

Vucinic ha disputato una partita strepitosa, trasformando in oro praticamente ogni palla toccata e giocando magnificamente ricevendo sia internamente che esternamente, andando via in dribbling da entrambi i lati al povero Antonini e producendo assist geniali per i compagni. Nel video che segue, solamente una piccola frazione delle sue perle: un assist di tacco per Vidal (e non certo l’unico assist di tacco…), l’assist per Giaccherini nel primo tempo supplementare, il fantastico gol e infine, per rendere completa giustizia alla prestazione a tutto tondo del montenegrino, un suo ripiegamento difensivo al minuto 104 della partita. A testimonianza della puntualità con cui per tutti e 120 i minuti Mirko Vucinic ha giocato anche la fase difensiva.

http://www.uccellinodidelpiero.com/analisi-tattica-juventus-milan-2-2-d-t-s-semifinale-di-ritorno-coppa-italia/

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