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Socrates

Nicolas Anelka

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Anelka ridicules 'stupid' Juve exit reports | Goal.com

 

 

 

 

 

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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg    NICOLAS ANELKA  

 

Ex-Chelsea and Arsenal star Nicolas Anelka admits he is 'ashamed' of  nightmare spell at Juventus after 2013 transfer

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Nicolas_Anelka

 

 

Nazione: Francia Francia
Luogo di nascita: Le Chesnay
Data di nascita: 14.03.1979
Ruolo: Attaccante
Altezza: 185 cm
Peso: 80 kg
Nazionale Francese
Soprannome: Il Muto - Le Sulk (Il Broncio)

 

 

Alla Juventus dal 2012 al 2013

Esordio: 12.02.2013 - Champions League - Celtic Glasgow-Juventus 0-3

Ultima partita: 08.05.2013 - Serie A - Atalanta-Juventus 0-1

 

3 presenze - 0 reti

 

1 scudetto

 

Campione d'Europa 2000 con la nazionale francese

 

 

 

Nicolas Sébastien Anelka (Le Chesnay, 14 marzo 1979) è un allenatore di calcio ed ex calciatore francese, di ruolo attaccante.

 

Con la nazionale francese ha vinto il Campionato europeo nel 2000 e la Confederations Cup nel 2001.

 

Nicolas Anelka
Nicolas Anelka 4720.jpg
Anelka con la maglia del Chelsea nel 2010
     
Nazionalità Francia Francia
Altezza 185 cm
Peso 80 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1º gennaio 2016 - giocatore
Carriera
Giovanili
1983-1993 600px HEX-6AACFE White diagonal divided left.svg Trappes St. Quentin
1993-1995   INF Clairefontaine
1995-1996   Paris Saint-Germain
Squadre di club
1996-1997   Paris Saint-Germain 10 (1)
1997-1999   Arsenal 65 (23)
1999-2000   Real Madrid 19 (2)
2000-2002   Paris Saint-Germain 39 (10)
2002    Liverpool 20 (4)
2002-2005   Manchester City 89 (37)
2005-2006   Fenerbahçe 39 (14)
2006-2008   Bolton 53 (21)
2008-2012   Chelsea 125 (38)
2012-2013   Shanghai Shenhua 22 (3)
2013   Juventus 3 (0)
2013-2014   West Bromwich 12 (2)
2014-2015   Mumbai City 13 (2)
Nazionale
1995-1997 Francia Francia U-18 21 (12)
1997-1998 Francia Francia U-20 10 (4)
1998-2010 Francia Francia 69 (14)
Carriera da allenatore
2012-2013   Shanghai Shenhua  
2014-2015   Mumbai City  
2017-2018   Roda JC Assistente
2018-2019   Lilla Giovanili
Palmarès
 
UEFA European Cup.svg Europei di calcio
Oro Belgio-Paesi Bassi 2000
Transparent.png Confederations Cup
Oro Corea del Sud-Giappone 2001

 

Biografia

Nel 2013 ha assunto il nome arabo di Abdul-Salam Bilal dopo essersi convertito all'Islam.

La piattaforma Netflix, gli dedica un documentario sulla sua vita calcistica. Viene pubblicato il 5 agosto 2020.

Caratteristiche tecniche

Attaccante dotato di grande ritmo e capacità realizzative, giocava prevalentemente da seconda punta di movimento a supporto di un centravanti ma poteva essere impiegato in tutti i ruoli dell'attacco; non era raro vederlo partire da lontano agendo sulla linea dei centrocampisti e sacrificandosi nel lavoro di copertura. L'allenatore Carlo Ancelotti ai tempi del Chelsea lo ha definito una seconda punta rapida capace di integrarsi alla perfezione con il più possente Didier Drogba. Sempre Ancelotti lo ha descritto inoltre come un attaccante completo, un eccellente finalizzatore che si muove molto bene sul campo, dotato di buona elevazione e con grandi qualità tecniche. Lo stesso Anelka, in un'intervista al sito ufficiale del Chelsea il 19 agosto 2010, ha spiegato come con i Blues sia maturato come giocatore, abbandonando il ruolo di attaccante puro per diventare un attaccante di supporto e giocare in libertà svariando a sinistra, a destra o dietro al centravanti principale.

Carriera

Club

Paris Saint-Germain e Arsenal

A 16 anni inizia la sua carriera a Parigi con il Paris Saint-Germain, con cui disputa due stagioni nella Ligue 1.

Nel febbraio del 1997, a 18 anni, viene acquistato dal club londinese dell'Arsenal per una somma pari a circa 500.000 sterline. Sotto la nuova direzione tecnica di Arsène Wenger segna il suo primo gol per l'Arsenal contro il Manchester United nella vittoria casalinga per 3-2. Durante la stagione 1996-1997 non gioca con continuità in prima squadra, mentre in quella successiva disputa molte più partite, anche a causa di una lunga serie di infortuni sofferti dall'attaccante Ian Wright. Con l'Arsenal ottiene il double vincendo sia la Premier League sia la FA Cup. Nella stagione 1998-1999 vince il PFA Young Player of the Year Award; la sua squadra non riesce a ripetersi in Premier League. Durante la sua esperienza con l'Arsenal, Anelka colleziona 72 presenze in prima squadra e 17 presenze con la squadra delle riserve, segnando 27 gol.

Real Madrid e il ritorno al Paris-Saint Germain

Anelka si trasferisce al Real Madrid il 2 agosto 1999 per 22,3 milioni di sterline. Guidato da Vicente del Bosque, arriva a ricevere una squalifica di quarantacinque giorni per essersi rifiutato di allenarsi con la squadra per tre giorni.

Il 5 gennaio 2000 realizza la prima rete della storia della Coppa del mondo per club FIFA, segnando il gol di apertura nel successo per 3 a 1 contro i sauditi dell'Al-Nassr. A fine torneo, chiuso dalle merengues al secondo posto, risulta con 3 reti il capocannoniere insieme a Romário.

Nel finale di stagione realizza gol decisivi per la vittoria della Champions League conquistata in finale ai danni del Valencia.

Nel 2000 firma un nuovo contratto col Paris Saint-Germain, il club che lo aveva lanciato nel calcio professionistico, dopo una transazione pari a 20 milioni di euro. L'allenatore Luis Miguel Fernández lo esclude spesso dalla rosa dei titolari.

Prestito a Liverpool e Manchester City

Dopo due anni e mezzo, Anelka torna in Premier League: nel dicembre del 2001 passa in prestito al Liverpool fino alla fine della stagione. Aiuta la sua squadra a raggiungere il secondo posto in Premier League segnando gol decisivi; al termine la società guidata dall'allenatore Gérard Houllier decide di non riscattarlo acquistando al suo posto un suo futuro compagno di squadra nel Bolton, El Hadji Diouf.

Il 24 maggio 2002 passa al Manchester City per 13 milioni di sterline pagati dal manager Kevin Keegan, al tempo record per il club biancoblu. Nella sua prima stagione al Manchester City è il capocannoniere della squadra con 14 gol, tra cui uno negli ultimi minuti nel derby di Manchester, e uno contro l'Arsenal, sua ex squadra, segnando il gol vittoria dopo aver battuto un calcio di rigore. Nella sua seconda stagione al Manchester City è ancora capocannoniere con 25 gol. Inizia la stagione 2004-2005 segnando un gol contro il Chelsea.

Fenerbahçe

Nel gennaio del 2005 passa per 7 milioni di sterline alla compagine turca del Fenerbahçe. Anelka aiuta la sua squadra a vincere la Süper Lig, giocando anche in Champions League. Anelka disputa con il Fenerbahçe due stagioni, totalizzando 57 presenze e 16 gol.

Bolton Wanderers

Il 25 agosto 2006 il Bolton acquista il giocatore con un contratto quadriennale, per la somma record per il club di 8 milioni di sterline. Anelka fa il suo debutto con il Bolton contro il Watford il 9 settembre 2006. Termina la stagione 2006-2007 da capocannoniere della squadra con 11 gol.

Nel mese di gennaio 2007 dichiara di essere disposto a lasciare il Bolton per un ritorno all'Arsenal, sua ex squadra, promettendo in un secondo momento di rimanere al Bolton nel luglio 2007, dopo aver parlato col manager Sammy Lee. Pur disputando una negativa prima parte di stagione nel 2007-2008, il 30 agosto firma un rinnovo quadriennale fino al 2011.

Chelsea

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Anelka in riscaldamento al Chelsea

 

L'11 gennaio del 2008 il Chelsea acquista il cartellino del giocatore per una somma vicina ai 15 milioni di sterline con quattro anni di contratto. Anelka debutta il giorno successivo contro il Tottenham Hotspur e segna i primi gol con la nuova maglia in FA Cup contro il Wigan Athletic due settimane più tardi (1-2 per i Blues il finale).

A Mosca, nella notte tra il 21 e il 22 maggio 2008, Anelka è insieme al compagno John Terry uno dei due giocatori a sbagliare il proprio calcio di rigore nella finale di Champions League, trofeo che viene assegnato al Manchester United.

Nella stagione 2008-2009, anche a causa dell'infortunio di Didier Drogba, Anelka viene utilizzato con maggiore continuità, riuscendo a conseguire il titolo di capocannoniere della Premier League con 19 reti.

Nella stagione 2009-2010, con l'arrivo di Carlo Ancelotti sulla panchina londinese, contribuisce alla vittoria della Premier League e della FA Cup con 17 gol complessivi nelle due manifestazioni. Il 24 giugno del 2010 rinnova il contratto con il Chelsea fino al 2012.

Shanghai Shenhua

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Anelka a Shanghai

 

Il 12 dicembre 2011, lo Shanghai Shenhua, squadra militante nella Chinese Super League, annuncia l'ingaggio del giocatore francese a partire dal gennaio 2012. Il giocatore firma un contratto di 10,6 milioni di euro l'anno per due stagioni.

L'11 aprile 2012 diventa giocatore-allenatore della squadra firmando un contratto biennale da 10 milioni di euro a stagione. Viene sostituito come allenatore il 30 maggio seguente da Sergio Batista. In totale con la squadra cinese gioca 27 partite e segna 4 gol.

Juventus

Il 30 gennaio 2013 viene acquistato dalla società italiana della Juventus (che lo corteggiava fin dai tempi dell'Arsenal) a parametro zero. Sceglie la maglia nº 18 e viene inserito nella lista per la fase finale di Champions League. Il 12 febbraio fa il suo esordio con la maglia bianconera nella gara di andata degli ottavi di finale di UEFA Champions League giocata a Glasgow contro il Celtic, subentrando all'86' minuto a Mirko Vučinić e diventando il calciatore ad aver giocato con più maglie diverse nella massima competizione europea (sei squadre diverse) insieme a Zlatan Ibrahimović. Il 16 febbraio successivo, nella partita persa 1-0 all'Olimpico contro la Roma, debutta nel campionato italiano, subentrando ad Arturo Vidal al 71'. Il 5 maggio, grazie alla vittoria interna della Juventus sul Palermo per 1-0, vince – con tre giornate d'anticipo – il campionato italiano. Complessivamente con la maglia della Juventus gioca solamente 3 partite.

West Bromwich Albion

Il 4 luglio 2013 viene acquistato a parametro zero dagli inglesi del West Bromwich Albion firmando un contratto annuale da 5 milioni di sterline. Il 22 agosto lascia l'allenamento dei Baggies e annuncia la volontà di ritirarsi dal calcio giocato. Alla base della clamorosa decisione ci sarebbe la recente scomparsa del suo procuratore Eric Manasse. Il 28 agosto rettifica la sua decisione e presta disponibilità anche per la partita della domenica successiva contro lo Swansea.

Il 28 dicembre va a segno per la prima volta con la maglia del West Browmich Albion, con una doppietta nel 3-3 esterno contro il West Ham, diventando così il nono giocatore ad andare a segno con sei maglie diverse in Premier League. Dopo la realizzazione della seconda rete festeggiò eseguendo il gesto della quenelle, evocativo di antisemitismo e razzismo. Per tale ragione è stato squalificato per cinque giornate dalla Football Association, che lo ha anche condannato a pagare una sanzione pecuniaria di 80.000 sterline ed a frequentare un corso obbligatorio di educazione. L'esecuzione del gesto ha avuto come conseguenza per il West Bromwich la perdita dello sponsor da parte di Zoopla, società del settore immobiliare specializzata nell'intermediazione, fondata da Alex Chesterman, di religione ebraica, che ha annunciato la rottura del rapporto con il club alla fine della stagione.

Il 14 marzo 2014 annuncia tramite il suo account di Twitter la rescissione del suo contratto con il West Bromwich a causa di alcuni dissidi causati dalla squalifica. Il club ha però annunciato di non aver ricevuto comunicazioni formali circa la rescissione del contratto di Anelka, ritenendo poco professionale il comportamento del giocatore. Il giorno seguente, tuttavia, anche la squadra inglese ha annunciato la rescissione del suo contratto.

Atlético Mineiro e Mumbai City

Il 6 aprile seguente viene annunciato il suo ingaggio da parte dell'Atlético Mineiro. Dopo una settimana dall'annuncio il giocatore non si è presentato in ritiro e così il 16 aprile il suo contratto è stato rescisso, rimanendo nuovamente svincolato.

Il 15 settembre dello stesso anno il giocatore firma con il Mumbai City, club del neonato campionato indiano. Al termine del campionato totalizza un bottino di 2 gol in 7 presenze rimanendo svincolato.

Dopo alcuni mesi passati senza nessuna chiamata da alcuna squadra annuncia il suo ritiro dal calcio giocato all'età di 35 anni.

Direttore sportivo dell'Hussein Dey e ritorno al Mumbai City

A marzo 2015 trova un accordo come d.s. e uomo immagine dell'Hussein Dey, club della massima serie algerina. Il 26 aprile si è reso protagonista dell'ennesima follia facendo a pugni al termine dell'allenamento con l'allenatore del club Meziane Ighil cavandosela solo con una multa da parte della società.

Il 3 luglio seguente viene reso ufficiale il suo ritorno al Mumbai City per la seconda edizione della Indian Super League, questa volta anche in veste di allenatore, tornando ad allenare dopo l'esperienza del 2012 allo Shanghai Shenhua.

A febbraio 2021, viene definito l'accordo che lo farà diventare direttore sportivo del Hyères Football Club, che al suo arrivo, militava nel National 2 (4ª divisione del campionato francese)

Nazionale

Gioca con la Nazionale giovanile francese ai Mondiali di calcio nel 1997, poi, nel 1998, debutta nella Nazionale maggiore il 21 aprile contro la Svezia.

Non partecipa a Francia '98 ma entra a far parte della rosa per Euro 2000 e per la Confederations Cup 2001.

Dal 2002 al 2005 Anelka non viene mai schierato in Nazionale a causa di dissapori con Roger Lemerre e Jacques Santini; con l'avvento sulla panchina francese di Raymond Domenech ritorna a vestire la maglia dei bleus, per una serie di amichevoli.

Nel 2006 non viene inserito nella lista dei 23 convocati da Domenech per i Mondiali di Germania; quando Djibril Cissé è costretto a dare forfait a causa di un infortunio grave a tibia e perone, l'allenatore francese preferisce convocare il giocatore del Lione Sidney Govou.

Nelle partite di qualificazione ad Euro 2008 viene inserito nuovamente nel giro della Nazionale, partendo spesso come titolare. Viene anche inserito nella lista dei convocati della Francia per Euro 2008.

È presente nella lista dei 23 convocati di Domenech per il Mondiale 2010 in Sudafrica, lista dalla quale sarà epurato all'indomani della sfida contro il Messico (persa con il risultato di 0-2), ufficialmente per delle offese al CT. Dopo i Mondiali la commissione disciplinare della FFF ha squalificato il giocatore per diciotto partite della Nazionale, in seguito al suo comportamento in occasione degli stessi.

Palmarès

Club

Competizioni nazionali

Competizioni internazionali

Nazionale

Individuale

  • Capocannoniere della Premier League: 1 - 2008-2009 (19 gol)

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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg    NICOLAS ANELKA  

 

flop_mercato_gennaio_anelka.jpg

 

 

 

Arriva a Torino il 30 gennaio 2013 a parametro zero, lasciando parecchi dubbi e mille perplessità tra i tifosi che sognavano un vero top player. Il suo ingaggio non convince nemmeno gli addetti ai lavori, che lo considerano un giocatore troppo discontinuo e sul viale del tramonto. Sceglie la maglia numero diciotto ed è inserito nella lista per la fase finale di Champions League. Il 12 febbraio 2013 fa il suo esordio con la maglia bianconera nella gara di andata degli ottavi di finale di Champions League giocata a Glasgow contro il Celtic, subentrando all’86° minuto a Mirko Vučinić e diventando il calciatore ad aver giocato con più maglie diverse nella massima competizione europea (sei squadre diverse) insieme a Zlatan Ibrahimović.
Il 16 febbraio successivo, nella partita persa 1-0 all’Olimpico contro la Roma, debutta nel campionato italiano, subentrando ad Arturo Vidal al 71’. Dopo un presunto litigio con il mister Conte per averlo escluso nel match di Champions League contro il Bayern, Anelka non rivede più la via del campo fino all’8 maggio, nella vittoriosa trasferta di Bergamo, contro l’Atalanta. Pochi minuti in una partita di nessun valore, essendo già in cassaforte lo scudetto bianconero. Tre presenze e nessuna rete per il francese, che è lasciato libero al termine della stagione.


PAOLO ROSSI, “HURRA JUVENTUS” MARZO 2013
Quando si va all’estero per ragioni professionali è bene predisporre un buon curriculum. In fondo, è la condizione di partenza, il presupposto grazie al quale mettere un po’ di cose in valigia e lanciarsi in una nuova avventura. Il cosiddetto bagaglio d’esperienza può avere, però, pesi diversi: essere ingombrante se non hai capacità di guardare avanti o (peggio) se coltivi pregiudizi sulla destinazione; oppure, assumere una forma di assoluta leggerezza, che ti spinge alla curiosità verso la nuova meta. Il caso di Nicolas Anelka rientra perfettamente nella seconda categoria. Nel corso del nostro incontro ha minimizzato il suo passato, sul quale pure ci sarebbe da vivere di rendita per la qualità e l’importanza dei club nei quali ha giocato; piuttosto, a muovere i suoi pensieri c’è un termine (“viaggiatore”) che abbraccia insieme la sua carriera multiforme e anche il suo modo di stare in campo:
«Credo che agli allenatori piacciano di me due caratteristiche: non sto fermo ad aspettare il pallone, torno indietro a cercarmelo per costruire la manovra. E voglio vincere, non mi risparmio per arrivare all’obiettivo».
Il calcio è una passione di famiglia. Si vedono i fratelli più grandi correre dietro a un pallone ed è immediato il feeling con quella bellissima sfera che fa sognare. A ogni latitudine, in qualunque luogo, per l’appunto, magari con le cuffiette in testa per accompagnarsi al ritmo dell’hip-hop nei tanti chilometri fatti. Paris Saint-Germain, Arsenal, Real Madrid, di nuovo Paris Saint-Germain. E ancora: Liverpool, Manchester City, Fenerbahçe, Bolton, Chelsea, Shanghai Shenhua, Juventus. Un giro del mondo in dieci squadre, si potrebbe intitolare così un suo libro di memorie. Francia, Inghilterra, Spagna, Turchia, Cina e Italia, dove sarebbe potuto arrivare molto tempo prima, nell’estate del 1999 (lo stimava Ancelotti, mister juventino dell’epoca e lui, oggi, sorride ammettendo che l’idea lo stuzzicava, era molto più che un’ipotesi).
I trofei vinti sono tanti, con le ciliegine di un Europeo con la Francia nel 2000 (noi italiani lo ricordiamo bene, sconfitti al Golden Goal da un certo David Trézéguet) e di una Champions League con il Real Madrid. Eppure, Nicolas non vi trova una gara più speciale delle altre, un fiore all’occhiello da esibire.
Quel che più gli interessa è appunto cosa gli ha dato (nel calcio e oltre il calcio) tutto questo continuo spostare l’orizzonte: «Tutte le squadre nelle quali ho giocato le ho volute. Mi è servito moltissimo avere tante esperienze, anche così diverse. Mi ha permesso di vedere il mondo, di capire e conoscere culture e mentalità nuove. Prendi l’ultima esperienza in Cina: sono stato benissimo. Non credo che il futuro del calcio sia lì, sono ancora convinto che l’Europa abbia una forza superiore. Però posso dire che sono stati mesi intensi e un pezzo di cuore l’ho lasciato anche lì, a migliaia di chilometri di distanza. Cambiare paese è anche un modo per mettersi in gioco. E poi scopri posti incredibili, Shanghai è una città meravigliosa. E per quel che ho potuto vedere, anche Torino è incantevole, si vive bene».
L’esperienza, di solito, rende saggi, il tempo regala nuove consapevolezze. Probabilmente, c’è anche la curiosità verso il nuovo ambiente a occupare il suo presente. Lo si capisce quando parla di Paul Pogba, l’altro connazionale del gruppo. Più che un fratello maggiore, Nicolas sembra il primo tifoso del ragazzo che sta stupendo tutti: «Paul è davvero molto forte. Non giochi nella Juventus, in una squadra così vincente, se non hai qualità enormi. E poi segna sempre. Presto sarà uno degli elementi sui quali la Nazionale francese potrà puntare. Quella dei grandi, non più la sola Under 21».
La Juve lo ha colpito, si vede. A partire da Conte, per il quale non spende paragoni con nessun altro tecnico avuto in passato: «Il mister è unico, ha una sua personalità precisa. Con lui si lavora molto, gli allenamenti sono intensi, sia tecnicamente che tatticamente».
Quanto ai compagni, qualcuno lo aveva affrontato da avversario in Champions League: Vučinić, quando il montenegrino giocava nella Roma; Buffon, Chiellini, Marchisio e Giovinco ai tempi di Juventus-Chelsea, il nostro ultimo sogno con qualche ragione d’essere nella grande Europa, quando furono proprio i “Blues” a interromperlo (1-0 a Londra, 2-2 a Torino). Nicolas fu uno dei protagonisti più brillanti, abile nell’allargare il gioco e nell’offrire servizi e sponde a Didier Drogba. Del resto, il suo credo (la sua filosofia di gioco) è uno slogan perfetto: «Preferisco un assist difficile a un goal facile».
Un concetto che non può che trovare d’accordo il nostro allenatore, che insiste sempre sull’idea di mettere il proprio talento al servizio della squadra.
È inevitabile guardare al domani che ci aspetta, visto che lui proprio in Champions ha esordito con la Juventus, nello 0-3 del Celtic Park: «Se mi si chiede un pronostico secco non ho dubbi: possiamo vincere la Coppa. Siamo tra i favoriti, insieme al Bayern, al Real Madrid e al Milan, perché se batti il Barcellona significa che hai tutti i mezzi per andare fino in fondo. Però so anche che la competizione è estremamente difficile, sbagli una partita e vieni eliminato anche se fino a quel punto sei stato impeccabile».
In Europa la Juve c’è già per quanto riguarda lo stadio. La certificazione di qualità di Nicolas non era così scontata, in fondo ha calcato i campi di tutto il mondo. Eppure, l’impianto torinese lo ha stupito: «È davvero molto bello. Non ha nulla da invidiare ai campi inglesi, con quell’atmosfera di partecipazione del pubblico e di vicinanza. Non solo: mi ha stupito l’architettura dello stadio. È davvero piacevole, regala un senso di accoglienza».
Alla Juventus Anelka è arrivato con l’idea di dare una mano per i grandi obiettivi che la stagione propone. In lui convivono due desideri: uno individuale e uno di squadra. Ci tiene a sottolineare che è il secondo quello più importante: «Mi piacerebbe terminare la carriera a Torino. Significherebbe che ho fatto bene anche in questa esperienza. Ma quel che davvero vorrei è che si centrasse l’accoppiata campionato-Coppa. Perché le feste più belle sono quelle che coinvolgono tutti, gli obiettivi personali sono poca cosa rispetto a imprese di questo genere».
Hanno anche questa qualità speciale, i viaggiatori: sanno esprimere i sogni di tanti senza giri di parole.

 

http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2013/06/nicolas-anelka.html

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Nicolas Anelka (Juventus 2013)

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